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Informazioni
Questo libro, “Dizionario dei riti. Nuova ediz.” di AA. VV., è una specie di viaggio incredibile attraverso il modo in cui l’umanità, da sempre e ovunque, cerca di connettersi con il sacro. Non ci sono personaggi o una storia lineare, ma un sacco di concetti e pratiche che sono i veri protagonisti: i riti religiosi e il loro simbolismo rituale. Si esplorano pratiche religiose diversissime, dal sacrificio rituale all’uso di amuleti, dalla divinazione allo sciamanismo, passando per i riti di passaggio che segnano la vita, come nascite, iniziazioni e riti funerari. Vediamo come architettura religiosa e spazi sacri diventano punti d’incontro tra mondi, come la purificazione rituale è fondamentale, e come oggetti sacri, danza, canto e persino il corpo con tatuaggi o scarificazioni siano strumenti per esprimere credenze profonde. È affascinante scoprire come queste cerimonie globali, dal culto degli antenati alle feste del Nuovo Anno, rivelino la nostra costante ricerca di significato e ordine di fronte al mistero della vita e della morte.Riassunto Breve
Il rito è una pratica regolata che stabilisce un contatto tra l’uomo e la realtà trascendente. È un’espressione simbolica che collega l’individuo al divino e agli archetipi, spesso utilizzando elementi cosmici e organizzando il tempo in riferimento a un’origine primordiale. I riti sono fondamentali nell’esperienza religiosa umana e si legano strettamente a cultura, società e sacro. Le abluzioni, ad esempio, sono lavaggi rituali per rimuovere l’impurità e ristabilire l’ordine, comuni nei passaggi di vita o tra spazi profani e sacri. L’altare è una struttura elevata per offerte, simboleggiando la presenza divina e fungendo da luogo di incontro tra cielo e terra. Amuleti e talismani sono oggetti con potere magico per protezione o fortuna. Il culto degli antenati riguarda riti e credenze verso i defunti, influenzando la struttura sociale. L’architettura religiosa crea edifici che sono dimore divine, luoghi di riunione e rappresentazioni simboliche del cosmo, delimitando uno spazio sacro. Bevande come latte, tè o sostanze allucinogene hanno significati simbolici e religiosi profondi, legati a purezza, conoscenza o visioni estatiche. I bovini rivestono un ruolo centrale nelle società pastorali come misura di ricchezza e mezzo rituale, con sacrifici che confermano l’ordine sociale. Il cannibalismo è una pratica complessa legata a morte, potere o continuità del gruppo. Le celebrazioni del solstizio d’inverno e del Nuovo Anno segnano i cicli naturali con riti di rinnovamento, purificazione e giubilo. Canto e salmodia sono forme di recitazione intonata di testi sacri. Il rituale del capro espiatorio trasferisce peccati o sventure. Il Carnevale inverte temporaneamente le norme sociali, permettendo critica e sospensione delle gerarchie. La castrazione appare in miti cosmogonici o come pratica rituale per ascesi o purezza. Le cerimonie di Stato usano simboli religiosi per legittimare il potere. Riti di passaggio come circoncisione e clitoridectomia segnano l’ingresso nell’età adulta o in nuovi status, spesso con prove fisiche. La circumambulazione è un rito di orientamento che imita il movimento solare. La confessione permette la dichiarazione di colpe per sfuggire alle conseguenze. La consacrazione attribuisce valore religioso a luoghi, oggetti o persone, separandoli dal profano. La couvade sono atti rituali del marito durante gravidanza e parto. La danza è un comportamento ritmico che comunica credenze, definisce ruoli e ottiene benefici soprannaturali. Divinità femminili, divinazione, scambio di doni ed esorcismi sono pratiche diffuse per interagire con il soprannaturale. I giochi hanno un significato religioso, rappresentando società o cosmo. Pratiche sessuali rituali come ierodulia e ierogamia sono legate a fertilità e trasferimento di potere. La venerazione delle immagini è un modo per interagire con il sacro. L’incenso purifica spazi e trasmette preghiere. Gli indumenti sacri distinguono ruoli religiosi. L’iniziazione modifica