Storia

I Borgia

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1. Alexandre Dumas e l’Alba dei Borgia

Alexandre Dumas, figlio di un generale napoleonico, nasce in Francia nel 1802. Cresce tra difficoltà economiche, ma a Parigi intraprende una carriera letteraria di successo. Scrive drammi, romanzi d’avventura e saggi. “I Tre Moschettieri” e “Il Conte di Montecristo” sono tra le sue opere più celebri, che lo consacrano come autore popolare. Nel 1492, Roma attende il nuovo pontefice. Piazza San Pietro è gremita, in un clima di tensione. Le fumate dal Vaticano segnalano i tentativi di elezione. Rodrigo Borgia, aspirante papa, trama nell’ombra. Offre denaro e benefici ecclesiastici ai cardinali, corrompendo il conclave. I doni sono nascosti persino nei pasti. L’elezione diventa una manovra politica. Una fumata bianca annuncia l’elezione di Borgia, che diventa Alessandro VI. La folla esulta, divisa tra la consapevolezza della sua fama e la speranza di un potere forte. Le celebrazioni assumono toni mondani. L’ascesa di Alessandro VI segna l’inizio di una nuova era per la Chiesa, dominata dalle ambizioni dei Borgia.

2. L’Ascesa di Alessandro VI

Lorenzo de’ Medici muore a Firenze, segnando l’inizio di un periodo di profondi cambiamenti. Nello stesso momento, Rodrigo Borgia diventa Papa Alessandro VI a Roma, grazie a promesse e scambi di favori. La sua elezione avviene in un’Europa in fermento, con nazioni potenti come la Spagna e la Francia pronte a espandersi. L’Italia, ricca ma divisa, diventa un facile bersaglio. Alessandro VI, per proteggere il potere della Chiesa, decide di stringere alleanze attraverso matrimoni e conquiste.La famiglia Borgia, con l’ambizioso Cesare e l’abile Lucrezia, è al centro di questa strategia. Alessandro VI, nonostante le promesse iniziali, usa la Chiesa per arricchire la sua famiglia. Ne sono un esempio il matrimonio di Lucrezia con Giovanni Sforza e il fidanzamento di Goffredo con Donna Sancia.L’arrivo di Carlo VIII di Francia, chiamato in Italia da Ludovico Sforza, cambia le carte in tavola. Piero de’ Medici, successore di Lorenzo, non riesce a fermare l’avanzata francese e perde il potere a Firenze, dove nasce una repubblica. Carlo VIII arriva fino a Roma e ottiene da Alessandro VI la consegna di Djem, un principe turco prigioniero.Dopo aver conquistato Napoli, Carlo VIII deve affrontare una lega di stati italiani, guidata da Venezia, Milano e dallo stesso Papa. Alessandro VI, che prima appoggiava Napoli, cambia idea e si unisce alla lega, vedendo in Carlo VIII un pericolo. La battaglia di Fornovo costringe i francesi a ritirarsi, ma le ambizioni dei Borgia non si fermano. Cesare, fuggito dall’esercito francese, torna a Roma con sete di vendetta, deciso a rafforzare il potere della sua famiglia con ogni mezzo. A Firenze, il frate Savonarola si oppone al Papa, denunciando la sua corruzione e chiedendo un rinnovamento della Chiesa e della politica.

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8. Inganni e Tradimenti: La Caduta del Valentino

Con abilità e rapidità, il duca Valentino espande il suo dominio, conquistando Camerino e Urbino. Giulio Cesare di Varano e i suoi figli, catturati, vengono giustiziati, segnando la fine della signoria locale. Vitellozzo Vitelli, uomo di fiducia del Valentino, invade Arezzo, ma l’intervento della Francia blocca l’espansione di Cesare verso Firenze. Cesare, di fronte all’opposizione francese, finge di sconfessare Vitellozzo, ma in realtà trama nell’ombra per eliminare i suoi stessi luogotenenti, sempre più potenti e quindi per lui una minaccia. I luogotenenti, consapevoli del pericolo, si uniscono in una lega difensiva. Cesare, con un inganno, finge una riconciliazione e li attira a Senigallia. Qui, Vitellozzo, Oliverotto da Fermo, Paolo Orsini e il duca di Gravina vengono arrestati e giustiziati. La morte improvvisa di Papa Alessandro VI, forse avvelenato per errore, destabilizza il potere di Cesare, che si ammala gravemente. I suoi nemici, gli Orsini e i Colonna, ne approfittano per riorganizzarsi. Nonostante la malattia, Cesare manovra politicamente, influenzando l’elezione di Pio III e, dopo il suo breve pontificato, quella di Giulio II. Inizialmente, Giulio II sembra sostenere Cesare, ma presto lo tradisce, ordinando il suo arresto. Cesare, dopo inganni e tentativi di fuga, viene catturato da Consalvo de Cordova, governatore spagnolo, e imprigionato in Spagna. La sua ascesa si conclude, segnata da tradimenti subiti e inflitti.

9. Tra Fuga e Conversione

Dopo due anni di prigionia, Cesare Borgia riesce a fuggire grazie all’aiuto inaspettato del fedele Michelotto. Nonostante il venir meno dell’appoggio di Luigi XII, Michelotto prepara un piano di fuga. Cesare, sfruttando l’invito a cena del governatore Don Manuel, lo droga e riesce a segare le sbarre della finestra. Con una corda improvvisata, si cala e, dopo aver superato l’ostacolo della chiave perduta del cortile, si ricongiunge ai suoi complici. La fuga lo porta in Navarra, dove cerca di ricostruire il suo potere, ma i banchieri lo tradiscono e i politici lo abbandonano. Trova impiego presso il cognato, re di Navarra, ma durante una battaglia contro un ribelle, cade in un’imboscata e muore. Michelotto, ritrovando il corpo del suo signore, assiste alla tragica conclusione dell’ascesa e caduta di Cesare Borgia. La vicenda di Cesare Borgia mostra un uomo potente che, nonostante l’ingegno e le risorse, finisce i suoi giorni in solitudine e sconfitta.A Parigi, il mercante cristiano Jean de Civigny cerca di convertire l’amico ebreo Abraham. Quest’ultimo accetta di valutare la conversione, ma pone una condizione: visitare Roma per osservare il Papa e la sua corte. A Roma, Abraham è testimone della corruzione e della dissolutezza del clero, comportamenti che lo disgustano profondamente. Tuttavia, l’esperienza romana lo porta a una conclusione inattesa. Abraham osserva che, nonostante la corruzione dei suoi vertici, la religione cristiana continua a prosperare. Questo fatto lo convince della sua origine divina. Tornato a Parigi, Abraham si converte, prendendo il nome di Jean, e abbraccia la nuova fede con una vita esemplare. La corruzione ecclesiastica, in modo paradossale, diventa la prova della forza del cristianesimo, una forza che supera le debolezze umane dei suoi rappresentanti.

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