Contenuti del libro
Informazioni
“Detti e contraddetti” di Karl Kraus ti catapulta nella Vienna di fine Ottocento, una città che sembra vivere di apparenza e compromessi, dove la superficialità domina. Kraus, con la sua rivista “Die Fackel”, è la voce critica che attacca senza pietà il giornalismo, visto come il simbolo di questa decadenza culturale e morale. Per lui, il linguaggio è tutto, una forza potentissima che la società cerca di imbrigliare e corrompere, proprio come fa con la sensualità femminile. Il libro è una raccolta di aforismi e riflessioni taglienti, un muro di parole contro la banalità e l’ipocrisia. Kraus non fa sconti a nessuno: critica la morale finta, la politica come spettacolo vuoto, la psicologia che non guarisce, e l’eccesso di tecnica che spegne lo spirito. Mette a confronto la Vienna stagnante con la Berlino dinamica, mostrando come la modernità possa essere sia liberatoria che vuota. È una lotta continua per difendere l’arte vera, il pensiero profondo e la verità contro un mondo che preferisce le frasi fatte e la superficialità. Leggere Kraus significa confrontarsi con una mente brillante che usa la satira letteraria e la parola per smascherare le bugie della civiltà moderna e cercare un ordine diverso nel caos. È un libro che ti fa pensare, mettendo in discussione tutto quello che dai per scontato sulla società, sul linguaggio e sull’arte.Riassunto Breve
Vienna, alla fine del secolo, appare come una città dove l’apparenza conta più della sostanza, dominata dalla decorazione e dalla corruzione, con relazioni basate su compromessi. Karl Kraus, attraverso la sua rivista “Die Fackel”, attacca questa superficialità, vedendo nel giornalismo il simbolo di tale decadenza. Insieme ad Adolf Loos, critica l’ornamento e lo stile come vuoti involucri. A Vienna, pensatori come Kraus, Freud e Wittgenstein mettono il linguaggio al centro, considerandolo una forza potente e neutrale. Kraus stabilisce un legame tra la donna e il linguaggio, visti come frammenti naturali che la società cerca di controllare e mercificare. La metafora nel linguaggio e la perversione nell’amore, pur sembrando deviazioni, rivelano connessioni profonde. L’opera di Kraus è una costruzione solida, non lineare, fatta di aforismi che contengono verità complesse e citazioni che riflettono una realtà piena di opinioni e frasi fatte. La sua critica è una lotta contro le forze negative della società, un tentativo di mantenere in vita le voci attraverso la parola. I sintomi superficiali, come la pubblicità, mostrano le radici profonde della rovina. La morale e le leggi limitano la sensualità, impoverendo lo spirito, mentre la società richiede conformità e ignora il pensiero profondo. L’intrusione e la stupidità prevalgono nei rapporti personali. Il progresso meccanico e la stampa contribuiscono all’istupidimento, diffondendo lo spirito ma distruggendo la capacità di riceverlo. La civiltà moderna divide la vita in compartimenti stagni. Istituzioni come giustizia, politica e psicologia moderna sono criticate per distorcere la realtà o ridurre la complessità umana. L’educazione dovrebbe stimolare l’immaginazione, non solo accumulare sapere pratico. L’arte consiste nel cogliere un’immagine del mondo con uno sguardo, distinguendo il talento dalla personalità. L’artista prova ebbrezza nella creazione e tristezza dopo. L’arte non deve essere facile per il pubblico borghese; le opere sono superflue per chi ha arte in sé. Esistono scrittori in cui forma e contenuto sono uniti, altri in cui sono separati. La parola scritta dovrebbe incarnare il pensiero per necessità, non l’opinione per convenienza. L’arte ostacola l’effetto immediato per un effetto superiore. Il linguaggio è il materiale dello scrittore, ma essendo accessibile a tutti, porta a giudizi non esperti. Scrivere è creare un’opera d’arte con il linguaggio. I testi che richiedono una seconda lettura rivelano la vera arte. La forma è il pensiero e trasforma il serio in arguzia. È difficile imitare uno scrittore la cui arte è la parola stessa. L’artista è servo della parola, che domina e genera pensieri. Vienna appare stagnante, basata su cultura superficiale e personaggi pubblicitari, mentre Berlino è dinamica, funzionale, anonima