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Contenuti del libro
Informazioni
“Istinti e istituzioni” di Gilles Deleuze è un libro che ti fa pensare un sacco al perché siamo fatti così, come individui e come società. Deleuze, partendo da Hume, non si fissa sulla legge come base della società, ma sulle istituzioni. Le vede come qualcosa di artificiale, sì, ma in senso positivo: sono sistemi che creiamo per far funzionare meglio le nostre tendenze naturali, per potenziarle e farle durare, superando i limiti che la natura da sola ci darebbe. È un costrutto basato sull’utilità e le convenzioni, non su un contratto rigido. Il libro esplora come l’istituzione sia diversa dall’istinto animale, che è più fisso e legato alla sopravvivenza della specie. Mentre l’istinto è immediato, l’istituzione nasce dall’immaginazione, dal costume e dalla ragione, permettendoci di adattamento e di creare qualcosa di unico. Non è che istinto e intelligenza siano opposti, anzi, sono connessi, e il libro mostra come entrambi possano evolvere e adattarsi. Si parla anche di come tecnica, arte e gioco si inseriscano in questo quadro e di come la società umana, con le sue istituzioni, sia diversa da quella animale, creando un ambiente morale e politico che ci plasma. Alla fine, l’idea è che la società stessa ci rende umani, trasformando la nostra esistenza naturale in qualcosa di profondamente sociale.Riassunto Breve
L’essenza della società umana risiede nelle istituzioni, non nella legge, che è vista come limitativa. L’istituzione è un sistema positivo e artificiale che potenzia le tendenze naturali umane, permettendo di soddisfare i bisogni in modo esteso e duraturo, superando i limiti imposti dalla natura stessa. La società è un costrutto di convenzioni basato sull’utilità, distinto dalle teorie contrattualistiche. L’istituzione si differenzia dall’istinto perché non è determinata solo dalla natura, ma emerge come riflesso della tendenza nell’immaginazione, plasmata da costume e ragione. Le istituzioni sono sistemi organizzati di mezzi indiretti e sociali per soddisfare le tendenze, a differenza degli istinti che operano in modo diretto. Questa distinzione evidenzia la capacità umana di trascendere la risposta istintuale. L’uomo, privo di istinti predeterminati, usa l’istituzione per elaborare la propria specificità e aprirsi alla dimensione sociale e politica. L’istinto negli animali è una capacità innata che guida comportamenti complessi per la sopravvivenza della specie, non appresi né ragionati, radicati in predisposizioni biologiche e modulati da stati fisiologici e segnali ambientali. L’istinto animale è finalizzato alla conservazione della specie, apparendo come un processo meccanico e inconscio. Nel contesto sociale umano, le istituzioni sono strutture portanti, idee che si realizzano e perdurano attraverso un sistema giuridico, dotate di potere e procedure. Precedono e plasmano leggi e contratti, fornendo un quadro stabile per la convivenza. A differenza dei contratti, le istituzioni sono entità inalienabili che fondano l’ordine sociale e la libertà, garantendo continuità e coesione. L’istinto animale può mostrare rigidità, portando a comportamenti ripetitivi anche inutili, ma in altri casi si adatta alle circostanze. Quando apprendimento e circostanze predominano, il ruolo dell’istinto puro diminuisce. Le istituzioni umane riflettono questa dinamica tra regole fisse e adattamento; l’idea di un legislatore che cambia la natura umana attraverso le istituzioni evidenzia la capacità di plasmare il comportamento. Miti mostrano come le istituzioni evolvano e si adattino, rivelando una tensione tra diritto stabilito e necessità di cambiamento. Anche tecnica, arte e gioco si inseriscono in questo quadro: gli utensili estendono le capacità, l’intelligenza permette di fabbricare strumenti inorganici, il gioco affina gli istinti, l’arte emerge parallelamente allo sviluppo di istituzioni che plasmano corpo e comportamento. L’istinto presenta variazioni utili conservate dalla selezione naturale, dando