radicalmente lo status, spesso simboleggiata da morte e rinascita. La libazione è un rito antico di offerta liquida. La liturgia è un sistema di riti pubblici che organizza tempo e identità di gruppo. Il culto della natura vede il mondo fisico come manifestazione del sacro. Necromanzia e oracoli ottengono informazioni dall’aldilà o dal divino. L’ordalia è un giudizio divino per dispute legali. La nudità in riti simboleggia transizione o contatto con poteri speciali. La cerimonia dell’orso mostra rispetto per l’animale cacciato. Le ossa sono considerate sede della vita e oggetto di riti per la rianimazione. Il pellegrinaggio è un viaggio sacro verso luoghi di fama spirituale. L’uso di suoni rituali, come percussioni e rumori, invoca divinità o crea atmosfera. Le nozioni di contaminazione e purezza sono quasi universali, con riti di purificazione essenziali per ristabilire l’ordine. Le reliquie manifestano la presenza e il potere di persone venerate. I riti di costruzione assicurano stabilità e prosperità. I riti funerari gestiscono la morte e il destino del defunto. I sacramenti sono riti centrali con effetto sulla salvezza. Specialisti religiosi come sacerdoti e sciamani mediano tra umano e divino. Sciamanismo implica crisi iniziatiche e viaggi spirituali. Il corpo umano è uno spazio per esprimere significati religiosi tramite tatuaggi o scarificazioni. Lo smembramento rituale definisce relazioni e strutture. I tamburi facilitano stati estatici. Teatro, danza e musica sono legati al rito, creando esperienze del sacro. I tessuti hanno significati simbolici e funzioni rituali. Tombe e strutture monumentali riflettono credenze sulla morte e collegano mondi. Umorismo e satira in contesti religiosi attirano e insegnano. Voti e giuramenti vincolano a impegni davanti a un’autorità divina. Il rito, in sintesi, è un’azione fisica simbolica che rende presenti realtà trascendenti, strutturando coscienza, spazio e tempo e fornendo significato di fronte al cambiamento.Riassunto Lungo
1. Le Manifestazioni del Sacro
Il rito è un insieme di azioni e parole che seguono regole precise. Serve a mettere le persone in contatto con una realtà che va oltre quella quotidiana, il mondo del sacro. Attraverso simboli, il rito crea un ponte tra l’uomo e il divino, spesso richiamando elementi dell’universo o un tempo originario e sacro. Queste pratiche sono fondamentali per chi vive un’esperienza religiosa. Mostrano quanto il sacro sia legato alla cultura e alla società di un popolo.Le Abluzioni
Tra i riti più diffusi ci sono le abluzioni. Non si tratta di semplici lavaggi per pulire il corpo, ma di azioni simboliche per eliminare l’impurità. Lo scopo è ristabilire un equilibrio o un ordine che si crede sia stato alterato. Queste pratiche sono molto comuni nei momenti importanti della vita, come la nascita, il matrimonio o la morte. Servono anche quando si passa da un luogo normale a uno considerato sacro. Molte religioni, sia antiche che moderne, usano l’acqua o altri elementi per purificare persone o oggetti prima che entrino in contatto con il sacro.L’Altare
Un altro elemento centrale nelle pratiche religiose è l’altare. È una struttura rialzata dove si offrono doni o sacrifici alle divinità. L’altare è visto come un simbolo della presenza del divino e un punto dove il mondo terreno e quello celeste si incontrano. Esistono altari dedicati a diverse divinità, che siano legate al cielo, alla terra o al sottosuolo. Questi altari possono essere fissi o spostabili, e la loro forma o dove si trovano spesso nasconde significati simbolici profondi, come richiamare montagne sacre o parti del corpo di una divinità creatrice.Amuleti e Talismani
Oltre ai luoghi e alle pratiche, anche certi oggetti hanno un forte legame con il sacro. È il caso degli amuleti e dei talismani. Si crede che questi oggetti abbiano un potere speciale, capace di proteggere chi li possiede o di portargli fortuna. La forza di questi oggetti deriva dalla convinzione che le loro qualità passino a chi li usa. Possono essere cose trovate in natura, parti di esseri viventi, resti sacri, immagini di divinità o scritte misteriose. Spesso vengono portati addosso o nascosti per sfruttare il loro potere.Il Culto degli Antenati