ma offre libertà. La morale convenzionale è ipocrita, specialmente verso la sessualità e le donne, creando problemi nel reprimere impulsi naturali. Il legame tra amore, sesso e denaro è costante. La verità è complessa. L’immaginazione e i sogni offrono un modo diverso di capire. La vita moderna, dominata dall’informazione, porta alla perdita della bellezza naturale e dell’esperienza autentica. La vita in società è segnata dalla superficialità e mancanza di autenticità. Il giornalismo incarna questa superficialità, usando frasi fatte e riducendo le idee complesse. L’arte autentica e il pensiero profondo sono difficili e richiedono impegno. Il pensiero nasce dalla lingua stessa. L’arte non cerca l’approvazione immediata e spesso dispiace al pubblico abituato alla banalità. Le idee profonde incontrano resistenza e chi le propone viene attaccato. La psicoanalisi è vista come una riduzione della complessità umana. La cultura è spesso solo qualcosa che si riceve senza possederla veramente. La vita moderna genera nuovi bisogni che rendono il passato scomodo. L’arte ha il compito di disordinare la vita e ristabilire il caos, usando il male come materiale. L’arte non è una copia del mondo, ma ciò che lo diventa. Il processo creativo è una lotta interna con il linguaggio. La satira non attacca le persone, ma usa i nomi per dare forma alle idee, mirando a una totalità ideale. Le vere verità si inventano. La creazione linguistica trasforma il caos in un mondo. La forza dell’arte inizia dove l’ordine sociale finisce. La società moderna distorce il piacere. La perversione emerge come capacità di trovare piacere nelle pause imposte dalla norma maschile. L’arte crea il bello. La satira attacca i deboli resi grandi. La comprensione dell’arte è ostacolata dalla conoscenza del suo materiale, ignorando che ciò che esiste deve essere inventato. La polemica moderna è viltà. Il linguaggio non è un vestito per il pensiero, ma il luogo in cui il pensiero cresce. La scrittura autentica è faticosa, a differenza del giornalismo. Stampa e tecnica moderna distruggono la civiltà. La tecnica è un surrogato che crea un vuoto. La psicoanalisi è vista come una malattia mentale che si crede terapia. La diceria diffonde falsità. La cultura è usata come arma dai deboli. La libertà di opinione permette la diffusione di volgarità e calunnie. La stampa è indispensabile ma rende banale ciò che è importante, servendo i punti di vista diffusi e adulando la natura umana, usata da individui corrotti. La guerra è vista come fallimento dello spirito, un rischio tecnico per tutti, dove l’evoluzione delle armi supera l’uomo. La civiltà si trascina frasi fatte vuote. Il linguaggio si corrompe, specialmente in guerra, usato per menzogna e propaganda, mescolando termini bellici e commerciali. Questa confusione linguistica riflette una profonda decadenza. La tecnica costringe lo spirito a dipendere da vecchie espressioni. La guerra è uno scontro tra vecchia e nuova potenza, un delta di follia alimentato dalla stampa. La degradazione dell’umanità e la sua accettazione di tale stato rappresentano il problema centrale.Riassunto Lungo
1. La Muraglia del Linguaggio
Vienna, alla fine del secolo, è una città dove prevalgono apparenza e corruzione. La facciata è più importante della sostanza, e i rapporti si basano su compromessi. In questo scenario, Karl Kraus, attraverso la sua rivista “Die Fackel”, critica duramente la superficialità della cultura e il giornalismo, che considera un simbolo di questa decadenza. Insieme ad Adolf Loos, Kraus attacca l’ornamento, vedendolo come un segno di degenerazione, e l’uso dello stile come un semplice rivestimento vuoto.
Il Linguaggio al Centro
Nella stessa Vienna, un gruppo di pensatori come Kraus, Freud, Wittgenstein, Schoenberg e Loos mette il linguaggio al centro delle proprie riflessioni. Il linguaggio è considerato una forza fondamentale, completa e imparziale. Kraus crea un forte legame tra la donna e il linguaggio, entrambi visti come parti della natura che la società cerca di dominare e trasformare in merce. La metafora nel linguaggio e la perversione nell’amore sembrano deviazioni dall’uso “corretto”, ma in realtà rivelano una connessione profonda tra loro.
