Contenuti del libro
Informazioni
“Il Borghese” di Vittorio Feltri è un viaggio pazzesco dentro la vita di un giornalista che si è fatto da solo, partendo da zero. Non è solo la storia della sua incredibile carriera giornalistica, ma un affresco dell’Italia dagli anni ’70 in poi, vista dalle redazioni dei giornali che hanno fatto la storia, tipo il mitico Corriere della Sera. Feltri ti porta dietro le quinte, raccontando gli incontri che gli hanno cambiato la vita: da maestri del giornalismo come Indro Montanelli ed Enzo Biagi, che gli hanno insegnato un sacco di cose sul mestiere e sulla vita, a figure gigantesche della politica italiana come Andreotti e Craxi, mostrandoti lati inediti e sorprendenti di questi personaggi potentissimi. C’è anche il racconto del rapporto complicato ma fondamentale con Oriana Fallaci, una vera forza della natura. Ma non è solo lavoro e politica; Feltri parla anche della sua vita, delle difficoltà, della famiglia, della paternità inattesa, con una sincerità disarmante. È un libro pieno di aneddoti, lezioni di vita e uno sguardo diretto e senza filtri su un’epoca e su un mondo, quello del giornalismo e del potere, che spesso vediamo solo da fuori. Leggendo “Il Borghese libro”, capisci davvero cosa significa costruire una carriera con determinazione e passione, navigando tra personaggi incredibili e sfide continue. È una storia che ti prende, perché è vera e ti fa capire un sacco di cose sulla storia del giornalismo italiano e sulla vita di Vittorio Feltri.Riassunto Breve
La formazione iniziale avviene con figure come zia Tina, punto di riferimento affettivo, e Monsignor Meli, guida intellettuale che incoraggia la scrittura e il giornalismo. Un breve impiego nell’amministrazione pubblica non soddisfa l’ambizione di diventare giornalista. Il percorso giornalistico inizia con collaborazioni e assunzioni in testate come «L’Eco di Bergamo», «La Notte», dove un articolo di cronaca nera segna una svolta, e prosegue al «Corriere d’Informazione» e al «Corriere della Sera». Le redazioni sono ambienti frenetici e competitivi, ma formativi, sotto la guida di figure come Gino Palumbo e Piero Ottone. Si incontrano figure dominanti e maestri del giornalismo. Oriana Fallaci è una personalità complessa, esigente e influente; il rapporto con lei è duraturo nonostante le difficoltà caratteriali. Eugenio Montale, poeta premio Nobel, appare eccentrico ma disponibile, un osservatore acuto della realtà culturale. Enzo Biagi emerge come un giornalista di talento, maestro della sintesi e capace di scrivere per il grande pubblico con leggerezza e umorismo, pur essendo esigente. Indro Montanelli è una figura complessa, signorile ma pungente, che offre consigli incisivi sul giornalismo popolare. Gaetano Afeltra incarna un approccio pragmatico e intuitivo, orientato al lettore comune, basato sulla chiarezza e sulla capacità di cogliere le notizie essenziali. Si descrivono incontri con figure politiche centrali. Giulio Andreotti appare potente e enigmatico, ma anche capace di inaspettata cordialità e di cercare sostegno in momenti difficili, rivelando un lato umano dietro la facciata impenetrabile. Amintore Fanfani si rivela accessibile e informale, offrendo opportunità professionali in un contesto disteso. Ciriaco De Mita mostra radici semplici nonostante il potere. Bettino Craxi, inizialmente criticato, viene rivalutato attraverso incontri diretti e conversazioni che ne mostrano la lucidità e l’isolamento negli anni difficili, portando a una comprensione e un rispetto maturati nel tempo. L’esperienza lavorativa inizia in giovane età con impieghi umili, segnati da etica del lavoro e desiderio di miglioramento. Il passaggio all’impiego pubblico risulta inadatto, portando a esperienze in contesti inusuali prima di trovare realizzazione nel giornalismo. Successivamente, l’avventura televisiva, dalla piccola emittente alla creazione di Videodelta, evidenzia capacità imprenditoriali e intuito nel cogliere le tendenze del pubblico, dimostrando come il successo si costruisca partendo dal basso, attraverso impegno e capacità di trasformare ogni esperienza in crescita. Si incontra anche Giorgio Bocca, figura giornalistica incisiva e complessa, noto per il suo stile potente e le posizioni politiche nette. La vita personale include la paternità inattesa in giovane età, la gestione delle figlie dopo la perdita prematura della prima moglie, e la costruzione di una nuova famiglia. La riflessione sulla genitorialità evidenzia l’evoluzione del rapporto con i figli e la sua mutevolezza nel tempo, con i figli che diventano autonomi e il legame che cambia.Riassunto Lungo
1. Maestri e Ambizioni: Un Percorso nel Giornalismo
L’importanza di zia Tina
L’infanzia dell’autore è segnata dalla mancanza di una figura paterna e dalla presenza fondamentale di zia Tina. Cresciuto in un ambiente prevalentemente femminile, l’autore trova in zia Tina non solo un affetto familiare, ma una vera e propria guida educativa. Zia Tina si dedica completamente alla sua crescita, colmando il vuoto lasciato dalle assenze genitoriali. È lei a insegnargli a leggere e a scrivere quando è ancora in età prescolare, fornendogli una base culturale solida. Il suo supporto è costante e totale, accompagnando l’autore in ogni fase della sua formazione iniziale.L’incontro con Monsignor Meli
