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Contenuti del libro
Informazioni
“La morte della farfalla. Zelda e Francis Scott Fitzgerald” di Pietro Citati non è la solita biografia, ma un tuffo nella vita pazzesca e spesso dolorosa di due personaggi che hanno definito un’epoca, Francis Scott Fitzgerald e Zelda Sayre. Il libro racconta la loro storia, fatta di successi fulminei come quello del “Grande Gatsby” e “Tenera è la notte”, ma anche di fallimenti, alcolismo per lui e la lotta contro la schizofrenia per lei. Ci porta dalla vita mondana e sregolata di New York e della Costa Azzurra, dove la loro relazione intensa e complicata si consumava tra feste e litigi, fino alle cliniche dove Zelda cercava una cura. Citati esplora come Fitzgerald usasse la loro vita, le loro ossessioni e la malattia di Zelda come materiale per la sua arte, in un intreccio continuo tra realtà e finzione. È la storia di due anime tormentate che cercavano la felicità in un mondo effimero, finendo per perdersi, un racconto potente sulla creazione artistica, l’amore distruttivo e il prezzo della fama nel Jazz Age.Riassunto Breve
La vita di Francis Scott Fitzgerald è segnata da fallimenti e un senso di esclusione fin da giovane, anche il successo è percepito come effimero e accompagnato dall’ombra della catastrofe. Si sente responsabile per le perdite e insegue l’ammirazione, mostrando vanità e insicurezza, sognando trionfi irraggiungibili e fallendo spesso. Zelda Sayre appare inizialmente come il suo opposto, vibrante, affascinante, piena di energia e indifferente alle regole, ma alcuni notano in lei una stranezza, un vuoto. La sua famiglia ha una storia di problemi mentali. Si conoscono nel 1918; lui si trasferisce a New York per scrivere, mantenendo una relazione a distanza con Zelda, che frequenta altri uomini, causando gelosia. Dopo una crisi, Fitzgerald la riconquista ma lei rifiuta di sposarlo subito. Lui cade nella disperazione e nell’alcol, poi smette di bere e riscrive il suo primo romanzo, “Di qua dal Paradiso”, che ottiene successo. Si sposano nel 1920 ed entrano nella vita mondana di New York, vivendo in modo sregolato e spendendo molto. La loro relazione è intensa e complessa, quasi simbiotica, ma anche tesa. Zelda è vista come forte e imprevedibile, lui si sente più debole. Hanno conversazioni notturne essenziali che poi cessano. Fitzgerald cerca connessioni anche fuori dal matrimonio. Nel 1924 si trasferiscono in Francia. Le difficoltà economiche persistono, la felicità si incrina. Fitzgerald soffre di insonnia. Nell’estate 1924, mentre lui scrive “Il grande Gatsby”, Zelda si infatua di un ufficiale, causando una crisi che culmina in un confronto e un probabile tentativo di suicidio di lei. I conflitti si intensificano con litigi violenti. Parallelamente, l’arte di Fitzgerald diventa più consapevole e disciplinata, basata su poche esperienze personali trasformate. “Il grande Gatsby”, pubblicato nel 1925, esplora illusione e la lotta per recuperare il passato. A ventisette anni, Zelda sviluppa un’ossessione per la danza, che coincide con l’emergere della schizofrenia. La danza diventa estenuante e dolorosa, scatenando i suoi demoni. Il rapporto con Fitzgerald peggiora, lei lo accusa di omosessualità. La sua condizione precipita nell’estate 1929, con scoppi di risa incontrollati e un tentativo di far precipitare l’auto. Viene ricoverata in cliniche in Europa e le viene diagnosticata la schizofrenia. La cura è difficile, soffre di vari sintomi e teme di non guarire. Fitzgerald le resta vicino nonostante i costi e le difficoltà, sentendosi responsabile. La figlia Scottie vive a Parigi. Nella primavera 1931 Zelda migliora, le lettere al marito riacquistano affetto, ci sono tentativi di riprendere una vita familiare, ma la malattia è presente. Dopo il ritorno dalla Svizzera nel 1931, la salute di Zelda non è recuperata, la schizofrenia riemerge e torna in clinica a Baltimora. Nella primavera 1932, Zelda scrive un