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Contenuti del libro
Informazioni
“Driverless cars. Intelligenza artificiale e futuro della mobilità” di Guido Mureden è un libro che ti fa pensare a quanto sta cambiando il modo in cui ci muoviamo. Parte da lontano, da quando l’auto è apparsa e ha rivoluzionato tutto, dall’economia alla vita di tutti i giorni, creando però anche un sacco di problemi, soprattutto con gli incidenti stradali e la necessità di capire chi è responsabile. Il libro spiega come i sistemi legali, in posti come gli Stati Uniti e l’Europa, hanno cercato di gestire questi rischi, con regole sulla responsabilità civile, assicurazioni e standard di sicurezza stradale. Ma il punto forte è il salto nel futuro: l’arrivo delle auto a guida autonoma e dell’intelligenza artificiale. Questo non è solo un piccolo cambiamento, è una vera e propria trasformazione della mobilità che sposta la responsabilità dal guidatore umano alla tecnologia. Il libro esplora le sfide legali di questa nuova era, le idee innovative per risarcire le vittime (come la Market Enterprise Responsibility), le questioni etiche e l’enorme potenziale per rendere la mobilità urbana più sicura, accessibile e inclusiva. È un viaggio appassionante attraverso il presente e il futuro della mobilità, mostrandoci come i veicoli autonomi stiano riscrivendo le regole del gioco.Riassunto Breve
L’arrivo dell’automobile all’inizio del Novecento cambia profondamente la società e l’economia, trasformando le città e stimolando nuove industrie. L’auto diventa un mezzo di trasporto accessibile a molti, ma crea anche sfide per il controllo sociale e solleva questioni sulla privacy. La sua diffusione porta a un aumento degli incidenti stradali, considerati un costo da gestire. I sistemi legali rispondono con regole per la circolazione, sistemi di responsabilità civile che facilitano il risarcimento delle vittime e l’introduzione dell’assicurazione obbligatoria. Negli Stati Uniti si sviluppa l’attenzione alla responsabilità dei produttori per i difetti e alla sicurezza del veicolo in caso di incidente, con standard e risarcimenti punitivi. In Europa e Italia, il focus è più sulla responsabilità del proprietario o conducente e sull’assicurazione, affiancata poi da norme tecniche per i veicoli. La sicurezza stradale punta a un livello di rischio accettabile, non zero, bilanciando protezione e costi. Programmi di valutazione incentivano il miglioramento continuo, anche se permangono disuguaglianze nella protezione di diverse categorie di utenti. Oggi la mobilità è in una fase di grande cambiamento con l’arrivo dei veicoli a guida autonoma e connessi. Questa tecnologia promette una forte riduzione degli incidenti, benefici ambientali e nuove possibilità di utilizzo, spostando l’attenzione dalla proprietà all’uso come servizio. La transizione presenta rischi come la cybersecurity e richiede di gestire la convivenza tra veicoli umani e autonomi. I dilemmi etici in situazioni critiche tendono a privilegiare la sicurezza degli occupanti del veicolo autonomo. Il passaggio alla guida automatizzata cambia radicalmente il sistema di responsabilità per gli incidenti. Le regole attuali si basano sul comportamento umano, ma con l’automazione la responsabilità si sposta verso la tecnologia e chi la produce. Per i sistemi di assistenza alla guida, le norme esistenti si applicano, ma diventa cruciale l’informazione data dal produttore sui limiti. Per i veicoli con automazione elevata, anche se funzionano come previsto, sorge il problema di chi risarcisce i danni in caso di incidente. Una proposta, specialmente negli Stati Uniti, è la “Market Enterprise Responsibility”, dove un fondo finanziato dai produttori risarcisce le vittime in modo rapido e certo, spostando il costo degli incidenti dall’individuo all’industria. Questo modello mira a garantire tutela alle vittime e favorire l’adozione della tecnologia, pur potendo prevedere sanzioni per comportamenti gravi. La trasformazione della mobilità rende l’auto uno spazio multifunzionale, aumentando