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Contenuti del libro
Informazioni
“La notte non esiste” di Angelo Petrella ti catapulta subito in un incubo a Napoli, dove l’investigatore Denis Carbone si trova di fronte al corpo di una bambina, un caso che riapre ferite vecchie di venticinque anni, legate alla scomparsa di sua sorella a Licola. Questo non è un semplice giallo, ma un thriller oscuro che scava a fondo tra omicidi seriali di bambini e i segreti di un passato mai sepolto. Mentre Denis cerca la verità tra le strade di Napoli, Castel Volturno e le campagne campane, scopre che dietro tutto c’è un culto segreto potentissimo, il Touxion, capace di manipolare indagini e nascondere prove, forse anche all’interno della polizia stessa. Tra colleghi ambigui come Lettieri e Tagliamonte, e la caccia a figure sfuggenti come Antimo Guerriero e il suo misterioso gemello, Denis si ritrova solo contro un sistema corrotto, determinato a fermare chiunque scopra la verità sul “Culto del Sole Nero” e sugli orrori che nasconde nella Masseria Sannitica e oltre.Riassunto Breve
Un corpo di bambina viene trovato a Napoli con segni di violenza e metamfetamina nel sangue. L’investigatore Denis Carbone si occupa del caso, mentre affronta problemi personali e indagini interne sul suo passato. Sotto le unghie della vittima si trova tessuto, e nella tasca una caramella fuori commercio. La vittima è identificata come Salimah, una ragazza nigeriana. Il padre menziona un uomo, Babatunde, e un pick-up nero. L’indagine si concentra su una caramella specifica, portando all’identificazione di un uomo con una cicatrice a forma di sole vicino all’orecchio, visto rubare la caramella in un video. Un tatuatore conferma la cicatrice come scarificazione e descrive l’uomo come irpino e alla guida di un pick-up Ford nero. Viene identificato Antimo Guerriero, con precedenti e residente ad Afragola. Durante l’arresto ad Afragola, Guerriero resiste e viene ucciso dal commissario Lettieri. Nel suo appartamento si trova una stanza nascosta con un disegno che raffigura una spiaggia, un gommone, una bambina e un uomo, riconosciuto come la spiaggia di Licola, luogo della scomparsa della sorella di Denis 25 anni prima. Sulla scogliera di Licola si trova inciso un simbolo: un sole stilizzato, lo stesso trovato sul collo di Guerriero e in vecchi fascicoli di bambini scomparsi. Questo simbolo appare anche vicino ad altri bambini uccisi. Si cerca un complice di Guerriero, descritto con un occhio che lacrima sangue e alla guida di un pick-up nero. Lettieri, il capo di Denis, scompare e viene accusato dell’omicidio del vecchio questore, con prove che sembrano incastrarlo. Denis sospetta sia stato incastrato. Un telefono sbloccato rivela una foto di Guerriero con un uomo incappucciato con una cicatrice sul torace, identificato come Lettieri tramite una cartella clinica. Si scopre che il DNA trovato sotto le unghie dell’ultima vittima non è di Guerriero ma di qualcuno identico a lui, suggerendo un gemello. Un tatuatore conferma l’esistenza di un gemello che usa un pick-up nero e ha un tatuaggio inquietante legato a un gruppo chiamato “Culto del Sole Nero” (Touxion). Questo culto è potente e infiltrato nelle istituzioni. Maurizio Albano, un uomo legato al culto, offre informazioni in cambio di una scheda di memoria, ma viene ucciso dal killer. Il questore vicario Tagliamonte rivela che Lettieri cercava vendetta per il figlio ucciso dal killer e aveva stretto un patto con Albano. La scheda di memoria contiene coordinate che portano a una caverna sotterranea vicino alla masseria dove è morto Lettieri, usata dal Culto come