Letteratura

I Cenci

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1. Violenza e Vendetta nel Rinascimento: Il Caso Cenci secondo Dumas

Per uno scrittore, raccontare fatti realmente accaduti è un’arte difficile, perché richiede di mettersi da parte. Alexandre Dumas affronta la storia di Beatrice Cenci, simile alle storie del Rinascimento italiano raccontate da Stendhal. Ma mentre Stendhal analizza l’amore estremo, Dumas cerca di capire e mostrare la violenza. Beatrice Cenci si vendica in modo radicale del padre che abusava di lei. Il Rinascimento è un’epoca di sottomissione totale al padre e di giustizia intesa come vendetta. In questo periodo di passaggio, si cerca di capire meglio i crimini, considerando il contesto storico e le attenuanti. Dumas inserisce la storia di Beatrice Cenci nella sua raccolta “Delitti celebri”. La giovane, simbolo di bellezza e di parricidio, organizza un complotto per uccidere il padre, colpevole di abusi. Beatrice Cenci viene condannata a morte e giustiziata, ma il popolo prova compassione per lei. Dumas racconta questi eventi con gusto per l’orrore e l’intrigo, anticipando il genere giallo del XIX secolo.

2. L’Orrore e la Giustizia

Francesco Cenci, ricco e crudele, è noto per il disprezzo verso i figli maschi, ridotti in miseria, e per le violenze contro le figlie, specialmente Beatrice, imprigionata e vittima di abusi. Insieme alla matrigna Lucrezia, al fratello Giacomo e a Monsignor Guerra, Beatrice cerca una via d’uscita da questo incubo. Viene ordita una congiura. Due sicari, Marzio e Olimpio, sono incaricati di uccidere Francesco. Un primo piano fallisce, ma la disperazione di Beatrice, che subisce continue violenze, spinge i due a un’azione diretta. Francesco Cenci è assassinato nel sonno. Il suo corpo è trafitto da chiodi.Il tentativo di nascondere l’omicidio, facendo credere a una caduta, fallisce a causa di un lenzuolo sporco di sangue. Le indagini portano all’arresto dei Cenci e dei sicari. Marzio, torturato, confessa e poi ritratta, cercando di proteggere Beatrice. La verità emerge con la confessione di un altro sicario.I Cenci, arrestati e torturati, resistono. Beatrice, pur forte, cede al dolore dei familiari e confessa. Il Papa Clemente VIII, colpito dal crimine, ordina una condanna severa, ma concede tre giorni per la difesa. Gli sforzi degli avvocati sono vani: la condanna a morte è confermata.Giacomo, Beatrice e Lucrezia sono giustiziati davanti a una folla enorme sul ponte Sant’Angelo. Solo il giovane Bernardo è risparmiato. L’esecuzione è descritta nei dettagli, insieme ai ritratti di Beatrice e Lucrezia, che diventano il simbolo di una tragedia che segna la storia di Roma.

3. La genesi dei Delitti celebri di Dumas

Alexandre Dumas inizia a scrivere i “Delitti celebri” nel 1839, spinto da necessità economiche e personali. Pressato dai debiti, trova nella scrittura un modo per affrontare anche i traumi infantili, legati a morti violente in famiglia. Il successo a teatro non lo appaga completamente, perché sente il bisogno di esplorare nuovi orizzonti letterari, superando i limiti della drammaturgia. La storia diventa così il suo terreno di indagine privilegiato. Dumas si dedica allo studio di periodi storici oscuri di Francia, Inghilterra, Germania e Italia, affascinato dagli eventi violenti che segnano intere epoche e ne incarnano lo spirito. Sceglie diciotto delitti, considerati momenti storici cruciali, e li racconta con uno stile rapido, drammatico ed entusiasta. Nei primi volumi, Dumas lavora da solo, immergendosi direttamente nelle fonti storiche, con una vera passione per documenti e manoscritti. Il confronto con la narrazione di Stendhal sulla vicenda dei Cenci mostra le differenze di stile. Entrambi partono dalle stesse fonti, ma Dumas si distingue per la descrizione cruda e minuziosa della violenza. Mentre Stendhal è più delicato e riflessivo, Dumas trascina il lettore nella brutalità degli eventi, descrivendo torture ed esecuzioni con dettagli che arrivano a sfiorare l’ironia. La sua narrazione è guidata dallo stupore e dal piacere di raccontare, con uno stile impetuoso che non lascia respiro. I “Delitti celebri” rappresentano quindi una nuova fase espressiva per Dumas, dove la sua forza di narratore emerge in pieno. Opere successive come “I Borgia”, “Murat” e “La Marchesa de Ganges” proseguono questo percorso letterario, confermando la centralità della narrazione storica nella sua produzione.

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