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Informazioni
“Conversazioni” di Ladri Biblioteche è un libro che ti fa entrare nella mente di un poeta, non con una trama, ma con una serie di riflessioni profonde e dirette. È un viaggio nel mestiere di scrivere, dove scopri perché la poesia è un’arte che richiede forma metrica e disciplina, non solo verso libero. Il linguaggio emerge come la vera patria, specialmente per chi vive l’esilio, un’esperienza che affina la percezione e la relazione con le parole. L’autore parla di sopportazione come filosofia di vita, di come l’estetica sia la base dell’etica e di come affrontare la volgarità del mondo. Ci sono sguardi critici sull’America e pensieri sulla Russia, ma anche ammirazione per maestri come Auden, Cvetaeva o Platonov, e riflessioni su figure come Simeone. È un testo che ti sfida a pensare alla letteratura e alla vita in modo diverso, con una voce autentica e appassionata.Riassunto Breve
Il compito del poeta consiste nel mostrare la reale scala delle cose, aiutando le persone a riconoscere il proprio posto nella vita, e questo richiede abilità tecnica nella scrittura. L’uso di forme metriche classiche è preferito perché crea una tensione tra il contenuto e la struttura fissa, rivelando la giusta dimensione di ciò che viene espresso, mentre il verso libero manca di questa disciplina. Il processo di scrittura è imprevedibile, guidato dal materiale linguistico stesso. L’esperienza personale, come la prigione e l’esilio, può rivelarsi produttiva per la scrittura, sebbene l’impegno civile sia considerato una distrazione dal lavoro primario del poeta. Una filosofia di vita fondamentale è la sopportazione, resistere alle situazioni difficili e affrontare la realtà direttamente, poiché la vita è tragica e l’ironia da sola non basta. La natura umana possiede un’elevata capacità di fare il male. Le influenze artistiche provengono da musica, arte e poeti. Le città americane presentano contrasti, apprezzando la campagna ma notando la mancanza di cultura di strada, prevedibilità e cordialità, con una critica al “vuoto raziocinante” nelle università e al movimento di liberazione femminile. L’uso di temi biblici nella poesia, come nella poesia *Nunc Dimittis* sulla figura di Simeone, esplora concetti di passaggio, diminuzione, luce e la prima morte cristiana, legando la morte e l’invecchiamento al silenzio dell’eternità. L’esilio non genera amarezza verso la nazione, ma verso il regime. La scrittura poetica nasce dal piacere e prosegue per desiderio e inerzia, diffondendosi clandestinamente in Russia. Le forme tradizionali sono preferite per l’organizzazione sonora e la disciplina, viste come “formule magiche”. La poesia non deve concentrarsi sull’ego, ma guardare all’esterno e comunicare con un interlocutore ideale. L’insegnamento della scrittura creativa è impossibile nella sua essenza, sebbene si possano trasmettere tecniche. Tra gli scrittori russi, Andrej Platonov è considerato il più grande del ventesimo secolo, e la migliore prosa russa del Novecento è stata scritta dai poeti. Solženicyn è riconosciuto per la sua grandezza come uomo e scrittore, la cui opera trascende i criteri estetici tradizionali, sebbene si critichi la sua figura pubblica. La declamazione nella poesia russa deriva dalla tradizione liturgica e scolastica. L’idea che solo i russi possano capire la poesia russa è errata, sebbene esista un rapporto unico con la lingua. Il linguaggio costituisce la forza principale nella poesia, quasi una divinità per il poeta, e la scrittura si sviluppa dalla lingua stessa, con rime e struttura fonetica che suggeriscono il passo successivo. La tecnica principale consiste nell’esplorare l’impossibilità di un’immagine o di un sentimento. Il tempo è un tema centrale, più interessante dello spazio, concentrandosi su ciò che il tempo opera sull’uomo, basato sulla nozione cristiana lineare del tempo. L’esilio intensifica la relazione con la lingua madre, spingendo a sviluppare un idioma personale e cercare la massima concisione. L’esilio e l’invecchiamento portano a una maggiore concretezza e riducono l’entusiasmo per certe idee. La