Un altro aspetto importante della relazione con il sacro è il culto degli antenati. Si tratta di un insieme di riti e credenze rivolte ai membri della famiglia che non ci sono più. Questa pratica è profondamente legata all’organizzazione della famiglia e della società. Influenza come si tramandano le relazioni tra parenti, chi ha l’autorità e come si eredita. Gli antenati possono essere considerati figure potenti, capaci di intervenire nella vita dei vivi. Oppure possono essere visti come spiriti che chiedono rispetto e che vanno onorati con offerte.L’Architettura Religiosa
Infine, anche gli spazi costruiti dall’uomo mostrano il legame con il sacro. L’architettura religiosa si occupa proprio degli edifici creati per il culto. Anche se non sono sempre indispensabili per pregare o fare riti, questi edifici hanno molte funzioni importanti. Possono essere visti come la casa delle divinità, luoghi dove la comunità si riunisce, o monumenti che ricordano eventi sacri. Spesso rappresentano in modo simbolico l’universo e le idee di una religione. Questi edifici creano uno spazio speciale, sacro, che è diverso dal mondo di tutti i giorni e aiuta le persone ad avvicinarsi al divino.Ma cosa sappiamo realmente di questa ‘realtà che va oltre quella quotidiana’, al di là delle forme che le diamo noi?
Il capitolo descrive varie manifestazioni del sacro, ma non affronta la questione fondamentale della natura di tale “realtà” o dei metodi per conoscerla al di fuori dell’esperienza religiosa soggettiva. Questa lacuna lascia aperta la domanda se stiamo descrivendo un’entità esterna o piuttosto proiezioni e costruzioni umane con funzioni sociali e psicologiche. Per approfondire questo aspetto critico, sarebbe utile esplorare le prospettive della filosofia della religione, dell’antropologia culturale e della psicologia delle religioni. Autori come Mircea Eliade, Émile Durkheim, o Sigmund Freud possono offrire spunti diversi e complementari per inquadrare la questione.2. Riti, Miti e Trasformazioni Culturali
Le bevande, oltre alla funzione di nutrire, portano con sé significati simbolici e religiosi molto profondi in tante culture diverse. Il latte vaccino, per esempio, è considerato sacro da popoli che allevano bestiame come i Maasai, perché si ottiene senza uccidere l’animale, a differenza della carne che implica la morte. In Giappone, il tè è visto come una “via” per raggiungere la conoscenza e la liberazione, celebrato attraverso un rito che esalta la semplicità e l’armonia. Sostanze che alterano la coscienza, come lo yagé in Amazzonia o il soma/haoma nelle antiche culture indoiraniche, sono legate a visioni, stati di estasi e miti sulla creazione del mondo. Queste sostanze sono spesso considerate fluidi divini capaci di dare poteri speciali o l’immortalità, anche se nel tempo il loro valore simbolico può diventare più importante dell’effetto fisico.Il ruolo degli animali nei riti
I bovini hanno un’importanza centrale nelle società che vivono di pastorizia. Non sono solo una fonte di cibo e materiali, ma rappresentano anche una misura della ricchezza di una persona e un mezzo per scambi sociali e rituali. Sacrificare un bovino è un rito di grande prestigio che serve a confermare l’ordine della società e la visione del cosmo, come accadeva nelle feste a Babilonia o nell’antica Grecia. Esistono miti che raccontano di razzie di bestiame, usati per giustificare la violenza e l’appropriazione, elevando questi atti a imprese degne di eroi o divinità. Tuttavia, critiche verso il sacrificio animale e l’idea di non-violenza, come l’ahiṃsā in India, hanno portato al rispetto per la vacca, considerata sacra.Il rito del capro espiatorio