tempio con resti umani. Nella caverna si affronta il killer, il gemello di Guerriero, la persona cercata da anni. Laura è trovata legata a un altare. Il killer parla di un “Evento” e di Teresa, la compagna di Lettieri, incinta. Il killer viene colpito a morte. Il PM Sepe si rivela essere una talpa che protegge il Culto e intende eliminare i testimoni. Tagliamonte interviene, viene ferito da Sepe, ma lancia una granata che fa crollare la caverna. Laura viene liberata, Tagliamonte sopravvive ferito. Teresa non viene trovata nel crollo, suggerendo sia stata portata via. Dopo il crollo, le prove sono distrutte. Denis riflette sulla vasta influenza del Culto nelle istituzioni e decide di combatterli da solo. Mentre viene trasportato in un veicolo della polizia, un’esplosione lo colpisce.Riassunto Lungo
1. Tracce nel gelo
Un corpo è stato scoperto in una scarpata a Napoli. Si tratta di una bambina, che sembra avere circa dieci o undici anni. Il ritrovamento rivela subito segni di violenza e strangolamento. Le prime verifiche sul luogo non portano alla luce testimoni né indizi significativi, facendo pensare che il delitto non sia avvenuto lì. Sotto le unghie della piccola vengono trovate tracce di tessuto, un dettaglio che suggerisce una disperata difesa. L’autopsia conferma la presenza di ferite da taglio e contusioni, ma esclude che ci sia stata violenza sessuale.I dettagli dell’autopsia
L’esame approfondito del corpo fornisce elementi cruciali. Nel sangue della bambina vengono rilevate quantità molto elevate di metamfetamina, un dato inaspettato e inquietante. Un altro elemento particolare emerge da un oggetto trovato nella tasca dei suoi jeans: l’involucro di una caramella. Questa caramella è fuori commercio da diversi mesi, il che potrebbe fornire un indizio sul tempo trascorso o sulle abitudini della vittima o di chi le era vicino. Questi dettagli diventano punti fermi per l’avanzamento delle indagini.L’investigatore e i suoi fardelli
L’investigatore Denis Carbone prende in carico questo difficile caso. Il suo lavoro è reso ancora più complesso dalle pressioni che riceve da altre direzioni. Il Questore Tagliamonte, infatti, affronta Denis riguardo a una sparatoria avvenuta mesi prima al Moiariello, un evento in cui ha perso la vita il precedente questore. Tagliamonte sembra intenzionato a riaprire quel caso e indaga sulla possibilità che Denis abbia usato la sua pistola personale, una Glock non registrata, durante la sparatoria. Il capo di Denis, Lettieri, che è rimasto ferito nello stesso incidente, mostra solidarietà e consiglia a Denis di far sparire l’arma.Problemi personali e osservazioni
Denis sta attraversando un periodo complicato anche sul piano personale. Manifesta problemi di salute, come disturbi allo stomaco, e sta lottando per mantenere la sobrietà. Sente profondamente il peso delle responsabilità del suo lavoro, specialmente quando si trova di fronte a casi che coinvolgono bambini, che rievocano forse dolori passati. In questo periodo difficile, Denis ha anche la sensazione di essere costantemente osservato da qualcuno che lo segue a bordo di un’auto scura. Nonostante queste difficoltà e le pressioni esterne, l’indagine sulla morte della bambina prosegue, concentrandosi sull’analisi minuziosa di ogni dettaglio emerso dall’autopsia e sulla ricerca di qualsiasi elemento possa portare all’identificazione e alla cattura del responsabile di un crimine così efferato.Davvero un dettaglio così anomalo e potenzialmente cruciale come l’alta concentrazione di metamfetamina nel sangue di una bambina non merita un’immediata riflessione sul contesto in cui è maturato?
