Informazioni
“Il diavolo” di Tolstoj Lev N. è un romanzo russo che scava nelle profondità più oscure dell’animo umano, raccontando la storia di Evgenij Irtenev, un giovane che eredita una tenuta e cerca di rimettere in sesto la sua vita, trovando apparentemente la felicità nel matrimonio con la dolce Liza. Tuttavia, la trama di Tolstoj prende una piega inquietante quando il passato bussa alla porta sotto forma di Stepanida, una contadina con cui Evgenij aveva avuto una relazione. La sua presenza riaccende un desiderio proibito e incontrollabile che diventa un’ossessione divorante. Il libro esplora il terribile conflitto interiore di Evgenij, combattuto tra l’amore per la moglie, il senso del dovere e la forza primordiale di una passione che non riesce a domare. Ambientato tra la campagna russa e un breve, inutile tentativo di fuga in Crimea, il romanzo dipinge il ritratto di un uomo trascinato verso l’abisso dalla tentazione, mostrando come anche in una vita apparentemente serena possa annidarsi una follia latente che porta a conseguenze estreme e tragiche. È un’indagine potente e spietata sulla natura del desiderio e sul suo potere distruttivo.Riassunto Breve
Evgenij Irtenev eredita una tenuta con debiti e, mentre cerca di risanarla, cede al desiderio fisico con una contadina, Stepanida. Questa relazione è considerata senza importanza fino al matrimonio con Liza Annenskaja, una donna mite e innamorata. Il matrimonio è felice, nonostante problemi economici e la perdita di un figlio. Liza è una moglie devota. La serenità viene turbata quando Stepanida viene assunta come domestica. La presenza di Stepanida riaccende in Evgenij una passione inconfessabile. Lotta contro questo desiderio, consapevole del pericolo per il matrimonio e la reputazione. Nonostante i tentativi di allontanare Stepanida e reprimere gli impulsi, l’attrazione diventa ossessione. Evgenij cerca incontri casuali, immaginando trasgressioni. Un incidente di Liza, incinta, aumenta la preoccupazione. Mentre Liza convalesce, Evgenij è tormentato dal conflitto tra desiderio proibito e amore per la moglie. Evgenij vive una condizione di apparente serenità ma è tormentato dal segreto desiderio per Stepanida. Questo desiderio genera colpa e vergogna. Confidandosi con lo zio, rivela l’ossessione e il terrore di cedere. Lo zio suggerisce un viaggio in Crimea. La partenza sembra allontanare il tormento. La nuova esperienza, la nascita della figlia e l’impegno nella comunità distraggono Evgenij, facendolo sentire un uomo nuovo. Tuttavia, il ritorno alla vita di sempre riaccende la passione proibita. Un incontro casuale con Stepanida risveglia la fiamma. La lotta interiore si intensifica. Evgenij si sente incapace di resistere. Ossessionato dal desiderio e tormentato dal conflitto, sprofonda nella disperazione. Vede tre vie d’uscita: eliminare la moglie, eliminare l’oggetto del desiderio, o annientare se stesso. In un momento di cupa risoluzione, Evgenij sceglie l’ultima via, ponendo fine alla sua esistenza con un colpo di pistola. Il gesto estremo lascia sgomenti i familiari, le ragioni profonde rimangono avvolte nel mistero. Evgenij si trova di fronte a una decisione estrema: uccidere la moglie o Stepanida, poiché la situazione è insostenibile. Inizialmente medita l’omicidio, armandosi di pistola. Emerge un conflitto interiore, che porta a pregare e invocare aiuto divino, riconoscendo l’avversione per il male e l’incapacità di resistere da solo. Nonostante la preghiera, cerca una via di fuga nella riflessione, uscendo per una passeggiata. Questo tentativo fallisce quando i passi conducono verso la fattoria dove si trova Stepanida. La vista di Stepanida al lavoro riaccende una passione incontrollabile e la consapevolezza della relazione clandestina. La lotta interiore si intensifica. Il ricordo della preghiera svanisce di fronte all’attrazione. L’ossessione di un incontro segreto assale Evgenij. In un culmine di delirio, percepisce una forza demoniaca che lo possiede, identificando Stepanida come la personificazione del male. Sotto questo impulso irrazionale, spara ripetutamente a Stepanida, uccidendola. Subito dopo l’omicidio, confessa la volontà di uccidere, rifiutando la versione dell’incidente e chiedendo l’intervento delle autorità. Tornato a casa, si isola dalla moglie, preannunciando la rivelazione. L’arresto avviene il giorno seguente, seguito dal processo in cui viene riconosciuta una temporanea infermità mentale. La condanna è una penitenza ecclesiastica, scontata in parte in carcere e in parte in monastero. Questo percorso si conclude con il ritorno di Evgenij a casa, segnato dall’alcolismo e dalla perdita di volontà. Si riflette sulla natura della sanità mentale di Evgenij, suggerendo che il gesto estremo possa rispecchiare una forma di follia latente e universale, presente in chi giudica senza riconoscere le proprie oscurità.
