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Contenuti del libro
Informazioni
“Il libro tibetano dei morti” di Giuseppe Tucci ti catapulta in un viaggio incredibile e super intenso che inizia proprio quando la vita finisce. Non è solo un testo antico, ma una vera e propria guida per l’anima nel suo percorso post-mortem, descrivendo l’esistenza intermedia, o bardo, divisa in fasi. Si parte dalla luce fondamentale, un’opportunità di liberazione immediata se riconosciuta come la propria essenza. Se non ci riesci, entri in stati dove appaiono visioni karmiche, prima deità pacifiche piene di luce, poi figure terrifiche che mettono paura. La chiave è il riconoscimento: capire che queste apparizioni, belle o spaventose, sono solo proiezioni della tua mente e del tuo karma accumulato in vita. C’è anche un momento di giudizio karmico, dove le tue azioni vengono pesate, determinando la tua prossima rinascita nel Samsara, magari in uno dei sei regni. Il libro parla anche dei segni di morte che puoi osservare prima di morire per prepararti, e di tecniche come la trasferenza del principio cosciente per cercare la salvezza. È un manuale pratico e profondo su come affrontare la morte e cercare la liberazione dal ciclo di rinascita, sottolineando l’importanza delle azioni in vita e della consapevolezza nell’aldilà.Riassunto Breve
Dopo la morte, la coscienza entra in uno stato intermedio. All’inizio appare una luce molto chiara, che è la luce fondamentale della realtà. Se si riconosce questa luce come la propria intelligenza pura, si ottiene subito la liberazione e si esce dal ciclo delle rinascite. Se questo riconoscimento non avviene, la coscienza passa a uno stato successivo dove è lucida ma non sa se è viva o morta. Qui non ci sono ancora le visioni che dipendono da quello che si è fatto in vita. In questo momento, si possono ricevere istruzioni per riconoscere la propria divinità interiore o meditare sulla grande compassione per salvarsi. Se neanche così si ottiene la liberazione, si arriva allo stato intermedio del piano esistenziale. Qui compaiono visioni che sembrano vere ma sono create dal karma, cioè dalle azioni passate. Si vedono suoni, luci e figure che possono fare paura. La coscienza ha un corpo fatto solo di pensiero, formato dalle abitudini e dalle tendenze accumulate in vita. È molto importante capire che queste visioni, siano esse figure pacifiche o spaventose, non sono cose reali fuori di sé, ma solo proiezioni della propria mente. Nei giorni seguenti, appaiono manifestazioni luminose e figure pacifiche, ognuna legata a colori e luoghi celesti diversi. Ad esempio, il primo giorno c’è una luce blu con una figura specifica, il secondo giorno una luce bianca con un’altra figura, e così via. Insieme a queste luci pure, appaiono anche luci più deboli e confuse, che mostrano le strade verso i sei tipi di esistenza nel ciclo delle rinascite: dèi, demoni, uomini, bestie, spiriti affamati e esseri infernali. Avere paura delle luci pure e sentirsi attratti dalle luci confuse porta a rinascere nel ciclo. Riconoscere le luci pure e le figure come emanazioni della propria mente, o avere fede in esse, permette di unirsi a loro e raggiungere lo stato di illuminazione, evitando la rinascita. Le istruzioni che si leggono a chi sta morendo o è morto servono proprio a ricordare questi insegnamenti e aiutare a riconoscere o avere fede, offrendo così diverse possibilità di liberazione. Dopo le figure pacifiche, compaiono cinquantotto figure terrifiche. Queste sono trasformazioni delle figure pacifiche, ma appaiono in modo spaventoso e causano paura, rendendo difficile riconoscerle. Appaiono in ordine, ognuna con caratteristiche precise: colore, numero di teste, braccia, gambe e oggetti che tengono. Ci sono diversi tipi di figure spaventose con le loro compagne, figure femminili con teste di animali e altre figure protettrici. La chiave per liberarsi è riconoscere queste apparizioni come manifestazioni del proprio pensiero e come le proprie guide interiori. Non bisogna avere paura, perché