Lo Stile e la Struttura dell’Opera di Kraus
L’opera di Kraus è costruita come una vasta e solida struttura, paragonabile alla Grande Muraglia Cinese. Ogni frase è un elemento forte e compatto, ma l’insieme non segue una linea retta o prevedibile. La forma che preferisce è l’aforisma, capace di racchiudere una verità così grande da andare oltre la semplice spiegazione logica. L’uso delle citazioni è fondamentale per lui, perché crede che la realtà di oggi sia un enorme “oceano di opinioni” e frasi fatte, un po’ come l’antica letteratura cinese che si basava molto sulle citazioni.
La Lotta Contro la Decadenza
La critica di Kraus non è solo una questione morale, ma una vera e propria battaglia contro le forze negative che vede attive nella società. Questa lotta è un modo per opporsi alla morte, cercando di mantenere vive le persone e le loro voci attraverso le parole. I segnali della decadenza, come la pubblicità, mostrano le cause profonde del declino sociale, perché, come dice Kraus, “la radice è nella superficie”. Il suo interesse per l’operetta di Offenbach e per le marionette rappresenta la ricerca di un ordine diverso, un mondo dove il caos e la parodia possono far intravedere un barlume dell’origine delle cose.
Ma davvero il legame tra donna, linguaggio e natura è così “fondamentale e imparziale” come sembra suggerire il capitolo, o è solo una delle tante possibili interpretazioni?
Il capitolo introduce un legame molto forte tra questi concetti, presentandolo quasi come un dato di fatto. Tuttavia, questa connessione è profondamente radicata in specifiche visioni filosofiche e culturali dell’epoca, che potrebbero non essere universalmente accettate o richiedere un contesto più ampio per essere pienamente comprese. Per esplorare questa tematica in modo più critico, sarebbe utile approfondire non solo il pensiero di Kraus, ma anche le correnti filosofiche e gli studi culturali che affrontavano i temi del linguaggio, della natura e della rappresentazione della donna tra Ottocento e Novecento.2. La Soppressione della Vita e dello Spirito
La morale e le leggi hanno incanalato e limitato la sensualità femminile, impedendone la libera espressione e riducendola a una funzione degenerata. I primi legislatori hanno legato il sesso femminile alla convenzione e scatenato quello maschile, impoverendo grazia e spirito. L’erotismo diventa il superamento degli ostacoli imposti dalla morale. Allo stesso tempo, la società richiede conformità e non riconosce una vita del pensiero, accontentandosi del rispetto esteriore dell’onore e della moralità superficiale, mentre le esigenze più profonde vengono ignorate. Le interazioni sociali sono spesso caratterizzate da intrusione e stupidità, che prevale sullo spirito nei rapporti personali, rendendo difficile una connessione autentica.Progresso Moderno e Frammentazione
Il progresso meccanico e la stampa contribuiscono all’istupidimento dell’umanità. La stampa diffonde lo spirito in modo superficiale ma distrugge la capacità di riceverlo in profondità, servendo il bisogno immediato del giorno ma danneggiando la sensibilità futura e la riflessione. La civiltà moderna si divide in compartimenti stagni come lavoro, divertimento e istruzione, creando una frammentazione artificiale della vita, che invece nella sua essenza è unificata e non dovrebbe essere spezzettata in funzioni separate.Critica delle Istituzioni
Le istituzioni fondamentali della società sono oggetto di forte critica. La giustizia, ad esempio, può distorcere i fatti e la verità pur di arrivare a una condanna, perdendo di vista il suo scopo originale. La politica è vista come puro effetto scenico, priva di significato profondo o di un impatto reale e positivo sulla vita delle persone. La psicologia moderna, in particolare, è accusata di trasformare i pazienti in esperti dei propri mali anziché aiutarli a guarire, promuovendo un’auto-osservazione eccessiva che non fa che alimentare la malattia stessa invece di risolverla.Cultura, Natura e lo Spirito Umano
La cultura, se diventa un accumulo eccessivo e fine a sé stesso, si trasforma in un peso che opprime anziché elevare. L’educazione scolastica non dovrebbe concentrarsi solo sull’accumulo di sapere pratico, ma dovrebbe piuttosto seminare e coltivare la capacità di immaginare e di pensare in modo creativo. La natura stessa sembra ribellarsi contro il materialismo dilagante e la stupidità umana, suggerendo una profonda insoddisfazione cosmica che rispecchia il disagio umano. In questo quadro, la religione offre un effimero conforto, mentre la politica genera solo disgusto, e uno spirito umanitario malinteso finisce per avvelenare l’attesa di un cambiamento o di una fine.Se il progresso moderno e le istituzioni sono intrinsecamente causa di “istupidimento” e frammentazione, su quali basi si fonda questa generalizzazione così radicale?
