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Contenuti del libro
Informazioni
“Ecologia erotica. Sesso, libido e collasso del desiderio” di Dominic Pettman è un libro che ti fa pensare un sacco su cose che di solito non metti insieme. Immagina di collegare il tuo desiderio più profondo, quello che ti spinge verso gli altri o verso certe esperienze, con la natura e la crisi ecologica che stiamo vivendo. Il libro parte da lontano, tipo dai greci antichi che vedevano Eros e Natura come una cosa sola, una forza cosmica che anima tutto. Poi arriva la modernità, e l’uomo si sente separato dalla natura, che diventa solo qualcosa da studiare o sfruttare. Ma se guardi bene, la natura stessa è super varia, anche nel sesso, altro che regole fisse! Qui entra in gioco l’ecosessualità, l’idea un po’ folle ma affascinante di vedere la Terra non come una madre, ma come un’amante, per creare un legame diverso, più basato sulla cura e sul piacere reciproco. L’autore si chiede se la libido, questa energia del desiderio, sia solo una cosa umana o se attraversi tutta la vita, mettendo in discussione il nostro antropocentrismo. Esplora pensatori come Fourier, che sognava un mondo utopico dove le passioni, anche quelle sessuali, fossero libere e organizzassero la società, criticando la “Civiltà” che le reprime. La tesi forte è che la crisi ecologica è legata a doppio filo a una crisi del desiderio: il capitalismo e la fretta ci rendono incapaci di provare un desiderio vero, che richiede attenzione e cura, non solo simulazioni veloci. Serve una nuova “ecologia libidinale” che rimetta insieme mente, società e ambiente, combattendo l’isolamento e riscoprendo la “conoscenza carnale”, un modo per connettersi profondamente con gli altri e il mondo. Non si tratta di fare più sesso, ma di desiderare in modo radicalmente diverso, per noi stessi e per il pianeta. È un viaggio tra filosofia, psicologia, ecologia e critica sociale che ti fa vedere il sesso, la libido e la natura con occhi completamente nuovi.Riassunto Breve
La relazione tra desiderio umano e mondo naturale ha radici antiche, ma si è persa nel tempo. Nelle culture classiche, Eros e Natura erano visti come forze unite, quasi indistinguibili, con l’amore inteso come principio cosmico che anima ogni essere. Con l’avvento del cristianesimo e della scienza moderna, la natura è stata spesso vista come qualcosa da controllare o come fonte di ammonimenti morali, separata dall’uomo considerato eccezionale. Tuttavia, l’osservazione del mondo naturale rivela una grande varietà di comportamenti sessuali non limitati alla monogamia eterosessuale, suggerendo che la natura stessa è “queer”. In questo contesto, emergono movimenti come l’ecosessualità, che propongono di vedere la Terra non come una madre, ma come un’amante, promuovendo una relazione “polline-amorosa” basata su amore e gioia per un’interazione più sostenibile. Ci si chiede se la libido sia una caratteristica esclusiva dell’uomo o una forza che attraversa tutta la natura. Alcuni pensatori posizionano la sessualità umana all’interno di quella animale, pur notando differenze come la capacità umana di astenersi o sublimare. Altri mettono in discussione la visione antropocentrica, descrivendo la libido come un eccesso vitale cosmico, un flusso che usa i corpi come punti di passaggio, non confinato alla psiche umana. L’ecologia libidinale suggerisce che la libido è una proprietà della vita in generale, un piano di attrazione condiviso da qualsiasi entità. L’organizzazione sociale attuale, definita “Civiltà”, è vista da alcuni come un’epoca di ipocrisia e infelicità causata dalla repressione dell'”attrazione appassionata”, l’impulso naturale che guida desideri e istinti. Si propone un’alternativa utopica basata sulla liberazione delle passioni e sull’associazione, criticando il matrimonio e la monogamia forzata e proponendo relazioni poliamorose e un sistema di “giustizia amorosa” legato alla giustizia economica. La crisi ecologica attuale è connessa a questa sfera degli affetti e del desiderio. Un “capitalismo tanatico” e una perversione per la velocità portano a desideri superficiali e a una perdita di attenzione e cura. Per affrontare questa situazione, è necessario coltivare nuove relazioni libidinali con