Letteratura

I promessi sposi

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“I Promessi Sposi” catapultano il lettore nel cuore del XVII secolo lombardo, un’epoca di dominazione spagnola, ingiustizie e conflitti sociali. La storia segue le vicende di Renzo Tramaglino e Lucia Mondella, due giovani promessi sposi il cui amore è ostacolato da Don Rodrigo, un signorotto locale prepotente. Tra minacce, rapimenti falliti e fughe disperate, i protagonisti si troveranno a confrontarsi con figure emblematiche come Padre Cristoforo, simbolo di giustizia e carità, e l’Innominato, un potente signore tormentato dalla propria coscienza. La trama si snoda attraverso temi universali come l’amore, la fede, il potere e la redenzione, sullo sfondo di una Milano afflitta dalla carestia e dalla peste, in un intreccio avvincente che esplora la resilienza umana di fronte alle avversità.

1. L’Ombra di Don Rodrigo

Durante una passeggiata serale, Don Abbondio, un curato di paese, viene fermato da due loschi individui, i bravi di Don Rodrigo. Questi gli impongono di non celebrare il matrimonio tra Renzo Tramaglino e Lucia Mondella, minacciandolo di morte. Don Abbondio, uomo debole e per nulla desideroso di guai, accetta immediatamente. Sa bene che, in un’epoca di soprusi, la legge non offre protezione agli indifesi. Il giorno dopo, Renzo si reca da Don Abbondio per gli ultimi preparativi delle nozze. Il curato, però, accampa scuse, parlando di ostacoli e documenti mancanti, per rinviare la cerimonia. Renzo, sempre più perplesso, lo mette alle strette, strappandogli la verità: è Don Rodrigo, il signorotto locale, a non volere quel matrimonio. Sconvolto dalla notizia, Renzo corre da Lucia e Agnese, la madre di lei, raccontando tutto. Lucia, a sua volta, rivela di essere stata importunata da Don Rodrigo e di aver chiesto consiglio a Padre Cristoforo, un frate cappuccino, che le aveva suggerito di anticipare le nozze. Agnese, donna pratica, consiglia a Renzo di rivolgersi all’Azzecca-garbugli, un avvocato noto per la sua astuzia. Renzo, carico di speranza, si reca dall’avvocato portando in dono dei capponi. L’Azzecca-garbugli, però, fraintende tutto: crede che Renzo sia un bravo dalla parte dei prepotenti. Nonostante i chiarimenti di Renzo, l’avvocato, irritato, lo caccia via, rifiutando il caso. Lucia, nel frattempo, decide di chiedere aiuto a Padre Cristoforo, sperando che il frate possa trovare una via d’uscita.

2. L’Opposizione e l’Inganno

Padre Cristoforo, frate cappuccino, si dirige da Lucia e Agnese per aiutarle. Ex uomo di mondo di nome Lodovico, è diventato frate dopo un duello mortale e una profonda crisi. Quest’esperienza l’ha reso un difensore degli oppressi, guidato da giustizia e carità.Il frate ascolta il racconto di Agnese sulle minacce di Don Rodrigo e decide di affrontarlo nel suo palazzo. L’incontro è ostile: Don Rodrigo, circondato da adulatori, respinge le suppliche e rivela la sua prepotenza. Padre Cristoforo profetizza la giustizia divina sulla sua casa, prima di essere cacciato.Il frate riferisce l’esito negativo, ma suggerisce di confidare nella provvidenza. Agnese, donna pratica, propone un matrimonio a sorpresa, forzando Don Abbondio. Renzo, inizialmente incline alla violenza, accetta il piano. Due testimoni, Tonio e Gervaso, vengono reclutati con la promessa di denaro e cibo.Don Rodrigo, intanto, non resta inattivo e incarica il Griso di rapire Lucia. Alcune spie sorvegliano la casa delle donne, aumentando la tensione. Un vecchio servitore di Don Rodrigo, disgustato dalle trame del padrone, decide però di avvertire Padre Cristoforo del pericolo. La notte si avvicina, carica di incognite, mentre il matrimonio a sorpresa e il rapimento si intrecciano in un crescendo di suspense.

