1. L’Amico Sincero e Bugiardo
John Barleycorn rappresenta l’alcool, un compagno infido contro cui si scontra chi scrive. Questo “amico” svela verità nascoste, ma può anche portare alla rovina. L’autore discute con Charmian del suo sostegno al voto femminile, sperando che le donne, una volta ottenuto il diritto di voto, possano supportare il proibizionismo, proteggendo così i giovani dall’alcool. Il gusto per l’alcool non è innato, ma acquisito. Chi scrive si definisce un bevitore abituale, non un alcolista dalla nascita. Il desiderio per l’alcool è cresciuto a causa della sua continua presenza, fin da giovane. Bar e ritrovi per soli uomini hanno sempre incoraggiato il consumo di alcolici. Esistono due tipi di bevitori: chi perde il controllo e chi, sotto l’influsso dell’alcool, vive una lucida alterazione, una “logica bianca” che mostra le finzioni della vita, portando a un cupo pessimismo. Questa chiarezza svela la debolezza della vita e l’arrivo sicuro della morte, un’idea rischiosa per chi ama la vita. Il primo incontro con l’alcool avviene a cinque anni, quando l’autore assaggia di nascosto la birra del padre, sentendo un forte disgusto. Malgrado questo inizio, la continua vicinanza all’alcool ha lentamente creato il desiderio e il piacere per esso, facendolo diventare un compagno fisso, ma ambiguo e insidioso.2. L’Attrazione Pericolosa di John Barleycorn
A sette anni, una festa in campagna segna un nuovo incontro con l’alcol. Dopo l’iniziale spavento per una rissa tra ubriachi, la festa si sposta in un “rancho” italiano. Qui, il giovane protagonista, influenzato dai pregiudizi materni, si ritrova costretto a bere del vino. L’esperienza si trasforma in un trauma, culminando in un’ubriacatura e in un delirio febbrile. Nonostante il malessere, emerge come il bere sia un’abitudine accettata, priva di stigma sociale. Nonostante la repulsione fisica, i saloon esercitano un fascino particolare. Questi luoghi offrono rifugio, calore, cibo e un’atmosfera vivace, in contrasto con la monotonia della vita quotidiana. I saloon sono ben visti, frequentati anche da persone rispettabili. Il protagonista, pur lavorando a contatto con questi ambienti, mantiene le distanze dall’alcol, preferendo dolci e caramelle. A quattordici anni, il desiderio di avventura in mare lo porta a frequentare i marinai e, per emulare la loro virilità, a bere con loro. Su uno yacht, vive una seconda ubriacatura, che lo porta a compiere azioni imprudenti. Nonostante il malessere fisico, il ricordo dell’ebbrezza e del cameratismo rimane impresso nella sua memoria. A quindici anni, stanco del lavoro in fabbrica, decide di diventare un pirata di ostriche, acquistando una barca. L’incontro con una banda di pirati di ostriche lo porta a bere vino con loro, un gesto per siglare l’accordo e per essere accettato nel gruppo. Nonostante il sapore sgradevole, finge di apprezzare, attratto dalla libertà e dalla ribellione che incarnano. Abbracciare la vita di pirata di ostriche e vivere sull’acqua diventa un sogno concreto e imminente.9. La Logica di John Barleycorn
All’inizio del viaggio sullo «Snark», l’idea era di bere alcolici solo nei porti, per goderseli di più. All’inizio funzionò, e questo rafforzò l’idea di poter controllare il bere. Alle Hawaii, però, iniziai a bere di più, anche perché il clima tropicale sembrava richiederlo.Durante il lungo viaggio verso le Marchesi, trovai alcune bottiglie di vino moscatello. Da quel momento, un bicchierino al giorno divenne un’abitudine piacevole e attesa. Alle Marchesi, con rum e assenzio a disposizione, il consumo aumentò, e da Tahiti in poi, in ogni porto, l’alcol divenne una costante.Nei tropici, il desiderio di alcol cresceva, come accade spesso a chi vive in luoghi con molta luce solare, che cambia il corpo. Nonostante la fatica, le malattie e il lavoro continuo sulla nave, l’alcol sembrava necessario, un aiuto per resistere fisicamente e mentalmente. Dava una forza immediata, anche se falsa e con un prezzo da pagare.In Australia, durante un ricovero, non sentii la mancanza dell’alcol, ma, una volta guarito, tornai a bere come prima. Anche in posti isolati, senza alcol, non avevo problemi, ma quando tornavo dove c’era, riprendevo le vecchie abitudini.Tornato alla fattoria, bere divenne un’abitudine fissa: cocktail e whisky scandivano la giornata, e avevo bisogno di alcol per lavorare e dormire. Ero diventato dipendente, al punto che anche scrivere era legato al bere. Limitare l’alcol era difficile, perché il corpo e la mente lo chiedevano.L’alcol iniziò a mostrare i suoi effetti negativi, non solo sul fisico, ma anche sulla mente, risvegliando vecchie paure e creando una “Logica Bianca”, una visione pessimistica della realtà. Questa logica dell’alcol mostra una verità dura sull’esistenza, diversa dalla “verità normale” che ci fa vivere. Rivela un punto di vista nichilista, dove la vita è un inganno e la morte un buio profondo, spingendo verso l’autodistruzione.10. L’Ombra della Logica Bianca e il Ritorno al Bere Consapevole
La tristezza, anche in una vita di successi, può derivare dall’influenza di John Barleycorn, simbolo dell’alcool, e dalla Logica Bianca. Quest’ultima è un modo di pensare razionale che sminuisce la bellezza, mostrando come tutto sia destinato a finire. Questa logica interiore svela le illusioni, mostrando come la vita sia breve e dominata dalla legge del più forte. La Logica Bianca critica anche il bisogno umano di creare storie per affrontare la paura della morte, smascherando filosofie e religioni come semplici rimedi contro la paura di morire. Pensatori come William James, Schopenhauer, Tolstoj e Nietzsche sono visti come esempi di questa lotta contro il pessimismo della ragione. La storia della terra e di chi l’ha posseduta, fatta di nomi dimenticati, rafforza questa visione, mostrando come ogni sforzo umano sia basato su illusioni. Un lungo viaggio per mare, senza alcool, rivela però una nuova prospettiva: la mancanza di desiderio fisico per l’alcool suggerisce che bere sia più un’abitudine mentale e sociale, un modo per stare insieme. Nonostante questo, si decide di continuare a bere, ma in modo più controllato, senza l’influenza negativa della Logica Bianca. L’alcool, però, è un veleno da cui proteggere i giovani. Le donne, custodi della famiglia, sono chiamate a votare contro i locali che vendono alcool, per garantire un futuro senza questa sostanza alle nuove generazioni. Anche se questo danneggerà i bevitori di oggi, la maggior parte dei giovani non sentirà la mancanza dell’alcool, vedendolo come qualcosa di superato.Abbiamo riassunto il possibile
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