gli altri e l’ambiente, basate su attenzione, cura, gioco e sperimentazione, integrando l’ecologia mentale, sociale e ambientale. La “soggettività capitalista” interiorizzata è alla radice di molti problemi, portando alla scomparsa non solo di specie ma anche di solidarietà umana. Non si tratta di desiderare di più o di meno, ma di desiderare in modo radicalmente diverso, riformulando la costellazione di desiderio, amore e intimità. L’epoca attuale è segnata da una forma di “idiocrazia” dove una pulsione sessualizzata superficiale e aggressiva domina, legata al profitto e all’ego fortificato. Questo non è vera libidinalità ma “desublimazione repressiva”. Si propone di contrastare questi piaceri corrotti con una “gioia compassionevole” e una “conoscenza carnale”, intesa come un’educazione che risveglia l’intelligenza del corpo e permette intimità e contatto con l’alterità. La logica del profitto teme questa vulnerabilità. L’ecologia libidinale riconosce il danno culturale e ambientale come uno stato condiviso che può essere base per solidarietà e per immaginare un futuro diverso, scommettendo su una rete globale di comunità basate sul contatto aptico. Alcune visioni psicoanalitiche legano la libido alla cura e a una relazione etica con l’altro e il futuro, distrutte dalle psicotecnologie capitaliste. Si osserva una diminuzione dell’attività sessuale in alcune società, legata anche a preoccupazioni ecologiche. L’economia può essere vista oltre l’accumulo, includendo lo “spreco” come parte di un flusso di energia cosmica. La sessualità umana è complessa e inafferrabile, non riducibile alla riproduzione. La liberazione del desiderio è vista come essenziale per un futuro diverso, specialmente per le donne, il cui desiderio è spesso soppresso. La sfida è re-singularizzare il desiderio e la soggettività contro le forze di omogeneizzazione, promuovendo un’ecologia che integri le dimensioni mentale, sociale e ambientale.Riassunto Lungo
1. Eros, Natura e la Danza Queer
La relazione tra il desiderio umano e il mondo naturale ha radici molto antiche nel pensiero occidentale. Nelle culture classiche, autori come Lucrezio e Platone mostrano come Eros, la forza dell’amore e del desiderio, e la Natura fossero viste come potenze profondamente intrecciate, quasi inseparabili. L’amore non era considerato solo un sentimento umano, ma un principio cosmico che dava vita a ogni cosa, dalle piante agli animali, spingendoli a esistere e a interagire tra loro in un ciclo continuo. Persino un filosofo come Aristotele arrivò a suggerire che l’attrazione tra gli oggetti fisici, quella che oggi chiamiamo gravità, potesse essere interpretata come una forma di amore universale.Il cambiamento con il Cristianesimo e la Scienza
Questa visione unitaria iniziò a cambiare radicalmente con l’arrivo del cristianesimo e, più tardi, con lo sviluppo della scienza moderna. La Natura, pur venendo a volte personificata in termini femminili come “Madre Terra”, cominciò a essere vista sempre più come qualcosa da dominare o come una fonte di insegnamenti morali, soprattutto per quanto riguardava i comportamenti sessuali umani che si discostavano dalla procreazione. L’uomo iniziò a considerarsi un essere eccezionale, nettamente separato dal resto del regno animale e naturale. La scienza, con l’ecologia, trasformò ulteriormente la natura in un sistema da studiare e sfruttare, un oggetto esterno da analizzare piuttosto che un contesto intimo di cui far parte.La diversità della Natura e l’Ecosessualità
Tuttavia, osservare attentamente il mondo naturale rivela una straordinaria varietà di comportamenti sessuali che non si limitano affatto alla monogamia eterosessuale. Fenomeni come l’omosessualità, l’androginia e l’ermafroditismo sono presenti in molte specie animali, suggerendo che la natura stessa possiede una sua intrinseca “queerness”, una diversità che va oltre le categorie rigide imposte dal pensiero umano. È in questo contesto di riconoscimento della complessità naturale che emergono movimenti contemporanei come l’ecosessualità. Questa prospettiva cerca di ricucire il legame profondo tra il desiderio umano e l’ambiente che ci circonda. Propone di guardare alla Terra non più solo come a una madre da cui dipendiamo, ma come a un’amante con