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Informazioni
“La formula” di Albert-László Barabási ti fa capire che il successo non è solo questione di quanto sei bravo, il tuo “merito”. Certo, le prestazioni contano, soprattutto dove sono facili da misurare come nel tennis o in certi esami. Ma in tantissimi campi, dall’arte con esempi come Basquiat e Duchamp, agli sport di squadra o alla scienza, è quasi impossibile misurare tutto perfettamente. Ed è qui che entra in gioco la “rete”, il tuo network di relazioni. Il libro spiega come la percezione degli altri e la tua visibilità, amplificata dalle reti, siano spesso più importanti della qualità intrinseca. Pensa al Barone Rosso rispetto a Fonck, o a come Einstein è diventato una star globale grazie a un malinteso a New York. Barabási parla di “collegamento preferenziale”, cioè il successo genera successo, creando disuguaglianze enormi anche per piccole differenze iniziali. Non è giusto, ma è così che funziona, come si vede su piattaforme tipo Kickstarter. Capire queste leggi del successo, come il ruolo del “fattore Q” e l’importanza della perseveranza, ti dà gli strumenti per navigare meglio nel mondo, bilanciando lo sviluppo delle tue capacità con la costruzione di relazioni. È una visione scientifica e un po’ disincantata, ma super utile, che ti mostra perché alcuni emergono e altri no, anche se magari sono altrettanto validi.Riassunto Breve
Il successo non dipende solo da quanto sei bravo, cioè dalla tua prestazione, ma molto da come gli altri ti vedono e da quanto la tua comunità o rete ti riconosce. Quando è facile misurare quanto sei bravo, come nei punti di una partita di tennis, allora la prestazione conta tanto per diventare visibile e avere successo. Ma in molti lavori, come l’arte o gli sport di squadra, non si può misurare la bravura in modo preciso. Qui, le persone che conosci e che ti conoscono, le tue reti, diventano fondamentali per farti scoprire e riconoscere. Il successo non è solo quello che fai, ma come viene percepito e valorizzato dagli altri nella tua rete. A volte, anche tra persone molto brave, è difficile capire chi è il migliore, e piccole cose casuali o l’ordine in cui ti presenti possono influenzare il giudizio. Le prestazioni umane hanno un limite, ma il successo, come i guadagni di una star o le vendite di un libro famoso, può crescere tantissimo senza limiti. Questo succede perché il successo attira altro successo; un piccolo vantaggio all’inizio, anche per caso, può farti ottenere molto di più dopo. È come se chi è già un po’ famoso o ha avuto un primo aiuto riceva più facilmente altro supporto. Questo meccanismo crea grandi differenze. Ottenere questa prima spinta è cruciale, e può aiutare anche lavorare con persone già conosciute. La qualità di quello che fai è importante, ma la popolarità e l’influenza degli altri contano molto. La popolarità può far diventare famoso qualcosa anche se non è il migliore, ma se qualcosa è di alta qualità, può comunque emergere nel tempo, anche se ci vuole più fatica. Il successo futuro dipende da quanto successo hai già avuto e dalla qualità di quello che fai. Nelle squadre, il successo arriva mescolando persone diverse e con esperienze varie, non solo mettendo insieme i più bravi. È importante che tutti parlino e si ascoltino. Anche se il successo di squadra è di tutti, spesso il merito viene dato a una sola persona, non a chi ha contribuito di più. Per avere riconosciuto il tuo merito, devi farti vedere e legare il tuo nome ai tuoi lavori. Non è vero che le idee migliori vengono solo da giovani; la capacità di trasformare idee in risultati non cambia con l’età. Il successo può arrivare in qualsiasi momento se continui a lavorare e a produrre cose nuove. A volte, il successo enorme arriva anche per fattori esterni o inaspettati, come è successo a Einstein quando è arrivato a New York e i giornali lo hanno reso una celebrità per un malinteso. Capire come funzionano queste regole aiuta a bilanciare lo sviluppo delle proprie capacità con la costruzione di relazioni e a capire perché le cose vanno in un certo modo per le persone famose.Riassunto Lungo
1. La Rete del Riconoscimento
Le prestazioni individuali non determinano da sole il successo. Il Barone Rosso, Manfred von Richthofen, abbatté ottanta aerei nella Prima Guerra Mondiale ed è molto famoso. René Fonck, un pilota francese con un numero simile o superiore di vittorie confermate, è invece quasi dimenticato. Questa differenza mostra che il successo dipende dalla percezione collettiva delle prestazioni. Il successo è una misura collettiva, non individuale. Riguarda come una comunità o una rete reagisce ai contributi di una persona.Performance Misurabile e il Ruolo delle Reti
