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Contenuti del libro
Informazioni
“Cyberbullismo. Come aiutare le vittime e i persecutori” di Federico Tonioni va dritto al punto su un tema che ci tocca da vicino: come l’era digitale ha stravolto le nostre vite, specialmente per noi adolescenti. Il libro esplora come costruiamo la nostra identità digitale tra social network e videogiochi, dove la visibilità online diventa tutto e le relazioni online spesso mancano di quella connessione vera, fisica. Al centro c’è il fenomeno del cyberbullismo, spiegato non solo nelle sue forme violente e persecutorie che avvengono su telefoni e piattaforme, ma anche nelle sue radici profonde, spesso legate a un vuoto emotivo che trasforma i ragazzi in vittime o bulli. Non è solo un problema dei ragazzi, però; il libro sottolinea il ruolo fondamentale di famiglia e scuola nel prevenire e affrontare il cyberbullismo, e l’importanza di capire che le azioni online hanno conseguenze reali, anche legali, come ricorda l’intervento di istituzioni come la Polizia Postale. Si parla di cittadinanza digitale, di come dovremmo vivere la rete con responsabilità . Alla fine, il messaggio è chiaro: capire le dinamiche, riconoscere i segnali e sapere come reagire al cyberbullismo è cruciale per proteggere noi stessi e gli altri, cercando di aiutare sia le vittime che i persecutori a trovare una via d’uscita.Riassunto Breve
L’era digitale cambia la percezione di distanza e tempo, influenzando l’identità e le relazioni, specialmente per i giovani. La comunicazione online, senza contatto fisico, porta a presentare versioni idealizzate di sé e riduce il rispecchiamento emotivo importante per la crescita. Questo ambiente digitale favorisce abilità visuo-motorie ma anche distrazione. Per gli adolescenti, internet e social diventano centrali per l’identità , la gestione dell’aggressività e la ricerca di visibilità , spesso basata su immagini e “Mi piace”. La visibilità online è permanente, rendendo la vergogna difficile da gestire e contribuendo al cyberbullismo. L’aggressività online manca di confini fisici. Il bullismo online è una prevaricazione continua e intenzionale, amplificata dalla rete per visibilità e illusione di anonimato. Esistono varie forme come insulti violenti (flaming), attacchi ripetuti (harassment), attacchi alla reputazione (put down), furto d’identità (masquerade), diffusione di informazioni private (exposure), inganno per ottenere confidenze (trickery), esclusione da gruppi (exclusion), minacce fisiche (cyberstalking) e diffusione di video di aggressioni reali (cyberbashing). Gli strumenti usati sono vari, dai messaggi offensivi ai profili falsi, furto di password e sondaggi denigratori. Le vittime soffrono ansia, bassa autostima, depressione, isolamento e sintomi fisici. Spesso non chiedono aiuto per rabbia repressa, vergogna, senso di colpa o paura intensa. Sono persone sensibili, insicure, sottomesse, con difficoltà a esprimere aggressività in modo costruttivo. I bulli possono essere dominanti, aggressivi, impulsivi, con poca empatia e sensi di colpa, o gregari, più ansiosi e insicuri, che agiscono come aiutanti. Alla base del bullismo e cyberbullismo c’è spesso una difficoltà nella comunicazione affettiva in famiglia. L’assenza emotiva dei genitori impedisce ai figli di dare un nome alle proprie emozioni, portando a trattenere la rabbia (vittime) o a scaricarla attraverso prevaricazioni (bulli). Segnali precoci come danni o piccoli furti per i futuri bulli, o rifiuto scolastico e isolamento per le future vittime, indicano una difficoltà nel sentirsi visti. Serve l’intervento degli adulti basato sull’ascolto e sulla presenza affettiva per riconoscere questi segnali. Contrastare il cyberbullismo richiede l’intervento degli adulti: genitori, familiari, insegnanti. Non è solo delinquenza, ma disagio emotivo. Serve una cultura contro il bullismo che coinvolga famiglia e scuola. I genitori devono parlare con i figli, condividere emozioni, mettere limiti sull’uso di internet. Con le vittime, serve ascolto, rafforzare l’autostima, non colpevolizzare. Con i bulli, osservare il comportamento, criticare l’azione aggressiva (non la