1. Memorie dalla Rovina
Un sentiero si snoda tra i resti di una ferrovia, inghiottita dalla vegetazione. Un anziano, curvo sotto il peso degli anni, avanza a fatica, aiutandosi con un bastone. Accanto a lui, un ragazzo lo segue con passo leggero. Sono nonno e nipote, separati da un abisso temporale. Il vecchio è l’ultimo testimone di un mondo spazzato via da un’epidemia, il Morbo Scarlatto. Il ragazzo, invece, è figlio di una nuova era, in cui la natura è tornata a dominare. Le parole del nonno, che narrano di città immense e di macchine capaci di volare, scivolano via senza lasciare traccia.Il loro cammino li porta verso Cliff House, un tempo luogo di ritrovo, ora tana di orsi. Il vecchio si aggrappa ai ricordi. Alcune monete, reliquie di un’epoca lontana, diventano l’occasione per parlare di date e di presidenti, nomi che al ragazzo non dicono nulla. Mentre parlano, catturano un coniglio. La caccia e il desiderio di trovare granchi sono le uniche cose che contano davvero per i ragazzi.Raggiungono un accampamento sulla spiaggia e si uniscono ad altri nipoti. Il cibo, fatto di molluschi e granchi, diventa il centro dell’attenzione. Sazio, il vecchio riprende a raccontare di un mondo di navi e aeronavi, di una San Francisco piena di vita. Ma i ragazzi vivono in un presente fatto di sopravvivenza, dove il passato è solo un’eco lontana.La scoperta di alcuni scheletri sulla spiaggia ricorda la grande catastrofe. Il vecchio riflette sulla fine della civiltà, ma i ragazzi sono indifferenti. Raccolgono i denti dai teschi per farne collane, in un macabro ritorno alla barbarie. Il linguaggio stesso è diventato più semplice e povero. Solo nelle parole del vecchio, quando si immerge nei suoi ricordi, risuona ancora l’eco di un inglese più ricco, l’ultima traccia di un mondo svanito.2. L’Era dei Germi e la Morte Scarlatta
Un tempo, il mondo era pieno di gente e le grandi città, come San Francisco e Londra, accoglievano milioni di persone. Si viveva bene, con cibo in abbondanza e una società divisa in classi: alcuni producevano cibo, altri, come i professori, si dedicavano allo studio e all’insegnamento. Si sapeva dei germi, minuscoli esseri invisibili che causavano malattie, e la scienza, grazie agli studiosi dei batteri, cercava di combatterli. Si erano vinte battaglie contro malattie come la peste e la lebbra, ma c’era sempre la paura di nuove epidemie, forse ancora più mortali. Nell’estate del 2013, questa paura divenne realtà con l’arrivo della Morte Scarlatta. La malattia comparve a New York e si diffuse velocemente a Chicago e Londra, creando subito allarme per la sua rapidità e mortalità. La Morte Scarlatta si presentava con febbre alta, macchie rosse su tutto il corpo, convulsioni e una paralisi che portava alla morte in poco tempo, a volte anche entro un’ora dai primi sintomi. Non c’era cura e la malattia non lasciava scampo. Il panico si sparse insieme alla malattia. Le città divennero caotiche, senza più regole né servizi. La legge non esisteva più, i corpi si ammucchiavano nelle strade e la gente, cercando di salvarsi, scappò dalle città, portando però la malattia anche nelle campagne. Le comunicazioni si bloccarono, isolando intere comunità e facendo temere la fine del mondo conosciuto. Un professore, testimone di questo crollo, vide la malattia diffondersi, i suoi cari morire e il mondo civilizzato scomparire.7. Sogni di Guerra e Scioperi Generali
Un silenzio innaturale avvolge la città, un presagio di eventi straordinari. La lettura del giornale svela l’arcano: uno sciopero generale paralizza gli Stati Uniti, bloccando ogni attività. Inizialmente sottovalutato, lo sciopero si rivela un’arma potente. La borghesia, colta alla sprovvista, si affanna in una corsa frenetica per accaparrare provviste, ma la classe operaia, più previdente, aveva già organizzato scorte. Il passare dei giorni trasforma la situazione in un incubo. Il circolo borghese, un tempo luogo di ritrovo e di discussioni, diventa teatro di panico e rabbia repressa. Bertie Messener, testimone di questa disfatta, osserva con amaro cinismo la caduta della classe dominante, ricordando le passate oppressioni subite dai lavoratori. La città, intanto, sprofonda nel caos più totale: negozi saccheggiati, servizi essenziali interrotti, violenza dilagante. La fuga disperata verso le campagne si trasforma in una lotta per la sopravvivenza, in un paesaggio desolato di fattorie abbandonate e città in rovina. Il ritorno, dopo aver affrontato stenti e pericoli, coincide con la fine dello sciopero. Le richieste dei lavoratori sono state accolte, un ordine precario viene ristabilito, ma la società è profondamente segnata, percorsa da tensioni e rancori. La violenza dello sciopero lascia il posto a un’altra forma di conflitto, la guerra. Un giovane soldato, impegnato in una missione di ricognizione, si muove con cautela in un territorio sconosciuto e ostile. La tensione è palpabile, ogni ombra, ogni rumore può nascondere un pericolo mortale. L’incontro con un soldato nemico, vicino a un ruscello, è un momento di sospensione. La scelta di non sparare, di risparmiare una vita, è un gesto inatteso di umanità in un contesto di morte. Più tardi, in una fattoria abbandonata, il soldato viene scoperto da un gruppo di nemici. Inizia un inseguimento disperato, una corsa affannosa per la salvezza, che sembra concludersi con un successo insperato. Ma un colpo di fucile, sparato da lontano, lo raggiunge alla schiena. La sua caduta, mentre le mele che aveva raccolto si sparpagliano a terra, segna la fine tragica della sua missione, un’esistenza spezzata in un conflitto più grande di lui.8. L’eco interstellare
Un suono imponente e misterioso, simile a una tromba d’arcangelo capace di abbattere le mura, risuona sull’isola. Bassett, indebolito dalla malattia, ne è ossessionato e lo segue nella giungla, nonostante l’amico Sagawa lo avverta dei pericoli. Sagawa muore e Bassett, ferito e febbricitante, continua il suo cammino, inseguito dagli indigeni. Incontra Balatta, una donna del luogo, e attraverso un complesso legame, riesce ad avvicinarsi al mistero. Il Rosseggiante è una gigantesca sfera metallica di origine sconosciuta, posta in una voragine e venerata come una divinità. Bassett intuisce la sua natura extraterrestre: un messaggio dalle stelle, il cui suono nasce percuotendo la sfera con una trave. La salute di Bassett peggiora. Vuole capire il Rosseggiante a ogni costo, e negozia con Ngurn, lo stregone: in cambio della sua testa, da affumicare dopo la morte, chiede di essere portato al cospetto del Rosseggiante un’ultima volta, per vedere e sentire ancora. Ngurn accetta. Davanti al Rosseggiante, Bassett ha un’epifania uditiva e visiva, percependo la natura trascendente del suono e comprendendo segreti su materia ed energia. Rifiutando di ingannare Ngurn, dà il segnale: viene ucciso, con la promessa che la sua testa diventerà un capolavoro affumicato. La visione del Rosseggiante e la comprensione del suo messaggio interstellare sono il suo ultimo, estremo atto di conoscenza.Abbiamo riassunto il possibile
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