il tempo di utilizzo e l’accessibilità per persone che prima non potevano guidare, promuovendo l’inclusione. Le auto autonome possono anche migliorare la resilienza dei sistemi di trasporto in emergenza. L’adozione di questa tecnologia richiede un equilibrio tra sicurezza e mantenimento delle attività, simile alle misure sanitarie, e dipende dalla fiducia del pubblico. Il cambiamento impone di ripensare infrastrutture e regole di circolazione, concentrandosi sulla conformità dei veicoli automatici e spostando la responsabilità su produttori e proprietari. Si studiano nuovi modelli di risarcimento per le vittime. La guida umana potrebbe diventare un’attività ricreativa. Questa evoluzione punta a maggiore efficienza, sicurezza e sostenibilità, portando anche a una diversa organizzazione degli spazi urbani.Riassunto Lungo
1. L’auto: rivoluzione, impatto sociale e gestione dei rischi
L’arrivo dell’automobile nei primi anni del Novecento ha segnato una svolta enorme. Grazie alla produzione in serie, l’auto non era più un lusso per pochi, ma diventava accessibile a molte persone, prima negli Stati Uniti e poi in Europa. Questa novità ha cambiato profondamente l’economia e la società. La vita di tutti i giorni è stata stravolta, le città si sono modificate, con la crescita dei quartieri fuori dal centro, chiamati suburbs. L’industria ha ricevuto un grande impulso, con settori come quello del petrolio, della gomma e della costruzione di strade che hanno visto una crescita enorme.Sfide per la società e il controllo
Questa libertà di movimento ha portato con sé nuove difficoltà. È diventato più complicato per le forze dell’ordine identificare e fermare i criminali. Sono nate nuove e complesse regole per la circolazione sulle strade. L’interno dell’auto si è trasformato in uno spazio privato, sollevando domande importanti sulla privacy e su quanto il controllo pubblico potesse spingersi. Queste questioni erano particolarmente delicate per le minoranze.Il costo degli incidenti e le prime risposte legali
Accanto ai grandi vantaggi, la diffusione delle auto ha causato un aumento drammatico degli incidenti stradali. Per molto tempo, questi incidenti sono stati considerati un prezzo inevitabile da pagare per il progresso. Il mondo del diritto ha cercato di dare risposte a questo problema. Sono nati i codici della strada per mettere ordine nella circolazione. Sono stati introdotti sistemi per la responsabilità civile che rendono più semplice per chi subisce un danno ottenere un risarcimento. Questi sistemi, ad esempio, rendono più facile dimostrare la colpa o stabiliscono che proprietari e guidatori sono responsabili anche senza una colpa diretta (responsabilità oggettiva). Un passo fondamentale è stata l’introduzione dell’assicurazione obbligatoria, per garantire che le vittime venissero effettivamente pagate per i danni subiti.Approcci diversi: Stati Uniti ed Europa
Negli Stati Uniti, si è data molta importanza alla responsabilità di chi costruisce le auto per eventuali difetti (chiamata product liability) e alla capacità del veicolo di proteggere le persone in caso di incidente (crashworthiness). Sono stati fissati per legge standard minimi di sicurezza e si sono usati risarcimenti molto alti, a volte anche per punire le aziende (punitive damages), per scoraggiare comportamenti pericolosi. In Europa e in Italia, invece, il sistema si è concentrato di più sulla responsabilità di chi guida o è proprietario dell’auto e sull’assicurazione obbligatoria. Solo più tardi sono stati aggiunti standard di sicurezza per i veicoli, spesso uguali per tutti i paesi europei. Questi sistemi legali e le norme tecniche cercano di trovare un equilibrio tra i benefici che l’auto ha portato e la necessità di ridurre i rischi e le perdite umane causate dagli incidenti.Il capitolo parla di un “equilibrio” raggiunto tra i benefici dell’auto e la gestione dei rischi, concentrandosi sugli incidenti. Ma è davvero questo l’unico costo significativo pagato dalla società, o si ignora l’impatto su ambiente, città e relazioni sociali?