Un altro rito che coinvolge gli animali è quello del capro espiatorio, descritto nel Levitico. Questo rito prevede che i peccati o le sventure di una comunità vengano trasferiti su un mezzo, spesso un animale, che viene poi allontanato o distrutto. È un rito di eliminazione, diverso dal sacrificio o dalla sostituzione. Si trovano riti simili in altre culture antiche, come quelle della Mesopotamia e degli Ittiti, anche se con differenze importanti. Questa pratica fa riflettere sull’origine, se magica o etica, del concetto di espiazione e purificazione.Il cannibalismo: significati profondi di un atto estremo
Passando ad altre forme di consumo con valenza rituale, il cannibalismo è una pratica dai significati molto complessi, legata alla morte, al potere, alla vendetta o all’idea di continuità del gruppo. L’endocannibalismo, cioè mangiare membri del proprio gruppo, è associato a sentimenti di devozione e all’idea di reincarnazione. L’esocannibalismo, invece, che consiste nel mangiare i nemici, è legato alla guerra e alla distruzione. Esempi come gli Aztechi, i Kwakiutl o alcune popolazioni della Nuova Guinea mostrano come il cannibalismo fosse profondamente intriso di simbolismo rituale e mitologico, non solo una necessità per sopravvivere.La castrazione: un rito che trasforma il corpo
I riti possono anche riguardare profonde trasformazioni del corpo, come la castrazione. Questa pratica compare in miti che spiegano l’origine del cosmo, dove un atto violento porta alla creazione o all’ordine del mondo, come nel mito greco di Urano. La castrazione è anche una pratica rituale ben definita in alcune culture. È presente in riti che segnano il passaggio all’età adulta, nel clero dedicato a certe divinità femminili (come i Galli della dea Cibele) o in gruppi di asceti che cercano la purezza o la salvezza rinunciando alla sessualità. Le ragioni dietro questa pratica sono diverse e si legano all’idea di fertilità, alla ricerca di uno stato di asessualità o a forme estreme di ascesi spirituale.Canto e salmodia: la voce nel rito
La voce umana diventa uno strumento fondamentale per il rito attraverso il canto e la salmodia, forme di recitazione intonata di testi sacri diffuse in molte religioni. Queste pratiche si sono sviluppate da un modo di parlare più enfatico e ritmato. Tradizioni come la cantillazione ebraica, il canto gregoriano cristiano, la musica bizantina, la recitazione del Corano nell’Islam, i Veda in India e i canti buddhisti tibetani usano sistemi specifici, a volte scritti a volte tramandati solo a voce, per mantenere precise melodie e modi di fraseggiare. Questo lega in modo molto stretto il suono e la parola sacra.Celebrazioni del tempo: solstizio d’inverno e Carnevale
Oltre ai riti legati al corpo o alla voce, ci sono celebrazioni che scandiscono il tempo, come quelle del solstizio d’inverno in Europa. Queste feste hanno radici molto antiche, risalenti alla preistoria, e includono canti e rituali legati alla fertilità della terra, alla salute delle persone e al rapporto con gli spiriti dei defunti. Queste tradizioni sono state influenzate dalle feste romane e cristiane, ma non del tutto sostituite, e sopravvivono in forme miste, specialmente nell’Europa dell’est. I canti invernali, eseguiti da gruppi organizzati, mescolano temi mitologici, legati all’agricoltura e cristiani, funzionando come formule di augurio con un presunto potere magico.Il Carnevale: festa dell’inversione e della satira
Un altro periodo significativo di festa e inversione delle regole è il Carnevale. Questa celebrazione si distingue per l’inversione temporanea delle norme sociali, l’eccesso e la satira, e affonda le sue radici nei Saturnali dell’antica Roma. Feste come la Festa dei Folli o l’Entrudo in Spagna e Portogallo mostrano come il Carnevale permetta di criticare la società e sospendere le gerarchie per un breve periodo. Nel tempo, la festa si è evoluta con l’introduzione di maschere artistiche e carri allegorici, trasformando la partecipazione in uno spettacolo, pur mantenendo l’ambivalenza tra l’ordine e il disordine permesso. Il Carnevale brasiliano è un esempio di come questa festa possa diventare una sintesi di culture diverse e un importante rito di integrazione sociale.Ma come possiamo davvero cogliere il senso profondo delle “trasformazioni culturali” se il capitolo si limita a elencare riti diversi senza un filo conduttore teorico?
