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Informazioni
“Il cazzaro verde. Ritratto scorretto di Matteo Salvini” di Andrea Scanzi è un libro che si tuffa a capofitto nella figura di Matteo Salvini, ripercorrendo la sua carriera politica fin dagli esordi nella Lega Nord, passando per gli incarichi a Milano, in Europa e a Roma, fino ad arrivare al ruolo di Ministro dell’Interno e Vicepresidente del Consiglio. Scanzi analizza in modo critico le sue azioni, la sua comprensione dei meccanismi istituzionali e, soprattutto, la gestione della famosa crisi di governo del 2019, un momento chiave che si è giocato tra il Parlamento, il Quirinale e le piazze di tutta Italia, da Pontida a Roma. Il libro non si limita a Salvini, ma allarga lo sguardo alla classe dirigente che lo circonda, alle polemiche, alle reazioni pubbliche e alle proteste, esplorando anche il suo particolare stile di comunicazione politica, fatto di social media, comizi e un’immagine costruita per parlare alla “pancia” delle persone. È un ritratto che cerca di smontare il personaggio pubblico, analizzando le sue mosse, i suoi errori e le conseguenze sulla politica italiana e sulla formazione del successivo governo Conte II, offrendo una prospettiva schietta e senza sconti su uno dei protagonisti più discussi della scena politica recente.Riassunto Breve
La carriera politica di Matteo Salvini inizia giovane, aderendo alla Lega Nord e ricoprendo vari incarichi, inclusa la direzione di Radio Padania e la cronaca per il giornale “la Padania”. Si diploma ma non completa gli studi universitari. Viene eletto consigliere comunale a Milano a vent’anni, poi deputato europeo e alla Camera, spesso cambiando incarico. Nel 2013 diventa segretario federale della Lega, superando Umberto Bossi, e propone un’Europa delle patrie. Rieletto europarlamentare nel 2014, registra molte assenze. Nel 2018 diventa senatore, Ministro dell’Interno e Vicepresidente del Consiglio nel Governo Conte. La sua attività politica inizia a diciassette anni, senza esperienze lavorative tradizionali. Nel 2019, durante una crisi di governo, si presenta al Quirinale accompagnato da Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari, entrambi condannati per peculato in inchieste sui rimborsi, con pene sospese.Si osserva una presunta mancanza di conoscenza tecnica sulla Costituzione e i meccanismi parlamentari. Vengono riportati episodi come la richiesta di spiegazioni su come avviare una crisi o la confusione su procedure parlamentari. La proposta di tagliare i parlamentari e andare subito a elezioni nel 2019 non era realizzabile per le regole costituzionali (articolo 138), che prevedono tempi e la possibilità di un referendum. L’azione di aprire la crisi di governo, pur avendo un ruolo di potere, è presentata come un grave errore strategico che porta alla formazione di un nuovo governo con forze diverse, inclusa l’estrema sinistra, avvantaggiando partiti avversari come il Movimento 5 Stelle, che ottiene la possibilità di lavorare a una legge elettorale proporzionale.La crisi di governo si apre nell’agosto 2019 con la comunicazione del Ministro dell’Interno di voler interrompere l’esperienza per capitalizzare il consenso e chiedere elezioni anticipate. Il Presidente del Consiglio risponde pubblicamente, criticando la decisione come grave, dannosa per il paese e motivata da interesse di parte, non nazionale. Sottolinea che il luogo del confronto è il Parlamento, non i social o le piazze, e accusa il Ministro di scarsa sensibilità istituzionale e mancanza di cultura costituzionale. La costruzione del consenso passa anche per una forte presenza sul territorio e l’uso efficace dei media e dei social, creando un’immagine di persona comune mostrando aspetti della vita quotidiana e abitudini diffuse per cercare identificazione diretta con i sostenitori.Le forze dell’ordine intervengono per rimuovere striscioni di protesta contro il Ministro dell’Interno durante eventi pubblici, interpretando in modo ampio una legge del 1948 sul turbamento delle riunioni elettorali. L’elevato numero di comizi