queste figure non sono reali, sono solo proiezioni della mente. Il corpo in questo stato è mentale e non può essere ferito. Non riconoscerle porta a vederle come demoni o come il dio della morte, causando terrore e spingendo a scappare, il che porta a rinascere in forme di esistenza inferiori. Conoscere queste dottrine e aver meditato durante la vita aiuta molto a riconoscere. Anche senza preparazione, ascoltare l’insegnamento in questo stato intermedio può salvare, perché la coscienza è più sveglia. Riconoscere le apparizioni come vuote e come emanazioni della propria mente permette di unirsi a loro senza separazione e raggiungere lo stato di illuminazione. Dopo che le visioni iniziali spariscono, la coscienza si muove verso la rinascita nel ciclo. Si forma un corpo mentale, simile a quello che si aveva prima e che si avrà dopo, con tutti i sensi e capace di passare attraverso le cose. Questo corpo ha una forza data dal karma ed è visibile ad altri esseri in questo stato o a chi ha una visione pura. Questo stato può durare fino a quarantanove giorni, ma di solito dura ventidue. Durante questo tempo, si vedono visioni che dipendono dalle azioni passate. Chi ha fatto cose negative vede immagini spaventose: venti forti, buio, suoni terribili, creature feroci e vuoti che rappresentano odio, avidità e ignoranza. Chi ha fatto buone azioni vede visioni piacevoli. È fondamentale capire che queste apparizioni sono proiezioni della propria mente e del proprio karma. Essere attaccati ai parenti o alle cose della vita passata causa sofferenza e impedisce la liberazione. Meditare sulla natura vuota e luminosa della coscienza o chiedere aiuto a figure spirituali sono modi per salvarsi. Se non si riconosce, si affronta un giudizio basato sul karma. Appaiono figure spaventose, ma anche queste sono illusioni. Il corpo mentale non può essere distrutto perché non ha una vera esistenza. Se la liberazione non riesce, la coscienza si dirige verso la rinascita. Ci sono istruzioni per evitare di entrare in una matrice o per sceglierne una buona. I modi per bloccare la rinascita includono meditare sul fatto che le apparizioni non sono reali o trasformare le figure che si immaginano in divinità. Se si deve rinascere, bisogna riconoscere i segni dei diversi tipi di esistenza (dèi, umani, animali, inferni) e scegliere un posto dove si può praticare la via spirituale, come il mondo umano. Il karma può confondere la percezione, facendo sembrare buone le matrici cattive e viceversa. Mantenere uno stato senza attaccamento né rifiuto è essenziale. La coscienza in questo stato è più consapevole e intuitiva, per questo le istruzioni ascoltate sono molto efficaci per guidare verso la liberazione o una rinascita migliore. Nello stato intermedio, dopo il riconoscimento del piano esistenziale, si manifesta il giudizio che porta alla rinascita nel ciclo. La figura che giudica appare come il re della Legge, con il suo seguito di figure spaventose e benevole. Il re siede su un trono, con uno strumento per contare nella mano destra e uno specchio grande nella sinistra. Accanto a lui ci sono il dio delle buone azioni e il demone delle cattive azioni, che sono nati con l’individuo. Il dio ha sassolini bianchi, il demone sassolini neri. Davanti al re ci sono due strade: una bianca verso la compassione e una nera verso un luogo buio. Quando un defunto arriva, il re della Legge usa lo strumento e lo specchio del karma per sapere chi è e cosa ha fatto. Il dio e il demone presentano i loro sassolini, contando le azioni buone e cattive. Le azioni vengono pesate su una bilancia. Ad esempio, un peccatore che ha fatto molte cose negative senza fede e ha ignorato i consigli buoni, ha un grande mucchio di sassolini neri. Anche se si pente tardi, il re dice che il karma non si può cancellare. Il peccatore viene portato sulla strada nera verso i luoghi di sofferenza. Un altro esempio è una persona che, pur avendo fatto qualche errore, ha accumulato molte azioni positive: aiutare gli altri, avere devozione, riparare luoghi sacri, seguire