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Contenuti del libro
Informazioni
“Elementi di critica omosessuale” di Mario Mieli è un libro pazzesco degli anni Settanta che ti fa vedere la sessualità in modo completamente diverso. Mieli non crede che essere etero sia l’unica cosa naturale; anzi, secondo lui, tutti nasciamo con un desiderio un po’ “transessuale” o “bisessuale originario”, un Eros polimorfo che la società, con l'”educastrazione” e la “Norma eterosessuale”, ci costringe a reprimere. Questa repressione del desiderio, soprattutto quello omosessuale, crea un sacco di problemi e sofferenza, non solo per i gay, ma anche per gli etero che negano una parte di sé. Il libro analizza come il patriarcato e il capitalismo usino questa repressione per mantenere il potere, generando anche violenza omofoba e una “falsa colpa” nei gay. Mieli non vuole solo tolleranza, che vede come una “tolleranza repressiva” che mercifica il desiderio. Vuole una vera liberazione dell’Eros, una rivoluzione che parta dal “partire da sé” e dalla “gaia scienza” delle “checche” e delle “lesbiche”, viste come avanguardie capaci di sfidare la “Norma” e portare a una società dove il desiderio è libero e non incasellato in rigide identità di genere. È una critica radicale che lega la lotta omosessuale alla trasformazione sociale completa.Riassunto Breve
Il desiderio umano possiede una natura varia e include una disposizione erotica verso persone dello stesso sesso, una condizione innata definita transessualità o bisessualità originaria. La società, attraverso l’educazione e le norme sociali, reprime questa naturale varietà, imponendo l’eterosessualità come unica forma normale di sessualità. Questa repressione, chiamata educastrazione, costringe gli individui a negare i propri impulsi omoerotici e le componenti del sesso opposto presenti nella psiche e nel corpo. La fissazione esclusiva sul sesso opposto non è naturale, ma è il risultato di questa mutilazione dell’Eros. La condanna dell’omosessualità ha radici storiche profonde e persiste attraverso la repressione sociale e la discriminazione, generando un senso di falsa colpa negli omosessuali, che interiorizzano la condanna sociale. Gli eterosessuali contribuiscono a questo sentimento proiettando i propri desideri omoerotici repressi e condannando chi li vive apertamente. Il desiderio omoerotico è latente in ogni individuo, compresi gli eterosessuali, e la sua repressione si manifesta in diverse forme sociali e individuali, inclusa la violenza contro gli omosessuali, che rappresenta una esternazione negativa di questo desiderio represso. L’ideologia del primato eterosessuale si basa anche sul dogma della procreazione come unico scopo del sesso e sulla sottomissione della donna, negando il sesso femminile e considerando il fallo l’unico sesso reale. Il sistema dominante, incluso quello capitalistico-patriarcale, non promuove una vera liberazione dell’omosessualità, ma una sua integrazione controllata e mercificata, una desublimazione repressiva che sfrutta il desiderio. La lotta per la liberazione dell’omosessualità si oppone a questa norma repressiva e mira alla liberazione dell’Eros in tutte le sue forme, superando le attuali categorie sessuali rigide. Questa lotta è legata alla lotta delle donne e al superamento del sistema che sfrutta e reprime il desiderio. La vera lotta rivoluzionaria rifiuta l’integrazione e la falsa colpa, puntando a riconoscere e liberare il desiderio polimorfo presente in tutti gli esseri umani, inclusa l’omosessualità e l’analità, per trasformare la società. L’omosessualità, in quanto trasgressione alla Norma, ha la capacità di mettere in discussione i modelli imposti di dominio e gerarchia. L’estetica transessuale, intesa come forza che dissolve le polarità sessuali fisse, e il concetto di ermafroditismo originario o desiderio polimorfo inerente a ogni individuo, sono centrali in una critica radicale