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Informazioni
“Dalla PNL alla Quantistica” di Alberto Lori è un libro che ti fa riflettere su quanto la tua vita non sia un caso, ma il risultato di come usi la tua mente. Parte dall’idea che il cambiamento consapevole è possibile, e che la tua realtà soggettiva dipende tantissimo dal tuo stato d’animo e da dove metti il tuo focus mentale. Non è solo psicologia, perché poi si spinge oltre, nel mondo affascinante della fisica quantistica, spiegando come il tuo modello mentale e le tue credenze non solo filtrano la realtà, ma in un certo senso la creano proprio. Si parla di neuroplasticità, cioè come il tuo cervello può cambiare, e di come la coscienza creatrice usi l’intenzione e il sentimento per influenzare il mondo a livello quantistico. Capire che non siamo solo corpi, ma energia e coscienza, apre un sacco di possibilità per dirigere la propria vita, superando gli automatismi del passato. Strumenti come la meditazione diventano fondamentali per accedere a questa capacità di scelta e creazione intenzionale, dimostrando che la tua mente ha un potere sulla realtà che va ben oltre quello che pensiamo di solito.Riassunto Breve
Il cambiamento è una parte inevitabile della vita e resistergli è come andare controcorrente, mentre accettarlo e guidarlo in modo consapevole permette di migliorare. La vita che si ha ora dipende dalle scelte fatte prima, e quella futura dipenderà da quelle che si fanno oggi. Prendere in mano la responsabilità delle proprie azioni è quindi fondamentale per andare dove si vuole. Paura e incertezza possono bloccare, ma la decisione è ciò che muove il destino di una persona. Gli stati d’animo influenzano molto come si vede la realtà. Sentirsi bene o male non dipende tanto da quello che succede fuori, ma da come si sta dentro, cioè dalle immagini che si hanno in testa e da come funziona il corpo. Si può cambiare come ci si sente agendo sul corpo, per esempio con la respirazione, che cambia subito le emozioni. Anche dove si mette l’attenzione mentale è importantissimo per creare la propria realtà. La mente si concentra su certe cose e ne ignora altre. Questo può far vedere la realtà in modo distorto, notando solo il positivo o il negativo a seconda di dove si guarda. Le domande che ci si fa guidano l’attenzione: domande che danno forza aprono a soluzioni e risorse interne, mentre quelle che limitano possono bloccare in circoli negativi. Imparare a farsi le domande giuste e a controllare l’attenzione è essenziale per gestire le emozioni e vivere meglio. La realtà, alla fine, non è uguale per tutti, ma è un modello personale costruito con l’esperienza e filtrato dalle proprie convinzioni e da dove si mette l’attenzione.I neuroni nel cervello creano legami duraturi ripetendo certi comportamenti. Emozioni provate spesso rafforzano queste connessioni, fissando stati d’animo come rabbia o tristezza nella struttura neurale. La memoria a lungo termine tiene i programmi automatici, mentre quella a breve termine è temporanea. I ricordi con forte emozione si imprimono di più. Il cervello produce sostanze chimiche legate alle emozioni che influenzano le cellule del corpo. Queste cellule cambiano la loro sensibilità a seconda di quali emozioni proviamo spesso. Ogni pensiero crea reazioni chimiche, e il cervello non distingue tra quello che vede nella realtà e quello che ricorda, attivando le stesse aree. Pensieri ripetuti consapevolmente diventano automatici, trasformando i comportamenti in programmi inconsci. Il cervello, basandosi sugli automatismi, spesso agisce prima che la volontà cosciente decida. Però, il cervello è flessibile (neuroplasticità) e si possono cambiare schemi mentali non voluti con consapevolezza e volontà. Il