1X
🔊 100%
Contenuti del libro
Informazioni
non è la solita guida turistica, è un’avventura pazzesca che ti prende dentro. Immagina di mollare tutto e partire per un pellegrinaggio moderno, un viaggio a Gerusalemme che mescola il cammino a piedi dall’Italia, tipo sulla Via Appia e il Regio Tratturo, attraversando un Sud Italia pieno di storie e contraddizioni, con una traversata in barca a vela sul Mediterraneo orientale, tra Grecia, Cipro e poi Israele. Non è facile, anzi, è una fatica incredibile, sia fisica che mentale. I personaggi, come Max o Ivan, si scontrano con le loro crisi personali, paure, e pregiudizi, mentre affrontano tempeste in mare e incontri non proprio tranquilli sulla terra, tipo a Ramla. Vedi il mondo “in scala uno a uno”, con le sue bellezze, le sue sofferenze, i conflitti storici come quello israelo-palestinese che senti addosso man mano che ti avvicini alla Terrasanta. È un viaggio di trasformazione, dove impari la resilienza, rifletti sul perdono, e cerchi un senso più profondo, lontano dalla vita di tutti i giorni. È un libro che ti fa pensare, ti mette di fronte a realtà difficili, ma ti mostra anche la forza dello spirito umano e l’emozione pura di arrivare a Gerusalemme dopo tutto quello che hai passato.Riassunto Breve
Un lungo viaggio di pellegrinaggio si intraprende da Roma a Gerusalemme, combinando cammino e navigazione, ispirandosi agli itinerari storici. La preparazione richiede pianificazione per percorso, tappe e logistica. Il tratto a piedi parte da Roma, seguendo in parte la Via Appia ma deviando verso Abruzzo e Molise lungo il Regio Tratturo, passando per Benevento fino a Brindisi, per circa quattro settimane. La traversata marittima verso la Terra Santa è prevista su una barca a vela, affrontando subito difficoltà come mare agitato e inesperienza dell’equipaggio. Il viaggio rappresenta anche un cambiamento personale per alcuni partecipanti, che lasciano la routine per l’avventura. Lungo il cammino si manifesta la consapevolezza del rischio, data la destinazione in zona di conflitto, e si adottano misure di sicurezza. Una bandiera con una colomba bianca simboleggia l’intenzione pacifica e funge da motivazione. Il viaggio è una sfida fisica e psicologica, affrontando paure e pregiudizi, superando momenti critici di dubbio. Emergono riflessioni sul conflitto israelo-palestinese, sulla sua complessità e sulla difficoltà di schierarsi, considerando anche la storia di comunità ebraiche in Italia. Il percorso attraversa zone montuose con freddo, neve e sentieri difficili, toccando paesi segnati da spopolamento ed emigrazione. Si incontrano diffidenze locali e pregiudizi verso gli immigrati. Il Regio Tratturo si presenta a tratti abbandonato. Si verificano incontri con animali selvatici e cani aggressivi. L’arrivo di nuovi compagni porta storie di dolore e riflessioni sulla società e sul divario sociale. Il cammino è visto come alternativa alla vita sedentaria, un confronto con la fatica e la meraviglia. Si completano i primi cento chilometri con grande sforzo fisico. A Benevento, un partecipante teorizza l’equivalenza tra energia e denaro, decidendo di lasciare il lavoro. Si riflette sulla comunicazione online del viaggio, notando l’interesse per gli aspetti personali. Un vecchio amico, Max, con una vita agiata ma apparentemente senza scopo, viene considerato per il viaggio. Un documento di viaggio non convenzionale viene rifiutato da un diacono, mostrando il contrasto tra regole e realtà moderna. Un partecipante lascia il lavoro per aprire un’attività, vedendo il cammino come liberazione e trasformazione. Max si unisce al cammino per pochi giorni, impreparato, affrontando la fatica e i suoi problemi personali, usando il percorso per confrontarsi con la realtà. Una traversata in mare affronta condizioni estreme. Si osservano costruzioni inutili e disoccupazione