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Contenuti del libro
Informazioni
“La bella vita. Marcello Mastroianni racconta” di Enzo Biagi non è la solita biografia patinata da divo, anzi. Qui scopri un Marcello Mastroianni che si mette a nudo, raccontato da sé stesso attraverso le domande di Enzo Biagi. Ti aspetti il latin lover di La dolce vita o Otto e mezzo, l’icona del cinema italiano, e invece trovi un uomo che si definisce insicuro, non coraggioso, a volte egoista, che non si sente un seduttore e che la fama quasi lo imbarazza. Il libro ti porta dietro le quinte non solo dei set con mostri sacri come Federico Fellini, Luchino Visconti, o al fianco di Sophia Loren, ma soprattutto dentro la sua testa e il suo cuore. Parla delle sue origini umili, del mestiere dell’attore visto come un gioco per nascondersi, delle relazioni complesse con le donne (da Faye Dunaway a Catherine Deneuve), del rapporto con la famiglia, dei soldi spesi senza pensarci, della vecchiaia che arriva. È un ritratto sincero, senza filtri, di un uomo che, nonostante il successo mondiale, è rimasto legato a una sua profonda umiltà e a una visione della vita fatta di pazienza e accettazione, lontano dall’immagine pubblica che il mondo gli ha cucito addosso. È la sua vita d’attore, sì, ma soprattutto la sua bella vita raccontata con disincanto e autenticità .Riassunto Breve
Marcello Mastroianni si percepisce lontano dall’immagine pubblica di latin lover e divo, definendosi un uomo normale, privo di grande stima di sé, velleitario e non coraggioso. Ammira professionisti di altri campi e vede la sua capacità di interpretare personaggi indecisi come una conferma delle proprie insicurezze. Da giovane detestava il suo fisico e non si considera bello, trovando la sua faccia anonima. Si definisce asociale, preferisce stare da solo o con persone conosciute, trovando faticoso socializzare. Non cerca esperienze eroiche e considera il divorzio un dolore. Le sue abitudini includono fumare, bere e mangiare avidamente, con interessi semplici come auto e vestiti. Non è generoso, fa regali solo a chi gli vuole bene, a volte regala case. Nonostante la percezione esterna, si considera un buon padre e non un cretino. Riconosce di aver avuto fortuna con amori, successo e soldi, che spende senza preoccuparsi del futuro. La figlia lo aiuta in vecchiaia. Rifiuta l’etichetta di latin lover, considerandola volgare e lontana dalla sua natura. La sua vita sentimentale non è vista come eccezionale, prova disagio per l’esposizione pubblica della vita privata e nostalgia per un passato percepito come più semplice. Non si considera un seduttore, vede l’incontro tra persone come reciproco, cercando incontri per bisogno di movimento e fuga, spesso senza profondo coinvolgimento. La sua personalità è caratterizzata da umiltà , riservatezza e candore, non si comporta da divo. Il mestiere dell’attore è una necessità vitale, un gioco per nascondersi e inventare, un modo per esprimere insicurezze ed egoismo, un prolungamento dell’infanzia. Le sue origini sono umili, cresce in una famiglia modesta segnata da difficoltà economiche e dalla guerra, quest’ultima vissuta come un’avventura. Le relazioni con le donne sono complesse, a volte segnate dall’abbandono, ma mantiene legami profondi con la famiglia, in particolare con la moglie Flora e le figlie. Affronta vecchiaia e malattia con dignità , provando fastidio per l’idea della morte. La sua coerenza riflette un carattere sincero. Raggiunge fama internazionale con film importanti, ma l’immagine di seduttore lo infastidisce. Ha un legame professionale e affettivo profondo con Sophia Loren, non romantico, basato su affetto e stima. Riflette sulle relazioni con altre attrici come amicizie professionali, smentendo voci di amori. Le scene d’amore nei film sono imbarazzanti sul set. Ammette difficoltà nel gestire relazioni personali nel mondo del cinema, vivendo di compromessi e bugie, ma non si vede come un “assaltatore” con le donne, agisce con sguardi. La moglie non lo considera un “farfallone”, mentre altri lo definiscono banale e avaro di sé. Accetta di non piacere a tutti e riflette sulla ricerca della felicità . La sua carriera è segnata dagli incontri con Luchino Visconti, maestro esigente che lo introduce al teatro professionistico, e Federico Fellini, amico e complice con cui ha una profonda intesa artistica