cervello può essere guidato verso nuovi obiettivi creando nuove connessioni, e risponde bene a immagini positive e al presente, perché non capisce le negazioni o i concetti astratti di tempo. La mente non capisce il “non”, quindi obiettivi formulati negativamente vengono capiti al contrario. Credere profondamente in un obiettivo, sentendolo già realizzato, funziona meglio del semplice desiderio. Le emozioni passate possono bloccare i nuovi programmi mentali. La neuroplasticità, basata su imparare, ripetere e associare, aiuta a superare questi blocchi. Imparare crea memoria con nuove connessioni. Il modello di realtà personale è soggettivo e influenzato dalle credenze imparate. Il cervello crea modelli, non vede la realtà oggettiva, e può rimanere bloccato nei pregiudizi. La fisica moderna mette in discussione la realtà oggettiva, mostrando che spazio e tempo non sono fissi e che nel mondo piccolo (quantistico) la realtà dipende da chi osserva. L’osservazione stessa cambia la realtà quantistica, suggerendo che la coscienza ha un ruolo attivo nel manifestare il mondo.La coscienza è come un ordine nascosto che contiene tutte le possibilità, mentre i neuroni sono l’ordine visibile. La coscienza, intesa come questo ordine nascosto, è fondamentale perché la realtà che vediamo dipende da essa. L’uomo, con la sua consapevolezza e intelligenza, può cambiare livelli di realtà. Le scoperte sembrano emergere da questa dimensione nascosta, come se il mondo contenesse già tutte le realtà possibili. Quello che sembra vuoto è in realtà un campo di energia e coscienza, come dimostra il legame istantaneo tra particelle lontane. Anche le cellule sono coscienti, e l’uomo è un insieme di cellule guidato dalla mente, che è una forma di energia quantistica. L’energia quantistica si comporta sia come particella che come onda, può esistere in più posti contemporaneamente ed è tutta collegata. Chi osserva, cioè la coscienza, interviene e cambia la realtà. La coscienza è la forza che tiene insieme le particelle e crea la materia. La fisica quantistica mostra che la mente influenza la realtà. Esperimenti su acqua e piante dimostrano che pensieri ed emozioni ne cambiano le caratteristiche. Anche il DNA reagisce alle emozioni di chi lo dona, mostrando una connessione che non dipende dalla distanza. Il pensiero non è solo nel cervello, ma è energia che vibra, onde che si incontrano. Il cervello non produce il pensiero, ma è il pensiero che modella il cervello. La coscienza non è solo un prodotto dei neuroni, ma un fenomeno quantistico che avviene in piccole strutture nel cervello, dove miliardi di elementi comunicano in modo quantistico, creando momenti di consapevolezza. Questo processo è un evento fisico reale. La coscienza, quindi, nasce dal vuoto quantistico, un luogo pieno di potenziale da cui emerge la realtà visibile. La fisica quantistica, a differenza di quella tradizionale, riconosce il ruolo attivo della coscienza nel creare la realtà, aprendo la possibilità di influenzare il mondo con la consapevolezza e l’intenzione.La ragione e le emozioni sono utili, ma per cambiare davvero serve una specie di distacco emotivo, uno stato di calma mentale e fisica che si ottiene con la meditazione. L’essere umano crea la realtà in continuazione, o in modo voluto o condizionato dai ricordi passati. La coscienza è ciò che crea la materia, rallentando la frequenza delle informazioni-onda. Il cervello è solo uno strumento della coscienza, che elabora i pensieri partendo dagli impulsi di coscienza ed energia. La memoria influenza molto come percepiamo e creiamo la realtà, spesso limitando le possibilità a quelle già vissute. C’è una coscienza primaria, illimitata, e una coscienza secondaria, soggettiva e legata ai condizionamenti. Il