Politica

La mano invisibile. Come il Partito Comunista Cinese sta rimodellando il mondo

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1. L’Ascesa Silenziosa: Strategie e Ambizioni Globali del Partito Comunista Cinese

La strategia del Partito Comunista Cinese per cambiare l’ordine mondiale

Il Partito Comunista Cinese (PCC) vuole cambiare l’ordine internazionale attuale. L’obiettivo è di trasformare il mondo secondo le proprie idee. Per fare questo, agisce sia all’interno che all’esterno della Cina. All’interno del paese, indebolisce chi si oppone, si crea alleati, mette a tacere le critiche e influenza le organizzazioni mondiali. Il PCC crede di essere impegnato in una lotta continua contro i “nemici”, una battaglia che non è finita con la Guerra Fredda.

L’uso della potenza economica e la Belt and Road Initiative

La Cina usa la sua forza economica per fare pressione sugli altri paesi. Cerca di controllare l’opinione pubblica usando i media, gruppi di esperti e università. Crea una rete di “amicizie” importanti con altri paesi. La Belt and Road Initiative (BRI) è uno strumento fondamentale in questa strategia. Anche se viene presentata come un progetto economico, la BRI ha lo scopo di creare un nuovo ordine mondiale con la Cina al centro.

La percezione della minaccia ideologica e la risposta del PCC

Il PCC si sente costantemente minacciato dalle democrazie occidentali a livello di idee. Per questo motivo, reagisce con una mentalità da Guerra Fredda, vedendo le influenze ideologiche straniere come un pericolo per la sua esistenza. Per “difendersi”, il PCC attacca a livello ideologico in tutto il mondo, promuovendo un sistema internazionale dove i governi autoritari siano considerati validi come quelli democratici.

Il Fronte Unito e la manipolazione dell’opinione pubblica

Il Partito Comunista opera attraverso una grande struttura che controlla ogni aspetto della società cinese. Estende la sua influenza anche fuori dalla Cina tramite organizzazioni create apposta e con la strategia del Fronte Unito. Il Fronte Unito serve per convincere persone e gruppi stranieri, soprattutto politici e imprenditori importanti, a sostenere gli interessi del PCC. Allo stesso tempo, cerca di isolare chi si oppone, spesso definito “nemico del popolo”. Per manipolare l’opinione pubblica, il PCC presenta il dissenso come qualcosa di poco importante e organizzato da forze nemiche, mentre diffonde l’idea che ci sia un accordo generale a favore delle politiche cinesi.

Obiettivo finale: il dominio globale

Con queste strategie, il PCC vuole diventare più forte in Cina e rendere la Cina una potenza mondiale dominante. L’obiettivo è di cambiare le regole internazionali e diventare il paese più importante del mondo.

Ma se il capitolo descrive le strategie del PCC come una minaccia monolitica e intenzionale, non rischia di trascurare le complesse dinamiche interne e internazionali che influenzano le azioni della Cina?
Il capitolo presenta una visione delle strategie del PCC focalizzata sull’intenzionalità e la minaccia. Tuttavia, è fondamentale considerare se questa prospettiva non semplifichi eccessivamente la realtà. Per comprendere appieno le azioni della Cina, sarebbe utile approfondire le dinamiche interne al PCC, le diverse interpretazioni ideologiche all’interno del partito, e le reazioni e interazioni con altri attori internazionali. Studiare autori come Ezra Vogel o Graham Allison potrebbe offrire una visione più sfumata e contestualizzata delle ambizioni cinesi e delle loro implicazioni globali.


2. Reti di Influenza: L’Adescamento delle Élite Occidentali

Strategia generale del Partito Comunista Cinese

Il Partito Comunista Cinese (PCC) mette in atto una strategia precisa per aumentare la sua influenza nei paesi occidentali. Questa strategia si concentra sui centri di potere di ogni nazione, con un obiettivo principale: le persone più influenti nel mondo della politica, dell’economia, dell’università, dei media e della cultura.