in Italia. Si scrive contro il “pensiero debole”, riflettendo sul valore dell’arte sacra e sulla fatica come stimolo alla riflessione. Il percorso attraversa Irpinia e Basilicata, mostrando paesaggi verdi ma anche problemi legati alla “Questione meridionale”, corruzione e clientelismo. Max vive una crisi matrimoniale, usando il viaggio come atto di indipendenza. Il viaggio tocca luoghi storici legati al brigantaggio e ai regni medievali. Si analizza la differenza tra turista, viaggiatore e pellegrino. Si incontrano ospitalità locale e criminalità. Il cammino prosegue, rivelando le complessità del Sud. Si attraversano paesaggi difficili con caldo e cani aggressivi. Un viaggiatore rivela la sua discendenza ebraica e la storia familiare durante l’Olocausto in Italia, riflettendo sulla complicità italiana. Si toccano luoghi come Matera, la Murgia Materana e l’area industriale di Taranto. A Taranto si incontra Blek, che si unirà via mare, e Enzo, un giardiniere siciliano. Si raggiunge Brindisi, fine del cammino via terra. Blek non può guidare la barca per missione militare. Si trova un sostituto, Panta, a Taranto sulla barca Gargantua. L’imbarco è difficile per lo stile di Panta e l’inesperienza. Sorgono tensioni. La navigazione inizia con vento contrario, stanchezza e mal di mare. Si torna vicino alla costa. Panta attribuisce la mancanza di progresso alla sfortuna. La navigazione verso Gallipoli è difficile per vento e pioggia. Si decide di fermarsi a Gallipoli. Panta si oppone a pagare l’ormeggio e dichiara “avaria”, aggredendo l’addetto al molo. Il motore si rompe davvero. Un ragazzo, Nick, ripara il motore in cambio di un passaggio per Leuca. Nick si unisce a bordo, migliorando l’atmosfera. Si raggiunge Leuca e ci si prepara per il Canale d’Otranto. Durante la traversata, una tempesta violenta mette a rischio la barca. La percezione di Nick cambia, diventando inquietante. La navigazione in acque greche inizia dopo la tempesta, incontrando delfini. Emergono difficoltà passate e proposte estreme. L’arrivo in isole greche segna l’ingresso in territorio storico. Si manifestano vicende personali, traumi e ricerca di perdono. Si naviga in zone di traffici illeciti. Si attraversa il Canale di Corinto, toccando luoghi storici come Lepanto. La regione del Mediterraneo orientale mostra l’influenza del passato sul presente, con instabilità politica e conflitti. Le città mostrano convivenza difficile e intolleranza. La storia della comunità ebraica a Rodi evidenzia la persecuzione. Cipro riflette divisioni simili. L’intreccio tra religione e identità nazionale è evidente. Avvicinandosi alla Terra Santa, le questioni diventano più complesse, con ragioni politiche, etniche e religiose. L’ingresso in Israele è segnato da controlli di sicurezza. La popolazione è varia, frutto di immigrazioni. Coesistono diversi gruppi ebraici e minoranze arabe. La storia del paese è legata al sionismo e al conflitto con le popolazioni arabe. I tentativi di pace sono falliti. La vita quotidiana riflette la tensione, con presenza militare e diffidenza. Si arriva a Jaffa e si incontrano Isacco Mayer e sua moglie, che discutono della situazione e dei pericoli. Isacco si preoccupa per il passaggio a Ramla. La mattina dopo, Nicola non si unisce al gruppo; si scopre che ha rubato denaro. Viene visto come ingannatore. Il gruppo si dirige verso Ramla, avvertito della pericolosità. A Ramla, un membro provoca gli abitanti, scatenando un’aggressione. Si rifugiano e chiamano Isacco, che li porta a casa sua a Tel Aviv. A casa Mayer si incontra la figlia Gabi, segnata dalla guerra. Si discute del costo umano del conflitto. Isacco sa della vera natura di Nicola. Lasciata Tel Aviv, si riprende il cammino. Enzo resta con i Mayer per curarsi. Max soffre per l’acqua contaminata da Nicola. Il percorso attraversa aree storiche di conflitto. Si