Il capitolo offre una panoramica di pratiche rituali estremamente variegate, dal consumo di sostanze alla modificazione del corpo, dalle celebrazioni del tempo all’uso della voce. Tuttavia, la semplice descrizione di questi esempi, per quanto ricca, lascia aperta la questione del perché tali riti emergano e persistano in culture diverse e come esattamente contribuiscano alle “trasformazioni culturali” menzionate. Per colmare questa lacuna e passare dalla descrizione all’analisi, sarebbe fondamentale approfondire le principali teorie sul rituale sviluppate dall’antropologia e dalla sociologia, esplorando autori come Émile Durkheim, Arnold Van Gennep o Victor Turner, e confrontare i diversi approcci all’interpretazione del simbolo e del mito in contesti culturali specifici.3. Riti, Corpi e Potere
Riti Religiosi e Secolari: Un Confine Sfocato
La distinzione tra riti religiosi e riti non religiosi non è sempre chiara. La storia mostra quanto siano strettamente legati i sistemi di fede con la vita sociale e culturale di un popolo. Molte cerimonie civili usano simboli che vengono dal mondo religioso, come l’invocazione a Dio nelle cerimonie in cui qualcuno prende un incarico importante o nelle feste nazionali. Questo legame forte dà un valore quasi assoluto a certe idee e strutture sociali, e serve a rendere legittimo chi detiene il potere.Nei sistemi in cui potere politico e religione sono uniti, le cerimonie ufficiali dello Stato presentano chi governa come un’immagine del divino, rafforzando così il potere centrale. Anche negli Stati moderni, che si dichiarano non religiosi, esiste una sorta di “religione civile” che usa simboli sacri per dare valore all’ordine sociale e all’autorità dello Stato. Si vedono esempi di questo nell’uso di parole e simboli religiosi in cerimonie politiche, come accade negli Stati Uniti, o nell’uso di simboli cattolici in feste civili per mostrare il potere sociale e politico, come nella Fiesta di Santa Fe.
Il concetto di sacro non riguarda solo la religione. Riguarda anche la capacità di rendere certe cose indiscutibili e di creare tradizioni solide nei riti non religiosi. Tuttavia, diventa difficile distinguere quando riti che sembrano solo religiosi vengono usati per interessi non religiosi. Questo succede, ad esempio, quando si usa il pulpito di una chiesa per fare politica, come nel fondamentalismo cristiano, o quando un rito religioso, come l’Āshūrā’ sciita, viene usato per legittimare il potere in Iran.