lingua russa possiede una naturale ambiguità e una tendenza al tema del tradimento. La traduzione può preservare la concatenazione di immagini e pensieri, ma spesso perde le sfumature prosodiche, ed è fondamentale la precisione. L’ammirazione per altri poeti è cruciale per apprendere la tecnica e affrontare la tragedia. La lettura dei classici antichi è essenziale per apprendere la struttura del pensiero metaforico e ridimensionare la percezione della superiorità moderna. La poesia non è intrattenimento, ma un’operazione linguistica fondamentale, lo scopo antropologico dell’uomo. Scrivere in una lingua straniera è una sfida tecnica, ma la lingua madre rimane la vera patria. L’estetica è il fondamento dell’etica, poiché le scelte umane si basano primariamente sul giudizio estetico, che è concreto e non può essere simulato facilmente, a differenza dei principi etici. Lo sviluppo della percezione estetica porta alla dignità e alla resistenza contro le manipolazioni sociali. La poesia è una forma d’arte estetica cruciale che funziona come uno strumento cognitivo, condensa la realtà e accelera la mente, purifica il linguaggio e testimonia la sensibilità umana. L’uso di forme metriche e rime rende la poesia memorabile e incisiva. La letteratura offre un’educazione sentimentale che rende le persone più miti. L’arte si distingue dalla vita perché rifiuta la banalità e permette di fare distinzioni importanti. Vivere lontano dal proprio paese può fornire una prospettiva distaccata che aiuta a comprendere meglio la natura del male. La fede è una questione profondamente personale, superiore alle istituzioni religiose. Costruire una società civile sull’estetica è più solido che basarla solo sull’etica. La poesia agisce come un acceleratore mentale, creando connessioni inattese, ed è intrinsecamente dialettica. Un obiettivo primario è aumentare l’accesso del pubblico alla poesia, rendendo i volumi più economici. Il verso libero richiede una conoscenza delle forme convenzionali per essere efficace. Le scelte estetiche nella poesia, come l’uso di forme difficili, costituiscono scelte etiche. Il processo creativo poetico unisce analisi e intuizione, portando alla rivelazione. L’arte ha una sua storia e dinamica autonoma, indipendente dalla biografia dell’autore o dalla realtà sociale; la sofferenza personale non è necessaria per la creazione artistica. La poesia americana si distingue per l’enfasi sull’autonomia individuale. Il poeta opera principalmente attraverso il linguaggio, separando la sua attività creativa dalle azioni nella vita o dalle opinioni politiche. Le forme poetiche tradizionali possono essere rinnovate usando gergo e colloquialismi. L’idea di “intelligentsia” russa è superata, e la storia russa appare spesso irrazionale, con un senso di impotenza individuale. Essere uno straniero in esilio rende più chiara l’identità legata alla creazione linguistica rispetto all’identità nazionale. La Russia è vista come un frammento d’Europa. Il vero nemico non sono i sistemi politici, ma la volgarità del cuore umano e dell’immaginazione. L’ispirazione deriva spesso dai poeti del passato. Il successo di una poesia è definito dai lettori, nel rimanere nella loro memoria. Il retroterra religioso è assente, con un interesse per le religioni nato dalla proibizione, leggendo prima testi induisti e poi la Bibbia, con un orientamento attuale calvinista caratterizzato dal timore di un giudizio severo. Nella poesia, l’autenticità non è sufficiente; l’elemento centrale è il grado di artificio prodotto. L’ironia è una “metafora discendente” che non porta a rivelazione. La catarsi nell’arte dipende dai mezzi tecnici. L’essenza dell’arte è la sua capacità di essere ricordata, di creare inevitabilità linguistica. Esistono due approcci alla realtà: occidentale (razionalità, individuo) e orientale (intuizione, negazione del sé); la poesia li combina. Nella relazione tra immagine e suono, l’eufonia è primaria. Le barriere nella traduzione dipendono dalla diversa realtà storica e sociale. La lingua russa resiste alla manipolazione politica, mentre l’inglese rende difficile la demagogia. La poesia è letta da persone istruite di varia estrazione che cercano consolazione o distrazione.Riassunto Lungo
