Biografie

Confessioni di un ribelle irlandese

Per favore  Accedi  oppure  registrati  per farlo.



1. Il Ritorno e la Fuga

Il ritorno in Irlanda

Dopo essere stato rilasciato da un istituto Borstal in Inghilterra, un giovane irlandese deve lasciare la Gran Bretagna. Un sergente di polizia lo accompagna in questo viaggio verso l’Irlanda, che si rivela pieno di imprevisti e bevute. Durante il tragitto, il giovane riesce a fare amicizia con un poliziotto di Blackpool e a farsi offrire da bere.

Il ritorno a casa e una triste notizia

Arrivato a Liverpool, si imbarca per l’Irlanda e torna finalmente a Dublino, dalla sua famiglia. Il ritorno a casa però è segnato da sentimenti contrastanti. Alla gioia di rivedere i suoi cari si aggiunge la preoccupazione per Maureen, una giovane amica gravemente malata. Nonostante la tristezza per questa notizia, il protagonista si dimostra generoso e si impegna ad aiutare Maureen.

La commemorazione e la fuga

La storia cambia direzione quando il protagonista partecipa a una commemorazione dell’IRA durante la Pasqua del 1942. La manifestazione degenera in uno scontro a fuoco con la polizia. Il protagonista si trova coinvolto in una sparatoria nel cimitero di Glesnavin e scappa insieme a un compagno, Cafferty. Inseguiti dalla polizia, i due cercano rifugio in una casa sconosciuta, vivendo momenti di paura. Grazie all’aiuto di una ragazza incontrata per caso, riescono a scappare e a nascondersi nella notte. Si ritrovano di nuovo in fuga e senza soldi, ma almeno per il momento sono al sicuro.

Come mai il capitolo passa con tanta disinvoltura dalle vicende personali del protagonista alla sua partecipazione ad un evento politico così carico di significato come una commemorazione dell’IRA?
Il capitolo, pur delineando efficacemente le peripezie del protagonista, sembra mancare di un approfondimento sulle motivazioni che lo spingono ad aderire ad un evento politico di tale portata. Per comprendere appieno la trasformazione del personaggio e la sua adesione all’IRA, sarebbe utile esplorare le dinamiche sociali e politiche dell’Irlanda degli anni ’40, approfondendo autori come Benedict Anderson, che hanno analizzato il concetto di nazionalismo e appartenenza comunitaria.


2. Memorie di un Volontario

La fuga e il tradimento

Dopo un’azione dell’IRA a Belfast, inizia una fuga precipitosa verso il confine tra Irlanda del Nord e Irlanda del Sud. Questo confine è percepito come una divisione artificiale. Durante la fuga, avviene uno scambio di pistole con un compagno, che si rivela essere un inganno: viene consegnata un’arma scarica al posto di quella vera. Questo episodio rappresenta una lezione amara sulla realtà dell’organizzazione e sulla fiducia.

La vita clandestina e i paradossi

La necessità di nascondersi porta il protagonista a trovare rifugio presso amici insospettabili: ex-militari britannici disertori. Questa scelta paradossale evidenzia quanto le lealtà possano diventare complesse e inaspettate in un contesto di conflitto. Per finanziare la causa repubblicana durante la clandestinità, vengono organizzate rapine a banche dei pegni. Queste azioni portano all’arresto di alcuni compagni. Tra questi, Cafferty, la cui liberazione avviene in modo rocambolesco grazie all’intimidazione di un testimone chiave, dimostrando l’audacia e i metodi talvolta estremi adottati.

L’esperienza della prigione

L’arresto a Dublino segna l’inizio di un periodo di detenzione. Il sistema carcerario si rivela un mondo completamente a sé stante, con regole e dinamiche interne precise. La prigione di Mountjoy è descritta come un luogo duro, dove si verificano episodi di brutalità, ma dove emergono anche forme di solidarietà e resistenza tra i detenuti. Un evento particolarmente significativo è l’esecuzione di un compagno, condannato a morte per azioni simili a quelle del protagonista. Questo episodio mette in luce l’arbitrarietà della giustizia e la precarietà della vita in certe circostanze.

Il campo di internamento e la vita comunitaria

Il trasferimento al campo di internamento di Curragh apre un nuovo capitolo della detenzione. Qui, il protagonista si ritrova in una comunità di combattenti repubblicani. Nonostante le divisioni interne tra le diverse fazioni politiche, i detenuti sono uniti da un comune sentire e dalla condivisione della stessa esperienza. La vita nel campo è caratterizzata dalla monotonia della routine carceraria, ma anche dalla ricerca di momenti di svago e goliardia. Si assiste anche alla produzione clandestina di alcol, segno della resilienza e della capacità di adattamento anche in condizioni estreme. Le divisioni politiche interne all’IRA si riflettono nella vita del campo, ma l’esperienza comune della prigionia crea legami inaspettati tra i detenuti. Persino l’annuncio della morte di Hitler suscita reazioni variegate e intense all’interno del campo, riflettendo la complessità delle ideologie e delle posizioni politiche presenti tra i prigionieri.