Quando le prestazioni sono facilmente misurabili, come nel tennis con i punti ATP o negli esami standardizzati come il SAT, esiste una forte correlazione tra prestazioni e visibilità o risultati futuri. Ad esempio, nel tennis, le vittorie predicono l’interesse del pubblico misurato dai click su Wikipedia. Negli studi universitari, l’abilità e l’ambizione di uno studente, riflesse nei punteggi e nelle domande di ammissione, influenzano il successo futuro più del prestigio dell’università frequentata. Tuttavia, in molti campi le prestazioni individuali sono difficili da misurare con precisione, come negli sport di squadra dove il successo dipende dal collettivo. In questi casi, le reti sociali e professionali diventano fondamentali. Sono le reti a scoprire, riconoscere e diffondere i risultati individuali. Il Barone Rosso divenne un simbolo utile alla propaganda tedesca, e la sua rete amplificò la sua fama ben oltre le sue pur notevoli prestazioni. Il successo, quindi, non è solo ciò che si fa, ma come gli altri lo percepiscono e lo valorizzano all’interno delle reti a cui si appartiene.Il capitolo non rischia di sminuire l’importanza della performance individuale, anche quando “difficile da misurare”, nel costruire o accedere alle reti che poi determinano il successo?
Il capitolo pone giustamente l’accento sul ruolo cruciale delle reti e della percezione collettiva nel determinare il successo, specialmente dove la performance non è oggettivamente misurabile. Tuttavia, l’argomentazione potrebbe beneficiare di un’analisi più approfondita su come la performance stessa, anche se non perfettamente quantificabile, sia spesso il prerequisito o il carburante iniziale per entrare, mantenere e valorizzare le posizioni all’interno di tali reti. Ignorare questo legame rischia di presentare le reti come entità quasi slegate dalle capacità individuali che pure ne sono alla base. Per esplorare meglio questa dinamica complessa, sarebbe utile approfondire gli studi sociologici sul capitale sociale e sui meccanismi di riconoscimento all’interno dei campi sociali, leggendo ad esempio autori come Pierre Bourdieu o Mark Granovetter.2. Il Peso della Rete
Il successo nella vita dipende da come viene valutata la prestazione. Negli sport, dove i risultati sono chiaramente misurabili, i migliori emergono in base alle loro capacità. Tuttavia, in campi dove la qualità è difficile da quantificare in modo oggettivo, come l’arte, il successo segue logiche diverse.Il Ruolo delle Reti nell’Arte
Nell’arte, il valore di un’opera e il successo di un artista sono spesso determinati dalle reti di relazioni. Consideriamo il caso di Jean-Michel Basquiat e Al Diaz. Partendo da basi simili come artisti di strada a New York, i loro percorsi divergono drasticamente. La capacità di Basquiat di costruire legami con galleristi influenti, critici e collezionisti lo portò a un enorme valore di mercato e fama internazionale. Diaz, pur talentuoso, rimase nell’anonimato senza quelle stesse connessioni. Questo esempio evidenzia come il valore di un’opera d’arte non risieda unicamente nella sua qualità intrinseca, ma piuttosto nel contesto e nell’accettazione da parte della rete di curatori, gallerie e collezionisti che ne decretano l’importanza. L’orinatoio di Marcel Duchamp, Fontana, presentato come opera d’arte, dimostra in modo provocatorio che un oggetto comune può diventare arte e acquisire valore non per la sua manifattura, ma attraverso l’idea che rappresenta e il contesto espositivo in cui viene inserito.Limiti della Valutazione Oggettiva
Anche in ambiti dove si tenta di misurare le prestazioni con criteri specifici, come concorsi di vino, audizioni di musica classica o esami universitari, emergono significative difficoltà nel distinguere in modo netto i migliori. Questo accade perché le differenze tra i candidati eccellenti sono spesso minime, e le prestazioni umane raggiungono un livello di eccellenza che rende arduo un giudizio puramente oggettivo. Ricerche condotte sui concorsi di vino hanno mostrato che giudici esperti possono essere sorprendentemente incoerenti nel valutare lo stesso vino in momenti diversi. Nelle competizioni musicali, fattori non strettamente legati alla qualità dell’esecuzione, come l’espressività visiva del musicista o l’ordine in cui si esibisce, possono influenzare il punteggio. Analogamente, in contesti decisionali importanti come esami orali o riunioni di comitati (ad esempio, alla FDA), l’ordine in cui una persona parla o viene valutata può condizionare l’esito finale. Questo fenomeno, noto come “bias di immediatezza”, dimostra che decisioni cruciali possono dipendere da variabili casuali o soggettive quando la misurazione oggettiva è difficile o impossibile.Il Fattore Determinante: Reti e Contesto
