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Informazioni
“La mappa che cambiò il mondo” di Simon Winchester è un libro che ti catapulta nell’Inghilterra di fine Settecento, un’epoca di grandi cambiamenti tra la nascente Rivoluzione Industriale e le vecchie idee sul mondo. Al centro di tutto c’è la storia incredibile di William Smith, un tipo che non era un professore o un nobile, ma un semplice figlio di fabbro con una passione pazzesca per le rocce. Lavorando alla costruzione del Somerset Coal Canal, Smith ha un’intuizione geniale: gli strati di roccia, e i fossili che ci trovi dentro (tipo gli ammoniti scoperti in posti come il Dorset), seguono un ordine preciso e sempre uguale. Questa scoperta sulla stratigrafia è rivoluzionaria e lo porta a capire che la Terra ha una storia lunghissima, molto più antica di quanto si pensasse. Nonostante le difficoltà economiche, i debiti che lo portano persino in prigione a Londra (nel King’s Bench Prison, per dire), e l’ostilità di alcuni membri dell’establishment scientifico come quelli della Geological Society, Smith non si arrende. Viaggiando instancabilmente per tutta l’Inghilterra e il Galles, raccoglie dati e, collaborando con il cartografo John Cary, riesce a creare la prima mappa geologica di un intero paese. È la storia di un genio autodidatta, delle sue battaglie personali e professionali, e di come il suo lavoro fondamentale abbia gettato le basi della geologia moderna, cambiando per sempre il modo in cui guardiamo il nostro pianeta.Riassunto Breve
William Smith nasce nel 1769 in un’Inghilterra in rapida trasformazione, dove le certezze religiose sulla creazione del mondo iniziano a confrontarsi con nuove idee scientifiche. Fin da giovane, Smith, figlio di un fabbro, si interessa alle pietre e ai fossili che trova, notando le loro forme particolari e la loro presenza in luoghi lontani dal mare. Questi oggetti, considerati a lungo semplici “figured stones”, sono in realtà resti di vita antica. Lavorando come geometra e ingegnere, in particolare nella costruzione di canali per l’industria del carbone nel Somerset, Smith ha l’opportunità di osservare gli strati di roccia esposti. Nota che questi strati si presentano sempre in un ordine prevedibile e che ciascuno contiene fossili specifici e unici. Questa osservazione lo porta a formulare l’idea rivoluzionaria che i fossili possono essere usati per identificare e datare gli strati rocciosi, stabilendo una cronologia geologica basata sull’evidenza scientifica piuttosto che sulla dottrina religiosa. Questa è la base della stratigrafia. Smith concepisce l’ambizioso progetto di creare una mappa geologica dell’intera Inghilterra e Galles, rappresentando le diverse formazioni rocciose con colori per mostrare la loro disposizione sotterranea. Nonostante le difficoltà finanziarie, la mancanza di un’educazione formale e l’esclusione dall’establishment scientifico, come la Geological Society che inizialmente lo ignora e poi sembra appropriarsi delle sue idee, Smith dedica quattordici anni a viaggiare per il paese, raccogliendo dati e osservazioni. Nel 1815, pubblica la sua “A Delineation of The Strata of England and Wales”, la prima mappa geologica di un intero paese, un’opera di grande valore scientifico e cartografico. Tuttavia, la pubblicazione non risolve i suoi problemi economici. Continua a lottare con i debiti, vende la sua importante collezione di fossili al