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Contenuti del libro
Informazioni
“Il nascondiglio” di Christophe Boltanski ti trascina dentro la vita di una famiglia intellettuale a Parigi, in Rue-de-Grenelle, dove l’appartamento diventa un vero e proprio mondo chiuso, quasi una capsula. La loro esistenza si svolge in spazi limitati, dalla casa all’automobile, che per Myriam, la nonna Mère-Grand, scrittrice e donna forte nonostante la poliomielite, è un simbolo di libertà. Al centro c’è anche Étienne, il nonno medico, segnato dal trauma della Prima Guerra Mondiale e dall’essere ebreo durante l’occupazione tedesca. Il libro esplora i profondi segreti di famiglia e le paure ereditate, specialmente quelle legate alla Seconda Guerra Mondiale, che costrinsero Étienne a vivere nascosto per mesi in un vero e proprio nascondiglio sotto il pavimento dell’appartamento a Parigi. È una storia potente sulla memoria familiare, sull’identità ebraica, sulla dissimulazione e su come le persone creano rifugi per sopravvivere al caos esterno e ai traumi. Tra queste mura si intrecciano arte, come quella del padre Christian, e la ricerca di una via di fuga dal covo familiare, rendendo questo libro un’immersione intensa nella resilienza e nei misteri di una famiglia unica.Riassunto Breve
Una famiglia vive a Parigi creando un mondo chiuso, quasi una capsula che li isola dall’esterno. La loro vita si svolge principalmente in spazi limitati, come l’appartamento e l’automobile. Le figure centrali sono Étienne, il padre, un medico ebreo con una profonda malinconia e traumi legati alla guerra e alla persecuzione, e Myriam, la madre, una donna forte e autoritaria che nasconde una disabilità motoria causata dalla poliomielite. L’auto, prima una Fiat Cinquecento e poi una Volvo, è fondamentale; non è solo un mezzo per spostarsi, ma un prolungamento della casa, un rifugio sicuro. Myriam guida usando leve speciali, e l’auto rappresenta la sua libertà, mentre Étienne, più fragile, dipende da lei per gli spostamenti. La famiglia viaggia sempre insieme, unita. Myriam, che si fa chiamare “Mère-Grand” per nascondere età e malattia, scrive romanzi e saggi in macchina, usando uno pseudonimo e trattando temi sociali. La vita familiare è fatta di rituali specifici, come la vendita di un giornale politico o l’attesa fuori da una chiesa. Anche in vacanza, preferiscono vivere in macchina per evitare gli alberghi, dando più importanza al viaggio in sé che alle destinazioni.La storia familiare è complessa e segnata da traumi storici, in particolare l’essere ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale. Étienne deve indossare la stella gialla e rischia l’arresto, costringendolo a nascondersi nell’appartamento. L’auto o un quadriciclo sono essenziali per muoversi con cautela. La casa di Rue-de-Grenelle è il centro di questo mondo, con una porta d’ingresso logora che dà direttamente sulla cucina, una stanza che funge da cuore della casa e ingresso principale per la famiglia, mentre gli ospiti usano accessi più formali. La casa non è fortificata; la sicurezza è data dall’unità familiare. L’abitazione mescola oggetti di lusso con arredi datati, riflettendo un rifiuto delle convenzioni borghesi. I pasti sono spesso frugali e consumati in modo informale, legati alla magrezza della nonna e a una generale scarsità di cibo, anche se non mancano eccezioni come lo champagne pregiato.La famiglia è pervasa da una paura diffusa, eredità di traumi storici e personali. Il nonno, medico di successo ma segnato dall’antisemitismo e dall’orrore della Prima Guerra Mondiale, è silenzioso riguardo al suo passato militare. Le origini familiari sono poco chiare, con discrepanze nei documenti e racconti che cambiano nel tempo. Durante l’Occupazione, la minaccia antisemita costringe Étienne a nascondersi. Nonostante la sua conversione al cattolicesimo, le leggi razziali lo identificano come ebreo. La moglie organizza un nascondiglio sotto il pavimento del suo studio, un piccolo spazio buio chiamato “il passaggio”. Viene simulato un divorzio per ingannare vicini e autorità. Étienne vive nascosto per circa venti mesi, uscendo solo in caso di estremo pericolo, dedicandosi alla preghiera e all’ascolto clandestino della radio. Alla Liberazione, esce, ma rimane segnato dall’esperienza, vivendo in uno stato di paura costante, angosciato dagli spazi aperti e vedendo potenziali minacce ovunque. Non abbandona mai il suo rifugio interiore. La moglie, invece, emerge più forte e indipendente, dedicandosi alla scrittura per raccontare la sua malattia, la guerra e le storie di sopravvissuti.La casa è sia rifugio che campo di battaglia. Il salotto è uno spazio ibrido, sala d’attesa per i pazienti e luogo privato per la famiglia, dove si svolgono anche giochi di guerra. La scala interna è un ostacolo per Mère-Grand, ma anche un luogo di gioco per i bambini. Mère-Grand è il fulcro della casa, creando una famiglia unita attorno a sé, usando i figli come supporto. I