Ma le azioni descritte nel capitolo, si trattava di eroismo o di fanatismo?
Il capitolo si concentra sulle vicende personali del protagonista, tralasciando in parte il contesto più ampio in cui tali azioni si collocano. Per rispondere a questa domanda cruciale, sarebbe utile approfondire le dinamiche storiche e politiche del conflitto nordirlandese, esaminando le diverse prospettive e motivazioni che animavano i protagonisti di quegli anni. Approfondimenti di autori come storici specializzati nella storia irlandese e nel conflitto nordirlandese potrebbero fornire una chiave di lettura più completa e sfaccettata.


3. La Porta di Sinistra

Il ritorno alla libertà e le incertezze del futuro

Si esce dal carcere e si percepisce subito un senso di incertezza. Nonostante la libertà ritrovata, il futuro appare precario, pieno di povertà e senza molte opportunità. Tornare alla vita di tutti i giorni è un salto nel buio, reso meno difficile solo dalle immagini familiari di Dublino.

La vita in carcere e la notizia inaspettata

La vita nel carcere, chiamato Palazzo di Vetro, aveva una sua routine. La notizia dell’amnistia arriva all’improvviso, rompendo la monotonia della prigionia. Si lascia un ambiente che, in modo strano, era diventato sicuro per affrontare un mondo esterno che appare ostile. La prigionia aveva creato un legame tra i detenuti, un gruppo unito nelle difficoltà.

Il ritorno a Dublino e il confronto con la realtà

Tornati a Dublino, si viene accolti con affetto e festeggiamenti, ma si incontra anche una realtà sociale complicata. Si riprende a lavorare come imbianchino, un mestiere conosciuto, e si affrontano le regole del mondo del lavoro, arrivando a licenziare un collega che faceva la spia.

Aneddoti e riflessioni su religione, politica e società

La narrazione prosegue raccontando storie sulla religione, sulla politica irlandese e sul rapporto con l’Inghilterra. Vengono narrate vicende di preti coraggiosi e di personaggi storici come Lord Kitchener, insieme a pensieri sulla pena di morte e sulla complessità del patriottismo. Si mettono a confronto la religione cattolica e quella anglicana, mostrando aspetti di umanità e falsità in entrambe.

La missione per liberare un membro dell’IRA

Un amico propone un “lavoretto” speciale: liberare un membro dell’IRA che si trova in prigione in Inghilterra. Si accetta l’incarico e inizia un viaggio avventuroso attraverso l’Inghilterra, tra pub, stalle e incontri strani. L’operazione di liberazione ha successo e si riflette sulla tristezza del viaggio e sulla natura delle persone. L’esperienza in Inghilterra fa scoprire un mondo vario, fatto di persone oneste e ipocrite, di ospitalità e diffidenza. Nonostante un forte sentimento anti-inglese, si riconosce la complessità dei rapporti tra Irlanda e Inghilterra, ammettendo che, in generale, si è stati trattati bene dagli inglesi.

Registrati gratis!

Senza carta di credito, basta solo un email.

Registrati ora

Già iscritto? Accedi


La rivalità tra polizia locale e MI5 è una spiegazione sufficiente per il cambiamento di trattamento, o il capitolo omette altri fattori cruciali?
Il capitolo attribuisce il miglioramento del trattamento subito dal protagonista unicamente alla rivalità tra polizia locale e MI5, una spiegazione che appare eccessivamente semplicistica. Per comprendere appieno le dinamiche in gioco, sarebbe opportuno considerare se esistano ulteriori elementi contestuali o motivazioni più complesse che possano aver influenzato tale cambiamento. Approfondimenti in sociologia delle organizzazioni e storia delle istituzioni potrebbero fornire strumenti analitici utili per decifrare scenari simili.


9. La Vita Irriverente di Brendan Behan

Brendan Behan nasce a Dublino nel 1923, crescendo in una famiglia profondamente legata al repubblicanesimo irlandese. La sua educazione risente del suo precoce coinvolgimento nell’IRA, un’esperienza che però si conclude rapidamente con la sua espulsione a causa di un carattere ribelle e poco incline alla disciplina. Un episodio significativo nella sua giovinezza è la partecipazione a una missione non autorizzata in Inghilterra. Questa azione avventata lo porta all’arresto con l’accusa di attività terroristiche e alla successiva condanna al Borstal, un istituto penale per giovani.