e personale, al punto che Fellini afferma “Marcello sono io”. Fellini trae ispirazione dalla vita di provincia e lavora spesso improvvisando e con non professionisti. Il rapporto con il produttore Angelo Rizzoli è fondamentale per i capolavori di Fellini. Mastroianni descrive Loren come una persona vera. La sua carriera inizia per necessità economica. La sua filosofia di vita è improntata alla pazienza e all’accettazione, evita gli scontri, pur riconoscendo in sé superficialità ed egoismo. Non si considera un intellettuale e affronta la professione istintivamente. Prova insofferenza per la televisione moderna, i politici e le mode effimere. Ricorda le difficoltà economiche dell’infanzia. Parla delle relazioni con Faye Dunaway e Catherine Deneuve, soffrendo per le rotture e attribuendo alle donne maggiore lucidità nel finirle. Non dà peso al denaro, ha sperperato i guadagni e affrontato problemi fiscali. Apprezza l’amicizia di colleghi come Vittorio Gassman. Michelangelo Antonioni è un regista schivo, “poeta dell’angoscia”, che si concentra sul comportamento fisico degli attori, considerati quasi oggetti, creando difficoltà con alcuni interpreti. Antonioni ha rimpianti e teme la malattia. Il mondo di Hollywood è visto come un luogo di fasti passati e declino, un “mercato che fabbrica menzogne”, privo di anima, un monumento ai ricordi.Riassunto Lungo
1. La Sincera Visione di Sé
Manca stima di sé, non molta. L’individuo si considera un velleitario, privo di forza di carattere, e ammira i professionisti di altri campi come scienziati o ingegneri, ritenendoli i veri “grandi”. La sua capacità di interpretare bene sullo schermo personaggi con “mezzi caratteri” è vista come una conferma di questa mancanza di decisione personale, quasi come se il successo professionale mettesse in luce le sue presunte debolezze interiori. Questa percezione di sé contrasta con l’ammirazione che prova per chi considera più solido e determinato di lui.Aspetto Fisico e Coraggio
Da ragazzo, detestava il suo fisico, trovandolo secco e non atletico come l’educazione dell’epoca suggeriva dovesse essere un uomo, un ideale a cui sentiva di non corrispondere. Non si considera bello, descrivendo la sua faccia come normale, anonima, priva di tratti distintivi che possano attirare l’attenzione. Non è coraggioso, preferisce evitare gli ostacoli e lasciare che siano gli altri a prendere le decisioni difficili, rifuggendo le situazioni che richiedono audacia o confronto diretto. L’unico rischio affrontato è stato un volo aereo in tempesta, un evento subìto piuttosto che cercato; non cerca esperienze eroiche e non ha mai avuto a che fare con la guerra o l’uso di armi, confermando la sua tendenza a evitare il pericolo.Abitudini e Interessi
Si definisce asociale e preferisce divertirsi da solo o stare con persone che già conosce, trovando faticoso e poco gratificante lo sforzo di conoscere gente nuova e costruire relazioni superficiali. Afferma di non avere nulla di forte o deciso in sé, una convinzione che sembra permeare ogni aspetto della sua personalità e delle sue scelte. Le sue abitudini quotidiane includono fumare molto, bere e mangiare con avidità , piccoli piaceri che forse compensano altre mancanze percepite. I suoi interessi sono semplici e materiali: automobili, scarpe, vestiti, oggetti che rappresentano un certo stile di vita ma non riflettono passioni profonde o intellettuali.Fortuna e Affetti
Non è generoso, fa regali solo a chi gli vuole bene, un gesto che sembra più legato all’affetto ricevuto che a una disposizione d’animo altruista, anche se a volte regala case alle donne, un’eccezione notevole alla sua presunta mancanza di generosità . Nonostante la percezione pubblica, afferma di non essere un cretino e si considera un buon padre, riconoscendo un ruolo in cui sente di aver avuto successo e di aver dato valore. Riconosce di aver avuto fortuna nella vita, con amori, successo e soldi, doni che sembrano essere arrivati senza uno sforzo titanico e che spende senza preoccuparsi del futuro, vivendo forse alla giornata grazie a questa abbondanza inattesa. In vecchiaia, la figlia gli tiene la mano quando attraversano la strada, un gesto semplice che racchiude il legame affettivo più saldo e duraturo della sua vita.Come conciliare una visione di sé così dimessa e priva di slancio con una vita segnata da ‘amori, successo e soldi’?
