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Contenuti del libro
Informazioni
“Il Potere dei missionari di tutti i giorni” di Clayton Christensen non è il solito libro sul lavoro missionario. Parla di come noi membri possiamo davvero fare la differenza, non con vecchi metodi che non funzionano più, ma imparando le vie di Dio per condividere il vangelo. Il punto è invitare le persone, chiunque incontriamo, senza giudicare, e farlo con amore. Il libro esplora come trovare chi cerca risposte, magari usando anche la missione digitalizzata e i blog, o semplicemente parlando in modo naturale. Insegna l’importanza di aiutare gli altri a pregare e studiare le scritture, specialmente il Libro di Mormon, e come accogliere i visitatori e i nuovi membri per farli sentire amati. Ci sono esempi concreti da posti come il Maine, il Massachusetts o New York, che mostrano come concentrarsi sui membri inattivi o formare nuovi leader porti crescita. Alla fine, è una questione di guadagnare la fiducia di Dio agendo con fede e accogliendo tutti, scoprendo che condividere il vangelo non solo aiuta gli altri, ma porta benedizioni nella nostra vita.Riassunto Breve
Il lavoro missionario fatto dai membri porta gioia e benedizioni, aiutando a sentire l’amore del Salvatore e a costruire il regno di Dio. Le difficoltà spesso non vengono dalla mancanza di voglia, ma dal non sapere come seguire i modi di Dio, usando invece metodi umani. La crescita della Chiesa a volte rallenta perché i membri non sanno trovare persone interessate, dato che i vecchi metodi funzionano meno. È importante che i membri facciano di più. Un principio fondamentale è non giudicare chi potrebbe essere interessato; si può invitare chiunque si incontri, senza pregiudizi. L’amicizia non serve per invitare; l’invito stesso, fatto con sincerità, può rafforzare i legami, anche se la risposta è no. Cercare amicizie solo per convertire crea diffidenza. Il successo sta nell’invitare, dando alle persone la possibilità di scegliere. Alcuni diranno sì, altri no, ma l’invitante ha successo perché ha offerto l’opportunità e la sua fede cresce. Per parlare del vangelo, si possono usare parole legate alla fede nelle conversazioni normali per aprire la porta a domande. Quando qualcuno chiede, è meglio chiedere perché è interessato o quali domande ha, invece di spiegare subito la dottrina. Le persone sono spesso attratte dai risultati del vangelo nella vita dei membri, come la felicità, prima della dottrina. Separare l’invito dall’amicizia aiuta se c’è un rifiuto. Scoprire le domande religiose delle persone è un buon modo per iniziare. Molti hanno domande importanti ma non le cercano nelle chiese tradizionali. La Chiesa si distingue perché insegna a fare domande a Dio, portando a rivelazioni continue e a capire meglio il piano divino. La storia di Joseph Smith che chiede a Dio è un esempio. Imparare a condividere il vangelo non è un dono per pochi; diventa facile seguendo i modi di Dio, invitando senza paura e pensando alle domande degli altri. Condividere richiede approcci diversi. Chi è in difficoltà è più aperto. Per chi sta bene e non sente un bisogno spirituale, chiedere aiuto per progetti di servizio o attività della chiesa funziona. Questo servizio fa sentire cose positive e può mostrare un vuoto. Chiedere aiuto per lavori pratici o attività apre la porta a discussioni. Sul lavoro o a scuola, spesso si evita di parlare di religione, ma superare questa paura è necessario. La verità si condivide usando un linguaggio religioso normale e mostrando come i principi del vangelo risolvono problemi pratici. Dimostrare che la verità funziona aiuta le persone a sentire lo Spirito. Fissare obiettivi precisi per invitare qualcuno, con scadenze, è importante per l’azione personale. Un impegno serio con una data invita l’aiuto divino. La determinazione è cruciale. Dio aiuta chi si impegna con fede. Internet (Web 2.0) aiuta a comunicare e cercare risposte online. Per contrastare informazioni negative, si creano siti e blog positivi. Una “missione digitalizzata” insegna a usare internet per condividere, creando conversazioni online. I missionari digitali gestiscono blog e cercano persone con domande. Questo lavoro è organizzato in squadre e coinvolge i membri come “ospiti blogger”, rendendo la condivisione online uno stile di vita. Il lavoro online raggiunge molte persone interessate a temi importanti, trovando chi cerca risposte. Condividere esperienze personali online può creare interesse. Per aiutare le persone a crescere, è fondamentale insegnare loro a pregare e studiare le scritture. Non si deve pensare che sappiano già, anche se istruite. Insegnare a pregare significa mostrare come parlare con Dio, anche ad alta voce, ringraziando