le regole. I suoi sassolini bianchi sono più dei neri sulla bilancia. Il re riconosce la sua virtù e lo manda sulla strada bianca, verso una rinascita favorevole o la salvezza. Il giudizio dipende dal peso delle azioni fatte in vita. La vita umana è preziosa perché permette di fare cose positive e evitare destini negativi. Il karma è inevitabile; neanche il pentimento o l’aiuto di esseri potenti possono fermare le conseguenze delle azioni. È fondamentale impegnarsi a fare il bene e evitare il male finché si è vivi. La vita umana è temporanea e la morte arriva senza un momento preciso. Si possono cercare i segni che annunciano la morte per prepararsi. Ci sono due tipi di morte: quella che arriva prima del tempo, che si può cercare di evitare con riti, e quella che arriva perché la vitalità è finita, che è inevitabile. I segni che avvisano si dividono in esterni, interni, segreti, di morte lontana, vicina e imminente. I segni esterni riguardano cambiamenti nel corpo, nei sensi e nel comportamento, come unghie che perdono lucentezza, occhi che si offuscano, cambiamenti nelle urine o nelle feci, nel colore della pelle, o nel comportamento e nelle percezioni. Non riuscire a vedere un cerchio luminoso premendo gli occhi o non sentire un ronzio nelle orecchie sono segni, con tempi di morte diversi. Segni esterni includono anche stati d’animo come rabbia forte, paura, mancanza di fede e attaccamento alle cose del mondo. Questi segni esterni si possono contrastare con cerimonie per “riscattare” la vita. I segni interni si vedono nel flusso dell’energia vitale e nei sogni. Osservare il flusso alternato dell’energia nelle narici può predire la morte in base ai cambiamenti. Sogni specifici, come cavalcare animali verso sud o trovarsi prigionieri, nudi, o con persone morte, indicano che la fine si avvicina. Anche questi segni interni rendono il riscatto più difficile ma possibile. I segni segreti riguardano la perdita di fluidi corporei e comportamenti sessuali sbagliati. La comparsa di macchie scure o un flusso continuo di fluidi senza motivo sono indicatori. Questi segni richiedono un riscatto segreto, che è meno efficace dei riscatti per i segni esterni e interni. I segni di morte lontana si cercano osservando la propria immagine proiettata nel cielo in condizioni particolari. Difetti (mancanza di parti del corpo), forma (quadrata, circolare, triangolare) e colore dell’immagine predicono la morte con tempi che vanno da anni a mesi o giorni. Alcune forme indicano morte certa. Colori particolari suggeriscono influenze negative o malattie. Se l’immagine non torna intera dopo i riti di riscatto, la morte è sicura. I segni di morte vicina si manifestano spesso con la malattia e includono sporco sui denti, ali del naso che si afflosciano, rigidità o rilassamento delle membra, occhi spalancati, guance scavate, respiro debole, cambiamenti nella punta del naso, lacrime che scendono da sole, afflosciamento della guancia sinistra, denti che si attaccano, macchie sulla lingua, orecchio che si affloscia, capezzoli che si avvizziscono, mano che trema. Altri segni si vedono esaminando l’ombra, l’urina o le feci, o non riuscendo a vedere la punta del naso o la propria immagine riflessa. Se i riti di riscatto non portano guarigione dopo tre tentativi, la vita è finita. I segni di morte imminente descrivono la dissoluzione degli elementi che formano il corpo (terra, acqua, fuoco, vento), che porta a cambiamenti fisici progressivi, perdita dei sensi e confusione. Il processo finisce con l’interruzione del respiro, l’energia che si raccoglie nel canale centrale e l’apparizione della luce innata. I segni della futura rinascita appaiono mentre il respiro esterno si ferma. Tremori specifici, suoni emessi, calore che si raccoglie in certe parti del corpo, o l’aspetto del cielo al momento della morte indicano in quale tipo di esistenza si rinascerà (demoni, uomini, animali, inferni, spiriti, dèi). Una memoria e un’intelligenza chiare, l’incontro con guide spirituali e compagni, immagini pure e un segno sulla sommità della testa indicano una buona rinascita o la salvezza tramite il trasferimento della coscienza. Conoscere questi segni e usare le istruzioni per il riscatto o il trasferimento è fondamentale per la salvezza. Non fare i riti di riscatto quando i segni esterni, interni o segreti lo indicano è un errore grave. Il trasferimento è un mezzo potente per salvarsi nella vita futura, anche per chi ha fatto cose molto negative, ma non può essere fatto da chi ha commesso l’errore di non tentare il riscatto quando i segni lo mostravano.Riassunto Lungo
