1X
🔊 100%
Contenuti del libro
Informazioni
“Dalla banca all’oceano” di Marco Nannini è quel tipo di libro che ti prende subito perché racconta una storia pazzesca: lasciare una vita super organizzata e ben pagata nella vita nella City di Londra, tra banche d’investimento come UniCredit e ruoli importanti nel risk control, dove tutto ruota intorno ai soldi e alla carriera, per buttarsi in un’avventura che sembra impossibile. Immagina il contrasto: da un lato la routine frenetica e un po’ vuota, dall’altro il sogno enorme di partecipare alla Global Ocean Race, una regata giro del mondo in vela oceanica. Marco decide di abbandonare lavoro e sicurezza, anche rifiutando offerte migliori, per inseguire questa sfida personale, pur sapendo di non avere tutti i soldi e dovendo fare i conti con la crisi finanziaria che rende difficile trovare sponsor per la sua barca, un Class40. Il libro ti porta con lui, dalla preparazione a Palma di Maiorca alle tappe estenuanti attraverso gli oceani, affrontando tempeste incredibili, danni alla barca, la solitudine, la stanchezza e il cambio di compagni di navigazione. È un viaggio fisico, che tocca luoghi iconici come Capo Horn, ma soprattutto un viaggio interiore, alla ricerca di un senso diverso dalla carriera finanziaria, che coinvolge anche la sua relazione con Ella e la ricerca di un nuovo orizzonte di vita dopo l’arrivo a Les Sables-d’Olonne. È una storia di coraggio, resilienza e di come a volte devi rischiare tutto per trovare la tua vera strada.Riassunto Breve
Nella City di Londra si vive un ambiente competitivo dove il guadagno economico è l’obiettivo principale. Si lavora in banche d’investimento, occupandosi di strumenti finanziari complessi, spinti da ambizione e avidità, ma si prova un senso di infelicità e vuoto. A questa realtà si contrappone il desiderio di partecipare a una regata velica attorno al mondo, la Global Ocean Race, che richiede un anno sabbatico e sponsor. La ricerca di finanziamenti è difficile a causa della crisi finanziaria. La richiesta di aspettativa non retribuita viene rifiutata dal responsabile diretto, portando alla decisione di dimettersi, rinunciando anche a un’altra offerta di lavoro vantaggiosa, per inseguire il sogno, ricorrendo a un prestito. Ci si sposta a Palma di Maiorca per preparare la barca, un Class40, con poche risorse e difficoltà nel trovare sponsor, chiamando ironicamente la barca “Financial Crisis”. La regata inizia da Palma con sfide meteo, danni alle attrezzature e stanchezza. L’arrivo a Cape Town segna la fine della prima tappa, dove il co-skipper abbandona, rendendo necessaria la ricerca di un sostituto, trovando un accordo con oneri finanziari. La partenza da Cape Town è segnata da ansia, legata a insicurezze passate e a una vita precedente scelta per calcolo. La navigazione nell’Oceano del Sud è fisicamente e mentalmente dura, con tempeste, onde, freddo e danni alla barca, mettendo alla prova i limiti personali. Nonostante le difficoltà, si sviluppa fiducia con il compagno di bordo. La comunicazione con la compagna, Ella, evidenzia le pressioni finanziarie. L’arrivo a Wellington rappresenta un superamento delle prove e un senso di realizzazione, pur rimanendo l’incertezza economica. A Wellington si affrontano i danni alla barca e le difficoltà economiche, ma si riceve generosità inattesa. Arriva un’offerta per l’acquisto della barca, generando un conflitto interno tra sicurezza finanziaria e completamento della regata; si decide di rifiutare. La relazione con Ella risente della distanza e dello stress, ma il legame si rafforza. La partenza da Wellington è impegnativa con condizioni avverse verso Capo Horn, affrontando burrasche e zone a rischio iceberg. Il superamento di Capo Horn è un traguardo significativo. L’arrivo a Punta del Este segna la fine di una tappa estenuante. A Punta del Este si partecipa a un pranzo, si incontra un fotografo e si viaggia a Buenos Aires per incontrare Ella. Durante una cena a Buenos Aires si chiede a Ella di sposarsi, e la proposta è accolta con emozione. Si rientra a Punta del Este per preparare la tappa successiva verso Charleston con un nuovo compagno, Sergio. Si riflette sul futuro dopo la regata, valutando un ritorno a Londra o un percorso alternativo legato alla nautica, discutendo con Ella. La tensione a bordo aumenta per le condizioni difficili e le divergenze con Sergio. Si raggiunge