e spiegando le proprie decisioni prima di chiedere guida. Dio risponde tramite lo Spirito Santo, con pensieri o sentimenti di pace. Insegnare a studiare le scritture, specialmente il Libro di Mormon, richiede un metodo mirato. Si parte dalle domande della persona, si danno letture brevi e si guida un processo che include preghiera prima di leggere per capire, scrivere le risposte, pregare per spiegare a Dio cosa si è capito, rileggere, rivedere le risposte e una preghiera finale per chiedere se è vero. Scrivere costringe a pensare. Questo metodo sposta l’attenzione dall’insegnamento dei missionari all’apprendimento personale, che è più profondo quando si insegna ciò che si è scoperto. Adattare l’insegnamento alle domande rende il vangelo importante. Per aiutare le persone a partecipare pienamente, si insegna come fare. Questo include mostrare come partecipare alle riunioni domenicali, rendendo la chiesa un luogo sacro con esperienze spirituali. È anche importante insegnare a santificare tutta la domenica, non solo andando in chiesa, ma facendo attività appropriate. Quando le persone iniziano a seguire il vangelo, incontrano l’opposizione di Satana. Questa opposizione è tentazione personale e tentativi di farle allontanare dalla fede. Satana cerca di cambiare l’idea del pentimento e di mettere dubbi sulla Chiesa o sui suoi capi. Capire la rivelazione aiuta a resistere. La rivelazione non è fissa, ma un processo continuo dove la comprensione della volontà di Dio cresce piano piano. I profeti ricevono conoscenza un po’ alla volta, e la loro comprensione può cambiare nel tempo. Questo sviluppo umano non cambia la dottrina di Dio, ma mostra un apprendimento graduale. Insegnare che la rivelazione funziona così aiuta a contrastare gli inganni e a rafforzare la fede di fronte a critiche. Dare ai nuovi convertiti questa conoscenza li aiuta a rimanere fedeli. La crescita della Chiesa si concentra su chi non partecipa o non è ancora membro. Invece di contare chi c’è, la domanda è “Chi non è venuto?”. Esempi di crescita veloce mostrano che invitare famiglie a riunioni con film, testimonianze e lezioni funziona. Le nuove famiglie battezzate vengono subito chiamate a fare lo stesso, creando un ciclo. Mantenere i membri si basa sull’insegnare loro a vivere il vangelo e servire. Concentrarsi attivamente su chi è assente porta al ritorno dei meno attivi e all’arrivo di nuovi amici. Questo porta a più presenze e alla possibilità di avere posti più grandi per riunirsi. Dividere unità grandi con molti membri inattivi in rami più piccoli funziona. Questo richiede di chiamare membri meno esperti o appena attivi a servire come capi. Capi dedicati li formano continuamente. Questo processo sviluppa i membri, permettendo ai rami di crescere e dividersi. Le unità diventano luoghi dove i membri imparano a servire ancora di più nella Chiesa. Gli edifici stessi mostrano la fede e il lavoro. Alcuni rioni hanno molti battesimi e membri fedeli, anche dove è difficile. La differenza è la fiducia che Dio ha nei membri di quelle unità. Dio manda chi cerca aiuto a membri e unità di cui si fida. Questa fiducia si guadagna con azioni. In questi rioni, i membri accolgono i visitatori, li fanno sentire amati e importanti subito. L’accoglienza è genuina. I membri sono pronti ad accogliere chiunque entri in chiesa. La storia di un ramo spagnolo mostra come Dio risponde alle preghiere in modi inaspettati, usando i semplici. Le sorelle pregarono per un capo forte, ma ebbero Jaime, un giovane con difficoltà di parola. Il suo servizio umile e il suo talento con i bambini aiutarono i missionari e portarono battesimi. Jaime fu aiutato da Dio, superò il suo problema e ispirò molti giovani a servire missioni. Il successo viene dal seguire i modi di Dio. Questo include accogliere i nuovi convertiti con amici, compiti nella chiesa e insegnamenti, e cercare chi si è allontanato. I membri di cui Dio si fida agiscono con iniziativa, non aspettano ordini per tutto. Quando i membri agiscono così, Dio promette di essere con loro. I principi vengono da una riflessione continua sulla vita. Molte difficoltà nel lavoro missionario sono create dagli uomini. La crescita del regno di Dio non è bloccata da cicli naturali, ma dall’usare metodi umani. C’è molto da imparare per superare questi ostacoli. I principi esposti sono veri e si imparano sentendo lo Spirito mentre si condivide il vangelo. Condividere il vangelo non rovina il successo a casa, al lavoro o nella comunità. Le scritture dicono che cercando prima il regno di Dio, tutte le altre cose necessarie vengono aggiunte. Questo significa che cercare il regno è il modo per avere successo in questi ambiti. Lo Spirito di Dio dà forza, permettendo di fare cose che altrimenti non si potrebbero fare. La conoscenza di queste verità si basa sulla certezza che Dio vive, che Gesù Cristo è il Salvatore, che apparvero a Joseph Smith, che il Libro di Mormon è vero e fu tradotto per potere divino, e che il vero vangelo è stato riportato sulla terra. Questa conoscenza viene dal cielo. C’è grande gratitudine per la verità e per poterla condividere.Riassunto Lungo