governo per una somma modesta e, nel 1819, viene imprigionato per debiti. Dopo il rilascio, lascia Londra e trascorre anni nel nord dell’Inghilterra, lavorando e continuando le sue ricerche geologiche. Solo più tardi nella vita, il suo lavoro pionieristico inizia a ricevere il dovuto riconoscimento. La Geological Society gli conferisce la prestigiosa Wollaston Medal nel 1831, il governo gli assegna una pensione annuale, e riceve un dottorato onorario. William Smith, riconosciuto come il “Padre della Geologia Inglese”, muore nel 1834, lasciando un’eredità scientifica fondamentale che ha trasformato la comprensione della struttura e della storia della Terra. La sua mappa e la sua collezione di fossili rimangono testimonianze durature del suo contributo.Riassunto Lungo
Capitolo 1: Fuga sul palco nord
Il 31 agosto 1819, a Londra, il tempo era grigio e fresco, segnando la fine di una settimana di caldo umido. Nonostante il miglioramento climatico, le strade erano affollate e difficili da percorrere. La popolazione di Londra superava il milione, con un continuo afflusso di nuovi abitanti attratti dalla prosperità post-bellica.La situazione a Londra
Le strade erano piene di persone e animali, tra cui pecore, bovini e cavalli, il cui odore era insopportabile. Al mattino, le folle si radunavano in alcuni luoghi noti, come il mercato della Fleet, vicino alla Cattedrale di San Paolo. Qui si trovava il famoso numero nove, sede del Fleet Prison, il più noto tra i penitenziari londinesi.I prigionieri e le prigioni
Altri penitenziari, come il King’s Bench, si trovavano a Southwark, un’area con una concentrazione di prigioni. Questi luoghi erano noti per ospitare debitori, e ogni mattina i carcerati che avevano saldato i loro debiti venivano liberati, attirando curiosi e familiari. Tra i prigionieri che uscirono dal King’s Bench quel giorno c’era William Smith, un uomo di Oxfordshire, di cinquant’anni, descritto come robusto e di aspetto semplice.La storia di William Smith
Dopo quattro anni di prigionia, Smith si sentiva ansioso e imbarazzato. Si diresse verso il suo indirizzo di residenza, il numero 15 di Buckingham Street, ma trovò la porta chiusa e un ufficiale di custodia che gli impedì l’accesso. I suoi proprietari avevano ripreso possesso della casa e svuotato gran parte dei suoi beni. Il giorno successivo, John Cary, amico di Smith, avrebbe pubblicato un’importante opera cartografica, il “Geological Atlas of England and Wales”, che rappresentava un passo fondamentale nella scienza geologica.La partenza da Londra
Non si sa come Smith trascorse il resto di quella giornata, ma decise di lasciare Londra. Raccolse sua moglie e il nipote, e si recò al Black Swan Inn a Holborn, dove partivano le carrozze per il nord. Sperava di trovare un posto su una di queste carrozze per iniziare una nuova vita. Il viaggio lo portò a Northallerton, dove, stanco e affamato, iniziò a cercare lavoro. Smith scrisse in seguito che, sebbene fosse stato imprigionato, le sue scoperte non lo erano. Lasciò Londra con disgusto e si diresse verso i campi, segnando un cambiamento significativo nella sua vita. Sarebbero passati dodici anni prima che tornasse a Londra, ma il suo contributo alla scienza sarebbe stato riconosciuto a livello mondiale, superando le avversità che aveva affrontato.Come possiamo essere certi che le scoperte di William Smith non siano state influenzate dalla sua esperienza in prigione?
