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Contenuti del libro
Informazioni
esplora come la figura e il pensiero di Friedrich Nietzsche siano stati letti e reinterpretati da Arthur Moeller van den Bruck nel contesto della Germania tra fine Ottocento e primo Novecento. All’inizio, Moeller vede Nietzsche come un artista isolato, un profeta incompreso, ma con l’emergere delle ambizioni nazionali tedesche e soprattutto dopo la sconfitta nella Prima Guerra Mondiale, la prospettiva cambia radicalmente. Il libro mostra come Nietzsche venga trasformato in un filosofo politico fondamentale per la “rivoluzione conservatrice” tedesca, le cui idee come la “volontà di potenza”, il “superuomo” e la “trasvalutazione dei valori” vengono usate per costruire una nuova “cultura tedesca” e affrontare l'”epoca delle masse”. Un tema centrale è la ricerca di un “socialismo tedesco” o spirituale che integri le masse lavoratrici nella nazione, contrapponendosi al marxismo e all’individualismo ottocentesco di Nietzsche stesso, che Moeller considera limitato per i tempi moderni. Vediamo quindi come le idee di Nietzsche, nate da un profondo individualismo e spesso tragicità personale, vengano piegate e adattate per servire un progetto politico e nazionale, quello della Germania che cerca la sua egemonia e un nuovo ordine gerarchico nell’era della mobilitazione totale.Riassunto Breve
Friedrich Nietzsche viene inizialmente visto come un artista e pensatore individuale, un precursore di una nuova era ma anche un profeta che non riesce a incidere sulla società del suo tempo, considerato uno strumento educativo destinato a essere superato. Questa prospettiva cambia radicalmente con l’emergere delle ambizioni nazionali tedesche. Nietzsche viene reinterpretato come un filosofo rivoluzionario, fondamentale per il futuro della Germania. Le sue idee, come la “trasvalutazione” dei valori, la volontà di potenza e il superuomo, vengono viste come la base per una nuova cultura tedesca forte, un’etica basata sulla forza necessaria per l’egemonia tedesca in Europa. Le sue debolezze personali diventano meno importanti rispetto alla forza politica delle sue idee per il progetto nazionale. La sua critica ai valori tradizionali, inclusi quelli cristiani, si concentra su ciò che è nemico della vita, reinterpretando concetti come la compassione all’interno della morale del superuomo, ma opponendosi alla compassione come unica base morale che indebolisce. Il legame tra superuomo e volontà di potenza diventa la base per una “rivoluzione conservatrice”, che cerca di unire aristocraticismo e socialismo. L’obiettivo politico è contrastare l’egualitarismo dello Stato sociale massificante, visto come un ostacolo all’egemonia tedesca. Tuttavia, il suo individualismo ottocentesco è visto come un limite, non applicando le sue idee alla razza o a una visione collettiva necessaria nell’epoca delle masse e dei conflitti imperialistici, rimanendo legato a una distinzione individuale piuttosto che collettiva. Dopo la Prima Guerra Mondiale e la sconfitta, si cerca un Nietzsche “socialista” che abbia previsto l’epoca delle masse e la necessità di integrarle. Il socialismo, al di là della sua forma negativa, è visto come un problema ineludibile con potenziale positivo per l’organizzazione e l’affermazione della vita. La “rivoluzione conservatrice” mira a un “socialismo spirituale” o nazionale che integra le masse lavoratrici in modo subordinato nello Stato, contrastando il marxismo e spostando i conflitti sociali all’esterno. Non cerca l’uguaglianza, ma una gerarchia che coopti i capaci dalla massa per la forza nazionale in un’epoca di mobilitazione totale, vedendo il rapporto lavoratore-datore di lavoro in termini militari. Questo socialismo spirituale è uno strumento di mobilitazione per l’egemonia tedesca. I movimenti sociali generano contromovimenti, e nell’epoca della sovranità delle masse, Nietzsche è visto come colui che ha previsto un