Un altro incontro cruciale avviene in biblioteca, dove l’autore conosce Monsignor Meli, affettuosamente chiamato “il pretino”. Monsignor Meli diventa una figura di riferimento intellettuale e spirituale molto importante. Il pretino offre all’autore lezioni private, aprendogli le porte della conoscenza e stimolando le sue aspirazioni culturali. È Monsignor Meli a intuire il potenziale dell’autore per la scrittura e il giornalismo. Grazie al suo incoraggiamento e alla sua guida, l’autore inizia a considerare seriamente la carriera giornalistica come una possibile strada per il futuro.L’inizio della carriera giornalistica
Nonostante un breve periodo di lavoro nell’amministrazione pubblica, il desiderio di diventare giornalista si fa sempre più forte. Grazie alla raccomandazione di Monsignor Meli, l’autore riesce a entrare in contatto con il mondo del giornalismo. Inizia così a collaborare con “L’Eco di Bergamo”, muovendo i primi passi in questo ambiente. Successivamente, arriva l’opportunità di lavorare per “La Notte”. L’assunzione a “La Notte” rappresenta una svolta decisiva: dopo aver superato una prova con un articolo di cronaca nera di grande impatto, viene assunto a tempo indeterminato.L’affermazione professionale a Milano
La carriera giornalistica dell’autore conosce una rapida ascesa. Il suo impegno e la sua determinazione lo portano a trasferirsi a Milano, una città più grande e con maggiori opportunità professionali. A Milano, passa a lavorare per il “Corriere d’Informazione”, un giornale più importante e prestigioso. Questo passaggio segna anche un notevole miglioramento economico, con un aumento significativo dello stipendio. L’intero percorso professionale è quindi caratterizzato da una crescita costante, sia dal punto di vista professionale che economico, e dalla volontà tenace di affermarsi nel competitivo mondo del giornalismo.È sufficiente attribuire il successo professionale esclusivamente all’influenza di figure guida, trascurando il contesto sociale e le dinamiche di potere che plasmano il mondo del giornalismo?
Il capitolo sembra concentrarsi eccessivamente sul ruolo dei mentori individuali nel percorso di crescita professionale, rischiando di presentare una visione parziale e forse eccessivamente semplificata della realtà. Per una comprensione più completa, sarebbe utile esplorare come fattori esterni, come le trasformazioni del panorama медиа, le dinamiche politiche e le strutture di classe, abbiano potuto influenzare, o addirittura determinare, le opportunità e i limiti incontrati dall’autore. Approfondimenti sociologici sul mondo del lavoro e del giornalismo, ad esempio attraverso gli studi di autori come Bourdieu o Ginsborg, potrebbero offrire una prospettiva più critica e sfaccettata.2. Tra Redazioni e Oriana
L’esperienza nel mondo del giornalismo inizia al «Corriere d’Informazione». Questo giornale è un ambiente molto dinamico, dove la velocità nel produrre notizie è fondamentale. Sotto la guida di Gino Palumbo, figura importante del giornalismo, l’esperienza si rivela molto formativa.L’inizio nella cronaca nera
Un delitto avvenuto a Sesto San Giovanni rappresenta il primo vero banco di prova. In questo frangente, vengono messe alla prova le capacità di scrittura e la gestione delle emozioni di fronte a fatti di cronaca nera. L’ambiente della redazione è competitivo e stimolante, frequentato da persone destinate a diventare direttori di giornali e giornalisti importanti.Il passaggio al «Corriere della Sera»
Successivamente, il percorso professionale prosegue al «Corriere della Sera». L’arrivo nella redazione politica crea inizialmente una sensazione di timore reverenziale. Tuttavia, l’integrazione nel nuovo ambiente avviene in modo rapido.L’episodio con Piero Ottone
Un episodio in particolare, che coinvolge il direttore Piero Ottone e un presunto errore in un articolo, si trasforma in una lezione importante. Questo episodio insegna la pressione e le grandi aspettative che caratterizzano questo mestiere.L’incontro con Oriana Fallaci
L’incontro con Oriana Fallaci avviene proprio al «Corriere della Sera». Fallaci è una figura dominante all’interno della redazione. Il suo modo di lavorare impone ritmi di lavoro elevati e una ricerca della perfezione estrema. La sua presenza suscita un misto di timore e ammirazione tra i colleghi.La relazione con Fallaci
Un evento apparentemente banale, come la richiesta di alcune sigarette, dà inizio a una relazione personale complessa e duratura con Oriana Fallaci. Nel rapporto personale, Fallaci si dimostra una persona con un carattere difficile ma allo stesso tempo generosa. Alterna momenti di affetto a improvvisi cambiamenti d’umore. La relazione è caratterizzata da scontri e riappacificazioni, ma si consolida nel tempo, nonostante le difficoltà del carattere di Fallaci.Il legame negli anni e la malattia