della Norma eterosessuale capitalista. La liberazione implica lo svelamento e il dispiegamento di questo desiderio. La cultura degli omosessuali più oppressi, come la femminilità delle checche e il travestimento, diventa uno strumento politico per sfidare la Norma. La liberazione richiede di vivere apertamente la propria omosessualità, sfidando l’omosessualità repressa e sublimata che permea l’ambiente lavorativo alienato. Solo i punti di vista delle donne e degli omosessuali, in posizione antitetica rispetto alla Norma, offrono una visione rivoluzionaria. La loro soggezione al potere maschile e capitalistico li rende soggetti storici capaci di rovesciare l’ordine. La liberazione dell’Eros e l’emancipazione umana passano attraverso la liberazione dell’omoerotismo in tutti gli esseri umani, portando al superamento dell’antitesi etero-omo e alla realizzazione di una sintesi transessuale, dove gli esseri umani sono polisessuali. La liberazione della transessualità del desiderio porta alla negazione della polarità sessuale e alla creazione di una comunità umana basata sulla reciprocità intersoggettiva.Riassunto Lungo
1. La repressione del desiderio universale
Il desiderio umano ha tante forme diverse e include un’attrazione naturale verso persone dello stesso sesso. Questa caratteristica innata può essere vista come una forma di bisessualità presente fin dall’inizio. La società, attraverso l’educazione e le regole che impone, tende a soffocare questa varietà naturale.La società spinge le persone a considerare l’eterosessualità come l’unica forma “normale” di sessualità. Questa azione di repressione, a volte chiamata “educastrazione”, costringe gli individui a nascondere o negare i propri sentimenti verso persone dello stesso sesso e a rifiutare le parti della loro personalità e del loro corpo che sentono legate al sesso opposto. Questo fissarsi solo sull’attrazione verso il sesso opposto non è qualcosa di naturale, ma è il risultato di questo blocco del desiderio.Le visioni della psicoanalisi e della psichiatria
La psicoanalisi riconosce che il desiderio verso lo stesso sesso è presente in tutti. Tuttavia, spesso le interpretazioni della psicoanalisi e della psichiatria tendono a vedere l’omosessualità manifesta come una malattia o un comportamento sbagliato. In realtà, la vera causa di problemi psicologici e sofferenza nella società non è l’omosessualità in sé, ma la repressione di quest’ultima e di altre tendenze considerate “diverse”.Le radici storiche della repressione
La condanna dell’omosessualità ha origini molto antiche e profonde, specialmente nella cultura religiosa giudaico-cristiana. Questa tradizione ha imposto leggi severe e ha portato a persecuzioni per secoli, con punizioni che arrivavano al rogo e alla castrazione. Anche oggi, dove le leggi sono diventate più aperte, la pressione sociale e la discriminazione continuano a esistere. Questo confina le persone omosessuali in spazi ristretti e alimenta in loro un senso di colpa.Discriminazione oggi e lotta per la liberazione
L’idea che l’eterosessualità sia superiore si basa anche sulla falsa convinzione che il sesso serva solo a fare figli e sull’idea che la donna debba essere sottomessa. La lotta per la libertà delle persone omosessuali si oppone a questa norma che limita il desiderio. Questa battaglia mira a liberare il desiderio in tutte le sue forme, andando oltre le rigide definizioni attuali di sessualità. Questo percorso di liberazione è collegato strettamente alla lotta delle donne per i loro diritti e al superamento del sistema economico attuale che sfrutta e blocca il desiderio.Ma è davvero così pacifico assumere che il desiderio verso lo stesso sesso sia una caratteristica innata e universale in ogni individuo, o questa premessa, su cui si fonda gran parte del capitolo, non meriterebbe un confronto più rigoroso con le attuali conoscenze scientifiche e psicologiche sulla sessualità umana?
