Informazioni
“Guerra alla Cina. L’inaudita invasione” di Jack London è una potente novella di fantascienza distopica che affonda le radici nelle tensioni storiche tra Occidente e Cina. Il libro esplora come secoli di pregiudizi razziali e politiche discriminatorie, esemplificate dal Chinese Exclusion Act e dalla narrativa del “pericolo giallo”, culminino in un conflitto globale. London immagina un futuro in cui la rapida crescita e modernizzazione della Cina portano le potenze occidentali a temere la sua supremazia. La risposta a questa paura è l’inaudita invasione: non una guerra militare tradizionale, ma un attacco di guerra biologica su scala continentale. Questa strategia brutale porta alla decimazione della popolazione cinese e alla successiva colonizzazione del paese da parte del resto del mondo. Attraverso questa visione cruda, London analizza temi scomodi come il razzismo sistemico, la paura dell’altro e le conseguenze estreme della competizione geopolitica, offrendo una riflessione provocatoria sulla natura del conflitto e del dominio.Riassunto Breve
Il rapporto tra Cina e Occidente è caratterizzato da una lunga storia di percezioni distorte e politiche discriminatorie. Nel XIX e XX secolo, si diffondono stereotipi negativi sulla Cina, alimentati dalle Guerre dell’Oppio e dalla narrativa del “pericolo giallo”. Questi pregiudizi si traducono in leggi come il Chinese Exclusion Act negli Stati Uniti, che vieta l’immigrazione cinese e discrimina la comunità cinese in America. Questa legge, espressione dell’imperialismo occidentale in Asia, resta in vigore per decenni, simboleggiando una fase di profonda diffidenza e ostilità. Nonostante questo clima, la Cina emerge gradualmente come potenza mondiale. Il Giappone consolida i propri interessi in Corea e Manciuria, mostrando le dinamiche di potere in Asia orientale. La Cina, intanto, avvia un percorso di modernizzazione e rafforzamento nazionale. Nel XX secolo, il quadro geopolitico cambia. Durante la Seconda Guerra Mondiale, Cina e Stati Uniti diventano alleati contro il Giappone, portando all’abrogazione del Chinese Exclusion Act nel 1943 e, in seguito, alle scuse formali del governo statunitense per la legislazione discriminatoria. Tuttavia, le tensioni e le dinamiche competitive tra Cina e Occidente persistono, come dimostrano le discussioni attuali sulla strategia di contenimento della Cina e le preoccupazioni per la stabilità in Asia orientale. Il rapporto tra Cina e Occidente rimane complesso, oscillando tra interdipendenza economica e persistenti ombre di conflitti passati e presenti.
1. L’Ascesa del Drago e le Ombre del Passato
Per secoli, Cina e Occidente si sono guardati con sospetto, tra percezioni distorte e azioni discriminatorie. Nell’Ottocento e nel Novecento, l’Occidente, influenzato dalle Guerre dell’Oppio e dalla paura del “pericolo giallo”, dipingeva la Cina con stereotipi negativi. Questi pregiudizi diventarono legge negli Stati Uniti con il Chinese Exclusion Act, che vietava l’immigrazione cinese e discriminava la comunità cinese, un simbolo dell’imperialismo occidentale in Asia, rimasto in vigore per decenni. In questo clima difficile, la Cina iniziava a emergere come potenza. Il Giappone, con il trattato di Portsmouth, si rafforzava in Corea e Manciuria, mentre la Cina cercava la sua strada verso la modernità. La Seconda Guerra Mondiale cambiò le carte in tavola: Cina e Stati Uniti si allearono contro il Giappone. Questo portò all’abrogazione del Chinese Exclusion Act nel 1943 e, in seguito, alle scuse formali degli Stati Uniti. Nonostante ciò, le tensioni tra Cina e Occidente non sono scomparse, come dimostrano le attuali discussioni sul contenimento della Cina e la stabilità in Asia orientale. Interdipendenza economica e vecchi conflitti continuano a intrecciarsi nel complesso rapporto tra Cina e Occidente.
2. L’inaudita invasione
Iniziali incomprensioni tra Occidente e Cina, dovute a barriere linguistiche e culturali, impediscono una reciproca comprensione. Il Giappone, modernizzatosi rapidamente, influenza la Cina, stimolandone un risveglio industriale che supera quello nipponico. La rapida crescita demografica cinese porta a un’espansione nei territori limitrofi. Le nazioni occidentali, allarmate, tentano invano di contenere l’avanzata cinese con la forza militare. Jacobus Laningdale elabora un piano di guerra biologica, l'”inaudita invasione”. Malattie trasmesse per via aerea si diffondono in tutta la Cina, sterminandone la popolazione. Il mondo intero colonizza poi il territorio cinese devastato. Viene istituito un nuovo ordine mondiale, e le armi batteriologiche sono messe al bando.
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