contromovimento contro la democrazia e la “linea mediana”, essendo nemico della massa e favorevole alla gerarchia. Sebbene inizialmente veda il socialismo come nichilistico e negatore della vita, riconosce anche la sua volontà di affermazione della vita e la ricerca dello Stato perfetto. Il socialismo viene considerato un fondamento temporaneo per costruire una specie più forte, con Stato e società come basi per un’economia mondiale e l’educazione come “allevamento”. La specie inferiore serve da base per la specie superiore. Le rivoluzioni preparano l’ascesa di uomini nuovi e delle forze di un popolo, e la rivoluzione tedesca non fa eccezione, con la classe lavoratrice che avanza e assume responsabilità, portando nuove forze utili alla nazione. Una nazione non può escludere il proletariato dai suoi destini; quando è accolto, diventa utile, e dai diritti emergono doveri. Nietzsche chiede ai lavoratori di sentire come i soldati, cercando dignità e onoreario. L’individuo deve poter fare il massimo nella sua sfera. Questo subordina la massa proletaria all’individualità, sostituendo l’uguaglianza con la parità di diritti. Il proletariato è esortato a competere con la borghesia, immaginando un futuro con i lavoratori come borghesi attuali, ma sopra di loro una casta superiore. Il lavoratore con potere deve scegliere tra un socialismo puramente economico e una concezione idealistica per un socialismo spirituale. Nietzsche è visto come un precursore tragico, che ha indicato la via per una nuova cultura ma non l’ha vissuta pienamente, la sua opera uno strumento educativo temporaneo per un’umanità in transizione verso un nuovo vitalismo.Riassunto Lungo
1. La Trasformazione di Nietzsche per la Cultura Tedesca
Arthur Moeller inizialmente considerava Friedrich Nietzsche principalmente una figura artistica e culturale. Lo vedeva come un anticipatore dell’individualismo e l’araldo di un’epoca nuova. Tuttavia, Moeller lo giudicava anche un profeta che non era riuscito nel suo intento. Credeva che Nietzsche non fosse stato capace di superare la decadenza del suo tempo. Inoltre, riteneva che non si fosse integrato con la società di massa che stava nascendo. Per Moeller, l’opera di Nietzsche appariva come uno strumento utile solo temporaneamente per l’educazione. Era destinata, secondo lui, a diventare presto superata e inutile.Il Cambiamento di Prospettiva e l’Importanza per la Germania
Con il passare del tempo, il contesto storico si modificò profondamente. Le ambizioni nazionali della Germania iniziarono a emergere con forza. Questo scenario portò a un cambiamento radicale nella visione di Moeller su Nietzsche. Egli cominciò a considerare Nietzsche non più un profeta fallito, ma un filosofo rivoluzionario. Le sue idee divennero essenziali per il futuro della nazione tedesca. La filosofia nietzschiana fu reinterpretata come una vera e propria “trasvalutazione” delle teorie darwiniane. L’idea di evoluzione venne elevata a una metafisica del divenire. Questa nuova interpretazione si basava sui concetti centrali di volontà di potenza e superuomo.Una Nuova Cultura basata sulla Forza
Questa visione reinterpretata di Nietzsche offriva il fondamento per costruire una nuova cultura tedesca. Si proponeva un’etica basata sulla forza interiore e sulla selezione naturale applicata alla società. Questa etica era vista come indispensabile affinché la Germania potesse affermare la propria egemonia in Europa e nel mondo. Si contrapponeva nettamente alla debolezza percepita e al materialismo attribuiti alle altre nazioni. Le debolezze e le fragilità personali di Nietzsche, che prima erano motivo di critica per Moeller, persero importanza in questa nuova ottica. Ciò che contava era la potenza e la rilevanza politica delle sue idee. Queste idee erano considerate fondamentali per il grande progetto nazionale tedesco.Ma questa “trasvalutazione” di Nietzsche non è forse una forzatura ideologica piuttosto che un’analisi filosofica rigorosa?