Il capitolo presenta una visione di sé così marcatamente negativa e priva di meriti da rendere quasi inspiegabile il successo, gli affetti e la ricchezza accumulati, liquidati come semplice ‘fortuna’. Questa palese contraddizione tra l’immagine interiore e la realtà dei fatti lascia un vuoto argomentativo. Per comprendere meglio come una persona possa percepirsi in modo così distante dai propri risultati, si potrebbero esplorare le discipline della psicologia, in particolare gli studi sull’autostima e la sindrome dell’impostore, e la filosofia, riflettendo sul concetto di agency e sul peso attribuito al caso.2. Il Gioco dell’Attore e la Vita Nascosta
Marcello Mastroianni è conosciuto in tutto il mondo come un latin lover, ma questa definizione non gli piace affatto e la sente molto lontana da chi è veramente. Non crede che la sua vita sentimentale sia stata così eccezionale e prova molto disagio per come le questioni private vengano esposte in pubblico in modo volgare. Sente una forte nostalgia per un tempo passato, quando la felicità gli sembrava più semplice da raggiungere.La Verità Dietro il Mito
L’immagine pubblica non corrisponde alla sua natura riservata e umile. Non si comporta come una star e non ama essere al centro dell’attenzione. Questa discrezione si riflette anche nel suo modo di affrontare la vita e le relazioni, lontano dalla figura del seduttore che gli è stata spesso attribuita. Preferisce mantenere un profilo basso, coerente con il suo carattere sincero e autentico che ha dimostrato nel tempo, anche nelle dichiarazioni pubbliche.Fellini, il Cinema e l’Incontro
Il legame con Federico Fellini è stato cruciale per la sua carriera, offrendogli l’opportunità di interpretare personaggi più complessi e sfaccettati. Tuttavia, Mastroianni non si riconosce nel Casanova descritto dal regista. Vede se stesso piuttosto come una persona che cerca incontri ed esperienze non per seduzione, ma per un bisogno interiore di movimento e di evasione, spesso senza un coinvolgimento emotivo profondo. Crede fermamente che l’incontro tra due persone sia sempre un processo reciproco, dove non c’è un seduttore e una persona sedotta.Recitare: Un Gioco Serio e Necessario
Per Mastroianni, il mestiere dell’attore non è solo un lavoro, ma una vera e propria necessità vitale. È un modo per nascondersi dietro i personaggi, per inventare altre vite e altre storie. Vede la recitazione come un gioco che gli permette di esplorare e forse anche di esprimere le proprie insicurezze e un certo egoismo che lui stesso ammette di avere. Considera il recitare come un prolungamento dell’infanzia, un modo per continuare a divertirsi e per affrontare la vita con lo spirito di un’avventura continua.Le Radici e i Legami
Le sue origini sono molto semplici; è cresciuto in una famiglia modesta che ha conosciuto le difficoltà economiche e gli stenti della guerra. L’esperienza bellica, vissuta da giovane, è rimasta impressa nella sua memoria, ricordata quasi come un’avventura nonostante i pericoli corsi. Le sue relazioni con le donne sono state spesso complicate, a volte segnate da momenti di abbandono, ma è riuscito a mantenere legami profondi e significativi. Un amore autentico e duraturo lo lega in particolare alla moglie Flora e alle sue figlie.Affrontare la Fine
Negli ultimi anni della sua vita, ha affrontato la vecchiaia e la malattia con notevole dignità e coraggio. Nonostante ciò, provava un profondo fastidio all’idea della morte. Il suo desiderio più grande era quello di poter vedere come sarebbe continuata la vita, mostrando ancora una volta la sua curiosità e il suo attaccamento all’esistenza.Ma come si concilia la rivendicata riservatezza con una vita sentimentale definita “spesso complicata” e segnata da “momenti di abbandono”?
