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Contenuti del libro
Informazioni
“Giornalisti comprati. Come i politici, i servizi segreti e l’alta finanza dirigono i mass media tedeschi” di Udo Ulfkotte è un libro che ti fa vedere la `stampa tedesca` con occhi diversi. Non è la solita roba neutrale, ma un sistema dove i `mass media tedeschi` sono pesantemente influenzati da `élite` di `politici`, `alta finanza` e `servizi segreti`. Ulfkotte spiega come i `giornalisti` vengono `comprati` o cooptati, accettando regali, viaggi di lusso, o entrando in `reti transatlantiche` esclusive come Atlantik-Brücke o Bilderberg. Questa `corruzione giornalismo` e l’`influenza élite` porta a una `propaganda mediatica` che nasconde la verità o la distorce, spesso per favorire interessi specifici, anche stranieri come quelli statunitensi o della CIA. Il libro mostra esempi concreti di come le notizie vengono manipolate, portando a una crescente mancanza di `fiducia media` da parte dei cittadini. È un quadro piuttosto inquietante su chi controlla davvero l’informazione in Germania.Riassunto Breve
I media principali in Germania non presentano informazioni neutrali. Esiste una connessione stretta tra giornalisti importanti e reti di élite composte da politici, finanzieri e servizi segreti. Questa vicinanza influenza il contenuto dei media, promuovendo agende politiche ed economiche specifiche. I giornalisti accettano viaggi pagati e regali da aziende e governi, anche da regimi dittatoriali, il che porta a reportage non obiettivi, a volte non segnalati come pubblicità. I servizi segreti forniscono materiale per articoli, e le interviste con i politici possono essere censurate. Organizzazioni transatlantiche finanziano attività per influenzare l’opinione pubblica tedesca a favore di interessi stranieri, come quelli statunitensi. Anche i partiti politici supportano la formazione dei giornalisti, compromettendone l’indipendenza. Il sistema dei premi giornalistici non garantisce imparzialità; spesso i premi sono assegnati da commissioni legate agli stessi gruppi mediatici o finanziatori, premiando chi si conforma alle aspettative delle élite. Il sistema fiscale tedesco contribuisce permettendo diarie per viaggi con spese già coperte da terzi. Aziende elettriche e industrie del tabacco assegnano premi che finanziano i media e influenzano la copertura, promuovendo ad esempio prodotti specifici senza menzionare i problemi. L’industria del tabacco finanzia premi nonostante i divieti di pubblicità, assicurandosi una stampa favorevole. I giornalisti scrivono articoli compiacenti su richiesta di ambasciate o interessi commerciali e accettano incarichi di spionaggio politico. Le case editrici manipolano le tirature per ingannare gli inserzionisti. Informazioni importanti vengono omesse o minimizzate, come l’uso di gas velenosi tedeschi in Iraq o crimini gravi. I media presentano una versione della realtà che non corrisponde all’opinione pubblica, usando un linguaggio manipolatorio per distorcere concetti. La conseguenza è una bassa fiducia dei cittadini nei confronti dei giornalisti, percepiti come sottomessi alle autorità. I servizi segreti influenzano i media e reclutano giornalisti. Prominenti giornalisti hanno legami stretti con organizzazioni d’élite transatlantiche e filo-americane come Atlantik-Brücke, German Marshall Fund e Commissione Trilaterale, partecipando a incontri riservati e assumendo incarichi. Questa rete influenza la copertura mediatica, allineandola agli interessi delle élite e promuovendo posizioni filo-americane, specialmente in politica estera. La mancanza di trasparenza su questi legami impedisce al pubblico di valutare l’indipendenza delle notizie. La partecipazione a queste reti porta i giornalisti ad adottare il punto di vista delle élite, compromettendo la funzione di controllo dei media. Gruppi riservati come il Bilderberg riuniscono figure influenti, inclusi giornalisti, influenzando decisioni al di fuori dei canali democratici. La corruzione nel giornalismo include agenzie di pubbliche relazioni che offrono articoli a pagamento e giornalisti che accettano viaggi di lusso e sconti per ottenere copertura favorevole. Due giornalisti su tre nei paesi di lingua tedesca accettano regolarmente vantaggi. Esiste una tendenza a manipolare l’informazione