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Contenuti del libro
Informazioni
“Il discorso del re” di Mark Logue ti catapulta nella vita inaspettata di Re Giorgio VI, un uomo che non era destinato al trono e che lottava con una balbuzie debilitante. Tutto cambia quando suo fratello, Edoardo VIII, abdica per amore di Wallis Simpson, catapultando Bertie, come lo chiamavano, in un ruolo di enorme responsabilità proprio mentre l’Europa scivola verso la Seconda Guerra Mondiale. Il cuore del libro è l’incontro e il legame unico che si crea tra il riluttante re e Lionel Logue, un logopedista australiano dai metodi poco convenzionali ma incredibilmente efficaci. Li seguiamo tra le austere sale di Buckingham Palace e il modesto studio di Harley Street, mentre affrontano la sfida monumentale di dare una voce chiara e sicura al sovrano. La narrazione esplora la loro lotta contro le insicurezze del re, la preparazione per momenti cruciali come l’incoronazione e i vitali discorsi radiofonici che diventeranno un faro di speranza per la nazione durante il conflitto. È una storia potente sull’amicizia, sul superare le proprie paure e su come, anche di fronte alle avversità più grandi, trovare la propria voce possa cambiare il corso della storia.Riassunto Breve
La crisi costituzionale scatenata dalla decisione di Edoardo VIII di sposare Wallis Simpson, una donna americana divorziata, porta alla sua abdicazione. Il fratello, il Duca di York, noto come Bertie, si ritrova inaspettatamente a diventare re Giorgio VI, un ruolo per cui non si sente pronto, anche a causa di una grave balbuzie che lo affligge fin da bambino. La sua difficoltà nel parlare in pubblico rappresenta un ostacolo significativo per un sovrano. In questo contesto, entra in scena Lionel Logue, un logopedista australiano con esperienza nel trattare disturbi del linguaggio, inclusi quelli causati da traumi di guerra. Logue adotta un approccio innovativo, concentrandosi su tecniche di respirazione, rilassamento delle tensioni fisiche e sulla costruzione di un rapporto di fiducia con il paziente, piuttosto che considerare la balbuzie solo un problema psicologico. Inizia così un percorso di esercizi e allenamenti costanti che portano a un notevole miglioramento nella dizione del Duca. Viaggi importanti, come quello in Australia nel 1927, diventano prove cruciali superate con successo grazie all’aiuto di Logue. L’incoronazione nel 1937 è un momento di grande ansia, ma il re, preparato da Logue, riesce a pronunciare il giuramento e, successivamente, un discorso radiofonico di successo, dimostrando i progressi compiuti. Negli anni ’30, mentre il re si dedica ai suoi doveri e alla famiglia, Logue continua a sviluppare la sua professione, aprendo nuove cliniche e fondando la British Society of Speech Therapists per dare riconoscimento alla terapia della parola. Il rapporto tra il re e Logue si consolida, basato su rispetto e gratitudine reciproca. Con l’avvicinarsi e lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, il ruolo del re come simbolo di unità e speranza diventa fondamentale. I suoi discorsi alla nazione, preparati meticolosamente con Logue, diventano uno strumento essenziale per sollevare il morale del popolo durante i momenti più difficili, come i bombardamenti su Londra. Logue continua a supportare il re, nonostante le difficoltà personali e professionali causate dalla guerra. Discorsi chiave, come quello del D-Day, evidenziano la crescita del re come oratore, sebbene la balbuzie non scompaia mai del tutto. Logue riceve riconoscimenti per il suo lavoro, come l’onorificenza di Membro e poi Comandante dell’Ordine Reale Vittoriano. La fine della guerra porta sollievo ma anche perdite personali per Logue. Nonostante i problemi di salute che affliggono entrambi negli ultimi anni, il re continua a svolgere i suoi doveri, assistito da Logue, fino alla sua morte nel 1952. Logue scompare poco dopo. La loro collaborazione, fondata sulla fiducia e sulla determinazione, permette al re di superare le sue insicurezze e di trovare la voce necessaria per guidare la nazione in tempi di crisi.Riassunto Lungo
1. La Crisi Reale e la Nascita di un Re
Il regno di Edoardo VIII inizia con grande favore popolare, ma la sua determinazione a sposare Wallis Simpson, una donna americana divorziata, crea una crisi costituzionale. Edoardo, nonostante l’opposizione del governo e della chiesa, abdica per seguire il suo cuore. Questa decisione inaspettata porta suo fratello, il Duca di York, a diventare re Giorgio VI, un ruolo per il quale non si sente preparato.L’ascesa di Giorgio VI e le sue sfide
