Letteratura

La signora Dalloway in Bond Street e altri racconti. Ediz. integrale

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1. Echi del Tempo

In una residenza universitaria femminile, la notte crea un’atmosfera di contrasti. Alcune studentesse dormono, altre chiacchierano e giocano a carte. Tra queste, Angela vive un’improvvisa rivelazione, sentendosi profondamente connessa al mondo. Questa nuova consapevolezza la tiene sveglia, mentre contempla l’alba e la bellezza che la circonda. In un frutteto, Miranda sogna sotto un melo. I suoni esterni, come le voci dei bambini e le campane, si mescolano alle sue fantasie di un matrimonio e di un cavaliere. Il risveglio è improvviso: Miranda si accorge di essere in ritardo per il tè, un pensiero che interrompe bruscamente il suo mondo interiore. La frenesia di Bond Street fa da sfondo alla passeggiata della signora Dalloway, intenta a comprare guanti. I rintocchi del Big Ben scandiscono il tempo, stimolando riflessioni che spaziano dai ricordi d’infanzia agli incontri casuali. Nel negozio di guanti, le interazioni con la commessa e un’altra cliente diventano uno specchio delle complessità quotidiane. L’acquisto dei guanti si trasforma in un momento di riflessione sul tempo, sulla memoria e sulla ricerca di un significato in un mondo che cambia rapidamente.

2. Il Sogno Animato e l’Eredità Inattesa

Mentre cuce una tenda, la balia Lugton si addormenta, l’ago ancora in mano. Nel suo sonno, le figure animali sulla stoffa prendono vita, muovendosi in un paesaggio immaginario, creature di un sogno svanito poi al risveglio della donna, causato dal ronzio di un insetto. Un evento inatteso, simile a un risveglio, attende la signora Gage. Una lettera la informa di un’eredità lasciata dal fratello defunto: una proprietà e tremila sterline. Ma la realtà si discosta dalle aspettative. La proprietà è un rudere e del denaro non c’è traccia. La delusione lascia spazio all’imprevisto quando la casa, improvvisamente, prende fuoco. Tra le fiamme e il fumo, emerge James, il pappagallo del fratello. L’uccello, come una guida inattesa, conduce la signora Gage tra le macerie ancora calde, indicando un punto preciso sotto il pavimento della cucina. Lì, nascoste, tremila sterline in monete d’oro attendono, testimonianza dell’avarizia del defunto. Il pappagallo, con il suo gesto, svela il segreto e cambia il destino della signora Gage.

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5. Incontri e riflessioni sulla natura umana

Prickett Ellis, magistrato, incontra per caso un vecchio compagno di scuola, Richard Dalloway, e accetta di andare a una festa a casa sua. Ellis si sente subito a disagio tra gli invitati, che gli sembrano superficiali. Lui si sente diverso, una persona semplice, abituata ad aiutare gli altri, come i Brunner, che lo hanno ringraziato per il suo lavoro con un orologio.A un certo punto, Ellis incontra Miss O’Keefe, una donna diretta e sicura di sé. I due iniziano a parlare, ma le loro idee sono opposte. Miss O’Keefe è indignata per le ingiustizie, mentre Ellis si vanta di aver ricevuto l’orologio dai Brunner. Miss O’Keefe lo trova presuntuoso, incapace di capire la vera bellezza, che per lei è qualcosa di semplice e alla portata di tutti. Entrambi dicono di amare l’umanità, ma finiscono per allontanarsi, pieni di incomprensione.Il signor Carslake, intanto, osserva un quadro che rappresenta una brughiera. Quel paesaggio lo fa pensare alla semplicità della natura, così diversa dalla confusione delle relazioni umane. Immagina di passeggiare in quella brughiera con alcune persone della festa, parlando in modo semplice e sincero. Carslake pensa che, in fondo, le persone siano semplici e desiderino capirsi, proprio come l’acqua, un elemento naturale che unisce tutti. Anche Mabel Waring e Stuart Elton, presenti alla festa, desiderano un contatto umano più vero, come un tuffo in un lago. La musica di un violino sembra accompagnare questi pensieri, come una melodia che unisce tutti. Nonostante le differenze, esiste un’unione profonda tra le persone, che si rivela in luoghi semplici come una brughiera.

6. La Fragilità dell’Illusione

Il signor Bertram Pritchard accompagna la signora Latham in giardino, lontano dal caldo e dalla confusione della festa. Sasha Latham, una donna alta e di bell’aspetto, si sente subito colpita dall’aria fresca. Nonostante l’apparente indifferenza, Sasha nasconde un profondo disagio nelle situazioni sociali. Trova sollievo nelle chiacchiere continue di Bertram, un uomo che, a dispetto di conversazioni spesso banali e sconnesse, è apprezzato per una sua qualità indefinibile che va oltre le parole. Mentre Bertram passa da un argomento all’altro, Sasha si immerge nei propri pensieri. L’odore della campagna la attrae, così diverso dall’ambiente cittadino della festa. La bellezza della notte la riempie di meraviglia per la civiltà, per come l’uomo abbia trasformato la palude in città. Guarda la casa illuminata con un senso di gratitudine e ammirazione per chi la abita, sentendosi però esclusa dalla loro vivacità. Nella sua mente, la realtà si trasforma: un albero appare maestoso, una botte assume un significato speciale. Ma l’illusione si rompe quando Bertram, spinto dalla curiosità, guarda oltre il muro del giardino. Sasha lo segue con lo sguardo e la vista di un semplice secchio la riporta alla realtà di Londra, fatta di anonimato e piccole preoccupazioni quotidiane. La magia scompare, la visione incantata del mondo svanisce. Neppure l’arrivo di altri ospiti e la ripresa della conversazione di Bertram riescono a farla tornare. Sasha si chiede quale sia la vera realtà, divisa tra l’immagine idealizzata e la cruda verità. Pensa alla solitudine dell’anima, simile a un uccello sperduto. Il ritorno alla realtà è segnato dall’invito di Bertram a rientrare e da un grido improvviso dalla strada, che spaventa la sua anima e la fa fuggire via, come un corvo impaurito. La conversazione si chiude con un commento superficiale di Bertram su altri ospiti, che sottolinea ancora di più la distanza tra la profondità di Sasha e la superficialità del mondo che la circonda.

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