Pertanto, quando le prestazioni individuali sono difficili da misurare con precisione o quando le differenze tra i candidati migliori sono marginali, le reti sociali e professionali e i fattori contestuali assumono un ruolo determinante nel definire chi avrà successo. In questi scenari, non basta essere bravi; è fondamentale essere visibili e riconosciuti all’interno dei circoli che contano. Raggiungere gli “hub”, ovvero i punti nevralgici della rete di un determinato settore, e stabilire connessioni solide con le persone giuste diventa cruciale per avanzare nella propria carriera o campo. Il successo, una volta ottenuto anche grazie a queste dinamiche di rete, tende inoltre a rafforzarsi autonomamente, creando un circolo virtuoso per chi è riuscito a inserirsi efficacemente nel contesto relazionale adeguato.Ma siamo sicuri che le reti creino il successo, o non siano piuttosto amplificatori di una qualità (anche se soggettiva) che deve comunque esistere?
Il capitolo evidenzia in modo efficace come, in assenza di metriche oggettive, le reti e il contesto diventino cruciali per il successo. Tuttavia, l’argomentazione rischia di sottovalutare il ruolo che una certa forma di “qualità” o “talento” (seppur difficile da misurare e intrinsecamente legata alla percezione e al contesto) possa giocare nell’attrarre e consolidare quelle stesse reti. Per esplorare questa complessa interazione tra merito (anche soggettivo) e connessioni sociali, è utile approfondire gli studi nell’ambito della sociologia della cultura e dell’economia dei mercati creativi. Autori come Pierre Bourdieu o Howard Becker offrono prospettive che analizzano come il valore e il successo siano costruiti socialmente all’interno di specifici “campi” o “mondi”, dove capitale culturale e capitale sociale si intrecciano in modi non sempre lineari.Capitolo 3: Perché il Successo Non È Solo Merito
Le prestazioni individuali mostrano limiti chiari, distribuendosi secondo una curva a campana dove la maggior parte si trova nella media e i migliori sono solo leggermente superiori. Questo si vede bene, ad esempio, nei punteggi molto vicini tra i golfisti professionisti. Tuttavia, il successo di queste persone, come i guadagni di Tiger Woods o le vendite di un libro best-seller, non ha limiti e segue una legge di potenza. Questa legge significa che la distribuzione delle ricompense è molto diseguale. Di conseguenza, piccole differenze di prestazione possono portare a ricompense enormemente sproporzionate.Perché il successo attira altro successo
Questo succede per via di un fenomeno potente: il successo tende a generare altro successo su se stesso. È un meccanismo noto come “collegamento preferenziale”. Un vantaggio iniziale, anche se piccolo o dovuto al caso, funziona come una calamita e attira ulteriore successo. Ci sono esperimenti che lo dimostrano chiaramente su piattaforme online: su Kickstarter, una prima donazione aumenta molto la probabilità di riceverne altre. Allo stesso modo, su Wikipedia, un primo riconoscimento o premio per un contributo rende molto più probabile che quel contributo riceva ulteriore attenzione e supporto. Questo meccanismo spiega in modo efficace perché alcuni progetti o persone decollano rapidamente, mentre molti altri, pur validi, faticano a emergere e finiscono per fallire.L’importanza di iniziare con il piede giusto
Questo meccanismo di “successo genera successo” crea inevitabilmente disuguaglianze. Favorisce in modo netto chi ha già una qualche forma di visibilità o chi riesce a ottenere quel primo impulso iniziale. Ottenere questa spinta iniziale è quindi un fattore cruciale in molti ambiti. A volte, questo primo passo può derivare semplicemente dalla fortuna o da circostanze favorevoli. Altre volte, può essere ottenuto collaborando con persone che sono già molto note o influenti, quelle che potremmo chiamare “hub”. Lavorare con queste figure può aiutare a ottenere la visibilità necessaria per innescare il meccanismo del collegamento preferenziale.Come interagire con le persone di grande successo
Operare in campi dove poche persone hanno un successo enorme presenta sfide specifiche. Competere direttamente contro chi ha già grande successo può persino ridurre le prestazioni altrui, un effetto osservato ad esempio nel golf. D’altra parte, lavorare con una superstar può effettivamente aumentare la produttività e i risultati del gruppo. È importante ricordare che anche le superstar non sono perfette o invincibili; i loro scandali possono danneggiare la loro reputazione e il loro impatto. Capire che le loro prestazioni hanno dei limiti e che, come tutti, sono fallibili, aiuta a superare l’eventuale intimidazione e a concentrarsi sul migliorare le proprie possibilità di successo.Ma il “collegamento preferenziale” e la fortuna iniziale spiegano davvero tutta la sproporzione nel successo?