L’esperienza in prigione e la svolta ideologica

L’esperienza nel carcere minorile segna un punto di svolta nella vita e nel pensiero di Behan. Durante la detenzione, matura un profondo ripensamento delle sue convinzioni politiche e religiose. Inizia a nutrire dubbi sull’odio verso gli inglesi, sentimento fino ad allora radicato in lui, e sviluppa un rapporto conflittuale con la Chiesa cattolica. Questo percorso interiore lo porta a definirsi, con la sua tipica vena provocatoria, “cattolico anticlericale” e “ateo diurno”, esprimendo così una visione del mondo complessa e anticonformista.

Il ritorno in Irlanda, la prigione e l’abbandono della lotta armata

Dopo essere stato rilasciato dal Borstal e deportato, Behan torna in Irlanda, ma il suo spirito irrequieto lo porta nuovamente nei guai. Viene arrestato ancora una volta per aver sparato a dei poliziotti, ritrovandosi a trascorrere un altro periodo in prigione. La sua vita sembra segnata dalla detenzione e dalla ribellione, ma un’amnistia concessa dopo la guerra gli offre una nuova prospettiva. Behan decide di cambiare strada, abbandonando definitivamente la lotta armata e scegliendo di dedicarsi a una forma di espressione diversa e più pacifica: la scrittura.

Il successo letterario e la fama

La letteratura diventa per Behan un nuovo campo in cui esprimere il suo talento e la sua visione del mondo. Il successo arriva con il teatro, grazie a opere come “The Quare Fellow” e “The Hostage”, che lo affermano come autore originale e provocatorio. La consacrazione definitiva giunge con il romanzo autobiografico “Borstal Boy”, in cui racconta con linguaggio vivido e diretto l’esperienza traumatica del carcere minorile. Behan diventa così una figura di spicco nel panorama culturale irlandese e internazionale, apprezzato per la sua scrittura irriverente e per la sua personalità eccentrica.

La figura pubblica e gli ultimi anni

La fama letteraria trasforma Behan in un personaggio pubblico molto popolare, anche grazie alle sue frequenti apparizioni televisive. Queste occasioni diventano spesso spettacolo per via dei suoi comportamenti sopra le righe, amplificati dall’abuso di alcol. I problemi di salute, legati all’alcolismo e al diabete di cui soffre, si aggravano progressivamente, minando la sua capacità di dedicarsi alla scrittura nel modo tradizionale. In questi anni difficili, Behan trova una nuova forma espressiva, i “talk books”. Questi libri, registrati su nastro, recuperano la figura del narratore orale tradizionale irlandese, lo “seanachaidhe”, e mantengono un tono autobiografico e colloquiale, arricchito da digressioni umoristiche e dal suo stile inconfondibile. Tra questi, “Confessions of an Irish Rebel” rappresenta una testimonianza preziosa della sua vita e del suo pensiero.

La morte e l’eredità

Negli ultimi anni, la vita di Behan è pervasa da un’ossessione per la morte e da un progressivo declino fisico. Si spegne nel 1964 a causa di un coma epatico, ma anche di fronte alla fine non rinuncia al suo spirito caustico e lascia un’ultima battuta memorabile. Il suo funerale si trasforma in un evento di grande risonanza nazionale in Irlanda, a testimonianza dell’impatto che la sua vita e la sua opera hanno avuto sulla cultura irlandese.

La prigione trasforma davvero un ribelle in uno scrittore, o è una semplificazione eccessiva della complessa evoluzione di Behan?
Il capitolo presenta l’esperienza carceraria come un punto di svolta cruciale, quasi automatico, nella trasformazione di Behan. Sebbene indubbiamente importante, questa narrazione potrebbe trascurare altri fattori che hanno contribuito alla sua evoluzione intellettuale e artistica. Per una comprensione più completa, si consiglia di approfondire studi sulla psicologia della conversione ideologica e biografie critiche di Behan, cercando influenze letterarie e filosofiche che potrebbero aver giocato un ruolo significativo.


Abbiamo riassunto il possibile

Se vuoi saperne di più, devi leggere il libro originale

Compra il libro

[sc name=”1″][/sc] [sc name=”2″][/sc] [sc name=”3″][/sc] [sc name=”4″][/sc] [sc name=”5″][/sc] [sc name=”6″][/sc] [sc name=”7″][/sc] [sc name=”8″][/sc] [sc name=”9″][/sc] [sc name=”10″][/sc]
Diario di clandestinità e altri scritti in tempo di guerra
Chimica e poesia