aumenta le occasioni di contestazione e gli interventi della polizia. Accanto alle proteste dirette, si diffondono contestazioni non violente come i “selfie-sfottò”. Il comportamento pubblico informale del Ministro suscita reazioni diverse: criticato da alcuni, visto come vicinanza dai sostenitori. Viene criticato il disprezzo mostrato verso i giornalisti in alcune occasioni.La Lega si identifica strettamente con la figura di Salvini, mostrando un forte personalismo. Un aspetto problematico riguarda la qualità della classe dirigente, con esempi negativi soprattutto al Sud e numerosi esponenti coinvolti in vicende giudiziarie. Si nota una diffusa inclinazione all’insulto, al sessismo e al razzismo, con casi specifici di sindaci e deputati che usano linguaggio offensivo o diffondono falsità. Gli eventi di Pontida nel settembre 2019 mostrano comportamenti estremi, aggressioni fisiche, insulti diretti al Capo dello Stato e offese gravi. Si evidenzia la necessità di una risposta giudiziaria ferma contro chi commette reati in questi contesti. Il comportamento di Salvini, che asseconda e sfrutta il malcontento, è considerato sempre più riprovevole.La crisi di governo avviata porta alla formazione di un nuovo esecutivo tra Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e Leu, visto come un male minore rispetto a un possibile governo guidato solo da Salvini. Questo nuovo governo, chiamato “Mazinga”, è considerato migliore del precedente e di altri passati. La sua composizione vede una sostanziale parità di ministeri tra M5S e PD, con ministri chiave come Conte, Gualtieri, Lamorgese, Di Maio, Bonafede, Franceschini, Speranza. Matteo Salvini, con la sua mossa, ha commesso un errore politico che ha avvicinato PD e M5S. Viene criticato per aver tradito l’alleanza precedente e per essere tornato verso Silvio Berlusconi. È descritto come un politico che si sopravvaluta e mente, paragonato a Matteo Renzi per alcuni aspetti. Il governo giallorosso, pur con rischi, rappresenta un’occasione.La reazione di alcuni giornali al nuovo governo mostra la divisione politica italiana. Mentre il governo ottiene la fiducia, la Destra si riunisce in piazza a Roma, includendo gruppi estremisti. Questa contrapposizione riflette una divisione netta nel paese. La precedente alleanza M5S-Lega è vista come un’anomalia. Il governo attuale M5S-PD nasce da forze con origini più vicine, pur con contrasti, ma capaci di governare insieme. L’opposizione in piazza mostra toni e slogan distintivi, apparendo surreale con Salvini che protesta contro un governo da lui causato. Salvini appare in difficoltà politica, ricorrendo ad argomenti semplici. L’Italia si presenta divisa in due schieramenti contrapposti.La scissione di un partito politico non porta successo in Italia. Una scissione recente è vista come debole e incapace di attrarre milioni di elettori. L’autore di questa scissione aveva già la capacità di influenzare il governo precedente. La differenza principale è che con la scissione, l’autore non può più nascondersi; se il governo cade, la responsabilità ricade direttamente su di lui. Questo atto, visto come una manovra di palazzo, consegnerebbe il paese alla destra, portando alla fine politica dell’autore. Il nome scelto per il nuovo partito è considerato ironico.Riassunto Lungo
1. Una carriera politica e le sue compagnie
Matteo Salvini, nato a Milano nel 1973, si avvicina presto alla vita pubblica, partecipando a programmi televisivi fin da giovane. Dopo il diploma, si iscrive all’università ma non completa gli studi, dichiarando scherzosamente che l’indipendenza della Padania sarebbe arrivata prima della sua laurea. La sua adesione alla Lega Nord risale al 1990, diventando anche uno dei fondatori dei Comunisti Padani, un’ala interna al partito. A soli vent’anni viene eletto consigliere comunale a Milano, segnando l’inizio della sua carriera politica attiva. All’interno del partito ricopre diversi ruoli, come responsabile dei giovani e segretario provinciale, e si dedica anche all’attività giornalistica per “la Padania” e alla direzione di Radio Padania. Un episodio noto di questo periodo è il suo rifiuto di stringere la mano al Presidente Ciampi nel 1999.L’ascesa politica e i ruoli istituzionali
