Contenuti del libro
Informazioni
“Elementi. Di cosa è fatto il mondo in cui viviamo” di Philip Ball ti porta in un viaggio incredibile per capire la materia che ci circonda. Non è solo un elenco di nomi strani, ma una storia che parte dagli antichi filosofi greci come Empedocle e Aristotele, che pensavano a terra, aria, acqua e fuoco, passando per gli alchimisti che sognavano la trasmutazione dell’oro. Scoprirai come scienziati come Boyle e Lavoisier hanno rivoluzionato la chimica con l’esperimento, definendo finalmente gli elementi chimici in modo moderno. Vedrai come figure geniali come Mendeleev hanno svelato l’ordine nascosto nella Tavola Periodica, prevedendo elementi ancora sconosciuti. Il libro esplora l’interno dell’atomo grazie a Rutherford e Bohr, e ti catapulta nel mondo della radioattività con i Curie e Fermi, dove si creano nuovi elementi e si sfrutta l’energia nucleare, quella che alimenta le stelle con la nucleosintesi. Capirai a cosa servono gli isotopi, usati per datare reperti antichi o studiare il clima. E poi ci sono gli elementi che hanno cambiato la storia e la tecnologia: l’oro con il suo fascino millenario, il ferro che ha forgiato civiltà, il silicio alla base dei computer, e altri come il palladio o le terre rare che rendono possibili le tecnologie di oggi. È una storia di scoperta continua, che mostra come la scienza svela i segreti della materia e trasforma il nostro mondo.Riassunto Breve
La ricerca su cosa sia fatta la materia inizia nell’antichità con idee come i quattro elementi di Empedocle: terra, aria, acqua e fuoco, riprese da Platone e Aristotele. Queste concezioni, a volte dogmatiche, coesistevano con altre, ma la domanda fondamentale sulla composizione della materia ha avuto risposte diverse nel tempo, portando oggi a riconoscere circa novantadue elementi naturali. Il concetto di elemento si lega a quello di atomo, particelle indivisibili ipotizzate da filosofi come Democrito. L’alchimia, pur partendo da idee classiche, introdusse principi come zolfo, mercurio e sale per spiegare la composizione, specialmente dei metalli, e la possibilità di trasmutazione. Nel Seicento, l’approccio sperimentale divenne cruciale; Robert Boyle definì gli elementi come sostanze che non possono essere scomposte, un’idea ripresa e resa centrale da Antoine-Laurent Lavoisier. Lavoisier dimostrò sperimentalmente che sostanze considerate elementi, come l’acqua e l’aria, sono in realtà composte o miscele. Isolò l’ossigeno, un gas fondamentale per la combustione e la vita, superando la vecchia teoria del flogisto. La presenza di ossigeno libero nell’atmosfera terrestre è un risultato dell’attività biologica, principalmente la fotosintesi, che mantiene un equilibrio dinamico essenziale per la vita.La comprensione moderna degli elementi si basa sulla loro struttura atomica. L’elemento è definito dal numero di protoni nel nucleo, il numero atomico. Gli elettroni, disposti in strati, determinano il comportamento chimico. La Tavola Periodica, ideata da Dmitrij Mendeleev, organizza gli elementi in base al numero atomico e alla configurazione elettronica, rivelando la periodicità delle proprietà e permettendo di prevedere l’esistenza di elementi sconosciuti. Oltre agli elementi naturali, la chimica nucleare ha permesso di creare elementi artificiali, realizzando la trasmutazione attraverso reazioni nucleari anziché chimiche. La scoperta della radioattività ha mostrato che alcuni elementi si trasformano spontaneamente. Si possono anche trasmutare elementi artificialmente bombardando i nuclei con particelle, portando alla sintesi di elementi transuranici. Processi nucleari come la fissione (usata nelle centrali e nelle bombe atomiche) e la fusione (che alimenta le stelle) liberano enormi quantità di energia e creano nuovi elementi. Gli scienziati continuano a cercare di sintetizzare elementi superpesanti per studiare l’ipotetica “isola di stabilità”.Gli elementi esistono anche in forme diverse chiamate isotopi, che hanno lo stesso numero di protoni ma un numero diverso di neutroni. Gli isotopi si comportano in modo simile chimicamente, ma le differenze di massa sono importanti. Molti isotopi sono radioattivi e decadono a un ritmo costante (emivita), rendendoli utili per datare materiali antichi, come nel caso del carbonio-14 per i resti organici o dell’uranio per le rocce. Gli isotopi stabili sono usati per studiare il clima passato. In medicina, gli isotopi radioattivi servono come traccianti per immagini diagnostiche o per terapie