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Contenuti del libro
Informazioni
“Guida agli indicatori economici. Come interpretare i dati che influenzano i mercati” di Simon Wright è quel tipo di libro che ti prende se sei curioso di capire davvero come funziona l’economia, non solo guardando i titoli dei giornali. Dimentica i soliti grafici noiosi, qui si va a fondo nell’analisi dati economici per capire i cicli economici e, soprattutto, come prevedere l’economia prima che lo facciano tutti gli altri. Il punto è usare una cinquantina di indicatori economici specifici – roba tipo le vendite di auto, il sentiment dei consumatori, gli ordini delle fabbriche, o anche cose meno ovvie come il prezzo del rame o gli inventari di metalli – per capire dove sta andando il vento. Non è solo teoria, è una guida pratica per le tue strategie di investimento nei mercati finanziari, che ti spiega quando è meglio puntare sulle azioni, quando sulle obbligazioni, o magari sull’oro. È come avere una bussola super dettagliata per navigare nel mondo della finanza, spiegata in modo che non ti serva una laurea in economia per afferrare i concetti chiave.Riassunto Breve
L’obiettivo principale è proteggere e far crescere il capitale analizzando i segnali dell’economia. Si usano indicatori economici per capire dove sta andando l’economia e anticipare i momenti di svolta. Questo aiuta a decidere come investire per guadagnare di più e rischiare di meno. Ad esempio, le vendite di auto nuove sono un segnale importante perché mostrano la fiducia delle persone: se calano, spesso l’economia sta per rallentare e conviene spostare i soldi da azioni a cose più sicure come i titoli di stato. Anche le vendite nei negozi e la fiducia dei consumatori, misurata con appositi indici, danno un’idea di quanto le persone sono disposte a spendere. Se la fiducia sale, si può pensare di investire in negozi, partendo da quelli che vendono cose essenziali. Le vendite di case usate sono un altro segnale forte, perché il mercato immobiliare influenza come si sentono le persone riguardo ai soldi e spesso guida le riprese economiche. Se le vendite di case vanno bene, e altri segnali sono positivi, si possono comprare azioni di aziende che dipendono dall’andamento dell’economia. Ci sono poi indicatori legati al lavoro, come il tasso di persone che lavorano part-time ma vorrebbero un lavoro a tempo pieno: se aumenta, l’economia rallenta e si investe in settori che resistono meglio, come farmaceutica o cibo. Anche il prezzo di materiali come il rame, usato nell’industria, dice molto sulla forza dell’economia: se il prezzo è alto, l’industria va forte. Altri segnali importanti vengono dagli ordini delle aziende per macchinari (beni durevoli), dai permessi per costruire nuove case e da quanta roba viene prodotta dalle fabbriche. Se questi dati aumentano, c’è ottimismo e l’economia cresce. Indici basati su sondaggi tra chi compra per le aziende, sia nell’industria che nei servizi, danno un’idea veloce di come vanno le cose: un valore sopra 50 significa che il settore sta crescendo. Anche i prezzi delle materie prime industriali, tracciati da un indice specifico, anticipano i cicli economici: prezzi che salgono indicano crescita. Guardare quanto metallo c’è nei magazzini delle borse merci, quanto risparmiano le persone e quanto costa il lavoro per fare un prodotto aiuta a capire meglio la situazione. Il debito di un governo, il costo per trasportare merci via nave nel mondo e il prezzo di un Big Mac in diversi paesi danno indicazioni sulla salute finanziaria di una nazione, sul commercio globale e sul valore delle diverse monete. Il conto corrente di un paese, che misura quanto compra e vende dall’estero, e le scorte di petrolio sono altri barometri dell’attività economica. In Giappone, un sondaggio tra le aziende chiamato Tankan è molto seguito per capire l’economia locale. I dati sui soldi che entrano ed escono da un paese influenzano i tassi di interesse. Un rapporto della banca centrale basato su storie raccolte dalle aziende dà un’idea qualitativa dell’economia e può far capire cosa deciderà la banca sui tassi. La differenza di prezzo tra petrolio greggio e prodotti raffinati (crack spread) indica la redditività delle raffinerie. La facilità con cui si ottengono prestiti e il tasso di interesse fissato dalla banca centrale sono fondamentali per capire la disponibilità di credito e la direzione della politica monetaria. Anche i cambiamenti nella popolazione, come l’invecchiamento, influenzano l’economia nel lungo periodo, ad esempio aumentando la domanda di servizi sanitari. Il reddito medio per persona in un paese e il tasso a cui le banche si prestano soldi