suoi amici sono un gruppo di sopravvissuti che trovano nella casa un luogo di appartenenza. La famiglia usa molti nomi e pseudonimi, mettendo in discussione l’identità, legata a un passato traumatico spesso nascosto o reinventato. La nonna cerca di dissimulare i segni del tempo e le imperfezioni fisiche con trucco e chirurgia, rifiutando le celebrazioni dei compleanni. L’igiene personale non è una priorità, con una teoria che sporcizia e batteri offrano protezione, legata all’esperienza con la poliomielite. L’acqua è vista con paura. La casa stessa, con spazi nascosti e decadimento, riflette questa tendenza alla dissimulazione e al rifiuto del corpo e del tempo.Nella soffitta, Christian, uno dei figli, lavora l’argilla, creando oggetti imperfetti e fragili, incorporando persone e oggetti della famiglia nelle sue opere per costruire un ritratto di sé e dell’umanità. La famiglia vive isolata, con i figli che non frequentano la scuola pubblica ma ricevono lezioni a casa dalla nonna. I fratelli creano un loro mondo interno senza amici esterni. I genitori hanno un passato legato all’attivismo anticolonialista, usando nomi falsi e mantenendo segreto questo periodo. La nascita del narratore avviene mentre i genitori sono nascosti. Luc è il primo a cercare indipendenza, spostandosi in una stanza separata e iniziando a frequentare amici. La madre muore anni dopo, e la sua morte viene comunicata tardi. Christian realizza un film ispirato a un fatto di cronaca sull’auto-segregazione e la morte per fame, usando membri della famiglia come attori. Il narratore vive in una piccola stanza nella soffitta, sentendosi isolato e immaginando vie di fuga. Questo ambiente chiuso stimola la riflessione e il desiderio di evadere. Alla fine, il narratore lascia la casa e viaggia, riflettendo sull’isolamento familiare e su come la loro vita sia diventata materiale per l’arte.Riassunto Lungo
1. La capsula familiare
Una famiglia di intellettuali vive a Parigi, creando un universo privato all’interno del loro appartamento. Le loro vite si svolgono in spazi ristretti, che vanno dalla casa all’automobile. Le figure centrali sono Étienne, un medico ebreo con un animo malinconico, e sua moglie Myriam, una donna dalla personalità forte che nasconde le difficoltà motorie causate dalla poliomielite.L’Auto Come Rifugio
Gli spostamenti della famiglia avvengono quasi esclusivamente in automobile, passando da una Fiat Cinquecento a una Volvo. L’auto non è vista solo come un semplice mezzo di trasporto, ma diventa un vero e proprio prolungamento dell’ambiente domestico, un rifugio sicuro dal mondo esterno. Myriam, grazie a leve speciali, riesce a guidare superando la sua disabilità, e in questo modo l’auto rappresenta per lei un simbolo di libertà e indipendenza. Étienne, più fragile ed emotivo, si affida a lei per gli spostamenti. L’intera famiglia viaggia sempre unita, formando un’entità compatta e inseparabile all’interno di questo guscio mobile.Myriam Scrittrice e “Mère-Grand”
È proprio in macchina che Myriam trova il tempo e lo spazio per dedicarsi alla scrittura di romanzi e saggi, affrontando temi sociali. Utilizza uno pseudonimo, facendosi chiamare “Mère-Grand”, un nome scelto con cura che evoca sia dolcezza che una certa ferocia. Questa scelta le permette di rifiutare l’immagine convenzionale della nonna e di mantenere segreta la sua vera età e la sua condizione di salute. La scrittura diventa così un’ulteriore dimensione della sua vita, vissuta in parte all’interno del limitato spazio dell’automobile.Rituali di Vita Isolata
La vita quotidiana della famiglia è scandita da rituali precisi che rafforzano il loro isolamento. Tra questi, ci sono la vendita di un giornale politico, l’attesa fuori da una chiesa durante lo svolgimento della messa e l’acquisto di cibo in un quartiere storico della città. Anche durante le vacanze, la famiglia mantiene le proprie abitudini, preferendo vivere in macchina piuttosto che soggiornare in alberghi. In questo modo, danno maggiore importanza alla distanza percorsa e al mantenimento del loro spazio privato rispetto alla scoperta approfondita dei luoghi visitati, confermando la loro tendenza a creare una bolla protettiva attorno a sé.La Minaccia della Guerra
La vita della famiglia è profondamente segnata dall’arrivo della Seconda Guerra Mondiale e dai pericoli che ne derivano per gli ebrei. Étienne è costretto a indossare la stella gialla, un segno distintivo che lo espone costantemente al rischio di arresto, anche per le più semplici commissioni quotidiane. In questo contesto di minaccia costante, l’automobile o, a volte, un quadriciclo diventano strumenti essenziali per spostarsi con la massima prudenza, cercando di passare inosservati. La crescente pressione porta Étienne a nascondersi all’interno dell’appartamento, e in un momento di coraggiosa sfida al pericolo, decide di uscire da solo nel cuore della notte.È davvero un rifugio, questa ‘capsula familiare’, o una prigione autoimposta?