incontrano scout armati. Ci si perde cercando un kibbutz. In un vallone isolato, si incontra un beduino che mostra la tomba del figlio ucciso, rivelando la sofferenza personale. Si raggiunge il kibbutz. Si giunge in vista di Gerusalemme. Si scopre un articolo online di Nicola che diffama il gruppo. Le affermazioni generano indignazione. Cesare decide di perdonare Nicola, affermando che la fede offre protezione. Il perdono viene offerto senza odio. Lungo la strada per la città, si incontrano Enzo e Gabi, ora insieme. Enzo informa che Nicola è nei Territori Palestinesi e non tornerà. Nonostante l’inganno, si riconosce l’influenza di Nicola sul viaggio. L’avvicinamento alle mura di Gerusalemme suscita emozione. Si riflette sul senso del sacro e sulla possibilità di visitare luoghi santi, pregando per la concordia. Si considera il valore del messaggio di pace. Si afferma che il male è uno stato d’animo. Arrivando alla Porta Nuova, si prega per la pace. L’ingresso nella Città Santa avviene dopo un abbraccio finale.Riassunto Lungo
1. La rotta dei pellegrini moderni
Un lungo viaggio di pellegrinaggio da Roma a Gerusalemme viene intrapreso, combinando cammino e navigazione. Il progetto si ispira agli itinerari storici dei pellegrini medievali, riprendendo l’esperienza di precedenti cammini. La preparazione richiede una pianificazione dettagliata, definendo il percorso, le tappe e la logistica per alloggi ed equipaggiamento. Questa fase iniziale è cruciale per affrontare le sfide che il viaggio presenterà. L’idea è rivivere l’esperienza autentica dei viaggiatori del passato.Il Cammino a Piedi in Italia
Il tratto a piedi dall’Italia parte da Roma. Il percorso segue in parte la storica Via Appia, ma include anche deviazioni significative verso i monti d’Abruzzo e il Regio Tratturo. Questa scelta arricchisce l’esperienza del cammino, attraversando paesaggi diversi e antiche vie di comunicazione. Si prosegue poi fino a raggiungere Benevento, punto di snodo importante. Da qui, il viaggio a piedi continua fino a Brindisi, il porto di partenza per la traversata marittima. Questa parte a piedi dura circa quattro settimane, rappresentando una prima intensa fase del pellegrinaggio.La Traversata Marittima e le Difficoltà
La traversata marittima verso la Terra Santa è prevista su una barca a vela essenziale, il Gargantua. La barca è condotta da un amico, figura chiave per questa parte del viaggio. Questa fase presenta subito difficoltà concrete, come la decisione di partire con mare agitato nonostante le condizioni avverse. L’inesperienza di alcuni membri dell’equipaggio aggiunge un ulteriore elemento di complessità e rischio. Il viaggio in mare rappresenta anche un cambiamento personale profondo per uno dei partecipanti, che decide di lasciare una vita di routine per affrontare questa avventura prima di dedicarsi alla famiglia. La fase di preparazione alla partenza via mare include la gestione di aspetti pratici e sfide inattese, come le critiche ricevute sui social network riguardo la natura del pellegrinaggio intrapreso. Affrontare queste reazioni negative diventa parte integrante dell’esperienza.Il Senso del Viaggio
Nonostante le difficoltà incontrate lungo il percorso, sia a terra che in mare, e le reazioni negative esterne, l’obiettivo centrale del viaggio rimane immutato. Si cerca l’esperienza fisica e interiore profonda che un pellegrinaggio comporta. Il viaggio è vissuto in modo autentico, cercando di avvicinarsi all’esperienza dei pellegrini del passato. Ogni passo e ogni miglio percorso contribuiscono a questa ricerca personale. L’intero percorso è un’occasione di crescita e riflessione.Se il capitolo descrive una pianificazione dettagliata, deviazioni moderne, una barca privata e le critiche sui social media, in che senso si può parlare di ‘esperienza autentica dei viaggiatori del passato’?