Il capitolo analizza le risposte legali e assicurative al problema degli incidenti, presentandole come parte di un tentativo di bilanciare i vantaggi dell’automobile con i suoi costi. Tuttavia, la “rivoluzione” dell’auto ha generato conseguenze profonde che vanno ben oltre il rischio di incidenti stradali. Per comprendere appieno il prezzo di questa trasformazione, sarebbe utile esplorare discipline come l’urbanistica, gli studi ambientali e la sociologia critica, che analizzano l’impatto della motorizzazione di massa sulla forma delle città, sull’inquinamento, sul consumo di energia e sulle dinamiche sociali. Autori come Lewis Mumford o Ivan Illich hanno offerto prospettive critiche fondamentali sull’impatto della tecnologia e dei trasporti sulla società moderna.2. Sicurezza e Futuro della Mobilità: Dalla Responsabilità al Veicolo Autonomo
La responsabilità per i danni causati da veicoli difettosi è cambiata nel tempo. Inizialmente, bisognava dimostrare che il produttore aveva commesso un errore. Ora, basta provare che il prodotto ha un difetto, spesso verificando se non rispetta le norme tecniche stabilite. Le regole sulla sicurezza stradale non cercano di eliminare ogni pericolo, ma di raggiungere un livello di sicurezza ragionevole. Questo significa trovare un equilibrio tra la protezione delle persone, i costi per le aziende e la possibilità per tutti di comprare veicoli. Programmi che valutano quanto sono sicuri i veicoli, come EURONCAP e NHTSA, spingono i produttori a fare meglio dei minimi richiesti dalla legge, contribuendo a migliorare la sicurezza generale.Esistono ancora differenze nella protezione offerta. Ad esempio, nei test di sicurezza (crash test) si usano spesso manichini che rappresentano un uomo medio, e la protezione per chi è più vulnerabile sulla strada, come pedoni e ciclisti, non è sempre adeguata.L’arrivo dei veicoli autonomi e connessi
Il mondo della mobilità sta cambiando molto con l’arrivo delle auto che si guidano da sole e che sono sempre connesse. Questo cambiamento promette di ridurre moltissimo gli incidenti, di portare vantaggi per l’ambiente e di creare nuovi modi di usare i veicoli. L’attenzione si sposta dal possedere un’auto all’usarla come un servizio quando serve.Sfide e dilemmi etici
Questa trasformazione porta con sé diverse sfide. Ci sono rischi legati alla sicurezza informatica (cybersecurity), difficoltà nel gestire il traffico dove circolano insieme auto normali e auto autonome, e una certa diffidenza da parte delle persone verso queste nuove tecnologie. Quando le auto autonome si trovano in situazioni critiche, sorgono dilemmi etici. In questi casi, si fa spesso riferimento al principio dello “stato di necessità”, che tende a dare priorità alla protezione delle persone che si trovano dentro il veicolo.Tecnologia e norme: un legame necessario
Per affrontare tutto questo, lo sviluppo della tecnologia deve andare di pari passo con l’aggiornamento delle leggi e delle norme.Se lo “stato di necessità” giustifica la protezione degli occupanti, come si concilia questo principio con l’obiettivo dichiarato di ridurre gli incidenti per tutti, inclusi i pedoni e i ciclisti, e chi decide quale vita ha la priorità?
Il capitolo tocca un punto cruciale: gli inevitabili dilemmi etici che i veicoli autonomi si troveranno ad affrontare in situazioni estreme. Riferirsi allo “stato di necessità” che privilegia gli occupanti semplifica eccessivamente una questione etica e filosofica tra le più complesse e dibattute, per la quale non esiste un consenso né scientifico né morale. Come si programma una macchina per scegliere chi salvare? E chi si assume la responsabilità di tale programmazione? Per esplorare queste domande, è indispensabile addentrarsi nella filosofia morale, nell’etica applicata e nel diritto, discipline che offrono gli strumenti per analizzare le diverse cornici teoriche e le implicazioni legali di decisioni prese da algoritmi.3. Incidenti e Soldi con le Auto Che Guidano Da Sole
Il passaggio dalla guida umana a quella automatizzata cambia profondamente chi è responsabile degli incidenti. Le regole attuali si basano sul comportamento del conducente, ma con le auto che guidano da sole, la responsabilità si sposta verso la tecnologia e chi la produce.Le sfide legali dell’automazione
La circolazione di veicoli automatizzati, dai sistemi di assistenza alla guida (livelli 1-2) fino all’automazione completa (livelli 4-5), presenta diverse sfide legali. Nei sistemi con automazione parziale, le norme esistenti sulla responsabilità del conducente e del produttore per difetti rimangono valide, ma le informazioni fornite dal fabbricante sui limiti del sistema diventano più importanti. Per i veicoli con automazione più elevata (livelli 3 e superiori), specialmente quando operano in modo autonomo come previsto, si pone il problema di chi risarcisce i danni in caso di incidente, anche se il veicolo funziona correttamente secondo gli standard.Una soluzione proposta: la Market Enterprise Responsibility (MER)
Per affrontare queste nuove sfide, specialmente per i veicoli con automazione avanzata, è stata proposta una soluzione, in particolare negli Stati Uniti: la “Market Enterprise Responsibility” (MER). Questo sistema prevede la creazione di un fondo, finanziato dai produttori di veicoli automatizzati in proporzione alla loro quota di mercato. Questo fondo serve a risarcire le vittime degli incidenti (pedoni, occupanti, altri utenti della strada) in modo rapido e certo, indipendentemente dalla colpa specifica.Questo modello sposta il costo degli incidenti dall’individuo (conducente o proprietario) all’industria nel suo complesso. L’obiettivo è garantire una compensazione adeguata alle vittime e promuovere la diffusione della tecnologia, riducendo al contempo i costi legati alle controversie legali. Sebbene questo sistema tenda verso un indennizzo automatico, non esclude la possibilità di sanzioni punitive per comportamenti gravi del produttore o dell’utilizzatore.[/membership]Ma è davvero equo un sistema che risarcisce le vittime di incidenti, anche quando la tecnologia funziona perfettamente e la colpa potrebbe non essere del produttore?