1. Il riconoscimento nel passaggio intermedio
Dopo la morte, la coscienza entra in uno stato di transizione. Questo passaggio si apre con la manifestazione di una luce intensa e pura, la luce fondamentale che rappresenta l’essenza stessa. Riconoscere questa luce come la propria consapevolezza più profonda porta immediatamente alla liberazione dal ciclo continuo delle esistenze. È un momento cruciale in cui la comprensione della vera natura della mente può sciogliere ogni legame con il mondo condizionato.Il secondo stato: Consapevolezza sospesa
Se la luce fondamentale non viene riconosciuta, la coscienza passa a un secondo stato intermedio. In questa fase, l’energia vitale si sposta in specifici canali sottili del corpo. La consapevolezza rimane lucida, ma la persona defunta non riesce a capire se è ancora viva o se è morta. Le visioni legate alle azioni passate (karma) non sono ancora comparse. In questo momento, istruzioni specifiche possono essere di grande aiuto, guidando la coscienza a riconoscere la propria natura spirituale o a focalizzarsi sulla grande compassione per trovare la via della salvezza e sfuggire alla rinascita indesiderata.Il terzo stato: Le visioni karmiche
Se anche nel secondo stato la liberazione non si realizza, si manifesta il terzo stato intermedio, quello che porta al piano dell’esistenza. In questa fase appaiono visioni che sembrano reali ma sono in realtà generate dalle impronte lasciate dalle azioni passate. Si possono percepire suoni, luci e figure che a volte possono incutere timore. La coscienza assume una sorta di corpo mentale, plasmato dalle tendenze e dalle abitudini accumulate in vita. È di importanza fondamentale comprendere che queste visioni, siano esse divinità dall’aspetto pacifico o terrificante, non sono entità esterne, ma proiezioni della propria mente. Riconoscere la loro natura illusoria è un passo essenziale.Le manifestazioni successive e la scelta
Nei giorni che seguono, continuano a manifestarsi visioni luminose e figure divine dall’aspetto calmo, ciascuna associata a colori specifici e a diversi livelli di esistenza positiva. Ad esempio, un giorno può apparire una luce turchina insieme a una specifica figura illuminata, il giorno dopo una luce bianca con un’altra figura, e così via. Accanto a queste luci pure e brillanti, si presentano contemporaneamente luci più deboli e meno nitide. Queste luci meno pure rappresentano le porte verso i sei tipi di esistenza nel ciclo del Samsara: il regno degli dèi, dei demoni, degli esseri umani, degli animali, degli spiriti affamati e degli esseri infernali.La paura delle luci pure e l’attaccamento istintivo alle luci più fioche e familiari sono ciò che spinge la coscienza verso la rinascita in uno dei regni del Samsara. Al contrario, riconoscere le luci pure e le figure che appaiono come espressioni della propria consapevolezza, o in alternativa avere una forte fede e devozione verso di esse, permette alla coscienza di fondersi con queste manifestazioni e raggiungere lo stato di illuminazione, evitando così di dover rinascere. Le istruzioni che vengono lette alla persona morente o dopo il decesso servono proprio a rinfrescare nella memoria questi insegnamenti cruciali, facilitando il riconoscimento o stimolando la devozione. Questo offre molteplici opportunità per liberarsi dal ciclo delle esistenze.Come possiamo distinguere la descrizione di questi stati post-mortem da una mera narrazione mitologica o religiosa, in assenza di qualsiasi verifica empirica?