la zona dell’aliseo, recuperando velocità. L’avvicinamento a Charleston è rapido, arrivando secondi dopo ventinove giorni, con un’accoglienza formale e controlli di immigrazione. La sosta a Charleston dura due settimane, ospitati in una villa, con visite della famiglia e discussioni sul futuro con Ella, valutando l’idea di lasciare Londra per una città di mare, dedicandosi alla vela e alla musica, considerando l’Italia per un centro di formazione velica. La partenza per l’ultima tappa verso Les Sables-d’Olonne avviene con vento forte, incontrando subito una tempesta extratropicale che causa difficoltà e danni alle vele. La pressione competitiva porta a tensione con il co-skipper. La navigazione prosegue con venti forti e danni alla barca. L’avvicinamento alla costa francese è complicato. L’arrivo a Les Sables-d’Olonne segna la conclusione della regata e del giro del mondo, accolti dalla famiglia. Si riceve il trofeo per il secondo posto. L’impegno successivo è riportare la barca in Inghilterra con Ella, affrontando condizioni difficili nel Golfo di Biscaglia e nella Manica, dove si verifica un abbattimento della barca. Durante la navigazione si discute del futuro, valutando un ritorno in Italia e nuove carriere. All’arrivo al marina di Gosport, il viaggio termina e la barca viene messa in vendita. Ella rivela di aver lasciato il suo lavoro. L’esperienza porta a riflettere sull’imprevedibilità della vita e sulla scoperta di un partner nel percorso.Riassunto Lungo
1. Il Sogno e la City
La vita nella City di Londra è un turbine di attività e competizione, dove l’unico vero obiettivo sembra essere il guadagno. Ci si ritrova a lavorare in grandi banche d’investimento, occupando posizioni di responsabilità in aree complesse come il controllo dei rischi e gli strumenti finanziari sofisticati. Le motivazioni che spingono le persone in questo ambiente sono legate al desiderio di denaro, alla scalata professionale e al successo materiale. È una cultura dove ambizione, egoismo e avidità dominano le relazioni e le scelte quotidiane. Nonostante i traguardi raggiunti e gli stipendi elevati, spesso si prova un senso di insoddisfazione e vuoto interiore, e i rapporti umani finiscono per essere messi in secondo piano.Il Sogno della Regata e la Decisione
In netto contrasto con la routine lavorativa, nasce il desiderio di partecipare alla Global Ocean Race, una sfida velica intorno al mondo. Realizzare questo sogno richiede un anno di pausa dal lavoro e la ricerca di finanziamenti tramite sponsor. Trovare sponsor si rivela un’impresa ardua, complicata anche dalla crisi finanziaria in atto. Viene presentata una richiesta di aspettativa non retribuita al proprio superiore. Nonostante un percorso professionale impeccabile e apprezzato, la richiesta viene rifiutata dal responsabile diretto, rendendo impossibile ottenere il permesso di assentarsi. Questo rifiuto porta alla decisione drastica di lasciare il lavoro, rinunciando anche a un’offerta di lavoro più vantaggiosa da un’altra banca. La scelta è quella di inseguire il sogno della regata, anche senza avere tutti i fondi necessari e dovendo ricorrere a un prestito personale.La Preparazione a Palma
Dopo aver lasciato il lavoro, ci si sposta a Palma di Maiorca per preparare la barca, un Class40, insieme al co-skipper Paul, un velista di grande esperienza. Le preparazioni avvengono in un contesto di risorse limitate, con poche disponibilità economiche e continue difficoltà nel reperire sponsor. Anche qui si sente l’impatto della crisi finanziaria, che rende tutto più complicato. La barca viene chiamata, con un tocco di ironia, “Financial Crisis”. Si osservano gli altri team in preparazione, alcuni molto professionali con barche nuove di zecca e sponsor importanti, un confronto che evidenzia il divario di risorse ed esperienza. Nonostante le incertezze economiche e la mancanza di sponsor significativi, si procede con gli ultimi preparativi fondamentali, come l’organizzazione dettagliata del cibo per la lunga traversata. Sulla scafo vengono aggiunti dei punti interrogativi, un segnale visibile per chiunque voglia offrire supporto. La partenza della regata è ormai vicina, pronta a segnare l’inizio di questa grande avventura.Quanto è razionale barattare la sicurezza di una carriera avviata, per quanto insoddisfacente, con l’incertezza di un sogno non finanziato, in piena crisi economica?
