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“Dizionario degli dei. Mediterraneo, Eurasia, Estremo Oriente” di AA. VV. … questo libro ti porta in un viaggio incredibile attraverso le religioni antiche di mezzo mondo, dal Vicino Oriente al Mediterraneo, passando per l’Eurasia fino all’Estremo Oriente. Scoprirai un universo di divinità antiche: dei greci, dei romani, dei egizi, dei mesopotamici, dei indiani, dei cinesi, dei giapponesi, dei celtici, dei germanici e tantissimi altri spiriti e figure sacre. Non è solo un elenco di nomi, ma un racconto di come queste culture vedevano il sacro, con i loro pantheon pieni di dee e dei legati alla creazione, alla morte, alla fertilità, alla guerra, alla saggezza e al destino umano. Vedrai come concetti come la Grande Dea o il Buddha si sono evoluti e diffusi, come i miti spiegavano il mondo e come i culti misterici o lo sciamanismo offrivano modi per connettersi al divino. È affascinante vedere il sincretismo religioso, cioè come le idee e le divinità si sono mescolate tra popoli diversi, creando nuove forme di fede. Questo libro è una mappa per esplorare la ricchezza e la varietà delle risposte umane al mistero del sacro nelle prime civiltà.Riassunto Breve
La sedentarizzazione nel Vicino Oriente segna un cambiamento umano importante, portando alla crescita dei villaggi e a mutamenti culturali. L’agricoltura emerge come soluzione organizzativa per le tensioni sociali dovute all’aumento della popolazione, accompagnata da nuove tecnologie come la lavorazione della pietra levigata e la ceramica, che hanno inizialmente un valore simbolico e religioso. In questo contesto, nasce una nuova religiosità con l’arte che raffigura figure umane, in particolare femminili, portando all’apparizione della “Grande Dea orientale” e poi di un dio-toro, simboli di fecondità e di un sacro trascendente che si diffondono. Diverse culture antiche sviluppano concezioni del divino variegate: Adad è il dio mesopotamico della tempesta, Ade governa i morti in Grecia, Afrodite è la dea greca dell’amore e della bellezza con radici asiatiche, Agni è il dio vedico del fuoco. Le religioni artiche vedono un mondo di spiriti e dee madri, mentre l’Egitto ha divinità come Amon e Anubi. L’Iran presenta un dualismo cosmico con Ahura Mazdā e Angra Mainyu. In Giappone, Amaterasu Ōmikami è la dea solare. Il Buddhismo Mahāyāna venera Amitābha. Le divinità antiche hanno funzioni specifiche: Asclepio è dio greco della salute, Ashur è il dio nazionale assiro legato al potere militare, Atena è dea greca della guerra e delle arti, Atum è un dio creatore egizio. Avalokiteśvara è un bodhisattva buddhista compassionevole, gli Avatāra sono discese di Viṣṇu. Baal è dio cananeo del tempo e fertilità. Il concetto di Buddha si riferisce a Gautama, ad altri esseri illuminati e alla condizione stessa di buddhità, che si manifesta attraverso condotta, realizzazione, saggezza e attività, espresse nella teoria dei corpi del Buddha (dharmakāya, saṃbhogakāya, nirmāṇakāya). Il Mahāyāna enfatizza il percorso del bodhisattva e introduce Buddha celesti come i Cinque Buddha Cosmici. Le religioni popolari integrano elementi diversi e si concentrano su divinità locali per il benessere. I pantheon variano, con divinità organizzate in strutture gerarchiche o operanti in modo indipendente. Le cosmologie descrivono la struttura dell’universo, e i miti narrano origini ed eroi. Il culto delle divinità femminili è diffuso, associate a fertilità, sovranità, giustizia e creazione. Le religioni sono dinamiche e si influenzano: la greca Tyche e la romana Fortuna sono parallele, la romana Diana si assimila alla greca Artemide. Culti stranieri come quelli di Iside e Cibele si diffondono a Roma, offrendo speranza di immortalità tramite riti misterici. Dioniso è dio greco dell’estasi. Dumuzi sumerico rappresenta il ciclo della fertilità. Durgā induista è una potente dea guerriera. Giano è dio romano dei passaggi, Giunone protegge le nascite, Fortuna il caso, Fides la lealtà. La mitologia germanica ha