I Riti Stagionali e il Ciclo della Vita
Le cerimonie che segnano il cambio delle stagioni o i cicli della natura e della produzione seguono uno schema che si ripete in molte parti del mondo. Questo schema prevede momenti di privazione, purificazione, rinnovamento e festa. Questi riti spesso includono digiuni, astinenze da certe attività, o periodi in cui le normali regole sono sospese, a volte anche l’umiliazione di chi è al comando o periodi considerati “fuori dal tempo”. La purificazione avviene attraverso confessioni, l’uso di figure su cui caricare le colpe (capri espiatori), l’espulsione di oggetti simbolici o l’uso del fuoco. I riti per dare nuova forza alla comunità possono includere combattimenti rituali, comportamenti sessuali meno rigidi del solito, matrimoni considerati sacri e riti di passaggio per diventare adulti. Le feste finali spesso coinvolgono tutta la comunità e anche gli antenati, collegando il ciclo della vita di oggi con le storie antiche sulla creazione del mondo e sul destino finale.Riti Legati al Corpo: Passaggi e Appartenenza
La circoncisione è praticata in molte culture e religioni e ha significati diversi. Può indicare l’appartenenza a un gruppo religioso o etnico, essere vista come una misura per l’igiene o per l’estetica. Nelle società antiche o senza scrittura, è spesso un rito fondamentale per segnare il passaggio all’età adulta. Questo rito spesso comporta dolore, che serve a insegnare valori importanti, a dimostrare coraggio e a segnare la separazione dal legame con la madre. In alcune popolazioni, come in Australia e in Africa orientale, simboleggia l’eliminazione di ciò che è considerato “femminile e impuro” e la trasformazione in maschio adulto, rafforzando il legame tra gli uomini e la struttura della società attraverso la capacità di sopportare la sofferenza.Anche la clitoridectomia, praticata in diverse forme in varie aree geografiche, non è sempre legata a una religione specifica, ma è spesso un rito di iniziazione per le donne. I suoi significati includono l’appartenenza a un gruppo, la possibilità di sposarsi, la protezione dell’onore della famiglia e la purificazione. In alcune società, è vista come un modo per eliminare l’incertezza sul genere della persona o come un simbolo del parto, segnando l’ingresso nel mondo degli adulti con le sue regole morali. Questi riti sul corpo, sebbene diversi, sottolineano come le pratiche fisiche siano usate per definire identità, ruoli sociali e passaggi importanti nella vita di una persona.
Riti di Movimento: Percorrere il Sacro
La circumambulazione è un rito che consiste nel camminare in cerchio intorno a luoghi o oggetti considerati sacri. Questo movimento imita spesso quello del sole e serve a orientarsi nello spazio sacro. È una pratica molto importante nell’Induismo, dove si cammina intorno a templi, fiumi o montagne, e nel Buddhismo, camminando intorno agli stupa. Si trova anche nell’Ebraismo e nell’Islam, dove il giro intorno alla Ka‘bah è centrale. Nelle tradizioni cristiane, si manifesta nei pellegrinaggi e nella cerimonia di consacrazione delle chiese. Questo rito serve a dare centralità e onore al luogo o all’oggetto sacro, ma può anche creare una separazione, specialmente nei riti per i defunti, dove a volte il movimento è in senso contrario rispetto al giro del sole.Riti di Espressione e Trasformazione: La Danza
La danza è un modo di muoversi ritmico e pieno di significato che comunica su molti livelli. Nelle pratiche religiose, aiuta a spiegare le credenze, definisce i ruoli nella società, come si vede nell’Induismo o in alcune culture del Messico. È un atto di venerazione e rispetto verso il divino o gli spiriti, presente nell’Ebraismo, nel Cristianesimo, nell’Induismo e in molti culti africani. Attraverso la danza si cerca di ottenere aiuti dal mondo spirituale, come nella Danza del Sole di alcune popolazioni native americane. Può anche produrre cambiamenti profondi nelle persone o nella comunità, come nelle danze degli Shakers o nelle danze funebri. La danza può coinvolgere