Per raggiungere questo scopo, il PCC raccoglie molte informazioni sui legami di queste persone influenti. Poi, seleziona gli individui da avvicinare attraverso gruppi che operano in segreto e sono legati all’UFWD (United Front Work Department) e all’EPL (Esercito Popolare di Liberazione).

Metodi di avvicinamento e manipolazione

Le tattiche usate per avvicinare queste persone includono la creazione di rapporti personali, l’offerta di inviti a eventi che sembrano normali, regali e viaggi in Cina organizzati con cura. Le persone straniere con cui il PCC entra in contatto vengono divise in categorie, che vanno dall’«amico di prim’ordine» alla «personalità amica» che può essere manipolata, fino al «nemico» da screditare.

L’obiettivo finale è convincere queste figure chiave a sostenere gli interessi della Cina. Spesso, il PCC sfrutta la vanità di queste persone e il loro desiderio di sentirsi importanti. Viene creata una storia in cui l’individuo si convince di essere l’unico a capire veramente la Cina, diventando di fatto un portavoce degli interessi cinesi nel proprio paese.

Esempi di influenza negli Stati Uniti e in Canada

Negli Stati Uniti, l’obiettivo è influenzare i centri del potere politico come la Casa Bianca, il Congresso, i gruppi di esperti (think tank) e le lobby commerciali. Per fare questo, vengono utilizzati accordi commerciali vantaggiosi e donazioni per attrarre figure politiche importanti e le loro famiglie. I casi di Biden, Bloomberg e McConnell sono esempi di questa strategia.

Anche in Canada, l’influenza del PCC è molto forte, con infiltrazioni nelle persone più importanti della politica e dell’economia. Un esempio è l’influenza della Power Corporation e il caso dell’ambasciatore McCallum.

L’azione in Europa e le tecniche psicologiche

In Europa, l’ILD (International Liaison Department) del PCC lavora per creare relazioni con partiti politici di ogni tipo. Organizza conferenze e promuove la Belt and Road Initiative, un progetto cinese di sviluppo delle infrastrutture. L’obiettivo è far sembrare che ci sia un accordo internazionale sulle politiche cinesi, anche attraverso dichiarazioni forzate o manipolate di politici stranieri.

Il caso dell’ambasciatrice svedese Lindstedt mette in luce le tecniche di manipolazione psicologica utilizzate dal PCC. In paesi come l’Italia, la Francia e la Germania, vengono individuate persone influenti nella politica, nell’economia e nella cultura per farle diventare sostenitori della Cina. Questo avviene attraverso gruppi di amicizia, fondazioni e accordi commerciali. Esempi di queste operazioni sono il 48 Group Club in Gran Bretagna, la France China Foundation e l’adesione dell’Italia alla BRI.

Obiettivo finale: silenziare le critiche

Tutte queste azioni hanno lo scopo di far tacere le voci critiche e far accettare una visione favorevole alla Cina all’interno delle classi dirigenti occidentali. In questo modo, il Partito Comunista Cinese cerca diNormalizzare la sua immagine e di espandere la sua influenza a livello globale.

Quanto è solida la linea di demarcazione tra influenza legittima e manipolazione indebita nelle relazioni internazionali descritte nel capitolo?
Il capitolo descrive una strategia di influenza del PCC che, seppur presentata come manipolatoria, potrebbe in parte rientrare nelle normali dinamiche di interazione tra stati. Per comprendere meglio i confini tra attività legittime di lobbying e ingerenze inaccettabili, sarebbe utile approfondire le teorie delle relazioni internazionali, in particolare quelle realiste e liberali, e studiare autori come Robert Keohane e Joseph Nye, esperti di soft power e influenza nelle politiche globali.


3. Circondare il Mondo: Strategie di Influenza Subnazionale e Corporativa del PCC

La Strategia di Influenza Capillare del PCC

Il Partito Comunista Cinese (PCC) utilizza una strategia di influenza molto estesa. Questa strategia parte dalle amministrazioni locali e arriva fino ai centri finanziari più importanti del mondo. Per realizzare questa strategia, il PCC sfrutta la scarsa attenzione e la poca conoscenza dei politici locali riguardo alla sicurezza nazionale. In questo modo, offre opportunità economiche e culturali che in realtà nascondono obiettivi politici più ampi e importanti.