origine a comportamenti complessi; può derivare da abitudini innate o azioni intelligenti divenute automatiche. Non è sempre perfetto ma completo a modo suo, semplificandosi in diverse forme. Non si riduce a intelligenza o meccanismi, ma è intuizione vissuta. Intelligenza e istinto non sono opposti ma interconnessi; essere intelligenti implica possedere istinto come impulso spontaneo. L’adattamento del comportamento, tratto distintivo dell’intelligenza, è presente in grado diverso nel mondo animale. Gli atti istintivi stessi mostrano una forma di “intelligenza” nella gestione di esigenze variabili. La ragione umana si distingue per la capacità di formare regole necessarie e prevedere eventi. La società umana si differenzia da quella animale per la presenza di istituzioni, norme imposte dall’esterno che si aggiungono alla natura individuale. Mentre le società animali si basano sull’istinto e una divisione del lavoro non sempre equa, la società umana si fonda su un ambiente istituito, morale e politico, che trascende le necessità biologiche immediate. L’uomo agisce per imperativi sociali e morali, non solo per sopravvivenza. L’addomesticamento mostra la complessa relazione uomo-animale, basata inizialmente sulla coercizione ma evolvente verso reciprocità. L’uomo seleziona e modifica gli animali, spingendo la variabilità. In cattività, l’animale vive in un mondo permeato dalla presenza umana, alterando i comportamenti naturali. La società umana è cosciente delle proprie similitudini, si incarica di preservarle e trasmetterle, liberando gli individui per l’innovazione. La società stessa produce l’uomo come essere umano, e l’attività umana è attività sociale. La società rappresenta la piena unione dell’uomo con la natura, trasformando l’esistenza naturale in esistenza umana e umanizzando la natura stessa.Riassunto Lungo
1. L’Artificio della Natura Sociale
L’Importanza delle Istituzioni nella Società
L’analisi di Deleuze si concentra sul legame tra le inclinazioni naturali degli esseri umani e le istituzioni create dalla società. Questa analisi parte dallo studio del filosofo Hume. Un punto fondamentale è che la società si basa principalmente sulle istituzioni, non sulle leggi. Le leggi sono viste come strumenti che pongono dei limiti. Al contrario, le istituzioni sono considerate sistemi positivi e artificiali. Questi sistemi permettono di soddisfare i bisogni umani in modo più ampio e duraturo rispetto a quanto farebbe la natura da sola. Le istituzioni non inventano nuovi principi, ma rafforzano e liberano le tendenze naturali umane. In questo modo, le istituzioni superano i limiti che la natura stessa impone.La Società come Costruzione Convenzionale
Quindi, la società è vista come un insieme di accordi, di convenzioni, che si basa sull’utilità comune. Questa idea si contrappone alle teorie che mettono al centro le leggi e i contratti sociali. Le istituzioni sono diverse dagli istinti. Non derivano direttamente né dalle tendenze naturali né da caratteristiche specifiche innate. Piuttosto, nascono come un riflesso delle tendenze umane nella nostra immaginazione, e sono plasmate dalle abitudini e dalla ragione.Istituzioni contro Istinti: Mezzi Indiretti e Sociali
Le istituzioni sono sistemi organizzati che usano metodi indiretti e sociali per soddisfare i bisogni. Si distinguono dagli istinti, che invece agiscono in modo diretto e immediato. Questa differenza mostra la capacità degli esseri umani di andare oltre le semplici reazioni istintive. Grazie all’immaginazione e alla cultura, possiamo creare sistemi più complessi per rispondere ai nostri bisogni. L’istituzione, essendo una creazione sociale, diventa lo strumento attraverso cui l’uomo, che non ha istinti predefiniti, sviluppa la propria identità specifica. In questo modo, ci allontaniamo da una condizione puramente istintiva e ci apriamo alla dimensione sociale e politica.Se le istituzioni sono artifici per liberare le tendenze naturali, come si spiega la persistenza di istituzioni che sembrano reprimere o distorcere queste tendenze?
