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Contenuti del libro
Informazioni
“La storia dell’arte senza gli uomini” di Katy Hessel è un viaggio incredibile che ribalta completamente la prospettiva tradizionale, raccontando la storia dell’arte dal Rinascimento fino ai giorni nostri concentrandosi solo sulle donne artiste. Il libro ti porta attraverso secoli e continenti, dall’Italia barocca alla Parigi delle avanguardie, dall’America del Black Arts Movement alla scena contemporanea globale, mostrandoti le sfide enormi che queste donne hanno dovuto affrontare, come l’accesso limitato alla formazione e il pregiudizio che le relegava a generi minori. Ma soprattutto, ti fa scoprire la loro incredibile determinazione, la loro innovazione e il loro talento pazzesco. Incontrerai figure pioniere come Artemisia Gentileschi che ha dipinto con una forza pazzesca, artiste che hanno rivoluzionato tecniche come Rachel Ruysch o Rosalba Carriera, icone che hanno esplorato l’identità e il corpo come Frida Kahlo o Marina Abramović, e voci contemporanee che usano l’arte per denunciare ingiustizie e reinventare la figurazione come Tracey Emin o Mickalene Thomas. È un libro che non solo riscopre artiste dimenticate, ma ti fa capire quanto il loro contributo sia stato fondamentale per lo sviluppo di ogni movimento e stile, dimostrando che la storia dell’arte è molto più ricca e complessa di quanto ci abbiano raccontato finora.Riassunto Breve
Fin dal Rinascimento, le donne che volevano fare le artiste professioniste trovavano grandi ostacoli. Le regole sociali e le scuole d’arte limitavano l’accesso alla formazione, soprattutto lo studio del corpo umano dal vero, fondamentale per i generi più importanti come la pittura di storia. Le donne finivano spesso a dipingere nature morte o ritratti. Nonostante questo, molte ci riuscirono. Imparavano in famiglia, aprivano botteghe, diventavano brave nei generi accessibili e inventavano tecniche nuove. Artiste come Sofonisba Anguissola, Artemisia Gentileschi o Angelica Kauffmann diventarono famose, ottennero lavori importanti e furono ammesse nelle accademie, anche se con difficoltà . Dimostravano talento e forza d’animo, affrontando temi difficili o usando trucchi per aggirare le regole. Il loro lavoro ha contribuito agli stili dell’epoca, ma spesso è stato dimenticato o attribuito a uomini, venendo riscoperto solo più tardi, anche grazie alla ricerca femminista. Nel diciannovesimo secolo, le cose iniziarono a cambiare. Le donne ebbero più accesso alle scuole d’arte, anche ai corsi di nudo. Nacquero gruppi di artiste. Figure come Rosa Bonheur e Lady Butler si fecero conoscere nel Realismo, dipingendo soggetti considerati maschili. Anche tecniche come il quilting o la ceramica, spesso considerate minori, mostrarono grande valore e innovazione. Con l’arrivo del ventesimo secolo, Parigi divenne un centro importante. Nell’Impressionismo, artiste come Berthe Morisot e Mary Cassatt ritraevano la vita moderna, a volte sfidando la visione della donna come oggetto. L’arte moderna vide una partecipazione crescente delle donne e una maggiore libertà . Attraverso gli autoritratti, artiste come Frida Kahlo o Paula Modersohn-Becker esplorarono la propria identità , indipendenza ed emozioni, a volte ritraendosi nude. Le donne furono attive nelle avanguardie come Espressionismo (Käthe Kollwitz), Cubismo (Sonia Delaunay), Costruttivismo (Lyubov Popova), introducendo nuove idee e soggetti. Artiste come Claude Cahun esplorarono anche l’identità queer, usando l’arte per affermare sé stesse e sfidare le regole sociali. Tra le guerre e dopo, le artiste risposero ai problemi sociali con nuove forme. Nel Dada (Hannah Höch) e nel Surrealismo (Meret Oppenheim, Leonora Carrington) usarono fotomontaggi, oggetti e pittura per esplorare l’inconscio e criticare la società . Negli Stati Uniti, l’Espressionismo astratto vide artiste come Lee Krasner e Joan Mitchell, che però ricevettero meno riconoscimento degli uomini. Negli anni Sessanta, la Pop Art (Pauline Boty) e il Black Arts Movement (Betye Saar, Faith Ringgold) usarono l’arte per criticare il sessismo e il razzismo. Il corpo divenne centrale nella scultura (Louise Bourgeois, Eva Hesse) e nella Performance Art (Marina Abramović), usato per esplorare vulnerabilità e protesta. Le arti tessili (Sheila Hicks, Gee’s Bend Quiltmakers) furono riscoperte come forme d’arte importanti, raccontando storie personali e politiche. Negli anni Settanta e Ottanta, le artiste si unirono per chiedere visibilità , creando gallerie proprie e usando l’arte (Guerrilla Girls, Barbara Kruger) per denunciare la mancanza di rappresentanza e affrontare temi difficili come la violenza o l’AIDS (Zoe Leonard). La fotografia (Cindy Sherman, Carrie Mae Weems) divenne uno strumento chiave per esplorare identità e comunità . Dagli anni Novanta in poi, l’arte britannica (Lubaina Himid, Tracey Emin) e l’arte globale videro un aumento del riconoscimento. Si affrontarono temi come la storia coloniale (Kara Walker) e la globalizzazione (Julie Mehretu). La figurazione è tornata forte nel ventunesimo secolo, usata da artiste come Mickalene Thomas, Njideka Akunyili Crosby e Zanele Muholi per rappresentare identità diverse, sfidare la storia dell’arte e dare visibilità a gruppi prima esclusi. L’arte oggi è più inclusiva, le istituzioni cambiano e le nuove voci vengono amplificate, mostrando che la storia dell’arte è in continua evoluzione.Riassunto Lungo
1. Le Artiste si Affermano
Dal Rinascimento al Settecento, le donne che desiderano diventare artiste professioniste affrontano notevoli difficoltà . Le istituzioni artistiche e le norme sociali limitano l’accesso alla formazione, in particolare allo studio del corpo umano dal vero. Questo studio è considerato essenziale per i generi più prestigiosi come la pittura di storia. Per questo motivo, le donne sono spesso relegate a generi considerati minori, come la natura morta e il ritratto.Superare gli Ostacoli e le Figure Chiave
Nonostante questi ostacoli, molte artiste riescono ad affermarsi dimostrando grande talento e determinazione. Imparano dai padri o mariti, creano proprie botteghe, eccellono nei generi accessibili e sviluppano tecniche innovative. Artiste come Sofonisba Anguissola, Lavinia Fontana, Artemisia Gentileschi, Judith Leyster, Rachel Ruysch e Angelica Kauffmann raggiungono fama internazionale. Ottengono commissioni importanti e vengono ammesse, seppur con limitazioni, nelle accademie. Gentileschi, ad esempio, affronta temi drammatici e figure femminili potenti. Ruysch eccelle nella pittura botanica con precisione scientifica. Carriera rivoluziona l’uso del pastello, mentre Kauffmann si cimenta nella pittura di storia. Alcune di loro nascondono autoritratti nelle loro opere o utilizzano stratagemmi per aggirare le restrizioni formative imposte dall’epoca.Il Contributo e la Riscoperta
L’opera di queste artiste contribuisce in modo significativo allo sviluppo degli stili e delle tecniche dell’epoca, influenzando movimenti come il Barocco, il Rococò e il Neoclassicismo. Tuttavia, per lungo tempo, il loro contributo viene spesso dimenticato o addirittura attribuito a colleghi maschi. È solo grazie alla ricerca successiva, in particolare quella di stampo femminista, che queste figure vengono riportate alla luce. Viene così riconosciuto il loro ruolo fondamentale nella storia dell’arte e il modo in cui hanno aperto la strada alle generazioni future di artiste.La “riscoperta” delle artiste, come descritta nel capitolo, è un processo di semplice recupero o una complessa revisione storiografica che mette in luce le ragioni profonde della loro precedente marginalizzazione?