Il capitolo introduce un elemento dirompente come la presenza massiccia di una sostanza stupefacente nel corpo di una vittima così giovane, ma lo fa quasi come un semplice dato di fatto, senza soffermarsi sulle implicazioni immediate che questo dovrebbe avere sull’orientamento delle indagini. Un dato del genere solleva interrogativi fondamentali: come è stata assunta? Era un’assunzione cronica o acuta? Quale ambiente frequentava la bambina? Per colmare questa lacuna argomentativa, sarebbe utile approfondire discipline come la tossicologia forense e la criminologia, magari leggendo autori che trattano l’impatto sociale e investigativo del traffico e del consumo di sostanze stupefacenti.2. Il peso del passato e l’ombra sulla pineta
Una chiamata informa l’ispettore che una ragazza nigeriana, Salimah, è stata trovata morta. Questo evento riporta alla mente dell’ispettore un vecchio dolore legato alla perdita della sorella venticinque anni prima. La famiglia di Salimah vive in condizioni difficili, in un edificio abbandonato a Castel Volturno. Quando gli agenti dell’Immigrazione cercano di allontanarli, l’ispettore interviene per assicurarsi che rimangano come testimoni chiave per l’indagine.La famiglia della vittima e i primi indizi
Il padre di Salimah, Abraham, racconta che la figlia è scomparsa una sera mentre lui era al lavoro. Le analisi rivelano che Salimah aveva assunto metamfetamina. L’ispettore scopre che Abraham nasconde un coltello e ammette di fare lavori saltuari oltre alla raccolta di pomodori. Abraham rivela anche che un uomo di nome Babatunde minacciava la sua famiglia, volendo usare l’edificio per i propri affari. Un dettaglio importante emerge: il figlio più piccolo di Abraham ha visto un pick-up nero vicino a casa la sera in cui Salimah è scomparsa.L’incontro con Babatunde
Seguendo gli indizi, l’ispettore e il suo superiore rintracciano Babatunde a Villa Literno. Babatunde è una figura influente nella zona, considerato un capo e un santone. Sembra aspettare gli investigatori e ha installato telecamere di sorveglianza. Babatunde presenta un alibi basato su ricevute del telepass e parla in modo vago di spiriti vudù. L’atteggiamento di Babatunde irrita il superiore dell’ispettore, portando a una colluttazione in cui il superiore si ferisce.Pressioni esterne e questioni personali
Mentre l’indagine prosegue, l’ispettore e il suo superiore subiscono pressioni da un altro funzionario di polizia, che cerca prove su armi non registrate. Questo crea una complicazione aggiuntiva per i due investigatori. Allo stesso tempo, una collega dell’ispettore, Teresa, gli rivela di essere incinta di quattro mesi, aggiungendo un elemento personale alla narrazione. L’ispettore si trova anche nella necessità di disfarsi di una pistola illegale e chiede aiuto al suo superiore per risolvere questo problema, legandosi così alla pressione esterna. L’indagine, intanto, si concentra in modo particolare sulla ricerca di tracce e indizi legati al pick-up nero visto la sera del delitto, che diventa l’elemento chiave da seguire.Qual è il nesso logico tra un omicidio, l’uso di droghe, un santone locale e le beghe interne della polizia sulle armi illegali?
