Letteratura

La morte nell’anima

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1. Calore, Sudore e Notizie di Guerra

In una New York soffocante, Gomez si sveglia tormentato dal caldo e dalla mancanza di sonno, aggravata dalle notizie di guerra che sente alla radio. Le pillole di cloruro di sodio non alleviano il suo disagio, sintomo di una difficoltà ad adattarsi al clima torrido della città. La conversazione con Ritchie svela le origini spagnole di Gomez e il suo passato da soldato, un’esperienza che preferisce tenere nascosta per timore di essere giudicato. La notizia della caduta di Parigi lo sconvolge, sebbene cerchi di mantenere un contegno impassibile. Ritchie, al contrario, interpreta il conflitto con pragmatismo e ottimismo, considerando la pace un esito positivo a prescindere dalle circostanze. Durante il viaggio in autobus, Gomez si sente un estraneo, circondato da persone apparentemente indifferenti alle notizie di guerra che lo turbano profondamente. I titoli dei giornali annunciano a gran voce la caduta di Parigi, ma i passeggeri sono catturati da eventi locali e pubblicità, amplificando il senso di isolamento e stanchezza di Gomez, la cui angoscia per Parigi appare insignificante di fronte alle preoccupazioni quotidiane degli altri. Intanto, in una Francia devastata dalla guerra, Sarah e suo figlio Pablo sono bloccati a causa della mancanza di carburante. Un uomo, che li aveva inizialmente aiutati offrendo loro un passaggio, si rifiuta di proseguire, abbandonandoli a 24 chilometri da Gien. Sarah, con la determinazione di raggiungere la città, si avventura a piedi con il figlio. L’uomo, dopo un momento di esitazione, tenta di derubarla, sottraendole la valigia. Sarah, con un moto di rabbia, riesce a recuperare i suoi averi e riprende il cammino con Pablo, mentre la colonna di auto continua a scorrere. La strada è un fiume di persone in fuga e Sarah è travolta da un’ondata di disperazione e paura, specchio del dramma collettivo che si consuma intorno a lei.

2. Prigionieri di Guerra

Moùlu avanza lungo la strada, spargendo dietro di sé una scia di frammenti di lettere d’amore. I soldati, ormai prigionieri, si interrogano sul loro incerto futuro. La guerra è palesemente terminata, ma la libertà è ancora una meta lontana. Tra le fila serpeggia la speranza di un ritorno a casa per agosto, ma la realtà è ben più incerta. La stanchezza e la fame iniziano a farsi sentire con prepotenza. Un brusco stop segna la fine dell’autorità militare. Un soldato di nome Lambert proclama l’uguaglianza tra i prigionieri, ma Brunet, un altro soldato, ritiene che la disciplina sia ancora necessaria. Un tedesco si avvicina, pronunciando parole amare: “Poveri francesi, finita la guerra”, senza però saper dire quando i prigionieri potranno tornare a casa. La marcia riprende, e i soldati si chiedono con angoscia se la loro destinazione sia addirittura Berlino. Giungono a Poudroux, dove gli abitanti li osservano in un silenzio carico di significato. I prigionieri tentano di mostrarsi allegri, ma i testimoni rimangono impassibili. Una fontana offre un breve momento di sollievo, ma la paura di perdere il proprio posto nella fila li costringe a tornare indietro. Brunet osserva la folla, cercando invano un volto simile al suo, ma incontra solo sguardi stanchi e rassegnati. La colonna di prigionieri si ferma in un campo da basket, dove osservano i tedeschi sfrecciare su moto e camion. La loro forza e organizzazione li colpisce, facendoli sentire meno colpevoli per la sconfitta subita. Brunet li considera “materia prima”, iniziando a pensare a come sfruttarli a proprio vantaggio. Un tedesco, con tono provocatorio, chiede: “Dove sono gli inglesi?”, suscitando la rabbia dei prigionieri. Il pensiero del cibo inizia a farsi insistente, ma Brunet sa che non ne riceveranno. La marcia riprende e i soldati arrivano a Baccarat, una città segnata dai vetri rotti delle finestre. La vista di alcuni tedeschi nudi che giocano nel fiume viene percepita come un insulto. Finalmente, giungono a una caserma, dove si chiudono dentro. Nel cortile, i prigionieri cercano di sistemarsi alla meglio. Un sergente tenta di imporre la propria autorità, ma Brunet lo ferma. Un caporale di nome Schneider si avvicina a Brunet. I due iniziano a parlare e Brunet scopre di averlo già visto in passato. Si presentano e Brunet intuisce che Schneider potrebbe essergli utile in futuro. La sera cala e i prigionieri cercano di trovare un po’ di riposo. Un sergente e un soldato biondo litigano, accusandosi a vicenda della sconfitta. Brunet osserva la scena, pensando che ci sia la possibilità di trarre vantaggio da quella situazione. Schneider afferma che è difficile aiutare il prossimo se non si prova simpatia. Brunet ammette di non provare astio verso i prigionieri, ma verso coloro che li hanno ingannati. La notte avanza e l’attesa si fa opprimente. Un soldato, in preda al panico, ipotizza un massacro imminente e Brunet gli offre un maglione. Brunet passa in rassegna i suoi compagni, valutando come manipolarli a suo favore. Mentre si addormenta, sente un rumore di denti che battono. Si chiede se Schneider sia un intellettuale o un anarchico. Brunet e Schneider si confrontano sulle proprie professioni e idee. Brunet è convinto che la guerra sia appena iniziata, mentre Schneider non è d’accordo.