Il capitolo afferma di voler rivivere l’esperienza autentica dei pellegrini medievali, ma descrive un viaggio con elementi marcatamente moderni e sfide contemporanee. Questa apparente contraddizione solleva interrogativi sulla natura dell’autenticità ricercata e su come essa si concili con la realtà del viaggio odierno. Per approfondire questa tematica, sarebbe utile esplorare la storia del pellegrinaggio medievale, studiando le motivazioni, le rotte e le difficoltà affrontate dai viaggiatori dell’epoca, magari leggendo storici del pellegrinaggio medievale. Parallelamente, un confronto con le moderne forme di viaggio e la ricerca di autenticità nel turismo contemporaneo, magari attraverso l’analisi di sociologi del turismo, potrebbe fornire un contesto più ampio per comprendere le differenze e le continuità tra le esperienze passate e presenti.2. Il Cammino tra Paura e Simboli
Il percorso verso Gerusalemme si snoda tra antiche vestigia e presenta subito la consapevolezza del rischio. La destinazione è una zona di conflitto dove si verificano scontri armati, una realtà che genera timore. Questo timore viene affrontato con prudenza, adottando misure di sicurezza precise. Si segue rigorosamente una tabella di marcia dettagliata in un documento chiamato “Garibaldi” e si portano strumenti di difesa come spray al peperoncino e una scacciacani, utili ad esempio contro i cani randagi. Il viaggio è una sfida non solo fisica, ma anche psicologica. Si manifestano paure legate all’ignoto, come il camminare nel Sud Italia, e si affrontano i pregiudizi. Il terzo giorno di cammino si rivela un momento critico, in cui si superano i dubbi e le tentazioni di abbandonare.Il simbolo della pace
Un elemento centrale del viaggio è una bandiera con una colomba bianca, chiamata Sveva. Questo vessillo accompagna costantemente il cammino, simboleggiando l’intenzione pacifica del viaggio e rappresentando l’obiettivo finale da raggiungere. La bandiera Sveva ha anche una funzione concreta: serve da motivazione nei momenti di maggiore difficoltà, ricordando il senso profondo del percorso intrapreso. È un punto di riferimento visibile che incarna le speranze e le ragioni del viaggio.Riflessioni sul conflitto
Durante il percorso, emergono riflessioni sul complesso conflitto israelo-palestinese. Si considera la complessità della situazione, segnata da una lunga storia di violenza reciproca, e la difficoltà di schierarsi in modo netto. Si osserva come l’antipatia verso gli ebrei possa talvolta trasformarsi in una critica verso lo Stato di Israele, spesso basata su vecchi e radicati pregiudizi. La storia di una comunità di reduci di guerra, inclusi ebrei che in seguito emigrarono in Israele, offre una prospettiva personale e diretta sulle dinamiche di questo conflitto.Le sfide interiori
Il viaggio espone anche vulnerabilità personali inaspettate. Emozioni come la gelosia e la tentazione possono manifestarsi, portando a riflettere sulla fiducia nelle relazioni a distanza messe alla prova dalle circostanze del cammino. La strada non richiede solo forza fisica, ma anche una notevole resilienza interiore e la capacità di sopportare le difficoltà che si presentano giorno dopo giorno.Se il viaggio è mosso da ‘intenzione pacifica’ e simboleggiato da una bandiera di pace, perché richiede spray al peperoncino e scacciacani in una zona di conflitto?
Il capitolo, pur enfatizzando l’intenzione pacifica con il simbolo della bandiera, descrive un viaggio che richiede esplicitamente strumenti di difesa e rigide misure di sicurezza. Questa apparente contraddizione tra il simbolo della pace e la necessità di armarsi per affrontare il percorso solleva interrogativi sulla natura stessa del viaggio e sulla coerenza tra intenti dichiarati e azioni pratiche. Per gettare luce su questo aspetto, sarebbe utile esplorare studi sulla teoria e pratica della nonviolenza in contesti di conflitto, o analizzare testi che affrontano il rapporto tra etica e sicurezza personale in aree a rischio. Approfondire autori che hanno scritto sulla resistenza civile o sulla gestione del rischio in zone instabili potrebbe fornire prospettive utili.3. Il mondo in scala uno a uno
