Capitolo 1: Un giorno di elezioni
Una pioggia sottile avvolge la città mentre Amerigo Ormea, all’alba, si incammina verso il seggio elettorale. Le strade, ancora immerse nel silenzio del mattino, riflettono la luce fioca dei lampioni, creando un’atmosfera quasi sospesa. Scrutatore per la giornata, Amerigo percorre i vicoli del quartiere popolare, un luogo che sembra vivere al di fuori del tempo. La pioggia, per i sostenitori del suo partito, è spesso un presagio favorevole, un segno di buon auspicio. Lui, però, non si lascia ingannare dalle superstizioni. Sa bene, per esperienza, che i veri cambiamenti, quelli profondi, maturano lentamente, ben oltre il fluttuare di un giorno di pioggia. Iscritto al partito, ma lontano dall’attivismo più acceso, Amerigo preferisce un impegno discreto, silenzioso, fatto di azioni concrete e di scelte ponderate. Essere scrutatore, in quel seggio allestito tra le mura di un istituto religioso, rappresenta per lui un dovere civico, un piccolo ma significativo contributo alla vita democratica. La giornata si preannuncia lunga e faticosa, stretta tra il grigiore del cielo e le formalità del seggio. Amerigo è pronto ad affrontarla con la stessa serena determinazione con cui affronta ogni aspetto della sua vita, consapevole che il senso di una giornata, come quello di un’intera esistenza, si costruisce attraverso tante piccole scelte quotidiane.2. L’Onorevole e il Nano
Un onorevole giunge al Cottolengo, accolto da un’atmosfera carica di ossequi e premure. Si muove con l’efficienza di chi è abituato a gestire il potere, si informa sull’andamento delle votazioni e si concede a qualche battuta con gli elettori. Dopo un breve colloquio con uno scrutatore e con la Madre superiora, l’onorevole si ritrova solo nel cortile, in attesa che giunga la sua automobile. Dalla finestra, Amerigo osserva la scena. In un primo momento, giudica l’onorevole come un uomo interessato solo al potere e ai piaceri terreni, provando una sorta di avversione nei suoi confronti. Tuttavia, ben presto questo sentimento si trasforma in una strana forma di solidarietà: entrambi, in fondo, sono estranei al contesto del Cottolengo, due pesci fuor d’acqua in quel microcosmo di sofferenza e di fede. Improvvisamente, un nano si affaccia a un’altra finestra e fissa l’onorevole con uno sguardo indecifrabile. Amerigo si interroga su cosa possa pensare il nano dell’onorevole, e di tutti loro. L’onorevole, assorto nei suoi pensieri, ignora completamente la presenza del nano. Amerigo si sente rassicurato, come se si trovasse dalla stessa parte del nano, in una silenziosa alleanza contro l’estraneità dell’onorevole. Ma è un’illusione di breve durata. Il nano, infatti, sembra non dare importanza a nessuno, nemmeno all’onorevole. Amerigo comprende allora che il nano e l’onorevole sono simili, entrambi estranei al mondo del Cottolengo, entrambi distanti da quel contesto in modo diverso ma ugualmente profondo. Si sente, così, escluso da questa nuova, inaspettata alleanza. L’onorevole, con un cenno del capo, sale in macchina e si allontana, lasciando Amerigo solo con un senso di profonda alienazione, come se fosse stato improvvisamente privato di un’appartenenza, seppur minima e appena accennata.Capitolo 3: Riflessioni e Sconvolgimenti di una Giornata Elettorale
Amerigo, stanco della sua giornata come scrutatore al seggio elettorale, cerca rifugio nella sua casa, desideroso di immergersi nella lettura di un libro per trovare un po’ di pace. La sua mente, però, è un turbine di pensieri che gli impediscono di concentrarsi. La sua biblioteca, un tempo scrigno di conoscenza e di sogni, ora gli appare come un triste elenco di aspirazioni giovanili incompiute. Non cerca più la gloria letteraria, ma risposte concrete che lo aiutino a comprendere la complessità del mondo. La telefonata di Lia interrompe bruscamente il suo momento di riflessione. La conversazione devia sugli oroscopi, argomento che mette in luce la profonda incompatibilità di vedute tra i due. Amerigo si sente intrappolato in un labirinto di pensieri contrastanti, incapace di ritrovare la serenità perduta. La sua insofferenza aumenta, alimentata dalla percezione dell’irrazionalità di Lia. Una seconda telefonata porta una notizia sconvolgente: Lia è incinta. Amerigo, colto alla sprovvista, reagisce con un misto di rabbia e confusione. Il suo desiderio di avere tutto sotto controllo si infrange contro una realtà che lo obbliga a fare i conti con le sue responsabilità. La sua reazione egoistica si scontra con il rimorso e con l’ammirazione per la determinazione di Lia. La conversazione si interrompe bruscamente, lasciando Amerigo solo con la sua umiliazione e il suo senso di colpa. La sua visione del mondo, fondata sulla razionalità e sul controllo delle nascite, vacilla. I libri, che un tempo rappresentavano una fonte di conforto, ora sembrano giudicarlo severamente. La giornata, iniziata con la speranza di un momento di tranquillità, si conclude in un tumulto di emozioni contrastanti e di profonde riflessioni.Capitolo 4: Il Limite dell’Umano