Il capitolo presenta una serie di elementi narrativi (il delitto, la tossicodipendenza della vittima, una figura locale ambigua, le pressioni interne alla polizia legate ad armi non registrate e persino una pistola illegale posseduta dall’ispettore) la cui connessione logica e causale con l’evento centrale, l’omicidio, non emerge con chiarezza dal riassunto. Una trama complessa è benvenuta, ma il rischio è che i diversi filoni narrativi appaiano slegati o forzatamente connessi. Per comprendere come intrecciare efficacemente diverse sottotrame in un’indagine, è utile studiare la costruzione della narrazione nel genere poliziesco e le dinamiche della corruzione o del crimine organizzato che possono legare mondi apparentemente distanti. Un autore da approfondire per la sua capacità di esplorare i legami oscuri tra potere, criminalità e società è Leonardo Sciascia.3. La Cicatrice Rivelatrice
L’indagine sulla morte della bambina si concentra inizialmente sul vialetto d’accesso al luogo del rapimento. Questa zona isolata viene considerata un punto ideale dove l’aggressore potrebbe essersi appostato. Vicino al corpo della bambina viene trovata una caramella. Si identifica la marca: “Cinzia”. Si scopre che questo tipo di caramella è venduto in una tabaccheria nelle vicinanze. Il tabaccaio fornisce i filmati di sorveglianza del suo negozio, offrendo un primo elemento concreto per le indagini.Un Indizio Visivo
Guardando attentamente i video di sorveglianza, si riesce a identificare un uomo che ruba una caramella “Cinzia”. Quest’uomo presenta una caratteristica fisica molto distintiva. Ha una cicatrice particolare a forma di sole, situata vicino all’orecchio. Una donna di nome Laura vede le immagini e riconosce immediatamente quella cicatrice. Spiega che si tratta di una scarificazione, un tipo specifico di modifica del corpo. Indica anche dove si possono trovare gli studi specializzati che eseguono questo tipo di lavoro.Dettagli Rivelatori
Viene contattato un tatuatore che conferma di aver eseguito proprio quella scarificazione sull’uomo. Il tatuatore ricorda l’intervento e precisa che è stato fatto l’inverno precedente. Fornisce anche altri dettagli importanti che aiutano a definire meglio l’identità dell’uomo. Dice che l’uomo parla con un marcato dialetto tipico della zona dell’Irpinia. Aggiunge anche che l’uomo guida un veicolo, un pick-up Ford di colore nero.L’Identificazione
Con queste informazioni precise a disposizione, si avvia una ricerca mirata nei database. Si incrociano i dati sui veicoli registrati con quelli relativi ai precedenti penali. Si cercano in particolare persone che possiedono un pick-up Ford. Queste persone devono anche essere residenti o nate nella provincia di Avellino, la zona dell’Irpinia, a causa del dialetto riconosciuto. La ricerca viene ulteriormente ristretta a uomini di età compresa tra i quaranta e i sessanta anni, che abbiano precedenti penali. Questa combinazione di elementi porta a identificare Antimo Guerriero. È un uomo di cinquant’anni e risulta essere originario di Afragola. Ha precedenti specifici per spaccio ed effrazione. Il suo profilo corrisponde in modo molto preciso a quello del sospettato basato sugli indizi raccolti. Ora si preparano le azioni necessarie per rintracciarlo e procedere ulteriormente nell’indagine.Davvero il PM Sepe sbuca fuori per confessare tutto e tentare di eliminare i testimoni, proprio un attimo dopo che il “successore” è stato ucciso?
Il capitolo presenta l’apparizione e la confessione del PM Sepe immediatamente dopo la morte del killer come un colpo di scena cruciale. Tuttavia, il tempismo appare eccessivamente conveniente e solleva seri interrogativi sulla logica narrativa: come fa Sepe a sapere di essere lì in quel preciso istante? Perché decide di rivelarsi e agire proprio dopo che la persona che, a suo dire, era legata ai segreti del “Sole Nero” è stata eliminata? Questa repentina comparsa e il successivo tentativo di eliminare i presenti, inclusi coloro che potrebbero aver appena fatto luce su parte del mistero, lasciano perplessi sulla coerenza del suo ruolo e delle sue reali motivazioni. Per rendere più plausibile questa svolta, sarebbe fondamentale esplorare i meccanismi che portano Sepe in scena in quel frangente, il suo legame effettivo con il “Sole Nero” e il killer, e la ragione strategica dietro la sua scelta di agire in quel momento esatto. Si potrebbe giovare dall’approfondire le tecniche di costruzione della suspense e della gestione dei colpi di scena nel genere thriller, magari studiando autori che eccellono nel dosare rivelazioni e azioni dei personaggi per mantenere la coerenza interna della trama.10. Dopo il Fuoco
