Letteratura

Il maestro e Margherita

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1. L’incontro Fatidico ai Patriars˚ie Prudy

Michail Berlioz, direttore di una rivista letteraria, e il poeta Ivan Bezdomnyj si trovano ai Patriars˚ie Prudy di Mosca. La loro discussione, incentrata sull’inesistenza storica di Gesù Cristo, è interrotta dall’arrivo di un enigmatico straniero. Questo personaggio, con la sua conoscenza apparentemente illimitata, li coinvolge in un dibattito sull’ateismo e sul libero arbitrio, ponendo domande che scuotono le loro certezze. Lo straniero, con un tono inquietante, predice la morte di Berlioz: una decapitazione causata da una donna russa. Berlioz, inizialmente scettico, è turbato dalla precisione della profezia. Poco dopo, mentre si allontana per fare una telefonata, scivola su dell’olio di girasole versato da una donna di nome Annus˚ka. La profezia si avvera: un tram lo investe e lo decapita, esattamente come previsto. Bezdomnyj, testimone dell’evento, è sconvolto. Comprende che lo straniero non è chi dice di essere e lo insegue per le vie di Mosca. L’inseguimento si trasforma in una corsa frenetica e surreale, in cui lo straniero, aiutato da complici bizzarri come un uomo losco e un gatto dalle capacità straordinarie, scompare nel nulla. Bezdomnyj, nella sua ricerca disperata, finisce per bagnarsi nelle acque gelide della Moscova e perdere i vestiti, mentre la città notturna continua a vivere, ignara della sua tragedia personale.

2. Dal Griboedov alla Clinica, e Poi… Jalta!

Il Griboedov, l’edificio che ospita il MASSOLIT e il suo rinomato ristorante, è un luogo dove gli scrittori sognano di entrare. Una sera, l’attesa per l’arrivo di Berlioz si tinge di orrore quando giunge la notizia della sua morte. Ma la vita notturna del ristorante non si ferma, e in questo scenario irrompe Ivan Bezdomnyj, un poeta visibilmente sconvolto. Vestito in modo assurdo, con un cero in mano, accusa uno straniero misterioso, un professore, di essere il responsabile della morte di Berlioz. Le sue parole confuse su Ponzio Pilato e su figure oscure portano al suo ricovero in una clinica psichiatrica. Qui, Ivan riceve una diagnosi di schizofrenia, mentre Rjuchin, il poeta che lo ha accompagnato, si interroga sulla sottile linea che separa la follia dalla genialità, e sulla propria mediocrità artistica. Nel frattempo, Stëpa Lichodeev, direttore del teatro Varieté, si risveglia nel suo appartamento, un luogo segnato da eventi inspiegabili, con i postumi di una sbornia. Si ritrova di fronte Woland e il suo bizzarro gruppo: un uomo con un pince-nez, un gatto nero che parla e un tipo con i capelli rossi. Woland mostra un contratto per degli spettacoli di magia al Varieté, apparentemente firmato da Stëpa, ma lui non ne ha alcun ricordo. In un attimo, Stëpa viene spedito lontano, ritrovandosi inspiegabilmente a Jalta. Intanto, nella clinica, Ivan parla con il professor Stravinskij, il primario. Ivan racconta di nuovo la storia del professore e di Ponzio Pilato, ma Stravinskij, con calma e razionalità, lo guida verso la consapevolezza della sua malattia. Gli consiglia di riposare e di scrivere le sue allucinazioni, proponendo la clinica come un luogo di pace. Ivan, sorprendentemente calmo, accetta la diagnosi e la cura.