1. Il Ritorno del Desiderio
Evgenij Irtenev, giovane ed energico, eredita una tenuta in campagna, ma si ritrova sommerso dai debiti. Decide di risanare l’azienda, ma ben presto sente il bisogno di appagare i suoi desideri fisici. Inizia così una relazione con Stepanida, una contadina del luogo, pensando che sia solo un’avventura passeggera. La vita di Evgenij cambia quando incontra Liza Annenskaja, una donna dolce e innamorata, che decide di sposare. Il matrimonio è felice, nonostante i problemi economici e la perdita del loro primo figlio. Liza è una moglie devota, ma la loro serenità viene messa a dura prova quando Stepanida torna inaspettatamente, assunta come domestica. La sua presenza risveglia in Evgenij una passione che credeva dimenticata. Lui cerca di combattere questo desiderio, sapendo che potrebbe distruggere il suo matrimonio. Prova ad allontanare Stepanida, a reprimere i suoi impulsi, ma l’attrazione diventa ossessione. Evgenij si ritrova a desiderare incontri segreti, immaginando momenti di passione. Un incidente di Liza, di nuovo incinta, lo preoccupa ulteriormente. Mentre Liza si riprende, Evgenij è combattuto tra il desiderio per Stepanida e l’amore per sua moglie, una tentazione costante che minaccia la sua vita.
2. Il peso della tentazione e la via di fuga
Evgenij Irtenev, nonostante l’amore della moglie Liza e una vita apparentemente serena, è divorato da un segreto. Un’antica passione per la contadina Stepanida riemerge, tormentandolo con un desiderio che lo fa sentire in colpa e pieno di vergogna. La confesssione di questa ossessione allo zio porta un consiglio: un viaggio in Crimea come cura. Inizialmente, la Crimea sembra la soluzione. Lontano da casa, Evgenij si immerge in una nuova vita. La nascita di una figlia e il suo impegno nella comunità locale lo trasformano, allontanando l’ombra del passato.Ma il ritorno è una trappola. Un incontro casuale con Stepanida riaccende la fiamma proibita, e la lotta interiore di Evgenij si fa disperata. Questa forza oscura lo domina, incapace di resistere. Il desiderio e il conflitto tra la famiglia e la passione incontrollabile lo spingono sull’orlo della follia. Tre vie d’uscita gli si parano davanti: la moglie, l’oggetto del suo desiderio, se stesso. Sceglie l’ultima, con un colpo di pistola. Un gesto estremo, incomprensibile per chi resta, avvolto nel mistero delle profondità dell’animo umano.
3. L’Impulso Fatale
Evgenij Irtenev è schiacciato da un peso insopportabile: deve scegliere se uccidere la moglie o Stepanida. Inizia a immaginare l’omicidio, prende una pistola, ma subito si ferma, sconvolto. Prega, chiede aiuto a Dio, perché sente di non poter resistere da solo al male. Nonostante la preghiera, cerca di calmarsi, esce a camminare. Ma i suoi passi lo portano verso la fattoria, dove sa di trovare Stepanida. La vede lavorare nei campi, e la passione lo travolge di nuovo. Capisce che non può sfuggire a quel legame. La preghiera è dimenticata, sostituita dal desiderio di un incontro segreto. Evgenij si sente posseduto da una forza oscura, che lo spinge verso Stepanida, vista ora come l’incarnazione del male. In preda a questa follia, le spara più volte, uccidendola. Confessa subito di averlo fatto di proposito, non vuole che si pensi a un incidente. Chiede che chiamino le autorità. Torna a casa, si chiude in sé stesso, lontano dalla moglie, aspettando che la verità venga a galla. Viene arrestato il giorno dopo. Al processo, lo riconoscono incapace di intendere e di volere in quel momento. Viene condannato a una penitenza, in parte in carcere, in parte in un monastero. Quando torna a casa, è un uomo distrutto, dedito all’alcol e senza più forza di vivere. Il suo gesto estremo, forse, non è altro che una follia nascosta, che si rivela in un momento di crisi, una follia che, in fondo, potrebbe essere in ognuno di noi.
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