con linguaggio politicamente corretto e tabù, limitando la libertà di pensiero. La proprietà dei media da parte dei partiti politici, come la holding dell’SPD, evidenzia la mancanza di imparzialità. Queste partecipazioni permettono di influenzare la linea editoriale per scopi politici ed economici. La perdita di credibilità porta al calo delle vendite dei giornali tradizionali e a licenziamenti. Il giornalismo automatizzato emerge come futuro. L’opinione dominante nei media è decisa da poche persone, limitando la diversità. Direttori che non si allineano vengono allontanati. Si manipola l’informazione a beneficio dell’élite finanziaria, come nella copertura delle elezioni europee del 2014 o della crisi finanziaria del 2008, dove Angela Merkel chiese di non riportare la verità. L’introduzione dell’euro fu accompagnata da propaganda finanziata con denaro pubblico, mentre i critici venivano marginalizzati. Molti giornalisti di primo piano sono legati a lobby e organizzazioni d’élite che influenzano la loro copertura, promuovendo agende specifiche e creando una simulazione di reportage. La vicinanza ai circoli di potere e l’accettazione di favori compromettono l’indipendenza. L’informazione dei media principali risulta disonesta, portando i cittadini a cercare fonti alternative online. Esiste una collaborazione consolidata tra giornalisti e la CIA, con circa 400 giornalisti americani che lavorano per l’agenzia nel 1977. La CIA influenza le redazioni tramite organizzazioni di facciata e recluta giornalisti, usando le organizzazioni transatlantiche come luoghi di contatto. I responsabili delle iniziative transatlantiche sono spesso legati al Council on Foreign Relations, connesso alla CIA e co-fondatore di ramificazioni come la Società tedesca per la politica estera. Questa rete di grandi aziende, media e istituti di ricerca modella le prospettive per allinearle agli interessi aziendali, dei servizi segreti e statunitensi, diffondendo queste idee attraverso i media principali come pensiero originale. Molti media non sono indipendenti e agiscono come portavoce di gruppi politici. La forte influenza politica sulle emittenti pubbliche è stata dichiarata incostituzionale. I sistemi di influenza delle élite transatlantiche definiscono il linguaggio pubblico e promuovono piani bellici, con i media principali che accompagnano questi eventi in modo propagandistico. La presenza di presunti agenti dei servizi segreti in contatto con giornalisti rinomati evidenzia la continuità di queste dinamiche. Il sistema informativo è ampiamente influenzato.Riassunto Lungo
1. La stampa tedesca tra élite e servizi segreti
I principali media tedeschi non offrono informazioni imparziali. Esiste un legame stretto tra giornalisti importanti e gruppi di potere formati da politici, finanzieri e servizi segreti. Questa vicinanza influenza ciò che viene pubblicato, spingendo avanti certe idee politiche ed economiche. I giornalisti accettano viaggi costosi e regali da aziende e governi, anche da paesi autoritari. Questo porta a servizi giornalistici non obiettivi, spesso presentati senza dire che sono influenzati. I servizi segreti danno ai giornalisti materiale per scrivere articoli, a volte già pronti. Le interviste con i politici devono essere “autorizzate”, permettendo di nascondere contenuti scomodi.Come l’Informazione Viene Condizionata
Organizzazioni di altri paesi finanziano azioni per influenzare l’opinione pubblica in Germania, spesso a vantaggio degli interessi americani. Anche i partiti politici danno soldi per la formazione dei giornalisti, rendendo difficile per loro essere davvero liberi. Il modo in cui vengono assegnati i premi giornalistici non assicura che siano imparziali. Spesso le giurie sono legate agli stessi gruppi mediatici o a chi finanzia tutto, premiando chi si allinea alle idee dei potenti invece di chi fa giornalismo critico. Il sistema delle tasse in Germania contribuisce a questo, perché i giornalisti possono chiedere rimborsi per viaggi le cui spese sono già state pagate da altri. Tutta questa rete di legami e vantaggi economici mette a rischio l’obiettività e la libertà della stampa.Se la stampa tedesca è così profondamente compromessa da élite, servizi segreti e interessi stranieri, esiste ancora uno spazio per il giornalismo indipendente e critico?