1. La Scala delle Cose e la Forma Poetica
Il Compito del Poeta e la Forma
Il compito di un artista, specialmente un poeta, è scrivere bene e mostrare la reale scala delle cose, aiutando le persone a riconoscere il proprio posto nella catena della vita. La poesia richiede abilità tecnica. L’uso di forme metriche classiche è preferito perché crea una tensione tra il contenuto moderno e la struttura fissa, rivelando la giusta dimensione di ciò che viene espresso. Il verso libero, sebbene più facile per l’autoespressione, manca di questa tensione e disciplina necessaria. Il processo di scrittura è imprevedibile, guidato dal materiale stesso che prende forma. Questo lavoro è nutrito da influenze artistiche che spaziano dalla musica, come Bach e Mozart, all’arte visiva, con Braque e Dufy, fino ai poeti russi e occidentali.Esperienza Personale e Filosofia di Vita
La storia personale include un periodo in prigione per “parassitismo sociale” e il successivo esilio. Questa esperienza, nonostante le difficoltà, si è rivelata produttiva per la scrittura, offrendo nuove prospettive. L’impegno civile è visto come noioso e una distrazione dal lavoro primario del poeta. Sebbene le circostanze possano imporre una posizione politica, questa condizione è considerata sfavorevole per l’attività creativa. È necessario difendere ciò che si scrive, soprattutto in contesti difficili. Una filosofia di vita fondamentale è la sopportazione, che implica resistere alle situazioni difficili piuttosto che arrendersi o cercare vie di fuga. Affrontare la realtà direttamente è essenziale; l’ironia è una via di fuga che non risolve i problemi e mantiene intrappolati. La vita è tragica, e l’ironia da sola non basta ad affrontarne la profondità. La natura umana possiede un’elevata capacità di fare il male, spesso scegliendo la via più semplice e dannosa.Osservazioni sull’America e la Società
Le città americane presentano aspetti contrastanti. Si apprezza la campagna e alcune città come New York per la loro energia e unicità. Tuttavia, si nota la mancanza di una cultura della vita di strada tipica europea, una certa prevedibilità nella vita quotidiana e una carenza di cordialità nelle relazioni umane che rende i rapporti meno spontanei. Le università americane mostrano un’alta percentuale di “vuoto raziocinante”, suggerendo una preparazione accademica che manca di sostanza critica o creatività. Il movimento di liberazione femminile è criticato, osservando che l’uguaglianza di opportunità non garantisce automaticamente pari capacità o responsabilità tra uomini e donne.Ma l’affermazione che l’uguaglianza di opportunità non garantisca pari capacità o responsabilità non rischia di ignorare il peso delle strutture sociali e della storia?
Il capitolo, nel toccare il tema del movimento di liberazione femminile, introduce una distinzione tra opportunità, capacità e responsabilità che, pur legittima in linea teorica, appare qui priva del necessario contesto per essere convincente. Affermare che l’uguaglianza di opportunità non si traduca automaticamente in pari esiti o attribuzioni di responsabilità richiede un’analisi ben più articolata delle dinamiche sociali, culturali e storiche che plasmano le differenze percepite o reali tra gruppi. Per colmare questa lacuna argomentativa, sarebbe fondamentale approfondire gli studi di genere, la sociologia delle disuguaglianze e la storia dei movimenti sociali. Autori come Simone de Beauvoir, Judith Butler o Pierre Bourdieu offrono prospettive critiche indispensabili per comprendere come le categorie di genere siano costruite socialmente e come le disuguaglianze persistano nonostante i progressi sul piano formale delle opportunità.2. Parole, Esilio e Forma Poetica
