Letteratura

La Sanfelice 1

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1. Il Re Lazzarone e la Corte sul Mare

Ferdinando IV di Napoli, cresciuto lontano dagli affari di stato, ebbe un’educazione volutamente trascurata. Il suo precettore, il principe di San Nicandro, era un uomo dedito ai vizi più che all’insegnamento. L’obiettivo era coltivare nel re passioni come la caccia e la pesca, allontanandolo dalle responsabilità del governo. Queste attività divennero così centrali nella sua vita da fargli anteporre, ad esempio, l’inseguimento di una preda a importanti Consigli di Stato, o la vendita del pesce appena pescato a questioni urgenti. La sua indole emerse anche in momenti critici, come durante la fuga da Roma, quando, per timore, si travestì da cortigiano. Non mancava in lui un tratto vendicativo, come dimostra una lettera a Ruffo con una lista di proscrizione contro i repubblicani. Attorno a Ferdinando, si muoveva una corte vivace, dove spiccavano figure come l’ambiziosa regina Maria Carolina e la sua favorita, Emma Lyonna. Un giorno di settembre, una galea reale navigava nel golfo di Napoli. A bordo, oltre alla famiglia reale e ai cortigiani, c’erano l’ammiraglio Caracciolo e l’ambasciatore Hamilton. In lontananza, una nave da guerra inglese si avvicinava, annunciando il suo arrivo con un colpo di cannone.

2. L’Eroe del Nilo e le Ombre della Cospirazione

La nave Vanguard arriva a Napoli, portando l’ammiraglio Nelson, vincitore della battaglia di Abukir. La folla e la corte reale lo accolgono come un eroe. Lady Hamilton, ambasciatrice inglese e amica intima della regina Carolina, è al centro dei festeggiamenti. La sua bellezza e il suo passato avventuroso la rendono una figura affascinante. Re Ferdinando e la regina Carolina organizzano feste in onore di Nelson. Ma durante un banchetto all’ambasciata inglese, l’ambasciatore francese Garat irrompe con un annuncio di guerra. Accusa la corte di tradimento e promette la caduta del regno. Mentre la città festeggia, c’è chi trama nell’ombra. In un palazzo in rovina, noto come Palazzo della Regina Giovanna, un gruppo di uomini si riunisce in segreto. Sono Domenico Cirillo, Ettore Carafa e altri, tutti contrari alla monarchia e desiderosi di una repubblica. Attendono un messaggero da Roma, segno che qualcosa di grande sta per accadere.

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9. Superstizione, Amore e Sangue

La pesca abbondante di Basso Tomeo è considerata un miracolo, un dono di San Francesco. Fra Pacifico, un monaco, pretende il tonno più grande in nome del santo. Don Clemente Filomarino, osservando dalla finestra, contesta questa ব্যাখ্যা. Critica apertamente la superstizione, definendo “imbecille” chiunque ceda alle richieste del frate.La discussione si trasforma in uno scontro. Don Clemente si dichiara “giacobino”, ovvero un uomo onesto e amante della patria, che cerca giustizia e libertà. Fra Pacifico lo accusa di ateismo e di essere un sostenitore dei francesi, incitando la folla contro di lui.La folla lancia pietre contro Don Clemente, che risponde sparando e uccidendo alcuni assalitori. La rivolta cresce, guidata da Gaetano Mammone, che attacca il palazzo. Don Clemente si difende con coraggio, ma viene catturato e ucciso brutalmente da Mammone, che arriva a berne il sangue.Il Duca della Torre, fratello di Don Clemente, torna a casa felice per l’acquisto di un libro raro. Trova invece il palazzo sotto assedio e il fratello in fin di vita. Il Duca, devastato, si getta tra le braccia del fratello, condividendone la sorte: entrambi vengono bruciati vivi dalla folla, insieme alla preziosa collezione di libri del Duca.A Itri, Michele Pezza, un tempo seminarista e ora sellaio, viene rifiutato da Don Antonio della Rota, che gli nega la mano della figlia Francesca, già promessa a Peppino. Michele, ferito nell’orgoglio, sfida Peppino a un duello all’arma bianca.Michele, durante il duello, mostra grande abilità, ferendo e disarmando Peppino. Pur avendo la possibilità di ucciderlo, Michele lo risparmia, avvertendolo però che la sua vita gli apparterrà fino al matrimonio con Francesca. Michele, ormai noto come “Fra Diavolo” per la sua determinazione, si allontana, lasciando Peppino umiliato.

10. Nozze Funeste e Intrighi Reali

Mentre fervono i preparativi per il matrimonio tra Peppino e Francesca, l’ombra di Michele Pezza continua a incombere. Nonostante gli avvertimenti, Peppino è deciso a sposarsi il 23 settembre. Pezza, presente in chiesa, rinnova le sue minacce, scandendo i giorni che restano da vivere a Peppino.Il giorno delle nozze, un evento inatteso interrompe la festa: un ambasciatore francese, diretto a Roma, arriva a causa di un guasto alla carrozza. La sua presenza distoglie l’attenzione, ma la tensione per la minaccia di Pezza è ancora palpabile. Pezza si presenta al matrimonio e, beffardo, annuncia a Peppino che gli resta solo un’ora di vita.Poco dopo, mentre Peppino abbraccia la sua sposa, un colpo di fucile lo uccide. L’assassino è proprio Michele Pezza, che fugge tra i monti, proclamandosi “Fra Diavolo”.Nel frattempo, l’ambasciatore francese, Garat, riprende il viaggio verso Roma. Lungo la strada, incontra due principesse francesi, Madame Victoire e Madame Adélaïde, zie del defunto re Luigi XVI, dirette a Napoli. Garat, consapevole della guerra appena dichiarata tra Francia e Regno delle Due Sicilie, revoca la loro scorta francese.Le principesse, preoccupate, vengono avvicinate da un gruppo di soldati corsi, guidati da De Cesari. Colpite dai loro modi nobili, le principesse li assumono come nuova scorta, congedando i francesi.A Roma, Garat informa il generale Championnet dell’imminente guerra a Napoli. Subito dopo, Ettore Carafa porta notizie ancora più gravi: a Napoli sono iniziati i massacri dei filofrancesi e il regno, sostenuto da Austria e Inghilterra, si prepara alla guerra, guidato dal generale Mack. Championnet, consapevole della mancanza di risorse, decide di ritirare le truppe da Roma e invia Carafa a Milano per chiedere rinforzi. La guerra è ormai alle porte.

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Marguerite
Proletari a cavallo