Giorgio VI, a differenza del fratello, ha sempre avuto problemi di balbuzie. Con l’aiuto del logopedista Lionel Logue, riesce a migliorare la sua dizione. La sua incoronazione diventa un momento cruciale, non solo per il paese, ma anche per la sua personale lotta contro l’insicurezza. Il re, nonostante le difficoltà iniziali, riesce a superare le sue paure e a guadagnarsi il rispetto del suo popolo. La sua determinazione e il suo impegno nel ruolo di re sono in netto contrasto con l’atteggiamento del fratello.Il supporto di Lionel Logue
Logue continua a supportare il re, aiutandolo a preparare discorsi importanti, come quello per l’apertura del Parlamento e il discorso di Natale. La prima trasmissione radiofonica di Natale di Giorgio VI, seppur non voluta come tradizione annuale, dimostra la sua capacità di connettersi con il suo popolo.Riconoscimenti e indiscrezioni
Grazie al suo lavoro, Logue viene riconosciuto con l’onorificenza di Membro dell’Ordine Reale Vittoriano. La moglie di Logue, Myrtle, durante un viaggio in Australia, parla con la stampa del lavoro del marito e del re, rivelando dettagli sulla vita privata della famiglia reale. Nonostante le indiscrezioni di Myrtle, Logue continua a lavorare con il re, aiutandolo a superare le sue insicurezze e a diventare un sovrano sicuro di sé.Se da un lato il capitolo celebra la dedizione di Giorgio VI, dall’altro, non si sofferma abbastanza sul fatto che la sua ascesa al trono sia stata possibile solo grazie all’irresponsabilità di Edoardo VIII, il quale ha anteposto un capriccio personale al bene del suo popolo: non è forse questa una contraddizione che mina la moralità stessa della monarchia?
Il capitolo si concentra sulla crescita personale di Giorgio VI e sul supporto di Lionel Logue, tralasciando però di analizzare criticamente le circostanze che hanno portato all’ascesa di Giorgio VI. L’abdicazione di Edoardo VIII viene presentata come un semplice atto d’amore, senza considerare le implicazioni politiche e sociali di tale scelta. Per approfondire la questione, si potrebbe indagare la storia della monarchia britannica e il ruolo del sovrano nella società. Un’analisi più approfondita delle teorie politiche sul potere e sulla legittimità, come quelle di Machiavelli o di Locke, potrebbe fornire una prospettiva più critica sulla questione. Inoltre, sarebbe utile esplorare la psicologia e le dinamiche familiari, magari attraverso gli studi di Freud o di Jung, per comprendere meglio le motivazioni che hanno spinto Edoardo VIII a rinunciare al trono e l’impatto di questa decisione su suo fratello.2. Il Re e la Guerra
Re Giorgio VI si trova a operare in un panorama politico europeo instabile, segnato dall’ascesa di Hitler e dalle politiche di appeasement. La sua preoccupazione per l’imminente guerra è evidente, ma il suo ruolo è limitato dalla diminuzione dell’influenza della monarchia. In questo contesto, si prepara per importanti viaggi in Canada e negli Stati Uniti, visti come tentativi di rafforzare i legami con le potenze nordamericane in vista del conflitto.Il ruolo di Lionel Logue
Lionel Logue, logopedista del re, assume un ruolo cruciale nella preparazione dei suoi discorsi. Lo aiuta a superare le sue difficoltà di pronuncia, diventando un confidente e un consigliere. La loro relazione si approfondisce, e Logue diviene una figura chiave per il sovrano, specialmente con l’avvicinarsi della guerra.La guerra e i discorsi del re
Con lo scoppio della guerra, i discorsi del re diventano uno strumento fondamentale per sollevare il morale della nazione. Logue continua a lavorare con lui, aiutandolo a migliorare la sua dizione e a trasmettere un messaggio di forza e unità. I discorsi di Natale diventano un appuntamento fisso, con il re che cerca di ispirare la nazione con parole di fede e determinazione. La sua crescita come oratore è evidente e il suo rapporto con Logue diventa sempre più importante.Le difficoltà della guerra
La famiglia reale vive in prima persona le difficoltà del conflitto, con i bombardamenti su Londra e sul Palazzo di Buckingham. La narrazione descrive i momenti più difficili, come la ritirata di Dunkirk e l’inizio del Blitz. Nonostante le avversità, il re continua a svolgere il suo ruolo di simbolo di speranza e resilienza. L’impatto positivo dei suoi discorsi sul morale popolare è innegabile, consolidando il suo ruolo di leader durante la guerra.Se il ruolo del re era limitato dalla diminuzione dell’influenza della monarchia, come mai i suoi discorsi ebbero un tale impatto positivo sul morale popolare da consolidare il suo ruolo di leader durante la guerra?