Un seggio elettorale distaccato, di cui fa parte Amerigo, si reca al “Cottolengo” per raccogliere i voti dei malati impossibilitati a muoversi. Il gruppo, composto dal presidente, dal segretario, da una scrutatrice e da Amerigo, viene scortato in un vasto camerone dove sono raccolti i pazienti. L’impatto con questa realtà è sconvolgente: un’umanità sofferente, che emette suoni inarticolati e presenta deformità fisiche, si mostra agli occhi dei visitatori. Di fronte a tali condizioni, Amerigo è turbato e si interroga sul significato stesso di umanità. Un prete e una suora, responsabili del reparto, assistono il seggio nelle operazioni di voto. Tra i vari casi, Amerigo osserva un padre che nutre con dedizione il figlio disabile, un momento di cura e di amore che lo colpisce nel profondo. La situazione più complessa si presenta quando un uomo paralizzato, incapace di esprimere la propria volontà, viene avvicinato per votare. Amerigo si oppone fermamente, mettendo in discussione la validità del processo elettorale in tali circostanze, dove la capacità di intendere e di volere è palesemente compromessa. La suora, figura di instancabile dedizione, si occupa dei malati con una naturalezza che contrasta con la crescente perplessità di Amerigo. Egli riflette sulla differenza tra la sua scelta di servizio, dettata da ideali politici, e il legame naturale e profondo che unisce il padre al figlio. In quel contesto, l’amore emerge come elemento che definisce i confini dell’umano, un amore che non conosce limiti se non quelli imposti dalle circostanze. Dopo aver constatato le condizioni dei pazienti, il seggio decide di rinunciare a far votare gli altri degenti. Amerigo, osservando i malati nella veranda, giunge alla conclusione che l’amore sia la vera essenza dell’umano, un’essenza che non ha limiti intrinseci, ma che può essere limitata solo da fattori esterni.14. Contestazioni e Voti al Cottolengo
Durante le votazioni, gli scrutatori contestano i casi in cui persone con disabilità vengono accompagnate in cabina da persone di fiducia, spesso preti o monache, per esprimere il voto, un sistema che permette a individui incapaci di intendere e di volere di votare, aprendo la porta a potenziali abusi. Un caso emblematico riguarda un uomo con problemi di vista, accompagnato da un prete: la scrutatrice in arancione solleva dubbi sulla reale disabilità dell’uomo, notando come abbia preso matita e schede senza difficoltà, ma il prete esibisce un certificato medico che ne attesta la cecità. Ne nasce un’accesa discussione tra la scrutatrice, che insiste affinché l’uomo voti da solo, e il prete che si oppone fermamente. Amerigo interviene proponendo di verificare l’effettiva capacità visiva dell’uomo, mentre il presidente del seggio, indeciso, tenta una mediazione. La situazione degenera quando il presidente, esasperato, accusa gli scrutatori di voler impedire ai disabili di esprimere la loro riconoscenza verso chi li assiste, ma Amerigo ribatte che si tratta di elezioni politiche, non di un voto di gratitudine, e il prete conclude affermando che la vera gratitudine è dovuta a Dio. Nonostante l’opposizione di Amerigo e della scrutatrice socialista, che verbalizzano il loro dissenso, la maggioranza del seggio decide di far accompagnare l’uomo in cabina. Amerigo, sconfortato, si allontana per fumare una sigaretta, lasciando la questione irrisolta.15. Riflessioni sul Cottolengo e la condizione umana
Il giorno dopo la pioggia, l’aria è intrisa del profumo di terra e primavera. In un cortile, tra il suono di un coro e il via vai delle elezioni, Amerigo si ritrova immerso in profonde riflessioni sul significato della vita, meditando sulla gratitudine verso Dio, specialmente di fronte alle sventure. Il Cottolengo, luogo in cui si trova, sembra trasformare le elezioni in un atto religioso, spostando l’attenzione di Amerigo dal possibile broglio elettorale a un broglio di tipo metafisico. In questo contesto, concetti come politica, progresso e storia appaiono vuoti, e ogni sforzo umano per cambiare il destino sembra inutile. Gli abitanti del Cottolengo sembrano testimoniare contro l’ambizione umana, e ogni azione, anche il voto, si trasforma in preghiera, un modo per accettare la propria piccolezza e unirsi a una totalità superiore. Amerigo si interroga se il progresso, la libertà e la giustizia siano solo idee dei sani, dei privilegiati, e il confine tra sani e malati diventa incerto. La presunzione di costruire la propria storia sembra vana, e nel mondo del Cottolengo, le scelte morali ed estetiche perdono significato, portando Amerigo a una vera e propria crisi religiosa, in cui percepisce la vanità di tutto. Nonostante ciò, qualcosa resiste in lui: le attività quotidiane del Cottolengo, come le ragazze che portano lenzuola e gli idioti che camminano in gruppo, mostrano una vitalità che contrasta con l’idea di inutilità. Da storico, Amerigo vede anche nel Cottolengo una storia, seppur bloccata, e immagina un futuro diverso per i minorati, con istituti di cura moderni. In questo luogo coesistono la vanità del tutto e l’importanza di ogni azione, e Amerigo conclude che agire bene nella storia, anche in un mondo come il Cottolengo, è giusto, ma non sufficiente.Abbiamo riassunto il possibile
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