persona), spiegare il diritto alla diversità , aiutare a capire cosa prova la vittima (empatia), collaborare con la scuola e mostrare affetto. Il bullo agisce per solitudine e incapacità di sentire le emozioni altrui. La scuola è un luogo chiave per prevenzione e contrasto, con ruoli specifici per presidi, insegnanti e personale non docente nel promuovere rispetto, creare spazi di ascolto e aumentare la vigilanza. Parlare con vittime e bulli è difficile perché entrambi hanno difficoltà con le proprie emozioni: la vittima non riesce ad arrabbiarsi, il bullo a dispiacersi. Serve pazienza, non giudicare, mostrare interesse autentico per favorire l’empatia nel bullo e costruire fiducia nella vittima. Anche le istituzioni intervengono, come la Polizia Postale, che contrasta la criminalità informatica e promuove progetti educativi. Molti giovani e genitori non capiscono che certe azioni online sono reati (come rubare password o creare profili falsi), vedendole solo come comportamenti sbagliati. Questo per l’illusione di anonimato, la semplicità delle azioni online e la difficoltà di percepire il dolore della vittima digitale. I più giovani (10-14 anni) agiscono spesso per scherzo, i più grandi (15-17 anni) con intento di danneggiare. La sicurezza online dipende dall’utente; si consiglia ai ragazzi di non condividere dati personali, fare attenzione ai download, proteggere le immagini, diffidare di chi è troppo generoso, raccontare le prepotenze agli adulti di fiducia, non rispondere agli attacchi ma salvare le prove. I genitori devono osservare cambiamenti nell’uso dei dispositivi e nel comportamento dei figli. Promuovere la “cittadinanza digitale” significa usare internet in modo consapevole e costruttivo, vedendolo come una comunità dove responsabilità e rispetto prevengono comportamenti antisociali. Questo concetto aiuta a prevenire il cyberbullismo perché promuove la responsabilità e dissolve la distinzione tra vita online e offline. La visibilità e l’immagine sono fondamentali per i ragazzi, e il rischio maggiore è lo scarso interesse degli adulti per le loro vite online. Casi drammatici evidenziano solitudine e incapacità di difendersi. Invece di colpevolizzare internet, è necessario essere presenti, osservare e fidarsi degli adolescenti, anche quando cambiano durante la crescita. Quando si manifesta un episodio chiaro di bullismo online, è necessario agire senza ritardo. Si cerca una visione completa dell’accaduto, si ascolta la vittima con attenzione mantenendo la calma. Si blocca l’autore delle aggressioni e si segnala il contenuto alla piattaforma. È cruciale salvare il materiale come prova e rimuovere chat e immagini denigratorie. Se sono coinvolti compagni di scuola, ci si rivolge a insegnanti e assistenti sociali per valutare una denuncia alla Polizia postale. La collaborazione con altri genitori coinvolti è utile. Non si deve rimproverare o colpevolizzare la vittima. Si crea un ambiente che offra sicurezza e protezione. È richiesta pazienza per permettere ai ragazzi di parlare dell’episodio più volte, mantenendo interesse e presenza adulta responsabile. Se necessario, ci si rivolge a strutture specializzate per supporto.Riassunto Lungo
1. L’Identità e le Relazioni nell’Era Digitale
L’era digitale, con la sua comunicazione portatile, cambia profondamente la nostra percezione di distanza e tempo, portando a uno stile di vita spesso più frenetico e modificando i concetti tradizionali di solitudine e intimità . L’interattività intensa di internet crea uno spazio globale che si sente subito presente e accessibile. Questo ambiente favorisce un nuovo modo di pensare nelle persone cresciute con la tecnologia, sviluppando buone capacità visuo-motorie ma aumentando anche la tendenza a distrarsi e a reagire d’istinto.Le Relazioni Online e la Mancanza di Contatto
Le relazioni che si creano online mancano di contatto fisico e dell’espressione emotiva che passa attraverso il corpo. Spesso, le persone scelgono di mostrare solo lati idealizzati di sé, mantenendo una distanza di sicurezza. Questa assenza di fisicità rende difficile la comunicazione profonda delle emozioni e può portare a sentirsi temporaneamente separati dal proprio corpo. Lo schermo funziona come una barriera che protegge ma anche isola. Il rispecchiamento emotivo, che è fondamentale per costruire la propria identità fin da bambini, è molto meno presente nelle interazioni digitali.Gli Adolescenti nel Mondo Digitale
