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Informazioni
“Gli ultimi giorni di Immanuel Kant” di Thomas Quincey ti porta dentro la vita di uno dei più grandi filosofi, ma non come te l’aspetti. Non è solo un saggio sulla filosofia tedesca, ma un racconto intimo e a tratti sorprendente della vita quotidiana di Kant nella sua amata Königsberg. Scopri la sua routine rigidissima, le passeggiate solitarie, i pranzi sociali dove si parlava di tutto tranne che di metafisica, e poi il lento, toccante declino di Kant e la sua morte. Ma il libro è anche lo specchio dell’autore, Thomas de Quincey, che intreccia la biografia di Immanuel Kant con frammenti della propria esistenza travagliata, segnata da perdite, povertà e l’uso dell’oppio, che gli apre mondi di visioni intense. È affascinante vedere come Quincey, noto per le sue Confessioni di un mangiatore d’oppio, osservi e racconti gli ultimi giorni di Kant, un uomo di ordine e ragione, attraverso il filtro della propria esperienza caotica e visionaria. Un libro che mescola vita di Kant, riflessione e un tocco di autobiografia inaspettata.Riassunto Breve
Immanuel Kant nasce a Königsberg nel 1724 da famiglia umile, studia e diventa professore, pubblicando la Critica della Ragione Pura nel 1781. La sua vita è caratterizzata da una routine quotidiana rigida: si alza presto, lavora, tiene lezioni. Il pranzo è un momento sociale con amici, dove si discute di vari argomenti tranne la sua filosofia. Dopo pranzo fa una passeggiata solitaria, legge e lavora fino a sera, seguendo una routine meticolosa per il sonno. Con l’avanzare dell’età , le sue facoltà declinano, peggiorano memoria, vista e forza fisica, compaiono disturbi del sonno e l’appetito cala. Il rapporto con il domestico Lampe si deteriora, sostituito da Kaufmann, verso cui Kant mostra gentilezza. Negli ultimi anni evita estranei, desidera viaggiare ma è troppo debole e affronta la morte con rassegnazione. La fase finale inizia con una malattia nell’ottobre 1803, che causa grave declino fisico e mentale; vista, memoria e udito peggiorano notevolmente, rendendo necessaria assistenza costante e una procura per i suoi affari. Nonostante il peggioramento, ha rari momenti di lucidità su temi scientifici e filosofici e mantiene benevolenza e gratitudine. È generoso verso domestici, istituzioni e parenti con pensioni segrete, disprezzando l’avarizia ma non dando elemosina comune. Nelle ultime settimane è agitato, compie gesti ripetitivi e riconosce raramente le persone. A febbraio 1804 le condizioni peggiorano rapidamente, smette di mangiare il 3 febbraio. Mostra momenti di lucidità e cortesia anche in estrema debolezza. Le sue ultime parole sono “È abbastanza!”. Muore il 12 febbraio 1804. Dopo la morte, viene esposto e si tiene un funerale pubblico e solenne il 28 febbraio, contrariamente al suo desiderio di una cerimonia semplice, venendo sepolto nella cripta accademica della cattedrale di Königsberg. La scelta di Kant di scrivere in tedesco segna un cambiamento e riflette un riconoscimento della lingua tedesca, limitando inizialmente la diffusione della sua filosofia. La teologia tedesca manca di unità . Kant ha origini scozzesi (nome originale Cant), mangia un solo pasto principale al giorno, disapprova mangiare o passeggiare da soli e si astiene da caffè e tabacco per salute. Esprime disappunto per la politica prussiana. In campo scientifico, ipotizza un pianeta tra Saturno e le comete, confermato dalla scoperta di Urano. Sembra ignaro di alcune scoperte mediche contemporanee e le sue obiezioni iniziali alla vaccinazione si basano sulla protezione temporanea, concetto poi confermato. Il gesto di chiedere di essere baciato e le ultime parole sono interpretati come bisogni umani profondi e simbolo di completamento.Il testo poi si sposta su Thomas de Quincey, che manifesta visioni fin dall’infanzia. La sua famiglia include una madre distante e sorelle la cui morte lo segna profondamente, portandolo a elaborare teorie sulla morte di una di esse e a scrivere memorie. Dopo la morte del padre, è sotto tutela e vive un’esperienza scolastica difficile con punizioni corporali. Nel 1802 fugge dalla scuola e va a Londra, vivendo in indigenza e incontrando Ann. Nel 1804 inizia a usare l’oppio, che gli provoca