Il capitolo pone l’accento sulla “riscoperta” delle artiste, attribuendola in larga parte alla ricerca di stampo femminista. Tuttavia, il termine “riscoperta” potrebbe semplificare eccessivamente un processo che non è solo il ritrovamento di figure dimenticate, ma una vera e propria analisi critica dei meccanismi storiografici, sociali e istituzionali che hanno determinato la loro esclusione o marginalizzazione dai canoni tradizionali. Per approfondire questo aspetto, sarebbe fondamentale studiare la storia della storiografia dell’arte, la sociologia dell’arte e gli studi di genere, discipline che offrono gli strumenti per comprendere come le narrazioni storiche vengono costruite e quali fattori, oltre al mero talento, influenzano la fama e la memoria storica.2. L’Arte si Libera
Il diciannovesimo secolo porta grandi cambiamenti per le donne in Occidente. In questo periodo, ottengono un maggiore accesso all’istruzione artistica, potendo frequentare anche corsi di nudo, e iniziano a formare organizzazioni dedicate specificamente alle artiste. Questi progressi si verificano in un contesto di profonde rivoluzioni politiche e sociali che stanno trasformando la società .Artiste Riconosciute e Forme d’Arte Tradizionali
Alcune artiste del Realismo, come Rosa Bonheur e Lady Butler, riescono a ottenere riconoscimenti importanti. Affrontano soggetti considerati tradizionalmente maschili, come animali e scene di guerra, anche se incontrano ancora resistenze significative nel mondo dell’arte. Accanto alle arti considerate “maggiori”, tecniche come il quilting, praticato da Harriet Powers, e la ceramica, come quella di Nampeyo, dimostrano un’importanza e un’innovazione notevoli. Queste forme d’arte, spesso trascurate dalla critica ufficiale, vengono usate anche per scopi politici o per raccontare storie.Scultura e Influenze Spirituali
Anche nella scultura emergono figure di spicco. Edmonia Lewis, ad esempio, riesce a unire lo stile neoclassico, allora dominante, con temi sociali cruciali per la sua epoca, come l’emancipazione. Verso la fine del secolo, movimenti come lo Spiritualismo iniziano a influenzare le artiste. Figure come Georgiana Houghton e Hilma af Klint creano opere che possono essere considerate proto-astratte, guidate da visioni interiori. Queste opere anticipano sviluppi artistici successivi, ma all’epoca non vengono sempre comprese o valorizzate appieno.Parigi e l’Impressionismo
Con l’inizio del ventesimo secolo, Parigi diventa un punto di riferimento fondamentale per l’arte moderna. L’Impressionismo emerge come movimento chiave, e artiste come Berthe Morisot e Mary Cassatt partecipano attivamente. Le loro opere catturano la vita contemporanea, spesso concentrandosi sugli spazi privati e intimi femminili. In altri casi, sfidano la visione tradizionale della donna come semplice oggetto da ritrarre. Nonostante le persistenti restrizioni sociali, le donne artiste continuano a guadagnare terreno nell’accesso alla formazione e negli ambienti artistici.Autoritratti e Identità Personale
L’arte moderna si caratterizza sempre più per la partecipazione attiva delle donne artiste e per la loro crescente libertà espressiva. L’autoritratto diventa uno strumento potente per esplorare la propria identità . Artiste come Helene Schjerfbeck, Gwen John, Paula Modersohn-Becker, Florine Stettheimer, Georgette Chen e Pan Yuliang usano questo genere per indagare la propria indipendenza e la complessità emotiva. In alcuni casi, si ritraggono nude, un atto di affermazione e auto-rappresentazione senza precedenti nella storia dell’arte occidentale.Partecipazione alle Avanguardie e Nuove Prospettive
Le donne partecipano in modo fondamentale ai movimenti d’avanguardia che definiscono l’inizio del ventesimo secolo. Portano nuove prospettive e soggetti, contribuendo attivamente alla rottura con la tradizione e alla nascita di nuovi linguaggi visivi.- Espressionismo: Artiste come Käthe Kollwitz e Gabriele Münter esprimono emozioni intense e temi sociali.
 - Fauvismo: Suzanne Valadon e Jacqueline Marval contribuiscono con l’uso audace del colore.
 - Cubismo/Orfismo: Marie Laurencin e Sonia Delaunay esplorano nuove forme e la relazione tra arte e colore.
 - Cubofuturismo: Natalya Goncharova unisce elementi del Cubismo e del Futurismo.
 - Costruttivismo: Lyubov Popova e Valentina Kulagina lavorano su forme astratte e design funzionale.
 - Futurismo: Benedetta Cappa Marinetti partecipa attivamente al movimento italiano.