Il capitolo descrive la decisione come una fuga necessaria da un ambiente tossico verso la realizzazione personale. Tuttavia, la logica che spinge ad abbandonare una posizione solida (e un’offerta migliore) per un’avventura priva di coperture finanziarie certe, basandosi su un prestito e in un contesto di crisi, meriterebbe un’analisi più approfondita. Per comprendere meglio le dinamiche dietro scelte di vita così radicali, potrebbe essere utile esplorare la psicologia delle decisioni, in particolare quelle che implicano un alto grado di rischio e incertezza. Approfondire il pensiero di autori che trattano di economia comportamentale o di chi ha studiato i processi decisionali in contesti non puramente razionali potrebbe fornire chiavi di lettura alternative. Inoltre, una maggiore contestualizzazione della crisi finanziaria del periodo e del suo impatto specifico sul mondo delle sponsorizzazioni sportive aiuterebbe a valutare la reale fattibilità e i rischi intrinseci del “sogno” in quel preciso momento storico.2. La prima tappa e il bivio a Cape Town
La regata comincia a Palma con un misto di euforia e tensione. Navigare verso Gibilterra e poi attraverso l’Atlantico presenta subito delle sfide. Le condizioni meteo cambiano rapidamente e si verificano momenti inattesi, come l’incontro con imbarcazioni sconosciute. L’attraversamento dei Doldrums è una prova difficile, caratterizzata da calma piatta alternata a improvvisi temporali. Questi eventi mettono a dura prova l’equipaggio e causano danni alle attrezzature, inclusa la rottura degli strumenti per misurare il vento.Le difficoltà del viaggio in mare aperto
La lunga permanenza in mare porta inevitabilmente a stanchezza, sia fisica che mentale. Questa fatica accumulata aumenta la tensione tra i membri dell’equipaggio. Ogni giorno in mare aggiunge pressione e logoramento. Affrontare le condizioni estreme e l’isolamento mette a dura prova i nervi. La distanza dalla terraferma accentua la sensazione di essere soli ad affrontare le difficoltà.La sosta a Cape Town e un bivio inatteso
L’arrivo a Cape Town segna la fine della prima tappa. Qui, il co-skipper decide di abbandonare l’impresa, provato dalla fatica e consapevole delle difficoltà future. Si rende necessaria una ricerca immediata di un nuovo compagno di navigazione. Trovare un velista esperto per le tappe successive si rivela complicato a causa della scarsa disponibilità. I giorni a terra sono dedicati a riparazioni, gestione logistica e pressioni esterne. Questi impegni si sommano allo stress per la ripartenza imminente. Viene trovato un sostituto, ma l’accordo comporta oneri finanziari significativi. Nonostante brevi momenti di sollievo, la preparazione è dominata dall’ansia. C’è la paura costante di non essere all’altezza della sfida enorme che attende nell’Oceano Indiano.Perché il capitolo accenna a ‘pressioni esterne’ e ‘oneri finanziari significativi’ senza fornire alcun dettaglio?