cervello archivia le esperienze, creando automatismi. La coscienza primaria va oltre spazio e tempo, mentre quella secondaria opera dentro questi limiti e deve scegliere. La vera capacità di scegliere nasce dall’unione tra coscienza secondaria e primaria, superando gli automatismi. La coscienza rende reale la realtà in ogni istante, scegliendo tra tante possibilità sovrapposte. L’osservazione consapevole può rendere concreta la realtà materiale. La meditazione fa percepire il tempo più lentamente, aumentando i momenti di coscienza e quindi la capacità di scegliere con calma. Il pensiero intenzionale è come una carica elettrica, il sentimento è come una carica magnetica; insieme attraggono esperienze specifiche. Vivere un desiderio intensamente lo rende reale. La creazione è un flusso continuo di osservazione e selezione. Sette livelli, chiamati ‘sigilli’, rappresentano diversi stati di coscienza. I primi tre sono legati alla sopravvivenza e alla separazione, dal quarto si accede all’unità e all’amore incondizionato. La verità aiuta l’evoluzione, facendo sparire l’illusione. Il risveglio di un’energia interna e la sua salita attraverso questi livelli porta all’illuminazione e al contatto con il divino. La coscienza permette di osservare e cambiare i propri schemi mentali e di comportamento. Esiste una coscienza individuale e una universale. Cambiare richiede un intento consapevole e un ri-condizionamento di mente e corpo insieme. La meditazione è uno strumento essenziale per cambiare lo stato del cervello e creare in modo intenzionale, andando oltre la semplice sopravvivenza e aprendosi alla gioia.Riassunto Lungo
1. L’Arte del Cambiamento Consapevole
Il cambiamento è inevitabile e positivo
Il cambiamento è una parte normale della vita. Opporsi al cambiamento è come andare controcorrente, mentre accettarlo e dirigerlo in modo attivo permette di migliorare sé stessi. La vita di oggi è il risultato delle scelte fatte in passato, e il futuro sarà creato dalle decisioni di oggi. Per questo, è importante prendersi la responsabilità delle proprie azioni, così da guidare la propria vita verso ciò che si desidera. La paura e l’incertezza spesso bloccano il cambiamento, ma si possono superareCapitolo 1: L’Arte del Cambiamento Consapevole capendo che le decisioni personali sono la chiave per controllare il proprio destino.Gli stati d’animo influenzano la realtà
Gli stati d’animo hanno un grande impatto su come vediamo il mondo. Uno stato d’animo positivo o negativo dipende soprattutto da come ci sentiamo dentro, dalle nostre idee e dal nostro corpo, più che dagli eventi esterni. Possiamo controllare il nostro stato d’animo agendo sul corpo, per esempio usando tecniche di respirazione. Queste tecniche possono cambiare rapidamente le nostre emozioni.Il potere del focus mentale
La nostra mente si concentra su ciò a cui prestiamo attenzione, e ignora il resto. Questo meccanismo può farci percepire la realtà in modo sbagliato, dando troppo peso agli aspetti negativi o positivi a seconda di cosa ci concentriamo. Le domande che ci facciamo guidano la nostra attenzione. Domande utili aprono la strada a soluzioni e capacità nascoste, mentre domande inutili possono bloccarci in pensieri negativi. Imparare a fare domande giuste e a controllare la nostra attenzione è fondamentale per gestire gli stati d’animo e vivere meglio. La realtà, quindi, non è fissa, ma è un’interpretazione personale creata attraverso le esperienze e influenzata da ciò in cui crediamo e su cui ci concentriamo.Ma è davvero così semplice? Possiamo davvero controllare il nostro destino e gli stati d’animo con la sola forza di volontà, o stiamo ignorando le complesse interazioni tra fattori interni ed esterni che plasmano la nostra realtà?