 - Esplorazione dell’Identità : Artiste come Gluck, Romaine Brooks, Tamara de Lempicka e Claude Cahun usano l’arte per esplorare e affermare l’identità queer, sfidando le norme di genere e sessuali in contesti sociali spesso restrittivi e usando la loro opera per esprimere individualità e desiderio.
 
Il capitolo elenca successi e partecipazioni, ma quanto ci dice realmente sulle resistenze incontrate e sul perché queste artiste sono state a lungo marginalizzate?
Il capitolo offre un quadro utile dei progressi compiuti dalle donne artiste tra il XIX e il XX secolo, elencando nomi e movimenti significativi. Tuttavia, la narrazione rischia di apparire un po’ troppo lineare e trionfale se non si approfondiscono le specifiche barriere che queste donne hanno dovuto affrontare, non solo nell’accesso alla formazione, ma anche nel sistema dell’arte (saloni, gallerie, critica, mercato) e nella società in generale. Per comprendere appieno la portata della loro lotta e il motivo per cui molte sono state “riscoperte” solo di recente, è fondamentale indagare le strutture di potere e i pregiudizi che hanno plasmato la storia dell’arte. Approfondire la storia sociale dell’arte e gli studi di genere, leggendo autori come Griselda Pollock o Linda Nochlin, può fornire gli strumenti critici per analizzare le dinamiche di esclusione e inclusione che il capitolo accenna ma non esplora in dettaglio.3. Voci e Visioni: Artiste nel Ventesimo Secolo
Nel periodo tra le due guerre mondiali e oltre, le artiste rispondono ai traumi sociali e politici sviluppando nuove forme d’arte. Movimenti come Dada, nato dal caos post-bellico, vedono artiste come Hannah Höch usare il fotomontaggio per satira politica e temi femministi. La Baronessa Elsa von Freytag-Loringhoven sperimenta con oggetti trovati e performance, anticipando concetti come il readymade. Nella Germania di Weimar, un’epoca di liberalismo sociale, emerge la “Nuova Donna”, rappresentata in arte da figure come Jeanne Mammen e Lotte Laserstein, che esplorano identità e genere nonostante le restrizioni. Queste artiste, attraverso tecniche innovative e temi audaci, mettono in discussione le convenzioni sociali e artistiche del loro tempo.Le donne al Bauhaus
La scuola Bauhaus promuove un design funzionale e accoglie donne, sebbene spesso relegate ai laboratori tessili. Artiste come Anni Albers e Gunta Stölzl eccellono nella tessitura, innovando tecniche e materiali. Nonostante le limitazioni, il loro lavoro nel tessile eleva questa disciplina a forma d’arte maggiore. Dimostrano come l’artigianato possa fondersi con i principi del design moderno. Il loro impatto si estende oltre la scuola, influenzando generazioni future di designer tessili.L’esplorazione del Surrealismo
Il Surrealismo esplora l’inconscio e i sogni. Questo movimento offre uno spazio fertile per indagare la psiche e la realtà nascosta. Diverse artiste abbracciano l’approccio surrealista, ciascuna con la propria sensibilità . Dora Maar e Lee Miller, ad esempio, utilizzano la fotografia non solo per esplorare l’interiorità , ma anche per documentare la drammaticità degli eventi storici. Altre, come Meret Oppenheim ed Eileen Agar, si dedicano alla creazione di oggetti e assemblaggi che alterano la percezione comune. Infine, pittrici come Leonor Fini e Leonora Carrington dipingono mondi onirici e simbolici, esplorando temi legati all’identità , ai ruoli di genere e alla metamorfosi.Nuove voci nelle Americhe
Nelle Americhe, artiste come Tarsila do Amaral in Brasile e Frida Kahlo in Messico contribuiscono a definire nuove identità nazionali. In Brasile, Tarsila do Amaral è una figura chiave del modernismo, cercando di creare un’arte autenticamente brasiliana. In Messico, Frida Kahlo rende l’autoritratto uno strumento potente per affrontare il dolore fisico ed emotivo, diventando un’icona di resilienza. Contemporaneamente, negli Stati Uniti, la Harlem Renaissance è un periodo di fioritura culturale per gli artisti afroamericani. Artiste come Meta Vaux Warrick Fuller, Augusta Savage, Selma Burke e Loïs Mailou Jones utilizzano le loro opere per esprimere orgoglio culturale e denunciare le ingiustizie razziali.Sguardi sulla natura