Il capitolo pone come base della sua argomentazione l’idea che il desiderio verso lo stesso sesso sia una caratteristica innata e universale, presente in ogni individuo fin dall’inizio. Questa premessa è fondamentale per la successiva critica alla repressione sociale. Tuttavia, la natura e l’origine dell’orientamento sessuale sono temi complessi e oggetto di dibattito in ambito scientifico e psicologico. Assumere la bisessualità universale come un dato di fatto, senza confrontarsi con le diverse teorie (biologiche, psicologiche, sociali) che cercano di spiegare la varietà delle esperienze sessuali umane, rischia di indebolire la portata universale della critica alla repressione. Per approfondire questo dibattito e comprendere le diverse prospettive sulla sessualità, sarebbe utile esplorare gli studi di autori come Alfred Kinsey, che ha introdotto l’idea di un continuum nella sessualità, o le analisi storiche e sociali di Michel Foucault, che ha indagato come le categorie sessuali siano state costruite nel tempo. È inoltre fondamentale considerare i contributi della ricerca biologica e psicologica contemporanea sull’orientamento sessuale, che offrono visioni spesso più sfumate e complesse rispetto a un’unica origine universale del desiderio.2. Desiderio Represso e Norma Eterosessuale
Invece di liberare davvero l’omosessualità, il sistema dominante, che include istituzioni religiose e statali, la accetta in modo controllato. Questa accettazione serve a sfruttarla per i propri scopi. È come una “liberalizzazione forzata” dove il desiderio omosessuale viene reso accettabile solo in modi limitati e legati al commercio, come avviene in certi ambienti specifici.La colpa e la proiezione
Un modo importante per mantenere questo controllo è far sentire in colpa le persone omosessuali. Questa colpa nasce dal fatto che fanno proprie le critiche e le condanne della società. Sentirsi in colpa le lega al modo in cui le cose sono e impedisce un vero cambiamento. Anche nelle persone eterosessuali esiste un desiderio simile, spesso nascosto. Chi è eterosessuale contribuisce al senso di colpa negli omosessuali perché proietta su di loro i propri desideri verso persone dello stesso sesso che ha scelto di non riconoscere o accettare in sé. Condanna negli altri ciò che nega in se stesso.Il desiderio nascosto in tutti
Questo desiderio nascosto si manifesta in vari aspetti della vita sociale e personale. Lo si può vedere nello sport di squadra, nel forte legame tra amici uomini, nel patriottismo intenso o nella gelosia. La violenza contro le persone omosessuali, soprattutto da parte di uomini eterosessuali, è una manifestazione negativa di questo desiderio represso. È un tentativo di dimostrare con la forza di essere “davvero” eterosessuali. Spesso questa violenza è ipocrita, specialmente quando viene da uomini che hanno rapporti con altri uomini ma mantengono un’immagine di sé molto rigida e “maschile”.Rifiuto e repressione
La paura e il rifiuto dell’erotismo legato all’ano sono strettamente collegati al rifiuto dell’omosessualità. Questo tema si lega anche alle idee del capitalismo e alla paura maschile di essere “indebolito”. Anche certe religioni basate sulla figura paterna sono viste come un modo complicato per gestire desideri nascosti legati all’omosessualità e ai rapporti familiari repressi.La lotta per la liberazione
Il movimento delle persone omosessuali è diviso. Alcuni vogliono essere semplicemente accettati e integrati nel sistema attuale. Altri invece puntano a una liberazione completa dell’essere umano. La lotta per la rivoluzione rifiuta l’idea di doversi integrare e il senso di colpa imposto. L’obiettivo è riconoscere e liberare tutti i tipi di desiderio presenti in ogni persona, inclusi quelli omosessuali e legati all’analità. Fare questo è visto come un passo fondamentale per cambiare profondamente la società.Siamo davvero sicuri che ogni eterosessuale nasconda un desiderio omosessuale represso, e che la colpa sia solo una proiezione?