romanzo, “Save Me The Waltz”. Fitzgerald lo rivede, cancellando parti che lo riguardano, mostrando gelosia e considerando la loro vita come suo materiale esclusivo. Accusa Zelda di rubare le sue idee e pretende il controllo sulla sua scrittura. “Tenera è la notte”, pubblicato nel 1934, esplora il fascino distruttivo e l’interesse per l’effimero. Dopo l’insuccesso del romanzo, Fitzgerald è esausto, logorato, con difficoltà economiche aggravate dalle spese per Zelda e Scottie. Il legame con Zelda resta forte, caratterizzato da pietà e incapacità di abbandonarla. Sente colpa, esaurimento creativo, isolamento e la sensazione di morte imminente. Si trasferisce a Hollywood per lavorare come sceneggiatore, un lavoro frustrante. Inizia una relazione con Sheilah Graham, in cui vede un riflesso di Zelda, che gli offre conforto e lo aiuta con l’alcolismo. Continua a scrivere racconti e inizia “The Last Tycoon”, ritrovando gioia creativa, ma l’opera rimane incompiuta. Francis Scott Fitzgerald muore il 21 dicembre 1940 per attacco di cuore. Lascia incompiuto il romanzo. Zelda lo considera il suo migliore amico. Il funerale si tiene a Rockville, Maryland, ma non può essere sepolto nel cimitero cattolico desiderato. Dopo la morte del marito, Zelda torna a vivere con la madre a Montgomery. La sua salute mentale rimane fragile, con frequenti ricoveri. Trascorre tempo a casa, dipinge fiori. Nel novembre 1947 torna in ospedale, migliora e si sposta in un reparto per convalescenti. Il 10 marzo 1948, un incendio scoppia nell’ospedale. Le fiamme si propagano rapidamente, le uscite sono bloccate. Nove donne muoiono, tra cui Zelda, arsa dalle fiamme. Il suo corpo è identificato da una scarpa bruciata. Viene sepolta accanto al marito a Rockville. Anni dopo, con la riscoperta della fama di Fitzgerald, i loro corpi vengono spostati e sepolti insieme nel cimitero cattolico di St. Mary, con incise le ultime parole del romanzo “Il Grande Gatsby”.Riassunto Lungo
1. L’incrinatura e il suo riflesso
Francis Scott Fitzgerald: Tra Fallimento e Illusione
Fin da giovane, Francis Scott Fitzgerald sperimenta fallimenti e un senso di non appartenenza. Anche quando raggiunge il successo, avverte sempre la minaccia di una rovina imminente. Si sente colpevole per le perdite subite, mentre insegue un successo che sa bene essere fragile e passeggero, paragonabile a un raggio di sole impossibile da afferrare. Nonostante apprezzi la malinconia legata a ciò che è andato perduto, è dominato dal bisogno di piacere agli altri e di ricevere ammirazione. Questo desiderio rivela vanità e una profonda insicurezza. Immagina vittorie che non potrà mai ottenere, agendo come qualcuno che si illude e fallisce di continuo. La sconfitta segna costantemente il suo percorso.Zelda Sayre: L’Apparenza Luminosa e l’Ombra Interiore
In netto contrasto con Fitzgerald, si presenta Zelda Sayre, una figura che sembra integra e sicura. Viene descritta come una persona piena di vita, affascinante, energica e coraggiosa. Il suo aspetto è radioso, i suoi occhi molto espressivi. Fin da bambina si dimostra instancabile e amante dell’avventura; crescendo, diventa una giovane donna mondana e provocatoria, che non si cura delle convenzioni. Attira l’attenzione di chiunque, ma il suo interesse è rivolto unicamente a se stessa e spesso mostra disprezzo verso gli altri. Ritiene che il compito delle donne sia quello di creare scompiglio. Nonostante la sua brillantezza esteriore, in alcuni emerge la percezione di qualcosa di anomalo in lei: un senso di vuoto, una mancanza di equilibrio. Le sue parole appaiono sconnesse, ma piene di immagini vivide e inaspettate. Zelda stessa afferma di sentirsi come se fosse posseduta. È noto che nella sua famiglia ci siano stati casi di disturbi mentali. Fitzgerald la vede come una figura perennemente estranea al mondo.Davvero possiamo comprendere le “incrinature” di Fitzgerald e Zelda senza un’analisi più approfondita delle loro dinamiche psicologiche e relazionali?