1. Imparare a Invitare e Condividere
Il lavoro missionario fatto dai membri porta grande felicità e molte benedizioni. Sentire l’amore del Salvatore e aiutare a costruire il regno di Dio sono parti importanti di questa esperienza. A volte, la difficoltà non è che i membri non vogliano fare lavoro missionario, ma che non sanno bene come farlo seguendo le indicazioni di Dio, e si affidano a idee che non funzionano più bene. Questo è un aspetto fondamentale da comprendere per essere missionari efficaci. In alcune parti del mondo, la crescita della Chiesa sembra più lenta. Questo succede perché i membri a volte non sanno come trovare persone che potrebbero essere interessate al messaggio del Vangelo. I modi di fare del passato, come bussare alle porte, oggi non funzionano più come una volta. Per questo, è molto importante che i membri abbiano un ruolo più attivo e imparino nuovi modi per condividere la loro fede.Invita senza giudicare e senza secondi fini
Un principio importante è che non possiamo sapere in anticipo chi sarà interessato al Vangelo; non dobbiamo mai giudicare le persone dal loro aspetto o dal modo in cui vivono. L’invito a conoscere il Vangelo deve essere offerto a tutti, senza avere idee preconcette su chi potrebbe accettare o rifiutare. Non è necessario essere amici di qualcuno prima di invitarlo a conoscere il Vangelo; possiamo invitare chiunque incontriamo. L’invito sincero, fatto con amore, può persino rafforzare un rapporto, non importa quale sia la risposta. È invece importante non cercare di fare amicizia con qualcuno solo per il desiderio di convertirlo, perché questo non è sincero e crea diffidenza.Il vero successo nell’invitare
Il successo nel condividere il Vangelo non si misura dalla risposta della persona, ma dall’atto di invitare. Quando invitiamo qualcuno, gli diamo la possibilità di scegliere liberamente. Non importa se accetteranno o rifiuteranno, chi invita ha avuto successo semplicemente offrendo l’opportunità, e la sua fede diventa più forte. L’invito stesso è l’azione che conta di più.Come iniziare una conversazione sul Vangelo
Per iniziare a parlare del Vangelo in modo naturale, possiamo usare parole legate alla spiritualità o alla fede nelle nostre conversazioni di tutti i giorni. Questo può portare gli altri a fare domande. Se qualcuno chiede qualcosa sulla Chiesa, è meglio chiedere perché è curioso o quali domande ha, invece di iniziare subito a spiegare le dottrine. Spesso, le persone sono colpite dai risultati positivi che il Vangelo porta nella vita dei membri, come una maggiore felicità, uno scopo più chiaro o un sentimento di vicinanza a Dio, ancora prima di interessarsi alle spiegazioni più profonde. Capire queste motivazioni profonde aiuta a guidare la conversazione in modo più efficace.Trovare risposte chiedendo a Dio
Un altro modo efficace per avviare discorsi significativi è scoprire quali domande spirituali o religiose hanno le persone. Moltissime persone si pongono domande importanti sulla vita e sul suo significato, ma magari non trovano le risposte che cercano nelle chiese che già conoscono. La Chiesa si distingue perché insegna alle persone a rivolgere le proprie domande direttamente a Dio. Questa pratica, che è stata riportata in uso, porta a ricevere risposte e a capire meglio il piano che Dio ha per noi. La storia di Joseph Smith ne è un esempio perfetto: era un giovane che aveva delle domande e decise di chiederle a Dio. Questo modo di fare è in linea con ciò che si vede nella Bibbia, dove Dio spesso chiama persone semplici per farle diventare profeti e comunicare la Sua volontà. Questa apertura alla rivelazione continua è una caratteristica distintiva. Condividere il Vangelo non è una capacità speciale che solo pochi hanno. Chiunque può imparare a farlo. Diventa qualcosa di naturale e semplice quando impariamo a seguire le indicazioni di Dio, che ci insegnano a invitare gli altri senza paura e a concentrarci davvero sulle loro domande e su ciò di cui hanno bisogno. Imparare a fare queste cose rende il lavoro missionario un’esperienza gioiosa e accessibile a tutti i membri. È un percorso di crescita personale e spirituale.Il capitolo presenta la capacità di ‘chiedere direttamente a Dio’ come una pratica distintiva e ‘riportata in uso’. Ma questa affermazione non ignora forse millenni di storia religiosa e spiritualità diffusa?