Il capitolo descrive un re con un ruolo limitato, eppure con un’influenza tale da risollevare il morale di una nazione intera. Questa apparente contraddizione potrebbe essere meglio compresa approfondendo il contesto storico e il ruolo della propaganda durante i periodi bellici. Si potrebbe ad esempio analizzare la psicologia sociale e la comunicazione politica dell’epoca, magari con un focus sulla figura di Edward Bernays e le sue teorie sulla manipolazione dell’opinione pubblica. Approfondire il ruolo dei media dell’epoca, come la BBC, potrebbe inoltre fornire un quadro più chiaro di come i discorsi del re venissero diffusi e percepiti dalla popolazione.3. La Voce del Re
Il rapporto tra Lionel Logue, logopedista, e re Giorgio VI è centrale. Logue aiuta il re a superare i suoi problemi di balbuzie. La Seconda Guerra Mondiale ha un impatto significativo sulla vita di Logue, sia a livello personale che professionale. Molti dei suoi pazienti vengono chiamati alle armi e i bombardamenti rendono difficile per gli altri recarsi a Londra per le cure. Nonostante ciò, Logue riceve riconoscimenti per il suo lavoro, incluso l’essere nominato comandante dell’Ordine Reale Vittoriano. Alcuni pazienti esprimono la loro gratitudine per i miglioramenti nella loro capacità di parlare.Il D-Day e il discorso del re
Il D-Day rappresenta un momento cruciale. Logue aiuta il re a prepararsi per un importante discorso alla nazione, che si rivela un successo. Nonostante i progressi degli Alleati in Europa e in Italia, la minaccia dei missili V-1 e V-2 persiste. Il re, pur non essendo ancora un oratore perfetto, come evidenziato da un’analisi di un reverendo, continua a migliorare grazie al supporto di Logue.Progressi e sfide
Inizialmente, la guerra sembra andare male per gli Alleati, ma la situazione migliora nel 1943 con vittorie in Nord Africa e in Italia. Il re, desideroso di mostrare il suo sostegno, visita le truppe in Africa. Nel frattempo, i figli di Logue sono impegnati nella guerra, mentre lui lavora come guardia antiaerea e affronta problemi di salute e finanziari. Nonostante le difficoltà, Logue continua a lavorare con il re, che lo ricompensa per i suoi servizi. Alla fine, il re riesce a fare un discorso da solo, segnando un punto di svolta nel loro rapporto.Gli ultimi anni
La fine della guerra porta gioia e sollievo, ma anche la perdita della moglie di Logue. Nonostante il dolore, Logue continua a lavorare e ad aiutare gli altri. Il re, nonostante i suoi problemi di salute, continua a svolgere i suoi doveri, compreso il discorso di Natale del 1951, che viene registrato a causa delle sue condizioni. La salute del re peggiora e muore nel 1952. Logue, anche lui malato, muore poco dopo. Il loro rapporto, basato sul rispetto e sulla fiducia, permette al re di superare le sue difficoltà di parola. Il successo di Logue non è dovuto solo alle tecniche di respirazione, ma anche alla sua capacità di creare un rapporto di fiducia con il re, aiutandolo a superare le sue paure.Se la balbuzie di Bertie era dovuta a una respirazione errata e a tensioni fisiche, come mai l’alta società inglese dell’epoca, con la sua educazione severa e i rapporti distanti, non ha prodotto un’intera generazione di reali balbuzienti?