contro il cancro. Le proprietà uniche degli elementi li rendono essenziali per le tecnologie e hanno plasmato le civiltà. Il ferro, trasformato in acciaio con l’aggiunta di carbonio e altri elementi, è stato cruciale per l’ingegneria e le armi. Il silicio, un semiconduttore, è la base dell’elettronica moderna grazie alla possibilità di controllarne la conduttività tramite il drogaggio, permettendo la creazione di diodi e transistor. Altri elementi come il palladio sono catalizzatori importanti, le terre rare come l’europio sono usate negli schermi e nell’illuminazione per le loro proprietà luminescenti, e i gas nobili come l’argon, grazie alla loro inerzia, creano atmosfere protettive in lampadine e serramenti. La vasta gamma di proprietà degli elementi offre infinite possibilità per innovazioni tecnologiche e applicazioni pratiche.Riassunto Lungo
1. La Ricerca degli Elementi: Dalla Filosofia all’Esperimento
Origini Antiche: I Quattro Elementi Filosofici
La storia della ricerca sugli elementi inizia molto tempo fa, nel V secolo a.C., quando il filosofo Empedocle propose l’esistenza di quattro elementi fondamentali: terra, aria, acqua e fuoco. Questa idea fu considerata molto importante e venne ripresa da pensatori successivi come Platone e Aristotele, diventando un punto di riferimento per secoli. Durante il Medioevo, il pensiero di Aristotele divenne così influente da essere quasi intoccabile, tanto che nel 1624 un chimico di nome Étienne de Clave fu addirittura arrestato per aver suggerito un sistema diverso, basato su acqua, terra, mercurio, zolfo e sale. Questo episodio dimostra come, a quel tempo, la difesa delle idee consolidate fosse più importante della libertà di ricerca scientifica.Altri Approcci Antichi: L’Atomismo
Accanto all’idea dei quattro elementi, nell’antichità si sviluppò anche un’altra importante teoria sulla materia, quella dell’atomismo. Filosofi come Leucippo e Democrito ipotizzarono che tutta la materia fosse fatta di particelle piccolissime e indivisibili, chiamate atomi, che si muovevano in uno spazio vuoto. Anche Platone contribuì a questa idea, suggerendo che gli atomi dei quattro elementi avessero forme geometriche specifiche e aggiungendo un quinto elemento, l’etere, per spiegare la composizione del cielo. Queste diverse visioni mostrano quanto fosse complesso già allora il tentativo di capire di cosa fosse fatto il mondo che ci circonda.Significato Culturale e Stati della Materia
Gli antichi elementi non erano solo concetti filosofici, ma avevano anche un forte impatto culturale e poetico. Spesso venivano associati a colori, ai punti cardinali o agli umori del corpo umano, influenzando la medicina e l’arte. Possiamo anche vederli come rappresentazioni dei diversi stati fisici in cui si presenta la materia: la terra per i corpi solidi, l’acqua per i liquidi e l’aria per i gas. Il fuoco, invece, è un fenomeno un po’ diverso, più legato alla luce e alle trasformazioni chimiche, ma anch’esso fondamentale nell’esperienza umana e nella comprensione del mondo.L’Alchimia e i Nuovi Principi
Nei secoli successivi, l’alchimia partì dalle idee classiche ma introdusse nuovi principi per spiegare la composizione della materia, concentrandosi in particolare sui metalli. Sebbene metalli come oro, argento e ferro fossero noti fin dall’antichità, non rientravano nella visione aristotelica degli elementi. L’alchimia sviluppò teorie come quella dello zolfo-mercurio, proposta da Jabir ibn Hayyan, per spiegare come i metalli fossero formati e come potessero essere trasformati. Più tardi, Paracelso aggiunse il sale come terzo principio, estendendo questa visione a tutta la materia. È importante capire che questi “principi” alchemici non erano sostanze pure come le intendiamo oggi, ma piuttosto idee o qualità che si manifestavano in modo imperfetto nei materiali reali.La Rivoluzione Sperimentale: Robert Boyle
Nel XVII secolo, il modo di studiare la materia iniziò a cambiare radicalmente, con un’importanza crescente data all’osservazione e all’esperimento. Scienziati come Robert Boyle criticarono duramente i sistemi elementali basati solo sulla teoria o sulla speculazione, come quelli di Aristotele o degli alchimisti. Boyle propose una definizione di elemento basata sull’evidenza sperimentale: gli elementi sono corpi semplici e non scomponibili, che si combinano per formare tutti gli altri corpi e nei quali questi ultimi possono essere nuovamente divisi. Egli sostenne con forza che per capire cosa fosse un elemento bisognava fare esperimenti in laboratorio, non affidarsi solo al ragionamento astratto.Verso la Comprensione Moderna