dèi come Odino e Thor. Lo Shintō giapponese venera i Kami. Ganesha indiano rimuove ostacoli, Ganga è fiume sacro divinizzato. Figure storiche come Gilgamesh diventano eroi divini. Zeus è signore del cielo greco, Teshub hurrita dio del tempo. Hera protegge il matrimonio, Hestia il focolare, Hermes è messaggero. Hathor egizia è dea madre, Inanna/Ishtar mesopotamica incarna amore e guerra. Laima baltica decide il destino. Laozi daoista è maestro e divinità. Marduk babilonese ascende a dio supremo. Marte romano è dio della guerra. Le Matres celtiche sono divinità madri. Nergal mesopotamico è dio degli Inferi, Nabu della scrittura, Nanna/Sin della luna. Minerva romana protegge arti e guerra. Mithra iranico è legato a luce e contratti. Kemosh è dio moabita della guerra. Mokoš è dea slava di fato e umidità. Murukaṉ è dio tamil della guerra. Nāga e Yakṣa indiani sono spiriti di fertilità. Le Muse greche ispirano le arti. Dushara è dio nabateo principale. Num e Num-Tūrem sono divinità celesti siberiane. Nuadha è re-eroe celtico. Odino germanico è dio di guerra, poesia e magia. Ogmios/Oghma celtico è legato a eloquenza e magia. Osiride egizio regna sui morti. L’Orfismo greco cerca la salvezza tramite purificazione. Le religioni preistoriche europee mostrano prevalenza di dee madri. Prajāpati, Puruṣa, Prāṇa indiani esplorano creazione e forza vitale. Ra egizio è dio solare. Rādhā e Rāma indiani mostrano relazioni divine complesse. Rudra vedico si trasforma in Śiva. Sarasvatī è dea della conoscenza. La regalità in Asia si lega al divino (Mandato del Cielo cinese, imperatore giapponese discendente da Amaterasu, devarāja nell’Asia sudorientale). I Romani venerano divinità per funzione. Saami e Samoiedi venerano spiriti naturali. Reshef semitico si diffonde. Sedna Inuit è padrona degli animali marini. Lo Shintō venera i kami. Tengri e Tian sono dèi cielo. Perun, Thórr, Taranis sono dèi del tuono. Thot egizio è dio della saggezza. Śakti è energia divina femminile. Tapas induista genera energia. Lo sciamanismo comunica con gli spiriti. Il sincretismo fonde divinità (Sol Invictus). Ukko finlandese è dio del tuono. Ülgen turco è creatore. Utu sumerico è giudice. Varuṇa vedico controlla l’ordine cosmico. Veles-Volos slavo unisce morte e mandrie. Venere romana si lega ad Afrodite. Vesta protegge il focolare. La mitologia vedica presenta dèi e anti-dèi. Väinämöinen finlandese è eroe creatore. Gli Xian daoisti raggiungono l’immortalità. Xi Wang Mu cinese è associata all’elisir di immortalità. Yama indiano è signore dell’inferno. Yamato Takeru giapponese si trasforma dopo la morte. Yao, Shun, Yu il Grande sono re-saggi cinesi. Yuhuang è la suprema divinità popolare cinese. Zeme baltica è Madre Terra. Zalmoxis geta è legato all’immortalità. Zeus greco stabilisce l’ordine cosmico. Lo Zoroastrismo ha una visione dualistica con Ahura Mazdā.Riassunto Lungo
1. L’emergere del divino nelle società antiche
Un grande cambiamento umano avviene nel Vicino Oriente con le comunità che si stabiliscono in villaggi, sfruttando le risorse naturali. Questo porta a una crescita della popolazione e a profondi cambiamenti culturali. L’aumento demografico crea nuove tensioni, a cui l’agricoltura, nata come soluzione organizzativa, risponde attraverso il lavoro collettivo. Insieme a questo, si sviluppano nuove tecnologie come la lavorazione della pietra levigata e la ceramica, che inizialmente hanno un forte significato simbolico e religioso. In questo periodo di trasformazione, emerge una nuova religiosità: l’arte inizia a mostrare figure umane, in particolare femminili, e appare la figura della “Grande Dea orientale”, seguita da un dio-toro. Questi simboli, legati alla fecondità e a un nuovo senso del sacro, si diffondono, dando vita a pantheon con diverse divinità.Diverse Manifestazioni del Divino
In altre culture antiche, il divino si manifesta in forme diverse, con divinità e concetti specifici che riflettono le credenze locali:- Adad: dio mesopotamico della tempesta, con aspetti benefici e distruttivi.