visioni intense che da felicità diventano dolore. Successivamente si trasferisce vicino ai Wordsworth, sviluppando un’amicizia che poi declina. La morte della figlia di Wordsworth lo porta ad aumentare l’uso di laudano, sperimentando stati di lievità e visioni. Vengono menzionate abitudini simili legate a sogni e sostanze in altri scrittori contemporanei. De Quincey sviluppa abitudini eccentriche, come scrivere circondato da manoscritti e temere per le sue carte durante incendi. Si sposa con Margaret Simpson, ha otto figli, alcuni dei quali muoiono giovani, e viene accusato di trascurare la loro educazione e di iniziarli all’oppio. Negli ultimi anni si dedica alla revisione delle sue opere. La sua salute declina progressivamente, manifestando spossatezza, disorientamento e visioni negli ultimi giorni, riconoscendo persone defunte. Muore l’8 dicembre 1859, a settantaquattro anni, apparendo ringiovanito, per un generale esaurimento fisico.Riassunto Lungo
1. Il Ritmo della Vita di Kant
La storia personale di Immanuel Kant suscita un notevole interesse, anche se le sue complesse opere filosofiche sono meno conosciute dal grande pubblico. La sua esistenza, pur priva di grandi eventi spettacolari o viaggi avventurosi, si distingue per la purezza e la dignità che caratterizzavano la sua routine quotidiana. Questo aspetto della sua vita è stato accuratamente documentato e tramandato grazie ai resoconti dettagliati dei suoi amici e conoscenti più stretti.Le Origini e i Primi Anni
Immanuel Kant nasce nella città di Königsberg nel 1724, proveniente da una famiglia di umili origini. Fin da giovane, dimostra una grande propensione per lo studio, dedicandosi ai classici e frequentando con profitto l’università locale. Inizia la sua carriera nel mondo accademico lavorando inizialmente come precettore privato per diverse famiglie. Successivamente, intraprende la carriera universitaria tenendo conferenze pubbliche che gli valgono una crescente reputazione. In seguito, ottiene la cattedra e diventa professore ordinario di matematica, logica e metafisica presso l’Università di Königsberg. È proprio in questo periodo della sua piena maturità intellettuale che pubblica la sua opera considerata il suo capolavoro, la celebre Critica della Ragione Pura, data alle stampe nel 1781, un evento che segna una svolta nella storia della filosofia.La Rigorosa Routine Quotidiana
La sua giornata è scandita da abitudini estremamente rigide e precise, che non modificava quasi mai. Si alza ogni mattina con grande anticipo, ben prima delle cinque. La sua colazione consiste in una tazza di tè e l’immancabile pipa, un momento che dedica a pianificare meticolosamente ogni attività della giornata che lo attende. Successivamente, si reca all’università per tenere le sue lezioni agli studenti. Il resto della mattinata lo trascorre lavorando intensamente e senza distrazioni nel suo studio privato, concentrandosi sulle sue ricerche e scritti filosofici.Il pranzo non è per lui un semplice pasto, ma un importante momento sociale e di scambio intellettuale. Ogni giorno riceve a casa sua un gruppo selezionato di amici e ospiti, il cui numero varia solitamente da tre a nove persone; spesso include anche giovani studenti desiderosi di imparare. La conversazione a tavola è vivace e spazia su una vasta gamma di argomenti di interesse generale, dalla politica alla scienza, dalla storia naturale a questioni di attualità , ma evita sempre categoricamente di parlare della sua filosofia. Kant partecipa attivamente, stimola la discussione con domande e osservazioni acute, e non sopporta le pause o i silenzi prolungati che interrompono il flusso del dialogo.
Dopo il pranzo, si dedica alla sua famosa passeggiata quotidiana, rigorosamente solitaria. Un’abitudine particolare legata a questa passeggiata è quella di respirare esclusivamente con il naso, una pratica che era convinto fosse fondamentale per mantenere una buona salute. Al ritorno a casa, legge fino al crepuscolo, sfruttando la luce naturale finché possibile. Questo tempo è dedicato alla lettura di testi di vario genere, alla meditazione sulle idee che sta elaborando o alla preparazione delle lezioni future. Lavora poi nel suo studio fino alle dieci di sera, rispettando scrupolosamente i suoi orari.