Il capitolo accenna a fragilità profonde, quasi patologiche, in entrambi i personaggi: l’insicurezza cronica e il bisogno di validazione di Fitzgerald, il senso di vuoto e i disturbi mentali accennati per Zelda. Tuttavia, la descrizione rimane in superficie, parlando di “insicurezza”, “senso di vuoto”, o persino di Zelda che si sente “posseduta”. Per cogliere veramente la natura di queste “incrinature” e il loro impatto devastante, non basta una cronaca dei comportamenti. È indispensabile un’indagine che attinga alla psicologia e alla psicoanalisi, discipline che possono offrire chiavi di lettura per comprendere le dinamiche interne e relazionali complesse, forse disfunzionali, che hanno segnato le vite di Fitzgerald e Zelda. Approfondire autori che hanno studiato la psiche umana può illuminare aspetti taciuti o solo sfiorati nel capitolo.2. La Ricerca Bruciante
Zelda Sayre e Francis Scott Fitzgerald si incontrano nel luglio 1918 a Montgomery. Lui è un giovane ufficiale, lei ha diciotto anni. Fitzgerald si trasferisce a New York nel 1919 per iniziare la carriera di scrittore, trovando inizialmente un lavoro poco pagato. Mantiene una relazione a distanza con Zelda, inviandole lettere e regali costosi. Zelda, nel frattempo, frequenta altri uomini, provocando la gelosia di Fitzgerald. Un episodio di scambio di lettere con un altro corteggiatore causa una forte crisi, ma Fitzgerald torna a Montgomery per riconquistarla. Nonostante le suppliche di lui, Zelda rifiuta di sposarlo subito. Fitzgerald torna a New York, cade nella disperazione e nell’alcolismo, ma poi smette di bere e riscrive il suo primo romanzo, “Di qua dal Paradiso”. Il libro viene accettato per la pubblicazione.Il Matrimonio e la Vita Mondana
Il 3 aprile 1920, Fitzgerald e Zelda si sposano a New York, pochi giorni dopo l’uscita di “Di qua dal Paradiso”, che ottiene un enorme successo. La coppia entra nella vita mondana di New York, caratterizzata da feste e un senso di illimitata possibilità. Vivono in modo sregolato, spendendo enormi somme di denaro guadagnate rapidamente, ma che non bastano mai. Il loro comportamento è spesso estremo e anticonvenzionale.La Complessità del Loro Legame
La relazione tra Zelda e Fitzgerald è intensa e complessa. Sono profondamente legati, quasi come una sola persona, e collaborano anche nel lavoro di lui. Nonostante questa vicinanza, la relazione è tesa. Zelda è vista come forte e imprevedibile, con una “fiamma” che Fitzgerald riconosce, mentre lui si sente talvolta più debole. Hanno lunghe conversazioni notturne che considerano essenziali, ma che a un certo punto cessano.La Ricerca della Felicità
Fitzgerald cerca connessioni anche al di fuori del matrimonio, desiderando assorbire le qualità degli altri e credendo nella possibilità di rendere felici le persone. Sperimenta momenti di intensa felicità, ma questi sono sempre più spesso accompagnati dall’angoscia. La ricerca della felicità appare come un atto pericoloso.Ma questa “ricerca della felicità” era davvero solo un atto individuale, o il capitolo ignora il contesto più ampio che la rendeva così precaria?