- Ade: governa il regno greco dei morti.
- Adone: figura orientale legata ai cicli vegetali e alla sessualità.
- Afrodite: dea greca dell’amore e della bellezza, con radici asiatiche e legami con la fertilità cosmica.
- Agni: dio vedico del fuoco, centrale nel rituale e nell’ascesi.
- Il concetto di “dio sconosciuto”: si ritrova in Grecia e nel pensiero gnostico e cristiano.
- Le religioni artiche: presentano un mondo di spiriti, signori degli animali e dee madri, con una potenza suprema spesso impersonale.
- In Egitto: divinità come Amon e Anubi rivestono ruoli chiave nel pantheon e nei culti funerari. Akhenaton tenta una riforma religiosa incentrata su Aton, vista come mossa politica.
- In Iran: Ahura Mazdā e Angra Mainyu rappresentano un dualismo cosmico. La dea iranica Anāhitā è legata a regalità e fertilità.
- Nella mitologia giapponese: Amaterasu Ōmikami è la dea solare ancestrale imperiale.
- Il Buddhismo Mahāyāna: venera Amitābha, Buddha della Terra Pura, accessibile tramite fede e invocazione.
Ma come può una semplice lista di divinità sparse per il mondo e i millenni dimostrare o anche solo illuminare il specifico processo di emersione del sacro legato ai cambiamenti socio-economici nel Vicino Oriente che il capitolo descrive all’inizio?
Il capitolo propone un’interessante ipotesi sull’origine di certe forme del divino nel Vicino Oriente, collegandole a trasformazioni sociali ed economiche. Tuttavia, il rapido passaggio a un elenco eterogeneo di divinità da culture e periodi storici diversissimi lascia il lettore senza gli strumenti per capire se e come queste manifestazioni si leghino al meccanismo causale suggerito inizialmente. Per colmare questa lacuna e comprendere la varietà e la complessità dei fenomeni religiosi antichi, è indispensabile esplorare le metodologie della storia delle religioni comparata e dell’antropologia religiosa. Autori come Émile Durkheim o Mary Douglas offrono approcci fondamentali per analizzare il rapporto tra società, cultura e sacro.2. Figure Divine e Pratiche Antiche
Le divinità antiche e i concetti religiosi presentano diverse manifestazioni e funzioni in varie culture. Asclepio, dio greco della salute, è venerato per le guarigioni, spesso ottenute tramite l’incubazione nei santuari, un rito che implica sogni o visioni. La sua figura è associata a serpenti e cani, simboli di rinnovamento e cura. Passando ad altre culture, Ashur è il dio nazionale assiro, strettamente legato al potere politico e militare del regno. È considerato il re degli dei e il padre del pantheon assiro, riflettendo l’importanza della forza e del dominio nella società. Diverse concezioni del divino si trovano nelle religioni tradizionali dell’Asia sudorientale. Queste credenze si basano sull’idea di un cosmo vivente e unitario, dove la vita è vista come immanente e la creazione deriva dalla dissoluzione. Si ritiene che i defunti mantengano un potere vivificante, e pratiche come sacrifici animali e divinazione sono diffuse per interagire con il mondo spirituale. Anche nel pantheon cananeo appare Astarte, una dea associata a fertilità, guerra e mare, la cui natura complessa è oggetto di dibattito tra gli studiosi.Figure Divine e Concetti (A – Continuazione)
