1. La Battaglia per la Parola Viva
La ricerca di uno stile che porti la lingua parlata nella scrittura è una necessità. Questo serve a combattere la decadenza, vista da Louis-Ferdinand Céline come il prevalere dello stile accademico di Amyot sulla lingua viva che Rabelais cercava. È una battaglia per una parola che sia vitale, capace di emozionare e rompere con la rigidità accademica. Scrivere, in questo senso, significa rendere la prosa sensibile, tesa, precisa, iniettando il ritmo e la poesia del parlato. È una lotta per far stare la parola viva sulla carta, che altrimenti è come una pietra tombale. Questo sforzo non è estetismo, ma serve a sottrarre l’uomo alla modernità che lo rende angosciato e gli fa perdere il gusto per il favoloso, celebrando solo l’esatto e il misurabile.La vita come fonte dello stile
La vita trepida nelle pagine grazie a una parola liberata dalla piattezza. Non c’è disperazione, ma ribellione e amore che alimentano questa vitalità. L’odio o l’urlo non cantano la disperazione ma smuovono l’emozione, come la sensualità o i rumori della strada. Lo stile serve a ridare senso a un mondo segnato dalla guerra e dalla caduta dei valori. L’emozione nasce dallo stile, non il contrario, e trae energia dall’esperienza personale. I romanzi di Céline sono autobiografici, ma non in modo didascalico o naturalistico. L’esperienza è una “lanterna cieca” utile solo a chi la porta, ma alimenta il “flusso di vita” che solo il linguaggio può trasmettere e a cui lo scrittore dà forma. Lo stile nasce dalla vita stessa, in particolare dalla “maledizione dei tempi moderni”, che va vissuta in profondità per non restare un esercizio intellettuale.La “piccola musica” e la leggerezza dello stile
Anche i pamphlet antisemiti sono visti come un grido d’amore per la Francia, una “danza macabra” che diverte nella solitudine. La preoccupazione principale di Céline non sono le idee, ma la “piccola musica” dello stile. Morale e ideologia si esprimono attraverso lo stile, non le idee astratte che portano all’ipocrisia. La morale è mettere in relazione emozioni, corpi e parole. La grande scommessa è dare forma, dare stile, non codificare. Questo porta leggerezza agli uomini resi pesanti dalla modernità – auto, alcool, ambizione, politica. Questa pesantezza rende gli uomini infermi e inaffidabili.È davvero possibile separare la “piccola musica” dello stile dalle idee, anche le più abbiette, che quello stile veicola?
Il capitolo, nel porre l’accento quasi esclusivamente sullo stile come veicolo di emozione e “leggerezza”, e nel minimizzare la portata delle idee esplicite (fino a definire i pamphlet antisemiti una “danza macabra” o un “grido d’amore”), presenta una visione parziale e controversa del rapporto tra forma e contenuto nell’opera letteraria. La tesi che la morale si esprima solo attraverso la relazione tra emozioni, corpi e parole, e non attraverso le idee astratte (che porterebbero all’ipocrisia), rischia di sottovalutare l’impatto e la responsabilità delle affermazioni dirette e ideologiche contenute in un testo. Per una comprensione più completa, è fondamentale confrontarsi con le teorie della critica letteraria che analizzano l’interazione complessa tra estetica ed etica, e con autori che hanno affrontato il tema della responsabilità dell’artista e del rapporto tra arte e morale, come Adorno o Sartre.2. La Fatica dello Stile e il Peso degli Uomini
La pubblicazione di un nuovo libro nasce spesso da una necessità economica, specialmente dopo anni difficili. Quest’opera affronta eventi noti della storia francese, come le figure di Pétain e Laval e il periodo di Sigmaringen. Scrivere richiede uno sforzo enorme, soprattutto per affinare lo stile, che è un elemento fondamentale. Cambiare o migliorare lo stile è un processo continuo e difficile, che richiede un lavoro nascosto, come quello che avviene nella stiva di una nave, per far sembrare tutto leggero e naturale al lettore. La letteratura, in fondo, è fatta di stile, capace di dare forma alla materia che descrive, proprio come un pittore usa il suo stile per rappresentare il mondo.L’importanza dell’oggetto
L’interesse principale nella scrittura non dovrebbe essere rivolto all’autore, alla sua personalità o alla sua vita. Ciò che conta davvero è l’oggetto trattato, la “cosa in sé”. Questo modo di vedere le cose non è molto apprezzato oggi, in un’epoca che dà grande valore alla personalità e ai beni materiali. Cercare un certo isolamento pubblico e persino l’ostilità è stato un modo per evitare la popolarità e la vanità. Questo distacco ha permesso di concentrarsi pienamente sull’oggetto della scrittura, senza distrazioni.Le ragioni dietro le scelte