Il capitolo non approfondisce il tema delle possibili influenze dell’esperienza di prigionia sul lavoro di Smith, il che può portare a domande sulla sua oggettività. Per approfondire l’argomento, è utile esplorare la psicologia cognitiva e la sua relazione con l’esperienza personale, ad esempio attraverso il libro “Thinking, Fast and Slow” di Daniel Kahneman. Inoltre, potrebbe essere interessante studiare la storia della scienza e come le scoperte siano state influenzate dalle esperienze personali dei ricercatori.Capitolo 2: Una terra che si risveglia dal sonno
William Smith nacque in un contesto di dogma e fede, in una società inglese conservatrice. Tuttavia, già nel XVIII secolo si avvertivano segni di cambiamento, con le certezze del passato che venivano messe in discussione. Smith, primo figlio di un fabbro, nacque il 23 marzo 1769 a Churchill, Oxfordshire.La nascita di una nuova era
La sua nascita avvenne secondo le convinzioni religiose dell’epoca, che stabilivano che il mondo fosse stato creato 5.772 anni prima. La datazione biblica, consolidata da studiosi medievali, indicava che la Creazione era avvenuta nel 4004 a.C., un’idea sostenuta da James Ussher, che fissò la data con precisione. Tuttavia, all’epoca della nascita di Smith, la fede nella Creazione divina era ancora predominante, ma cominciavano a emergere idee che mettevano in discussione questa visione.L’emergere di nuove idee
Alcuni pensatori, sebbene considerati eretici, ipotizzavano che la Terra potesse essere molto più antica dell’umanità. Queste speculazioni erano per lo più limitate a un’élite intellettuale di Londra, lontana dalla realtà di Churchill, dove le credenze erano radicate nella fede. Il contesto storico di Smith era caratterizzato da un rapido cambiamento industriale. Nel 1769, si registrò l’invenzione della prima macchina a vapore di James Watt, l’apertura della fabbrica di ceramiche di Josiah Wedgwood e i progressi nel settore tessile grazie a Richard Arkwright.La Rivoluzione Industriale
Questi sviluppi segnavano l’inizio della Rivoluzione Industriale, che avrebbe trasformato l’Inghilterra. In parallelo, il paesaggio sociale stava subendo un’evoluzione. Le leggi di recinzione stavano cambiando il modo di coltivare la terra, portando a una maggiore efficienza agricola. La popolazione iniziava a crescere, non tanto per un aumento della natalità, quanto per una diminuzione della mortalità, dovuta a un miglioramento delle condizioni sanitarie e alimentari.Le conseguenze della Rivoluzione Industriale
Questo portò l’Inghilterra a diventare un’importatrice netta di grano, un cambiamento significativo rispetto al passato. Le innovazioni agricole, come l’introduzione di nuove razze di animali e metodi di coltivazione, aumentarono la produzione alimentare, rendendo la dieta della popolazione più varia. Tuttavia, questo portò a una crescente complessità sociale, con la consapevolezza che il paese non poteva più autosostenersi.La nascita della geologia
In questo contesto, la vita di Smith si svolse in un periodo di grande fermento culturale e scientifico. La sua infanzia coincise con un aumento dell’istruzione e della alfabetizzazione, che stimolò un interesse per il sapere e la curiosità. Le persone iniziarono a interrogarsi su questioni fondamentali riguardanti l’origine dell’umanità e del mondo, ma la maggior parte continuava a ritenere che le Scritture fornissero risposte definitive. Tuttavia, alcuni pensatori, come Joseph Priestley ed Erasmus Darwin, iniziarono a mettere in discussione le verità accettate, aprendo la strada a un’indagine più rigorosa. La geologia, una disciplina emergente, si presentava come un possibile strumento per esplorare queste domande, distaccandosi dalle dogmatiche convinzioni religiose.Il risveglio di una nuova era
Alla fine del XVIII secolo, molti in Inghilterra percepivano un risveglio collettivo. Si iniziava a considerare che la Terra potesse avere una storia complessa e che la geologia potesse fornire risposte a interrogativi fondamentali. William Smith, in questo contesto di cambiamento, si preparava a diventare una figura chiave nel fondare una nuova scienza, che avrebbe sfidato le convinzioni tradizionali e aperto la strada a una comprensione più profonda del mondo.In che modo la geologia, in quanto disciplina emergente, è stata in grado di fornire risposte definitive alle domande fondamentali sulla storia della Terra e dell’umanità?