Il capitolo presenta una mappa dettagliata di ciò che accadrebbe dopo la morte, con stati e visioni specifiche che determinerebbero il destino della coscienza. Tuttavia, la descrizione si basa interamente su un quadro concettuale interno, senza offrire alcun appiglio a verifiche esterne o a principi razionali universalmente accettati. Come possiamo valutare la credibilità di tali affermazioni? Per affrontare questa domanda, è essenziale confrontarsi con la filosofia della mente, che esplora la natura della coscienza e il suo legame con il corpo fisico, e con le attuali conoscenze scientifiche sui processi che avvengono durante la morte, pur riconoscendo i limiti della scienza nell’indagare l’esperienza soggettiva post-mortem. Approfondire autori che si occupano di neuroscienze della coscienza o di studi comparati sulle diverse concezioni dell’aldilà può aiutare a contestualizzare e valutare criticamente le asserzioni del capitolo.2. L’incontro con le Forme Terribili
Nell’esistenza intermedia, dopo la scomparsa delle deità placate, si manifestano cinquantotto deità terrifiche. Queste figure sono in realtà trasformazioni delle deità placate, ma appaiono in forme diverse che causano paura e sgomento. Proprio questa reazione di terrore rende difficile riconoscerle per quello che sono veramente. Appaiono in una sequenza specifica, ognuna con caratteristiche uniche riguardo a colore, numero di teste, braccia e gambe, e gli oggetti che tengono tra le mani. Tra queste si incontrano diverse famiglie di Heruka accompagnate dalle loro consorti, le otto Keu ri ma, le otto P’ra men ma che si distinguono per avere teste di animali, le quattro dee che proteggono le porte e altre ventotto Signore con teste dall’aspetto insolito o difforme.La Chiave per la Liberazione: Riconoscere le Apparizioni
La via d’uscita da questo stato e la chiave per la liberazione risiedono nel riconoscere queste apparizioni terrifiche come semplici manifestazioni del proprio pensiero. È fondamentale comprendere che queste figure sono le proprie deità tutelari che si presentano in una forma diversa. Non si deve assolutamente provare paura o sgomento di fronte a esse, poiché sono prive di una realtà propria, essendo solo proiezioni create dalla mente stessa. In questo stato intermedio, il corpo è di natura mentale e per questo non può subire alcun danno reale da queste apparizioni.Cosa Accade se Non si Riconoscono le Forme Terribili
Se non si riesce a compiere questo riconoscimento cruciale, si tende a vedere queste figure come demoni ostili o come il dio della morte. Questa interpretazione errata genera un terrore profondo che spinge l’individuo a cercare di fuggire da esse. Questo tentativo di fuga e il mancato riconoscimento della loro vera natura portano inevitabilmente a precipitare nuovamente nella trasmigrazione, reincarnandosi in specie inferiori di esistenza e continuando il ciclo di sofferenza.L’Importanza della Conoscenza e dell’Ascolto
Avere acquisito conoscenza delle dottrine esoteriche e aver praticato la meditazione durante la vita precedente facilita enormemente il riconoscimento delle deità terrifiche nell’esistenza intermedia. Tuttavia, anche per coloro che non hanno avuto l’opportunità di prepararsi in questo modo, l’ascolto di questo insegnamento specifico proprio durante lo stato intermedio può condurre alla salvezza. Questo perché l’intelligenza e la capacità di comprensione in quello stato sono notevolmente più acute rispetto alla vita terrena. Riconoscere le apparizioni come vuote, prive di sostanza propria, e come emanazioni dirette della propria mente permette di dissolversi in esse senza avvertire più alcuna separazione o dualità. Questo processo di dissoluzione porta all’unione con lo stato illuminato di Buddha, realizzando così la liberazione definitiva.Se le “forme terribili” descritte nel capitolo sono solo proiezioni mentali prive di realtà propria, come si giustifica la loro descrizione così minuziosa e specifica, quasi fossero entità oggettive?
Il capitolo presenta un quadro dettagliato di apparizioni post-mortem, attribuendo loro caratteristiche precise come numero di teste, arti e oggetti tenuti in mano, pur affermando contemporaneamente che si tratta di mere proiezioni della mente del defunto, prive di esistenza intrinseca. Questa apparente contraddizione solleva interrogativi sulla natura di tali esperienze e sulla distinzione tra percezione soggettiva e descrizione oggettiva all’interno del testo stesso. Per esplorare ulteriormente questa tematica e le sue implicazioni filosofiche e psicologiche, potrebbe essere utile approfondire studi sulla natura della coscienza, sulla percezione in stati alterati e sul simbolismo nelle diverse tradizioni spirituali. Autori come Carl Jung o Mircea Eliade offrono prospettive interessanti sul ruolo degli archetipi e del sacro nell’esperienza umana, che possono fornire un contesto più ampio per comprendere narrazioni di questo tipo.3. Navigare l’Esistenza Intermedia