Il capitolo presenta in modo convincente il meccanismo per cui il successo tende a generare altro successo, amplificando piccole differenze iniziali. Tuttavia, concentrandosi quasi esclusivamente su questo aspetto e sul ruolo della fortuna o della visibilità iniziale, rischia di sottovalutare altri fattori cruciali. Non viene esplorato a sufficienza come la perseveranza, la capacità di adattamento, l’apprendimento continuo dagli errori e le scelte strategiche dopo l’avvio iniziale influenzino la traiettoria di successo, specialmente in campi complessi e in evoluzione. Per approfondire queste tematiche e comprendere meglio l’interazione tra fortuna, struttura e agenzia individuale, è utile esplorare discipline come la Sociologia (per le dinamiche di rete e la mobilità sociale oltre il semplice “hub”), la Psicologia (per i tratti individuali come la resilienza e il “grit”) e l’Economia (per le teorie sulla competizione e l’innovazione). Autori come Mark Granovetter o Angela Duckworth possono offrire prospettive complementari.3. L’Equilibrio tra Merito e Rete
Il successo di un prodotto o di una persona non dipende solo dalla sua qualità intrinseca, che chiamiamo “fitness”. È molto importante anche la popolarità e l’influenza che ha sulle altre persone. A volte, autori famosi pubblicano libri con un nome falso, e questi libri vendono molto solo perché l’autore è noto, anche se all’inizio nessuno sa chi sia. Questo dimostra come la notorietà possa determinare le vendite, a prescindere dal valore percepito all’inizio.L’Influenza della Rete Sociale
Le scelte delle persone sono spesso influenzate da quello che fanno gli altri. Questo porta a risultati che non sempre dipendono dalla vera qualità oggettiva di qualcosa. La popolarità spesso genera ancora più popolarità, creando un circolo che a volte può nascondere il vero valore. Questo significa che le scelte possono essere imprevedibili e non sempre basate su quanto un prodotto o una persona sia effettivamente valido.Il Ruolo della Qualità (Fitness)
Ma la qualità, la fitness, è comunque fondamentale. Una regola importante, la “Terza legge del successo”, dice che il successo futuro di qualcosa dipende dal suo successo passato moltiplicato per la sua qualità. Prodotti con alta qualità possono riuscire a superare lo svantaggio di essere poco conosciuti e affermarsi nel tempo. Però, nei mercati che cambiano velocemente, c’è poco tempo per emergere. Esistono modi, come certi programmi informatici, che riescono a capire la differenza tra la vera qualità e la semplice popolarità. Ad esempio, un alto numero di recensioni non sempre riflette la vera qualità di un prodotto, ma piuttosto l’influenza sociale che ha generato quelle recensioni.Il Successo di Squadra
Il successo non riguarda solo prodotti o persone singole, ma anche le squadre. Le squadre che funzionano bene trovano un equilibrio tra idee nuove e familiarità. Integrano persone con esperienze diverse e legami vari tra loro. Scegliere solo gli individui considerati “migliori” non garantisce il successo di una squadra e a volte può essere controproducente. Nelle squadre di successo, spesso c’è una persona che contribuisce di più, quasi un leader nei contributi. Ma l’intelligenza del gruppo emerge davvero quando tutti i membri comunicano apertamente, si ascoltano a vicenda e partecipano in modo equilibrato. Anche la comunicazione informale e le interazioni personali migliorano molto il modo in cui una squadra lavora insieme e le sue prestazioni.Ma siamo davvero sicuri che questo “fattore Q”, questa capacità di trasformare idee in risultati, sia una costante immutabile nel corso di una vita?