Le posizioni politiche sostenute, come il pacifismo e l’opposizione alla guerra, affondano le radici nell’esperienza diretta, in particolare nell’essere un veterano mutilato della Prima Guerra Mondiale. L’atteggiamento contro la guerra era profondo e sentito. L’antisemitismo era legato alla convinzione che certi gruppi spingessero verso i conflitti armati. L’esercito tedesco veniva percepito come una forza capace di mantenere l’ordine e la stabilità in Europa, e questo poteva essere utile anche per la Francia, per esempio nel preservare le sue colonie.Azioni non dettate da interessi
Le azioni intraprese non sono state mosse da interessi personali o dall’appartenenza a qualche partito politico. Alla base di tutto c’era un forte desiderio di pace e un atteggiamento profondamente indipendente. Essere a Sigmaringen, ad esempio, non fu una scelta politica ma una fuga necessaria per mettersi in salvo ed evitare di essere ucciso. Le decisioni prese in momenti cruciali sono state viste come sacrifici, fatte per un ideale o per necessità, non per ottenere vantaggi personali.Uno sguardo sugli uomini
Gli uomini, in generale, sono percepiti come esseri pesanti e poco svegli, spesso anche cattivi e stupidi. Questa visione negativa si accentua quando si credono particolarmente furbi. Esiste, tuttavia, una conoscenza delle cose belle e delle sfumature più delicate della vita. Questa comprensione della finezza e della bellezza appartiene però a una sfera molto intima e privata, non è qualcosa di condiviso o evidente nella massa.Ma come si concilia la presunta ‘fuga necessaria’ a Sigmaringen con le posizioni politiche espresse, come l’antisemitismo e la visione positiva dell’esercito tedesco?
Il capitolo, nel tentativo di giustificare certe scelte, scivola su una contraddizione logica: come si può sostenere che la presenza a Sigmaringen fosse una mera ‘fuga necessaria’ o un ‘sacrificio per un ideale’, quando si professano contemporaneamente posizioni politiche così marcate come l’antisemitismo e una visione sorprendentemente benevola dell’esercito tedesco occupante? Affermare la non politicità di azioni compiute nel cuore del collaborazionismo in esilio, dopo aver esposto le proprie convinzioni, suona come una comoda amnesia. Per districarsi in questo groviglio e comprendere la vera natura delle scelte in tempi estremi, è indispensabile studiare a fondo la storia di quel periodo, la Francia di Vichy, il significato di Sigmaringen. Approfondire gli studi di storici come Paxton o Jackson, e le analisi sul rapporto tra individuo e potere in autori come Arendt, può fornire gli strumenti critici necessari.3. L’Intuizione del Cane Guida e la Pesantezza Umana
Scrivere il libro Viaggio al termine della notte doveva servire solo a guadagnare un po’ di soldi, senza cercare fama. L’autore sperava in un piccolo successo, giusto per pagare l’affitto e continuare la sua vita da medico più tranquillo. Invece, il libro ha creato molti problemi, rendendo la vita da medico impossibile. Le complicazioni sono cresciute, arrivando fino a questioni politiche che hanno causato una persecuzione. Questa serie di guai enormi è stata del tutto imprevista e il suo impatto così grande sorprende ancora oggi.L’Intuizione Contro la Violenza
L’autore non si sente una persona violenta. Dice che i suoi libri, anche se sembrano aggressivi ad alcuni, erano in realtà contro la violenza. Volevano mostrare perché la guerra e la violenza accadono e quali conseguenze portano. La storia ha dimostrato che aveva ragione su queste denunce, ma le persone non lo hanno riconosciuto. Lo stile che alcuni trovano violento è invece un’intuizione speciale. È come una cagna guida in una squadra di cani da slitta che sente il pericolo di un crepaccio nascosto sotto la neve prima che gli altri lo vedano. Questa capacità di capire e percepire cose che gli altri non colgono viene chiamata “raffinatezza”.
Le Radici della Raffinatezza
Questa “raffinatezza” speciale non deriva tanto dal luogo di nascita, il Passage Choiseul, anche se crescere lì ha lasciato un segno. Quel posto era un mix di fine di vecchie usanze e la presenza di persone di classi sociali più alte. La sua sensibilità e capacità di intuizione vengono invece di più dall’ambiente familiare. La famiglia era legata al mondo delle lettere e a mestieri d’arte che richiedono grande attenzione e cura, come il restauro di pizzi antichi. Questo tipo di ambiente ha formato la sua visione del mondo e la sua capacità di notare dettagli che sfuggono ad altri.
Luoghi: Nobiltà e Volgarità
Quando si parla dei diversi luoghi, si vede una differenza netta. C’è una specie di “nobiltà” nella prigione, vista come un posto dove si soffre in modo importante e significativo. Al contrario, le fiere sono considerate volgari, luoghi di divertimento confuso e senza valore profondo. Anche il castello di Sigmaringen viene descritto, notando la sua struttura sociale che ricordava il Medioevo, con distinzioni molto chiare tra chi comandava (i ministri) e chi collaborava.