La comprensione attuale degli elementi si è sviluppata proprio a partire da questo approccio sperimentale, abbandonando gradualmente i vecchi concetti. Oggi sappiamo che gli elementi non sono sempre facili da identificare a occhio nudo e che una sostanza può cambiare stato fisico (da solido a liquido, ad esempio) senza cambiare la sua composizione elementale. Per scoprire quali elementi compongono una sostanza è necessaria un’indagine scientifica precisa. La scienza moderna, attraverso strumenti e metodi sofisticati, ha identificato un numero molto maggiore di elementi rispetto ai sistemi antichi, organizzati nella Tavola Periodica, che elenca circa novantadue elementi presenti in natura. Tutta la materia che ci circonda è composta da questi elementi, spesso legati insieme a formare molecole.Implicazioni Pratiche e la Vita
L’indagine su cosa sia fatta la materia non è solo una questione teorica, ma ha conseguenze dirette sulla nostra vita. La distribuzione e l’uso di elementi come il piombo, il mercurio, il ferro o l’oro hanno influenzato profondamente la storia umana, la nostra salute e la vita di tutti i giorni. La vita stessa, nella sua incredibile complessità, dipende dalla combinazione di un numero limitato di elementi principali, a cui si aggiungono altri elementi presenti in piccolissime quantità ma comunque essenziali.Il capitolo descrive il passaggio cruciale all’approccio sperimentale per definire gli elementi, ma non trascura forse di spiegare come questa nuova comprensione si sia concretamente tradotta nelle applicazioni pratiche che hanno plasmato la storia umana?
Il capitolo presenta un quadro chiaro dell’evoluzione concettuale degli elementi, ma la transizione dalla definizione sperimentale di Boyle alla comprensione moderna e alle sue applicazioni pratiche è un processo complesso che non è pienamente esplorato. Comprendere come la nuova conoscenza degli elementi sia stata applicata richiede di approfondire la storia dello sviluppo tecnologico e industriale. Per colmare questa lacuna, potrebbe essere utile esplorare la storia della chimica industriale e della scienza dei materiali. Approfondire il lavoro di storici della scienza e della tecnologia può fornire il contesto mancante su come le scoperte fondamentali sugli elementi abbiano portato a innovazioni concrete.2. L’Elemento che Svelò l’Aria
Antoine-Laurent Lavoisier ha rivoluzionato la chimica definendo gli elementi come sostanze pure che non si possono dividere ulteriormente con reazioni chimiche. Ha dimostrato, ad esempio, che l’acqua non è un elemento semplice, ma è formata da idrogeno e ossigeno. Allo stesso modo, ha capito che l’aria non è una sostanza unica, ma una miscela di gas diversi, soprattutto azoto e ossigeno. Ha chiamato “ossigeno” questo elemento perché pensava fosse presente in tutti gli acidi. L’azoto, invece, era riconosciuto come un gas che non permetteva la vita.La Teoria del Flogisto e la Scoperta dell’Ossigeno
Nel Settecento, per spiegare fenomeni come la combustione, si usava la teoria del flogisto. Si credeva che il flogisto fosse una sostanza rilasciata dai materiali quando bruciavano. Scienziati come Joseph Priestley e Karl Wilhelm Scheele isolarono un gas che rendeva più facile la combustione e la respirazione. Lo chiamarono “aria deflogisticata” o “aria di fuoco”, ma lo interpretarono ancora secondo la vecchia teoria. Lavoisier, invece, riconobbe questo gas come una sostanza nuova e separata, un vero elemento, non solo aria cambiata. Questa scoperta fu cruciale per abbandonare la teoria del flogisto, dimostrando che bruciare significa in realtà consumare ossigeno dall’aria.L’Ossigeno e la Vita sulla Terra
L’ossigeno è essenziale per la vita come la conosciamo sulla Terra. La grande quantità di ossigeno nella nostra atmosfera non c’era fin dall’inizio del pianeta. È apparsa grazie all’attività degli organismi viventi, specialmente attraverso la fotosintesi. Sono i processi legati alla vita che continuano a mantenere l’ossigeno libero nell’aria. Impediscono che si leghi completamente ad altri elementi, cosa che accadrebbe naturalmente.L’Equilibrio Dinamico dell’Atmosfera
