1. Una Nascita Inconsueta
Nel 1860, i Button, una famiglia benestante, scelgono una clinica per la nascita del loro primogenito, una decisione che anticipa le future tendenze mediche. Il signor Button, trepidante, immagina già un futuro a Yale per il figlio maschio che spera di avere. La mattina del parto, il dottor Keene, medico di famiglia, esce dalla clinica con un’espressione sconvolta. L’incontro con il signor Button è teso: il dottore liquida l’evento come uno scandalo, rifiutandosi di seguire ulteriormente la famiglia. Il signor Button, confuso e preoccupato, entra nella clinica. Il personale infermieristico reagisce con terrore alla sua richiesta di vedere il figlio. Viene accompagnato nella stanza dei neonati, ma nella culla trova un uomo anziano, di circa settant’anni, e non un bambino. L’uomo si rivolge a lui con voce tremante, chiamandolo “padre” e lamentandosi del trattamento infantile e del latte nel biberon. L’infermiera conferma che quell’anziano è il neonato appena partorito e insiste perché venga portato via. Il signor Button, sconvolto e temendo il giudizio della gente, si precipita in un negozio di abbigliamento per bambini. Di fronte all’evidente inadeguatezza dei vestitini, ripiega su un abito più grande, adatto a un bambino cresciuto. Dopo aver vestito il figlio con quell’abito ridicolo, gli accorcia la lunga barba bianca. Mentre escono dalla clinica, l’anziano neonato chiede quale nome gli verrà dato. Il signor Button, tra l’angoscia e la rassegnazione, pensa al nome “Matusalemme”.2. La Riscoperta della Giovinezza e il Caos a Yale
Il piccolo Benjamin Button, nato con l’aspetto di un anziano, non mostra alcun interesse per i giochi dei bambini. Preferisce di gran lunga i sigari e i libri, crescendo all’ombra dello scandalo, presto dimenticato con l’arrivo della Guerra Civile. Trova un amico nel nonno, mentre a dodici anni inizia a notare qualcosa di strano: sta ringiovanendo. Il padre, dopo avergli concesso di vestirsi come un adulto, lo iscrive a Yale quando ne ha diciotto. All’università, però, nessuno gli crede. Il segretario, pensando sia il padre di uno studente, lo caccia via, e gli studenti lo deridono. Benjamin, ferito nell’orgoglio, giura vendetta: si iscriverà ad Harvard.5. Ambizioni Controcorrente
Nel 1910, Benjamin Button, con l’aspetto di un giovane uomo, inizia la sua avventura all’università di Harvard. Inizialmente, eccelle nel football grazie alle sue doti atletiche, ma il tempo scorre inesorabile e le sue capacità fisiche iniziano a diminuire. L’ambiente universitario, un tempo stimolante, si rivela inadatto, portandolo a riflettere sulla possibilità di frequentare una scuola preparatoria. Conseguita la laurea, Benjamin torna a Baltimora e si stabilisce nella casa del figlio Roscoe. La convivenza, però, è tutt’altro che semplice: Roscoe vede la presenza del padre come un peso e non approva il suo comportamento, che considera infantile. La richiesta di Benjamin di iscriversi a una scuola preparatoria viene respinta, e Roscoe impone al padre di farsi chiamare “zio”. Nonostante l’aspetto giovanile rappresenti un ostacolo, Benjamin coltiva il desiderio di arruolarsi nell’esercito. A sorpresa, riceve la nomina a generale di brigata e si fa confezionare una divisa su misura. Al campo militare, però, la sua apparenza giovanile scatena una serie di equivoci: viene scambiato per un ragazzo, anche se indossa l’uniforme da generale. Presenta la nomina a un colonnello, ma senza successo, e viene portato al quartier generale per accertamenti. L’intervento di Roscoe interrompe bruscamente il sogno militare di Benjamin, costringendolo a tornare a casa.6. L’Inefficienza della Vecchiaia
Nel 1920, la nascita del primogenito in casa Button è accolta con gioia, ma un’ombra offusca la celebrazione. Il padre di Roscoe, Benjamin, ha l’aspetto di un bambino, suscitando disagio nel figlio. Quest’ultimo non riesce ad accettare l’insolita condizione del genitore, percepita come un’anomalia inaccettabile. Un uomo anziano, secondo le sue rigide convinzioni, dovrebbe apparire tale. Cinque anni dopo, il piccolo e il genitore condividono momenti di gioco sotto l’occhio vigile della bambinaia. All’asilo, il genitore scopre il piacere dei giochi infantili, immergendosi completamente in essi. Tuttavia, l’esperienza si interrompe presto a causa delle difficoltà di integrazione e della paura che prova. L’ambiente scolastico, pensato per i suoi coetanei apparenti, non è adatto a lui. Lontano dall’asilo, l’uomo si affida alle cure di Nana. Il suo mondo si restringe alla casa e alle attività quotidiane, come le passeggiate al parco e i giochi semplici. I ricordi della sua vita precedente svaniscono, lasciando il posto a una crescente regressione. Dimentica il passato, l’università, gli amori e il matrimonio. La sua esistenza si riduce a sensazioni elementari e alla figura di Nana. La sua memoria si spegne del tutto, senza lasciare traccia degli eventi recenti, del latte appena bevuto o dello scorrere del tempo. La coscienza si dissolve, fino a far svanire la percezione del mondo. Regredito allo stato di neonato, Benjamin si spegne nell’oscurità, concludendo il suo ciclo vitale inverso.Abbiamo riassunto il possibile
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