tra loro (Libor) sono altri segnali importanti. Le vendite di case nuove sono un segnale che anticipa l’attività futura. Ci sono anche indici che mettono insieme diversi dati per dare un’idea in tempo reale delle condizioni economiche o del sentiment delle aziende in certe aree. I tassi di interesse “reali”, cioè togliendo l’inflazione, mostrano se la politica monetaria sta spingendo o frenando l’economia. Quante azioni di una società vengono vendute scommettendo sul loro ribasso (short interest) può essere un segnale contrario: se sono tante, il prezzo potrebbe salire. L’andamento delle azioni di piccole aziende (indice Russell 2000) riflette quanto gli investitori sono disposti a rischiare. Un indice settimanale cerca di prevedere l’economia con mesi di anticipo. La differenza tra i rendimenti dei titoli di stato a breve e lungo termine (curva dei rendimenti) è un forte segnale di possibile recessione se i tassi a breve superano quelli a lungo. Un indice che misura l’aumento generale dei prezzi nell’economia (deflatore del PIL) aiuta a capire l’inflazione e il valore delle monete. L’oro è considerato un rifugio sicuro quando c’è incertezza. Un indice che somma disoccupazione e inflazione (Misery Index) mostra il disagio economico della popolazione. I prezzi che ricevono i produttori (PPI) anticipano l’inflazione per i consumatori. Spesso, i piccoli investitori comprano quando i prezzi sono alti e vendono quando sono bassi; osservare dove mettono i loro soldi (ad esempio nei fondi comuni) può dare un segnale contrario. La differenza tra i tassi di interesse per debiti più o meno rischiosi (spread creditizio) e la differenza tra il tasso a cui le banche si prestano soldi e i tassi dei titoli di stato (Ted Spread) mostrano la percezione del rischio nel sistema finanziario. Un rapporto che confronta i crediti difficili da recuperare di una banca con i suoi soldi disponibili (Texas Ratio) segnala se una banca è in difficoltà. La differenza tra i rendimenti dei titoli di stato normali e quelli protetti dall’inflazione (TIPS spread) indica cosa si aspetta il mercato sull’inflazione futura. Un indice che misura la paura nel mercato azionario (VIX) può segnalare momenti di panico che a volte sono opportunità di acquisto. Capire l’economia usando questi segnali è più un’arte che una scienza esatta; richiede esperienza e l’analisi di tanti dati diversi, non solo pochi numeri generali. Bisogna distinguere tra i normali alti e bassi dell’economia e i cambiamenti più profondi. Per investire bene, è utile studiare regolarmente questi indicatori, seguire quando vengono pubblicati i dati e leggere le notizie finanziarie.Riassunto Lungo
1. Le Bussole dell’Economia
L’Importanza degli Indicatori Economici
Preservare e incrementare il capitale è l’obiettivo principale. Per raggiungere questo scopo, è fondamentale analizzare attentamente gli indicatori economici. Si suggerisce di adottare un approccio che vada oltre le metriche più comuni. Questo approccio si basa sull’esplorazione di cinquanta indicatori, scelti per la loro capacità di anticipare le tendenze economiche. Comprendere i cicli economici e prevederne i cambiamenti è essenziale per definire strategie di investimento efficaci. Queste strategie mirano a ridurre al minimo le perdite e ad aumentare al massimo i guadagni.Le Vendite di Automobili come Indicatore Chiave
Tra i vari indicatori economici, le vendite di automobili spiccano come segnale anticipatorio importante. Il settore automobilistico è strettamente connesso a molte altre industrie. L’acquisto di un’automobile rappresenta una spesa significativa per le famiglie. Per questi motivi, le vendite di automobili riflettono chiaramente la fiducia dei consumatori. Un calo nelle vendite di auto nuove indica spesso l’arrivo di una fase di rallentamento economico. In periodi di incertezza, i consumatori tendono a posticipare gli acquisti più costosi. Perciò, è molto importante tenere sotto controllo l’andamento delle vendite di automobili nuove.Strategie di Investimento e Fonti di Informazione
Quando i dati economici segnalano un possibile rallentamento, è consigliabile essere prudenti negli investimenti. In questi momenti, è meglio preferire titoli più sicuri come le obbligazioni governative rispetto alle azioni. Le informazioni sulle vendite di automobili sono disponibili ogni mese. Questi dati si possono trovare in pubblicazioni governative e sul Wall Street Journal. Un calo continuo delle vendite di auto nuove deve essere considerato un segnale di potenziale indebolimento dell’economia.Ma affidarsi unicamente alle vendite di automobili non è una visione eccessivamente semplicistica della complessa realtà economica?