Il capitolo presenta l’idea che il desiderio omosessuale sia universale e che la colpa provata dalle persone omosessuali sia una diretta conseguenza della proiezione dei desideri repressi degli eterosessuali. Questa è un’affermazione forte e teoricamente complessa, che meriterebbe un maggiore approfondimento delle sue basi psicologiche e sociali. Per comprendere meglio questa tesi e valutarne la fondatezza, sarebbe utile esplorare le teorie psicoanalitiche sulla repressione e la proiezione, magari leggendo autori che hanno trattato questi concetti in relazione alla sessualità e al potere sociale, come Freud o Foucault, e confrontarle con approcci psicologici e sociologici più recenti che offrono diverse interpretazioni della formazione dell’identità sessuale e dei meccanismi di colpevolizzazione sociale.3. La repressione del desiderio e la rivoluzione gaia
Il desiderio omosessuale esiste in ogni persona, ma la società impone una norma basata solo sull’eterosessualità che lo soffoca. Questa pressione non colpisce solo chi si dichiara omosessuale, ma anche gli eterosessuali, che sono portati a negare o nascondere i propri impulsi verso lo stesso sesso. Questa negazione diventa un autoinganno quotidiano, reso più forte dal giudizio negativo della società. La visione che mette al centro l’organo maschile, che vede la donna come un “vuoto” e considera un uomo “attivo” in un rapporto anale comunque eterosessuale, mostra quanto questa norma sia basata sul maschilismo e sul rifiuto della figura femminile.Violenza e sfruttamento
La violenza contro le persone omosessuali, come l’uccisione di Pasolini, è una conseguenza di questa repressione diffusa nel sistema. Figure come i “ragazzi di vita” o “marchette”, spesso uomini che nascondono la propria omosessualità, finiscono per essere usati dal sistema per aggredire chi vive apertamente la propria identità gay. In questo modo sfogano la rabbia che nasce dalla loro difficile condizione e dalla negazione del proprio desiderio. Il sistema economico attuale, legato a una visione patriarcale, sfrutta questa violenza e trasforma l’omosessualità in merce, confinandola in aree specifiche controllate. Questo impedisce alle persone gay di trovare sicurezza in sé stesse e le spinge invece a cercare protezione proprio nel sistema che le opprime.Le posizioni politiche
Anche i gruppi politici, compresi quelli di sinistra, hanno storicamente messo da parte l’omosessualità, considerandola poco importante o tipica della classe borghese, e promuovendo invece un’immagine forte e virile della classe lavoratrice. Offrono solo una tolleranza superficiale, cercando di attirare il movimento gay piuttosto che accogliere la sua forza trasformatrice. Una vera lotta per il cambiamento richiede di superare questi schemi politici e liberare il desiderio, che è stato soffocato e deviato verso il lavoro per mantenere il potere del capitale.La liberazione del desiderio
Il desiderio umano è vario e può rivolgersi verso diverse identità di genere, ma la società lo limita e lo costringe in forme obbligate, come l’eterosessualità esclusiva. Questa costrizione provoca ansia e problemi psicologici. L’esperienza che a volte viene definita “schizofrenica” (non nel senso di malattia mentale) può invece mostrare la vera natura del desiderio, che include la possibilità di sentirsi legati a generi diversi dal proprio di nascita e il forte bisogno di sentirsi parte di una comunità, bisogni che sono stati repressi. Liberare l’Eros, che include l’omosessualità e la possibilità di cambiare genere, mette in discussione la norma eterosessuale e il sistema che si basa su di essa. Questo apre la strada a modi nuovi di relazionarsi tra uomini e donne e alla creazione di una comunità libera e gioiosa.Ma come si può sostenere che concetti teorici come l’«ermafroditismo originario» o un’esperienza definita «schizofrenica» siano la chiave per una liberazione che riguardi tutti gli esseri umani?