Il capitolo descrive un quadro allarmante di condizionamento, ma sorge spontanea la domanda se questo sistema di influenze lasci spazio a voci non allineate o a meccanismi di resistenza interna al mondo giornalistico. Per comprendere meglio la complessità dei sistemi mediatici e la loro interazione con il potere, può essere utile approfondire gli studi sulla sociologia del giornalismo e le teorie sulla propaganda e il controllo dei media. Autori come Pierre Bourdieu o, su un versante diverso, Herman e Chomsky, offrono strumenti concettuali per analizzare le dinamiche di potere che attraversano il campo giornalistico. Approfondire l’etica giornalistica e i modelli comparati dei sistemi mediatici può fornire ulteriori prospettive.2. La Stampa Controllata
Le aziende elettriche e le industrie del tabacco influenzano i media offrendo premi giornalistici che finanziano le testate. Questo porta i giornalisti a promuovere argomenti favorevoli, come i nuovi contatori digitali, senza menzionarne i lati negativi, come la loro breve durata e il mancato rispetto delle norme europee. L’industria del tabacco, aggirando i divieti sulla pubblicità, finanzia premi e sponsorizza partiti politici attraverso spazi pubblicitari su riviste di partito e affitto di stand, assicurandosi una stampa compiacente.Influenza e Compromessi nel Giornalismo
I giornalisti a volte partecipano a viaggi pagati da governi o aziende, scrivono articoli su richiesta di ambasciate o per interessi commerciali, e in alcuni casi arrivano ad accettare incarichi di spionaggio politico. Questa vicinanza alle élite e al potere può compromettere l’indipendenza e l’obiettività dell’informazione. Anche le case editrici possono manipolare le tirature dichiarate per ingannare gli inserzionisti e ottenere prezzi più alti per la pubblicità.Il Controllo delle Informazioni e la Percezione Pubblica
Informazioni cruciali vengono spesso omesse o ridimensionate dai media. Esempi includono l’uso di gas velenosi prodotti in Germania in Iraq, nonostante le prove e gli avvertimenti interni dell’esercito tedesco. Anche reportage su crimini gravi o connessioni politiche delicate non trovano spazio. I media presentano spesso una visione della realtà che non coincide con l’opinione della maggioranza dei cittadini, come dimostra il caso di Thilo Sarrazin, descritto negativamente nonostante il largo consenso pubblico sulle sue idee.Linguaggio Manipolatorio e Fiducia dei Cittadini
Per distorcere la percezione, i media usano un linguaggio manipolatorio, definendo la disinformazione “educazione” o la mancanza di rispetto “peculiarità culturale”. Questo crea l’illusione di una diversità e obiettività che in realtà non esiste. Di conseguenza, la fiducia dei cittadini nei confronti dei giornalisti è bassa; vengono percepiti come pigri, poco critici e sottomessi alle autorità. Anche i servizi segreti influenzano i media e reclutano giornalisti, evidenziando un legame tra potere politico, servizi di sicurezza e stampa.Se la stampa è così totalmente controllata, come si spiega l’esistenza stessa del giornalismo investigativo o di voci critiche?