Anche la sua routine del sonno è meticolosa e governata da regole precise, considerate essenziali per un riposo ristoratore. Prima di addormentarsi, si avvolge strettamente nelle coperte, quasi come fosse un bozzolo, una tecnica che riteneva favorisse il sonno profondo. Mantiene la camera da letto completamente al buio e in silenzio assoluto per evitare qualsiasi disturbo. Queste abitudini rigide gli assicurano un sonno profondo e ininterrotto per la maggior parte della sua lunga vita adulta, contribuendo al suo benessere e alla sua capacità di lavorare con tale intensità .
I Cambiamenti della Vecchiaia
Con l’avanzare dell’età , le facoltà fisiche e mentali di Kant iniziano gradualmente a declinare, portando a significativi cambiamenti nella sua vita quotidiana. La memoria per gli eventi recenti peggiora in modo significativo, costringendolo a dipendere sempre più da appunti scritti per ricordare appuntamenti e dettagli. Le sue teorie filosofiche, che in gioventù erano estremamente complesse e articolate, tendono a diventare più semplici e schematiche negli ultimi anni. Anche la percezione del tempo si altera, rendendo difficile per lui valutare la durata degli eventi o l’intervallo tra di essi. La debolezza fisica aumenta, causando cadute frequenti che limitano la sua autonomia e rendendo faticose attività che prima gli erano naturali, come la lettura e la scrittura. La sua vista diminuisce progressivamente, rendendo la lettura un’attività sempre più ardua.In questo periodo sperimenta anche disturbi del sonno, con sogni che diventano agitati e disturbanti, contrariamente alla tranquillità del riposo a cui era abituato. Sorprendentemente, e in contrasto con le sue abitudini di una vita, negli ultimi anni necessita di una luce fioca nella stanza e del suono costante di un orologio per riuscire ad addormentarsi. L’appetito cala notevolmente, rendendo i pasti meno piacevoli. Nonostante il declino, mostra ancora interesse per le nuove teorie mediche del suo tempo, pur mantenendo un atteggiamento critico e scettico, ad esempio riguardo all’efficacia del vaccino.
Gli Ultimi Anni e l’Accettazione
Il suo rapporto con il domestico di lunga data, Lampe, si deteriora a causa della crescente negligenza di quest’ultimo nel prendersi cura adeguatamente del filosofo anziano. Questa situazione spiacevole porta al difficile licenziamento di Lampe e all’assunzione di un nuovo domestico, di nome Kaufmann. Anche in questa circostanza dolorosa, Kant dimostra una notevole gentilezza e considerazione nei confronti del suo vecchio servitore. Negli ultimissimi anni della sua vita, evita quasi completamente le visite di estranei, preferendo la compagnia ristretta di pochi amici fidati con cui si sentiva a suo agio. Esprime spesso un forte e persistente desiderio di viaggiare, un sogno che non ha mai realizzato appieno a causa della sua vita sedentaria, ma anche brevi gite fuori città diventano troppo faticose per il suo fisico ormai debilitato. Affronta la prospettiva della morte con calma, dignità e rassegnazione, considerandola semplicemente come la naturale conclusione del ciclo della vita.Le abitudini di Kant erano davvero così razionali come suggerisce il capitolo, e il suo declino fisico e mentale contraddice la sua filosofia della ragione?