Il capitolo introduce idee potentemente evocative, ma il salto logico tra esperienze specifiche, radicate in particolari letture della psiche e della società, e una liberazione universale non è del tutto chiaro. Affermare che esista un desiderio innato e multiforme (“ermafroditismo originario”) in ogni persona, o che certe esperienze non ordinarie (definite “schizofreniche” in senso non clinico) siano vie privilegiate di liberazione, richiede un fondamento più solido e una maggiore contestualizzazione teorica. Per comprendere meglio queste affermazioni e valutare la loro portata universale, sarebbe utile approfondire le specifiche correnti di pensiero psicoanalitico o filosofico a cui il capitolo si riferisce, esplorando autori che hanno lavorato sul rapporto tra desiderio, potere e identità, come ad esempio Deleuze e Guattari, o Foucault.6. Corpo, Desiderio e Rivoluzione
Un saggio fondamentale del movimento di liberazione omosessuale italiano degli anni Settanta propone un’idea rivoluzionaria che mette al centro l’Eros e il corpo. L’obiettivo è liberare l’umanità da quella che viene definita la “Norma eterocapitalista” attraverso una rivoluzione che nasce dal desiderio di ogni persona e della collettività. Questo approccio si basa sulla pratica del “partire da sé”, un metodo preso in prestito dal femminismo, usato per capire l’oppressione subita e costruire un’identità nuova e forte.La “Gaia Scienza” e l’Uso Politico del Desiderio
Da questa base nasce una “gaia scienza” che usa elementi della cultura degli omosessuali più discriminati, in particolare la femminilità delle “checche” e il travestimento. Questi diventano strumenti politici potenti per mettere in discussione la Norma dominante. Si afferma con forza che l’omosessualità visibile, spesso vista dalla società come qualcosa di sbagliato, si trasforma invece in una forza per la ribellione e per la liberazione di tutti. L’Eros, il desiderio, viene considerato un elemento “sottostrutturale”, cioè fondamentale per capire come funzionano l’economia e la società stessa.Il Concetto di “Transessualità” e la Lotta per la Liberazione
Un’idea centrale è quella di “transessualità”, intesa non nel senso comune, ma come una disposizione erotica presente in ogni persona fin da bambina. È un desiderio che può cambiare forma e non è rigidamente legato a un genere specifico. Questa capacità naturale viene repressa dalla società attraverso un processo definito “educastrazione”. La lotta del movimento omosessuale non cerca semplicemente di ottenere tolleranza, ma punta a liberare questo desiderio “transessuale” in ogni individuo. L’obiettivo finale è arrivare a una pansessualità, superando le divisioni rigide tra i generi.Critica alla Tolleranza e Rapporto con il Femminismo
Il saggio critica aspramente la tolleranza che, invece di liberare, finisce per normalizzare e trasformare il sesso in una merce. Per questo, si rifiuta l’idea di essere semplicemente accettati e assimilati alla Norma. Si sostiene che una minoranza, per non perdere la propria forza, deve mantenere la sua diversità in modo radicale. Il rapporto con il femminismo è complesso: ci sono punti in comune, come la critica al potere maschile (il patriarcato) e l’uso dell’autocoscienza come strumento di analisi. Tuttavia, ci sono anche distanze, come la critica alla teoria che vedeva l’omosessualità tra donne come un atto puramente intellettuale, riducendo così la complessità del desiderio.L’Attualità delle Idee
Anche se alcune previsioni, come il crollo del capitalismo o la mancata normalizzazione completa, non si sono realizzate nel breve periodo, l’analisi profonda della sessualità e l’intuizione sulla “transessualità” mantengono una grande rilevanza oggi. Questo è particolarmente vero nel dibattito contemporaneo sul genere e sulle identità che non si conformano alle norme tradizionali. La critica alla tolleranza superficiale e l’importanza data alla differenza radicale restano concetti potenti e attuali.Ma questa “transessualità” innata e universale, presente “fin da bambina”, su quali studi o evidenze scientifiche si basa esattamente?
Il capitolo pone questa “transessualità” come un fondamento quasi biologico o psicologico universale, represso dalla società. Tuttavia, l’idea di una disposizione erotica universale e innata, presente in ogni bambino, è una tesi forte che necessita di un solido supporto empirico o teorico esplicitato. Per approfondire la complessità dello sviluppo della sessualità e dell’identità di genere, e per capire come queste si formino (o vengano represse) attraverso l’interazione tra fattori individuali e sociali, sarebbe utile esplorare studi nel campo della psicologia dello sviluppo e della sexologia, e confrontarsi con autori che hanno analizzato la costruzione sociale della sessualità, come Michel Foucault.Abbiamo riassunto il possibile
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