3. Caos e Magia a Mosca

L’appartamento di Mosca, dove prima viveva Berlioz, diventa il centro di eventi strani. Korov’ev, che dice di essere l’interprete di un artista straniero di nome Woland, convince il presidente dell’associazione degli inquilini, Nikanor Ivanovic˚ Bosoj, a dare in affitto l’appartamento. L’accordo, fatto in modo ambiguo e con molti soldi, finisce con l’arresto di Nikanor Ivanovic˚ per un traffico illegale di denaro, organizzato dallo stesso Korov’ev.Intanto, al teatro Variété, il direttore Lichodeev scompare. Il direttore finanziario Rimskij e l’amministratore Varenucha sono nel panico. Arrivano telegrammi da Jalta, scritti a nome di Lichodeev, che parlano di un certo Woland e aumentano la confusione. Varenucha, che deve indagare, viene attaccato e portato nell’appartamento di Lichodeev, dove perde i sensi in modo misterioso.Nello stesso momento, Ivan Bezdomnyj, in ospedale dopo quello che è successo ai Patriars˚ie prudy, cerca di denunciare Woland. Però non ci riesce, e inizia a non capire più cosa è vero e cosa no, fino a dubitare di essere pazzo.La situazione peggiora quando Woland arriva al Variété per uno spettacolo di magia nera. Succedono cose incredibili: piovono soldi dal cielo, il presentatore Bengal’skij viene decapitato e poi torna in vita, e appare un negozio con vestiti di alta moda gratis. Il pubblico è entusiasta, ma la magia diventa caos quando Korov’ev rivela che Arkadij Apollonovic˚ Semplejarov, un uomo importante del teatro, tradisce sua moglie. Lo spettacolo finisce all’improvviso. Woland, Korov’ev e il gatto Behemoth spariscono, lasciando tutti senza parole e nel disordine più totale. Il caos regna sovrano, mentre il mistero di Woland e dei suoi poteri si infittisce.

4. Tra Ombre e Supplici

In un ospedale psichiatrico, un uomo che si fa chiamare “Maestro” visita Ivan Bezdomnyj. Il Maestro, anche lui ricoverato, rivela di essere lì per via di Ponzio Pilato, un tema che li accomuna. Racconta di come una vincita gli abbia permesso di scrivere un romanzo proprio su Pilato, un’opera che lo ha portato all’amore, ma anche alla rovina, a causa del rifiuto degli editori e delle aspre critiche.Al teatro Variété, il direttore finanziario Rimskij è turbato da eventi inspiegabili. Spaventato, si chiude nel suo ufficio, dove l’amministratore Varenucha lo raggiunge con un racconto assurdo sull’ubriachezza di Stepa Lichodeev. Rimskij capisce che è una menzogna, soprattutto quando nota che Varenucha non ha ombra. Creature demoniache, inclusa una donna non-morta, invadono l’ufficio, ma svaniscono al canto del gallo all’alba. Rimskij, terrorizzato, fugge a Leningrado.Nikanor Ivanovic Bosoj, un altro paziente, ha un incubo. Si ritrova in un teatro dove lo costringono a confessare di possedere valuta straniera, cosa che lui nega. L’incubo si riempie di figure strane e situazioni assurde, finché gli infermieri non lo calmano con un’iniezione.Sul Calvario, intanto, si consuma la crocifissione di Yeshua Ha-Notsri e di altri due condannati. Levi Matvei, seguace di Yeshua, assiste impotente, pieno di dolore e rimorso. Disperato, maledice Dio, chiedendo la fine delle sofferenze di Yeshua. Un temporale improvviso porta i soldati a offrire acqua ai crocifissi e poi a finirli con una lancia. Levi, nella tempesta, prende il corpo di Yeshua dalla croce.