Il capitolo presenta le vendite di automobili come un indicatore anticipatorio fondamentale, quasi fosse l’unico termometro affidabile dello stato di salute economica. Tuttavia, concentrarsi esclusivamente su un singolo dato potrebbe portare a trascurare altri segnali importanti e a interpretazioni distorte della situazione economica generale. Per avere una visione più completa e sfumata, sarebbe utile integrare l’analisi con lo studio di altri indicatori macroeconomici e approfondire le dinamiche dei mercati finanziari. Autori come Robert Shiller, con i suoi studi sull’irrazionalità dei mercati, offrono spunti preziosi per una comprensione più critica degli indicatori economici.2. La Bussola dell’Economia: Indicatori di Vendita e Fiducia
Le vendite al dettaglio delle grandi catene di negozi sono un buon modo per capire subito come stanno andando i consumi in tutta la nazione. Queste catene di negozi sono presenti in tutto il paese e usano tecniche di vendita moderne, quindi i dati che forniscono ogni settimana sono molto utili. Per chi investe, è importante guardare le vendite nei negozi aperti da più di un anno. Questo dato ci dice se le vendite stanno crescendo davvero, senza essere influenzate dall’apertura di nuovi punti vendita. Se le vendite in questi negozi aumentano costantemente, sia rispetto al periodo precedente sia rispetto all’anno scorso, e se vanno meglio di quanto previsto dagli esperti, allora è un buon segnale per investire nel settore della vendita al dettaglio.La Fiducia dei Consumatori
Un altro elemento da tenere d’occhio è la fiducia dei consumatori, misurata con indici come il Consumer Confidence Index e il Michigan Sentiment Index. Questi indici ci dicono cosa pensano le persone sull’andamento futuro dell’economia. Anche se questi indici possono cambiare rapidamente, diventano più utili se si guarda all’andamento generale nel tempo, ad esempio con medie trimestrali, e se si confrontano con altri dati economici. Se la fiducia dei consumatori migliora, può essere una buona idea investire nel settore della vendita al dettaglio. Inizialmente, si può puntare sui beni di prima necessità, per poi considerare anche i beni non essenziali. Al contrario, se la fiducia dei consumatori peggiora, è meglio essere più prudenti con gli investimenti e ridurre l’interesse per i beni di lusso.Il Mercato Immobiliare e le Vendite di Case Esistenti
Anche le vendite di case già costruite sono un indicatore importante. Il mercato immobiliare influenza come si sentono i consumatori e quanto sono disposti a spendere, creando un effetto positivo sull’economia. In passato, il settore immobiliare ha spesso aiutato l’economia a riprendersi, soprattutto quando sono stati abbassati i tassi di interesse. Per capire come sta andando il mercato immobiliare, è utile guardare quanti mesi ci vogliono per vendere tutte le case disponibili al ritmo di vendita attuale. Se il mercato immobiliare è in crescita, insieme ad altri segnali economici positivi, può essere giusto comprare azioni di aziende che vanno bene quando l’economia cresce. Se invece le vendite di case esistenti diminuiscono e ci sono altri segnali di rallentamento economico, è meglio essere cauti. In questo caso, è consigliabile tenere più soldi liquidi o investire in titoli di stato, e investire meno in azioni, scegliendo settori meno rischiosi come quello dei beni di consumo primari.È davvero sufficiente affidarsi a vendite al dettaglio, fiducia dei consumatori e mercato immobiliare per prevedere l’andamento dell’economia e guidare le decisioni di investimento, o il capitolo non offre una visione eccessivamente semplificata della complessa realtà economica?