La carriera di Salvini lo porta a ricoprire diverse cariche elettive, alternando mandati da deputato europeo a quelli alla Camera dei Deputati, spesso scegliendo di dimettersi da un ruolo per concentrarsi su un altro. Un passaggio cruciale avviene nel 2013, quando assume la guida della Lega Nord come segretario federale, prendendo il posto dello storico leader Umberto Bossi. In questa fase, inizia a delineare una visione politica orientata verso un’Europa basata sulle singole nazioni e a cercare alleanze con movimenti e partiti di destra a livello europeo. Viene rieletto europarlamentare nel 2014, un periodo in cui si registrano diverse sue assenze dalle sedute. L’apice del suo percorso istituzionale arriva nel 2018, con l’elezione a senatore e la successiva nomina a Ministro dell’Interno e Vicepresidente del Consiglio nel governo guidato da Giuseppe Conte. La sua attività politica è stata quasi esclusiva fin dall’età di diciassette anni, senza aver intrapreso professioni diverse.Le compagnie politiche e le vicende giudiziarie
Un episodio significativo si verifica nel 2019, durante una fase di crisi del governo. In quell’occasione, recandosi al Quirinale per consultazioni, Salvini è accompagnato dai capigruppo della Lega al parlamento, Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari. La presenza di questi due esponenti ha suscitato attenzione a causa delle loro precedenti vicende giudiziarie. Massimiliano Romeo era stato condannato in primo grado a un anno e otto mesi per peculato, legato all’uso di fondi pubblici per spese personali nell’ambito dell’inchiesta “Rimborsopoli” in Lombardia; la sua pena risulta sospesa e non iscrivibile nel casellario giudiziale. Riccardo Molinari, invece, era stato condannato in appello a undici mesi per peculato, dopo un’assoluzione in primo grado, per una somma di 1.241 euro nel contesto del caso “Rimborsopoli” in Piemonte; anche nel suo caso, la pena era sospesa per un anno. L’accompagnamento al Quirinale da parte di due figure con condanne, sebbene sospese, rappresenta un dettaglio rilevante in quel frangente politico.Come si concilia l’adesione ai “Comunisti Padani” con la successiva leadership di un partito di destra e le alleanze europee?
Il capitolo presenta un dato interessante sull’iniziale militanza di Salvini nei “Comunisti Padani”, un’ala interna della Lega Nord, ma non offre un’analisi o una spiegazione di come questa posizione iniziale si sia evoluta fino a portarlo a guidare un partito con un’identità marcatamente diversa e a cercare alleanze con movimenti della destra europea. Questa mancanza di contesto lascia un vuoto nella comprensione della sua traiettoria politica e dell’evoluzione ideologica all’interno del partito stesso. Per approfondire questo aspetto, sarebbe utile studiare la storia interna della Lega Nord, le sue diverse correnti e i cambiamenti ideologici avvenuti nel tempo. Approfondire autori che hanno analizzato la storia politica italiana, i partiti e i movimenti identitari potrebbe fornire gli strumenti per comprendere meglio queste apparenti contraddizioni.2. Errori e conseguenze di una crisi politica
Un politico mostra una presunta mancanza di conoscenza tecnica riguardo la Costituzione e i meccanismi parlamentari. Si riportano episodi specifici che lo dimostrano. Ad esempio, chiede spiegazioni su come avviare una crisi di governo. Mostra confusione sul motivo della chiusura di un ingresso di Montecitorio. Durante un dibattito importante in Senato, chiede come uscire dall’aula, evidenziando una scarsa familiarità con le procedure.La proposta di tagliare i parlamentari