Tornando alla Grecia, Atena è la dea della guerra strategica, delle arti e patrona di Atene. Nasce dalla testa di Zeus ed è legata alla sapienza pratica e alla protezione della città, incarnando l’intelligenza e la forza civile. Un’altra figura cananea rilevante è Athirat, consorte del dio El e considerata creatrice degli dei, con legami al deserto e al mare. Questa dea rappresenta l’aspetto materno e primordiale del divino. Nell’antico Egitto, Atum è un dio creatore, successivamente unito a Ra, dio del sole, e posto a capo del gruppo divino di Eliopoli. La sua figura rappresenta l’origine del cosmo. Passando all’ambito buddhista Mahāyāna, Avalokiteśvara è un bodhisattva che incarna la compassione universale. È noto per i suoi poteri salvifici e si manifesta in numerose forme per aiutare gli esseri senzienti. Nella tradizione induista, gli Avatāra sono le discese del dio Viṣṇu sulla terra. Appaiono per ristabilire l’ordine cosmico, assumendo diverse forme come pesce, tartaruga o Kṛṣṇa, dimostrando l’intervento divino nella storia umana.Figure Divine e Concetti (B)
Continuando l’esplorazione delle figure divine, Baal è il dio cananeo del tempo atmosferico e della fertilità, protagonista di miti che narrano la sua lotta per il dominio e il ciclo delle stagioni. Spostandoci nel folklore slavo, incontriamo Baba Yaga, una figura ambivalente legata a morte e rigenerazione. Spesso descritta come strega o dea, presenta aspetti animali e abita ai confini del mondo. Le religioni baltiche venerano divinità celesti come Dievs per il cielo e Saule per il sole, fonti di luce e vita. Esistono anche divinità legate a prosperità e destino, come Laima e Jumis, con una visione del divino che ricorda la vita contadina e i suoi cicli. La religione basca presenta divinità con forme animali e spiriti legati a grotte, natura e casa, riflettendo un profondo legame con l’ambiente naturale. Mostra anche un culto dei morti ben sviluppato, indicando l’importanza degli antenati. Bendis è una dea trace associata a matrimonio e guerra, spesso identificata con la greca Artemide per i suoi attributi selvaggi e guerrieri. Tornando all’ambito buddhista, Bhaiṣajyaguru è il Buddha Maestro di Medicina. È venerato per le sue capacità curative e per la sua influenza sulla trasformazione del karma negativo in positivo. Nella religione birmana, i Nat sono spiriti, tra cui i celebri Trentasette Signori. Spesso originati da morti violente, sono nominati per proteggere il regno e richiedono rispetto e offerte. Il Bon è una religione tibetana distinta dal Buddhismo. Si considera una dottrina eterna originata in una terra lontana e predicata da Tonpa Shenrab, presentando un proprio pantheon e pratiche rituali. Il concetto di Brahman nell’Induismo si è evoluto da formula sacra a principio cosmico impersonale. Rappresenta la realtà ultima, indifferenziata e onnicomprensiva. Infine, il termine Buddha si riferisce sia a Gautama, il fondatore del Buddhismo storico, sia ad altri esseri illuminati che hanno raggiunto lo stesso stato, e alla natura ultima della realtà stessa che può essere compresa attraverso la pratica spirituale.Presentare un elenco di divinità basta a comprendere la complessità del sacro nelle diverse culture?