“Circondare la città con la campagna”: Pressione dal Basso

Questa tattica è chiamata “circondare la città con la campagna”. L’obiettivo è fare pressione sui governi nazionali. Il PCC cerca di raggiungere questo obiettivo creando legami e influenzando le realtà locali e regionali.

Il Ruolo Chiave delle Élite Imprenditoriali

Le persone più importanti nel mondo degli affari sono considerate fondamentali nella strategia di influenza del PCC. Società cinesi, ma anche aziende occidentali che hanno interessi economici in Cina, diventano strumenti utili per raggiungere gli obiettivi del Partito-Stato cinese. L’economia cinese è descritta come un grande insieme dove il Partito e le aziende sono strettamente legati. Il PCC controlla in modo molto forte le imprese, sia quelle statali che quelle private. All’interno delle aziende ci sono comitati del partito che hanno un ruolo importante nelle decisioni aziendali.

Corruzione e Legami Personali: Elementi Strutturali

La corruzione e le relazioni personali tra i funzionari del Partito e le aziende sono parte integrante del sistema cinese. Il PCC punta a influenzare i centri finanziari mondiali come Wall Street e la City di Londra. Per farlo, utilizza persone molto ricche che hanno interessi internazionali e assume i “principi rossi”. Questi “principi rossi” sono figli e parenti di funzionari di alto livello del partito, e vengono inseriti nelle principali istituzioni finanziarie occidentali. In questo modo, si crea una rete di persone influenti che serve per ottenere informazioni utili e promuovere gli interessi della Cina.

La Belt and Road Initiative (BRI) come strumento di espansione

La Belt and Road Initiative (BRI) è un progetto molto importante per aumentare l’influenza economica e politica della Cina. Attraverso la BRI, la Cina offre investimenti per costruire infrastrutture in altri paesi. In cambio, chiede che questi paesi si allineino politicamente con la Cina e accettino la sua visione del mondo. La BRI non è solo un progetto economico, ma anche un modo per diffondere la propria visione a livello globale. La Cina vuole promuovere un tipo di globalizzazione guidata da sé e mettere in discussione l’ordine mondiale attuale. L’obiettivo finale è diventare la potenza dominante nel mondo, sia a livello di idee che a livello strategico e politico. La Cina vuole che la sua narrazione, basata sulla “cooperazione vantaggiosa per tutti” e sulla “comunità dal futuro condiviso”, diventi quella accettata a livello globale.

“Yi shang bi zheng”: Usare gli affari per fare pressione politica

Infine, la tattica chiamata “yi shang bi zheng”, che significa “usare gli affari per fare pressione sul governo”, è fondamentale. Le aziende straniere, spesso molto dipendenti dal mercato cinese, vengono spinte a fare pressione sui governi dei loro paesi per favorire gli interessi di Pechino. Si crea così un sistema in cui gli interessi economici vengono utilizzati per raggiungere obiettivi politici. Questo sistema rafforza ulteriormente l’influenza del PCC in tutto il mondo.

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Ma è davvero solo una questione di influenza occulta, o stiamo ignorando la complessità delle interazioni globali?
Il capitolo sembra presentare un quadro in cui l’influenza cinese è descritta quasi esclusivamente come una manovra subdola e unilaterale. Tuttavia, è fondamentale interrogarsi se questa narrazione non tralasci delle sfumature importanti. Ad esempio, il capitolo non esplora a fondo le motivazioni e le dinamiche interne ai think tank e alle università occidentali che accettano finanziamenti cinesi. Potrebbe essere utile approfondire le dinamiche della politica internazionale e le teorie delle relazioni internazionali per comprendere meglio se il modello proposto dal capitolo sia esaustivo, o se vi siano altre variabili da considerare. Approfondire autori come Joseph Nye, esperto di soft power, potrebbe fornire una prospettiva più ampia sulle dinamiche di influenza tra nazioni.