Il capitolo sembra dare per scontato che la geologia abbia fornito risposte definitive a queste domande, ma non fornisce sufficienti prove o spiegazioni. Questo potrebbe essere considerato un’argomentazione irrazionale. La geologia è una disciplina complessa che ha richiesto molti anni di ricerche e dibattiti per arrivare a comprendere la storia della Terra e dell’umanità. Per approfondire questo argomento, è utile leggere “La storia della Terra” di Paolo L. Rossi, un geologo e storico della scienza che fornisce una visione dettagliata della storia della geologia e del suo sviluppo come disciplina scientifica. Inoltre, potrebbe essere utile approfondire la storia della geologia e la sua evoluzione nel tempo, per comprendere meglio come la disciplina sia stata in grado di fornire risposte alle domande fondamentali sulla storia della Terra e dell’umanità.Capitolo 3: Il mistero del Chedworth Bun
William Smith, a otto anni, affronta la morte del padre, un meccanico e fabbro, che lascia la famiglia in difficoltà economiche. Dopo la morte, Smith e i suoi fratelli vengono cresciuti dallo zio, un contadino. La vita nella fattoria non è sgradevole per William, che scopre l’importanza simbolica della fattoria, in particolare della latteria.La scoperta delle pietre
Nella fattoria, la zia di William utilizza delle pietre curiose come peso per il burro. Queste pietre, chiamate “Chedworth Buns”, sono di forme diverse e hanno un aspetto attraente. William osserva attentamente queste pietre e nota caratteristiche uniche e belle, che gli altri non sembrano riconoscere. Le pietre pesano circa ventidue once, corrispondenti a un “long pound” locale, e sono uniformi nelle dimensioni e nel peso.Alcune pietre hanno cinque lati e presentano decorazioni intricate. William si interessa anche a piccoli oggetti sferici, simili a noccioline, che i contadini chiamano “lamp shells”. Questi oggetti, con una superficie opalescente e una texture simile alla buccia d’arancia, sono in realtà fossili di creature marine.Le teorie scientifiche sui fossili
Nel diciassettesimo secolo, un naturalista del Sussex aveva già riconosciuto che le pietre di Oxfordshire erano simili a ricci di mare, un tipo di echinoide. Questi fossili, una volta vivi, erano stati trasformati in minerali. William Smith, affascinato dalla bellezza di queste pietre, si pone domande sulla loro origine e sul perché si trovassero in un’area lontana dal mare.La parola “fossile” era usata in modo generico e si riferiva a qualsiasi oggetto trovato nel terreno che avesse l’aspetto di un animale o di una pianta. Gli scienziati dell’epoca, come Pythagora, avevano idee confuse sui fossili, e molti credevano che fossero creazioni divine.La nascita della paleontologia
Fino all’inizio del diciottesimo secolo, le pietre venivano considerate “figured stones”, oggetti che assomigliavano a forme viventi ma che non potevano essere tali. Alcuni scienziati, come Nicolaus Steno e Robert Hooke, iniziarono a suggerire che questi oggetti erano in realtà resti di creature viventi. Hooke identificò tre fasi nella formazione dei fossili, dalla materia organica alla mineralizzazione.Le idee di Steno e Hooke, inizialmente respinte, iniziarono a guadagnare attenzione. Si cominciò a ipotizzare che le pietre potessero essere resti di creature marine trasportate da un grande evento, come il diluvio di Noè. Questa teoria divenne popolare nel diciottesimo secolo, mentre l’idea che i fossili fossero semplicemente creazioni divine venne abbandonata.La visione scientifica di William Smith
William Smith, pur cresciuto in un contesto religioso, sviluppò una visione scientifica più aperta. La sua educazione gli permise di considerare che la vita sulla Terra fosse molto più antica di quanto sostenuto dalla tradizione. Questa consapevolezza contribuì alla nascita della paleontologia e alla comprensione della storia della Terra.Come possiamo essere sicuri che la Wollaston Medal sia stata assegnata a William Smith per meriti scientifici e non per motivi di convenienza politica o sociale?