Il capitolo descrive un cambiamento radicale nella visione di Moeller, che passa dal considerare Nietzsche un profeta fallito a un filosofo rivoluzionario essenziale per le ambizioni nazionali tedesche. Questa trasformazione sembra dettata più dal mutato contesto politico che da una rilettura approfondita dell’opera nietzschiana. La reinterpretazione dei concetti di volontà di potenza e superuomo per giustificare l’egemonia nazionale e una sorta di selezione sociale solleva dubbi sulla fedeltà di tale lettura al pensiero originale di Nietzsche. Per comprendere meglio se si tratti di una genuina interpretazione o di una strumentalizzazione politica, sarebbe utile approfondire direttamente gli scritti di Nietzsche, studiare la complessa storia della sua ricezione e le diverse interpretazioni che ne sono state date nel tempo, e analizzare il contesto storico e intellettuale della Germania all’inizio del XX secolo, magari consultando studiosi di filosofia e storia delle idee.2. Nietzsche, le masse e la ricerca di un socialismo tedesco
Nietzsche valuta i valori cristiani e l’idea di verità basandosi sulla quantità di vita che promuovono. Riduce la verità a un valore biologico, non contestando l’essenza del cristianesimo, ma ciò che in esso si oppone alla vita. L’amore e la carità cristiana vengono recuperati nella morale del superuomo, la cui volontà forte include la compassione. Tuttavia, Nietzsche si oppone alla riduzione della morale alla sola compassione, perché ritiene che questa indebolisca e impedisca la crescita vitale. La sua “trasvalutazione dei valori” serve anche a salvare il cristianesimo da obiezioni basate sulla scienza. Il legame tra il concetto di superuomo e la volontà di potenza è visto come la base per una nuova cultura tedesca, che porta a una “rivoluzione conservatrice”. Questa rivoluzione cerca una sintesi tra l’aristocraticismo e il socialismo. La volontà di potenza è intesa come una volontà di vita e di creazione storica. L’obiettivo di Nietzsche ha anche un aspetto politico: vuole distruggere le tendenze egualitarie dello Stato sociale, che tende a massificare gli individui. Questo Stato è considerato un “idealismo degradato” che impedisce alla Germania di affermare la propria egemonia.Limiti dell’Individualismo
Nietzsche è però limitato dalla sua visione individualistica, tipica dell’Ottocento. Non applica le sue idee al concetto di razza e alla sua potenziale “volontà di potenza” collettiva. Gli manca una visione organica della razza, che viene vista come necessaria per l’unità nazionale nell’epoca dei conflitti imperialistici. Rimane legato a una distinzione individuale tra chi riesce e chi non riesce nella vita. Non coglie pienamente l’importanza dell’aspetto collettivo imposto dall’epoca delle masse. In quest’epoca, l’unità del popolo viene considerata fondata sulla radice razziale per poter affrontare la modernità e l’imperialismo.La Lettura Post-Bellica
Dopo la Prima Guerra Mondiale, la sconfitta della Germania porta a una nuova interpretazione del pensiero di Nietzsche. Egli viene visto come colui che aveva anticipato l’arrivo dell’epoca delle masse e la necessità di integrarle nella società. Si cerca un aspetto “socialista” nel suo pensiero per superare la precedente interpretazione aristocratica. Si crede che Nietzsche avesse compreso che il socialismo, al di là della sua forma negativa legata alla classe operaia, rappresentava un problema inevitabile con un potenziale positivo. Questo potenziale riguarda l’organizzazione economica e l’affermazione della vita collettiva. In questo difficile periodo, l’integrazione delle masse diventa fondamentale per la sopravvivenza e il rinnovamento della nazione tedesca.Il Socialismo Tedesco
La “rivoluzione conservatrice” punta a realizzare un “socialismo spirituale” o nazionale. Questo tipo di socialismo tedesco integra le masse lavoratrici all’interno dello Stato, ma in una posizione subordinata. Si contrappone al marxismo e cerca di spostare i conflitti sociali verso l’esterno, contro altre nazioni. Non cerca l’uguaglianza tra le persone. Punta invece a creare una gerarchia che sappia includere e valorizzare gli individui più capaci provenienti dalla massa. Questa integrazione è vista come vitale per la nazione in un periodo storico caratterizzato dalla mobilitazione totale di tutte le risorse umane. Il rapporto ideale tra il lavoratore e il datore di lavoro viene paragonato a quello militare, basato sulla disciplina e la gerarchia. Questo socialismo spirituale diventa uno strumento di mobilitazione per affermare l’egemonia tedesca.Ma è davvero così lineare il passaggio dal pensiero di Nietzsche a un “socialismo tedesco” post-bellico, o si tratta di una forzatura interpretativa?