cui possiamo avere una relazione basata sulla reciprocità e sul piacere condiviso. L’idea centrale è che, poiché gli esseri umani sono parte integrante della natura, ogni atto sessuale compiuto è, per sua stessa essenza, un atto “ecosex”. Si promuove così una relazione “polline-amorosa” con gli elementi naturali, un rapporto basato sull’amore, sulla gioia e persino sulla seduzione reciproca, con l’obiettivo di favorire un’interazione più sostenibile e mutuale tra l’uomo e il pianeta. Questa visione, pur potendo sembrare ingenua in alcuni aspetti, lancia una sfida potente alla separazione tra ciò che è umano e ciò che non lo è e riconosce pienamente la complessità e la diversità che caratterizzano il mondo naturale. Le rapide trasformazioni ecologiche in atto e l’evoluzione della sessualità umana aprono nuove strade per ripensare radicalmente il legame tra il nostro desiderio più profondo e il pianeta che abitiamo.Come si può sostenere che ogni atto sessuale umano sia intrinsecamente “ecosex” semplicemente perché l’uomo fa parte della natura?
Il capitolo introduce l’idea affascinante della diversità sessuale in natura e del movimento ecosessuale. Tuttavia, il passaggio logico che porta a definire ogni atto sessuale umano come intrinsecamente “ecosex” richiede maggiore chiarezza. Questa affermazione sembra confondere il fatto che l’uomo sia un elemento naturale con una specifica modalità di relazione (quella “polline-amorosa” o con la Terra come “amante”). Per esplorare questa distinzione e comprendere meglio le varie sfaccettature del rapporto tra sessualità umana e ambiente, sarebbe utile approfondire la filosofia della natura, l’etica ambientale e le teorie contemporanee sulla sessualità, confrontando diverse prospettive sul legame tra l’essere umano e il mondo naturale.2. La Libido Oltre i Confini Umani
Remy de Gourmont, nel suo saggio Fisica dell’amore, considera la sessualità umana come parte della sessualità di tutti gli animali. Nonostante questo, afferma che “solo l’uomo è lussurioso”. Questo fa sorgere una domanda: la libido è qualcosa che riguarda solo l’uomo, oppure è una forza che si manifesta in tutta la natura?Il Pensiero di Remy de Gourmont
Capire se la libido è solo umana o presente in tutta la natura cambia il modo in cui pensiamo all’ecologia della sessualità. Se è solo umana, guardiamo agli effetti del sesso umano sul pianeta. Se è una forza che attraversa diverse specie, il campo è molto più vasto. Gourmont nota che la natura non segue regole fisse; quello che per gli esseri umani è strano o “perverso” è spesso normale per altri animali. Secondo Gourmont, l’uomo si distingue per la sua capacità di non fare sesso e di usare l’energia sessuale per creare arte o scienza. Questa capacità di “controllare” l’amore non è una differenza fondamentale rispetto agli animali, ma solo una differenza di quanto è sviluppata.Prospettive Diverse sulla Libido
Altri studiosi non sono d’accordo con l’idea che la libido riguardi solo gli esseri umani. Alphonso Lingis, per esempio, la vede come una forza vitale potente, una spinta cosmica che attraversa i corpi, usandoli come semplici punti di passaggio. Non è un desiderio che nasce solo nella mente umana. Le antiche sculture erotiche di Khajuraho mostrano bene questa idea, rappresentando un erotismo che lega insieme umani, animali e persino oggetti. Luciana Parisi, parlando di “sesso astratto” nel mondo digitale, descrive il desiderio come un flusso che si muove da solo, collegando corpi, tecnologie e persino la materia più disordinata.La Libido nell’Ecologia della Vita
L’ecologia libidinale propone che la libido sia una caratteristica della vita stessa, una forza di attrazione che riguarda ogni essere o cosa. Forse la differenza umana sta nel fatto che abbiamo bisogno di uno sforzo consapevole, come scrivere un libro, per favorire legami e attenzione, mentre in natura le cose si attraggono in modo spontaneo. La libido non è un problema o qualcosa che appartiene solo all’uomo, ma è una forza universale che muove la vita. L’erotismo umano non nasce solo dall’uomo e continua ad esistere anche al di fuori di esso.Se la libido è una forza cosmica che attraversa ogni cosa, definire la ‘lussuria’ come esclusivamente umana non è forse un mero sofisma?