3. Fuga e Nuovi Rifugi

Don Abbondio è immerso nella lettura quando Tonio e Gervaso, complici di Renzo, lo raggiungono per un matrimonio a sorpresa. Agnese, anche lei parte del piano, tiene occupata Perpetua. Così, Renzo e Lucia entrano di nascosto. Il curato, spaventato, reagisce con forza e il piano fallisce. Il sagrestano, sentendo le urla, suona le campane e tutti scappano. Intanto, i bravi di Don Rodrigo, arrivati per rapire Lucia, trovano la casa vuota. Padre Cristoforo, avvertito del pericolo da Menico, guida la fuga di Lucia, Agnese e Renzo. Li aiuta a trovare rifugio: Lucia e Agnese in un convento a Monza, Renzo a Milano, con una lettera per un altro convento.A Monza, il padre guardiano aiuta le due donne a entrare. Le accoglie la Signora, una monaca nobile dal passato difficile. Costretta a prendere i voti, Gertrude, questo il suo nome, vive una vita infelice, segnata da conflitti, una relazione vietata e la sparizione di una conversa.Don Rodrigo, furioso per il fallimento del piano, ordina al Griso di cercare i fuggitivi. Il Griso scopre che Lucia e Agnese sono a Monza, mentre Renzo va a Milano. Don Rodrigo prepara nuove mosse per prendere Lucia e colpire Renzo.Renzo arriva a Milano e trova la città in rivolta per la fame. Non sa che questa situazione cambierà la sua vita.

4. Tumulto e Fuga

A Milano, la carestia, giunta al secondo anno, è aggravata dalle guerre e da una cattiva gestione. La popolazione soffre per il prezzo elevato del pane e individua nei fornai e nelle autorità i colpevoli della mancanza di cibo. Il Gran Cancelliere Antonio Ferrer, cercando di calmare gli animi, fissa un prezzo massimo per il pane, ma questo è troppo basso e peggiora la situazione, facendo crescere ulteriormente la rabbia della gente. La folla, ormai fuori controllo, attacca il Forno delle Grucce e lo distrugge. Subito dopo, la protesta si dirige verso la casa del Vicario di Provvisione, considerato il principale responsabile dell’aumento dei prezzi. La gente cerca di entrare con la forza nella sua abitazione, ma interviene Antonio Ferrer. Arrivando con la sua carrozza, Ferrer promette che sarà fatta giustizia e che il Vicario verrà arrestato. In questo modo riesce a calmare momentaneamente la rivolta, ottenendo l’aiuto della folla per proteggere il Vicario e portarlo in prigione. Renzo, arrivato a Milano, si ritrova coinvolto in questi eventi. La sera, in un’osteria, complice il vino, parla troppo e rivela il proprio nome a una persona sospetta. L’oste, preoccupato, denuncia Renzo alle autorità. La mattina seguente, Renzo viene arrestato nell’osteria. Mentre viene portato al palazzo di giustizia, Renzo sfrutta un momento di confusione e, chiedendo aiuto alla folla, riesce a scappare.

5. In Fuga Verso la Salvezza

Renzo scappa da Milano per raggiungere il cugino Bortolo a Bergamo. Deve lasciare il ducato milanese, perché le autorità lo stanno cercando. Il viaggio è pieno di incertezze, ma Renzo è deciso ad arrivare nel bergamasco. Lungo la strada, cerca di capire dove andare e chiede informazioni, stando attento a non farsi scoprire. In un’osteria a Gorgonzola, sente parlare dei disordini di Milano e scopre di essere ricercato. Questa notizia lo spaventa, ma lo spinge anche a continuare a camminare di notte, anche se è stanco e ha paura. Finalmente, sente il rumore del fiume Adda. Passa la notte in una capanna e, all’alba, attraversa il fiume. Arriva così nel territorio di Bergamo, dove incontra Bortolo. Il cugino lo accoglie a braccia aperte e gli offre un lavoro. Nel frattempo, al paese di Renzo, tutti sanno della sua fuga e delle ricerche. Padre Cristoforo è molto preoccupato, mentre Don Rodrigo e il Conte Attilio sono contenti. Don Rodrigo vuole prendere Lucia a tutti i costi e decide di chiedere aiuto a un uomo potente e temuto: l’Innominato. Il Conte Zio, spinto da Attilio, fa in modo che Padre Cristoforo venga mandato a Rimini, lontano da Pescarenico e da Renzo e Lucia.