Il capitolo dipinge un ritratto di Mastroianni in netto contrasto con la sua immagine pubblica di latin lover, sottolineando la sua natura riservata e il disagio per l’esposizione mediatica. Tuttavia, la menzione di relazioni “spesso complicate” e “momenti di abbandono” introduce una complessità nella sua vita privata che il capitolo non esplora a sufficienza in relazione alla sua presunta riservatezza. Manca un approfondimento su come queste dinamiche relazionali si inseriscano o contraddicano l’immagine di un uomo che rifugge la seduzione e cerca legami autentici. Per esplorare questa apparente contraddizione, sarebbe utile considerare studi sulla psicologia delle relazioni interpersonali e l’analisi biografica di personaggi pubblici, per comprendere meglio come la sfera privata e quella pubblica si influenzino reciprocamente e come le esperienze personali possano plasmare o contraddire l’auto-percezione.3. L’attore, le donne e l’immagine pubblica
Marcello Mastroianni raggiunge una grande fama in tutto il mondo grazie ai suoi ruoli in film importanti come Divorzio all’italiana, La notte e Otto e mezzo. Sul set, ha l’occasione di lavorare a stretto contatto con molte attrici celebri. L’immagine pubblica che si crea attorno a lui è quella di un seduttore. Questa etichetta, però, non gli piace per niente e la considera superata, arrivando a paragonarla a un “marchettaro”. Mastroianni usa spesso l’ironia, sia verso se stesso che verso gli altri, per affrontare questa percezione.Lavorare con le attrici: Il legame con Sophia Loren
Esiste un legame professionale e affettivo molto profondo con Sophia Loren. Insieme, girano ben dodici film, creando una grande intesa sullo schermo. Nonostante l’affiatamento lavorativo, il loro rapporto nella vita reale è basato sull’affetto e sulla stima reciproca, non su un amore romantico. C’è un episodio in cui Mastroianni propone a Loren di fare teatro insieme a Broadway, ma lei rifiuta perché ha paura del palcoscenico. Lui esprime anche una critica verso alcuni dei film americani girati da Loren, preferendo di gran lunga le sue interpretazioni nei film italiani.Le relazioni e la realtà del set
Riflette anche sui rapporti che ha avuto con altre attrici famose, come Brigitte Bardot e Jeanne Moreau. Descrive queste relazioni come semplici amicizie e basate sul rispetto professionale. In questo modo, smentisce le voci che parlavano di storie d’amore segrete. Racconta anche di approcci che non sono andati a buon fine, come quello con Claudia Cardinale. Spiega inoltre come le scene d’amore nei film siano in realtà molto imbarazzanti e per nulla romantiche quando si girano sul set. Preferisce di gran lunga la suggestione che si crea nel passato, lontano dalle telecamere e dalla finzione della recitazione.Gestire la vita personale nel cinema
Mastroianni parla della grande difficoltà nel gestire le relazioni personali mentre si vive nel mondo del cinema. Questo ambiente porta a continui nuovi incontri e a uno stile di vita molto diverso da quello normale. Ammette di sentirsi in colpa per aver continuato a mantenere legami che erano dannosi per lui e per gli altri. Spesso, racconta, ha vissuto basandosi sul compromesso e sulla bugia per portare avanti le situazioni. Nonostante l’immagine pubblica che lo vuole come un grande conquistatore, si descrive in realtà come una persona che non è un “assaltatore” con le donne. Agisce piuttosto con sguardi e con un approccio meno diretto e più riservato.Diverse prospettive e la ricerca della felicitÃ
Anche chi lo conosce bene ha opinioni diverse sul suo modo di essere. Sua moglie Flora, ad esempio, non lo considera affatto un “farfallone”, ma riconosce che ha un grande fascino naturale. L’attrice Paola Pitagora, invece, lo definisce un “personaggio banale”. Secondo lei, è una persona avara di sé e con poco da offrire agli altri nelle relazioni. Mastroianni accetta serenamente che nella vita non si può piacere a tutti indistintamente. La sua riflessione finale tocca la ricerca della felicità , un compito che, nella vita di ognuno, non è affatto garantito o semplice da portare a termine.Il capitolo spiega davvero come due approcci registici così opposti abbiano plasmato l’attore Mastroianni, o si limita a descrivere le amicizie?