Il capitolo, pur offrendo un ritratto dettagliato della vita di Kant, presenta le sue abitudini quasi come mere curiosità biografiche e descrive il suo declino fisico senza un vero collegamento con il suo pensiero. Manca un’analisi su quanto quella rigidissima routine fosse effettivamente “razionale” secondo i suoi stessi criteri filosofici, o se fosse piuttosto una necessità psicologica o un’eccentricità . Allo stesso modo, il progressivo deterioramento delle sue facoltà cognitive negli ultimi anni pone una sfida interpretativa: come si concilia la sua filosofia, centrata sulla potenza della ragione, con la fragilità biologica dell’uomo? Per esplorare queste complesse intersezioni tra vita e pensiero, si suggerisce di approfondire l’antropologia filosofica di Kant e di consultare studi critici sulla sua biografia che ne analizzino il rapporto con l’opera. Discipline come la filosofia della mente e la storia della filosofia possono fornire ulteriori prospettive.2. Il crepuscolo di Kant
La fase finale della vita di Kant comincia l’8 ottobre 1803, segnata da una grave malattia. Problemi digestivi, forse legati al consumo di pane, burro e formaggio, scatenano debolezza, svenimenti e un sonno agitato da incubi notturni. Questa condizione rende indispensabile l’assistenza continua della sorella e del domestico.Il declino delle facoltÃ
Le sue capacità subiscono un progressivo peggioramento. La vista cala al punto da non permettergli più di trovare il cibo a tavola. La memoria si indebolisce, tanto da non ricordare come scrivere il proprio nome, rendendo necessaria una procura per gestire i suoi affari. Anche l’udito diminuisce, rendendo difficile la conversazione. Eppure, in rari momenti di lucidità , Kant mostra ancora una sorprendente chiarezza su temi scientifici e filosofici, come la geografia fisica o le leggi di Keplero, mantenendo sempre gratitudine e benevolenza verso chi si prende cura di lui.Generosità e disprezzo per l’avarizia
Il suo carattere generoso e il suo disprezzo per l’avarizia rimangono evidenti. Desidera ricompensare i domestici e, pur non dando l’elemosina ai mendicanti comuni, si dimostra molto generoso verso le istituzioni pubbliche. Inoltre, aiuta parenti e altre persone con pensioni segrete, usando la fortuna accumulata in quasi sessant’anni di lavoro.Le ultime settimane e gli ultimi giorni
Nelle settimane finali, compare un’agitazione continua, che lo porta a compiere gesti ripetitivi e apparentemente privi di senso, come annodare e sciogliere fazzoletti o cinture. Riconosce raramente le persone. A febbraio 1804, le sue condizioni peggiorano velocemente. Smette di mangiare il 3 febbraio. Nonostante la debolezza estrema, ha ancora momenti di lucidità e cortesia, come quando si alza per salutare il medico, mostrando gratitudine e dicendo di non voler dimenticare i doveri dell’umanità . Pochi giorni prima della morte, in un altro momento lucido, risponde con una frase latina che parla di prontezza in battaglia. Negli ultimi giorni, la coscienza diminuisce. Il 10 febbraio risponde solo con voce debole. L’11 febbraio non parla, ma chiede di essere baciato, un gesto di affetto insolito per lui. La deglutizione diventa sempre più difficile. Le sue ultime parole, dette la notte prima di morire, sono “È abbastanza!”.Morte e sepoltura
Kant si spegne serenamente il 12 febbraio 1804, alle undici del mattino. Dopo la morte, viene fatto un calco della sua testa. La salma, molto magra, viene esposta per diversi giorni, attirando una grande folla. Nonostante avesse espresso il desiderio di un funerale semplice e privato, si tiene una cerimonia pubblica e solenne il 28 febbraio. Vi partecipano autorità e una vasta folla. La sepoltura avviene nella cripta accademica della cattedrale di Königsberg.Quanto è scientificamente fondata l’attribuzione della grave malattia di Kant a semplici “problemi digestivi, forse legati al consumo di pane, burro e formaggio”, data la descrizione di un declino cognitivo e fisico così profondo?