6. La Valle dell’Innominato e la Luce della Fede

Il castello del potente signore sorgeva solitario, dominando una valle nascosta. Qui, Don Rodrigo cercò rifugio e aiuto per un oscuro piano: rapire Lucia. Il signore del castello, uomo temuto e rispettato, accettò l’incarico, pur sentendo crescere un’ombra di inquietudine per le sue azioni passate. Per realizzare il piano, il signore del castello si rivolse a Egidio, suo complice in oscure trame, che a sua volta coinvolse Gertrude, la Signora di Monza. Attraverso un inganno ordito da Gertrude, Lucia fu spinta a lasciare la protezione del convento, cadendo preda dei rapitori inviati dal signore del castello e condotta nella sua fortezza. Sola e disperata, Lucia affrontò il suo carceriere con la forza della preghiera. La sua innocenza e le sue suppliche toccarono corde profonde nell’animo del signore del castello, risvegliando una coscienza a lungo sopita. La notte che seguì fu un tormento, un susseguirsi di dubbi e angosce che non lasciavano tregua. All’alba, il suono festoso delle campane annunciò l’arrivo del Cardinale Federigo Borromeo. Un impulso irrefrenabile spinse il signore del castello a cercare l’incontro con il Cardinale. Nel colloquio che seguì, Federigo accolse l’uomo con un calore che rivelava la sua profonda comprensione. Il signore del castello, in un impeto di sincerità, confessò le sue colpe e il piano ordito ai danni di Lucia. Il Cardinale, con la gioia di chi vede un’anima redenta, organizzò immediatamente il soccorso per la giovane. Don Abbondio, pur timoroso, fu incaricato di accompagnare il signore del castello nel viaggio di ritorno, per liberare Lucia. Insieme a una donna di fede, si avviarono in lettiga verso la valle, dove la luce del cambiamento aveva iniziato a brillare.

7. Redenzione e Rivelazioni

Lucia è libera. L’Innominato, dopo una profonda crisi e l’incontro con il cardinale Federigo Borromeo, si converte, chiedendo perdono a Lucia per il male causato e organizzando il suo ritorno a casa con una donna pia e Don Abbondio. La notizia della conversione stupisce la comunità, mentre Don Rodrigo, spaventato, fugge a Milano. Il cardinale Borromeo visita il paese di Lucia, incontrando lei e Agnese, offrendo conforto. In un successivo incontro, rimprovera aspramente Don Abbondio per non aver celebrato il matrimonio, evidenziando la sua mancanza di coraggio. Lucia, ospite nella villa di Donna Prassede, rivela alla madre il voto di castità fatto alla Madonna, che le impedisce di sposare Renzo. Agnese, pur addolorata, accetta. L’Innominato, sinceramente pentito, invia una somma di denaro come dote per Lucia. Renzo, nascosto nel bergamasco, cerca notizie di Lucia e le scrive, avviando una difficile corrispondenza. In questo periodo di incertezze, si combatte la guerra di successione di Mantova e del Monferrato. Il governatore di Milano, Don Gonzalo, pur coinvolto in questioni politiche, mostra interesse per la vicenda di Renzo. Donna Prassede è sposata con Don Ferrante, un uomo colto e dall’animo eccentrico.