Il capitolo pone l’accento su un metodo di ricerca spirituale basato sulla preghiera diretta, citando un esempio specifico. Tuttavia, l’affermazione che questa pratica sia stata ‘riportata in uso’ o sia particolarmente distintiva potrebbe beneficiare di un confronto con altre tradizioni spirituali e religiose. Per comprendere meglio il contesto storico e interreligioso della ricerca di risposte divine, sarebbe utile approfondire discipline come la Storia delle Religioni o la Teologia Comparata.3. L’Invito al Servizio e la Verità Quotidiana
Il testo presenta tre idee principali legate alla condivisione del proprio credo. Le idee sono esposte in paragrafi separati, ma il legame tra loro potrebbe essere reso più evidente per migliorare la scorrevolezza complessiva. La scrittura è abbastanza chiara, ma alcuni passaggi potrebbero beneficiare di frasi più semplici e dirette per facilitare ulteriormente la lettura. La suddivisione in paragrafi con sottotitoli aiuterebbe a organizzare meglio i concetti e rendere il riassunto più accessibile.2. L’Invito al Servizio e la Verità Quotidiana
Condividere il proprio credo richiede approcci diversi a seconda delle persone che si incontrano. Chi sta affrontando momenti difficili è spesso più aperto e pronto ad ascoltare. Per coloro che vivono una vita agiata e non sentono un particolare bisogno spirituale, un modo efficace per avvicinarli è chiedere il loro aiuto. Invitare queste persone a partecipare a progetti di volontariato o ad attività organizzate dalla comunità permette loro di sperimentare il significato profondo del “perdere la propria vita” per una causa più grande. Questo tipo di servizio genera sentimenti positivi e può portare a riconoscere un vuoto nella loro esistenza che la spiritualità può colmare. Ci sono molti esempi che dimostrano come chiedere aiuto per lavori pratici o per attività legate alla comunità possa aprire la porta a conversazioni significative sul credo e suscitare un sincero interesse.Condividere la Verità nella Vita di Tutti i Giorni
Gli ambienti di lavoro e le università sono luoghi importanti dove si incontrano persone con idee e fedi diverse, ma spesso si tende a evitare di parlare di religione. Questa esitazione limita la libertà di esprimersi e di ascoltare. È importante superare questa paura e condividere la verità in modo naturale. Ci sono due modi principali per farlo: usare un linguaggio che richiami i propri valori spirituali nelle conversazioni di tutti i giorni e mostrare come i principi del proprio credo possano aiutare a risolvere problemi o a capire meglio concetti in contesti professionali o accademici. Dimostrare con esempi concreti come la verità spirituale funzioni nella pratica aiuta le persone a vederne il valore e a sentire una connessione più profonda.L’Importanza di Fissare Obiettivi Chiari
Per impegnarsi attivamente nella condivisione del proprio credo, è fondamentale stabilire obiettivi precisi e darsi delle scadenze. Ad esempio, fissare una data entro cui impegnarsi a trovare qualcuno con cui condividere un messaggio spirituale è un passo concreto. Un impegno serio verso una data specifica, supportato da azioni mirate, invita l’aiuto divino. La determinazione nel portare avanti l’obiettivo, anche quando si incontrano difficoltà o rifiuti, è essenziale per avere successo. Si crede fermamente che si riceverà l’aiuto promesso, perché si sta agendo con fede e obbedienza per servire gli altri e condividere un messaggio importante.È davvero la “fiducia di Dio”, guadagnata con l’accoglienza, l’unica o la principale spiegazione della crescita di una comunità, o esistono fattori umani e sociali più concreti e verificabili?