Il capitolo introduce l’idea affascinante di una libido universale, una forza che va oltre i confini della specie umana. Tuttavia, parte dalla distinzione di Gourmont che, pur riconoscendo la sessualità umana come parte di quella animale, riserva la “lussuria” solo all’uomo. Questa apparente contraddizione tra una forza cosmica e una sua manifestazione (la lussuria) confinata a una singola specie merita un approfondimento critico. Per esplorare questa tensione, è utile indagare le diverse definizioni storiche e filosofiche di “libido” e “desiderio”, confrontando le prospettive della psicologia (ad esempio, Freud) con quelle che vedono il desiderio come una forza impersonale o ecologica (come suggerito nel capitolo con Lingis o Parisi). Approfondire autori che hanno teorizzato il desiderio al di fuori della soggettività umana, o che hanno analizzato il rapporto tra istinto, cultura e controllo, può aiutare a comprendere se la “lussuria” sia davvero un’esclusiva umana o semplicemente un nome che diamo a una sfaccettatura complessa di una forza più ampia e condivisa con il resto della natura.3. L’Armonia delle Passioni e la Critica della Civiltà
Il pensiero di Charles Fourier critica profondamente la “Civiltà”, descritta come un’epoca dominata dall’ipocrisia e da un’infelicità diffusa. Secondo Fourier, la causa principale di questa condizione umana è la repressione dell'”attrazione appassionata”, vista come l’impulso naturale e divino che guida i desideri e gli istinti di ogni individuo, inclusa la sfera erotica. La società attuale, con le sue norme e convenzioni, soffoca, inibisce e distorce questi impulsi innati, impedendo la piena realizzazione dell’individuo e della collettività. Questa repressione genera frustrazione e malessere diffusi.Verso l’Armonia: I Falansteri
Fourier propone una visione radicale di un’epoca futura, chiamata “Armonia”, che si basa sui principi dell’associazione e della completa liberazione delle passioni umane. In questa utopia sociale, la vita quotidiana e lavorativa si organizzerebbe all’interno dei “Falansteri”, comunità strutturate dove ogni attività e ogni relazione sarebbero guidate spontaneamente dall’attrazione reciproca tra le persone e i compiti da svolgere. Il lavoro monotono e alienante, tipico della “Civiltà”, verrebbe completamente eliminato, sostituito da una varietà di compiti scelti liberamente in base alle proprie inclinazioni e passioni. Invece di salari fissi, il sistema economico si baserebbe sulla condivisione degli utili prodotti dalla comunità nel suo complesso, promuovendo un senso di partecipazione e interesse comune.Amore Libero e Giustizia Erotica