Il capitolo presenta un approccio lineare e forse troppo diretto nel collegare specifici indicatori economici alle decisioni di investimento, specialmente nel settore retail. Questa semplificazione potrebbe trascurare la complessità delle interazioni economiche e l’influenza di fattori esterni non considerati, come politiche monetarie, eventi geopolitici, innovazioni tecnologiche o cambiamenti strutturali nel mercato del lavoro. Per una comprensione più profonda, sarebbe utile esplorare discipline come l’econometria e la macroeconomia, approfondendo autori che si occupano di analisi dei cicli economici e previsioni finanziarie, per acquisire una visione più critica e sfaccettata degli indicatori presentati.3. Indicatori Economici Chiave per Prevedere le Tendenze di Mercato
Comprendere gli Indicatori Economici
Per anticipare le tendenze del mercato e pianificare strategie di investimento efficaci, è fondamentale analizzare diversi indicatori economici. Questi strumenti offrono una visione anticipata dei cambiamenti economici e aiutano a orientare le decisioni finanziarie.Tasso di Sottoccupazione
Il tasso di sottoccupazione è uno di questi indicatori cruciali. Questo valore indica quante persone sono impiegate part-time perché non riescono a trovare un lavoro a tempo pieno. Quando il tasso di sottoccupazione aumenta, è spesso un segnale di rallentamento economico. In questi periodi, può essere più prudente investire in settori considerati difensivi, ovvero meno sensibili alle fluttuazioni economiche, come quello farmaceutico, alimentare o energetico.Rapporto Book-to-Bill nel Settore dei Semiconduttori
Un altro indicatore importante è il rapporto book-to-bill nel settore dei semiconduttori. Questo rapporto confronta gli ordini ricevuti (book) con le consegne fatturate (bill) dalle aziende produttrici di semiconduttori. Se il valore di questo rapporto è superiore a 1, significa che le aziende stanno ricevendo più ordini di quanti ne riescono a soddisfare, il che indica una fase di espansione nel settore. In questa situazione, investire in azioni di produttori di chip può essere una scelta interessante, sempre tenendo conto di altri indicatori economici per conferma. Al contrario, se il rapporto è inferiore a 1, preannuncia una possibile contrazione del settore.Prezzo del Rame
Anche il prezzo del rame è un indicatore utile per valutare la salute dell’economia industriale. Il rame è un metallo ampiamente utilizzato in diversi settori industriali, quindi la sua domanda e il suo prezzo possono riflettere l’andamento generale dell’attività industriale. Un prezzo del rame elevato e in crescita suggerisce che l’economia industriale è in fase di espansione. Questo può rendere conveniente investire direttamente in rame o in titoli di aziende manifatturiere. Al contrario, un prezzo del rame contenuto può indicare una fase di rallentamento economico.Analisi Costante per Strategie Ottimizzate
Monitorare costantemente questi indicatori economici permette di prevedere i cambiamenti nell’economia e di aggiustare le proprie strategie di investimento di conseguenza. In questo modo, è possibile aumentare potenzialmente i guadagni e gestire in modo più efficace il rischio associato agli investimenti.Possiamo seriamente basare previsioni economiche sull’aspetto fisico dei camerieri, o stiamo scambiando la correlazione per causalità in modo pericoloso?