Il capitolo presenta una connessione diretta tra le idee di Nietzsche sulla volontà di potenza, la critica all’egualitarismo e la successiva ricerca di un “socialismo tedesco” nell’ambito della “rivoluzione conservatrice”. Tuttavia, la relazione tra la complessa e spesso apolitica filosofia di Nietzsche e specifici movimenti politici emersi dopo la sua morte è un terreno scivoloso e ampiamente dibattuto nella critica. Attribuire a Nietzsche una sorta di “mancanza” (come quella di una visione collettiva o razziale della volontà di potenza) che avrebbe poi trovato compimento in letture postume rischia di proiettare sul filosofo intenti o lacune che non erano centrali nel suo progetto. Per valutare la solidità di questa connessione, è cruciale studiare in profondità sia il pensiero originale di Nietzsche, analizzando le sue opere nel loro contesto storico e filosofico, sia la storia della sua ricezione e le diverse interpretazioni (e strumentalizzazioni) che ne sono state fatte, in particolare in Germania nel periodo tra le due guerre. Approfondire la storia della “rivoluzione conservatrice” e i suoi rapporti con il pensiero nietzschiano è essenziale per distinguere tra l’opera del filosofo e le successive appropriazioni politiche.3. Il Precursore Tragico della Nuova Cultura
Una nuova civiltà prende forma alla fine del secolo, avanzando con grande rapidità. Questo cambiamento profondo richiede all’umanità di adattarsi e di superare le vecchie tradizioni. In questo scenario di trasformazione, l’artista non è solo un prodotto del suo tempo, ma diventa una forza attiva che riflette e, allo stesso tempo, modella la realtà circostante. Tra le figure che per prime hanno avvertito e interpretato questi segnali di cambiamento, Friedrich Nietzsche emerge come colui che ha intuito i primi germogli di questa nuova cultura europea.La Critica del Presente e l’Ideale dell’IO
Nietzsche osserva la mediocrità e il diffuso pessimismo del suo tempo, cercando con urgenza una via d’uscita. La sua ricerca lo porta a focalizzarsi sull’individualismo, ponendo il concetto di “IO” al centro del possibile sviluppo umano. La sua vasta opera può essere vista come divisa in due parti fondamentali: una fase distruttiva, volta a smantellare i valori e le credenze esistenti, e una fase costruttiva, dedicata alla creazione di nuovi ideali. Tra questi nuovi ideali spicca la figura del superuomo, strettamente legata al concetto di “volontà di potenza”. Questa visione implica il superamento della morale tradizionale, che Nietzsche considera una fonte di debolezza, criticando in particolare la compassione.L’Arte Come Espressione della Nuova Visione
Questa potente visione trova la sua espressione artistica in opere come Così parlò Zarathustra e nelle sue poesie. In queste creazioni, Nietzsche non si affida alla dimostrazione logica, ma punta sulla suggestione emotiva per comunicare il suo pensiero. Zarathustra, figura che in gran parte incarna lo stesso Nietzsche, tenta inizialmente di rivolgersi alla folla. Tuttavia, si rende presto conto dell’incapacità delle masse di comprendere il suo messaggio e decide quindi di parlare solo a pochi “uomini superiori”, capaci di recepire le sue idee rivoluzionarie. La sua critica si dirige aspramente contro i diversi tipi umani che, ai suoi occhi, rappresentano la decadenza e l’impotenza dell’epoca.L’Uomo Dietro l’Ideale
