Informazioni
“Il segreto del Bosco Vecchio” di Dino Buzzati ti porta subito in un mondo dove la natura non è solo sfondo, ma protagonista viva e pulsante. Immagina una foresta antica, il Bosco Vecchio nella Valle di Fondo, abitata da spiriti, i genî del bosco, e animali che parlano. Qui arriva il Colonnello Sebastiano Procolo, un tipo tutto d’un pezzo, che vuole solo tagliare alberi per far soldi, ereditando una parte di questa tenuta magica. Ma il bosco ha i suoi segreti e le sue regole, e non si lascia domare facilmente. C’è Benvenuto, il nipote orfano del colonnello, destinato a ereditare la parte più grande, e figure fantastiche come il vento Matteo, imprigionato e poi liberato, o Bernardi, un genio che cerca di proteggere la foresta. La storia è un po’ uno scontro tra la rigidità umana e la magia selvaggia della natura, un romanzo fantastico che esplora il rapporto tra l’uomo e l’ambiente, e come il bosco stesso possa avere una sua giustizia. È un viaggio affascinante nella letteratura italiana, dove il Bosco Vecchio diventa quasi un personaggio, pieno di misteri e pericoli, ma anche di una sua profonda saggezza.Riassunto Breve
Un colonnello di nome Sebastiano Procolo si trasferisce in una valle nel 1925 e eredita una parte del Bosco Vecchio dallo zio. L’altra parte va al nipote orfano Benvenuto, di cui il colonnello diventa tutore. Il bosco è antico e la gente crede sia abitato da esseri magici, i genî. Il colonnello, che è una persona molto rigida, vuole tagliare gli alberi per guadagnare soldi. Un genio di nome Bernardi, che sembra un uomo, prova a fargli cambiare idea raccontando storie sul bosco, ma il colonnello non lo ascolta. Il colonnello spara e uccide una gazza che fa la guardia al bosco. Prima di morire, la gazza dice che ha dato l’allarme per un visitatore e recita una poesia. Poi, il colonnello scopre che i genî esistono davvero e che c’è un vento di nome Matteo imprigionato in una grotta. Decide di liberare Matteo e il vento gli promette che lo obbedirà. Anche se sa queste cose, il colonnello ordina di tagliare un albero. I genî si riuniscono per salutare lo spirito dell’albero che viene tagliato, Sallustio. Bernardi fa un discorso triste. Scoppia una tempesta forte nel bosco. Il colonnello si spaventa per queste cose strane e fa un accordo con Bernardi: non taglierà più gli alberi, ma i genî lavoreranno per lui raccogliendo legna. Così, il colonnello ottiene un certo potere sui genî. Durante una festa di notte nel bosco, a cui partecipa anche Benvenuto e che è animata dal vento Matteo, il colonnello arriva e ferma tutto, sgridando il nipote. Inizia a pensare di voler eliminare Benvenuto per prendere tutto il bosco e chiede a Matteo di ucciderlo. Matteo attacca Benvenuto, ma il ragazzo si nasconde in una capanna che resiste al vento. Matteo si sente umiliato per non esserci riuscito e sfida un altro vento, Evaristo, che aveva preso il suo posto. Matteo perde la sfida e va dal colonnello dicendo di essere diventato debole. Benvenuto arriva per le vacanze a casa dello zio. Subito succedono cose strane, come un topo che parla di notte e vuole il suo letto. Il colonnello, che è autoritario e un po’ misterioso, porta Benvenuto nel bosco con l’idea di lasciarlo lì. Con una scusa, lascia solo il nipote, ma poi si perde anche lui nel bosco fitto. Il bosco sembra vivo e reagisce a quello che fa il colonnello. Voci strane sussurrano tra gli alberi parlando del ragazzo lasciato solo. Il colonnello, perso e impaurito dai rumori della notte, viene ritrovato da Benvenuto la mattina dopo. Una gazza che parla li aiuta a trovare la strada di casa. Ma la calma non dura. Arriva un problema grave nel bosco: tanti bruchi mangiano gli abeti. Il vento Matteo, che prima era forte ma ora consola solo i bambini, prova ad aiutare portando degli insetti chiamati icneumoni, ma non funziona. La natura stessa risolve il problema: i bruchi muoiono perché le uova degli icneumoni si schiudono dentro di loro. Intanto, Benvenuto ha un incidente con altri ragazzi e una capanna prende fuoco, e lui si ammala. Mentre il ragazzo ha la febbre, nel bosco si tiene un processo segreto. Gli animali del bosco, guidati da un gufo, ascoltano i testimoni e decidono che il colonnello Procolo è colpevole di aver provato a lasciare Benvenuto nel bosco con brutte intenzioni. Dopo la condanna fatta dagli animali, l’ombra del colonnello, che rappresenta la sua dignità, lo lascia perché ha perso l’onore. Più tardi, Procolo affronta un topo che minaccia Benvenuto e lo uccide, mostrando un lato protettivo inaspettato. La malattia di Benvenuto peggiora, e Procolo cerca l’aiuto della magia del bosco. Fa un accordo con il genio Bernardi: in cambio della guarigione del nipote, rinuncia al suo potere sul bosco e al diritto di usarlo per i suoi scopi. Quando Benvenuto guarisce, il potere del colonnello sul bosco scompare, e anche la sua fama di persona temuta nella valle diminuisce. Anche se è sempre più solo, la gazza e il vento Matteo continuano a sentirlo. Matteo, in particolare, fa un brutto scherzo: dice al colonnello che Benvenuto è morto sotto una valanga. Procolo, mostrando un affetto che teneva nascosto, corre fuori nella notte fredda a cercare il nipote, mettendosi in pericolo con il freddo e la neve. Quando scopre che era una bugia, Procolo è ormai molto stanco e sta per morire. Gli animali del bosco si radunano in silenzio, quasi per rispetto, per vedere la sua fine. Negli ultimi momenti, Procolo vede il suo vecchio reggimento militare che marcia verso di lui, come un’ultima immagine della sua gloria passata. Nello stesso momento, il vento Matteo saluta Benvenuto, dicendogli che lui stesso sta per scomparire e che lo zio è morto. Questi eventi segnano la fine di un periodo e l’inizio di una nuova fase per il ragazzo, un passaggio dall’essere bambino all’essere adulto. Con la scomparsa di Matteo e la morte di Procolo, finisce un’epoca, mentre Benvenuto guarda verso un futuro che non sa come sarà, ma che è nuovo.