Il capitolo postula un “fattore Q” costante come base per spiegare il successo nel tempo. Tuttavia, questa semplificazione rischia di ignorare la complessità dei processi creativi e produttivi. La capacità di trasformare un’idea in un risultato concreto non dipende forse anche dall’esperienza accumulata, dalla rete di collaborazioni, dalle risorse disponibili, o persino da cambiamenti cognitivi legati all’età? Un modello così lineare come S=Qv potrebbe non cogliere le dinamiche non lineari della carriera scientifica o artistica. Per approfondire questi dubbi, sarebbe utile esplorare la sociologia della scienza, gli studi sulla creatività e la produttività nel corso della vita, e le ricerche in psicologia cognitiva sull’invecchiamento. Autori come Merton o Latour offrono prospettive su come i fattori sociali e istituzionali influenzino il riconoscimento scientifico, mentre diversi studi in psicologia esaminano come le capacità cognitive evolvano con l’età, il che potrebbe impattare la capacità di “trasformare idee”.5. L’Arrivo di Einstein e la Nascita di una Celebrità
Prima di diventare un’icona riconosciuta in tutto il mondo, Albert Einstein non era visto con favore negli Stati Uniti, anche se le sue scoperte scientifiche erano già note. Tutto cambiò il 3 aprile 1921, quando sbarcò a New York. I giornali si aspettavano un arrivo discreto, ma trovarono una folla immensa, circa ventimila persone, ad aspettare il piroscafo. Questa accoglienza inattesa spinse i media a dedicargli grande spazio, presentandolo in modo molto positivo e trasformandolo rapidamente in una figura celebre, quasi una star del cinema.Il vero motivo della folla
La grande folla radunata al porto, in realtà, non era lì per lo scienziato. La gente era venuta per accogliere Chaim Weizmann, il leader dell’Organizzazione sionista, che Einstein stava accompagnando. Weizmann e la sua delegazione erano negli Stati Uniti per promuovere l’idea di creare uno stato ebraico, una causa di grande importanza per molti ebrei che vivevano a New York. L’evento era una festa per la comunità ebraica, che vedeva Weizmann come un vero eroe. La stampa non ebraica, non capendo il motivo della grande adunata, diede risalto a Einstein, che era il membro della delegazione più conosciuto per la sua fama scientifica. Questo malinteso fu fondamentale per far crescere enormemente la sua notorietà.Fattori esterni e percezione del successo
La storia di Einstein dimostra che il successo non dipende solo dalle capacità di una persona. È fortemente influenzato da elementi esterni, dalle persone che si conoscono e da come si viene percepiti dagli altri. Le proprie abilità sono importanti, ma quando non è facile misurarle in modo oggettivo, le relazioni e i contatti diventano decisivi. Il successo, una volta avviato, può crescere in modo quasi illimitato, andando oltre il semplice valore delle prestazioni individuali.Successo passato, merito e perseveranza
Il successo che si ottiene in futuro si basa sul successo avuto in passato e su quello che viene definito “fitness”, che include sia il merito reale sia la percezione che gli altri hanno di questo merito. A volte, come gli studi dimostrano, la percezione del merito conta più del merito effettivo. È fondamentale anche la perseveranza; Einstein continuò a lavorare su idee importanti anche quando era anziano, come dimostra il suo articolo sull’entanglement quantistico, che è diventato uno dei suoi lavori più citati molti anni dopo essere stato pubblicato.Comprendere le dinamiche del successo
Capire questi meccanismi aiuta a orientare le proprie scelte. Significa bilanciare lo sviluppo delle proprie competenze con la capacità di costruire relazioni. Permette anche di capire come nascono certe disuguaglianze, influenzate da queste dinamiche, e di agire per aiutare chi ha talento ma non ha visibilità. Offrire quella spinta iniziale può fare una grande differenza. Comprendere questi principi rende più chiare le traiettorie che portano le persone a diventare famose.Ma se la celebrità nasce da un equivoco, non si rischia di sminuire il peso del genio e del merito reale?
Il capitolo offre un’analisi interessante su come fattori esterni e percezione influenzino la celebrità, usando l’aneddoto di Einstein. Tuttavia, la distinzione tra il “merito reale” scientifico e la “percezione” pubblica del successo meriterebbe un approfondimento maggiore. Comprendere appieno queste dinamiche richiede di esplorare la sociologia della scienza, la storia della comunicazione scientifica e la psicologia sociale della percezione. Per approfondire, si possono considerare gli studi di autori come Pierre Bourdieu, che analizzano i meccanismi sociali alla base del riconoscimento nei diversi “campi”.Abbiamo riassunto il possibile
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