Il capitolo, pur descrivendo le difficoltà della sosta a Cape Town, lascia inspiegabilmente nel vago la natura delle “pressioni esterne” e degli “oneri finanziari significativi” legati al nuovo membro dell’equipaggio. Questa lacuna impedisce al lettore di comprendere appieno la portata delle sfide logistiche e personali affrontate in quel frangente cruciale. Non è chiaro da dove provengano queste pressioni o perché il costo del nuovo equipaggio sia così elevato. Comprendere questi dettagli sarebbe fondamentale per valutare appieno le difficoltà affrontate a Cape Town e l’impatto sulla preparazione per la tappa successiva. Per colmare questa mancanza e apprezzare l’importanza di fornire contesto nei momenti chiave di una narrazione, sarebbe utile esplorare testi sulla tecnica narrativa che sottolineano il valore del dettaglio esplicativo, o approfondire studi sulla gestione di progetti complessi dove la trasparenza sui costi e le influenze esterne è fondamentale. Autori che scrivono di storytelling efficace o di management in contesti non convenzionali potrebbero offrire prospettive illuminanti.3. Oltre Capo Buona Speranza: La Sfida Interiore
Lasciare Cape Town porta con sé un forte senso di ansia e il desiderio di abbandonare la regata. Questo stato d’animo contrasta nettamente con l’entusiasmo del compagno di navigazione. Questa reazione affonda le radici in insicurezze del passato e in una vita precedente dedicata a una carriera nel mondo della finanza, scelta più per calcolo razionale che per vera passione. Il contrasto tra la vita desiderata e quella vissuta genera una tensione interiore significativa fin dall’inizio del viaggio.La Scelta della Vela Oceanica
Un momento cruciale per cambiare rotta arriva durante una conversazione sulla regata transatlantica OSTAR. È questo scambio di idee che accende la scintilla e fa nascere il desiderio profondo per la vela oceanica. Questa nuova aspirazione si presenta come una grande sfida personale, un percorso alternativo e autentico in netta opposizione al mondo aziendale da cui si proviene. La vela diventa così il simbolo di una ricerca di significato e di un confronto diretto con i propri limiti e desideri.I Rischi e le Difficoltà del Viaggio
Perseguire il sogno della vela oceanica comporta rischi notevoli. Dal punto di vista economico, significa utilizzare tutti i risparmi e contrarre prestiti per l’acquisto della barca, mettendo a repentaglio la stabilità finanziaria. Anche sul piano professionale, la scelta implica l’abbandono di una carriera consolidata con un futuro incerto. La navigazione nell’Oceano del Sud si rivela estremamente impegnativa, sia fisicamente che mentalmente. Si affrontano tempeste violente, onde enormi, freddo intenso e danni significativi alla barca, come una via d’acqua dai timoni e la rottura di attrezzature e vele essenziali. Ogni difficoltà mette a dura prova la resistenza e la capacità di gestire paura e stanchezza estreme.Affrontare le Sfide e i Rapporti Umani
Nonostante le condizioni proibitive, l’equipaggio impara ad adattarsi all’ambiente estremo. La convivenza forzata in spazi ristretti e in situazioni di pericolo favorisce lo sviluppo di un rapporto di profonda fiducia con il compagno di bordo. Questo legame diventa fondamentale per superare insieme i momenti critici. La comunicazione con il mondo esterno, in particolare con la compagna rimasta a terra, fa emergere le continue pressioni finanziarie e sottolinea il divario crescente tra la realtà della vita in mare e quella sulla terraferma, creando un’ulteriore fonte di tensione.L’Arrivo e il Senso di Realizzazione
L’arrivo a Wellington segna il superamento delle immense prove affrontate durante la traversata. Questo traguardo rappresenta un successo personale di grande valore, capace di offrire un profondo senso di realizzazione e di autostima ritrovata. Aver affrontato e vinto le sfide dell’Oceano del Sud dimostra una forza interiore inaspettata. Tuttavia, l’incertezza riguardo al futuro economico e la possibilità di dover tornare alla vita precedente continuano a rappresentare un’ombra sul senso di compiutezza raggiunto.Come è possibile che, nell’ultima e cruciale tappa di una regata, si incontri una tempesta “non prevista a causa di una mancata analisi delle previsioni meteo”?