Artiste come Georgia O’Keeffe, Agnes Pelton ed Emily Carr sviluppano visioni personali del paesaggio nordamericano, esplorando natura e spiritualità . Lontano dai centri urbani e dai movimenti europei, queste artiste offrono interpretazioni uniche degli vasti spazi naturali. Georgia O’Keeffe è celebre per le sue rappresentazioni quasi astratte di fiori e paesaggi del New Mexico, cariche di intensità spirituale. Agnes Pelton esplora il misticismo attraverso paesaggi desertici eterei. Emily Carr cattura la potenza mistica delle foreste della British Columbia e l’arte indigena. Le loro opere dimostrano una profonda connessione con l’ambiente e una ricerca interiore.L’arte e la guerra
Durante la Seconda Guerra Mondiale, artiste come Hannah Ryggen creano arazzi politici contro il fascismo, mentre Charlotte Salomon documenta la sua vita e gli orrori nazisti in una serie di gouaches. Il conflitto mondiale porta nuove sfide e temi urgenti nell’arte. Hannah Ryggen, in Norvegia, usa l’antica tecnica dell’arazzo per creare potenti denunce politiche contro l’oppressione e la guerra. Charlotte Salomon, in fuga dalle persecuzioni naziste, realizza un’opera autobiografica monumentale intitolata ‘Vita? O Teatro?’, un’intensa testimonianza visiva della sua esistenza e degli eventi tragici. Queste artiste dimostrano come l’arte possa essere uno strumento di resistenza, memoria e testimonianza storica in tempi bui.Voci fuori dal coro
Anche artiste che operano fuori dal sistema tradizionale, come Madge Gill, Aloïse Corbaz, Sorella Gertrude Morgan e Clementine Hunter, creano opere potenti e visionarie basate su esperienze personali, spiritualità o vita quotidiana, dimostrando la diversità e la resilienza della creatività femminile. Accanto ai circuiti ufficiali dell’arte, emergono figure la cui creatività sgorga da percorsi non convenzionali. Artiste come Madge Gill, guidata da una presunta entità spirituale, crea disegni intricati e dettagliati. Aloïse Corbaz sviluppa un mondo immaginario ricco di colori e figure nel corso della sua lunga permanenza in istituti psichiatrici. Sorella Gertrude Morgan, predicatrice e artista, unisce pittura e testi religiosi in opere vibranti. Clementine Hunter documenta la vita nelle piantagioni della Louisiana con uno stile narrativo e colorato. Queste esperienze, spesso legate a visioni interiori o alla vita quotidiana, rivelano la forza e la varietà della creatività femminile al di beyond delle definizioni accademiche.Il capitolo si intitola “L’Arte che Trasforma”, ma come possiamo definire o misurare concretamente questa “trasformazione” al di là della semplice trattazione di temi sociali o politici?
Il capitolo offre una panoramica di artisti e temi, suggerendo che l’arte contemporanea ha un potere trasformativo. Tuttavia, non chiarisce i criteri o i meccanismi attraverso cui questa trasformazione avverrebbe. La mera rappresentazione di temi sociali o l’uso di nuove tecnologie non garantisce di per sé un impatto trasformativo. Per approfondire questa questione, sarebbe utile esplorare la teoria critica dell’arte e la sociologia dell’arte, che analizzano l’interazione tra arte e società . Autori come Pierre Bourdieu, Howard S. Becker o critici contemporanei come Claire Bishop offrono strumenti concettuali per comprendere come l’arte possa effettivamente agire nel mondo e quali siano i limiti del suo potenziale trasformativo.8. Voci Nuove e Volti Dipinti
La figurazione torna prepotentemente nell’arte del ventunesimo secolo, un periodo segnato da profonde crisi a livello globale. Questa rinascita della rappresentazione umana riflette un bisogno fondamentale delle persone di vedersi raffigurate, di lasciare un segno tangibile della propria esistenza. In tempi incerti e difficili, l’arte figurativa offre un senso di umanità condivisa e di autenticità che risuona profondamente.Artisti che sfidano la storia e danno voce a chi non l’ha avuta