7. La Sinizzazione dell’Ordine Globale

Ambizione globale del Partito Comunista Cinese

Il Partito Comunista Cinese (PCC) vuole cambiare il modo in cui funziona il mondo, adattandolo ai propri interessi. Il PCC si presenta come un sostenitore del dialogo tra molti paesi, in opposizione al modo di agire solitario degli Stati Uniti. Per raggiungere questo scopo, la Cina cerca di diventare più forte nelle organizzazioni internazionali già esistenti, come le Nazioni Unite. Allo stesso tempo, crea nuove istituzioni dove la Cina possa avere un ruolo di primo piano. L’obiettivo finale è far accettare un’idea di mondo in cui i governi autoritari siano visti come normali e in cui ogni nazione sia libera di fare ciò che vuole nel proprio territorio, riducendo al minimo le responsabilità della Cina verso gli altri paesi.

Azioni della Cina all’interno delle Nazioni Unite

All’interno dell’ONU, la Cina aumenta i soldi che versa e sfrutta l’appoggio di molti paesi in via di sviluppo (il cosiddetto Gruppo dei 77). In questo modo, promuove iniziative come la Belt and Road Initiative (BRI), un progetto infrastrutturale su scala globale. Inoltre, diffonde interpretazioni diverse su temi importanti come i diritti umani e la gestione di internet. Parallelamente, la Cina fa pressione per isolare Taiwan, cercando di escluderla da organizzazioni internazionali come l’OMS e rendendo difficile ai rappresentanti taiwanesi l’accesso alle sedi dell’ONU.

Estensione dell’influenza cinese nella sicurezza globale

La Cina sta estendendo la sua influenza anche nel campo della sicurezza mondiale. Lo fa attraverso accordi di collaborazione con le polizie di diversi paesi e utilizzando l’Interpol, l’organizzazione internazionale di polizia, per perseguire persone che non sono d’accordo con il governo cinese. Inoltre, ha creato dei centri di servizio cinesi all’estero, ufficialmente per aiutare i cittadini cinesi che vivono fuori dalla Cina. In realtà, questi centri sono anche utilizzati per controllare e sorvegliare le comunità cinesi all’estero.

Promozione della sovranità di internet e diritti umani “con caratteristiche cinesi”

Nel settore tecnologico e dei diritti umani, il PCC promuove l’idea che ogni stato debba avere il controllo totale su internet nel proprio territorio (“sovranità di internet”). Inoltre, promuove una visione dei diritti umani “con caratteristiche cinesi”. Questa visione dà più importanza ai diritti economici e sociali rispetto alle libertà personali e politiche. Per diffondere la propria idea di “terrorismo” e giustificare politiche repressive, la Cina utilizza organizzazioni come la Shanghai Cooperation Organization (SCO).

Reazione delle democrazie occidentali

Per difendere le proprie istituzioni e i propri valori, i paesi democratici occidentali devono reagire in modo attivo alle strategie della Cina. È fondamentale che questi paesi collaborino di più tra loro, siano trasparenti sulle azioni del PCC, sostengano la libertà di parola e di stampa e che le università e la società civile prendano posizione con decisione. È importante coinvolgere le comunità cinesi che vivono all’estero nella resistenza all’influenza del PCC, facendo attenzione a non confondere il Partito Comunista con il popolo cinese. Per proteggere la democrazia, è necessario un impegno comune e capire bene i rischi che comporta dipendere economicamente dalla Cina nel lungo periodo.

Ma questa “Sinizzazione dell’Ordine Globale” non è forse una nuova versione del “Pericolo Giallo”, che ignora le contraddizioni interne e i limiti dello stesso sistema cinese?
Il capitolo sembra presentare un quadro monolitico e inarrestabile dell’ascesa cinese. Per rispondere a questa domanda, è fondamentale approfondire le dinamiche interne alla Cina, le sue sfide economiche e sociali, e le potenziali fragilità del suo sistema politico. Studiare autori che analizzano criticamente la politica interna cinese e le sue proiezioni internazionali, al di là di una visione puramente allarmistica, potrebbe offrire una prospettiva più completa e sfumata.


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