Durante la crisi di governo del 2019, viene avanzata la proposta di tagliare il numero dei parlamentari e andare subito a nuove elezioni. Questa proposta, tuttavia, non è realizzabile secondo le regole stabilite dalla Costituzione italiana. L’articolo 138 della Costituzione prevede tempi precisi per le modifiche costituzionali. Queste modifiche includono la possibilità che venga richiesto un referendum popolare entro tre mesi, nel caso in cui la legge di revisione non raggiunga una maggioranza qualificata in Parlamento. Pertanto, anche se la riduzione dei parlamentari fosse stata approvata, non sarebbe stata valida per elezioni immediate, a causa dei tempi tecnici e della potenziale richiesta di referendum.Le conseguenze strategiche della crisi
Aprire la crisi di governo, nonostante il politico ricoprisse un ruolo di potere nell’esecutivo in carica, si rivela un grave errore strategico. Questo passo falso porta alla formazione di un nuovo governo. Questo nuovo esecutivo è composto da forze politiche diverse rispetto al precedente, e include anche l’estrema sinistra. Tale esito si traduce in un vantaggio per i partiti avversari. In particolare, il Movimento 5 Stelle ottiene la possibilità di lavorare a una nuova legge elettorale di tipo proporzionale. Questa legge è considerata cruciale per la sopravvivenza politica del Movimento stesso. La crisi innescata si conclude quindi con un risultato nettamente svantaggioso per chi l’ha provocata, favorendo invece gli oppositori politici.È sufficiente liquidare la crisi come un mero ‘grave errore strategico’ basandosi solo sull’esito, o questa visione semplifica eccessivamente le dinamiche politiche?
Il capitolo presenta l’apertura della crisi di governo come un “grave errore strategico” basandosi sull’esito sfavorevole per chi l’ha innescata. Tuttavia, l’analisi strategica in politica è complessa e non sempre lineare. Le decisioni vengono prese in contesti incerti, con informazioni incomplete e obiettivi multipli. Definire un’azione un “errore” solo a posteriori, in base al risultato osservato, rischia di ignorare le motivazioni, le alternative percepite e le potenziali (seppur errate) valutazioni del rischio fatte al momento della decisione. Per comprendere meglio queste dinamiche, è fondamentale approfondire la scienza politica, l’analisi strategica e la teoria dei giochi, studiando autori che si sono occupati della natura del potere e della decisione politica, come Machiavelli.3. Due modi di fare politica
Una crisi di governo si apre nell’agosto 2019. Il Ministro dell’Interno annuncia l’intenzione di interrompere l’esperienza di governo per capitalizzare il consenso del suo partito e chiede elezioni anticipate. Questa mossa interrompe progetti in corso e crea rischi per il paese, come l’esercizio provvisorio e difficoltà nei rapporti europei.La risposta istituzionale
Il Presidente del Consiglio risponde pubblicamente in diverse occasioni: prima in conferenza stampa, poi con una lettera aperta e infine con un discorso in Parlamento. Sottolinea che la decisione di interrompere il governo è grave e non è stata causata per l’interesse nazionale, ma per interesse di parte. Critica l’uso di slogan e la comunicazione sui social o nelle piazze per gestire una crisi istituzionale, affermando che il luogo del confronto è il Parlamento. Accusa il Ministro dell’Interno di scarsa sensibilità istituzionale e mancanza di cultura costituzionale, evidenziando come abbia danneggiato l’immagine del governo definendolo “dei no” nonostante il lavoro svolto su sicurezza, anti-corruzione e misure sociali. Mette in luce la mancanza di leale collaborazione e la ricerca di “pieni poteri” fuori dalle sedi istituzionali.Cercare consenso fuori dalle istituzioni
Il consenso politico si costruisce anche con una forte presenza sul territorio e l’uso efficace dei media e dei social network. Questa strategia comunicativa mira a creare un’immagine di persona comune, mostrando aspetti della vita quotidiana e anche difetti o abitudini diffuse, come il consumo di cibo popolare (ad esempio, il ragù pronto). Questo approccio cerca l’identificazione diretta con i sostenitori, parlando alla pancia delle persone e bypassando i canali istituzionali per la gestione della crisi.Descrivere la posizione di Salvini come “difficoltà politica” che ricorre ad “argomenti molto semplici” è un’analisi sufficiente della strategia dell’opposizione?