Il capitolo sembra presentare una visione eccessivamente ottimistica e individualista del cambiamento e del controllo personale. Ignora le complesse interazioni tra fattori individuali, sociali, economici e ambientali che influenzano la nostra vita e i nostri stati d’animo. Per una comprensione più completa, sarebbe utile esplorare la psicologia cognitiva, la sociologia e la filosofia della mente. Autori come Daniel Kahneman, con i suoi studi sui bias cognitivi, o pensatori che analizzano le strutture sociali e il loro impatto sul benessere individuale, potrebbero offrire una prospettiva più critica e approfondita.2. Il Modello Mentale e la Realtà Illusoria
Come le Emozioni e i Ricordi Influenzano il Cervello
I neuroni del cervello creano legami duraturi ripetendo spesso certi atteggiamenti. Quando proviamo le stesse emozioni ogni giorno, queste emozioni rafforzano i collegamenti tra i neuroni. In questo modo, sentimenti come la rabbia, la frustrazione o la depressione diventano parte del nostro modo di essere a livello cerebrale. La memoria a lungo termine conserva azioni che facciamo in automatico, mentre la memoria a breve termine è temporanea. La memoria di lavoro, invece, ci serve per gestire il linguaggio. I ricordi legati a emozioni forti si fissano in modo particolare nella memoria a lungo termine.Anche il corpo è influenzato dalle emozioni. L’ipotalamo, una parte del cervello, produce delle sostanze chimiche chiamate peptidi, che sono collegate alle emozioni. Queste sostanze influenzano le cellule del corpo attraverso dei recettori, che sono come delle antenne sulle cellule. Questi recettori cambiano la loro sensibilità a seconda di quanto spesso vengono esposti a certi neurotrasmettitori emotivi. In pratica, se siamo spesso tristi, i recettori per la tristezza diventeranno più sensibili di altri. Ogni volta che pensiamo qualcosa, nel corpo avvengono delle reazioni chimiche. Il cervello non distingue tra ciò che stiamo vivendo veramente e ciò che stiamo solo ricordando, e attiva le stesse reti di neuroni in entrambi i casi. Se ripetiamo spesso gli stessi pensieri consapevoli, questi diventano inconsci e trasformano i nostri comportamenti in abitudini automatiche.
La Neuroplasticità: Il Cervello che Cambia
Spesso, nelle nostre scelte, il cervello agisce in automatico, prima che noi possiamo decidere consapevolmente. Però, il cervello ha una caratteristica chiamata neuroplasticità, che significa che può cambiare. Grazie a questa capacità, possiamo modificare i nostri schemi mentali che non ci piacciono, diventando consapevoli di come funzionano e usando la nostra volontà. Il cervello è come plastilina, si può modellare e indirizzare verso nuovi obiettivi. Per farlo, dobbiamo creare nuovi percorsi tra i neuroni. Il cervello risponde bene alle immagini positive e a ciò che viviamo nel presente, mentre non capisce bene le negazioni e i concetti astratti legati al tempo.Quando pensiamo a un obiettivo, è importante formularlo in modo positivo, perché la mente non percepisce il ‘non’. Ad esempio, se diciamo ‘non voglio essere triste’, la mente si concentra sulla tristezza. È più efficace immaginare e sentire l’obiettivo come se fosse già stato raggiunto, piuttosto che solo desiderarlo. A volte, le emozioni negative del passato possono rendere difficile cambiare i nostri schemi mentali, perché ci tengono legati a vecchie abitudini. Ma la neuroplasticità ci permette di superare questi ostacoli, grazie all’apprendimento, alla ripetizione e all’associazione di nuove idee. Imparare cose nuove crea ricordi e nuove connessioni tra i neuroni.
La Realtà Soggettiva e la Fisica Quantistica
Ognuno di noi ha un modo personale di vedere la realtà, che è influenzato dalle cose in cui crediamo. Il cervello non elabora la realtà così com’è, ma crea dei modelli della realtà, e a volte questi modelli possono essere pieni di pregiudizi. La fisica quantistica e la teoria della relatività di Einstein mettono in discussione l’idea di una realtà oggettiva valida per tutti. Queste teorie ci dicono che lo spazio e il tempo non sono uguali per tutti, ma cambiano a seconda di chi li osserva. La fisica classica, che funziona bene per descrivere gli oggetti grandi, non è sufficiente per spiegare il mondo piccolissimo delle particelle quantistiche. In questo mondo, la realtà diventa strana e dipende da chi la guarda. addirittura, l’atto stesso di osservare influenza la realtà quantistica. Questo fa pensare che la nostra coscienza abbia un ruolo attivo nel creare il mondo che vediamo.Ma è davvero corretto paragonare la fisica quantistica, un campo scientifico rigoroso, con la soggettività della percezione umana, rischiando di confondere metafora e realtà scientifica?