5. Una Vertiginosa Caduta di Eventi

All’indomani dello spettacolo al Varieté, la città è sconvolta. La folla si accalca fuori dal teatro, attratta dalle voci di fenomeni magici, mentre il personale, invece di lavorare, osserva la scena. L’amministrazione del teatro svanisce e il ragioniere Vasilij Stepanovic˚ si ritrova solo nel caos. La polizia indaga, ma le ricerche, condotte anche con il cane Assodiquadri, non portano a nulla, data la natura inspiegabile degli eventi. Da Kiev arriva Maksimilian Andreevic˚ Poplavskij, zio di Berlioz, con l’intenzione di ereditare l’appartamento del nipote. Ma nell’appartamento, l’incontro con Korov’ev, un gatto parlante e Azazello, si trasforma in un incubo che lo fa fuggire a gambe levate. Anche Andrej Fokic˚ Sokov, barista del Varieté, finisce nell’appartamento, cercando di recuperare i soldi falsi dello spettacolo. Qui, Woland gli predice una morte imminente per cancro. Sconvolto, Sokov si reca dal Professor Kuz’min, ma anche la visita medica è segnata da eventi inspiegabili. Intanto, Margherita Nikolaevna, tormentata dalla scomparsa del Maestro, riceve la visita di Azazello. Lui le promette notizie e le consegna una crema magica. Margherita, trasformata e ringiovanita dall’unguento, si sente libera. Lascia un messaggio al marito e, seguendo le istruzioni, si spalma la crema, sale su una scopa e vola via, verso un futuro sconosciuto.

6. Il volo e il ballo

Margherita, invisibile, vola su una scopa sopra Mosca. Inizialmente è inesperta, ma impara presto a controllare il volo. Diventa abile tra i vicoli e le strade affollate. Riconosce il nome del critico Latunskij, colpevole della rovina del Maestro, nella “Casa del Dramlet”. Furiosa, entra nell’appartamento di Latunskij e lo distrugge, sfogando la sua rabbia e allagando le stanze. Incontra Natasha e Nikolaj Ivanovic, trasformato in maiale e cavalcato da Natasha come punizione. Insieme, raggiungono una radura per un sabba. Dopo un bagno nel fiume, Margherita va a Mosca, in via Sadovaja, in una lussuosa macchina volante. Nell’appartamento numero 50, incontra Woland e la sua corte: Koroviev, Azazello, Behemoth e Hella. Diventa la regina del gran ballo di Satana, un evento sfarzoso e macabro, con figure storiche di ogni genere. Accoglie innumerevoli dannati, sopportando il peso della corona e il dolore fisico. Woland le offre la possibilità di esprimere un desiderio e Margherita libera Frida, tormentata dal ricordo di un figlio soffocato. Woland, colpito, le concede un secondo desiderio. Margherita chiede che le venga restituito il Maestro. Il Maestro appare, provato, ma di nuovo insieme a Margherita.

7. La Notte delle Ombre e dei Fuochi

Yerushaláyim è immersa nel buio. Il procuratore Pilato, in preda all’inquietudine, aspetta il ritorno di Afranio, che gli comunica l’avvenuta esecuzione e il rifiuto di Yeshua di assumere la bevanda offerta. Temendo disordini, Pilato dispone la sepoltura segreta dei corpi e la protezione di Giuda di Kiryath, intuendone l’imminente fine. La profezia si concretizza: Giuda viene ucciso e Afranio conferma l’esecuzione dell’ordine. Levi Matteo, seguace di Yeshua, condotto al cospetto del procuratore, respinge ogni proposta e preannuncia vendetta. Pilato svela di essere il mandante dell’omicidio di Giuda. Nel frattempo, a Mosca, si indaga freneticamente sugli inspiegabili eventi connessi a Woland. Testimonianze contraddittorie, sparizioni e fenomeni soprannaturali conducono all’appartamento numero 50, costantemente sorvegliato ma deserto. Rimskij e Lichodeev vengono ritrovati, mentre Varenucha è irreperibile. Ivan Bezdomny, in uno stato di apatia, non fornisce alcun contributo. Un’irruzione nell’appartamento 50 si conclude in un disastro: un gatto parlante e armato, spari a vuoto e un incendio improvviso consentono a Behemoth e Koroviev di dileguarsi. La loro fuga prosegue al Torgsin, dove i due seminano il caos, saccheggiando cibo e provocando un incendio nel reparto dolci. Successivamente, raggiungono il ristorante Griboedov, dove, inizialmente respinti, vengono poi accolti dal maître Arcibaldo. Durante un abbondante pasto, vengono sorpresi dalla polizia, ma svaniscono, lasciando dietro di sé un ulteriore incendio. Arcibaldo, con lungimiranza, si allontana portando con sé due storioni, mentre il palazzo Griboedov è avvolto dalle fiamme.