Un’atmosfera con molto ossigeno è quindi un segno forte che su un pianeta c’è vita. L’ossigeno è un elemento molto attivo e può essere dannoso, ma la vita sulla Terra si è evoluta. Ha sviluppato modi per usarlo in modo sicuro e gestire i suoi effetti negativi. La quantità di ossigeno nell’aria rimane stabile grazie a cicli naturali complessi. Questi cicli coinvolgono gli esseri viventi, le rocce e i mari. È questo equilibrio continuo, alimentato dall’energia del sole usata dalla vita, che rende l’atmosfera terrestre unica. La differenzia da quelle di pianeti come Venere o Marte, che sono povere di ossigeno e non cambiano molto.Ma se Lavoisier chiamò l’ossigeno pensando fosse l’elemento fondamentale di tutti gli acidi, quanto era completa fin da subito questa “rivoluzione”?
Il capitolo menziona correttamente l’origine del nome “ossigeno” legata all’idea di Lavoisier che fosse un componente essenziale di tutti gli acidi. Tuttavia, non approfondisce il fatto che questa idea si rivelò poi inesatta, un dettaglio non trascurabile nel contesto di una “rivoluzione” scientifica. Per comprendere appieno la complessità e l’evoluzione del pensiero di Lavoisier e il superamento delle sue stesse prime ipotesi, è fondamentale addentrarsi nella storia della chimica e studiare il contesto della rivoluzione chimica. Approfondire autori che hanno analizzato questo periodo può fornire una prospettiva più completa.3. L’Oro: Fascino, Funzione e Fragilità Monetaria
L’oro è un metallo prezioso conosciuto fin dai tempi antichi. Molte storie e miti, come quello di re Mida o la tragedia di Polimnestore, lo associano spesso all’avidità e alla rovina. Nonostante non sia abbondante come altri metalli come il ferro, l’oro è stato lavorato per migliaia di anni perché si trova in natura quasi puro. Altri metalli, invece, sono mescolati con altri elementi e devono essere separati.Le Sue Proprietà Uniche
Ciò che rende l’oro speciale è la sua resistenza chimica: non si rovina facilmente a contatto con l’aria o l’acqua. Per questo motivo, mantiene la sua brillantezza nel tempo ed è considerato un metallo “nobile”, perfetto per creare gioielli. La scienza moderna spiega questa resistenza dicendo che gli elettroni sulla sua superficie non si legano facilmente con altre sostanze.Dove si Trova e Come si Estrae
L’oro si estrae principalmente da rocce o da depositi nei fiumi, chiamati placers. Anticamente si usavano metodi semplici come lavare la sabbia con pelli di animali, un metodo che forse ha ispirato il mito del Vello d’oro. Oggi si usano tecniche più avanzate, come la cianurazione, e persino metodi che sfruttano batteri o piante. Nonostante la ricerca sia andata avanti per secoli, la maggior parte dell’oro facile da trovare è già stato estratto, e le riserve rimaste sono limitate.L’Oro nell’Alchimia
Gli alchimisti, in passato, cercavano di creare l’oro o di renderlo più puro. Lo vedevano come un simbolo di purezza spirituale o come un ingrediente per una pozione che allungasse la vita. Svilupparono tecniche come la coppellazione, per purificare i metalli, e l’aqua regia, una miscela di acidi così potente da sciogliere l’oro, cosa che sembrava un miracolo. L’oro sciolto venne usato anche nell’arte, per esempio per ottenere il colore rosso intenso nel vetro. La vera trasformazione di altri elementi in oro, chiamata trasmutazione nucleare, è stata possibile solo nel ventesimo secolo.L’Oro come Moneta di Scambio
Nella storia, l’oro ha avuto un ruolo fondamentale come moneta. Le prime monete fatte con una lega di oro e argento, e poi quelle in oro puro, furono coniate in Lidia. L’oro era ideale per gli scambi commerciali perché un piccolo volume conteneva un grande valore e non si rovinava. Questo facilitò molto il commercio. Tuttavia, nacque presto la tentazione di “svalutare” le monete aggiungendo metalli meno preziosi. Questo portò a problemi economici e all’aumento dei prezzi, come accadde nell’Impero Romano. La legge di Gresham spiega che la moneta di valore inferiore tende a sostituire quella di valore superiore nella circolazione.Il Sistema del Gold Standard
Nell’Ottocento, molti paesi adottarono il gold standard. Questo sistema legava il valore della moneta di un paese a una quantità fissa di oro. Servì a rendere più stabili i tassi di cambio tra le diverse valute, facilitando il commercio internazionale. Però, questo sistema rendeva le economie dipendenti dalla quantità di oro disponibile e dalle condizioni economiche dei paesi più ricchi, contribuendo a causare crisi. Dopo le guerre mondiali e la Grande Depressione, il gold standard fu gradualmente abbandonato. Oggi, il valore delle monete cambia liberamente sul mercato e non è più legato all’oro.Ma siamo sicuri che la datazione isotopica sia così infallibile come sembra?
