Letteratura

Io e il mio camino

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1. Il Dominio del Camino

Il camino, risalente all’epoca di Enrico VIII, non è solo una struttura imponente, ma il cuore pulsante della casa, un elemento che supera in importanza persino chi vi abita. La sua mole domina ogni spazio, relegando il resto a un ruolo di secondo piano. La moglie del proprietario, però, nutre un’avversione profonda per questa ingombrante presenza. Il suo desiderio è chiaro: demolirlo per far posto a una grande sala d’ingresso, liberandosi di quello che considera un ostacolo antiquato. Il conflitto è inevitabile. La donna, infatti, non perde occasione per architettare piani di demolizione, coinvolgendo persino il capomastro, il signor Scribe. Inizialmente, Scribe sembra darle ragione, salvo poi insinuare il dubbio: e se il camino nascondesse una stanza segreta? L’idea infiamma la fantasia della moglie, ora convinta che la demolizione sia l’unica via per svelare il mistero. Il proprietario, però, è irremovibile. Per lui, il camino è intoccabile. Per contrastare la moglie e Scribe, ricorre a una mossa astuta: compra il silenzio del capomastro, ottenendo una dichiarazione scritta che smentisce l’esistenza della stanza segreta. Ma la moglie non demorde, ossessionata dall’idea di un nascondiglio, di complotti e pericoli. Il marito, ormai sotto assedio, si ritrova a fare la guardia al suo camino, ultimo baluardo contro l’inarrestabile desiderio di cambiamento della moglie e delle figlie.

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