Il capitolo descrive vividamente la vita sregolata e la tensione nel rapporto, accennando a una “ricerca della felicità” che diventa pericolosa. Tuttavia, non approfondisce sufficientemente le radici psicologiche e sociali di tale dinamica. Per comprendere meglio perché la loro ricerca di gioia e successo si sia trasformata in angoscia, sarebbe utile esplorare la psicologia della creatività e della dipendenza, oltre al contesto culturale e alle pressioni sociali degli anni Venti, spesso descritti da biografi dei Fitzgerald e da storici dell’epoca.3. La Nascita dell’Arte nel Caos
Nel maggio del 1924, Scott e Zelda Fitzgerald si trasferirono in Francia, scegliendo la Costa Azzurra. All’inizio, la vita sembrava incantevole, ma presto emersero problemi economici. Nonostante i guadagni di Fitzgerald aumentassero, le spese elevate rendevano tutto difficile. La felicità della coppia cominciò a svanire rapidamente. Scott soffriva sempre più di insonnia.La crisi personale
Durante l’estate del 1924, mentre Scott scriveva Il grande Gatsby, Zelda si prese una cotta per un ufficiale francese, Edouard Jozan. Questo portò a una grave crisi nel loro rapporto. Ci fu un confronto, e a settembre Zelda tentò probabilmente il suicidio. Non è chiaro esattamente cosa successe, anche perché Scott e Zelda tendevano a rendere tutto più drammatico. Con il tempo, i litigi tra loro divennero sempre più violenti e portarono ad azioni distruttive. La loro relazione peggiorò continuamente, rovinata dai maltrattamenti reciproci e dalla perdita di serenità e salute.La trasformazione artistica
Mentre la vita personale era turbolenta, l’arte di Scott Fitzgerald cambiò profondamente. Dopo il 1923-1924, il suo modo di scrivere divenne più attento e preciso. Smise di leggere cose leggere e si dedicò ai grandi scrittori europei e ai poeti inglesi. Capì che scrivere non era solo un talento naturale, ma un lavoro duro che richiedeva impegno, disciplina e sacrificio. Lavorava da solo, riscrivendo e concentrando il testo per arrivare dritto al punto essenziale.L’arte nasce dall’esperienza
Le sue opere nascevano da poche, forti esperienze vissute di persona. Queste esperienze venivano poi riprese e cambiate, raccontate attraverso personaggi e punti di vista diversi. Questa capacità di trasformare la sua vita gli permetteva di creare personaggi originali e credibili, anche se partivano da sé stesso.La creazione di Gatsby
Frutto di questo nuovo modo di lavorare, Il grande Gatsby fu pubblicato nell’aprile 1925. È considerato un’opera matura. Il romanzo parla di illusioni, innocenza e del tentativo disperato di riprendere un passato che non c’è più, rappresentato dalla famosa luce verde. La storia di Gatsby, con la sua sconfitta e la fine delle sue illusioni, mostra una realtà dura e spietata.Il capitolo descrive un autore in profondo declino personale e creativo, eppure afferma che la sua produzione successiva mantenne un “notevole valore letterario” e che ritrovò “gioia e rinnovata speranza” nell’ultimo romanzo. Questa narrazione non rischia di semplificare eccessivamente il complesso rapporto tra stato psicologico, percezione di sé e effettiva capacità creativa?