La Pesantezza dello Spirito Umano
Un’idea importante che emerge è la “pesantezza” dello spirito umano. Le persone mancano di leggerezza. Questa mancanza di leggerezza è peggiorata da cose moderne come l’alcool e il desiderio sfrenato di successo (l’ambizione). Questa pesantezza rende le persone malate dentro, invidiose di chi è più leggero. Le porta a fare cose estreme, anche violente, diventando incontrollabili come martelli impazziti. Invece di cercare di essere più leggeri, aggiungono peso alla loro vita.
È davvero la sofferenza l’unica via per sfuggire alla banalità borghese e produrre “vera letteratura”?
Il capitolo lega in modo molto stretto l’autenticità della scrittura a un’esperienza di vita dolorosa, fatta di rovina, persecuzione o morte, presentandola come l’unico antidoto alla mediocrità. Questa visione, per quanto suggestiva, rischia di essere riduttiva e di escludere altre fonti di ispirazione o altre forme di profondità narrativa. Per ampliare la prospettiva, sarebbe utile confrontarsi con studi sulla creatività che non la confinano necessariamente al trauma, e leggere autori che hanno saputo esplorare la condizione umana e sfuggire alla banalità attraverso l’immaginazione, l’osservazione acuta del quotidiano o la riflessione filosofica, senza necessariamente aver vissuto esperienze estreme.5. Il Lavoro, lo Stile e la Condizione Umana
L’individuo si definisce un lavoratore, contrapponendosi a chi non opera. L’attenzione si concentra sull’oggetto prodotto, non sulla vita o sulle caratteristiche personali del suo creatore. Le biografie romanzate non presentano interesse. Il sentimento predominante è il lavoro. Si adotta un metodo basato sulla rifinitura massima dell’oggetto. La civiltà attuale è criticata per la sua fretta, che impedisce la creazione di novità durature.Origini e Formazione
La nascita avviene a Courbevoie nel 1894. L’infanzia trascorre nel passage Choiseul, un ambiente illuminato a gas. L’educazione è caratterizzata da punizioni fisiche. La famiglia affronta difficoltà economiche, nutrendosi principalmente di tagliatelle e zuppa di pane per evitare odori che potessero danneggiare i pizzi lavorati dalla madre. La natura viene scoperta tardi, al cimitero e in piazza Louvois. Gli studi si limitano alla licenza media, seguiti da studio autonomo. Prima di diventare medico, svolge numerosi lavori come fattorino e apprendista. La scelta della medicina deriva da una vocazione e ammirazione per la professione, con interesse per la malattia in sé piuttosto che per la sofferenza umana. Guarire un disturbo è considerato piacevole.La Scrittura e lo Stile
Nel campo della scrittura, l’unico elemento di valore è lo stile. Le storie sono ovunque, ma lo stile è raro e posseduto da pochi per generazione. Scrivere richiede un rischio personale, un “mettere la pelle in gioco”. Questo perché la morte è la grande ispiratrice. Gli scrittori che non rischiano sono definiti “gratuiti” e privi di valore.Visione della Vita e dei Sentimenti
Nella vita si sperimenta poca gioia e molta sofferenza. Non si crede in Dio, pur riconoscendo una forma di misticismo. Non ci si interessa al giudizio altrui sugli uomini, ma si presta attenzione alle cose. L’amore è visto come parte della volgarità della vita. Questo è diverso dalla sofferenza (come quella provata in prigione), che è considerata distinta.Riguardo all’Avvenire e all’Umanità
Riguardo all’avvenire, si osserva una misantropia intrinseca all’uomo. Questa misantropia e un desiderio di morte spingono alla guerra. Se gli uomini non volessero la guerra, basterebbe rifiutarsi di parteciparvi. Si preferiscono i costruttori e si detestano i distruttori. L’ultimo pensiero, in caso di morte improvvisa, sarebbe un semplice saluto.Come si può liquidare la complessità della guerra attribuendola unicamente alla misantropia individuale e a un desiderio di morte, ignorando le cause strutturali e suggerendo una soluzione semplicistica come il mero rifiuto di partecipare?
Il capitolo presenta una visione della guerra che, pur cogliendo forse una componente psicologica individuale, ignora le molteplici cause strutturali, economiche, politiche e sociali che storicamente e contemporaneamente alimentano i conflitti. Affermare che la guerra cesserebbe se gli uomini si rifiutassero semplicemente di combattere trascura il ruolo degli stati, delle ideologie, degli interessi economici e delle dinamiche di potere internazionali. Per comprendere meglio la complessità della guerra e della pace, sarebbe utile approfondire gli studi di storia militare, sociologia dei conflitti e relazioni internazionali. Autori come Carl von Clausewitz per la teoria militare, o studiosi di pace e conflitti come Johan Galtung, possono offrire prospettive più articolate.Abbiamo riassunto il possibile
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