Dopo che le visioni iniziali svaniscono, la coscienza entra in uno stato intermedio proiettato verso la rinascita. Qui si manifesta un corpo mentale, molto simile a quello fisico avuto prima e che si avrà in futuro. Questo corpo possiede tutti i sensi e può attraversare gli oggetti senza incontrare resistenza. La sua forza deriva dal karma accumulato ed è visibile ad altri esseri che si trovano in questo stesso stato o a chi ha una visione pura. La durata di questo stato non è fissa, ma varia in base al karma della persona, potendo estendersi fino a quarantanove giorni, anche se un periodo comune è di ventidue. Durante tutto questo tempo, la coscienza vede apparizioni che dipendono direttamente dalle azioni compiute in vita. Chi ha accumulato karma negativo incontra immagini terrificanti: venti impetuosi, oscurità profonda, suoni spaventosi, creature feroci e abissi che rappresentano l’odio, la cupidigia e l’ignoranza. Al contrario, chi ha compiuto buone azioni vede visioni piacevoli e serene.Riconoscere le Apparizioni
È fondamentale capire che queste apparizioni, sia piacevoli che terrificanti, sono solo proiezioni della propria mente e del proprio karma. Attaccarsi ai parenti o ai beni lasciati nella vita passata causa solo dolore e impedisce di liberarsi da questo stato intermedio. Per ottenere la salvezza, si può meditare sulla natura vuota e luminosa della coscienza, oppure invocare l’aiuto di divinità o maestri spirituali. Se la persona non riesce a riconoscere la vera natura di queste visioni, si trova di fronte a un giudizio karmico. Appaiono figure terrificanti, ma anche queste sono, in realtà, pure illusioni create dalla mente. Il corpo mentale, essendo di natura vuota, non può essere distrutto.Verso la Rinascita
Se la liberazione non avviene, la coscienza si dirige inevitabilmente verso la rinascita. Esistono insegnamenti specifici su come impedire di entrare in una nuova matrice (un nuovo grembo) o su come sceglierne una favorevole. I metodi per bloccare la rinascita includono la meditazione sul fatto che tutte le apparizioni sono illusorie, o la pratica di trasformare mentalmente le figure che si presentano in divinità pure. Se l’ingresso in una matrice è inevitabile, è importante riconoscere i segni che indicano i diversi regni di esistenza (come quello delle divinità, degli umani, degli animali o degli esseri infernali) e cercare di scegliere un luogo dove gli insegnamenti spirituali sono diffusi, come il regno umano. Il karma, tuttavia, può rendere difficile la percezione, facendo apparire buone opportunità di rinascita come negative e viceversa. Mantenere uno stato mentale libero da attaccamento e avversione è essenziale per fare la scelta migliore. In questo stato intermedio, la coscienza possiede una maggiore consapevolezza e intuizione, il che rende le istruzioni spirituali ascoltate in quel momento particolarmente potenti ed efficaci per guidare la persona verso la liberazione o, almeno, verso una rinascita migliore.Su quali basi empiriche si fonda l’esistenza di un tribunale ultraterreno che pesa le azioni morali con sassolini e bilance?
Il capitolo descrive con precisione quasi notarile un “tribunale” ultraterreno, completo di strumenti contabili e di misurazione del merito. Questa rappresentazione, per quanto vivida, si scontra con la totale assenza di qualsiasi riscontro al di fuori della sfera della fede o della speculazione metafisica. Presentare tale scenario senza collocarlo esplicitamente nel contesto di una specifica dottrina religiosa o filosofica, e senza discuterne la natura (letterale o simbolica), lascia una lacuna argomentativa significativa. Per approfondire la complessa dottrina del karma e dei processi post-mortem in diverse tradizioni, è consigliabile rivolgersi allo studio delle religioni comparate e della filosofia orientale. Pensatori come Mircea Eliade o Alan Watts hanno esplorato questi temi, offrendo chiavi di lettura che vanno oltre la semplice descrizione dogmatica.5. Prognostici della Partenza
L’esistenza umana è caratterizzata da un continuo cambiamento ed è destinata a finire. La morte arriva per tutti, ma il momento esatto in cui accadrà non è prevedibile con certezza. Nonostante questa incertezza, è possibile osservare e studiare dei segnali che possono indicare l’avvicinarsi della fine. Comprendere questi segni permette di prepararsi adeguatamente a questo passaggio fondamentale. Esistono principalmente due cause per cui una vita finisce: una morte “fuori tempo”, che a volte si può evitare con pratiche specifiche, e una morte dovuta all’esaurimento naturale dell’energia vitale, che è invece inevitabile.Segni che Annunciano la Morte