Il capitolo, pur offrendo un quadro toccante delle difficoltà di Fitzgerald, non esplora a fondo come sia possibile che un artista che si sente esaurito, isolato e in declino riesca comunque a produrre opere di valore e a ritrovare slancio creativo. La relazione tra la sofferenza personale e la produzione artistica è complessa e non lineare. Per approfondire questa apparente contraddizione, sarebbe utile esplorare studi sulla psicologia dell’arte e sulla resilienza creativa. Si suggerisce di consultare testi di critica letteraria che analizzano la produzione tarda di Fitzgerald e opere di biografi che offrono un contesto più ampio sulla sua vita interiore e sul suo processo creativo in quel periodo difficile.7. La Fiamma e la Cenere
Francis Scott Fitzgerald muore il 21 dicembre 1940, dopo mesi segnati da attacchi di cuore. Il giorno prima, il 20 dicembre, si era sentito male mentre era al cinema. La mattina del 21 si sveglia tardi, detta una lettera e poi si dedica alla lettura di un giornale. Mentre sta leggendo un articolo sportivo, tenta di alzarsi, ma si aggrappa a un sostegno e cade a terra, morendo sul colpo. Lascia incompiute 44.000 parole del suo ultimo romanzo. Il suo corpo viene esposto in un obitorio a Hollywood. La moglie Zelda, pur non essendo più legata a lui da intimità, scrive di considerarlo il suo migliore amico. Il funerale si tiene il 27 dicembre a Rockville, in Maryland. Francis non può essere sepolto nel cimitero cattolico che avrebbe desiderato perché non era praticante, e viene quindi tumulato in un cimitero lì vicino.La vita di Zelda dopo Francis
Dopo la morte del marito, Zelda torna a vivere con la madre a Montgomery. La sua salute mentale rimane molto fragile, costringendola a frequenti ricoveri in ospedali specializzati per malattie nervose. Il suo aspetto cambia, mostrando i segni del tempo e della sofferenza che ha vissuto. Trascorre molto tempo a casa, ma a volte esce per fare una passeggiata, per frequentare la Croce Rossa o per andare a messa. Un episodio rivela il suo profondo disagio interiore: un lamento improvviso seguito dallo sbattere di una porta. Trova un po’ di conforto nei fiori, che ama dipingere, specialmente quelli che trova nel giardino di una vecchia casa.Gli ultimi giorni e la tragica fine di Zelda
Nel novembre del 1947, Zelda torna nuovamente in ospedale. Dopo aver seguito una cura, le sue condizioni migliorano e viene spostata in un reparto per convalescenti. Il 10 marzo 1948, un incendio scoppia nell’ospedale in cui si trova. Le fiamme si propagano con estrema rapidità a causa della mancanza di adeguati sistemi di sicurezza e delle uscite bloccate. Nove donne perdono la vita in questa tragedia, tra cui Zelda, che muore arsa dalle fiamme. Il suo corpo viene identificato solo grazie a una scarpa bruciata. Viene sepolta accanto al marito a Rockville.Anni dopo la loro morte, con la riscoperta della fama di Fitzgerald, si decise di spostare i loro corpi. Entrambi furono infine sepolti insieme nel cimitero cattolico di St. Mary, realizzando così un desiderio non esaudito in precedenza. Sulla lapide che li unisce sono incise le ultime, celebri parole tratte dal romanzo Il Grande Gatsby.Data la centralità della sua salute mentale negli ultimi anni di vita di Zelda, perché il capitolo non offre un quadro più dettagliato della natura della sua malattia e delle condizioni degli ospedali psichiatrici dell’epoca?
Il capitolo descrive la fragilità mentale di Zelda e i suoi ricoveri come fatti, ma senza fornire il contesto necessario per comprendere appieno la sua sofferenza. Conoscere le diagnosi che le furono attribuite e, soprattutto, le realtà delle istituzioni psichiatriche negli anni ’30 e ’40, con i loro metodi di cura e le loro limitazioni, è fondamentale per cogliere la profondità del suo dramma personale e della sua tragica fine. Approfondire la storia della psichiatria e leggere biografie che esplorano la vita di Zelda oltre la sua relazione con Francis, concentrandosi sulla sua esperienza con la malattia mentale, può aiutare a colmare questa lacuna. Autori che hanno studiato a fondo la vita di Zelda Fitzgerald sono un punto di partenza essenziale.Abbiamo riassunto il possibile
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