Nonostante la sua predicazione di forza, vitalismo e superamento, la vita di Nietzsche è segnata da una profonda e dolorosa solitudine. Sperimenta una notevole difficoltà nello stabilire legami autentici con gli altri e vive un persistente senso di emarginazione. Questo individualismo radicale, tanto esaltato nella sua filosofia, appare nella sua esistenza come il rovescio della medaglia della sua impotenza di fronte alla complessità e alle sfide della vita. Le sue opere più intime e personali, lette alla luce della sua biografia, rivelano non tanto la figura realizzata del superuomo, ma piuttosto un “umano-troppo-umano”, con tutte le sue fragilità e contraddizioni.Un Precursore Sulla Soglia del Futuro
Nietzsche si configura così come una figura di precursore, un esploratore coraggioso che ha indicato la direzione verso una nuova cultura e un nuovo modo di essere, ma che non è riuscito a vivere pienamente questa trasformazione. La sua opera, pur introducendo forme espressive e ritmi inediti, è vista come una “domanda a metà”, uno strumento educativo provvisorio. Questo strumento si è reso necessario per un’umanità in bilico, in transizione verso un nuovo e più pieno vitalismo. La vera arte che sarebbe emersa dopo di lui avrebbe avuto il compito di integrare gli opposti della vita non più da una posizione critica esterna, ma dall’interno, superando la scissione che aveva caratterizzato la sua stessa esistenza e il suo pensiero.Ma davvero la “profezia” di Nietzsche era un dono per il “popolo tedesco”, o non si rischia di travisare il suo pensiero?
Il capitolo, pur riconoscendo la critica di Nietzsche come uno stimolo per la Germania, chiude con l’idea che le sue visioni offrano “strumenti per il popolo tedesco”. Questa prospettiva, e il titolo stesso che parla di “profezia per la Germania”, rischia di semplificare eccessivamente il complesso e spesso conflittuale rapporto di Nietzsche con la sua patria e la cultura tedesca. La sua critica era spesso radicalmente contro molti aspetti della Germania del suo tempo, e ridurre il suo pensiero a un beneficio nazionale specifico può ignorare la sua portata più ampia e, soprattutto, aprire la porta a quelle interpretazioni nazionalistiche che, storicamente, hanno gravemente distorto il suo lascito. Per navigare questa complessità, è essenziale studiare a fondo il contesto storico e politico in cui Nietzsche scrisse, analizzare le sue prese di posizione (spesso ambigue) sul nazionalismo e sull’antisemitismo, e confrontarsi con gli studi critici sulla ricezione della sua opera. Approfondire il lavoro di studiosi come Walter Kaufmann o Mazzino Montinari è indispensabile per distinguere il vero pensiero di Nietzsche dalle sue successive e pericolose strumentalizzazioni.5. Il socialismo come fondamento per una specie superiore
Dopo la guerra, quando il potere sembrava passare nelle mani di tutti, il pensiero di Nietzsche divenne attuale. Lui vedeva la democrazia e l’idea che tutti fossero uguali come un problema. Preferiva una società organizzata in livelli diversi, una gerarchia. Per lui, l’epoca in cui tutti avevano diritto di voto era un tempo in cui chiunque si sentiva in grado di giudicare ogni cosa. La società si basava sull’idea di un “gregge”, dove le persone erano viste solo come numeri con gli stessi diritti.Il Socialismo: Problemi e Potenzialità
Ma il socialismo porta con sé questioni più complesse. Ci si chiede se abbia solo un aspetto negativo, che porta a rendere tutti uguali e a diminuire il valore delle cose, oppure se possa invece creare una base per valori nuovi. All’inizio, Nietzsche ne vede il lato negativo, collegandolo a movimenti che negano la vita, visti come una conseguenza di certe idee morali cristiane. D’altra parte, il socialismo rappresenta anche la volontà di affermare la vita, cercando di organizzare la realtà pratica e puntando a realizzare leggi perfette e uno Stato ideale.Il Socialismo come Base per una Specie Superiore