il soprannaturale attraverso la possessione spirituale, come accade con gli sciamani o in certi culti. Oppure può portare a uno stato di immersione profonda per raggiungere l’illuminazione, come fanno i dervisci rotanti o in alcune forme di Buddhismo tibetano. Le danze in cui si usano maschere portano il soprannaturale in modo visibile, spiegando la religione, confermando i ruoli sociali, onorando gli spiriti, segnando i passaggi del tempo e a volte offrendo una sorta di libertà temporanea dalle regole sociali. In sintesi, la danza è un modo potente per mostrare e vivere il sacro, rappresentando anche l’idea della creazione del mondo.Riti di Responsabilità: La Confessione
La confessione dei peccati è l’atto di dichiarare le proprie colpe a qualcuno per evitare le conseguenze negative. Nelle culture antiche o senza scrittura, poteva essere vista come un modo per ottenere il perdono da una divinità o per eliminare il peccato come se fosse una sostanza negativa, attraverso una sorta di magia. Spesso la confessione avveniva in momenti particolari, come durante la gravidanza e il parto (per confessare l’adulterio), prima di andare a caccia o durante cerimonie che si tenevano ogni anno. Nelle culture più complesse, troviamo forme di confessione in Messico, legate a una dea specifica, in Perù, con figure dedicate a questo rito, in Giappone, Cina, e India, sia nei testi sacri antichi che in pratiche più recenti. Anche nel Giainismo e nel Buddhismo monastico ci sono forme di confessione comunitaria. Nel Vicino Oriente antico e in Grecia, le prove di una confessione rituale fatta a un’altra persona sono meno chiare. Nel Cristianesimo, la confessione si è evoluta da una pratica pubblica a una privata. Anche religioni come lo Zoroastrismo, il Mandeismo e il Manicheismo presentano riti di confessione legati all’idea di riparare le colpe e liberarsi dal peccato.Riti di Potere: La Consacrazione
La consacrazione è l’atto con cui si dà un valore religioso speciale a luoghi, oggetti o persone. Questo atto trasforma le cose, rendendole strumenti per entrare in contatto con il divino e separandole da ciò che è normale o “profano”. Consacrare un luogo, come un tempio o una chiesa, lo rende una casa per gli esseri spirituali o serve a mantenere il potere di oggetti legati a origini divine, come le reliquie. La consacrazione può anche infondere la presenza divina nella materia, come nella vivificazione delle immagini sacre nell’Induismo o nella trasformazione del pane e del vino nel corpo e sangue di Cristo nel Cattolicesimo. La consacrazione è anche ciò che conferisce autorità a certe persone, come i sacerdoti o i re, spesso attraverso la trasmissione di un potere speciale. Può essere un atto che si ripete, come per alcuni re indiani, o diventare un modo di vivere, come nell’Induismo o nell’Ebraismo ortodosso. Questo rito esprime la tensione tra l’idea di un divino assoluto e la realtà concreta e limitata del tempo.La Couvade: Riti Intorno alla Nascita
La couvade è un insieme di azioni rituali che il marito compie durante la gravidanza e il parto della moglie. Anche se è raro che il marito imiti in modo estremo i sintomi fisici della moglie, sono molto diffusi comportamenti simbolici, come evitare certi cibi o lavori. Ci sono diverse spiegazioni per questo rito. Alcuni pensano serva a proteggere il neonato e a creare un legame tra padre e figlio, altri lo interpretano come una forma di invidia per la capacità femminile di dare la vita. Un’altra interpretazione suggerisce che sia un modo rituale per stabilire legalmente i diritti del padre sul bambino, specialmente in società dove i legami di parentela maschile non sono molto forti. Questi riti sottolineano l’importanza sociale e rituale del momento della nascita, coinvolgendo anche il padre in un processo che altrimenti sarebbe solo femminile.Ma è davvero così scontato che lo spettacolo moderno, con le sue logiche di mercato e intrattenimento, conservi un legame profondo con il sacro, o non ne sia piuttosto una parodia svuotata di senso?