Il capitolo attribuisce la crescita di alcune comunità principalmente alla fiducia che Dio ripone nei loro membri, guadagnata attraverso azioni come l’accoglienza. Questa prospettiva, pur valida in un contesto di fede, non considera adeguatamente le dinamiche sociali, psicologiche e organizzative che influenzano la formazione e l’espansione dei gruppi umani. Per comprendere appieno i fattori che contribuiscono alla vitalità e alla crescita di una comunità, al di là di una spiegazione teologica, sarebbe utile approfondire discipline come la sociologia delle religioni, la psicologia sociale e gli studi sulle organizzazioni. Autori come Émile Durkheim o Max Weber hanno esplorato il ruolo delle credenze e delle pratiche sociali nella coesione dei gruppi, offrendo chiavi di lettura complementari a quella presentata nel capitolo.8. Imparare le Vie Divine e la Vera Causa del Successo
I principi presentati derivano da una riflessione continua su vari aspetti della vita, non solo da un’analisi specifica del lavoro missionario. Si cerca di comprendere le verità che influenzano l’esistenza quotidiana e che aiutano a superare le difficoltà che si incontrano. Spesso, infatti, molti ostacoli non dipendono da cicli naturali o circostanze esterne, ma sono creati dalle azioni e dai pensieri umani. Esiste molto da imparare su come svolgere l’opera seguendo metodi divini piuttosto che umani. Questi principi sono veri e si apprendono tramite l’influenza dello Spirito di Dio mentre si condivide la verità.Come i Principi Divini Portano al Successo
Vivere secondo questi principi e condividere la verità non danneggia in alcun modo il successo personale o professionale, sia a casa, al lavoro o nella comunità. Anzi, le Scritture insegnano che cercando prima il regno di Dio e ciò che è giusto, tutte le altre cose necessarie per la vita vengono aggiunte. Questo significa che mettere al primo posto le vie divine è il modo fondamentale per ottenere successo in ogni ambito. Lo Spirito di Dio dona forza e capacità all’individuo, permettendo di realizzare cose che altrimenti sarebbero impossibili con le sole forze umane.La Fonte di Questa Conoscenza
La comprensione di queste verità profonde si basa su una conoscenza che viene direttamente dal cielo. È la testimonianza certa che Dio Padre vive e che Gesù Cristo è il Salvatore dell’umanità. È la consapevolezza che Essi apparvero a Joseph Smith per ristabilire la Loro chiesa sulla terra. È la fede che il Libro di Mormon è una Scrittura vera e fu tradotto per potere divino, e che il vero vangelo è stato restaurato nella sua pienezza. Questa conoscenza spirituale è il fondamento su cui poggiano tutti questi principi e porta a una profonda gratitudine per la verità e per l’opportunità di condividerla con gli altri.Perché se il successo in ogni ambito dipende dall’adesione a specifiche vie ‘divine’ basate su una conoscenza ‘dal cielo’, esso è manifestamente raggiunto anche da chi non condivide tali credenze?
Il capitolo afferma che il successo in ogni ambito della vita deriva fondamentalmente dal mettere al primo posto le “vie divine” e cercare il regno di Dio, basando questa affermazione su una specifica “conoscenza che viene direttamente dal cielo”. Tuttavia, questa premessa solleva interrogativi sulla sua universalità, dato che il successo (nelle sue varie forme) è manifestamente raggiunto anche da individui che non aderiscono a queste specifiche credenze o che seguono percorsi spirituali o laici differenti. Per esplorare questa apparente contraddizione e comprendere la complessità dei fattori che contribuiscono al successo umano, al di oltre di una singola prospettiva teologica, può essere utile approfondire discipline come la Sociologia, che studia le strutture sociali e le opportunità; la Psicologia, che analizza la motivazione, la resilienza e l’impatto del mindset; e la Filosofia, che indaga l’epistemologia (come validiamo la conoscenza) e le diverse concezioni di “vita buona” e successo. Autori che si occupano di questi temi offrono strumenti per analizzare criticamente le correlazioni tra credenze, azioni e risultati nel mondo reale.Abbiamo riassunto il possibile
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