Il capitolo dipinge un quadro di controllo quasi totale della stampa da parte di poteri economici e politici, ma non affronta in modo esauriente le dinamiche interne del giornalismo, le resistenze professionali o il ruolo che, pur tra mille difficoltà, il giornalismo investigativo e le voci fuori dal coro riescono talvolta a giocare. Per approfondire questa complessità, è utile esplorare la sociologia dei media e la political economy della comunicazione. Autori come Herman e Chomsky offrono un modello critico dell’influenza del potere sui media, mentre altri studiosi analizzano le pratiche professionali e le possibilità di autonomia all’interno del sistema mediatico.3. Giornalisti e reti di potere
Prominenti giornalisti tedeschi mantengono relazioni molto strette con organizzazioni che riuniscono figure di spicco. Queste organizzazioni, come Atlantik-Brücke, German Marshall Fund e Commissione Trilaterale, hanno spesso un forte orientamento verso i legami transatlantici e una visione favorevole agli Stati Uniti. Al loro interno si incontrano persone influenti dalla politica, dall’economia e dal mondo dei media. I contatti tra giornalisti e questi gruppi vanno oltre la semplice conoscenza; implicano la partecipazione a progetti, incontri riservati e persino l’assunzione di incarichi nei consigli direttivi delle associazioni.Esempi di connessioni strette
Ci sono diversi esempi che mostrano quanto siano profondi questi legami. Jochen Bittner, che scrive per il giornale Die Zeit, ha collaborato alla stesura di un documento per il German Marshall Fund e in seguito ha scritto in modo positivo sullo stesso argomento nel suo giornale. Kai Diekmann, per molti anni direttore del quotidiano Bild, è membro del consiglio direttivo di Atlantik-Brücke. Klaus-Dieter Frankenberger del Frankfurter Allgemeine Zeitung fa parte della Commissione Trilaterale e di altre organizzazioni che svolgono attività di pressione. Questi casi specifici illustrano come figure chiave del giornalismo tedesco siano integrate in queste potenti reti di relazioni.L’impatto sulle notizie
Questa fitta rete di contatti ha un’influenza significativa sul modo in cui vengono presentate le notizie. Spesso porta a una prospettiva che si allinea con gli interessi dei gruppi di potere e promuove posizioni favorevoli agli Stati Uniti, specialmente quando si parla di politica estera e sicurezza. La mancanza di trasparenza su questi legami rende difficile per il pubblico capire quanto le notizie che legge siano davvero indipendenti. Se i giornalisti hanno legami così stretti con specifici gruppi di interesse, c’è il rischio che la loro informazione rifletta questi interessi piuttosto che offrire un punto di vista equilibrato.Domande sull’indipendenza dei media
La partecipazione a queste reti può portare i giornalisti ad adottare il punto di vista delle élite con cui interagiscono. Questo solleva interrogativi importanti sul ruolo dei media nella società. I media dovrebbero controllare il potere e rappresentare un luogo dove idee diverse possono circolare liberamente? Oppure rischiano di diventare uno strumento per diffondere tecniche di comunicazione a favore di determinati interessi? La credibilità del giornalismo si basa sulla sua capacità di essere indipendente. Quando questi legami non sono chiari al pubblico, la fiducia nelle notizie può venire meno.È davvero così semplice ridurre il comportamento dei media a una mera ‘manipolazione studiata’ a beneficio dell’élite?
Il capitolo presenta un quadro molto netto del “fronte della propaganda mediatica”, descrivendo il flusso di informazioni come strettamente controllato e manipolato per servire interessi specifici. Tuttavia, la realtà del sistema mediatico è spesso più complessa di una semplice dicotomia tra “verità” e “manipolazione studiata”. Per comprendere meglio le dinamiche che influenzano la produzione di notizie, inclusi i condizionamenti economici, politici e sociali, è utile approfondire gli studi sulla sociologia della comunicazione e l’economia dei media. Autori come Noam Chomsky ed Edward Herman hanno esplorato modelli che descrivono i filtri che possono influenzare la copertura mediatica, offrendo una prospettiva più strutturale rispetto alla sola intenzione di “manipolare”. Approfondire questi temi può aiutare a valutare la misura in cui il comportamento dei media è frutto di una deliberata cospirazione o piuttosto il risultato di pressioni sistemiche e logiche di mercato.6. La Rete Transatlantica e il Controllo dell’Informazione