Per i ragazzi, i videogiochi e i social network sono strumenti centrali. Li usano per costruire la loro identità digitale, per gestire l’aggressività e per cercare di essere visti dagli altri. A volte, giocare online diventa l’unica forma di relazione, portando i ragazzi a isolarsi nella vita reale. I social media danno grande valore all’essere visibili e ai “Mi piace”, promuovendo una comunicazione molto veloce e basata sulle immagini, che influenza anche senza che ce ne accorgiamo. Essere visibili online è una condizione permanente da cui è difficile sfuggire, e questo rende il sentirsi in imbarazzo o provare vergogna particolarmente doloroso, contribuendo al fenomeno del cyberbullismo. L’aggressività che si manifesta online, senza i limiti fisici del mondo reale, può diventare molto distruttiva. Un’aggressività sana, che serve per crescere, ha bisogno di confini, che spesso mancano nell’ambiente digitale.Il Ruolo dei Genitori e la Crescita
Quando i genitori non sono presenti in modo emotivo e spontaneo, o al contrario proteggono eccessivamente, impediscono ai ragazzi di crescere in modo sano. Questo danneggia la loro capacità di costruire relazioni significative e di sopportare le difficoltà e le delusioni della vita. Le trasformazioni che hanno interessato la famiglia e il modo in cui si esercita l’autorità genitoriale rendono questo quadro ancora più complesso. Crescere in modo completo richiede di imparare a tollerare le frustrazioni e ad affrontare i conflitti. Questi passaggi fondamentali dipendono molto dalla capacità dei genitori di capire e rispettare i limiti giusti per i loro figli.Ma siamo sicuri che sia la tecnologia a causare questi problemi, o non piuttosto che i problemi preesistenti si manifestino nell’arena digitale?
Il capitolo, pur descrivendo con efficacia le dinamiche digitali, sembra talvolta suggerire una causalità diretta tra l’uso della tecnologia e certi disagi psicologici o relazionali. Tuttavia, è fondamentale considerare se questi disagi non siano piuttosto l’espressione, in un nuovo contesto, di problematiche individuali, familiari o sociali già presenti. Approfondire la psicologia dello sviluppo e la sociologia della comunicazione può aiutare a comprendere meglio come le dinamiche individuali e sociali preesistenti interagiscano con gli strumenti digitali, piuttosto che essere semplicemente causate da essi.2. Le Radici Nascoste della Prevaricazione Digitale
Il bullismo è una forma di prevaricazione che si ripete nel tempo, messa in atto da una persona o un gruppo contro una vittima che non riesce a difendersi. Non è un semplice litigio, ma una vera e propria persecuzione. È caratterizzato dall’intenzione di fare del male, dalla ripetizione nel tempo e da una forte differenza di potere tra chi agisce e chi subisce. Il cyberbullismo è la stessa cosa, ma avviene online. Questo amplifica la violenza perché sfrutta la comunicazione digitale, la possibilità di nascondersi dietro l’anonimato e la grande visibilità che la rete offre.Le diverse forme e gli strumenti
Il cyberbullismo si manifesta in molti modi diversi.- Flaming: Consiste in insulti molto forti e violenti.
- Harassment: Sono messaggi offensivi che vengono inviati più volte.
- Put down: Attacchi che mirano a rovinare la reputazione di una persona.
- Masquerade: Rubare l’identità di qualcuno per fare danni.
- Exposure: Diffondere informazioni private o imbarazzanti su qualcuno.
- Trickery: Ingannare una persona per farsi rivelare segreti e poi usarli contro di lei.
- Exclusion: Escludere qualcuno dai gruppi online.
- Cyberstalking: Minacciare o perseguitare qualcuno online, a volte con minacce di aggressioni fisiche.
- Cyberbashing: Diffondere online video che mostrano aggressioni reali.
- SMS offensivi.
- Guerre di segnalazione per far chiudere gli account altrui.
- Uso di nomi falsi (fake profile).
- Furto di password.
- Modifica di blog e siti web altrui.