Nietzsche vede il socialismo come una base utile, anche se temporanea, per costruire un tipo di umanità più forte. Considera lo Stato e la società come le fondamenta per un’economia su scala mondiale e l’educazione come un modo per “allevare” le persone. Il punto non è che le persone superiori guidino quelle inferiori, ma che le persone inferiori servano da base su cui quelle superiori possono vivere e dedicarsi al loro compito importante.Le Rivoluzioni e l’Ascesa del Proletariato
Le rivoluzioni aprono la strada all’arrivo di persone nuove e di nuove energie da parte della popolazione. Anche la rivoluzione tedesca rientra in questo schema. L’emergere delle persone più capaci non è solo una questione di educazione, ma anche biologica: la classe lavoratrice, avanzando, entra a far parte della vita politica e sociale del paese e ne assume i compiti. Dalla massa generale si distinguono individui che portano nuove energie utili alla nazione, all’inizio sul piano pratico e poi su quello intellettuale.Integrazione, Dignità e Individualità
Un paese non può permettersi di lasciare la classe lavoratrice fuori dal suo futuro. Quando i lavoratori vengono inclusi, diventano utili per la nazione. Dai diritti nascono dei doveri. Nietzsche percepiva una mancanza di dignità nell’epoca delle masse. Chiedeva ai lavoratori di sentirsi come i soldati, cercando un riconoscimento o uno stipendio fisso, non solo un pagamento per il lavoro svolto. Ogni individuo deve avere la possibilità di realizzare il massimo che può fare, seguendo la propria natura e le proprie capacità.Visione del Futuro: Concorrenza e Caste
Questa visione mette l’importanza dell’individuo al di sopra della massa lavoratrice, sostituendo l’idea di uguaglianza totale con quella di parità di diritti. Nietzsche spinge i lavoratori a competere con la classe borghese. Immagina un futuro in cui i lavoratori vivono come oggi vive la borghesia, ma al di sopra di loro c’è un gruppo superiore (una casta) più semplice e meno ricco, ma che detiene il potere. Il lavoratore, che ora ha acquisito potere, si trova di fronte a una scelta: usare questo potere solo per ottenere vantaggi economici (un socialismo puramente materiale) o per una visione più alta che considera anche gli aspetti morali (un socialismo spirituale).Come può il socialismo, che mira a livellare le differenze, servire da “fondamento” per una società gerarchica e una “specie superiore” nella visione di Nietzsche presentata nel capitolo?
Il capitolo presenta un’interpretazione del pensiero di Nietzsche che vede nel socialismo una base per l’emergere di un tipo umano superiore, nonostante la sua nota critica all’egualitarismo e alla democrazia. Questo passaggio logico non è del tutto chiaro e richiede un’analisi più approfondita del contesto in cui Nietzsche formulava queste idee e delle sue specifiche definizioni dei termini. Per esplorare questa complessa relazione e le sfumature del pensiero nietzschiano sul tema, è essenziale studiare direttamente le opere di Nietzsche e consultare l’analisi di studiosi come Heidegger o Colli e Montinari, che hanno affrontato la sua filosofia nel suo contesto storico e concettuale, distinguendo possibilmente tra diverse fasi del suo pensiero o diverse interpretazioni del termine “socialismo” che egli poteva avere in mente.Abbiamo riassunto il possibile
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