Letteratura

Disperazione

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1. Lo Sdoppiamento Inquietante

A Praga, un uomo d’affari è profondamente turbato dall’incontro con il suo perfetto sosia, un vagabondo addormentato sotto un cespuglio. La somiglianza è così impressionante da suscitare timore, unito alla consapevolezza delle loro vite opposte: agiata l’una, precaria l’altra. Dopo aver offerto del denaro al suo doppio, Felix, l’uomo torna a Berlino, dove lo attende la moglie Lydia, donna semplice e devota, fonte di una felicità che contrasta con l’inquietudine crescente. Anche il piacere fisico, per lui, è legato a una sorta di sdoppiamento, un sentirsi contemporaneamente attore e spettatore. Durante una gita in campagna con Lydia e l’amico pittore Ardalion, tra boschi e un lago solitario, il ricordo del sosia continua a tormentare l’uomo, amplificando il senso di estraneità che lo pervade.

2. L’Ombra Riflessa

La ricerca di nuove ispirazioni narrative parte da un viaggio a ritroso nell’infanzia, un’epoca di bugie, fantasie e difficoltà scolastiche nate da un modo tutto personale di leggere i classici. Un incubo ricorrente, la paura di una stanza vuota, si trasforma nel tempo: prima compare una sedia, poi una figura inquietante, simboli di un cambiamento interiore.La vita adulta porta con sé incontri importanti, come quello con Lydia a Mosca e con il pittore Ardalion, il cui ritratto, però, non suscita l’entusiasmo sperato. In questo periodo di crescente agitazione, nasce l’idea di cercare un certo Felix, una figura che sembra quasi un altro se stesso.Una lettera spedita a Felix propone un incontro a Tarnitz, e la sua risposta affermativa dà il via a un viaggio pieno di attese. Mentre prepara la partenza, parlando con la moglie Lydia, emerge il desiderio nascosto di cambiare vita e di allontanarsi dalla quotidianità di Berlino.L’arrivo a Tarnitz è segnato da un’atmosfera che sembra stranamente di casa, come uno specchio deformato del passato. L’appuntamento con Felix è ai piedi di una statua di un cavaliere, ma l’attesa si allunga, facendo crescere il dubbio che Felix possa non esistere davvero. Proprio in quel momento, un uomo seduto su una panchina cattura lo sguardo.

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5. L’Inganno Perfetto

La scrittura è un lavoro estenuante, ma la volontà di completare l’opera per il romanziere è incrollabile. Il piano per lo scambio d’identità con Felix, il proprio sosia, è pronto. Durante il viaggio verso il luogo dell’incontro, la mente è come sospesa, in uno stato di distacco. Felix attende nel bosco. Dopo una finta scenata, la trasformazione ha inizio: la rasatura, gli abiti, gli accessori, tutto per rendere Felix una copia perfetta. La metamorfosi è completa, e l’omicidio si compie nel bosco. Il passaporto e gli effetti personali di Felix diventano un trofeo, e la fuga ha inizio. Prima il treno, poi un albergo in Francia. I giornali riportano la notizia del ritrovamento del cadavere: il sospettato è il protagonista, ma nessuno sembra notare la somiglianza tra la vittima e il presunto assassino. L’eco mediatica e le indagini suscitano irritazione, un senso di incomprensione per un’opera che si crede perfetta. Il manoscritto continua, con l’intento di spiegare, di giustificare un atto che è pura arte. La nuova vita all’estero con Lydia, sotto falsa identità, è l’atto finale. Le indagini della polizia, incapaci di cogliere la perfezione dell’inganno, appaiono grottesche.

6. La Cattura Inevitabile

Una catastrofe improvvisa costringe a fuggire verso montagne più alte. Un giornale riporta la notizia del ritrovamento dell’auto rubata, con un oggetto che potrebbe svelare l’identità della vittima. Nonostante la pianificazione dell’omicidio, questa scoperta genera angoscia. Si cerca di ripercorrere mentalmente ogni azione, per assicurarsi di non aver commesso errori. Un incubo su Lydia aumenta il tormento.Per distrarsi, si rilegge il manoscritto, ancora senza titolo, pensando a opzioni come “Il sosia” o “Disperazione”. La lettura è intensa, ma la calma svanisce quando ci si rende conto di un errore: il bastone della vittima, con inciso sopra il suo nome, è rimasto nell’auto. Questo dettaglio fa crollare l’intero piano, basato sull’idea di non lasciare tracce. “Disperazione” diventa il titolo del libro.La fuga continua in un villaggio di montagna. Arriva una lettera piena di rabbia da Ardalion, che accusa di manipolazione e omicidio, ma viene considerata solo l’espressione di un risentimento personale. Si continua a scrivere, usando uno stile simile a quello di un diario. L’incontro con il gendarme locale e la sua successiva richiesta di documenti fanno precipitare la situazione. L’arrivo della polizia e l’accerchiamento del villaggio annunciano l’arresto imminente. Per un attimo, si immagina una fuga spettacolare come ultima via d’uscita.

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