“La coscienza di Zeno” dipinge un affresco introspettivo della vita di Zeno Cosini, un uomo alle prese con le proprie nevrosi e contraddizioni. Dalla lotta contro il vizio del fumo, passando per i complessi rapporti familiari e le intricate relazioni sentimentali, il romanzo esplora l’autoanalisi come strumento per comprendere la propria esistenza. Zeno si confronta con la psicoanalisi, la malattia, la perdita e la guerra, in un percorso costellato di autoinganni, ironia e paradossali momenti di lucidità. Un viaggio nella mente di un uomo del primo ‘900, alla ricerca di un senso in un mondo in rapido cambiamento.
1. La Fuga dal Sanatorio
Il protagonista inizia un percorso di autoanalisi, ma non riesce a trarre beneficio dal ricordo dell’infanzia attraverso la psicoanalisi. Decide quindi, su consiglio del medico, di concentrarsi sulla sua dipendenza dal fumo. Tutto ha inizio da giovane, quando ruba soldi per comprare sigarette e fuma i mozziconi trovati in casa. Il padre cerca di farlo smettere, ma senza successo. Da adulto, continua a promettersi di smettere, segnando le date sui muri, ma ogni tentativo fallisce. Cerca aiuto medico per la dipendenza, l’insonnia e l’ansia, ma i dottori non lo comprendono, concentrandosi su problemi fisici minori. Un amico gli suggerisce che il problema non è la sigaretta, ma il continuo ripromettersi di smettere. Anche una scommessa per abbandonare il vizio non ha successo. La moglie, allora, gli propone un ricovero in una clinica per disintossicarsi. Qui, viene affidato a Giovanna, un’infermiera. La gelosia verso un giovane dottore e il forte desiderio di nicotina lo spingono a trovare un modo per ingannare Giovanna. La convince a bere cognac e a procurargli sigarette di nascosto. Dopo aver fumato, scappa dalla clinica, sentendosi vittorioso per aver ingannato tutti. Tornato a casa, promette di nuovo di smettere, ma senza fretta, rimandando a un futuro imprecisato la vera liberazione dal fumo.2. Tra la Vita e la Morte
La morte del padre, a trent’anni, è una catastrofe che segna la fine della giovinezza, una perdita di guida e di futuro, che porta con sé la svanita fiducia nelle proprie capacità. La figura paterna, un tempo soprannominata “vecchio Silva manda denari”, era percepita come debole e distante. La sua breve e fatale malattia crea un legame inedito con il figlio, fatto di silenzi e incomprensioni, e il protagonista si interroga sul loro rapporto, rimpiangendo di non averlo assistito e amato di più. Nonostante l’indole sognatrice del figlio fosse opposta alla forza pragmatica del padre, commerciante di successo, il protagonista riconosce una sorta di elevazione nella sua debolezza, sentendone la scomparsa come una diminuzione personale. Una sera di marzo, la malattia irrompe improvvisa. Il medico, chiamato tardivamente, constata un edema cerebrale senza speranza. Il protagonista vive ore di angoscia e rimorso, assistendo impotente al declino del padre. Il dottor Coprosich, figura odiosa e pedante, interviene prolungando inutilmente l’agonia. In un gesto estremo, il padre morente colpisce il figlio con uno schiaffo, spirando subito dopo. Il protagonista, segnato profondamente, oscilla tra rimorso e ricerca di consolazione nella religione, instaurando un dialogo interiore con la figura paterna idealizzata. Stanco della monotonia, decide di sposarsi, idealizzando il matrimonio come fonte di rinnovamento. L’incontro con il ricco commerciante Giovanni Malfenti e la sua famiglia avviene quasi per caso. Attratto dalla figura paterna, forte e pragmatica, il protagonista si concentra sulle figlie, in particolare su Ada. Inizia una corte assidua, frequentando la casa e raccontando aneddoti nel tentativo di conquistarla, ma le sue goffe strategie si rivelano inefficaci. L’attenzione si concentra su Ada, idealizzandola come figura salvifica, trascurando i segnali di disinteresse e le dinamiche familiari che lo porteranno a un inatteso rifiuto.3. La Lesione Sentimentale e la Cura Matrimoniale