Il capitolo descrive con efficacia la creazione di questo spazio privato e protettivo, ma lascia aperte domande cruciali sulla natura e sul costo psicologico di un isolamento così radicale. Presentare l’automobile e l’appartamento unicamente come “rifugi sicuri” rischia di semplificare eccessivamente una dinamica che potrebbe avere anche risvolti patologici o limitanti. Per comprendere appieno questa “capsula”, sarebbe utile esplorare la psicologia dell’isolamento e delle dinamiche familiari in contesti di forte stress esterno, considerando autori che trattano la sociologia dello spazio urbano e la psicologia dei meccanismi di difesa.2. Segreti tra le Mura
La casa di Rue-de-Grenelle si presenta con un ingresso principale insolito: una porta logora con un’unica chiave che si apre direttamente sulla cucina. Questa stanza, con tubature e cavi a vista e arredi datati, è il vero cuore della casa e il punto di accesso per chi ci abita, mentre gli ospiti usano entrate più formali. Nonostante abbia subito furti in passato, la casa non ha particolari sistemi di sicurezza; la sua protezione si basa sull’unità e sulla presenza della famiglia. Questo modo di vivere e l’aspetto stesso dell’abitazione mostrano un chiaro rifiuto delle abitudini borghesi.La Vita Quotidiana e i Pasti
Nella vita di tutti i giorni, i pasti sono spesso semplici e consumati in modo informale, a volte anche in piedi. Questa abitudine sembra legata alla magrezza della nonna, chiamata Mère-Grand, e a una percezione di scarsità di cibo che aleggia nella casa. I figli condividono questa pratica di frugalità. Tuttavia, questo contrasta con l’abbondanza riservata al nonno e l’occasionale presenza di champagne costoso, creando una strana mescolanza di lusso e indigenza.Paura e Traumi Nascosti
Un elemento importante nella vita della famiglia è una paura costante e diffusa. Questa sensazione sembra l’eredità di traumi vissuti nel tempo, sia a livello storico che personale. Il nonno, pur essendo un medico affermato, provava un forte disagio verso gli aspetti fisici del suo lavoro e non sopportava la vista del sangue. Fin da giovane ha dovuto affrontare l’antisemitismo, e l’orrore vissuto come medico ausiliario durante la Prima Guerra Mondiale, confrontato con la morte di massa, lo ha segnato profondamente, portandolo a mantenere un silenzio quasi totale sul suo passato militare.Origini Complesse e Identità Nascoste
Le origini della famiglia sono intricate e non sempre facili da ricostruire con precisione. La nonna, chiamata Niania, è un’immigrata russa che ha portato con sé le sue tradizioni culinarie e oggetti come il samovar, simbolo del suo esilio e del legame con la patria lasciata. Curiosamente, il suo nome e i dettagli della sua storia mostrano differenze tra i documenti ufficiali e i racconti che si tramandano in famiglia, forse a causa di cambiamenti voluti o semplicemente di dimenticanze. Anche il nonno aveva un problema legato all’identità: il suo cognome aveva una grafia che lui considerava sbagliata, un dettaglio che per lui toccava profondamente il senso di sé. La minaccia dell’antisemitismo durante la Seconda Guerra Mondiale lo costrinse a nascondersi e a utilizzare documenti falsi, tra cui una carta d’identità con una foto che lo ritraeva in un travestimento quasi grottesco. La storia di questa famiglia si forma così da pezzi sparsi, oggetti carichi di significato e racconti che cambiano nel tempo, rendendo difficile arrivare a una versione unica e oggettiva della verità.Ma questa “strana mescolanza di lusso e indigenza” è davvero un rifiuto delle abitudini borghesi, o una contraddizione che il capitolo non spiega?