Negli anni successivi, il legame con Oriana Fallaci si fa più forte. Questo accade soprattutto durante il periodo della malattia della giornalista. In questa fase emerge un lato più vulnerabile e umano di Fallaci, dietro la sua immagine intransigente. Anche negli ultimi momenti della sua vita, Fallaci continua a dimostrare una grande attenzione per i dettagli. Questo comportamento conferma la personalità unica e indimenticabile della giornalista.Concentrarsi unicamente sulle interazioni personali e sulle figure di spicco, offre una visione completa del giornalismo, o rischia di trascurare le dinamiche strutturali e le trasformazioni del settore?
Il capitolo, nel delineare il percorso professionale attraverso le figure che lo hanno influenzato, potrebbe beneficiare di una riflessione più ampia sul contesto giornalistico in cui si è mosso l’autore. Approfondire le dinamiche redazionali tipiche di quegli anni, le trasformazioni del mercato dell’informazione e l’evoluzione del ruolo del giornalista, potrebbe arricchire la narrazione. Per una comprensione più strutturale del mondo dei media, si suggerisce di esplorare autori come Robert McChesney, studioso delle dinamiche dei media e del potere.3. Incontri Maestri
L’incontro inatteso con Eugenio Montale
All’inizio degli anni Settanta, l’autore si imbatte in Eugenio Montale, premio Nobel per la letteratura, in un luogo del tutto inaspettato: i bagni del «Corriere della Sera». Montale, che in quegli anni lavorava come redattore per il giornale, appare subito come una figura particolare, immersa nei suoi pensieri e lontana dalla frenesia della redazione.L’eccentricità di Montale nella vita quotidiana
Un episodio curioso testimonia la sua eccentricità: Montale, assorto, scambia un lavabo per un orinatoio, una scena a cui l’autore assiste in silenzio, per rispetto verso il personaggio. Questa stranezza non è un caso isolato. Montale adotta abitudini singolari nella sua vita quotidiana, come riutilizzare i mozziconi di sigaretta per fumarne di nuove. Questo stratagemma, suggerito dalla moglie, è un suo modo originale di limitare il consumo di tabacco. In redazione, poi, capita spesso di sentirlo intonare vocalizzi improvvisi, un baritono che si esibisce in arie senza preoccuparsi del contesto circostante.La disponibilità e l’influenza culturale di Montale
Nonostante l’aspetto trasandato e un atteggiamento a volte distante, Montale si rivela una persona disponibile e pronta ad aiutare gli altri. L’autore stesso sperimenta questa sua generosità quando Montale lo assiste in una causa legale, citando in suo favore una poesia. La grandezza di Montale non si limita alla sua eccentricità e disponibilità. La sua influenza culturale è immensa, come dimostra il suo ruolo fondamentale nella scoperta e nella valorizzazione di Italo Svevo. Montale, infatti, riconosce immediatamente il genio dello scrittore triestino e l’importanza de “La coscienza di Zeno”, contribuendo in modo decisivo alla sua affermazione letteraria.L’incontro con Enzo Biagi al «Corriere della Sera»
Sempre negli anni trascorsi al «Corriere della Sera», l’autore ha l’opportunità di conoscere un altro maestro del giornalismo italiano: Enzo Biagi. Biagi, figura di spicco del giornale, cura una rubrica molto seguita e si distingue per il suo stile giornalistico efficace e spesso venato di umorismo. La sua capacità di affrontare temi complessi con leggerezza e chiarezza lo rende un giornalista apprezzato da un vasto pubblico.Il talento e l’insegnamento di Enzo Biagi
La collaborazione tra l’autore e Biagi si sviluppa rapidamente, caratterizzata da una reciproca stima professionale. Biagi dimostra apprezzamento per il lavoro dell’autore, lodandone pubblicamente gli articoli. Nonostante la sua autorevolezza, Biagi si rivela un maestro esigente e con un forte ego. È una figura accentratrice, incline a imporre le proprie idee, ma allo stesso tempo capace di riconoscere e valorizzare il talento altrui. La sua abilità nel giornalismo è notevole, quasi “diabolica”, soprattutto nel trovare soluzioni originali e di grande impatto per i pezzi e nel negoziare compensi elevati per il suo lavoro. Nonostante un carattere determinato e a volte conflittuale, Biagi costruisce una carriera giornalistica straordinaria, segnata da intuizioni brillanti e da una capacità unica di entrare in sintonia con il pubblico. Il suo insegnamento più prezioso è l’arte della sintesi e la capacità di scrivere in modo chiaro e diretto, arrivando al cuore dei lettori con semplicità e immediatezza.Biagi, un giornalismo popolare e incisivo
Biagi rappresenta un modello di giornalismo popolare e incisivo, che si differenzia da figure più elitarie come Montanelli. Mentre Montanelli incarnava un giornalismo più colto e distaccato, Biagi propone un approccio più diretto e vicino alla gente comune, dimostrando che si può fare giornalismo di qualità anche con un linguaggio semplice e accessibile a tutti.Quanto è credibile l’accusa di “fascismo” mossa da Bocca, considerando il contesto politico e personale dell’accusato?