Esiste una collaborazione consolidata tra giornalisti e agenzie di intelligence, come la CIA. Già nel 1977, un’indagine ha rivelato che circa 400 giornalisti americani lavoravano per l’agenzia, e il New York Times aveva un accordo per “prendere in prestito” personale. Questa pratica di reclutare o addestrare informatori tra i dipendenti dei media è diffusa a livello globale, creando legami che influenzano la diffusione delle notizie.La Rete Transatlantica e i Suoi Legami
I responsabili delle iniziative transatlantiche sono spesso legati a organizzazioni influenti come il Council on Foreign Relations (CFR). Questa entità è strettamente connessa alla CIA e ha contribuito a fondare ramificazioni in altri paesi, come la Società tedesca per la politica estera (DGAP). Queste organizzazioni formano una vasta rete che include grandi aziende, importanti media e istituti di ricerca. In questi ambienti si incontrano regolarmente giornalisti, imprenditori e politici, facilitando la creazione di contatti e la condivisione di prospettive. Un esempio in Germania riguarda Manfred Lahnstein, politico e dirigente di Bertelsmann e della fondazione Die Zeit, il cui nome è comparso in un elenco di presunti informatori della CIA, suggerendo un possibile collegamento dovuto alla sua appartenenza a organizzazioni transatlantiche come la Commissione Trilaterale.Come Funziona l’Influenza sui Media
Questa rete lavora attivamente per modellare le prospettive e allinearle agli interessi delle aziende, dei servizi segreti e degli Stati Uniti. Le idee così plasmate vengono poi diffuse attraverso i principali media, presentate come pensiero originale, il che contrasta con l’ideale di libertà di stampa. Molti media, infatti, non sono indipendenti e possono agire come portavoce di specifici gruppi politici o economici. La CIA stessa ha ammesso pubblicamente fin dal 1996 di reclutare giornalisti, e le organizzazioni transatlantiche rappresentano luoghi ideali per stabilire questi contatti. Un documentario del 2006 ha mostrato come la CIA abbia influenzato le redazioni tedesche anche tramite organizzazioni di facciata, cofinanziando riviste come Der Monat. La forte influenza politica su emittenti pubbliche, come dimostrato nel caso della ZDF in Germania, è stata persino dichiarata incostituzionale.Impatto sul Discorso Pubblico
I sistemi di influenza guidati dalle élite transatlantiche definiscono spesso il linguaggio usato nel dibattito pubblico, introducendo termini come “globalizzazione” o “guerra al terrorismo”. Questa rete promuove anche specifici piani politici, inclusi piani bellici, con i principali media che spesso accompagnano questi eventi in modo che alcuni analisti definiscono propagandistico, arrivando a etichettarli come “guerrafondai”. Figure pubbliche di rilievo, come l’ex Presidente federale tedesco Joachim Gauck, membro di Atlantik-Brücke, sono vicine a questi ambienti, illustrando la connessione tra potere politico e queste reti di influenza.Casi Specifici e Conseguenze
La presenza di presunti agenti dei servizi segreti in contatto con giornalisti rinomati evidenzia la continuità di queste dinamiche. Un esempio è Ralph F. Goff, presunto capo stazione CIA in Germania espulso nel 2014, noto per i suoi contatti con giornalisti. Queste reti possono anche avere conseguenze dirette e gravi, come suggerito dal caso della morte del caporale André Horn in Kosovo. La sua morte, potenzialmente dovuta a uranio impoverito, fu apparentemente minimizzata dal Ministero della Difesa con il supporto dei media, evidenziando la spregiudicatezza con cui a volte vengono gestite le informazioni e le vite umane all’interno di queste sfere di influenza.Ma quanto è davvero estesa e coordinata questa ‘rete transatlantica’, o si tratta piuttosto di un insieme di influenze complesse e meno dirette?
Il capitolo presenta un quadro allarmante di legami tra servizi segreti, media e centri di potere, suggerendo un controllo quasi totale sull’informazione. Tuttavia, la forza e l’organizzazione di questa “rete” vengono date per assodate, basandosi su esempi specifici che potrebbero rappresentare casi isolati o dinamiche più sfumate. Per comprendere meglio la complessità dell’influenza sui media e distinguere tra lobbying, affinità ideologica e manipolazione diretta, sarebbe utile approfondire gli studi sulla sociologia delle élite, l’economia dei media e la storia delle relazioni internazionali e dei servizi segreti. Autori come Noam Chomsky o C. Wright Mills offrono prospettive critiche sulle strutture di potere e sul loro rapporto con i mezzi di comunicazione.Abbiamo riassunto il possibile
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