- Creazione di sondaggi online per denigrare qualcuno.
- Invio di virus informatici.
Le conseguenze per chi subisce
Le persone che subiscono bullismo o cyberbullismo soffrono molto. Possono provare ansia, avere una bassa considerazione di sé, cadere in depressione, isolarsi dagli altri e avere difficoltà a scuola. Possono anche manifestare sintomi fisici legati allo stress. Spesso, chi è vittima non riesce a reagire o a chiedere aiuto. Prova rabbia che non riesce a sfogare, vergogna, si sente in colpa e ha una paura molto forte. Alcune caratteristiche personali, come essere molto sensibili, insicuri, sottomessi o avere difficoltà a esprimere la rabbia in modo costruttivo, possono rendere una persona più esposta a diventare vittima.Chi sono il bullo e la vittima
Il bullo che prende l’iniziativa è spesso aggressivo, impulsivo, non sopporta le regole e non prova empatia o sensi di colpa per quello che fa. Tende ad avere comportamenti antisociali. C’è anche il bullo gregario, che è più ansioso e insicuro. Questo tipo di bullo agisce come aiutante o sostenitore del bullo principale.Le cause profonde e i segnali d’allarme
Una causa importante dietro il bullismo e il cyberbullismo è legata a un problema nella comunicazione emotiva tra genitori e figli. Quando i genitori non sono presenti emotivamente, i bambini faticano a riconoscere e dare un nome alle proprie emozioni. Questo può portare a trattenere la rabbia, come accade spesso alle vittime, o a sfogarla prevaricando sugli altri, come fanno i bulli. I primi segnali di difficoltà si possono vedere già nell’infanzia. I futuri bulli potrebbero fare piccoli danni o furti ripetuti, mentre le future vittime potrebbero rifiutare di andare a scuola o isolarsi. Questi sono segnali che indicano una difficoltà nel sentirsi visti e valorizzati dagli adulti. Per fermare questo ciclo di prevaricazione, è fondamentale l’intervento degli adulti. Ascoltare i ragazzi ed essere presenti emotivamente sono passi essenziali per riconoscere questi segnali e intervenire in tempo.Limitare le cause profonde del bullismo a un unico fattore non rischia di semplificare eccessivamente un fenomeno multifattoriale?
Il capitolo, pur identificando un fattore importante, sembra concentrarsi eccessivamente su una singola causa profonda legata alla comunicazione emotiva genitoriale. La prevaricazione è un fenomeno complesso, influenzato da molteplici fattori che interagiscono tra loro: dinamiche familiari, certo, ma anche contesto sociale e scolastico, influenze dei pari, caratteristiche individuali non solo legate alla gestione della rabbia, e fattori culturali. Per comprendere appieno la complessità , è utile esplorare discipline come la psicologia dello sviluppo, la psicologia sociale, la sociologia e la criminologia. Autori come Albert Bandura o Émile Durkheim offrono prospettive fondamentali su come apprendiamo i comportamenti sociali e su come le strutture sociali influenzano l’individuo.3. Azioni congiunte contro il cyberbullismo
Il cyberbullismo è un comportamento dannoso che coinvolge adulti come genitori, familiari e insegnanti. È necessario il loro intervento per promuovere il rispetto e il rispetto delle regole tra i giovani. Affrontare il cyberbullismo significa agire sia contro chi commette atti scorretti sia per aiutare chi ne soffre. Questo fenomeno nasce spesso dalla difficoltà nel gestire i litigi e le differenze. Un’offesa diventa cyberbullismo quando si trasforma in una persecuzione continua, facendo sentire la persona colpita insicura ovunque, anche a casa sua. Purtroppo, gli adulti spesso non sanno cosa succede online tra i ragazzi.Azione in Famiglia