8. Tempi di Carestia e Contagio

A Milano, la rivolta per il pane porta un’illusione di abbondanza, subito spazzata via da nuove regole che cercano, inutilmente, di controllare il mercato. La carestia peggiora, la città sprofonda nella miseria. I mendicanti invadono le strade, i negozi chiudono e la fame diventa una presenza costante. Il Cardinale Federigo Borromeo si impegna ad aiutare i bisognosi, ma i suoi sforzi non bastano a risolvere la situazione. L’arrivo dell’esercito tedesco nel milanese aggiunge terrore alla disperazione. Don Abbondio, Perpetua e Agnese, terrorizzati dai racconti di saccheggi e violenze, scappano verso il castello dell’Innominato, che ora vive nel bene. Il castello accoglie molti fuggiaschi, offrendo riparo e aiuto. Persone diverse si ritrovano a vivere insieme, mentre l’Innominato si occupa di mantenere l’ordine e proteggere tutti. Quando le truppe se ne vanno, i fuggiaschi tornano a casa e trovano solo distruzione. Intanto, a Milano, si iniziano a vedere i primi segnali della peste. All’inizio, le autorità e molti cittadini non vogliono vedere il pericolo, ma la malattia si diffonde in silenzio. Il Tribunale della Sanità, anche se capisce la gravità della situazione, non riesce a far rispettare le regole per fermare il contagio, perché la gente non ci crede e si oppone. La peste, però, inizia a colpire anche i nobili, e a quel punto, tutti capiscono che sta arrivando una grande tragedia.

9. Nel cuore del contagio e del perdono

Milano è una città distrutta. La peste non dà tregua, le casse pubbliche sono vuote e il governatore non offre un aiuto concreto. La paura spinge le persone a credere a storie di untori, scatenando violenza e terrore. Don Rodrigo, ammalato, subisce il tradimento del Griso: derubato e consegnato ai monatti, affronta la sua fine. Renzo, invece, guarisce. Tornato al suo paese, scopre la devastazione e l’assenza di Agnese. Lucia, forse, è al lazzaretto di Milano. Senza esitare, Renzo parte per la città, deciso a ritrovarla. Entrare a Milano è un’impresa, la miseria e il sospetto regnano ovunque. Scambiato per untore, Renzo sfugge alla folla, trovando rifugio su un carro di monatti. Il lazzaretto è un inferno di sofferenza. Migliaia di persone lottano contro la morte. In questo luogo di disperazione, Renzo incontra fra Cristoforo. Il frate, stanco e malato, continua a offrire aiuto. Ascoltando la storia di Renzo, lo guida nella ricerca di Lucia, ma soprattutto lo invita a riflettere. Il perdono, non la vendetta, è la via da seguire. Fra Cristoforo mostra a Renzo la fine di Don Rodrigo, consumato dalla peste. È un momento cruciale, una lezione sulla giustizia divina. Il frate esorta Renzo a pregare per il suo nemico e lo spinge a cercare Lucia tra le donne del lazzaretto, preparandolo ad accettare, con fede, qualunque cosa accada.

10. Dagli Orrori al Matrimonio

Renzo, cercando Lucia, arriva al lazzaretto: un luogo di sofferenza, ma anche di speranza. Qui trova Lucia, guarita ma provata dalla malattia. La felicità dell’incontro è però frenata da un voto che Lucia aveva fatto alla Madonna, promettendo di rinunciare a Renzo in cambio della salvezza. Padre Cristoforo, con saggezza, ascolta le ragioni di Lucia e, comprendendo la sincerità del loro amore, la libera dal voto. La promessa di matrimonio è quindi ristabilita. Il frate benedice la loro unione, aprendo la strada a un futuro insieme, basato sulla fede. Renzo, pieno di speranza, va ad informare Agnese, la madre di Lucia. Insieme, si preparano ad accogliere Lucia nella loro nuova casa, pronti per una nuova vita. Don Abbondio, saputo della morte di Don Rodrigo e non avendo più timore, accetta di celebrare il matrimonio. Il Marchese, nuovo signorotto ed erede di Don Rodrigo, si rivela un uomo generoso: compra i beni di Renzo e offre il suo palazzo per le nozze. Renzo e Lucia, superate le difficoltà, si sposano nella chiesa del loro paese. La loro storia, segnata dal dolore, trova un lieto fine nella serenità e in un nuovo inizio, dimostrando il valore della fede e del perdono.

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