Il capitolo presenta le istituzioni come strumenti che potenziano le inclinazioni naturali umane. Tuttavia, non affronta in modo approfondito il problema delle istituzioni disfunzionali o oppressive, che sembrano andare contro il benessere e la realizzazione degli individui. Per rispondere a questa domanda, sarebbe utile esplorare le dinamiche di potere all’interno delle istituzioni, e come queste possano deviare dagli scopi originari. Approfondimenti in sociologia politica e nella teoria critica potrebbero offrire strumenti utili per analizzare queste contraddizioni. Inoltre, autori come Michel Foucault, con i suoi studi sui meccanismi di controllo e disciplina, potrebbero fornire una prospettiva critica sulle funzioni latenti delle istituzioni.2. L’Intreccio di Istinto e Istituzione: Natura e Ordine Sociale
L’Istinto Animale: Una Forza Innata
L’istinto è una capacità innata presente negli animali, diversa dall’intelligenza. Questa guida comportamenti complessi che sono fondamentali per la sopravvivenza della specie. Questi comportamenti non derivano dall’apprendimento o dal ragionamento, ma sono radicati nelle predisposizioni biologiche degli animali. Si può notare come gli stati fisiologici, come la fame o gli ormoni, influenzino il modo in cui gli istinti si manifestano, dimostrando che hanno una base organica. Inoltre, l’ambiente circostante, attraverso segnali specifici, attiva e indirizza le azioni istintive. Un esempio chiaro è la migrazione dei salmoni, guidata dalla necessità di trovare acqua con più ossigeno. L’istinto, quindi, si presenta come un meccanismo biologico complesso che permette agli animali di reagire efficacemente al loro ambiente senza bisogno di apprendimento consapevole.Il Fine Ultimo dell’Istinto: La Conservazione della Specie
L’istinto non è focalizzato sull’interesse del singolo animale, ma mira principalmente alla conservazione della specie nel suo complesso. Questo significa che il vantaggio individuale che un animale ottiene da un comportamento istintivo è in realtà un meccanismo che serve a uno scopo più grande: la sopravvivenza della specie. L’istinto si manifesta come un processo automatico e non consapevole, che contrasta con la natura cosciente e riflessiva dell’intelligenza. In altre parole, mentre l’intelligenza permette agli individui di adattarsi consapevolmente al mondo, l’istinto assicura la continuità della vita a livello di specie, attraverso schemi comportamentali ereditari e biologicamente determinati.Le Istituzioni Umane: Strutture per l’Ordine Sociale
Nel contesto della società umana, le istituzioni rappresentano le fondamenta dell’organizzazione collettiva. Le istituzioni sono definite come idee che prendono forma concreta e durano nel tempo attraverso leggi e regole precise. Queste strutture hanno potere e seguono procedure specifiche per mantenere l’ordine. Le istituzioni sono più importanti e vengono prima delle leggi e degli accordi tra privati, fornendo una base solida e condivisa per la vita in comune. A differenza dei contratti, che possono essere cambiati dai singoli, le istituzioni sono elementi stabili e imprescindibili che costituiscono la base dell’ordine sociale e della libertà, garantendo che la società funzioni in modo continuo e coeso. Le istituzioni, quindi, forniscono un quadro di riferimento stabile e duraturo che permette agli individui di vivere insieme in modo organizzato e pacifico.Ma le istituzioni umane sono davvero paragonabili agli istinti animali in termini di efficacia e infallibilità nel garantire la sopravvivenza e l’ordine?