È molto importante costruire una mentalità che rifiuti il bullismo, e questo inizia in famiglia e a scuola. La famiglia ha un ruolo fondamentale nella prevenzione, soprattutto attraverso il dialogo aperto e la condivisione delle emozioni. È utile che genitori e figli decidano insieme le regole per l’uso di internet, adattandole man mano che i ragazzi crescono. Queste regole condivise aiutano a navigare nel mondo digitale in modo più sicuro e consapevole per tutti.I genitori dei ragazzi che subiscono cyberbullismo devono ascoltare con attenzione le loro paure e preoccupazioni. È essenziale rafforzare la loro fiducia in se stessi e spiegare chiaramente che non hanno nessuna colpa per quello che sta succedendo. Devono aiutare i figli a trovare modi per affrontare la situazione e intervenire attivamente per impedire che gli episodi si ripetano in futuro. Collaborare strettamente con gli insegnanti e fare attenzione a eventuali cambiamenti nel comportamento dei figli sono passi cruciali.I genitori dei ragazzi che si comportano da bulli tendono a non voler vedere il problema. Devono invece osservare attentamente come si comportano i figli, anche nel loro modo di parlare. È importante criticare l’azione sbagliata, l’aggressione, senza però giudicare la persona del figlio. Devono spiegare che ognuno ha il diritto di essere diverso e aiutare i figli a capire come si sente la persona che subisce (sviluppare l’empatia). Collaborare con la scuola e riconoscere i lati positivi dei figli, mostrandogli affetto, è fondamentale. Spesso, chi fa il bullo si sente solo e non riesce a capire o sentire le emozioni degli altri.Il Ruolo della Scuola
La scuola è un ambiente essenziale sia per prevenire il cyberbullismo sia per intervenire quando si verifica. Dirigenti scolastici, insegnanti e tutto il personale che lavora a scuola hanno compiti precisi per creare un ambiente sicuro e rispettoso. La loro azione combinata è fondamentale per affrontare questo problema in modo efficace e garantire il benessere di tutti gli studenti.I dirigenti scolastici hanno il compito di promuovere un clima di rispetto in tutta la scuola. Devono sostenere e dare valore a tutte le iniziative che combattono il bullismo e il cyberbullismo. Creare spazi dove studenti e personale possano parlare e risolvere i conflitti in modo pacifico fa parte delle loro responsabilità . La loro guida è importante per diffondere una cultura positiva.Gli insegnanti devono creare in classe un’atmosfera aperta dove ognuno si senta libero di esprimersi. Stabilire regole chiare di comportamento aiuta tutti a sapere cosa è giusto e cosa non lo è. Favorire l’ascolto reciproco tra gli studenti è cruciale. Possono anche aiutare i ragazzi con molta energia a usarla in modo positivo e devono prestare più attenzione nei momenti meno organizzati, come le pause.Anche il personale non docente, come i bidelli e gli assistenti, ha un ruolo educativo importante. Devono sorvegliare gli spazi comuni e segnalare le aree dove manca il controllo. Avvicinarsi agli studenti che sembrano isolati o in difficoltà è un modo per mostrare attenzione e prevenire situazioni problematiche. Il loro contributo quotidiano è prezioso per la sicurezza e il benessere a scuola.Parlare con Vittime e Bulli
Parlare con chi subisce cyberbullismo e con chi lo pratica è spesso difficile perché entrambi hanno problemi con le proprie emozioni. Chi è vittima fa fatica a provare rabbia e a reagire, mentre chi fa il bullo ha difficoltà a sentire dispiacere per gli altri. Capire queste difficoltà emotive è il primo passo per un dialogo efficace e costruttivo.Quando si parla con un ragazzo che ha commesso atti di cyberbullismo, non bisogna aspettarsi che collabori subito. È importante permettergli di raccontare la sua versione dei fatti senza giudicarlo. Mostrare un interesse sincero per quello che dice può aiutarlo ad aprirsi e, col tempo, a capire meglio i sentimenti degli altri, favorendo l’empatia.Parlare con un ragazzo che è stato vittima richiede molta pazienza perché spesso tendono a chiudersi in se stessi. È utile spiegare loro cos’è il cyberbullismo per far capire che la paura che provano è normale e condivisa da altri. Bisogna contrastare il loro senso di colpa, che spesso li fa sentire responsabili di quello che subiscono. Costruire un rapporto di fiducia è fondamentale per incoraggiarli a chiedere aiuto. Condividere le emozioni e mostrare comprensione indica loro una possibile via d’uscita dalla situazione difficile.Se la soluzione è solo nell’educazione individuale e nella presenza adulta, non si rischia di ignorare il ruolo e le responsabilità delle piattaforme digitali stesse?
