Letteratura

Gli amori difficili

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1. La Sciatrice Celestecielo

Una lunga coda si snoda ai piedi dello skilift, un gruppo di ragazzi attende con impazienza il proprio turno per salire. Tra loro, un ragazzo con un paio di occhiali verdi e un altro, più robusto, notano una figura insolita che si inerpica sulla montagna a piedi, con le pelli di foca sotto gli sci. La ragazza, avvolta in un cappuccio celestecielo, si muove con un’andatura fluida e leggera, in netto contrasto con la goffaggine dei ragazzi in attesa. Dopo varie peripezie, i ragazzi riescono finalmente a prendere lo skilift, ritrovando la ragazza che prosegue la sua ascesa solitaria. La sua abilità e la sua grazia nel muoversi sulla neve colpiscono profondamente il ragazzo con gli occhiali verdi, che si sente quasi annullato da uno sguardo fugace di lei. Raggiunta la cima, i ragazzi si lanciano in una discesa scomposta, ma il ragazzo con gli occhiali verdi è ormai rapito dal desiderio di ritrovare la sciatrice celestecielo. La scorge mentre si avventura fuori pista e, nel tentativo di avvicinarsi, cade goffamente nella neve fresca. Un’altra risalita con lo skilift e il ragazzo incontra di nuovo la ragazza. Si scambiano poche parole, sufficienti a scoprire che lei è svizzera e ama sciare fuori pista, seguendo l’istinto. Rivela di voler raggiungere la cima del colle per ammirare il ghiacciaio e le lepri bianche. Il ragazzo, irresistibilmente attratto, decide di seguirla. La salita si rivela faticosa per lui, mentre lei sembra non accusare la fatica. In cima, il ragazzo è esausto e accaldato, mentre la ragazza appare fresca e riposata. Da lassù, la vista spazia sulle piste e sulla valle sottostante. La ragazza si lancia in una discesa con movimenti leggeri e precisi, distinguendosi nettamente dalla massa degli sciatori. Osservandola, il ragazzo percepisce in lei un’armonia e una perfezione uniche, come se ogni suo gesto fosse quello giusto, in un mondo che altrimenti appare caotico e disordinato.

2. La routine di una coppia

Arturo Massolari, operaio, finisce il suo turno di notte alle sei del mattino. Rientra a casa, usando la sua bicicletta o il tram, e spesso trova la moglie Elide ancora immersa nel sonno. Il risveglio della coppia segue ritmi diversi: a volte è il rumore di Arturo che si sovrappone alla sveglia di Elide, altre volte è lui a portarle il caffè, svegliandola dolcemente. Dopo un breve scambio di battute sul tempo e sul lavoro, condividono il bagno, in un momento di quotidianità e intimità. Elide si prepara velocemente per andare al lavoro, mentre Arturo la osserva, sentendosi un po’ di troppo, ma comunque partecipe di quel rituale mattutino. Una volta che Elide è uscita, Arturo torna a letto, cercando nel materasso il calore lasciato dalla moglie. La sera, l’attesa del ritorno di Elide diventa un rito per Arturo, che prepara la casa, dedicandosi alle pulizie domestiche. Al ritorno di Elide, stanca per la giornata, preparano insieme la cena e i pasti per il giorno successivo. Nonostante la stanchezza, riescono a ritagliarsi un momento di tenerezza, ma la fretta di Arturo, che deve tornare al lavoro, li separa nuovamente. Elide, rimasta sola, cerca nel letto il calore di Arturo, scoprendo che lui ha fatto lo stesso, e prova un senso di tenerezza.

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17. L’invasione silenziosa

Una coppia, in cerca di tranquillità, si trasferisce in una nuova casa, consigliata da uno zio come un luogo sereno e prospero. Le prime impressioni confermano la descrizione: serate piacevoli e incontri con i cordiali abitanti del posto. La quiete, però, viene presto turbata dalla scoperta di minuscole formiche, le “formiche argentine”, che iniziano a invadere l’abitazione, generando un crescente senso di disagio. La casa, ben lontana dall’essere un rifugio sereno, si trasforma in un campo di battaglia. Nella ricerca di una soluzione, la coppia fa la conoscenza dei vicini. I signori Reginaudo, eccentrici e carichi di insetticidi, condividono le loro infruttuose battaglie quotidiane contro le formiche, accennando poi al capitano Brauni, un inventore che ha ideato complessi metodi di sterminio. Il capitano mostra le sue trappole, ingegnosi congegni che attirano e uccidono le formiche con il petrolio, ammettendo però l’impossibilità di una vittoria definitiva. La situazione precipita quando il loro bambino ingerisce accidentalmente dell’insetticida, aggiungendo un ulteriore livello di difficoltà alla loro vita, ormai dominata da una lotta incessante contro le formiche, onnipresenti persino nel cibo. L’arrivo del signor Baudino, un impiegato dell’Ente per la lotta contro le formiche, che ricorda nell’aspetto e nei modi una formica, ma senza la loro frenesia, porta con sé la promessa di una soluzione: melassa avvelenata. Anche questo metodo, però, si rivela inefficace. La coppia, sempre più isolata e disperata, si ritrova intrappolata in una battaglia senza fine contro un nemico invisibile e inarrestabile, che ha ormai preso il sopravvento sulla loro quotidianità.

18. La Lotta Contro le Formiche e la Ricerca di un Nuovo Inizio

Le vicine di casa sono impegnate in un’accesa discussione riguardo l’invasione della formica argentina, e puntano il dito contro l’uomo dell’ente, ritenendolo responsabile di favorirne la diffusione. La moglie, origliando la conversazione, si infuria per essere stata raggirata. Quando l’uomo della formica lascia l’abitazione, i due coniugi decidono di recarsi dalla signora Mauro, l’anziana e inflessibile proprietaria dell’immobile, per reclamare le chiavi di un ripostiglio e per protestare contro la situazione invivibile. La signora Mauro, con tono severo, spiega che la casa era rimasta vuota per lungo tempo e che le formiche sono ormai una piaga diffusa ovunque. Sostiene che solo una pulizia costante può risolvere il problema, ma il suo atteggiamento lascia trasparire un profondo disagio, come se anche lei fosse una vittima impotente di fronte all’invasione delle formiche. Improvvisamente, le urla disperate del bambino interrompono la conversazione: una formica gli è entrata in un orecchio. Le vicine accorrono in aiuto, ma la situazione precipita in una lite furibonda contro l’uomo della formica, additato come il colpevole di ogni male. La moglie, ormai esasperata, decide di affrontarlo a viso aperto. Insieme ad altre donne del vicinato, si dirige verso il suo ripostiglio e lo accusa di favorire la proliferazione delle formiche. L’uomo si difende, negando ogni addebito, ma le donne, pur sostenendo la moglie, sembrano quasi compatire l’uomo. La moglie, in un impeto di rabbia, lo afferra per il colletto, ma lui riesce a divincolarsi e a fuggire. Le altre donne, invece di supportare la coppia, si disperdono in lamentele sulle formiche che infestano le loro case. I due coniugi, profondamente delusi dall’atteggiamento delle vicine, si sentono abbandonati e senza speranza. Decidono allora di fare una passeggiata per cercare un po’ di conforto, dirigendosi verso il mare. Il paesaggio urbano, con le sue scene di vita quotidiana, offre loro una temporanea distrazione. Giunti al porto, finalmente trovano un po’ di pace, lontani dalle formiche, possono rilassarsi e godere della brezza marina.

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