Il capitolo presenta un parallelo suggestivo tra istinto animale e istituzioni umane, ma trascura di esplorare le profonde differenze tra i due concetti. Mentre l’istinto animale è descritto come un meccanismo biologico raffinato e collaudato per la conservazione della specie, le istituzioni umane, pur essendo presentate come fondamenta dell’ordine sociale, sono spesso teatro di conflitti, inefficienze e persino cause di disordine. Per comprendere meglio questa distinzione cruciale, sarebbe utile approfondire le opere di autori come Nassim Nicholas Taleb, che analizza i limiti della razionalità umana e la fragilità dei sistemi complessi creati dall’uomo, o studiare la sociologia delle istituzioni per capire come queste si evolvono, si trasformano e talvolta falliscono nel loro scopo dichiarato.3. L’Adattamento e le Forme dell’Agire
L’istinto è una forza fondamentale per tutti gli esseri viventi, ma non è rigido. A volte, l’istinto può sembrare inflessibile e portare a comportamenti ripetitivi anche quando non servono più. Un esempio è quello dell’ape che, se viene disturbata mentre costruisce la sua celletta, continua a ripetere le stesse azioni senza cambiare nulla, anche se il disturbo rende inutile quello che sta facendo. Un altro esempio è quello di una vespa che, se trova un ostacolo nel nido, reagisce in modo istintivo per proteggerlo, mettendo resina anche se non è il momento giusto. Questi esempi mostrano come l’istinto a volte possa essere una risposta fissa a un segnale di pericolo, anche quando non c’è un vero pericolo.L’istinto si adatta
Però, l’istinto non è sempre rigido e inflessibile. In alcune situazioni, l’istinto si adatta alle nuove circostanze. Un insetto chiamato Pelopeo, per esempio, è capace di riparare i danni al suo nido in modo adeguato, dimostrando che l’istinto può essere anche flessibile. Invece, quando l’apprendimento e le nuove situazioni diventano più importanti, l’istinto puro sembra avere un ruolo minore. Questo si può vedere nello sviluppo del comportamento dei canarini quando costruiscono il nido: l’esperienza e l’osservazione sono molto importanti, e questo suggerisce che l’istinto non è solo qualcosa di innato e che non cambia mai.Le istituzioni umane e l’istinto
Anche le istituzioni create dagli uomini mostrano questo rapporto tra regole fisse e capacità di adattamento. L’idea che un legislatore possa cambiare il comportamento delle persone attraverso le istituzioni mette in luce la possibilità di modificare il modo in cui ci comportiamo. Miti come quelli di Oreste e Edipo raccontano come le istituzioni cambiano e si adattano nel tempo, o come a volte vengono aggirate. Questi miti mostrano una tensione tra le regole del passato e le nuove necessità, tra leggi stabilite e bisogno di cambiamento. Quindi, le istituzioni non sono fisse, ma cambiano e si sviluppano in base alle situazioni e alle azioni delle persone.Tecnica, arte e gioco: estensioni dell’istinto e dell’intelligenza
Anche la tecnica, l’arte e il gioco si inseriscono in questo discorso. Gli strumenti, sia quelli naturali come le nostre mani, sia quelli artificiali, come un martello, aumentano le capacità degli esseri viventi. L’istinto ci fornisce gli strumenti naturali, mentre l’intelligenza ci permette di costruire e usare strumenti artificiali, aumentando le nostre possibilità di agire sull’ambiente. Il gioco, spesso considerato un’attività per giovani, è in realtà fondamentale per migliorare gli istinti e prepararsi alla vita da adulti. Questo fa capire che la giovinezza stessa può esistere proprio per permettere il gioco e l’apprendimento. Infine, l’arte, come la scultura greca, nasce insieme allo sviluppo di istituzioni che danno forma al corpo e al comportamento delle persone. Questo indica che c’è un legame profondo tra la creazione artistica e il contesto sociale e culturale in cui viviamo.[/membership]Ma è davvero appropriato paragonare le istituzioni umane, con la loro complessa stratificazione storica e culturale, al concetto biologico di istinto?