Il capitolo introduce un parallelo suggestivo tra la fisica quantistica e la realtà soggettiva, ma questa analogia necessita di essere esaminata con attenzione. Sebbene l’idea che l’osservazione influenzi la realtà sia centrale nella meccanica quantistica, estendere questo principio direttamente alla percezione soggettiva individuale potrebbe risultare una semplificazione eccessiva, se non una metafora fuorviante. Per approfondire la complessa relazione tra coscienza, percezione e natura della realtà, è consigliabile esplorare la filosofia della scienza e le opere di autori come Carlo Rovelli, che affronta temi di fisica quantistica in modo divulgativo, o filosofi come David Chalmers, che si occupano di coscienza.3. La Frequenza della Realtà Quantistica
Coscienza e Ordine Implicito
L’ordine esplicito è formato dai neuroni, mentre la coscienza è l’ordine implicito. La coscienza è una realtà nascosta che contiene in sé l’ordine esplicito e tutte le sue possibilità. La coscienza è fondamentale perché la realtà che vediamo dipende da essa e non potrebbe esistere senza. Gli esseri umani, grazie alla loro consapevolezza e intelligenza, possono cambiare i livelli della realtà. Le scoperte non sono vere e proprie invenzioni, ma emergono da una dimensione implicita che esiste già. Questo suggerisce che il mondo ha in sé tutte le realtà possibili.Il Vuoto Quantistico e l’Interconnessione
Quello che sembra vuoto è in realtà pieno di energia e coscienza. Questo è dimostrato dal fatto che le particelle subatomiche sono collegate istantaneamente tra loro. Anche le cellule hanno coscienza, e l’essere umano è un insieme di cellule guidato dalla mente. La mente è una forma concreta del campo energetico quantistico. L’energia quantistica si mostra sia come particella che come onda, può essere in più posti contemporaneamente ed è interconnessa. Chi osserva, cioè la coscienza, cambia la realtà. La coscienza è la forza che tiene unite le particelle quantistiche e che crea la materia.L’Influenza della Mente sulla Realtà
La fisica quantistica dimostra che la mente influenza la realtà. Esperimenti sull’acqua cristallizzata e sulle piante mostrano come i pensieri e le emozioni ne cambiano le caratteristiche. Anche il DNA reagisce alle emozioni di chi lo dona, dimostrando un legame che non dipende dalla distanza. Il pensiero non è solo nel cervello, ma è energia che vibra, onde che si uniscono. Non è il cervello a creare il pensiero, ma è il pensiero a dare forma al cervello.La Coscienza nei Microtubuli Cerebrali
La coscienza non è solo un prodotto dei neuroni, ma un fenomeno quantistico che si manifesta nei microtubuli del cervello. In questi microtubuli, miliardi di tubuline comunicano in modo quantistico, creando momenti di coscienza. Questo cambiamento quantistico è un evento fisico reale che avviene spontaneamente. La coscienza nasce quindi dal vuoto quantistico, un luogo pieno di potenzialità da cui nasce la realtà che vediamo. La fisica quantistica, a differenza di quella classica, riconosce che la coscienza ha un ruolo attivo nel creare la realtà. Questo apre la possibilità di cambiare il mondo attraverso la consapevolezza e l’intenzione.[/membership]Ma è davvero la “coscienza” la forza trainante dietro ogni fenomeno quantistico, o stiamo forse antropomorfizzando eccessivamente concetti scientifici complessi?