Il capitolo descrive la casa e le abitudini alimentari come un rifiuto del borghesismo, citando pasti semplici e informalità. Tuttavia, l’occasionale presenza di champagne costoso introduce un elemento di lusso che stride con l’immagine di frugalità e indigenza percepita, mettendo in discussione la coerenza di questo presunto rifiuto delle convenzioni borghesi. Per analizzare meglio questa apparente contraddizione, sarebbe utile esplorare studi di sociologia che indagano le dinamiche di classe e i modi in cui l’identità sociale viene costruita o negata, così come testi di psicologia che affrontano i comportamenti complessi e le motivazioni sottostanti le scelte di vita apparentemente incoerenti.3. La Casa come Rifugio e Campo di Battaglia
La vita di diverse persone si intreccia nell’edificio di Rue-de-Grenelle. Questo luogo non è solo una casa, ma un vero e proprio centro dove storie diverse si incontrano e si scontrano. Ogni angolo racconta qualcosa, dalle sfide quotidiane alle relazioni complesse che legano chi ci abita o chi lo frequenta. La casa diventa così lo scenario principale delle vicende narrate, un punto di riferimento costante per tutti i personaggi. È uno spazio che accoglie, ma che allo stesso tempo mette a dura prova chi lo vive.Mère-Grand: Il Cuore della Casa
La figura centrale è Mère-Grand, una donna la cui infanzia è segnata dall’abbandono della famiglia biologica e da un’adozione difficile. Viene cresciuta da Marie Nélet, una donna eccentrica che la tratta più come un possesso che come una figlia. Un evento cruciale nella sua vita è la poliomielite, che le causa una grave disabilità motoria. Nonostante le difficoltà, Mère-Grand rifiuta qualsiasi aiuto esterno o ausilio che possa facilitare i suoi movimenti, affrontando ogni spostamento con grande determinazione. Costruisce attorno a sé una famiglia molto unita, trovando nei figli un sostegno fondamentale, sia fisico che emotivo, per affrontare le sfide di ogni giorno.Gli Spazi della Vita Quotidiana
Il salotto è uno degli ambienti più significativi della casa. È uno spazio versatile che cambia funzione a seconda delle necessità. Di giorno, serve come sala d’attesa per i pazienti del dottore, un luogo formale dove si ricevono ospiti. Ma si trasforma facilmente in uno spazio intimo per la famiglia e gli amici, dove si svolgono attività private. Qui, ad esempio, i bambini giocano a giochi di guerra con soldatini e plastilina, creando scenari di battaglia che occupano gran parte della stanza. Questo ambiente accoglie persone molto diverse tra loro, spesso portatrici di idee e visioni contrastanti, dando vita a incontri inaspettati e a volte tesi.La scala interna rappresenta una sfida quotidiana, soprattutto per Mère-Grand a causa della sua disabilità. Ogni volta che deve spostarsi tra i piani, affronta una vera e propria battaglia che richiede uno sforzo enorme e l’aiuto costante dei figli. Questa difficoltà fisica è una presenza costante nella vita della casa. Eppure, la stessa scala, così impegnativa per un adulto, diventa un luogo di divertimento e gioco per i bambini, che la usano come scivolo, trasformando un ostacolo in un’opportunità di svago.Una Comunità di Sopravvissuti
Attorno a Mère-Grand si riunisce un gruppo di amici molto particolare. Sono persone che hanno alle spalle storie difficili, spesso caratterizzate da identità complesse e passati turbolenti. Questi amici trovano nella casa di Rue-de-Grenelle un senso di appartenenza e un rifugio che contrasta nettamente con le loro famiglie d’origine, spesso legate a convenzioni sociali rigide e piene di pregiudizi. La casa diventa per loro un luogo sicuro, lontano dal caos e dai giudizi del mondo esterno. È uno spazio dove possono essere sé stessi e trovare comprensione e accettazione.La casa di Rue-de-Grenelle incarna una dualità profonda. Da un lato, è un rifugio sicuro, un luogo protetto dove la famiglia e gli amici di Mère-Grand possono trovare riparo dalle difficoltà del mondo esterno e dalle rigidità sociali. Dall’altro lato, è anche un campo di battaglia, il teatro delle lotte personali di Mère-Grand contro la sua disabilità e delle tensioni che emergono dagli incontri tra persone con vite e idee diverse. Questo spazio intimo e complesso riflette le sfide e le relazioni di chi lo abita, mostrando come un luogo possa essere allo stesso tempo fonte di sicurezza e scenario di conflitti.La descrizione del “malessere” e della paura post-bellica dell’uomo è davvero sufficiente a spiegare la sua reclusione interiore e la percezione di un mondo ostile?