Un aspetto centrale e provocatorio della visione di Fourier è la sua critica al matrimonio tradizionale e alla monogamia imposta, considerati ostacoli insormontabili alla libertà amorosa e fonti di menzogne, ipocrisia e risentimento all’interno delle relazioni. Fourier immagina un sistema di relazioni poliamorose, gestite in modo trasparente e sperimentale attraverso elaborate “Corti d’Amore”. Questo sistema complesso avrebbe lo scopo di organizzare la vita erotica in modo inclusivo, garantendo un “minimo sessuale” a tutti i membri della comunità, riconoscendo e soddisfacendo la varietà delle inclinazioni e dei desideri individuali. Questa “giustizia amorosa” è vista come intrinsecamente legata alla giustizia economica e sociale, poiché entrambe mirano alla piena soddisfazione dei bisogni umani.Uomo, Natura e Trasformazione del Pianeta
Fourier riconosce l’impatto significativo dell’attività umana sull’ambiente naturale e propone interventi su larga scala per trasformare il pianeta, come ad esempio rendere fertili vaste aree desertiche. Tuttavia, la sua visione ecologica presenta un’ambivalenza di fondo: se da un lato deplora il saccheggio indiscriminato delle risorse naturali, dall’altro promuove grandi modifiche ambientali, partendo dal presupposto che la natura esista fondamentalmente per il beneficio dell’umanità. Credeva che lo sfruttamento delle risorse dovesse necessariamente includere un processo di ricostituzione e rigenerazione, guidato non dalla coercizione o dal profitto, ma dall’attrazione reciproca e armoniosa tra l’uomo e il pianeta stesso, in una sorta di collaborazione cosmica.La Liberazione delle Donne
La condizione delle donne è vista da Fourier come un indicatore cruciale del progresso sociale complessivo di una civiltà. Egli critica aspramente la loro posizione nella società del suo tempo, paragonandole a una sorta di merce all’interno dell’istituzione matrimoniale e denunciando l’imposizione di ruoli sociali falsi e limitanti che ne soffocano la vera natura e le potenzialità. Fourier sostiene con forza che, una volta liberate dalle costrizioni sociali e familiari, le donne non solo raggiungerebbero ma supererebbero gli uomini in termini di dedizione, nobiltà d’animo e capacità, dimostrando appieno il loro valore e contributo alla comunità.Al centro di tutta la sua complessa teoria vi è l’idea che l’economia, intesa non solo come produzione e scambio di beni ma come organizzazione della vita domestica e collettiva, sia profondamente intrinseca alla sfera libidinale, unendo in modo indissolubile il lavoro, il sesso e il desiderio individuale e collettivo. La visione di Fourier, con tutte le sue eccentricità, lega strettamente la giustizia economica, la giustizia amorosa e un certo tipo di ecologia, proponendo un’organizzazione sociale radicalmente nuova dove il profitto come motore principale viene estirpato e dove gli impulsi naturali e le passioni umane sono non repressi, ma coltivati e indirizzati per il benessere e l’armonia dell’intera collettività.Ma siamo sicuri che il calo dell’attività sessuale e la presunta ‘distruzione’ della libido siano unicamente colpa della tecnologia e dell’economia, o stiamo semplificando eccessivamente un fenomeno complesso?