Il capitolo presenta la Market Enterprise Responsibility come una soluzione per gli incidenti che coinvolgono veicoli autonomi, ma la sua logica merita un’analisi critica. Proporre un fondo che risarcisca le vittime indipendentemente dalla colpa specifica e persino quando la tecnologia funziona correttamente solleva questioni profonde sui fondamenti della responsabilità civile. Questo approccio si discosta significativamente dai sistemi tradizionali basati sulla colpa o sul rischio. Per valutare la validità e le implicazioni di un modello simile, è essenziale studiare le diverse teorie della responsabilità civile, l’analisi economica del diritto e le sfide etiche poste dalle nuove tecnologie autonome.4. La Trasformazione Epocale della Mobilità
La mobilità sta vivendo un cambiamento profondo con l’arrivo dei veicoli autonomi e connessi. Questo passaggio trasforma l’automobile da semplice mezzo di trasporto a uno spazio multifunzionale per lavoro, riposo e svago. L’assenza del conducente amplia l’uso del veicolo, aumentando il tempo di impiego e il numero di potenziali utilizzatori, inclusi bambini, anziani e persone con disabilità, promuovendo così l’inclusione sociale.Resilienza e Sicurezza
La pandemia ha evidenziato la fragilità dei sistemi di mobilità tradizionali e la necessità di soluzioni resilienti. Le auto autonome possono garantire il trasporto essenziale di merci e persone anche in situazioni di emergenza, agendo come un sistema di sicurezza. La transizione verso la guida autonoma è paragonabile alle misure sanitarie: richiede un equilibrio tra sicurezza (riduzione drastica degli incidenti, visti come “esternalità negative” da eliminare) e mantenimento delle attività economiche e sociali. L’adozione di questa tecnologia, come per i vaccini, dipende anche dalla propensione individuale a superare diffidenze e valorizzare i benefici collettivi.Infrastrutture e Nuove Regole
Questo cambiamento impone un ripensamento delle infrastrutture necessarie, che dovranno diventare intelligenti e dotate di sensoristica diffusa. Parallelamente, le regole della circolazione devono essere aggiornate. Le nuove norme si concentrano sulla conformità tecnica del veicolo automatico, definendo come deve comportarsi in diverse situazioni stradali.Responsabilità e Tutela
Con la guida autonoma, la responsabilità in caso di incidente si sposta dal conducente umano verso il produttore del veicolo e il suo proprietario. Per garantire adeguata tutela alle vittime e mantenere la fiducia pubblica nella tecnologia, si studiano nuovi modelli di risarcimento, come la creazione di fondi gestiti direttamente dai fabbricanti di veicoli autonomi.I Vantaggi e lo Spazio Urbano
Questa evoluzione promette maggiore efficienza nei trasporti, una sicurezza notevolmente migliorata grazie alla riduzione degli errori umani e una maggiore sostenibilità ambientale. Un altro impatto significativo riguarda la riorganizzazione degli spazi urbani: con meno veicoli parcheggiati, si libereranno aree che potranno essere trasformate in spazi verdi o dedicate ad altre funzioni sociali, mentre la guida tradizionale potrebbe diventare un’attività di nicchia, legata allo svago o allo sport.Ma siamo sicuri che la “diffidenza” verso i veicoli autonomi sia solo una riluttanza a cogliere i benefici collettivi, e non piuttosto una legittima preoccupazione di fronte a dilemmi etici e nodi irrisolti di responsabilità?
Il capitolo, nel paragonare l’adozione della guida autonoma alle misure sanitarie, sembra ridurre la complessità dell’accettazione pubblica a una semplice questione di superare la diffidenza individuale per il bene collettivo. Tuttavia, il passaggio a sistemi di trasporto autonomi solleva questioni ben più intricate e meno definite: chi decide in situazioni di rischio inevitabile (il cosiddetto “problema del carrello”)? Come si definisce la responsabilità legale in assenza di un conducente umano, considerando la complessità di software, sensori e infrastrutture? Quali sono le implicazioni per la privacy e la sicurezza informatica di veicoli costantemente connessi? Questi non sono semplici ostacoli psicologici da superare, ma sfide fondamentali che richiedono un dibattito approfondito e soluzioni normative chiare, che il capitolo accenna ma non esplora a fondo. Per orientarsi in questo dibattito, sarebbe utile esplorare la filosofia morale applicata all’intelligenza artificiale, approfondire il diritto della responsabilità civile nell’era digitale, e confrontarsi con autori che analizzano l’impatto sociale ed etico delle tecnologie emergenti, come J. Bostrom o L. Floridi.Abbiamo riassunto il possibile
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