Il capitolo identifica correttamente le cause del trauma (guerra, persecuzione), ma la sua analisi delle conseguenze psicologiche sembra limitarsi a descrivere gli effetti (paura, angoscia, reclusione) senza approfondire i meccanismi specifici che portano a una tale persistente alterazione della percezione e del comportamento. Per comprendere meglio come esperienze estreme possano plasmare in modo così radicale la psiche umana, sarebbe utile esplorare la psicologia del trauma e le sue manifestazioni a lungo termine. Approfondire autori che trattano di resilienza, trauma complesso e neuropsicologia del disturbo post-traumatico da stress potrebbe fornire un quadro più completo.6. Il Covo di Famiglia
Nella soffitta di Rue-de-Grenelle, Christian lavora l’argilla e altre materie che si degradano, creando oggetti imperfetti e fragili. Questo spazio è disordinato, pieno di strumenti taglienti e oggetti accumulati, un ambiente caotico dove arte e vita si mescolano continuamente. Christian incorpora persone e oggetti della sua famiglia nelle sue opere, usandoli per costruire un ritratto di sé e dell’umanità. In questo processo, la storia familiare si fonde con la finzione artistica.L’isolamento familiare e l’educazione
La famiglia vive in un isolamento quasi totale. I figli non frequentano la scuola pubblica, ricevendo invece lezioni private a casa. La nonna si oppone fermamente all’istituzione scolastica tradizionale e si occupa dell’istruzione dei nipoti in modo severo. I fratelli, privi di amici esterni, creano un loro mondo interno, con regole e giochi propri che li legano profondamente l’uno all’altro. Questa chiusura verso l’esterno definisce gran parte della loro infanzia.Il passato segreto dei genitori
I genitori hanno un passato legato all’attivismo anticolonialista. Durante quel periodo, distribuivano materiale di propaganda e offrivano rifugio a chi ne aveva bisogno. Per proteggersi, usavano nomi falsi e mantengono ancora oggi questo periodo della loro vita avvolto nel segreto. La nascita del narratore stesso avviene mentre i genitori sono nascosti in un covo, un dettaglio che sottolinea la clandestinità e il pericolo che hanno caratterizzato i loro primi anni.Le prime fughe e la perdita
Luc è il primo tra i fratelli a cercare una forma di indipendenza. Si sposta in una stanza separata all’interno della casa e inizia a frequentare amici al di fuori del nucleo familiare. Inizia anche a scrivere poesie, testi che riflettono le difficoltà e le esperienze di un’infanzia vissuta in un ambiente così particolare e isolato. Anni dopo, la madre muore, ma la notizia della sua morte viene comunicata ai figli con un certo ritardo.L’arte come elaborazione del dolore
Dopo la morte della madre, Christian realizza un film che trae ispirazione da un fatto di cronaca. La pellicola mette in scena l’auto-segregazione e la morte per fame di una madre con i suoi figli. Per questo progetto artistico, Christian sceglie di usare membri della sua stessa famiglia come attori, trasformando il dolore e le dinamiche familiari in materiale per la sua opera.La prospettiva del narratore e la partenza
Il narratore vive in una piccola stanza nella soffitta, sentendosi isolato e sognando vie di fuga da quell’ambiente chiuso. Questo spazio ristretto stimola la sua riflessione sul mondo e alimenta un profondo desiderio di evadere. Alla fine, il narratore lascia la casa e intraprende dei viaggi, riflettendo sull’isolamento in cui la sua famiglia ha vissuto e su come la loro vita sia diventata, in ultima analisi, materiale per l’arte del padre.L’isolamento quasi totale della famiglia è davvero solo opera della nonna, o il passato clandestino dei genitori ha giocato un ruolo determinante, forse non del tutto esplorato nel capitolo?
Il capitolo descrive un isolamento familiare quasi totale, attribuendolo in parte all’opposizione della nonna alla scuola pubblica. Tuttavia, il passato clandestino dei genitori, segnato da attivismo e vita nascosta, solleva interrogativi sul loro ruolo attivo o passivo in questa chiusura radicale. Comprendere se l’isolamento sia stata una scelta consapevole legata alla protezione o una conseguenza psicologica del loro vissuto, è fondamentale per afferrare appieno le dinamiche familiari. Per approfondire, si potrebbero esplorare studi sulla psicologia del trauma familiare, le dinamiche delle famiglie con segreti o passati complessi, e l’impatto dei contesti socio-politici sulla struttura familiare.Abbiamo riassunto il possibile
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