Il capitolo elenca diverse figure divine e concetti religiosi, ma si limita a una presentazione sommaria che non offre gli strumenti per comprenderne la profondità e la funzione all’interno delle rispettive culture. Manca un’analisi del contesto storico, sociale e rituale che ha dato forma a queste credenze. Per colmare questa lacuna e andare oltre la semplice catalogazione, è fondamentale approfondire discipline come la storia delle religioni e l’antropologia religiosa. Autori come Mircea Eliade o Walter Burkert offrono approcci metodologici e analisi comparate che permettono di cogliere la complessità dei fenomeni religiosi, il ruolo del mito e del rito, e il significato del sacro nelle diverse tradizioni.3. L’Evoluzione del Concetto di Buddha e Buddhità
Il termine buddha ha tre significati principali che si intrecciano tra loro. Indica Gautama Buddha, la figura storica, ma si riferisce anche ad altri esseri che hanno raggiunto l’illuminazione. Soprattutto, definisce la condizione stessa di buddhità, uno stato di risveglio completo. Questa condizione si manifesta attraverso quattro aspetti fondamentali: la condotta etica, la realizzazione spirituale, la saggezza profonda e l’attività compassionevole nel mondo. Le diverse scuole buddhiste interpretano questi aspetti in modi leggermente differenti, ad esempio riguardo al legame tra la condotta e il raggiungimento della buddhità, o tra la saggezza e l’azione pratica. Nonostante queste variazioni, queste quattro dimensioni sono considerate centrali in quasi tutte le visioni della buddhità.Come la Buddhità si Manifesta: La Teoria dei Corpi del Buddha
La manifestazione della buddhità nel mondo e nella realtà si spiega attraverso la teoria dei corpi del Buddha. In origine, il termine dharmakāya descriveva il corpo “nato dal dharma” di Gautama, inteso come una rappresentazione simbolica della sua illuminazione e della verità che aveva scoperto. Nelle tradizioni buddhiste successive, in particolare nel Mahāyāna e nel Vajrayāna, il dharmakāya evolve diventando una realtà ultima e trascendente, vista come la base e la fonte di ogni altra esistenza. Da questa visione si sviluppa la teoria dei tre corpi, o trikāya: il dharmakāya, che rappresenta il corpo assoluto e inconcepibile della verità; il saṃbhogakāya, un corpo di “godimento” o beatitudine che appare in visioni pure a esseri avanzati; e il nirmāṇakāya, il corpo manifesto o fisico, la forma con cui un Buddha appare nel mondo, come fu il caso di Gautama.Il Percorso del Bodhisattva e i Buddha Celesti
Il concetto di bodhisattva, un essere che si dedica a raggiungere l’illuminazione per il beneficio di tutti, si è trasformato nel tempo. Inizialmente si riferiva a Śākyamuni (Gautama) prima che diventasse Buddha, ma in seguito passò a indicare esseri già avanzati nel percorso spirituale, come Maitreya. Il Mahāyāna enfatizza il cammino del bodhisattva come l’ideale da seguire per chiunque. Con la visione di un cosmo vasto e infinito, emergono i Buddha celesti, esseri illuminati che si manifestano contemporaneamente in diversi “campi di Buddha” o universi. Spesso, questi sono rappresentati dai Cinque Buddha Cosmici – Amitābha, Akṣobhya, Vairocana, Ratnasambhava e Amoghasiddhi – che simboleggiano direzioni e aspetti universali della buddhità, e sono figure centrali nei disegni sacri chiamati mandala, specialmente nelle pratiche tantriche.Figure Divine e il Pantheon Ampliato
Accanto ai Buddha, il pantheon si è arricchito con la presenza di importanti bodhisattva (come Mañjuśrī, Avalokiteśvara e Vajrapāṇi) e di figure femminili illuminate, come le dee Tārā e Prajñāpāramitā. Alcuni di questi esseri divini sono diventati oggetto di grande devozione popolare grazie alla loro promessa di aiuto e compassione. Le tradizioni tantriche più tarde hanno introdotto anche divinità dall’aspetto terrifico, che rappresentano energie potenti e trasformative, e l’idea di un sesto Buddha che trascende gli altri cinque. Nonostante l’espansione del pantheon, la distinzione fondamentale tra Buddha e bodhisattva rimane chiara: i bodhisattva sono visti come esseri che, spinti dalla compassione, scelgono di rimanere nel ciclo dell’esistenza per assistere gli altri, mentre i Buddha rappresentano lo stato finale di completa e perfetta illuminazione.Se le credenze religiose antiche mostrano una tale diversità e trasformazione, perché il capitolo si limita a descrivere temi ricorrenti come le coppie divine o i miti di creazione senza esplorare le possibili ragioni universali o psicologiche alla base di queste somiglianze transculturali?
Il capitolo offre una panoramica descrittiva delle figure divine e dei miti in diverse culture, evidenziando sia la varietà che alcuni temi ricorrenti. Tuttavia, non affronta in modo approfondito il motivo per cui certe strutture mitiche o figure divine sembrano ripresentarsi in contesti culturali molto distanti. Per cercare di comprendere le radici profonde di queste somiglianze, al di là del semplice contatto tra popoli, può essere utile esplorare campi come l’antropologia strutturale, la psicologia del profondo o la storia comparata delle religioni. Autori come Claude Lévi-Strauss, Carl Jung o Mircea Eliade hanno dedicato studi significativi all’analisi delle strutture universali del pensiero mitico e religioso.15. Figure Divine e Destini Umani
Diverse tradizioni religiose e mitologiche presentano figure centrali che definiscono la relazione tra l’umano e il soprannaturale. Queste figure aiutano a comprendere come le culture abbiano concettualizzato il divino, l’aldilà e il ruolo dell’uomo nel cosmo. Attraverso miti, culti e racconti, queste divinità e personaggi leggendari offrono visioni uniche sulla vita, la morte e il destino umano, mostrando la varietà di credenze nel mondo antico e non solo.