Il capitolo attribuisce la balbuzie di Giorgio VI a fattori ambientali e fisici, tralasciando completamente l’aspetto psicologico, che pure viene menzionato come la teoria dominante all’epoca. Se l’ambiente e l’educazione erano così determinanti, perché altri membri della famiglia reale non hanno sviluppato lo stesso disturbo? Per approfondire, sarebbe utile esplorare studi di psicologia infantile e del linguaggio, in particolare quelli di autori come Jean Piaget o Lev Vygotsky, per comprendere meglio l’interazione tra fattori ambientali, psicologici e fisici nello sviluppo del linguaggio. Inoltre, un’analisi più dettagliata del contesto storico e sociale dell’epoca, magari attraverso le biografie di altri membri della famiglia reale, potrebbe fornire ulteriori spunti per comprendere la specificità del caso di Giorgio VI.6. Un Decennio di Cambiamenti e Crescita
Negli anni ’30, mentre il mondo affronta la crisi economica, il Duca vive un periodo di relativa serenità, dedicandosi ai suoi doveri reali e alla vita familiare. Le sue figlie, crescendo, diventano figure di spicco sui media, con la loro immagine spesso presente su giornali e riviste.Nuovi sviluppi nella vita di Logue
La vita di Logue, nel frattempo, prende una nuova direzione. Si trasferisce in una spaziosa casa a Sydenham Hill, condividendola con la famiglia e alcuni inquilini. Il rapporto tra Logue e il Duca si evolve: sebbene orgoglioso dei progressi del suo paziente, le loro sessioni si diradano. Il legame tra i due rimane forte, nutrito da uno scambio epistolare in cui il Duca esprime la sua gratitudine per l’aiuto ricevuto.Progressi professionali e sfide
Il Duca continua a perfezionare le sue abilità oratorie, seguendo i consigli di Logue. Nonostante la crisi economica, Logue riesce a mantenere attiva la sua professione, forte della sua reputazione. Fonda la British Society of Speech Therapists, mirando a dare maggiore rispettabilità al suo campo. Si impegna anche a contrastare i ciarlatani che promettono cure miracolose per i disturbi del linguaggio, e apre una nuova clinica.Riflessioni sulla voce e sul trattamento
Logue condivide le sue teorie sulla voce e sui disturbi del linguaggio in un articolo, enfatizzando l’importanza dell’ascolto della propria voce e di un approccio personalizzato per ogni paziente. Il lavoro tra Logue e il Duca, nonostante i progressi, è destinato a proseguire, in vista di un cambiamento radicale nella vita del Duca.Un cambiamento di scenario
Nel 1936, la morte di re Giorgio V segna un punto di svolta. Il fratello maggiore del Duca sale al trono come Edoardo VIII, e il Duca diventa l’erede presuntivo. Questo evento cambia drasticamente la vita del Duca e, di riflesso, quella di Logue.Quali sono le basi scientifiche delle teorie di Logue sui disturbi del linguaggio e quanto sono ancora attuali oggi?
Il capitolo menziona le teorie di Logue sulla voce e sui disturbi del linguaggio, ma non fornisce dettagli sufficienti sulla loro validità scientifica o sul contesto storico in cui sono state sviluppate. Questo lascia il lettore con domande sulla loro efficacia e attualità. Per approfondire, sarebbe utile studiare la storia della terapia del linguaggio e le teorie moderne di autori come Ray Kent o Joseph Duffy. Inoltre, esaminare ricerche recenti nel campo della logopedia potrebbe offrire una prospettiva più aggiornata e critica.Abbiamo riassunto il possibile
Se vuoi saperne di più, devi leggere il libro originale
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