Il capitolo suggerisce una continuità quasi lineare tra rito antico e spettacolo moderno, affermando che quest’ultimo ne conservi le strutture e la capacità di “costruire la realtà”. Questa tesi, per quanto suggestiva, rischia di trascurare le profonde trasformazioni che la performance ha subito nel corso dei secoli, in particolare con l’avvento della secolarizzazione, della commercializzazione e dei mass media. Lo spettacolo contemporaneo opera spesso con logiche radicalmente diverse da quelle del rito sacro, focalizzate sull’intrattenimento, il profitto e la passività dello spettatore, piuttosto che sulla partecipazione attiva e la trasfigurazione del reale. Per esplorare la complessità di questo rapporto e le sue eventuali rotture, sarebbe utile confrontarsi con studi sulla storia del teatro e della performance, l’antropologia del rito e la sociologia della cultura. Autori come Richard Schechner, Victor Turner o Guy Debord offrono strumenti critici indispensabili per analizzare la distanza (oltre che la vicinanza) tra rito e spettacolo nella società contemporanea.13. Legami con il Sacro
Le culture umane stabiliscono connessioni profonde con l’ambito religioso attraverso una varietà di pratiche e forme materiali significative. La performance, la musica e la danza, ad esempio, offrono modi potenti per creare un’esperienza tangibile e visibile del divino, come si osserva nel teatro sperimentale o nel culto fervente della chiesa nera americana. Queste espressioni artistiche e rituali permettono di manifestare il sacro in modi partecipativi, coinvolgendo il corpo, le emozioni e la comunità. Attraverso il movimento, il suono e la narrazione, si aprono spazi e momenti dedicati alla connessione spirituale. Tali pratiche evidenziano l’importanza dell’esperienza sensoriale e collettiva nella relazione con il trascendente.Connessioni Materiali: Tessuti e Simboli
I tessuti, in particolare, possiedono significati simbolici e funzioni rituali di grande rilevanza in diverse tradizioni. Essi possono indicare passaggi cruciali della vita, richiamando simboli potenti come il filo delle Parche nel mito o le corde sacre utilizzate in rituali induisti. Vengono spesso impiegati come offerte significative in riti funerari in molte culture, onorando i defunti e facilitando il loro viaggio nell’aldilà. Sono usati per venerare immagini sacre e reliquie, creando un legame fisico e visivo con il divino o con figure spirituali importanti. Inoltre, i tessuti hanno la funzione di definire e delimitare spazi considerati sacri, coprendo altari, avvolgendo la Ka’bah o formando baldacchini che simboleggiano la volta celeste, creando un confine tra il sacro e il profano.Il Culto dei Defunti e le Architetture Funerarie
La disposizione rituale dei defunti è un fenomeno umano universale che riflette credenze profonde sulla morte e l’aldilà. Le tombe sono spesso concepite non solo come luoghi di sepoltura, ma come vere e proprie dimore per i morti, equipaggiate con oggetti e decorazioni ritenuti necessari per la vita nell’altro mondo. Architetture funerarie imponenti come tumuli, piramidi e stupa trascendono la semplice funzione di sepolcro; rappresentano montagne cosmiche o punti di contatto privilegiati tra il mondo terreno e quello spirituale. Queste strutture monumentali fungono da torri simboliche che collegano terra e cielo, esprimendo il desiderio umano di superare la mortalità e unirsi al sacro. L’arte funeraria stessa mostra un’evoluzione nel tempo, spostando l’enfasi dagli oggetti e arredi posti all’interno delle tombe ai monumenti esterni visibili e duraturi, che testimoniano la memoria e la fede.Umorismo, Satira e Legami Solenni
Anche l’umorismo e la satira trovano un loro spazio e una loro funzione all’interno di contesti religiosi, spesso impiegati per attirare l’attenzione, insegnare in modo non convenzionale e rafforzare il senso di comunità. Figure come i santi pazzi o i trickster utilizzano l’incongruenza e il rovesciamento dei ruoli per evidenziare la differenza tra l’ambito sacro e quello profano, stimolando la riflessione e talvolta la critica sociale. Parallelamente, voti e giuramenti rappresentano modi formali e solenni per vincolare sé stessi a impegni importanti, spesso pronunciati davanti a un’autorità divina o a un’istituzione riconosciuta. Questi atti solenni agiscono come garanzie, stabilendo legami e obblighi che impegnano l’esistenza e l’integrità della persona che li pronuncia.Ma cosa si intende esattamente per “sacro” quando si descrivono legami così diversi e lontani tra loro?
Il capitolo elenca una serie di pratiche e oggetti che stabiliscono legami con l’ambito religioso, ma l’assenza di una definizione chiara o di un’esplorazione del concetto stesso di “sacro” lascia l’argomentazione sospesa. Per comprendere appieno la natura di questi legami, è fondamentale approfondire le diverse teorie sul sacro sviluppate in ambito filosofico, antropologico e sociologico. Autori come Durkheim, Eliade e Otto offrono chiavi di lettura essenziali per analizzare come le società e gli individui percepiscono e costruiscono il sacro, fornendo il contesto mancante per interpretare le manifestazioni descritte nel capitolo.Abbiamo riassunto il possibile
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