Il capitolo introduce l’Indice Vixen come un indicatore economico, ma la sua validità scientifica appare quantomeno dubbia. L’idea che l’attrattività del personale di servizio possa essere un segnale predittivo di recessione economica sembra mancare di un solido fondamento logico e empirico. Per comprendere i limiti di tali indicatori aneddotici e l’importanza di una rigorosa metodologia nella ricerca economica, è consigliabile approfondire le discipline dell’econometria e della statistica. Autori come Nassim Nicholas Taleb, che critica l’eccessiva fiducia nei modelli predittivi semplicistici, possono offrire una prospettiva utile per valutare criticamente l’affidabilità di indicatori economici non convenzionali come l’Indice Vixen.19. Investimenti e Mercati: Guida alle Strategie Finanziarie
Distinzione tra investimento finanziario e aziendale
Nel contesto economico, è importante capire la differenza tra due tipi di investimento: quello finanziario e quello aziendale. L’investimento aziendale riguarda l’acquisto di beni utili per l’attività di un’impresa, come macchinari o la costruzione di edifici. L’investimento finanziario, invece, consiste nell’utilizzare denaro per comprare attività finanziarie con l’obiettivo di guadagnare. Un esempio di investimento finanziario è l’acquisto di azioni in borsa. Questo tipo di investimento non aumenta direttamente gli investimenti nell’economia reale, ma rappresenta semplicemente un passaggio di proprietà delle azioni.Strategie di investimento in base ai tassi di interesse
Le scelte di investimento cambiano a seconda di cosa ci si aspetta che succeda ai tassi di interesse. Se si pensa che i tassi di interesse diminuiranno, come spesso accade quando l’economia rallenta, allora comprare obbligazioni è una buona idea. Questo perché quando i tassi scendono, il valore delle obbligazioni tende a salire. Al contrario, se si prevede che i tassi di interesse aumenteranno, magari perché l’economia sta crescendo o perché c’è inflazione, allora è meglio vendere le obbligazioni. In questi casi, è più sicuro investire in beni che mantengono il loro valore nel tempo, come l’oro e le case.Titoli ciclici e difensivi in base al contesto economico
Quando l’economia cresce senza che i prezzi aumentino troppo, i titoli di società che lavorano nei settori finanziario, industriale e delle costruzioni sono una buona scelta. Questi sono chiamati titoli ciclici. Invece, quando l’economia è in difficoltà, è meglio puntare sui titoli difensivi, cioè quelli di aziende che producono beni di prima necessità, come alimentari o servizi pubblici. Questi titoli sono più sicuri in периоdi di crisi. In situazioni di grande paura o crisi finanziaria, i titoli di stato diventano molto richiesti e il loro valore aumenta rapidamente. Questo è quello che è successo, ad esempio, nel settembre 2008.Strategie per i gestori di fondi e vendita allo scoperto di ETF
I professionisti che gestiscono i fondi di investimento possono usare una strategia particolare per guadagnare. Questa strategia consiste nel vendere allo scoperto degli ETF, che sono strumenti finanziari che imitano l’andamento di interi settori di mercato. Con i soldi ottenuti da queste vendite, acquistano azioni specifiche di aziende che pensano faranno meglio del resto del mercato. In questo modo, possono guadagnare anche se tutto il settore, compresa l’azione che hanno scelto, dovesse perdere valore. L’importante è che l’azione scelta perda meno valore rispetto alle altre del settore.Opzioni e teoria della curva dei rendimenti
Esistono anche strumenti finanziari chiamati opzioni. Questi sono contratti che danno la possibilità di comprare o vendere un indice di mercato a un prezzo fissato in anticipo, entro una certa data. Il guadagno o la perdita con le opzioni dipende dalla differenza tra il prezzo stabilito nel contratto e il prezzo di mercato dell’indice quando il contratto scade. Infine, per capire meglio cosa succederà all’economia, si può usare la teoria della curva dei rendimenti. Questa teoria, sviluppata da Mishkin e Estrella e anticipata da Cam Harvey, analizza i tassi di interesse a diverse scadenze per capire se ci si aspetta una crescita economica oppure no.È davvero così semplicistico ridurre le strategie di investimento all’andamento previsto dei tassi di interesse, ignorando la miriade di altri fattori che influenzano i mercati finanziari?
Il capitolo sembra suggerire una dipendenza eccessiva dalle previsioni dei tassi di interesse come unico motore delle decisioni di investimento. Questa visione potrebbe trascurare variabili cruciali come il contesto geopolitico, l’innovazione tecnologica, o i cambiamenti normativi che possono avere impatti significativi sui mercati. Per una comprensione più completa, sarebbe utile esplorare approcci di investimento più diversificati e complessi, magari approfondendo le teorie di autori come Nassim Nicholas Taleb, che evidenziano l’importanza degli eventi inattesi e la fragilità delle previsioni nei sistemi complessi.Abbiamo riassunto il possibile
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