Il capitolo offre un resoconto dettagliato degli ultimi anni di vita di Kant, ma la spiegazione causale della malattia che ne segnò il “crepuscolo” appare superficiale e anacronistica. Il legame tra presunti problemi digestivi e il grave declino cognitivo e fisico descritto, che include perdita di memoria, difficoltà motorie e agitazione, non è chiarito in termini medici moderni. Per comprendere meglio la natura della sua malattia e il contesto medico dell’epoca, sarebbe utile approfondire la storia della medicina, in particolare le conoscenze sulle malattie neurodegenerative e le pratiche diagnostiche nel XVIII-XIX secolo. Autori come Roy Porter o Michel Foucault potrebbero offrire spunti sul contesto medico e sociale dell’epoca, aiutando a valutare la plausibilità della diagnosi suggerita nel capitolo.3. Oltre la Lingua: Vita e Idee di Kant
La scelta di Immanuel Kant di scrivere quasi esclusivamente in tedesco rappresenta un cambiamento significativo rispetto a intellettuali precedenti come Leibniz, che usavano francese o latino. Questo riflette una rivoluzione nella coscienza tedesca e un crescente riconoscimento della propria lingua, precedentemente trascurata dalla nobiltà che imitava la Francia. L’uso del tedesco limitò inizialmente la diffusione della filosofia di Kant fuori dalla Germania, dato che pochi leggevano la lingua. Questa decisione segnò un punto importante nell’affermazione culturale della lingua tedesca. La lingua divenne uno strumento potente per esprimere un pensiero originale.Il Contesto Teologico Tedesco
La teologia tedesca, a differenza di quella inglese o papista, mancava di unità e sistematicità . Si presentava frammentata, senza coesione interna o principi interpretativi comuni. Spesso era guidata da mode passeggere o idee individuali, nonostante rivendicasse il libero esame. Questa mancanza di struttura la distingueva dalle teologie protestanti più tradizionali. Era un panorama intellettuale variegato in cui il pensiero di Kant si sviluppò e prese forma.Vita e Abitudini Personali
La famiglia paterna di Kant aveva origini scozzesi, con il cognome originale Cant, poi cambiato in Kant per adattarsi meglio al tedesco. Le sue abitudini alimentari prevedevano un solo pasto principale al giorno dopo una leggera colazione a base di tè. Non amava mangiare o passeggiare da solo, perché credeva che pensare troppo durante la digestione o l’esercizio fosse dannoso per la salute. Anche se desiderava caffè e tabacco, se ne privava quasi del tutto per mantenersi in forma. Queste scelte mostrano una grande disciplina personale nella sua routine quotidiana.Visioni Politiche e Scientifiche
Kant non nascondeva il suo disappunto per la politica prussiana. Criticava in particolare la sua doppiezza durante la Rivoluzione Francese, vedendola come un tradimento con gravi conseguenze per l’Europa. In campo scientifico, ipotizzò un vuoto nel sistema planetario tra Saturno e le comete. Prevedeva l’esistenza di un pianeta di transizione basato sull’eccentricità delle orbite, una congettura che trovò conferma con la scoperta di Urano. Tuttavia, sembrava meno aggiornato su certe scoperte mediche del suo tempo, come i trattamenti con acqua fredda per febbri o ustioni. Le sue prime riserve sulla vaccinazione si basavano sull’idea che offrisse protezione solo temporanea, un concetto che si rivelò corretto per la necessità di richiami periodici.Gli Ultimi Momenti
Negli ultimi istanti della sua vita, Kant chiese di essere baciato. Questo gesto è visto come l’espressione di un profondo bisogno umano di tenerezza, particolarmente significativo in una cultura che valorizzava la virilità . Le sue ultime parole, “È abbastanza”, sono interpretate come un simbolo del completamento della vita e della fine della sofferenza. Questi dettagli offrono uno sguardo intimo sulla sua umanità , forse in contrasto con l’immagine del filosofo rigoroso e distaccato che a volte viene dipinta.[/membership]Davvero la teologia tedesca del Settecento era un mero guazzabuglio di mode passeggere, privo di ogni coesione interna?