Il capitolo pone giustamente l’accento sulla necessità di educare i giovani e di rafforzare il ruolo di genitori e adulti nella prevenzione del cyberbullismo, promuovendo concetti come la cittadinanza digitale. Tuttavia, concentrarsi quasi esclusivamente sull’utente e sulla famiglia potrebbe trascurare l’influenza e le potenziali responsabilità delle piattaforme online dove questi fenomeni avvengono. Per avere una visione più completa, sarebbe utile approfondire studi che analizzano il design delle piattaforme, i loro modelli di business e le normative che potrebbero imporre maggiore responsabilità ai gestori degli spazi digitali. Approfondire il pensiero di autori come Shoshana Zuboff o studi sulla regolamentazione di internet e sulla sociologia della rete può offrire prospettive cruciali su come l’architettura stessa del web e le logiche commerciali influenzino i comportamenti online, andando oltre la sola dimensione individuale o familiare.5. Reagire al Bullismo Digitale
Quando si verifica un episodio di bullismo online, è essenziale intervenire subito. Il primo passo è raccogliere tutte le informazioni: capire esattamente cosa è successo, chi sono gli aggressori e qual è la situazione della vittima. È cruciale ascoltare la vittima con grande attenzione, mantenendo la calma per non aggiungere stress alla situazione già difficile.Azioni concrete online
Dopo aver compreso la situazione, si passa all’azione pratica online. Bisogna bloccare immediatamente la persona che ha commesso le aggressioni. È altrettanto importante segnalare i contenuti offensivi alla piattaforma dove sono stati pubblicati. Per avere prove, è fondamentale salvare tutto il materiale, come messaggi o immagini, prima di rimuovere chat e foto che umiliano la vittima.Coinvolgere gli adulti e le istituzioni
Quando il bullismo coinvolge compagni di scuola, è importante rivolgersi subito agli insegnanti e agli assistenti sociali. Loro possono fornire supporto e valutare se sia opportuno presentare una denuncia alla Polizia postale, specializzata in questi casi. È molto utile anche cercare la collaborazione degli altri genitori coinvolti, perché affrontare il problema insieme può rendere tutto più semplice ed efficace.Supportare la vittima
Un aspetto cruciale è il modo in cui si supporta la vittima. Non bisogna assolutamente rimproverarla o farle pesare il fatto di non essersi difesa, perché questo aggraverebbe il suo senso di colpa. È invece essenziale costruire intorno a lei un ambiente che le offra sicurezza e protezione, un luogo dove possa sentirsi al sicuro per contenere la paura che prova. Serve molta pazienza per permettere ai ragazzi di raccontare l’episodio anche più volte; mantenere un ascolto attivo e una presenza adulta responsabile è fondamentale in questo processo di recupero.Quando serve aiuto esterno
In alcuni casi, il supporto della famiglia e della scuola potrebbe non bastare. Se necessario, non bisogna esitare a cercare l’aiuto di strutture specializzate. Esistono diversi servizi che possono offrire supporto specifico per affrontare il bullismo digitale e il disagio che ne deriva, come gli ambulatori per dipendenze da internet e cyberbullismo, i servizi per il disagio adolescenziale, Telefono Azzurro, il numero verde del MIUR e i servizi online della Polizia Postale.Ma affrontare il bullismo digitale significa solo reagire, o dovremmo chiederci perché accade?
Il capitolo offre un valido prontuario di azioni immediate per gestire un episodio di bullismo digitale, concentrandosi sulla reazione e sul supporto alla vittima. Tuttavia, limitarsi a descrivere come intervenire dopo che il problema si è manifestato lascia una lacuna fondamentale: la comprensione delle cause profonde del fenomeno. Per avere una visione completa e, soprattutto, per sviluppare strategie di prevenzione efficaci, è indispensabile esplorare le dinamiche psicologiche e sociali che portano al bullismo online. Approfondire la psicologia degli aggressori e delle vittime, studiare la sociologia delle interazioni digitali e analizzare il ruolo delle piattaforme e della cultura online sono passaggi necessari. Per colmare questa lacuna, si possono esplorare testi che trattano di psicologia sociale applicata al digitale o autori che analizzano l’impatto della tecnologia sulle relazioni umane e sui comportamenti devianti online.Abbiamo riassunto il possibile
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