Il capitolo descrive con efficacia i legami personali tra Mastroianni, Visconti e Fellini, evidenziando la diversità dei rapporti: il maestro esigente da un lato, l’amico complice dall’altro. Tuttavia, l’analisi di come queste metodologie registiche così distanti (il rigore teatrale di Visconti contrapposto alla libertà creativa e all’improvvisazione di Fellini) abbiano concretamente influenzato e plasmato la recitazione e la crescita artistica di Mastroianni nel cinema rimane superficiale. Per colmare questa lacuna, sarebbe utile approfondire gli studi sulla recitazione cinematografica, la critica filmica dedicata alle opere di questi registi e le biografie che analizzano in dettaglio le performance di Mastroianni sotto la loro guida. Si possono consultare autori che si sono occupati di storia del cinema italiano e di critica cinematografica.5. Vite d’attore e sguardi sul mondo
Marcello Mastroianni racconta il suo legame con Sophia Loren, che vede non solo come un’attrice ma come una persona autentica. La sua carriera nel cinema è iniziata per necessità economiche, non per vocazione. La sua filosofia di vita è caratterizzata da pazienza e accettazione di ciò che accade. Non ama i conflitti e cerca sempre la cordialità nei rapporti. Riconosce in sé alcuni difetti, come la superficialità e l’egoismo. Non si considera una persona intellettuale e ammette di aver affrontato la recitazione in modo istintivo, senza approfondire gli aspetti culturali.Visioni e insofferenze
Mastroianni prova insofferenza verso la televisione di oggi, che trova invadente, verso i politici sempre presenti sui media e verso le mode passeggere, citando come esempio i blue-jeans strappati. Ricorda le difficoltà economiche che ha vissuto da bambino e ragazzo.Relazioni personali e denaro
Parla delle sue storie d’amore, in particolare quelle con Faye Dunaway e Catherine Deneuve. Descrive la sofferenza provata per la fine di queste relazioni, pensando che le donne abbiano maggiore lucidità e coraggio nel prendere decisioni difficili come una rottura. Nonostante il successo e i guadagni, non dà importanza al denaro. Ha speso molto in case e beni materiali, affrontando anche problemi fiscali. Apprezza l’amicizia di colleghi come Vittorio Gassman, riconoscendo in lui qualità opposte alle proprie.Michelangelo Antonioni: Il regista schivo
Michelangelo Antonioni viene descritto come un regista riservato. È stato definito “poeta dell’angoscia” per la sua capacità di rappresentare il senso di alienazione. Non ama rilasciare interviste e si sente a disagio quando è al centro dell’attenzione. Ricorda la sua giovinezza trascorsa a Ferrara come un periodo felice, ma dal quale non vorrebbe tornare. Il suo modo di dirigere gli attori si concentra molto sul loro comportamento fisico; li considera quasi come elementi da posizionare nella scena, cosa che a volte ha creato difficoltà con attori come Jeanne Moreau e lo stesso Mastroianni. Ha dei rimpianti, come quello di non aver avuto figli, e teme la malattia.Hollywood: Fasti e declino
Il mondo di Hollywood viene visto da Mastroianni come un luogo che ha perso il suo antico splendore. Lo definisce un “mercato che fabbrica menzogne” e un posto che vive di ricordi, lontano dalla realtà e privo di anima. Le storie dei grandi divi del passato e le stravaganze di quell’epoca contrastano con la tristezza degli attori oggi dimenticati.Come possiamo conciliare le “visioni” critiche sul mondo di Mastroianni con la sua autodefinizione di persona superficiale e non intellettuale?
Il capitolo riporta le insofferenze e le “visioni” di Mastroianni su temi come la televisione, la politica e Hollywood, che appaiono come giudizi piuttosto netti sul mondo contemporaneo. Tuttavia, il capitolo stesso sottolinea come l’attore si considerasse superficiale, egoista e privo di profondità intellettuale, affrontando la recitazione in modo puramente istintivo. Questa dicotomia tra la sua autopercezione e la presentazione delle sue opinioni come “visioni” non viene adeguatamente indagata nel capitolo. Per comprendere meglio come le figure pubbliche, anche quelle che si definiscono non intellettuali, formulino e diffondano le proprie critiche sociali, potrebbe essere utile esplorare studi sulla sociologia della fama o sulla formazione dell’opinione pubblica nel contesto mediatico.Abbiamo riassunto il possibile
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