Il capitolo presenta una visione molto critica del progresso e delle istituzioni, attribuendo loro un ruolo diretto nel declino dello spirito e nell’istupidimento. Tuttavia, un’analisi più approfondita richiederebbe di considerare le molteplici sfaccettature di questi fenomeni e le diverse interpretazioni del loro impatto sulla società e sull’individuo. Per esplorare queste complessità, potrebbe essere utile confrontarsi con studi di sociologia della comunicazione, storia della tecnologia, e filosofia della tecnica, oltre a letture più sfumate sulla psicologia moderna e la scienza politica. Autori come Manuel Castells, Marshall McLuhan, o Michel Foucault offrono prospettive diverse sull’evoluzione della società e delle sue strutture.3. Lo Spirito, la Parola e il Mondo
L’arte riesce a catturare un’immagine del mondo attraverso uno sguardo particolare. Il talento di un artista è diverso dalla sua personalità, che invece cresce piano e in modo indipendente. L’artista prova una forte gioia mentre crea qualcosa di nuovo, ma sente tristezza una volta che l’opera è finita. Ogni opera, nel momento in cui viene creata, sembra la prima e la migliore, ma dopo, riguardandola, può sembrare l’ultima e la peggiore. Giudicare un’opera senza considerare la gioia provata dall’artista durante la creazione è sbagliato. Il lavoro che riguarda lo spirito richiede riservatezza, un po’ come la vita privata. Un bravo scrittore riesce a guardare il proprio lavoro in modo così distaccato da arrivare quasi a invidiarlo, mostrando una sorta di vanità che in realtà è la massima obiettività. L’arte non dovrebbe essere facile da capire per il pubblico comune; a volte è meglio che non venga capita affatto. Le opere d’arte possono sembrare inutili perché chi ha già l’arte dentro di sé non ha bisogno di vederle esposte, mentre chi non ce l’ha vede solo un pretesto.La Parola e lo Scrittore
Ci sono scrittori in cui la forma (come è scritto) e il contenuto (cosa viene detto) sono legati in modo indissolubile, come l’anima e il corpo. In altri, invece, sono separati, come un corpo e i suoi vestiti. Le parole scritte dovrebbero esprimere il pensiero in modo naturale e necessario, non solo opinioni per piacere agli altri. Un’idea si diffonde meglio se supera la difficoltà di essere espressa da una forte personalità, piuttosto che diventando semplicemente popolare. L’arte, a volte, rende più difficile capire subito un concetto, ma lo fa per ottenere un effetto più profondo e duraturo. Il linguaggio è lo strumento dello scrittore, ma siccome tutti usano il linguaggio, molte persone si sentono autorizzate a giudicare senza avere le competenze necessarie. Scrivere non significa solo dare la propria opinione; significa creare un’opera d’arte usando le parole. I testi che richiedono di essere letti più volte per essere capiti pienamente sono quelli che mostrano la vera arte. La forma stessa è il pensiero, e trasforma un concetto serio in qualcosa di brillante e arguto. È molto difficile copiare lo stile di uno scrittore la cui arte sta proprio nell’uso delle parole. L’artista non è il padrone delle parole, ma il loro servo; è la lingua che domina e fa nascere i pensieri.Città a Confronto: Vienna e Berlino
Ci sono città e persone che mostrano grandi differenze. Vienna sembra ferma, con persone e istituzioni che sembrano monumenti a sé stessi, lente e in attesa, basate su una cultura superficiale e personaggi che pensano solo a farsi notare. La sua realtà sembra creata più da cose materiali e abitudini (come il “manzo bollito”) che dallo spirito. Berlino, al contrario, è piena di energia, pratica, anche se più anonima, ma offre libertà personale e la possibilità di vivere nuove esperienze in un contesto ordinato. È una città costruita per vivere il presente, che permette ai sogni di rinnovarsi continuamente. La vita a Vienna è caratterizzata dall’attesa e dalla mancanza di movimento, mentre a Berlino la vita scorre veloce e dinamica.Su quali basi empiriche o filosofiche si fondano le categoriche affermazioni sulla natura del piacere, i rapporti tra uomo e donna, o la presunta “malattia” della psicoanalisi?