Il cammino si snoda tra montagne e valli, attraversando l’Abruzzo, il Lazio e il Molise. Lungo la via, si affrontano condizioni difficili, come il freddo intenso, la presenza di neve e sentieri che a tratti si presentano impervi o mancano di segnaletica chiara. La discesa da Filettino verso Canistro, in particolare, si rivela impegnativa, con tratti coperti da neve alta e ghiaccio che rallentano il passo e aumentano il rischio. Questa terra porta i segni di una storia segnata dal dolore, ricordando eventi drammatici come il terremoto del 1915 e le violenze subite durante la Seconda Guerra Mondiale.Le Comunità e la Diffidenza
Attraversando i paesi, si notano i segni dello spopolamento e dell’emigrazione, una tendenza che ha portato molte persone lontano, specialmente verso il Canada. Le comunità locali mostrano una certa diffidenza nei confronti degli estranei che passano. A Trasacco, emergono in modo evidente le preoccupazioni e i pregiudizi legati alla crescente presenza di immigrati, in particolare quelli di origine marocchina. Vengono visti come una minaccia alla cultura e alla coesione sociale, percepiti come un gruppo che tende a isolarsi, spesso a causa di una conoscenza superficiale delle diverse realtà del mondo islamico e di stereotipi diffusi.L’Antico Tratturo e la Tradizione
Il percorso segue in alcuni tratti l’antica via della transumanza, il Regio Tratturo. Sebbene sia un cammino carico di storia e con un potenziale turistico, in diversi punti si presenta abbandonato o difficile da percorrere, come il sentiero invaso dalla vegetazione che porta al santuario di Castelpetroso. Lungo il Tratturo, si incontrano ancora greggi di pecore accompagnate da pastori e cani maremmani, una testimonianza viva di un uso tradizionale che continua a esistere, pur convivendo con metodi moderni come il trasporto degli animali su camion.Incontri con gli Animali
Lungo il cammino, si verificano diversi incontri con animali che fanno parte del paesaggio. Ci sono animali selvatici, come i cinghiali, e cani. Alcuni cani si dimostrano amichevoli, come un cane di nome Marley, mentre altri rappresentano un pericolo concreto, come un Rottweiler aggressivo incontrato vicino a un deposito di rottami. Questi ultimi richiedono molta attenzione e cautela per poter proseguire in sicurezza.L’Arrivo di Ivan
L’arrivo di un nuovo compagno di viaggio, Ivan, aggiunge un’ulteriore dimensione all’esperienza umana. Nonostante la sua preparazione per il viaggio appaia eccentrica e inadeguata, con uno zaino eccessivamente pesante e scarpe non adatte al cammino, Ivan porta con sé un bagaglio di storie personali intense. Racconta esperienze di dolore profondo, tradimento e violenza subita. Le sue riflessioni sul mondo del lavoro, sulla struttura della società e sul marcato divario tra le diverse classi sociali, spesso basate sulla sua diretta esperienza lavorativa in una raffineria, offrono uno sguardo critico e disincantato sulla realtà economica e sociale.Il Senso del Cammino
Il cammino si presenta come una scelta consapevole, un’alternativa netta a una vita sedentaria e a un atteggiamento di rassegnazione. Questa rassegnazione è rappresentata dall’idea del “quieto vivere” e dal sentirsi “ormai” vecchi o semplicemente arresi alle circostanze della vita. L’esperienza fisica della fatica, unita alla meraviglia che si incontra lungo il percorso, viene messa in contrasto con la comodità e la mancanza di stimoli che spesso caratterizzano la vita moderna. Il mondo, con tutte le sue difficoltà e la sua complessità, è visto come il vero e unico “campo da gioco”. Nonostante le sfide incontrate e le storie di sofferenza ascoltate, l’idea del futuro come “la matta pijatutto” lascia aperta una prospettiva che può essere interpretata come di speranza o semplicemente di imprevedibilità.Ma davvero basta un singolo gesto per scatenare la furia di un’intera città, o il capitolo non sta forse semplificando un po’ troppo le complesse dinamiche di un luogo come Ramla?