I segnali che preannunciano la morte sono classificati in diverse categorie per facilitarne l’interpretazione e l’applicazione delle pratiche appropriate. Questi segni si dividono in esterni, interni e segreti. Vengono anche distinti in base alla loro tempistica, indicando una morte lontana, vicina o imminente. Questa classificazione aiuta a comprendere la gravità della situazione e a scegliere le azioni più efficaci da intraprendere per prepararsi o, in alcuni casi, tentare di allontanare la fine.Segni Esteriori
I segnali che si manifestano all’esterno del corpo riguardano cambiamenti fisici evidenti, alterazioni delle percezioni sensoriali e modifiche nel comportamento abituale di una persona. Tra questi si notano la perdita di lucentezza delle unghie, un intorbidamento degli occhi, o cambiamenti insoliti nell’aspetto dell’urina o delle feci. Anche variazioni nel colore della pelle o modifiche significative nel comportamento e nelle percezioni sensoriali rientrano in questa categoria di segnali. Alcuni segni specifici includono l’incapacità di vedere un cerchio luminoso premendo gli occhi o l’assenza di un ronzio percepito nelle orecchie, ognuno dei quali può indicare tempistiche diverse per l’arrivo della morte. Segni esteriori sono considerati anche stati emotivi intensi e negativi come rabbia eccessiva, paura persistente, una mancanza di fede o un attaccamento smodato alle distrazioni materiali del mondo. Quando si manifestano questi segnali esterni, è possibile intervenire con cerimonie specifiche volte a “riscattare” la vita, cercando di allontanare la fine.Segni Interiori
I segnali interiori si manifestano a un livello più sottile, legati al flusso dell’energia vitale nel corpo e alle esperienze oniriche. Un indicatore importante è l’osservazione del ritmo alternato con cui l’energia fluisce nelle narici; alterazioni significative in questo ritmo possono predire l’avvicinarsi della morte. Anche i sogni rivestono un ruolo cruciale: sognare di cavalcare animali diretti verso sud, o trovarsi in situazioni di prigionia, nudità, o in compagnia di persone defunte, sono interpretati come segnali che la fine si sta avvicinando. Sebbene questi segnali interiori rendano le pratiche di “riscatto” più difficili rispetto ai segni esterni, l’intervento per cercare di allontanare la morte rimane comunque possibile.Segni Segreti
I segnali considerati segreti riguardano aspetti più intimi e spesso legati a comportamenti o disfunzioni fisiche specifiche. La comparsa inattesa di macchie scure sul corpo o un flusso continuo e inspiegabile di fluidi corporei sono considerati indicatori in questa categoria. Anche comportamenti sessuali ritenuti non virtuosi possono essere interpretati come segnali segreti. Quando si manifestano questi tipi di segnali, è necessario ricorrere a un tipo di “riscatto” chiamato segreto. L’efficacia di questo riscatto segreto è generalmente considerata minore rispetto a quello praticato per i segnali esterni e interni, indicando una situazione più critica.Segni di Morte Lontana
Per indagare i segnali che indicano una morte ancora distante nel tempo, si osserva la propria immagine proiettata nello spazio celeste in condizioni di luce particolari. I difetti che appaiono in questa immagine, come la mancanza di arti o di altre parti del corpo, forniscono indicazioni precise. Anche la forma che assume l’immagine proiettata (quadrata, circolare, triangolare) e il suo colore sono elementi fondamentali per la previsione. Questi aspetti dell’immagine possono predire l’arrivo della morte con tempistiche che variano da diversi anni a pochi mesi o giorni. Alcune forme specifiche dell’immagine sono considerate segnali di una morte inevitabile, che non può essere evitata. Colori particolari dell’immagine, invece, possono suggerire l’influenza di energie negative o la presenza di malattie specifiche. Se, dopo aver eseguito i riti di “riscatto”, l’immagine proiettata non appare integra e completa, questo è considerato un segno che la morte è certa e non può più essere allontanata.Segni di Morte Vicina