Il capitolo presenta un quadro piuttosto liquidatorio della teologia tedesca dell’epoca, descrivendola come frammentata e priva di sistematicità . Questa visione, pur cogliendo forse una certa effervescenza e mancanza di un’unica ortodossia dominante, rischia di semplificare eccessivamente un panorama intellettuale complesso. Per comprendere appieno il contesto in cui si mosse Kant, è fondamentale approfondire la storia della teologia protestante tedesca del XVIII secolo, esaminando le diverse correnti (come il Pietismo o l’Illuminismo teologico) e i dibattiti interni che, pur nella loro diversità , possedevano logiche e principi interpretativi specifici. Approfondire autori come Wolff o Lessing, e studiare la storia delle università tedesche dell’epoca, può fornire un quadro più articolato e meno unidimensionale.4. Visioni, Oppio e Solitudine Cartacea
Infanzia, perdite e prime riflessioni
Thomas de Quincey sperimenta visioni fin da bambino. Cresce in una famiglia con fratelli che prendono strade diverse e una madre emotivamente distante. La morte precoce delle sorelle Jane ed Elizabeth lo colpisce profondamente negli anni della giovinezza. In particolare, elabora una sua teoria sulla scomparsa di Elizabeth, pensando che sia stata causata da uno sviluppo intellettuale troppo rapido che il suo corpo non ha retto. Queste esperienze dolorose lo allontanano dall’innocenza dell’infanzia e lo spingono a iniziare a scrivere le sue memorie.Studi difficili e la fuga a Londra
Dopo la morte del padre, un commerciante scomparso dopo una lunga malattia, Thomas viene affidato alla tutela di quattro uomini. La sua esperienza scolastica si rivela complessa e infelice. Soffre punizioni fisiche e trova l’ambiente severo, una situazione che, come si nota in altri racconti dell’epoca, non era rara nelle scuole di quel periodo. Questa difficoltà lo porta, nel 1802, a fuggire dalla Grammar School di Manchester. Si dirige verso Londra, dove vive in condizioni di estrema povertà , nutrendosi con gli scarti di un usuraio. In questo periodo di indigenza, incontra Ann, una figura che segnerà i suoi ricordi.L’incontro con l’oppio e le sue conseguenze
Nel 1804, Thomas ha il suo primo contatto con l’oppio. Questa sostanza lo proietta in un mondo di visioni molto intense. L’iniziale sensazione di felicità ed euforia, tuttavia, si trasforma gradualmente in sofferenza e dolore. L’uso dell’oppio diventa una parte centrale della sua vita, influenzando profondamente le sue percezioni e il suo stato d’animo.Vicinanza ai Wordsworth e l’aumento dell’uso di laudano
In seguito, si trasferisce a poca distanza dal Dove Cottage, la casa dei poeti Wordsworth. Con loro instaura un’amicizia importante, anche se con il tempo questa relazione si affievolisce. La morte di Kate, la figlia dei Wordsworth, lo colpisce molto e lo porta ad aumentare l’uso di laudano, una preparazione a base di oppio. Sotto l’effetto della sostanza, sperimenta stati di leggerezza e continua ad avere visioni.Abitudini e vita familiare
Thomas sviluppa nel tempo abitudini piuttosto particolari ed eccentriche. Ad esempio, ha l’abitudine di scrivere circondato da enormi pile di manoscritti. Si preoccupa molto per le sue carte, tanto da affrontare incendi nel suo studio per paura che vengano rovinate dall’acqua usata per spegnere il fuoco. Si sposa con Margaret Simpson e la coppia ha ben otto figli. Purtroppo, alcuni di loro muoiono in giovane età . Viene criticato e persino accusato di trascurare l’educazione dei figli e di averli iniziati all’uso dell’oppio.Gli ultimi anni e la fine
Negli anni finali della sua vita, si dedica con impegno alla revisione delle sue opere, preparandole per un’edizione completa. La sua salute peggiora progressivamente. Negli ultimi giorni, manifesta segni di grande stanchezza, disorientamento e continua ad avere visioni, arrivando a credere di riconoscere persone che erano già morte. Thomas de Quincey muore l’8 dicembre 1859, all’età di settantaquattro anni. Chi lo vede dopo il decesso nota che il suo viso appare ringiovanito. La causa della morte viene indicata come un generale esaurimento fisico.Le “visioni” di De Quincey, ricorrenti nel capitolo e legate all’uso di oppio, sono presentate con la necessaria contestualizzazione scientifica o rimangono un elemento narrativo ambiguo?
Il capitolo menziona ripetutamente le visioni e il loro legame con l’oppio, ma non approfondisce la natura di queste esperienze né il contesto medico-scientifico dell’epoca riguardo agli effetti delle sostanze stupefacenti sulla percezione e sulla mente. Per comprendere meglio questo aspetto cruciale della vita e dell’opera di De Quincey, sarebbe utile esplorare discipline come la psicologia della percezione, la farmacologia storica e la storia della medicina e della psichiatria del XIX secolo.Abbiamo riassunto il possibile
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