Dopo l’incendio, la caverna crolla in modo significativo. La frana che ne consegue distrugge molti reperti e prove che avrebbero potuto aiutare a comprendere meglio gli eventi accaduti. Nonostante il crollo quasi totale, una via d’uscita alternativa situata sul lato opposto della caverna rimane sgombra fino all’imbocco. Questa via era stata puntellata con travi d’acciaio, il che ha permesso che non venisse ostruita. Il questore vicario Tagliamonte, che è rimasto ferito alle caviglie durante gli eventi, conferma che Teresa non è stata ritrovata nel sito crollato. Questo suggerisce che sia stata portata via da chi lo ha ferito, confermando il rapimento.Il funerale di Lettieri
Il corpo di Lettieri viene sepolto nel cimitero di Poggioreale. Alla cerimonia funebre partecipano solo pochi agenti di polizia. Durante il rito, Denis si avvicina alla fossa e lancia al suo interno una scheda di memoria. Successivamente, parla brevemente con un giornalista presente, rifiutando qualsiasi offerta di aiuto. Afferma chiaramente di voler agire da solo per scoprire la verità. Nonostante abbia riportato una ferita al polpaccio, Denis rinuncia a usare le stampelle, mostrando determinazione. Incontra poi Laura, che è stata dimessa dall’ospedale. Lei conferma di non ricordare nulla di quanto accaduto, eccetto la sensazione che Teresa sia stata presa da qualcuno.Le riflessioni di Denis
Denis inizia a riflettere sulla vera natura del gruppo chiamato “Culto”. Comincia a capire che i rapimenti di minori, anche se possono apparire come eventi isolati, sono in realtà parte di una responsabilità collettiva molto più ampia. Si rende conto che il gruppo è estremamente vasto e gode di protezioni significative da parte di figure potenti che operano nella politica, nella giustizia e nell’economia. Finché questi membri del Culto rimangono liberi, la popolazione è costantemente in pericolo. Per questo motivo, Denis prende una decisione drastica: non può fidarsi di nessuno e si impegna a trovare e fermare i membri del Culto con ogni mezzo necessario. È determinato a portare avanti questa missione anche se dovesse uscire di prigione in futuro. Dice a Laura che tornerà da lei un giorno, ma che non potrà farlo subito, indicando la pericolosità e l’impegno della sua nuova missione.La partenza e l’attentato
Dopo aver salutato Laura, Denis viene scortato verso una camionetta della polizia che lo attende per trasferirlo. Mentre il veicolo si allontana dal cimitero, un’improvvisa e violenta esplosione lo colpisce in pieno. L’impatto è devastante e la camionetta si schianta violentemente contro il muro di cinta del cimitero. A causa dello scontro, Denis sbatte violentemente la testa. In quel momento, non prova paura per l’accaduto, ma solo un profondo stupore per la rapidità e l’imprevedibilità con cui gli eventi si sono susseguiti, portandolo da un momento di relativa calma a un pericolo mortale.Ma su quali basi concrete il protagonista giunge a una conclusione così drastica sulla vastità e le protezioni del ‘Culto’, decidendo di agire in totale solitudine?
Il capitolo presenta questa presa di coscienza come un’improvvisa illuminazione per Denis, ma il riassunto non chiarisce su quali elementi concreti, scaturiti dagli eventi appena vissuti (il crollo, il funerale, l’incontro con Laura, l’attentato), si basi una deduzione così ampia e dettagliata sulla natura del ‘Culto’ e sulle sue protezioni ad altissimo livello. Questa mancanza di un chiaro percorso logico o di nuove informazioni esplicite rende la sua decisione di agire in totale solitudine, fidandosi di nessuno, un salto argomentativo. Per comprendere meglio come si costruiscono tali rivelazioni nel personaggio e come si giustificano decisioni così drastiche, sarebbe utile approfondire le tecniche narrative legate allo sviluppo psicologico dei protagonisti e alla gestione delle informazioni nelle trame complesse. Autori che eccellono nel delineare le motivazioni profonde e spesso oscure dei personaggi, o che costruiscono intricate architetture narrative basate su segreti e poteri occulti, possono offrire spunti preziosi.Abbiamo riassunto il possibile
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