Figure Cinesi: Immortali, Sovrani e Divinità Celesti
Nella tradizione daoista cinese, gli Xian sono esseri umani che raggiungono l’immortalità materiale. Riescono in questo attraverso pratiche spirituali e fisiche, vivendo in armonia con il Dao. Sono visti come mediatori tra il mondo umano e quello divino. Figure come Xi Wang Mu, la Regina Madre dell’Occidente, sono associate all’elisir di immortalità e possiedono poteri cosmici. Lei è oggetto di culti popolari ed è spesso rappresentata nell’arte funeraria. La mitologia cinese include anche re-saggi come Yao e Shun, considerati modelli di virtù per la successione al trono. Yu il Grande è un importante demiurgo, un eroe che ha controllato le acque e fondato dinastie. È associato a riti magici come il “passo di Yu”. Yuhuang, l’Imperatore di Giada, è la divinità suprema nella religione popolare cinese, a capo di una burocrazia celeste modellata sull’impero terreno.
Figure da Altre Tradizioni Asiatiche: India e Giappone
Nel pantheon indiano, la figura di Yama mostra un’evoluzione significativa. Da dio benevolo dei morti, è diventato il signore dell’inferno e il giudice delle anime. È strettamente associato alla morte e al concetto di giustizia nell’aldilà. In Giappone, figure leggendarie come Yamato Takeru sono legate a miti di trasformazione post-morte. Un esempio è il racconto del suo volo in forma di uccello bianco. La sua storia include anche l’uso di oggetti sacri nei suoi eroici viaggi.
Figure da Antiche Tradizioni Europee: Balti, Geti e Greci
Nella religione dei Balti, Zeme è la Madre Terra. Questa divinità ha un doppio aspetto: è donatrice di vita e fertilità, ma anche signora della morte e del mondo sotterraneo. È una figura centrale nei riti legati al ciclo agricolo e alle pratiche di sepoltura della comunità. Zalmoxis, figura leggendaria dei Geti e Daci, è associato all’immortalità dell’anima. È legato a pratiche ascetiche e a un culto misterico, forse connesso a caverne o camere sotterranee. Il dio greco Zeus è il sovrano del cielo. Stabilisce l’ordine cosmico e morale dopo aver sconfitto le forze primordiali, rappresentando l’autorità suprema nel pantheon greco.
Zoroastrismo: La Lotta tra Bene e Male
Nello Zoroastrismo, la visione del mondo è dualistica. Ahura Mazdā è il Signore Saggio, in lotta costante contro lo spirito del male. Figure come gli Amesha Spenta rappresentano aspetti divini e virtù umane importanti. La cosmogonia zoroastriana descrive la creazione, la mescolanza degli opposti e la loro separazione finale, ponendo l’accento sulla scelta morale dell’individuo nel conflitto cosmico.
Presentare un elenco così eterogeneo di figure divine, selezionate da poche tradizioni, offre davvero una comprensione profonda del rapporto tra l’uomo e il soprannaturale, o rischia di essere una mera giustapposizione?
Il capitolo offre una carrellata di figure da diverse tradizioni, ma la semplice elencazione, pur interessante, non fornisce gli strumenti per una vera comprensione comparativa del fenomeno religioso e della concettualizzazione del destino umano. Per superare questa frammentazione e capire perché culture diverse sviluppano figure simili o radicalmente differenti, è fondamentale approfondire lo studio della religione comparata e dell’antropologia delle religioni. Autori come Mircea Eliade o Émile Durkheim offrono approcci metodologici e analisi che vanno oltre la mera descrizione, esplorando le strutture profonde del sacro e la funzione sociale del mito.Abbiamo riassunto il possibile
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