L’uso di temi biblici nella poesia prende avvio da un’attenta lettura della Bibbia. La poesia Nunc Dimittis si concentra sulla figura di Simeone, visto come un ponte tra l’Antico e il Nuovo Testamento. Il suo “rimpicciolire” ha un doppio significato: letterale e simbolico, indicando la progressiva diminuzione dell’importanza dell’Antico Testamento. Le ripetizioni presenti nel testo poetico, che richiamano quelle del Nuovo Testamento, introducono un elemento di assurdità e ampliano il significato delle parole. Il Cristo bambino in questa poesia è una fonte di luce capace di illuminare ciò che prima restava nell’ombra. La morte di Simeone è considerata la prima morte cristiana, in cui egli porta l’immagine di Cristo nell’aldilà, non per debolezza fisica, ma per la stanchezza di una lunga attesa.Silenzio e Parole
Esiste un legame profondo tra la morte di Simeone e il processo di invecchiamento. Entrambi preparano al silenzio, inteso sia come eternità sia come assenza del “rumore del tempo”. La vita stessa viene descritta come un “discorso gettato in faccia al silenzio”. Le parole pronunciate da Simeone non restano confinate, ma volano verso l’alto, raggiungendo gli uomini e Dio, acquisendo così una portata universale che supera i confini personali.L’Esilio e la Scrittura Poetica
L’esilio dalla Russia non ha generato amarezza verso la nazione, ma piuttosto verso il regime politico, considerato un’associazione a delinquere ben distinta dallo Stato. La scrittura poetica nasce da un impulso di piacere e prosegue per un misto di desiderio e inerzia creativa. Nonostante le limitate possibilità di pubblicazione ufficiale in Russia, la poesia ha trovato una vasta diffusione clandestina, circolando attraverso fitte reti di amicizia e condivisione.La Scelta della Forma Poetica
Nella composizione poetica, si prediligono le forme tradizionali come la rima e il metro. Queste strutture non sono viste solo come semplici tecniche, ma come strumenti essenziali per l’organizzazione sonora e per la disciplina che impongono alla lingua. Sono considerate quasi “formule magiche” o “magneti spirituali” capaci di attrarre il significato. Al contrario, il verso libero viene percepito come una scelta troppo semplice, priva della necessaria sfida formale. La poesia, in questa visione, non dovrebbe focalizzarsi sull’ego del poeta o sulla confessione intesa come mera auto-rivelazione. Deve invece guardare all’esterno e stabilire una comunicazione autentica con un interlocutore ideale, qualcuno che si immagina “migliore di sé”. Per quanto riguarda l’insegnamento della scrittura creativa, si ritiene che la sua essenza più profonda non possa essere insegnata direttamente, sebbene sia possibile trasmettere tecniche utili e aiutare gli aspiranti scrittori a “vedere più chiaro” nel proprio lavoro.Altri Scrittori Russi
Tra gli scrittori russi del ventesimo secolo, Andrej Platonov è considerato il più grande. La sua grandezza deriva dalla profondità del suo pensiero e dalla sua incisiva critica sociale, nonostante la complessità e la difficoltà della sua sintassi. Si osserva che gran parte della migliore prosa russa del Novecento è stata scritta da poeti, dimostrando una stretta connessione tra i due generi. Riguardo a Solženicyn, se ne riconosce l’immensa grandezza sia come uomo sia come scrittore. La sua opera epica sull’orrore del Gulag trascende i tradizionali criteri estetici, utilizzando la letteratura per il suo scopo più antico e fondamentale: raccontare una storia cruciale per l’umanità. Tuttavia, si critica la sua successiva figura pubblica di “guru” e la mancanza di un adeguato lavoro di editing sulle sue opere pubblicate all’estero.La Lingua e la Declamazione
La forte tradizione della declamazione nella poesia russa affonda le sue radici nella liturgia ortodossa e nella pratica scolastica di imparare i testi a memoria. L’idea che solo i russi possano comprendere appieno la poesia russa è considerata un errore. Esiste, tuttavia, un rapporto unico e particolare dei russi con la propria lingua, un legame così forte da essere descritto da Erodoto con il termine “sbalordimento”. Nonostante l’esilio, il desiderio di poter un giorno tornare in Russia è presente, a condizione che l’intera opera letteraria possa essere pubblicata liberamente nel paese. Al momento, questa possibilità appare ancora lontana e incerta.Ma è davvero così semplice liquidare il verso libero e la poesia dell’io come “troppo semplici” o prive di valore?