Il capitolo propone un parallelismo suggestivo tra istinto e istituzioni, evidenziando una flessibilità adattativa in entrambi. Tuttavia, accostare fenomeni di natura così diversa rischia di appiattire la specificità delle dinamiche sociali umane. Per comprendere appieno la natura delle istituzioni, sarebbe opportuno approfondire discipline come la sociologia e la filosofia politica, studiando autori come Durkheim e Foucault, che hanno analizzato in profondità la genesi e le funzioni delle strutture sociali, andando oltre la semplice analogia biologica.4. Istinto, Intelligenza e Società: Un Continuum Evolutivo
Istinto e Variazioni
L’istinto non è rigido, ma cambia e si adatta. Queste variazioni sono utili per la sopravvivenza e vengono mantenute dalla selezione naturale. Nel tempo, questo accumulo di cambiamenti porta a comportamenti complessi. L’istinto può nascere da abitudini innate, fissate nel tempo dalla selezione naturale. Oppure, può derivare da azioni intelligenti che, ripetute, diventano automatiche. L’istinto non è perfetto, ma è completo e adatto alla specie a cui appartiene, semplificandosi in forme diverse. Non è solo intelligenza o un meccanismo costruito, ma è soprattutto intuizione, una conoscenza interna e immediata.Intelligenza e Istinto: un Legame
Intelligenza e istinto non sono opposti, ma collegati tra loro. Essere intelligenti significa avere anche istinto, inteso come un impulso naturale e spontaneo. La capacità di cambiare comportamento in base alle situazioni, tipica dell’intelligenza, si trova in tutti gli animali, anche se in modo diverso. Gli istinti stessi mostrano una forma di “intelligenza” nel modo in cui gli animali gestiscono diverse necessità e situazioni variabili. La ragione umana, pur essendo superiore, si distingue perché crea regole necessarie e prevede cosa succederà, andando oltre ciò che si percepisce con i sensi.Società Umana e Società Animale
La società umana è diversa da quella animale per la presenza delle istituzioni. Le istituzioni sono regole imposte dall’esterno, che si aggiungono alla natura di ogni persona. Le società animali sembrano basarsi sull’istinto e su una divisione del lavoro non sempre giusta o scelta liberamente. Invece, la società umana si basa su un ambiente fatto di regole, morale e politica, che va oltre i bisogni biologici immediati. L’uomo, diversamente dall’animale, non agisce solo per sopravvivere, ma anche per seguire regole sociali e morali.Addomesticamento e Relazione Uomo-Animale
L’addomesticamento mostra il rapporto complesso tra uomo e animale. All’inizio questo rapporto si basa sulla forza, ma poi diventa in parte reciproco. L’uomo sceglie e cambia gli animali in base ai suoi bisogni e desideri, portando al massimo la varietà delle specie domestiche. Anche gli animali dannosi, in modo strano, vivono meglio grazie alle condizioni create dall’uomo. In cattività, l’animale vive in un mondo pieno della presenza umana, che cambia i suoi comportamenti naturali e crea nuovi tipi di relazioni.Società Umana e Natura Umanizzata
La società umana è consapevole delle somiglianze tra le persone e si impegna a mantenerle e trasmetterle, permettendo allo stesso tempo alle persone di innovare. La società stessa crea l’uomo come essere umano, e ciò che fanno gli uomini è essenzialmente attività sociale. La società è la vera unione dell’uomo con la natura, trasformando l’esistenza naturale in esistenza umana e rendendo umana la natura stessa.Se l’istinto è così adattabile e l’intelligenza così radicata nella natura animale, quanto è realmente “superiore” la ragione umana rispetto alle altre forme di conoscenza?
Questo capitolo presenta un’interessante connessione tra istinto e intelligenza, suggerendo un continuum evolutivo. Tuttavia, la distinzione netta tra ragione umana “superiore” e le altre forme di intelligenza animale appare assertiva e necessiterebbe di maggiore supporto argomentativo. Per approfondire la questione della specificità della ragione umana e i suoi limiti, si suggerisce di esplorare il pensiero di autori come Nietzsche e Foucault, che hanno criticamente analizzato le pretese di superiorità della ragione occidentale.Abbiamo riassunto il possibile
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