Il capitolo sembra attribuire alla coscienza un ruolo causale onnipotente nella realtà quantistica, quasi fosse una sorta di deus ex machina. È cruciale distinguere tra correlazione e causalità: anche se coscienza e fenomeni quantistici fossero interconnessi, non è detto che la prima sia la causa ultima dei secondi. Per comprendere meglio la complessità di questi temi, sarebbe utile approfondire la filosofia della scienza e le diverse interpretazioni della meccanica quantistica, studiando autori come Carlo Rovelli e David Chalmers, per acquisire una visione più critica e sfaccettata.4. La Coscienza Creatrice: Intenzione e Realtà
Razionalità ed emotività sono entrambe utili. Per cambiare davvero sé stessi, però, è necessario distaccarsi dalle emozioni. Questo distacco non è insensibilità, ma uno stato di calma mentale e fisica. Si può raggiungere questo stato attraverso la meditazione. Ogni essere umano crea la propria realtà. Questo avviene sempre, sia quando lo si fa apposta, sia quando si è condizionati dai ricordi del passato. La coscienza è ciò che crea la materia. Lo fa riducendo la velocità delle informazioni, che sono come onde. Il cervello è solo uno strumento della coscienza. Il suo compito è trasformare in pensieri gli impulsi che arrivano dalla coscienza e dall’energia.La memoria e la coscienza
La memoria ha un grande effetto su come vediamo le cose e su come creiamo la realtà. Spesso, la memoria ci fa pensare che siano possibili solo le cose che abbiamo già vissuto. La coscienza primaria è libera e senza limiti. La coscienza secondaria, invece, è legata al punto di vista personale e ai condizionamenti. Il cervello conserva le esperienze e crea dei condizionamenti che funzionano in automatico, senza che ce ne accorgiamo. La coscienza primaria non è legata allo spazio e al tempo. La coscienza secondaria, invece, funziona dentro questi limiti e deve fare delle scelte. Si può scegliere davvero solo quando la coscienza secondaria e quella primaria lavorano insieme. Solo così si supera l’automatismo dei condizionamenti.Creazione della realtà e meditazione
La coscienza rende reale la realtà in ogni momento. Lo fa scegliendo tra molte possibilità che esistono contemporaneamente. Guardare qualcosa con coscienza significa renderla concreta nella realtà materiale. La meditazione fa sembrare il tempo più lento. Così, ci sono più momenti di coscienza e si possono fare scelte più giuste e consapevoli. Il pensiero intenzionale è come una carica elettrica. Il sentimento è come una carica magnetica. Quando pensiero e sentimento lavorano insieme, si attraggono esperienze specifiche. Desiderare qualcosa intensamente significa renderla reale. Creare è un processo continuo di osservazione e scelta.I sette sigilli della coscienza e il cambiamento
Ci sono sette ‘sigilli’ che rappresentano diversi livelli di coscienza. I primi tre sigilli sono legati alla sopravvivenza e alla divisione tra opposti. Dal quarto sigillo in poi, si arriva all’unità e all’amore per tutti. La verità è ciò che fa evolvere la coscienza e fa sparire le illusioni. Quando l’energia Kundalini si risveglia e sale attraverso i sigilli, si raggiunge l’illuminazione e ci si unisce con la dimensione divina. La coscienza ci dà la capacità di osservare e cambiare i nostri schemi mentali e di comportamento. Esistono una coscienza individuale, che è la nostra, e una coscienza universale, che è di tutti. Per cambiare, serve volerlo consapevolmente e rieducare insieme mente e corpo. La meditazione è molto importante per cambiare lo stato del cervello e imparare a creare la realtà in modo intenzionale. Così, si supera la logica della sola sopravvivenza e si scopre la gioia.Se la coscienza crea la materia, come mai la fisica, che studia la materia, non include la coscienza nelle sue equazioni fondamentali?
Questo capitolo introduce concetti affascinanti come la coscienza creatrice e i sette sigilli, ma sembra farlo senza un solido ancoraggio nel dibattito scientifico contemporaneo. Per comprendere meglio i limiti di queste affermazioni, sarebbe utile esplorare le basi della fisica moderna e le neuroscienze, magari partendo dagli studi di autori come Carlo Rovelli per la fisica e Antonio Damasio per le neuroscienze, per capire come la scienza attuale affronta il rapporto tra mente e realtà.Abbiamo riassunto il possibile
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