In un momento di confusione, Zeno si isola in un caffè lontano dal centro. Lì, ripensa alle parole dure della signora Malfenti, che lo accusa di aver avuto un comportamento inappropriato con le figlie, soprattutto con Ada. Un ricordo lo tormenta: quello di aver toccato una gamba, credendo fosse di Ada, ma era solo quella del tavolo. Incontra Tullio, un vecchio compagno di scuola, che parla in modo ossessivo delle sue malattie e delle cure, tra cui una dieta a base di limoni. Tullio descrive i muscoli della gamba in modo così dettagliato che Zeno inizia a sentire un dolore e a zoppicare, anche se non ha nulla di fisico. Poco dopo, Zeno vede Ada e conosce Guido Speier, un uomo elegante che suona il violino molto bene. Zeno è subito geloso. Ada invita Zeno a una serata a casa Malfenti, dove Guido suonerà. Zeno si sente inferiore, ma accetta. Durante la serata, al buio, Zeno pensa di dichiarare il suo amore ad Ada, ma si sbaglia e lo dice ad Augusta, la sorella. Augusta pensa che sia sincero e accetta. Zeno è sorpreso, ma decide di fidanzarsi con Augusta, perché non vuole restare solo. Guido suona il violino e tutti sono ammirati. Zeno è invidioso e critica Guido, ma Ada si arrabbia. Zeno, dopo essere stato rifiutato anche da Alberta, un altra sorella, decide di restare fidanzato con Augusta. Non è amore, ma è una situazione stabile. Più tardi, a cena, Guido fa dei disegni che prendono in giro Zeno. Questi disegni fanno sentire a Zeno un dolore fisico, che in realtà nasce dalla sua tristezza e gelosia. Inizia così a curare questo dolore, senza capire che la vera causa è dentro di lui. Il fidanzamento con Augusta è difficile, senza vero amore. Il matrimonio arriva, anche se Zeno non è sicuro. Ma per lui, sposare Augusta è una specie di cura, un modo per risolvere i suoi problemi, anche se questo significa rinunciare all’amore che provava per Ada. Il matrimonio con Augusta, quindi, non è una scelta d’amore, ma una soluzione ai suoi problemi.4. Tra Salute, Desiderio e Tradimento
Il matrimonio con Augusta porta una felicità inaspettata, un periodo di salute e serenità. L’amore reciproco sorprende il narratore, abituato a relazioni difficili. Augusta rappresenta la salute, una figura rassicurante nel suo ordine e nella sua fede nella vita eterna, qualità che il narratore ammira e cerca di imitare, pur con una certa ironia. La paura della vecchiaia e della morte, però, emerge con forza, alimentata dalla gelosia per il futuro di Augusta dopo la sua scomparsa. L’idea che la moglie possa trovare un altro lo tormenta, rivelando una profonda insicurezza. In questo bisogno di evasione e novità, entra in scena Carla, una giovane conosciuta tramite l’amico Copler. La relazione con Carla inizia quasi per caso, con una visita che presto si trasforma in desiderio e poi in tradimento. Il narratore è attratto dalla giovane e cede alla passione. Il tradimento porta un senso di colpa, ma anche una paradossale vitalità. La morte improvvisa di Copler è una svolta inattesa, eliminando un ostacolo ma anche un legame con Carla. Durante una cena in famiglia, l’ebbrezza porta il narratore a comportamenti inappropriati, segno di una profonda inquietudine. Un cambiamento nel rapporto con Carla si manifesta quando lei canta per lui. La dolcezza e l’ingenuità della sua voce aprono una nuova fase, caratterizzata da una tenerezza inattesa, quasi a unire desiderio e rimorso in un equilibrio precario.5. L’Addio a Carla e Nuovi Impegni
La relazione tra Zeno e Carla prosegue in un equilibrio instabile, a tratti sereno, a tratti acceso da brevi momenti di passione. Per aiutare Carla a coltivare il suo talento, Zeno le trova un maestro di canto, Vittorio Lali. Sotto la guida esperta di Vittorio, Carla compie progressi notevoli.Un giorno, Zeno si lascia convincere da Carla a passare una notte con lei, mentre la moglie Augusta è fuori città. L’esperienza, però, si rivela insoddisfacente e Zeno si allontana con una scusa. Nel frattempo, il maestro Lali si innamora di Carla e le chiede di sposarlo. Zeno, divorato dalla gelosia, cerca di convincere Carla a non lasciarlo.Un incontro casuale al Giardino Pubblico cambia le carte in tavola: Carla vede Ada, cognata di Zeno, e la scambia per Augusta. Colpita dalla tristezza che legge negli occhi di Ada, Carla decide di accettare la proposta di matrimonio di Lali e di lasciare Zeno.Zeno soffre molto