Il capitolo descrive un errore di preparazione apparentemente grave, che ha messo a rischio l’equipaggio e compromesso la performance competitiva. Per comprendere meglio l’importanza cruciale della meteorologia nella navigazione d’altura e le procedure standard per la gestione del rischio in mare, sarebbe opportuno approfondire i principi della meteorologia marina e le tecniche di pianificazione della rotta. Autori che trattano di navigazione oceanica e sicurezza in mare possono fornire spunti utili.7. Nuovi Orizzonti
Arrivare a Les Sables-d’Olonne chiude la regata, portando con sé stanchezza e domande sul domani. Riceviamo il trofeo per il secondo posto generale e un premio speciale per la barca. Il compito che ci aspetta è riportare l’imbarcazione in Inghilterra.Il Viaggio di Ritorno
Affrontiamo il viaggio di ritorno con Ella, che non ha mai navigato prima. Il percorso ci mette subito alla prova nel Golfo di Biscaglia, dove le condizioni sono difficili e Ella soffre il mal di mare. Dobbiamo fermarci a Guernsey per fare rifornimento.Pensando al Futuro
Mentre navighiamo, parliamo molto del futuro. Pensiamo di tornare in Italia e valutiamo nuove strade professionali, anche nel mondo della nautica. Questa idea preoccupa mio padre.La Tempesta nella Manica
L’ultima parte del viaggio, nella Manica, ci riserva condizioni meteo estreme. Un forte temporale ci colpisce con raffiche di vento fino a sessantacinque nodi, facendo abbattere la barca. Nonostante la violenza della tempesta, non subiamo danni seri.L’Arrivo e le Riflessioni
Arriviamo al marina di Gosport e il viaggio finisce. La barca viene messa in vendita. Ella mi dice di aver lasciato il suo lavoro, un segno che affrontiamo insieme un futuro pieno di incognite. La vita si dimostra imprevedibile. In questo percorso, ho trovato un vero partner.Come può un’esperienza così breve e difficile in mare, con una persona che soffre il mal di mare e non ha esperienza, trasformarsi così rapidamente nella scoperta di un “vero partner” pronto a stravolgere la propria vita per un futuro incerto?
Il capitolo presenta la conclusione di un viaggio e l’inizio di un nuovo percorso di vita, ma la rapidità con cui una relazione sembra consolidarsi fino a portare a decisioni drastiche come l’abbandono del lavoro da parte di uno dei protagonisti non trova un’adeguata giustificazione narrativa. La transizione da compagna di viaggio in difficoltà a “vero partner” che affronta un futuro incerto insieme manca di passaggi esplicativi. Per comprendere meglio le dinamiche relazionali e le decisioni che portano a cambiamenti di vita così radicali, potrebbe essere utile approfondire studi di psicologia sociale, in particolare sui processi decisionali in condizioni di stress o incertezza, e sulla formazione dei legami affettivi rapidi. Autori come Zygmunt Bauman hanno esplorato la fluidità delle relazioni nella società contemporanea, mentre Daniel Kahneman ha studiato i meccanismi del giudizio e della decisione in condizioni di incertezza.Abbiamo riassunto il possibile
Se vuoi saperne di più, devi leggere il libro originale
Compra il libro[sc name=”1″][/sc] [sc name=”2″][/sc] [sc name=”3″][/sc] [sc name=”4″][/sc] [sc name=”5″][/sc] [sc name=”6″][/sc] [sc name=”7″][/sc] [sc name=”8″][/sc] [sc name=”9″][/sc] [sc name=”10″][/sc]