Il capitolo illustra efficacemente come il decadimento radioattivo sia un orologio interno per gli isotopi, permettendo di datare materiali antichissimi. Tuttavia, non approfondisce le assunzioni cruciali su cui si basano queste tecniche di datazione. La validità di una data ottenuta con isotopi dipende dalla certezza che il campione non sia stato contaminato nel tempo, che non ci siano state perdite o aggiunte degli isotopi genitore o figlio, e che si conosca con precisione la loro concentrazione iniziale. Ignorare questi aspetti può portare a interpretazioni errate o a date imprecise. Per una comprensione più completa delle sfide e dei limiti della datazione isotopica, è consigliabile studiare testi di geocronologia e fisica nucleare, magari approfondendo il lavoro di autori come G. Brent Dalrymple o Claude Allègre.7. Elementi al Servizio dell’Uomo
Gli elementi chimici possiedono proprietà fondamentali che determinano il loro impiego nelle tecnologie e influenzano le civiltà umane.Il Ruolo del Ferro e dell’Acciaio
Il ferro, in particolare sotto forma di acciaio, ha avuto un ruolo cruciale nella storia. Antiche civiltà come gli Ittiti e gli Assiri usarono il ferro per costruire armi potenti. I Romani, invece, impiegarono l’acciaio, un materiale più duro e resistente. L’acciaio si ottiene aggiungendo carbonio al ferro, e la concentrazione di carbonio modifica la sua durezza. Processi come la cementazione e la tempra sono stati sviluppati per migliorare ulteriormente le proprietà dell’acciaio. L’acciaio moderno può includere altri elementi, come il cromo per ottenere l’acciaio inossidabile, o il nichel e il manganese per acciai ad alta prestazione. L’invenzione e il perfezionamento dell’acciaio hanno trasformato le capacità militari e permesso progressi enormi nell’ingegneria edile, cambiando radicalmente il modo in cui costruiamo e ci difendiamo.Il Silicio: Base dell’Elettronica Moderna
Il silicio è un elemento fondamentale per il mondo moderno, in particolare per l’industria elettronica. È molto abbondante nella crosta terrestre, dove si trova principalmente sotto forma di silicati o silice. Fin dall’antichità è stato utilizzato per realizzare utensili di pietra e per produrre il vetro. Il silicio puro possiede una proprietà speciale: è un semiconduttore, il che significa che conduce l’elettricità in modo debole. La sua conduttività può essere controllata con grande precisione aggiungendo piccole quantità di altri elementi, un processo noto come drogaggio. Drogando il silicio con elementi come l’arsenico si ottiene silicio di tipo n, che ha un eccesso di elettroni liberi. Drogandolo con elementi come il boro si ottiene silicio di tipo p, che presenta “lacune” positive dove mancano elettroni.Diodi, Transistor e Circuiti Integrati
Combinando strati di silicio di tipo n e p si creano i diodi, dispositivi che permettono alla corrente elettrica di passare in una sola direzione. I transistor, che sono dispositivi più complessi formati da strati alternati di silicio n e p, agiscono come interruttori elettronici o amplificatori di segnale. Questi transistor sono i componenti base dei circuiti logici che costituiscono i microprocessori, il “cervello” dei computer e di molti altri dispositivi elettronici. Per l’uso nell’elettronica, il silicio richiede un altissimo grado di purezza e una struttura cristallina quasi perfetta. Oltre al suo impiego nell’elettronica, altri composti del silicio, come il carburo o il nitruro di silicio, sono usati per creare materiali estremamente duri e resistenti. I siliconi, invece, sono polimeri a base di silicio che formano oli e gomme stabili e versatili, impiegati in una vasta gamma di applicazioni.Il Palladio e la Catalisi