Il capitolo descrive l’incidente di Ramla come una reazione diretta e immediata a un gesto provocatorio. Questa narrazione, sebbene efficace nel descrivere l’evento, rischia di ignorare o minimizzare il contesto più ampio di tensioni storiche, sociali ed economiche che caratterizzano città miste e aree di conflitto. Attribuire la violenza unicamente a un singolo atto e alla reazione generica degli “abitanti” potrebbe non rendere giustizia alla complessità della situazione, incluse le dinamiche interne alla popolazione locale o l’influenza di gruppi specifici, come quelli criminali menzionati in precedenza. Per una comprensione più profonda, sarebbe utile esplorare studi sulla sociologia dei conflitti urbani, l’analisi delle dinamiche interetniche in contesti tesi e le ricerche sulle specifiche condizioni socio-politiche di città come Ramla. Autori che si occupano di studi sul conflitto israelo-palestinese o di sociologia urbana in aree di crisi possono offrire spunti cruciali.14. Alle Porte di Gerusalemme: La Forza del Perdono
Si giunge in vista di Gerusalemme. In questo momento, viene scoperto un articolo online scritto da Nicola, che si presenta come educatore in un campo profughi palestinese. Nell’articolo, Nicola afferma di aver pagato il viaggio lavorando su uno yacht. Accusa inoltre il gruppo di essere razzista, sostenitore di propaganda sionista e cattolica, di avergli fatto pressione per rinunciare alla sua fede e di avergli rubato le medicine.La reazione del gruppo e il perdono
Queste affermazioni generano una forte indignazione nel gruppo, che considera l’azione diffamatoria e ingiusta. Nonostante la gravità delle accuse, Cesare prende la decisione di perdonare Nicola. Dichiara che la fede in Dio offre una protezione superiore e che chi si affida alla Buona Novella è al sicuro dal male. Il perdono viene offerto senza provare odio, ma solo un sentimento di pena per l’autore dell’articolo.Incontri lungo la strada
Lungo la strada che conduce verso la città, il gruppo incontra Enzo e Gabi. I due sono insieme e si scopre che Enzo è completamente guarito. Gabi porta i saluti dei suoi genitori al gruppo. Enzo informa che Nicola è entrato nei Territori Palestinesi e non farà ritorno. Nonostante l’inganno e le difficoltà causate da Nicola, si riconosce che la sua presenza e le sue azioni hanno comunque influenzato il corso del viaggio intrapreso dal gruppo.L’avvicinamento a Gerusalemme
L’avvicinamento alle antiche mura di Gerusalemme suscita un’intensa emozione in tutti. Si riflette profondamente sul senso del sacro che pervade questi luoghi e sulla straordinaria possibilità di visitare siti santi di importanza mondiale. Tra questi, si pensano al Santo Sepolcro, al Muro del Pianto e alla moschea di Al Aqsa. Si prega intensamente per la concordia e la pace tra le diverse fedi che convivono nella città. Si considera il valore universale del messaggio di pace portato da Gesù. Si comprende che il male non è incarnato in una persona specifica, ma è piuttosto uno stato d’animo interiore che cerca di giustificare la sofferenza nel mondo.L’ingresso nella Città Santa
Arrivando finalmente alla Porta Nuova, si eleva una preghiera collettiva per la pace di Gerusalemme. L’ingresso nella Città Santa, tanto atteso e carico di significato, avviene dopo un ultimo, caloroso abbraccio tra tutti i membri del gruppo, un gesto che suggella il loro legame prima di varcare la soglia di questo luogo sacro.Il perdono, così come descritto nel capitolo, non rischia di apparire come una fuga dalle responsabilità o dalla necessità di affrontare la verità delle accuse?
Il capitolo presenta la decisione di perdonare Nicola come un atto di fede immediato, quasi automatico, basato sulla convinzione che la fede stessa offra protezione dalle malevolenze esterne. Tuttavia, non viene esplorato a fondo il processo che porta a questa decisione, né viene affrontata la potenziale veridicità o le motivazioni dietro le gravi accuse mosse da Nicola (razzismo, furto, pressione sulla fede). Questa mancanza di indagine o confronto rende il perdono un gesto unilaterale che non sembra richiedere né comprensione delle ragioni dell’accusatore, né un esame di coscienza da parte degli accusati. Per comprendere meglio le dinamiche in gioco, sarebbe utile approfondire la psicologia del conflitto, l’etica del perdono nelle sue diverse sfaccettature (non solo teologiche ma anche laiche), e la sociologia dei gruppi per analizzare come le dinamiche interne influenzino la reazione a critiche esterne, specialmente quando queste toccano temi sensibili come l’identità del gruppo.Abbiamo riassunto il possibile
Se vuoi saperne di più, devi leggere il libro originale
Compra il libro[sc name=”1″][/sc] [sc name=”2″][/sc] [sc name=”3″][/sc] [sc name=”4″][/sc] [sc name=”5″][/sc] [sc name=”6″][/sc] [sc name=”7″][/sc] [sc name=”8″][/sc] [sc name=”9″][/sc] [sc name=”10″][/sc]