8. Il Viaggio Verso la Quiete Eterna

Woland, su una terrazza, attende l’arrivo di Levi Matteo. Il messaggero porta una richiesta: il Maestro e Margherita, dopo la lettura del romanzo, devono ricevere la quiete. Woland accetta. Nel loro rifugio, il Maestro e Margherita percepiscono la straordinarietà degli eventi. Margherita si affida completamente al potere di Woland. Azazello li raggiunge, invitandoli a unirsi a Woland per un viaggio, e offre loro un vino che li conduce a una morte apparente. Subito dopo, Azazello li riporta in vita, annunciando la partenza. Il seminterrato, dato alle fiamme, segna l’addio alla vita precedente. In sella a cavalli neri, sorvolano Mosca. Il Maestro si congeda dalla città e fa visita a Ivan, preannunciandogli il suo viaggio senza ritorno e la fine della sua scrittura. Su un’altura, Woland attende con il suo seguito, pronto a lasciare Mosca. Durante il volo, le vere sembianze dei compagni di Woland si rivelano. Raggiungono un luogo desolato, dove Ponzio Pilato attende la fine della sua pena eterna. Il romanzo del Maestro, ora completo, ha il potere di liberarlo. Il Maestro, spinto da Margherita, pronuncia la parola liberatoria. Pilato, finalmente libero, corre con il suo cane lungo un sentiero di luce lunare. Woland concede al Maestro e Margherita la quiete, un rifugio dalle sofferenze terrene. Scomparso Woland, Margherita guida il Maestro verso la loro dimora eterna, un luogo di pace e silenzio. Insieme, trovano la serenità tanto desiderata.

9. Echi di Magia e Ritorno alla Realtà

Dopo che Woland lascia Mosca, la città è inondata da voci strane e incredibili. Le autorità cercano di riportare l’ordine e la calma. Aprono indagini e spiegano ogni evento inspiegabile come opera di un gruppo di ipnotizzatori. Questa spiegazione, anche se forzata, prova a calmare la paura e la confusione della gente. Si arriva persino a dare la caccia ai gatti neri, considerati complici degli ipnotizzatori.Chi ha incontrato Woland cambia profondamente. Bengal’skij lascia il Varieté perché non riesce a dimenticare quello che ha passato. Varenucha diventa un esempio di efficienza e gentilezza, un vero paradosso. Lichodeev, mandato a Rostov, cambia vita. Rimskij, traumatizzato, lascia il teatro. Semplejarov viene spostato lontano da Mosca. Bosoj inizia a odiare il teatro e gli artisti. Mogaryč, invece, sfrutta la situazione e prende il posto di Rimskij.Il tempo passa, ma il ricordo di quegli eventi rimane vivo in alcune persone. Ivan Nikolaevič Ponyrëv, un tempo poeta e ora professore, è tormentato dai ricordi, specialmente nelle notti di luna piena, e torna ai Patriaršie prudy. Nikolaj Ivanovič Bosoj, anche lui vittima di quegli eventi, parla da solo alla luna. Ivan è perseguitato da incubi sulla crocifissione. Solo i sogni, aiutati da medicine, gli danno un po’ di pace. In questi sogni, personaggi come Ponzio Pilato trovano serenità parlando con figure del passato. La razionalità prova a prendere il sopravvento, ma la magia e il mistero continuano a vivere nella mente delle persone.

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