Molti artisti contemporanei utilizzano la figurazione come strumento per mettere in discussione la storia dell’arte ufficiale, che per lungo tempo ha ignorato o escluso intere categorie di persone, come le comunità queer, la classe operaia, le persone di colore e le donne. Artiste come Mickalene Thomas, ad esempio, celebrano e danno risalto alle donne nere, rielaborando e facendo proprie composizioni classiche della storia dell’arte. Njideka Akunyili Crosby intreccia culture diverse e la propria storia personale, adattando generi pittorici europei per raccontare la sua esperienza unica. Lisa Brice reinterpreta figure femminili tratte dalla storia dell’arte, trasformandole in immagini potenti e cariche di spirito ribelle. Toyin Ojih Odutola si serve della narrazione visiva per esplorare dinamiche di potere nascoste e realtà politiche complesse. MarÃa BerrÃo crea suggestivi collage che affrontano temi come la migrazione, la capacità di resistere alle difficoltà e la speranza nel futuro. Zanele Muholi utilizza la fotografia non solo come forma d’arte, ma come vero e proprio attivismo per rendere visibili le vite delle persone Queer nere. Khadija Saye, con le sue opere, ha creato immagini che sembrano sacre e fuori dal tempo, indagando il profondo legame con il retaggio religioso.L’intimità e la realtà del momento
Altri artisti, pur utilizzando la figurazione, si concentrano maggiormente sull’esplorazione dell’intimità e sulla cattura della realtà più immediata e personale. Chantal Joffe è nota per la sua capacità di dipingere ritratti che colgono un’intensa profondità psicologica, spesso attraverso pennellate rapide e decise. Celia Paul realizza ritratti intimi e personali che riflettono le sue relazioni più strette e momenti di vita quotidiana carichi di significato. Jennifer Packer crea ritratti che sono allo stesso tempo politici e profondamente personali, raffigurando membri della comunità nera e commemorando vite spezzate. Tracey Emin, attraverso figure spesso distorte e cariche di energia, esprime un’ampia gamma di emozioni intense e vissuti personali.Una nuova generazione di pittrici britanniche
Una tendenza significativa è rappresentata da una nuova generazione di pittrici britanniche, talvolta definite “Nuove Maestre”, che portano avanti e rinnovano l’evoluzione della figurazione. Jadé Fadojutimi crea dipinti vibranti in cui l’astrazione e la figurazione si fondono in modo dinamico. Flora Yukhnovich combina riferimenti alla storia dell’arte con elementi della cultura contemporanea, creando opere che offrono anche un commento sul mondo digitale. Somaya Critchlow dipinge nudi femminili neri conferendo loro una dignità che richiama la ritrattistica classica, confrontandosi apertamente con la storia dell’arte e la rappresentazione nei media.L’arte di oggi è caratterizzata da una maggiore inclusività rispetto al passato. Le istituzioni artistiche stanno lentamente ma inesorabilmente cambiando, impegnandosi a promuovere artisti che prima erano stati trascurati o marginalizzati. L’arte contemporanea riflette attivamente i movimenti sociali e le proteste che animano il presente. Il futuro dell’arte sembra dirigersi verso un panorama senza gerarchie rigide, dove nuove voci e prospettive vengono amplificate anche grazie a piattaforme più democratiche come internet. La storia dell’arte, lungi dall’essere un percorso lineare e definito, si rivela un racconto in continua evoluzione, costantemente riscritto da nuove esperienze e sguardi.Siamo davvero sicuri che le crisi globali siano la causa diretta del ritorno della figurazione nell’arte, e che il “bisogno di vedersi raffigurati” sia l’unica motivazione?
Il capitolo stabilisce un legame diretto tra le crisi globali e il ritorno della figurazione, attribuendo questa tendenza a un presunto bisogno umano universale di rappresentazione. Tuttavia, il panorama dell’arte contemporanea è influenzato da una pluralità di fattori, tra cui le dinamiche del mercato, le politiche culturali delle istituzioni e l’evoluzione interna dei linguaggi artistici. Per comprendere meglio questa complessità , sarebbe utile approfondire gli studi di sociologia dell’arte e la storia delle tendenze artistiche post-belliche, considerando autori come Pierre Bourdieu o Hans Belting.Abbiamo riassunto il possibile
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