I segnali che indicano una morte ormai vicina si manifestano spesso in concomitanza con uno stato di malattia, ma possono presentarsi anche in altre condizioni. Questi includono una serie di cambiamenti fisici evidenti, come la formazione di incrostazioni sui denti o un visibile afflosciamento delle ali del naso. Si osservano anche alterazioni nella rigidità o nel rilassamento delle membra, uno sguardo con occhi sbarrati o guance che appaiono infossate. Un respiro che diventa debole e superficiale, cambiamenti nell’aspetto della punta del naso, o la comparsa di lacrime incontrollate sono altri indicatori importanti. Ulteriori segni fisici includono l’afflosciamento della guancia sinistra, i denti che tendono ad aderire tra loro, la comparsa di macchie sulla lingua, l’afflosciamento di un orecchio o l’avvizzimento dei capezzoli, e un tremore persistente della mano. Altri segnali di morte vicina si possono rilevare esaminando l’ombra proiettata dal corpo, osservando l’aspetto dell’urina o delle feci, o notando l’incapacità di vedere la punta del proprio naso o la propria immagine riflessa. Se, nonostante tre tentativi di eseguire i riti di “riscatto”, la persona non mostra segni di miglioramento o guarigione, questo indica che il termine della vita è ormai giunto e non può più essere posticipato.Segni di Morte Imminente
I segnali che indicano una morte imminente descrivono il processo finale della dissoluzione del corpo e della coscienza. Questo stadio è caratterizzato dalla progressiva disintegrazione dei cinque elementi che costituiscono il corpo fisico: terra, acqua, fuoco e vento. Questa dissoluzione elementare porta a cambiamenti fisici sempre più marcati e alla graduale perdita delle funzioni sensoriali, come la vista, l’udito, l’olfatto e il gusto. La mente può diventare confusa, e le percezioni si alterano profondamente. Il processo raggiunge il suo culmine con l’interruzione del respiro esterno e interno, mentre l’energia vitale si raccoglie nel canale centrale del corpo. In questo momento finale, si manifesta l’apparizione della “luce innata” o “chiara luce”, una visione fondamentale nel processo della morte.Segni della Futura Rinascita
Mentre il respiro esterno cessa e il processo della morte si completa, possono manifestarsi dei segnali che indicano il tipo di esistenza futura in cui la coscienza rinascerà. Tremori specifici del corpo, suoni emessi negli ultimi istanti, o la raccolta di calore in determinate parti del corpo sono tutti indicatori del regno di rinascita. Anche l’aspetto del cielo al momento esatto del trapasso può fornire indizi sul destino futuro, suggerendo una rinascita in regni come quelli dei demoni, degli uomini, degli animali, negli inferni, tra gli orchi o tra gli dèi. Segnali che indicano una buona rinascita o la possibilità di ottenere la salvezza attraverso la pratica della trasferenza del principio cosciente includono una memoria e un’intelligenza che rimangono chiare fino alla fine, l’incontro in sogno o in visione con maestri spirituali o compagni di pratica, la manifestazione di immagini pure e luminose, e la comparsa di un segno fisico sul vertice della testa.Conoscere questi segnali e sapere come applicare le istruzioni per il “riscatto” o la “trasferenza” è di fondamentale importanza per assicurarsi un buon destino nella vita futura. Non compiere i riti di “riscatto” quando si manifestano i segnali esterni, interni o segreti è considerato un grave errore o “peccato” di omissione. La pratica della “trasferenza” è un mezzo potente che permette di ottenere la salvezza o una rinascita favorevole, anche per coloro che hanno commesso azioni negative significative durante la vita. Tuttavia, questa pratica liberatoria non può essere compiuta da chi ha mancato di tentare il “riscatto” quando i segnali premonitori indicavano chiaramente la necessità di farlo.Su quali basi oggettive o verificabili si fonda l’interpretazione di specifici cambiamenti fisici, sogni o proiezioni celesti come infallibili ‘prognostici della partenza’?
Il capitolo descrive un sistema complesso per prevedere la morte e influenzarne l’esito attraverso specifici segni e pratiche. Tuttavia, la correlazione tra i segni descritti (come l’aspetto delle unghie, i sogni o le immagini proiettate) e l’arrivo della morte non viene supportata da alcuna evidenza empirica o spiegazione razionale nel testo. Analogamente, l’efficacia dei riti di “riscatto” o “trasferenza” è affermata senza dimostrazione. Questo approccio si colloca al di fuori del consenso scientifico sulla prognosi medica. Per comprendere meglio tali affermazioni, sarebbe utile approfondire sia le discipline scientifiche che studiano la morte e il processo del morire (come la medicina palliativa o la gerontologia) sia gli studi antropologici e storici sulle diverse concezioni della morte e sui sistemi di credenze che attribuiscono significato a segni e rituali, come quelli esplorati da autori che si occupano di storia delle religioni o antropologia della morte.Abbiamo riassunto il possibile
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