Il capitolo presenta giudizi molto netti su temi complessi come il piacere, la sessualità, i rapporti di genere e discipline come la psicoanalisi, definendola addirittura una ‘malattia’. Tuttavia, non vengono fornite le argomentazioni o le fonti che supportino queste conclusioni così perentorie. Per comprendere meglio la complessità di questi argomenti e confrontare diverse prospettive, sarebbe utile approfondire gli studi sulla sessualità e il potere (come quelli di Michel Foucault), la teoria psicoanalitica stessa (partendo da Sigmund Freud) e le critiche filosofiche alla morale e alla modernità (ad esempio, Friedrich Nietzsche). Queste letture possono aiutare a contestualizzare le affermazioni del capitolo e a valutare la loro fondatezza.8. Il Delta della Follia e la Parola Perduta
La Stampa e la Corruzione del Linguaggio
La stampa è considerata uno strumento essenziale nella società moderna. Tuttavia, rende figure di poca importanza più visibili di grandi artisti o pensatori. Funge da megafono per le opinioni comuni, lusinga la natura umana e ottiene un’influenza sull’individuo superiore a quella della religione. Questo mezzo di comunicazione è spesso usato da persone con una morale debole e uno spirito corrotto. La civiltà continua a usare espressioni fatte anche quando non corrispondono più alla realtà vissuta. Il linguaggio si rovina, specialmente durante i conflitti, diventando uno strumento per diffondere menzogne e propaganda. Termini militari vengono usati in contesti quotidiani e commerciali, mentre il gergo del commercio entra nel linguaggio della guerra. Questa confusione nelle parole riflette un profondo declino. La tecnica non crea nuove forme di espressione, ma costringe l’animo umano a dipendere da quelle vecchie, generando una tensione irrisolvibile.La Natura della Guerra Moderna
La guerra non scoppia per cause inevitabili, ma per la debolezza del cristianesimo nel prevenirla. È vista quasi come un compenso anticipato per l’insoddisfazione verso una promessa di paradiso futuro. Il progresso tecnico nel campo militare non risolve la fragilità intrinseca dell’essere umano. La guerra di oggi è un rischio meccanico che coinvolge tutti, non più una sfida riservata a pochi. Lo sviluppo delle armi supera l’immaginazione umana, portando l’uomo, inventore della macchina, a esserne sopraffatto.Potere, Dovere e la Degenerazione Umana
Il conflitto attuale è uno scontro tra vecchie e nuove forme di potere, dove le prime diventano uno strumento delle seconde. La diffusione del dovere militare tra tutta la popolazione può creare uno squilibrio tra la forza e il valore individuale, dove chi è considerato inferiore impone la disciplina. L’evoluzione tecnologica porta a una condizione di impotenza di fronte alla tecnica stessa. La guerra è vista come un’improvvisa esplosione che interrompe la pace, una menzogna raccontata ogni giorno, alimentata anche dalla stampa, che porta a una situazione di caos e follia. Il problema fondamentale è la progressiva perdita di dignità dell’umanità e l’accettazione di questa condizione degradata.Davvero la debolezza del cristianesimo è la causa principale della guerra moderna, o il capitolo ignora le complesse dinamiche storiche, politiche ed economiche che da sempre muovono i conflitti?
Il capitolo individua nella debolezza del cristianesimo una causa fondamentale della guerra moderna. Questa prospettiva, sebbene suggestiva, rischia di semplificare eccessivamente un fenomeno storico e sociale di enorme complessità. Le cause dei conflitti armati sono state analizzate da molteplici discipline e prospettive, che considerano fattori politici, economici, sociali, ideologici e psicologici, oltre a quelli culturali o religiosi. Per inquadrare meglio la questione, sarebbe utile approfondire gli studi sulla storia della guerra e sulle relazioni internazionali. Autori come Tucidide, Carl von Clausewitz o Hannah Arendt offrono strumenti concettuali per comprendere le molteplici radici dei conflitti umani, che raramente si riducono a un’unica causa.Abbiamo riassunto il possibile
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