Il palladio, un metallo che appartiene al gruppo del platino, è noto per essere un catalizzatore estremamente efficace. Un catalizzatore è una sostanza che accelera le reazioni chimiche senza essere consumata nel processo. Il palladio è ampiamente utilizzato nei convertitori catalitici delle automobili, dove aiuta a trasformare i gas di scarico nocivi prodotti dai motori in composti meno dannosi per l’ambiente. Una proprietà interessante del palladio è la sua capacità di assorbire grandi volumi di idrogeno gassoso al suo interno. Questa caratteristica ha portato a tentativi di sfruttarla per ottenere la fusione nucleare a freddo, esperimenti che tuttavia non hanno trovato conferme scientifiche.Le Terre Rare e la Luce negli Schermi
Le terre rare, conosciute anche come lantanidi, sono un gruppo di metalli che presentano proprietà chimiche molto simili tra loro, il che rende la loro separazione e purificazione un processo complesso e costoso. Tra queste, l’europio è particolarmente importante per la sua capacità di emettere luce di colori puri, come il rosso e il blu, quando viene stimolato, ad esempio da energia elettrica o luminosa. Gli ioni di europio sono componenti essenziali dei fosfori, le sostanze che rivestono gli schermi a colori di televisori e computer e l’interno delle lampadine fluorescenti a basso consumo energetico. Negli schermi e nelle lampadine, una miscela di luce rossa (spesso da europio e ittrio), blu (da europio) e verde (da altri fosfori) viene combinata per creare la luce bianca o i vari colori che vediamo.I Gas Nobili: Inerzia e Applicazioni
I gas nobili, come l’argon, sono caratterizzati dalla loro inerzia chimica, il che significa che non reagiscono facilmente con altri elementi. Questa proprietà li rende estremamente utili per creare atmosfere protettive dove si vuole evitare che avvengano reazioni indesiderate. L’argon, ad esempio, viene usato per riempire le lampadine a incandescenza, proteggendo il filamento di tungsteno dall’ossidazione e prolungandone la durata. È anche impiegato nei serramenti a doppi vetri, dove riempire lo spazio tra i due vetri con argon migliora l’isolamento termico della finestra. Inoltre, l’argon trova impiego nell’industria siderurgica, in particolare nella produzione dell’acciaio, dove agisce come gas trasportatore per rimuovere impurità. La vasta diversità delle proprietà possedute dai vari elementi chimici offre un’infinita gamma di possibilità per creare materiali e sviluppare tecnologie che migliorano la vita umana.Se gli elementi sono “al servizio dell’uomo”, a quale costo ambientale e sociale si ottiene questo servizio?
Il capitolo si concentra sui benefici tecnologici derivati dall’uso di elementi cruciali come il ferro, il silicio o le terre rare, presentandoli come strumenti “al servizio dell’uomo”. Tuttavia, questa prospettiva omette di considerare l’enorme impatto ambientale e le complesse dinamiche sociali ed economiche legate all’estrazione, alla lavorazione e allo smaltimento di questi materiali. Non si può comprendere appieno il ruolo degli elementi nella civiltà umana senza affrontare temi come l’inquinamento, l’esaurimento delle risorse, le sfide geopolitiche e la gestione dei rifiuti elettronici. Per approfondire questi aspetti critici, è fondamentale esplorare discipline come la chimica ambientale, l’economia circolare e gli studi sulla sostenibilità delle risorse.Abbiamo riassunto il possibile
Se vuoi saperne di più, devi leggere il libro originale
Compra il libro[sc name=”1″][/sc] [sc name=”2″][/sc] [sc name=”3″][/sc] [sc name=”4″][/sc] [sc name=”5″][/sc] [sc name=”6″][/sc] [sc name=”7″][/sc] [sc name=”8″][/sc] [sc name=”9″][/sc] [sc name=”10″][/sc]