Il capitolo presenta l’affermazione di Bocca come un dato di fatto, senza però analizzare criticamente la sua fondatezza. Per rispondere a questa domanda, sarebbe fondamentale esaminare più a fondo il contesto storico e politico in cui si collocano sia Bocca che l’autore, approfondendo le sfumature ideologiche dell’epoca. Potrebbe essere utile studiare le opere di autori come Renzo De Felice, per comprendere meglio le diverse interpretazioni del fascismo e le dinamiche politiche del periodo.8. La Paternità Inattesa
L’Arrivo Inaspettato della Paternità e il Primo Matrimonio
La paternità entra nella sua vita quando è ancora giovane, senza che lui l’abbia cercata. Tutto comincia con un incontro casuale in un bar, che porta al matrimonio e alla nascita di due gemelle. Inizialmente, la gioia è grande, ma presto lascia spazio alle responsabilità e alla preoccupazione per il futuro della famiglia che sta nascendo.La Perdita della Prima Moglie e un Nuovo Inizio
La vita matrimoniale con la sua prima moglie dura poco. La malattia di lei arriva all’improvviso e la porta via prematuramente. Questo evento traumatico e inaspettato lo segna profondamente. Rimasto vedovo e padre single, si ritrova a crescere le figlie piccole da solo, con l’aiuto della madre e della zia. In questo periodo difficile, incontra una collega di nome Enoe.Il Matrimonio con Enoe e la Famiglia Allargata
Enoe diventa la sua seconda moglie e il loro matrimonio rappresenta un nuovo inizio positivo. La loro unione si basa sull’amore e sul sostegno reciproco. Insieme, affrontano le gioie e i dolori della vita, costruendo una famiglia allargata con l’arrivo di altri due figli.Riflessioni sulla Paternità e il Cambiamento del Rapporto con i Figli
La paternità cambia man mano che i figli crescono. Da giovane padre senza esperienza, diventa un genitore più maturo. Riflette sul suo ruolo, cercando di trovare un giusto equilibrio tra essere autorevole e comprensivo. Quando i figli diventano adolescenti, sceglie metodi educativi particolari. Ad esempio, decide di provare insieme a loro la marijuana per capire meglio di cosa si tratta e per parlarne apertamente. Quando i figli diventano adulti e indipendenti, il rapporto cambia ancora. Anche se il legame affettivo e il sostegno pratico alla famiglia d’origine restano, i figli diventano quasi estranei. Questo cambiamento nella dinamica familiare loInterroga profondamente sul significato della genitorialità e sul ciclo della vita familiare.È davvero efficace e razionale educare i figli alla responsabilità e alla consapevolezza sui rischi delle droghe, sperimentando direttamente la marijuana con loro?
Il capitolo presenta una scelta educativa decisamente discutibile e potenzialmente dannosa. L’idea di ‘provare insieme’ la marijuana per comprendere meglio le droghe solleva seri interrogativi sull’efficacia di tale metodo e sui possibili rischi per lo sviluppo dei figli. Per approfondire le dinamiche dell’educazione adolescenziale e le strategie genitoriali efficaci, è consigliabile studiare autori come Daniel Goleman sull’intelligenza emotiva o esperti di psicologia dell’adolescenza come Alberto Pellai e Barbara Tamborini. Approfondire studi sulla genitorialità positiva e sulla comunicazione efficace in famiglia potrebbe offrire strumenti più validi e meno rischiosi per affrontare temi delicati come l’uso di sostanze.Abbiamo riassunto il possibile
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