Il capitolo sembra presentare la Wollaston Medal come un riconoscimento meritato per i contributi di William Smith alla geologia, ma non fornisce abbastanza contesto sulla selezione e il processo di valutazione. Per approfondire l’argomento, è utile studiare la storia della Geological Society e la sua evoluzione nel tempo, nonché la biografia di William Smith e il suo impatto sulla comunità scientifica. Un buon libro per farlo potrebbe essere “The Map That Changed the World” di Simon Winchester.Capitolo Epilogo: Pavlovia pallasioides
Negli ultimi anni della sua vita, William Smith visse in tranquillità a Scarborough, dedicandosi alla cura della moglie, alla scrittura e alla lettura. Nonostante i suoi tentativi di scrivere poesia fossero fallimentari, trovò una nuova serenità che prima gli era mancata. Scrisse nel suo diario di un pomeriggio autunnale, descrivendo la bellezza della natura e la gioia della sua vita ritirata.Riconoscimenti e Ultimi Anni
Smith tentò di rimanere attivo nel campo della geologia, ma si rese conto che la disciplina stava evolvendo rapidamente, superandolo. Partecipò con regolarità alle riunioni della British Association for the Advancement of Science, ma le sue idee non suscitavano più l’interesse di un tempo. La sua incapacità di contribuire in modo significativo al nuovo panorama scientifico lo rese obsoleto, sebbene continuasse a ricevere riconoscimenti. Nel 1832, Smith ricevette la Wollaston Medal a Oxford, un onore significativo per il suo contributo alla geologia.La medaglia, in oro, fu presentata da Roderick Murchison in una cerimonia che celebrava il suo status di pioniere della geologia inglese. Poco dopo, il governo britannico gli concesse una pensione annuale di cento sterline, riconoscendo i sacrifici che aveva fatto per la scienza. Successivamente, durante un incontro della British Association in Irlanda, Smith ricevette un dottorato honoris causa in lettere da Trinity College, un riconoscimento che lo colmò di gioia.Ultimi Progetti e Morte
Tuttavia, la sua crescente sordità e le sue condizioni di salute limitarono la sua partecipazione agli eventi. Durante una visita in Irlanda, si dedicò a esplorare le geologie locali, ma la sua reputazione sembrava svanire. Nel 1834, Smith fu coinvolto nella selezione della pietra per la nuova costruzione del Palazzo di Westminster, dopo che il precedente edificio era stato distrutto da un incendio. Insieme ad altri membri di un comitato, ispezionò varie cave e presentò un rapporto che raccomandava l’uso di una pietra calcarea. Tuttavia, la scelta si rivelò infelice, poiché la pietra si deteriorò rapidamente a causa dell’inquinamento di Londra.Smith non subì critiche per questo, essendo considerato più un simbolo che un attore principale nel progetto. William Smith morì il 28 agosto 1834, dopo aver contratto un raffreddore che si aggravò. Fu sepolto nella chiesa di Saint Peter, dove si trovano diversi memoriali in suo onore, tra cui un busto di Matthew Noble.Eredità
La sua tomba è contrassegnata da un massiccio blocco di arenaria, ormai illeggibile. Un ritratto di Smith si trova nella Geological Society, accompagnato da un ciuffo dei suoi capelli. Il suo più grande memoriale, la mappa geologica che creò, rimane nascosto alla vista, protetto da tende di velluto blu. Sebbene pochi si fermino a considerare il suo lavoro, la mappa rappresenta il frutto di un impegno durato quindici anni e la base della scienza geologica moderna.Perché la scelta della pietra per la costruzione del Palazzo di Westminster si rivelò infelice, nonostante la raccomandazione di Smith e degli altri membri del comitato?
Il capitolo non approfondisce a sufficienza le ragioni della scelta della pietra e le sue conseguenze. Per comprendere meglio l’argomento, è utile approfondire la geologia e l’architettura, e un buon libro per farlo è “The Stone of Destiny” di Pat Gerber.Abbiamo riassunto il possibile
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