Il capitolo, pur offrendo spunti interessanti sulla disciplina della forma tradizionale, sembra liquidare con eccessiva sbrigatività il verso libero e la poesia che esplora l’io. Affermare che il verso libero sia solo “troppo semplice” o che la poesia debba necessariamente rifuggire l’ego ignora decenni di sperimentazione e risultati poetici di altissimo livello che hanno dimostrato la complessità e la profondità di queste altre vie. Per arricchire la comprensione di questo dibattito fondamentale nella storia della poesia, è indispensabile confrontarsi con la teoria e la pratica del verso libero e della poesia soggettiva. Si suggerisce di esplorare la storia della poesia moderna e contemporanea, leggendo autori come Walt Whitman, Ezra Pound, o figure legate alla cosiddetta poesia “confessionale” come Robert Lowell. Approfondire la critica letteraria e la teoria della poesia aiuterà a cogliere le sfumature e le ragioni dietro le diverse scelte formali e tematiche.3. Il Linguaggio Come Patria
Il linguaggio è la forza più grande nella poesia, quasi una divinità per chi scrive versi. La voce che guida il poeta non è altro che la voce della lingua stessa. Scrivere non significa partire per forza da immagini o argomenti già decisi, ma lasciare che il testo nasca e si sviluppi dal movimento stesso della lingua. Sono le rime, i suoni e la struttura delle parole a suggerire dove andare, quale sarà il verso successivo. La tecnica fondamentale consiste nel continuare a esplorare, anche quando sembra che un’idea o un’immagine sia stata completamente espressa, cercando di capire i limiti o persino l’impossibilità di quella stessa immagine o sentimento.L’Importanza del Tempo
Il tempo è un elemento centrale nella poesia, considerato più affascinante dello spazio. L’attenzione si concentra su come il tempo agisce e trasforma le persone. Questa visione si lega all’idea cristiana di un tempo che procede in linea retta e si traduce in riflessioni profonde e astratte che vengono rese concrete e comprensibili attraverso l’uso di immagini vivide.L’Esilio e la Lingua Madre
Vivere in esilio intensifica enormemente il legame con la propria lingua madre. Diventa un dialogo intimo e personale, senza filtri o intermediari. Questa condizione spinge chi scrive a creare un modo di esprimersi unico e a cercare la massima brevità e precisione. L’esilio, unito all’avanzare dell’età, porta a una visione più lucida di sé e a una maggiore concretezza nel pensiero, diminuendo l’entusiasmo per correnti o idee come l’avanguardia. La lingua russa, in particolare, possiede una sua naturale ambiguità e una tendenza a esplorare il tema del tradimento, caratteristiche che influenzano profondamente la mentalità e lo stile di chi la usa.La Sfida della Traduzione
Quando si traduce, è possibile mantenere la sequenza di immagini e pensieri dell’originale, ma spesso si perdono le sfumature legate al suono e alla struttura specifica della lingua di partenza. Per questo, è essenziale essere estremamente precisi nella traduzione. A volte, questa precisione significa anche mantenere quelle che potrebbero sembrare debolezze nel testo originale, perché anche queste possono avere un ruolo preciso e voluto dall’autore.Imparare dai Maestri
L’ammirazione per altri poeti è fondamentale per la crescita. Figure come Auden e Cvetaeva sono viste come modelli da cui imparare, sia per la loro abilità tecnica sia per il modo in cui affrontano temi difficili o tragici. Leggere i grandi autori del passato, come Omero, Ovidio, Dante o Marziale, è considerato indispensabile. Permette di capire come funziona il pensiero che crea metafore e aiuta a ridimensionare l’idea che i tempi moderni siano necessariamente superiori al passato.La Vera Natura della Poesia
La poesia non è un semplice passatempo o divertimento, ma un’attività legata in modo profondo al linguaggio. È vista come lo scopo più autentico dell’uomo, ciò che lo distingue dalle altre creature. Scrivere in una lingua diversa dalla propria, come l’inglese, rappresenta una sfida tecnica stimolante. Nonostante questo, la lingua madre rimane sempre il luogo più vero e intimo per il poeta, la sua vera patria.Ma è davvero plausibile sostenere che l’attività creativa del poeta sia separata dalle sue azioni concrete e dalle sue opinioni politiche, e che la creazione linguistica superi l’esperienza vissuta?