1. Il Colonnello, il Vento e i Geni
Nella primavera del 1925, il colonnello Sebastiano Procolo arriva nella Valle di Fondo. Eredita una parte del Bosco Vecchio dallo zio, ma la maggior parte del bosco va al nipote orfano, Benvenuto, di cui diventa tutore. Il Bosco Vecchio è un luogo antico e misterioso, abitato, secondo le credenze, da spiriti chiamati geni. Il colonnello, uomo severo, vuole tagliare gli alberi per guadagno.Un genio di nome Bernardi, che può diventare uomo, cerca di fermarlo. Gli racconta storie antiche sul bosco, ma il colonnello non si lascia convincere. Uccide una gazza, guardiana del bosco, che prima di morire lo avverte di un pericolo imminente. Procolo scopre l’esistenza dei geni e del vento Matteo, imprigionato in una caverna. Libera Matteo, che gli giura obbedienza.Procolo, però, ordina di abbattere un albero. I geni si riuniscono per un ultimo saluto allo spirito dell’albero, mentre una tempesta si abbatte sul bosco. Spaventato, Procolo fa un patto con Bernardi: niente più tagli in cambio del lavoro dei geni. Così, il colonnello ottiene il controllo sugli spiriti del bosco.Una notte, durante una festa nel bosco, Procolo interrompe i festeggiamenti e rimprovera il nipote Benvenuto. Inizia a desiderare la morte del nipote per avere tutto il bosco. Chiede a Matteo di ucciderlo, ma Benvenuto si salva in una capanna. Matteo, sconfitto, sfida un altro vento per riprendere il controllo della valle, ma perde. Si presenta al colonnello come un vento debole e senza più potere.
2. Il Bosco Vecchio e i suoi segreti
Benvenuto arriva a casa dello zio, il colonnello Procolo, per le vacanze. La situazione appare subito strana, a partire da un topo parlante che, di notte, reclama il suo letto. Il colonnello, figura enigmatica, decide di portare Benvenuto nel Bosco Vecchio, apparentemente per una gita, ma con l’intenzione di lasciarlo lì. Tuttavia, è il colonnello stesso a perdersi, mentre il Bosco Vecchio, entità viva e piena di voci, sembra osservare e commentare. Il mattino dopo, una gazza parlante aiuta Benvenuto a ritrovare lo zio, spaventato dai rumori notturni del bosco, e a indicargli la strada di casa. La quiete dura poco: il Bosco Vecchio è colpito da un’infestazione di bruchi che divorano gli abeti. Il vento Matteo, un tempo forza della natura, ora riesce solo a consolare i bambini, e i suoi tentativi di introdurre insetti antagonisti falliscono. Sarà la natura stessa a risolvere il problema, con le uova degli antagonisti che, deposte nel corpo dei bruchi, ne causano la morte. Nello stesso periodo, Benvenuto, dopo un incidente con alcuni compagni e una capanna data alle fiamme, si ammala gravemente. Mentre il ragazzo è a letto con la febbre, nel bosco si svolge un processo. Un gufo, a capo degli animali, interroga i testimoni e giunge a una sentenza: il colonnello Procolo è giudicato colpevole di aver cercato di abbandonare Benvenuto, spinto da oscure motivazioni.
3. La Fine di un’Era e l’Alba di una Nuova Vita
Dopo la condanna simbolica da parte degli animali del bosco, l’ombra del colonnello Procolo, simbolo della sua integrità, lo abbandona. Procolo, mostrando un lato protettivo inaspettato, uccide un topo che minacciava Benvenuto. La malattia di Benvenuto peggiora e Procolo, per salvarlo, stringe un patto con il genio Bernardi: rinuncia al suo dominio sul bosco in cambio della guarigione del nipote. Benvenuto guarisce, ma il potere di Procolo svanisce, insieme alla sua temuta reputazione. Isolatosi, Procolo mantiene i contatti solo con la gazza e il vento Matteo. Quest’ultimo ordisce un inganno crudele, annunciando la falsa morte di Benvenuto sotto una slavina. Procolo, rivelando un affetto profondo, si precipita nella notte alla ricerca del nipote. Scoperto l’inganno, Procolo, ormai stremato, si avvicina alla fine. Gli animali del bosco si radunano in silenzio, quasi in segno di rispetto. Procolo ha una visione del suo reggimento, un’ultima illusione di gloria. Il vento Matteo si congeda da Benvenuto, annunciando la propria dissoluzione e la morte dello zio. Questi eventi segnano la fine di un’epoca e l’inizio di una nuova fase per Benvenuto, un passaggio all’età adulta.
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