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14. La Notte e le Stelle

Pinette e Mathieu, in un deposito di armi, si preparano: Pinette sceglie con attenzione un fucile, mentre Mathieu ne prende uno senza badare a quale. Nello stesso momento, Jacques e Odette cercano un posto dove passare la notte, ma una donna rifiuta di ospitarli. Questo rifiuto porta Jacques a riflettere sulla sua situazione e sul suo rapporto con Odette, la quale si sente distante da lui e pensa a Mathieu. La guerra e il futuro sono al centro di una loro discussione, ma le loro opinioni divergono, con Jacques convinto che i tedeschi si comporteranno bene e Odette meno sicura. La notte li sorprende in macchina, dove Odette, sopraffatta da un senso di solitudine e incomprensione, esce per fumare e riflettere sulla sua vita. Intanto, Mathieu e Pinette si uniscono a un gruppo di soldati alpini su un campanile, con l’ordine del tenente di sparare a chiunque passi per la strada dopo l’allontanamento degli abitanti del villaggio. Inizialmente diffidenti, i soldati alpini interrogano Mathieu e Pinette sulle loro motivazioni, per poi accettarli nel gruppo dopo aver compreso la loro stanchezza e confusione. La notte si avvicina, e i soldati mangiano e bevono insieme, mentre Mathieu, sentendosi in colpa per aver abbandonato i suoi compagni, trova nella morte l’unico senso possibile alla sua vita. Lola si sveglia con un senso di nausea e disgusto per il proprio corpo, mentre Boris, il suo amante, la coinvolge in un rapporto amoroso che la lascia con una sensazione di vuoto e di essere usata. Il risveglio di Boris porta con sé parole di orgoglio verso Lola, ma lei, pensando alla sua vecchiaia, si sente a disagio. Un episodio divertente raccontato da Boris, riguardante un altro soldato, non fa che aumentare il senso di solitudine di Lola.

Capitolo 15: La Fine della Battaglia e l’Inizio della Resa

Lola e Boris parlano del loro futuro, e Boris esprime il desiderio di diventare professore a Castelnaudary, proponendo a Lola un matrimonio di convenienza. Inizialmente titubante, Lola apprende che Boris aveva pianificato di partire per l’Inghilterra con alcuni amici, un piano a cui aveva rinunciato per non lasciarla sola. Sentendosi improvvisamente libera, Lola lo esorta a partire, ma Boris è incerto, pensando a Ivich e al suo desiderio di vivere con loro. Stanca di questa situazione, Lola decide di lasciarlo andare. Nello stesso momento, Mathieu e i suoi compagni si preparano all’imminente arrivo dei tedeschi. La battaglia ha inizio e, nel caos, Mathieu riesce a uccidere un soldato tedesco. I combattimenti si fanno sempre più intensi e il municipio viene distrutto, ma Mathieu, nonostante la paura, continua a combattere. I suoi compagni cadono uno dopo l’altro, lasciandolo solo. In un momento di rabbia e disperazione, Mathieu spara a tutto ciò che ha amato, fino a quando il tetto gli crolla addosso. In un altro luogo, Brunet, dopo aver passato la notte in una cantina, si rade e si prepara ad affrontare la resa. Uscendo, si unisce ad altri soldati francesi prigionieri, distinguendosi per la sua altezza e l’aspetto curato in mezzo alla massa di soldati sconfitti. Mentre camminano verso la prigionia, Brunet riflette sulla situazione appena conclusa. La guerra è finita e i soldati, ormai senza resistenza, si lasciano trasportare dalla corrente degli eventi.

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