per la separazione, schiacciato dal senso di colpa. Per riempire il vuoto che sente dentro, accetta la proposta di Guido di entrare a far parte della sua nuova attività commerciale.Nell’ufficio di Guido, Zeno osserva l’evolversi del rapporto tra Guido e Carmen, la loro segretaria. Gli affari, però, non vanno bene e un investimento sbagliato nel solfato di rame rischia di far fallire l’azienda. Carmen, intanto, chiarisce a Zeno di volere un rapporto esclusivamente professionale. Zeno, in cerca di conforto, racconta tutto ad Augusta, compresa la situazione con Carmen.In ufficio, Zeno e Guido si sfidano a raccontare favole, mettendo in luce le loro personalità opposte. La situazione finanziaria peggiora sempre di più a causa dell’affare del solfato di rame. Guido, sempre più preso dalla nascita dei suoi due gemelli, sembra non accorgersi dei problemi dell’azienda, mentre Zeno assiste impotente al suo declino.6. La Spirale Basedowiana
I primi segni della malattia di Ada, il Morbo di Basedow, emergono come un’ombra sulla famiglia. Inizialmente scambiati per postumi del parto, i sintomi si rivelano presto un elemento dirompente. La malattia incrina il rapporto tra Ada e Guido, il quale oscilla tra una compassione superficiale e un egoismo che lo porta a concentrarsi sul lavoro e su Carmen. Ada, consapevole delle difficoltà e provata, viene mandata in una casa di cura a Bologna. La ditta di Guido, intanto, subisce gravi perdite finanziarie. Il bilancio disastroso spinge il narratore a considerare di abbandonare l’ufficio, ma un legame ineluttabile lo trattiene. Guido, cercando una soluzione, propone ad Ada di condividere le perdite, scatenando ulteriori conflitti. In un gesto manipolatorio, simula un suicidio per ottenere denaro, e Ada cede. La tregua è breve: Guido torna a giocare in Borsa, dilapidando il denaro e aggravando la situazione. La spirale discendente culmina in un vero, fatale, tentativo di suicidio. La morte di Guido getta la famiglia nello sconforto. Il narratore, tra senso di colpa e responsabilità, tenta un’operazione finanziaria rischiosa per risanare le finanze e onorare la memoria dell’amico. Assorbito dalla frenesia del mercato azionario, trascura persino il funerale, nella labile speranza di una redenzione finanziaria.7. La Psicoanalisi e la Guerra
Ada accusa ingiustamente Zeno di essere la causa della morte di Guido e di non averlo mai amato. Zeno cerca di difendersi, ma Ada, sopraffatta dal dolore, non lo ascolta, tormentata dal rimorso per non aver amato abbastanza Guido. Le parole di Ada, dure e piene di rabbia, colpiscono profondamente Zeno e continuano a tormentarlo per anni. Zeno, dopo sei mesi, interrompe la psicoanalisi, sentendosi addirittura peggiorato. La terapia, che avrebbe dovuto far riemergere desideri infantili e conflitti familiari, appare a Zeno come un’inutile finzione. Il metodo del dottore, basato sull’interpretazione dei sogni e su confessioni che Zeno considera false, non fa che aumentare la sua confusione. Le sedute diventano una tortura, tanto che Zeno arriva a inventare sogni pur di accontentare il dottore. Alla ricerca di una soluzione, Zeno prova a consultare altri medici e a sperimentare diverse cure, ma senza risultati concreti. Durante una passeggiata lungo l’Isonzo, riflette sulla sua salute e, in modo maldestro, cerca un approccio con una giovane contadina, Teresina. Improvvisamente, la guerra sconvolge la vita di Zeno. Viene catapultato in una realtà caotica, separato dalla sua famiglia. Mentre cerca di procurare delle rose per la figlia, si imbatte nei soldati e si ritrova bloccato, sperimentando in prima persona i disagi della guerra. La guerra, prima lontana, entra prepotentemente nella sua vita, facendolo riflettere sulla fragilità della normalità. In questo scenario, Zeno scopre una nuova vitalità nel commercio, iniziando ad acquistare merci, prevedendo tempi difficili. In questa attività, trova una sicurezza inaspettata. La vita stessa appare a Zeno come una malattia, con alti e bassi, e la vera cura sembra consistere nell’azione e nell’adattamento ai continui cambiamenti.Abbiamo riassunto il possibile
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