Il capitolo presenta una visione del poeta come artigiano del linguaggio, quasi isolato dalla propria vita concreta e dall’impegno civile o politico, arrivando a postulare una preminenza del lavoro sulla parola rispetto all’esperienza diretta. Questa rigida dicotomia, tuttavia, appare problematica e potenzialmente limitante. Molte correnti letterarie e filosofiche, infatti, hanno sottolineato l’inscindibile legame tra l’artista, la sua opera e il contesto storico-sociale in cui vive. Per esplorare questa tensione e comprendere meglio le diverse prospettive sul rapporto tra arte, vita e impegno, sarebbe utile approfondire gli studi di critica letteraria che trattano l’arte “impegnata”, la sociologia della letteratura e la storia delle idee, analizzando il pensiero di autori che hanno attivamente dibattuto il ruolo dell’intellettuale nella società.7. L’Artificio, l’Oriente e il Giudizio nella Poesia
Cresciuto in una società atea, il retroterra religioso è assente nella formazione iniziale, e l’interesse per le religioni nasce proprio dalla proibizione. Le prime letture sacre, intorno ai ventitré anni, sono testi induisti come la Bhagavad Gita. L’Induismo apre orizzonti spirituali vasti, percepiti come un “Himalaya spirituale”, anche se la pratica dello yoga rimane inaccessibile. L’incontro con la Bibbia avviene più tardi. Questa esperienza con l’Induismo è utile nella scrittura, perché fornisce una consapevolezza dei limiti delle dottrine ebraiche e cristiane, aiutando a valutare le intuizioni. L’orientamento attuale è calvinista, segnato dal timore di un giudizio severo sul proprio operato e dal rifiuto dell’idea di un perdono infinito.Due sguardi sulla realtà: Occidente e Oriente
Esistono due modi principali di avvicinarsi alla realtà. Quello occidentale si basa sulla razionalità e pone l’individuo al centro. Quello orientale, invece, si fonda sull’intuizione e sulla negazione del sé. La poesia riesce a combinare questi due approcci: l’ispirazione che la guida è intuitiva, mentre la fase di revisione è analitica. Il processo poetico è una vera e propria fusione che utilizza analisi, intuizione e sintesi, agendo come un acceleratore mentale capace di scoprire relazioni profonde e intrinseche nel linguaggio stesso.La natura e gli strumenti della poesia
Nella poesia, la semplice autenticità non basta; l’elemento fondamentale è il grado di artificio che viene creato. L’arte è distinta dalla vita e non serve come autoterapia. L’essenza dell’arte è la sua capacità di essere ricordata, di creare una sorta di inevitabilità linguistica attraverso l’uso sapiente di strumenti come metri e rime. La catarsi, cioè la purificazione emotiva nell’arte, non dipende dalle qualità morali dell’autore, ma dall’efficacia dei mezzi tecnici impiegati, come ad esempio una rima particolarmente riuscita. Anche il verso libero, o “verso liberato”, per essere davvero efficace, richiede una solida conoscenza delle forme poetiche convenzionali e non dovrebbe essere l’unico strumento a disposizione del poeta. L’ironia, descritta come una “metafora discendente”, pur essendo attraente, non conduce a una rivelazione o a una vera e propria “elevazione” spirituale o intellettuale. Nella relazione tra immagine e suono nella poesia, l’eufonia, ovvero la piacevolezza del suono, è considerata primaria, anche se un poeta esperto può scegliere di dare maggiore importanza all’immagine.Lingua, traduzione e pubblico
Le difficoltà nella traduzione tra lingue come il russo e l’inglese non dipendono tanto dalla distanza linguistica tra loro, quanto dalla profonda diversità della realtà storica e sociale che esprimono. Concetti strettamente legati a specifiche condizioni di vita, come ad esempio gli appartamenti in coabitazione tipici della Russia, sono estremamente difficili da rendere in culture dove queste realtà non esistono. La lingua russa si distingue per le sue numerose sfumature e la sua polisillabicità, caratteristiche che la rendono resistente alla manipolazione politica. L’inglese, essendo una lingua più analitica, rende invece più difficile la demagogia. La poesia, con la sua attenzione al linguaggio e alle sue sfumature, non è letta solamente negli ambienti universitari. Trova un pubblico anche tra persone istruite provenienti da contesti diversi, che si avvicinano ad essa cercando forme di consolazione o semplicemente una distrazione significativa, apprezzando la ricchezza che il linguaggio poetico può offrire.È davvero la struttura intrinseca di una lingua a determinarne la resistenza alla manipolazione politica?
Il capitolo propone che caratteristiche linguistiche come la polisillabicità o l’analiticità rendano una lingua intrinsecamente più o meno manipolabile a fini politici. Questa visione rischia di trascurare il ruolo cruciale giocato dai contesti sociali, culturali e politici, dalle strategie retoriche impiegate e dal controllo dei mezzi di comunicazione. Per una comprensione più completa, sarebbe utile approfondire gli studi di sociolinguistica e le teorie della comunicazione politica.Abbiamo riassunto il possibile
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