Il capitolo, pur descrivendo la protesta e la posizione di Salvini, non approfondisce le ragioni strategiche o comunicative dietro l’uso di “argomenti molto semplici” o la percezione di “difficoltà politica”. Questa parte dell’analisi appare più come un giudizio che come un’indagine sulle dinamiche politiche. Per esplorare ulteriormente questi aspetti, si potrebbero studiare la comunicazione politica, la sociologia dei movimenti sociali e le teorie sulle strategie dell’opposizione.8. La Scissione e il Rischio Politico
Le scissioni nei partiti politici raramente portano a un successo duraturo. In Italia, in particolare, le esperienze di scissione avviate a partire dall’epoca di Berlusconi non hanno quasi mai prodotto esiti positivi per chi le ha promosse. Questa tendenza storica offre un contesto per valutare gli sviluppi politici attuali.La Scissione Attuale e la sua Percepita Debolezza
Considerando il quadro storico, la scissione che si sta verificando ora appare intrinsecamente debole. La composizione del nuovo gruppo politico, che vede l’adesione di vari esponenti provenienti da diverse esperienze, non sembra avere la forza o l’attrattiva necessarie per conquistare un vasto consenso tra milioni di elettori. Questa configurazione iniziale suggerisce una partenza in salita per la nuova formazione.Il Ruolo dell’Autore della Scissione e le Conseguenze Politiche
Si ritiene che la figura che ha promosso questa scissione abbia avuto un ruolo significativo nel rafforzare le forze politiche di destra in passato, in particolare in eventi chiave come quelli del maggio 2018. La sua mossa attuale non aumenta sostanzialmente il suo potere di influenza sull’attuale governo. Egli possedeva già, all’interno del partito precedente, un numero di parlamentari sufficiente a condizionare l’esecutivo o persino a provocarne la caduta. La differenza fondamentale introdotta dalla scissione è che ora la sua posizione è completamente esposta. Se il governo dovesse cadere, un’eventualità considerata probabile, la responsabilità di tale esito ricadrebbe in modo diretto e inequivocabile su di lui. Questo atto, percepito da alcuni come una manovra interna al palazzo della politica, potrebbe involontariamente spianare la strada a un governo di destra, segnando di fatto la fine della carriera politica dell’autore della scissione.Una Posizione Discutibile e il Nome del Partito
All’interno di questo scenario, la posizione di una ministra che ha scelto di appoggiare la scissione solleva interrogativi. Pur essendo stata oggetto di critiche anche su questioni personali, la sua decisione è considerata discutibile soprattutto in relazione al ruolo istituzionale che ricopre all’interno del governo. Infine, il nome scelto per il nuovo partito viene notato per la sua ironia, accostando un concetto di vitalità (“vivo”) a figure che, nel percepito comune o nell’analisi politica, potrebbero non essere associate a tale idea.Ma è davvero così scontato che una scissione politica, per quanto complessa, sia intrinsecamente debole e destinata al fallimento solo perché i precedenti storici non sono incoraggianti?
Il capitolo sembra attribuire un peso eccessivo alla tendenza storica, quasi fosse una legge deterministica che annulla ogni possibilità di un esito diverso per la scissione attuale. La politica, tuttavia, è un campo dinamico dove il successo o l’insuccesso di una nuova formazione dipendono da una miriade di fattori contingenti: la capacità di leadership, il messaggio politico, la reazione degli avversari, il contesto economico e sociale, e persino eventi imprevisti. Basare l’analisi quasi esclusivamente sul passato e sulla composizione iniziale rischia di trascurare queste variabili cruciali. Per un’analisi più completa, sarebbe utile approfondire gli studi sulla formazione e l’evoluzione dei partiti politici, il comportamento degli elettori e le strategie di competizione politica. Autori come Angelo Panebianco o Giovanni Sartori offrono strumenti concettuali fondamentali per analizzare la vita interna dei partiti e le loro interazioni nel sistema politico.Abbiamo riassunto il possibile
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