Il capitolo presenta una tesi forte, attribuendo la crisi della “ecologia della libido” quasi esclusivamente all’impatto delle tecnologie e del sistema economico. Questa impostazione, pur stimolante, rischia di tralasciare altre possibili cause o concause che possono influenzare profondamente la sessualità e le relazioni umane nelle società contemporanee, come i cambiamenti culturali, le pressioni sociali o le evoluzioni psicologiche individuali non direttamente legate allo “sfruttamento delle pulsioni”. Per arricchire la comprensione di questi fenomeni complessi, sarebbe utile esplorare le analisi offerte dalla sociologia della famiglia, dalla psicologia sociale e dagli studi culturali, magari confrontandosi con autori che hanno analizzato le trasformazioni della modernità liquida o della società della performance, come Zygmunt Bauman o Byung-Chul Han.7. L’Ecologia del Desiderio
La riflessione sul desiderio va oltre l’esperienza umana, esplorando l’idea che anche altre forme di vita possano un giorno prendere il posto dell’umanità. Questo mette in discussione l’idea che l’essere umano sia al centro di tutto. Per molto tempo, si è pensato che ciò che rendeva l’uomo unico fosse la sua capacità di creare strumenti, distinguendosi così dagli istinti degli animali. Il desiderio umano non è visto solo come un semplice bisogno biologico, ma come una forza complessa profondamente legata all’ambiente che ci circonda e alle relazioni che costruiamo. Alcune visioni descrivono il desiderio come un contatto diretto con tutto ciò che è vivo e non vivo, un legame che include anche gli animali e gli elementi della natura. Questa prospettiva suggerisce l’esistenza di un’ecologia erotica, dove l’amore e il desiderio sono strettamente connessi alla vita stessa e al mondo in cui viviamo.La repressione nella Civiltà
In netto contrasto con questa visione ampia e inclusiva, l’organizzazione della società come la conosciamo oggi, spesso chiamata “Civiltà”, tende a soffocare le passioni e a limitare la libera espressione del desiderio. L’avvento della tecnologia e di sistemi basati sullo sfruttamento delle risorse e sul profitto ha portato a una progressiva perdita di questa dimensione erotica della vita. Prevale il semplice impulso, privo della profondità e della connessione che caratterizzano il vero desiderio. Questo impoverisce non solo le relazioni tra le persone, ma anche il legame con l’ambiente naturale, creando un divario sempre maggiore tra l’uomo e il mondo vivente.L’alternativa di Fourier
Esiste però una proposta diversa, come quella avanzata da Charles Fourier, che immagina una società ideale chiamata “Armonia”. In questo modello, la vita sociale sarebbe organizzata intorno alla possibilità per tutti di esprimere liberamente e combinare le proprie passioni. L’idea è che il lavoro stesso possa diventare una fonte di piacere, grazie all’alternanza delle attività e all’affiliazione a gruppi basati sugli interessi comuni, chiamati “serie passionali”. Soddisfare i desideri, compresi quelli legati alla sfera sessuale, è considerato fondamentale quanto il bisogno di nutrirsi. La repressione di questi desideri è vista come la causa principale dei problemi sociali e dei disordini. Fourier arrivò persino a ipotizzare che un’armonia sociale diffusa e una coltivazione globale potessero portare a cambiamenti positivi nel clima del pianeta.Liberare il desiderio per un futuro diverso
Rimettere al centro la liberazione del desiderio è considerato essenziale per costruire un futuro differente da quello attuale. Questo è particolarmente importante per le donne, il cui desiderio è stato storicamente oggetto di forte repressione e controllo sociale. La sfida principale è riuscire a recuperare e valorizzare l’unicità del desiderio e della soggettività di ciascuno, contrastando le forze che tendono a rendere tutto uniforme e omologato. Si tratta di promuovere un’ecologia che non si limiti all’ambiente naturale, ma che integri in modo armonico anche la dimensione mentale e quella sociale, riconoscendo l’interconnessione profonda tra il benessere delle persone, delle comunità e del pianeta.Ma davvero la repressione del desiderio è la causa principale di tutti i problemi sociali e dei disordini, come suggerisce il capitolo?
Il capitolo propone una tesi forte, ma attribuire la totalità o la principalità dei problemi sociali alla sola repressione del desiderio rischia di essere una semplificazione eccessiva. Le dinamiche sociali sono complesse e intrecciano fattori economici, politici, culturali e storici che hanno un impatto profondo sulla struttura della società e sui conflitti che la attraversano. Per un’analisi più completa, sarebbe utile confrontarsi con autori che hanno studiato le strutture di potere e le relazioni sociali, come Michel Foucault, o le dinamiche economiche e le disuguaglianze, come Karl Marx, oltre ad approfondire studi di sociologia e storia sociale che offrono prospettive multiple sulle cause dei disordini e dei problemi che affliggono le comunità.Abbiamo riassunto il possibile
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